Come Non Farsi Pignorare I Soldi Sul Conto Corrente?

Il pignoramento dei soldi sul conto corrente è una delle forme di esecuzione forzata più temute da chi si trova in difficoltà finanziarie. Quando un creditore ottiene un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo, può richiedere il pignoramento delle somme presenti sul conto corrente del debitore. Tuttavia, esistono alcune strategie e strumenti legali che è possibile adottare per evitare o limitare questa azione.

In questo articolo degli esperti di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti e pignoramenti, esamineremo in dettaglio come funziona il pignoramento sul conto corrente e quali sono le possibilità per proteggersi.

Come avviene il pignoramento sul conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente è una procedura legale utilizzata dai creditori per recuperare somme di denaro dovute dal debitore attraverso il blocco e il sequestro dei fondi presenti sul conto bancario. Avviene nell’ambito di una procedura esecutiva, successiva all’ottenimento di un titolo esecutivo (ad esempio, un decreto ingiuntivo), che legittima il creditore a intraprendere azioni di recupero forzato.

Ecco come si svolge il pignoramento sul conto corrente:

  1. Notifica dell’atto di precetto: Prima di procedere con il pignoramento, il creditore deve notificare al debitore un atto di precetto, ossia un avviso formale con cui viene intimato il pagamento entro un termine (solitamente 10 giorni). L’atto di precetto avverte che, se il debitore non paga entro questo termine, il creditore può procedere con il pignoramento.
  2. Richiesta del pignoramento: Se il debitore non paga entro il termine stabilito, il creditore può presentare un’istanza di pignoramento presso il tribunale competente. Una volta accolta la richiesta, il tribunale autorizza il pignoramento e notifica l’atto di pignoramento al debitore e alla banca presso la quale il debitore ha un conto corrente.
  3. Notifica alla banca: La banca riceve la notifica del pignoramento e, a partire da quel momento, è obbligata a bloccare le somme presenti sul conto corrente del debitore. Questo significa che il debitore non potrà più disporre del denaro sul proprio conto fino a quando il giudice non deciderà sull’assegnazione delle somme pignorate.
  4. Blocco delle somme: La banca blocca le somme presenti sul conto fino al momento in cui riceverà ulteriori disposizioni dal giudice. Se il saldo del conto corrente è inferiore all’importo del debito, il pignoramento sarà limitato all’importo disponibile. Se il conto è in negativo, il pignoramento non produrrà effetti immediati fino a che il saldo non tornerà positivo.
  5. Intervento del giudice: Il giudice, una volta accertata la validità del pignoramento e della somma dovuta, emette un’ordinanza con cui autorizza il trasferimento delle somme bloccate dal conto del debitore al creditore. Il debitore può presentare opposizione al pignoramento in questo periodo, ma deve farlo entro i termini previsti dalla legge.
  6. Limiti di pignorabilità: Esistono alcune protezioni per il debitore, soprattutto se sul conto corrente vengono accreditati stipendi o pensioni. In tali casi, il pignoramento è limitato:
  • Per lo stipendio, è pignorabile solo la parte che eccede il quinto del salario netto accreditato.
  • Per le pensioni, è pignorabile solo la parte che eccede 1,5 volte l’assegno sociale (attualmente intorno ai 690 euro nel 2024).

Esecuzione: Se il giudice accoglie la richiesta di pignoramento, la banca trasferirà i fondi bloccati al creditore, chiudendo così la procedura esecutiva. Se l’importo sul conto corrente è insufficiente a coprire il debito, il creditore potrebbe richiedere ulteriori pignoramenti su altri beni o conti.

Esempio pratico:

Immaginiamo che un debitore abbia un debito di 10.000 euro e riceva una notifica di pignoramento sul proprio conto corrente. La banca bloccherà immediatamente i fondi presenti sul conto fino a quella cifra. Se il saldo disponibile è di 5.000 euro, il creditore potrà ottenere solo quella somma. Nel frattempo, il debitore potrà cercare di opporsi o tentare di raggiungere un accordo con il creditore prima che il giudice decida sull’assegnazione definitiva.

Riassunto per punti:

  • Il pignoramento inizia con la notifica dell’atto di precetto.
  • Il creditore richiede il pignoramento al tribunale, che notifica la banca.
  • La banca blocca le somme disponibili sul conto.
  • Il giudice decide l’assegnazione delle somme, tenendo conto dei limiti di pignorabilità per stipendi e pensioni.
  • Il debitore può presentare opposizione.
  • Una volta completata la procedura, la banca trasferisce le somme pignorate al creditore.

Quali somme possono essere pignorate sul conto corrente?

In linea di principio, tutte le somme presenti sul conto corrente del debitore possono essere pignorate, ma ci sono alcune eccezioni e limiti. Ad esempio, nel caso di pignoramento del conto corrente in cui viene accreditato lo stipendio o la pensione, la legge prevede dei limiti precisi:

  • Se il pignoramento riguarda lo stipendio già accreditato sul conto, è possibile pignorare solo la parte che eccede il quinto dello stipendio.
  • Per le pensioni, la somma pignorabile è quella che eccede l’importo pari a 1,5 volte l’assegno sociale, che attualmente si aggira intorno ai 690 euro (considerando l’assegno sociale 2024). Quindi, se la pensione è inferiore a tale importo, il pignoramento è molto limitato.

Come proteggere dal pignoramento i soldi sul conto corrente?

Proteggere i soldi sul conto corrente dal pignoramento richiede una conoscenza delle leggi e delle strategie legali che possono ridurre o impedire l’azione del creditore. Il pignoramento sul conto corrente è una delle misure più comuni che i creditori utilizzano per recuperare i debiti, ma esistono diversi modi per difendere almeno parte del denaro depositato. La protezione dipende principalmente dalla natura delle somme depositate e dalla capacità di attuare strategie preventive. Ecco come fare in modo approfondito.

Quando un creditore ottiene un titolo esecutivo, come un decreto ingiuntivo, può richiedere il pignoramento del conto corrente del debitore. La banca, una volta notificato l’atto, blocca le somme disponibili, ma la legge prevede limiti alla pignorabilità di determinati importi, come lo stipendio o la pensione. In generale, il creditore non può sequestrare tutto il denaro presente nel conto, poiché alcune somme sono protette dalle normative italiane. La protezione riguarda principalmente redditi da lavoro o pensioni, ma ci sono anche altre strategie preventive che si possono adottare.

Innanzitutto, per stipendi e pensioni, esistono specifici limiti di impignorabilità. Se il denaro accreditato sul conto proviene da una retribuzione lavorativa, il creditore potrà pignorare solo la parte eccedente il quinto dello stipendio. Se si tratta di una pensione, l’importo pignorabile è quello che eccede 1,5 volte l’assegno sociale (che per il 2024 è circa 690 euro). Questo significa che una parte del reddito mensile è sempre protetta, e il creditore non può toccare tale somma. Questi limiti rendono fondamentale dimostrare che i fondi presenti sul conto derivano dallo stipendio o dalla pensione, soprattutto se coesistono altre entrate. Separare i conti correnti può facilitare questa dimostrazione, evitando che il creditore pignori fondi non protetti.

Un altro approccio consiste nell’intestare il denaro a terzi. Trasferire somme di denaro su un conto corrente intestato a un familiare o a una persona di fiducia può temporaneamente proteggere i fondi dal pignoramento. Tuttavia, questo metodo presenta dei rischi legali. Se il trasferimento viene effettuato subito prima del pignoramento o con l’obiettivo di eludere il pagamento del debito, il creditore può richiedere l’annullamento del trasferimento attraverso l’azione revocatoria. Quest’azione può riportare i fondi trasferiti nel patrimonio del debitore, rendendoli nuovamente aggredibili. Quindi, anche se questa soluzione può sembrare vantaggiosa, deve essere usata con estrema cautela e preferibilmente con l’assistenza di un avvocato.

Aprire un conto corrente all’estero è un’opzione che può sembrare attraente per proteggere il denaro dai creditori italiani. Tuttavia, i conti correnti in paesi esteri, specialmente all’interno dell’Unione Europea, non offrono una protezione totale. Esistono infatti accordi internazionali di cooperazione giudiziaria che consentono ai creditori di richiedere il pignoramento dei fondi anche su conti esteri. In particolare, se si tenta di nascondere il denaro all’estero per sottrarlo ai creditori, questa azione potrebbe essere considerata fraudolenta e comportare ulteriori conseguenze legali.

Un’altra strategia per difendere i fondi sul conto corrente è quella di mantenere un saldo basso. Quando il saldo sul conto corrente è modesto, il creditore può trovare poco conveniente avviare una procedura di pignoramento, poiché il denaro recuperabile potrebbe essere insufficiente a coprire le spese legali o amministrative del processo esecutivo. Tuttavia, questa strategia non è una protezione legale sicura, ma può ridurre il rischio di pignoramento se si riesce a mantenere il conto con somme limitate.

Esistono poi strumenti giuridici come il fondo patrimoniale, che può essere utilizzato per proteggere i beni, incluso il denaro, destinati ai bisogni familiari. Il fondo patrimoniale vincola questi beni, rendendoli in parte impignorabili, a patto che i debiti non siano legati a esigenze familiari. Tuttavia, questo strumento ha delle limitazioni: se il debito è stato contratto per esigenze connesse alla famiglia, il fondo patrimoniale potrebbe non offrire una protezione efficace. Anche in questo caso, è importante rivolgersi a un avvocato per valutare se il fondo patrimoniale sia una soluzione adatta alla propria situazione.

Se si riceve un atto di pignoramento del conto corrente, è essenziale agire rapidamente. Un avvocato può valutare se ci sono vizi procedurali che possono bloccare il pignoramento, oppure se si possono richiedere misure protettive come la sospensione dell’esecuzione. Esistono casi in cui il giudice può sospendere il pignoramento se il debitore dimostra di non avere mezzi sufficienti per soddisfare immediatamente il debito e di essere disposto a cercare un accordo con il creditore, come un piano di rateizzazione o un accordo di saldo e stralcio. Questo tipo di trattativa, condotta da un avvocato esperto, può consentire di ridurre il debito complessivo, evitando la vendita forzata dei beni o il sequestro di somme.

Infine, in situazioni di difficoltà economica complessa, è possibile ricorrere alle procedure di sovraindebitamento previste dalla legge. Queste procedure consentono al debitore di ristrutturare i propri debiti in base alla reale capacità economica, ottenendo una riduzione o una sospensione delle azioni esecutive, compreso il pignoramento dei conti correnti. Tuttavia, queste soluzioni richiedono la presentazione di un piano dettagliato e la collaborazione con i creditori, e devono essere avviate tramite il supporto di un professionista legale.

Riassunto per punti:

  • Separare i conti per distinguere le entrate da lavoro o pensione da altre fonti.
  • Sfruttare i limiti di pignorabilità per stipendio e pensione (quinto dello stipendio, pensione sopra 1,5 volte l’assegno sociale).
  • Evitare di nascondere i fondi attraverso trasferimenti a terzi, che potrebbero essere revocati.
  • Valutare l’apertura di conti all’estero solo con un’adeguata consulenza legale.
  • Mantenere un saldo basso per disincentivare il pignoramento.
  • Considerare l’uso del fondo patrimoniale per proteggere parte del patrimonio familiare.
  • Agire tempestivamente in caso di notifica di pignoramento e cercare un accordo con i creditori o richiedere una sospensione dell’esecuzione.

Cosa fare se si riceve un atto di pignoramento del conto corrente?

Quando si riceve un atto di pignoramento del conto corrente, è fondamentale agire immediatamente per proteggere i propri diritti e cercare di limitare i danni. Il pignoramento del conto corrente è una misura esecutiva che consente ai creditori di sequestrare le somme presenti sul conto per soddisfare il debito, ma ci sono diverse opzioni legali e strategie che possono essere adottate per ridurre o evitare l’impatto del pignoramento. Vediamo i passaggi chiave da seguire.

Verificare l’atto di pignoramento

La prima cosa da fare è verificare attentamente l’atto di pignoramento. È importante controllare se il documento è stato notificato correttamente e se contiene tutte le informazioni necessarie, come il titolo esecutivo che ha portato al pignoramento (ad esempio, un decreto ingiuntivo). A volte, errori formali nella notifica o nella procedura possono costituire motivi di opposizione, che possono essere utilizzati per bloccare o annullare il pignoramento.

Un avvocato esperto può aiutare a individuare eventuali vizi procedurali. Errori nella notifica o nell’identificazione del debito possono invalidare l’atto di pignoramento, e in questi casi è possibile richiedere al giudice l’annullamento o la sospensione dell’esecuzione.

Determinare se si applicano limiti di pignorabilità

Nel caso in cui il conto corrente su cui è stato disposto il pignoramento riceva accrediti di stipendi o pensioni, ci sono dei limiti di impignorabilità stabiliti dalla legge. Ad esempio, se sul conto vengono accreditati lo stipendio o la pensione, la legge consente di pignorare solo una parte delle somme, garantendo una protezione per una quota del reddito.

Per quanto riguarda gli stipendi, è possibile pignorare solo la parte che eccede il quinto dello stipendio netto. Per le pensioni, la somma pignorabile è quella che eccede 1,5 volte l’assegno sociale. Questi limiti offrono una tutela importante per il debitore, e un avvocato può fare richiesta al giudice affinché applichi questi vincoli, impedendo il pignoramento totale delle somme presenti sul conto.

Agire tempestivamente: presentare opposizione

Se ci sono motivi validi per opporsi all’atto di pignoramento, è possibile presentare un’opposizione entro i termini previsti dalla legge. L’opposizione può essere basata su diverse ragioni:

  • Illegittimità del titolo esecutivo: Se il creditore non ha un titolo esecutivo valido (ad esempio, un decreto ingiuntivo non definitivo), si può chiedere l’annullamento del pignoramento.
  • Errori procedurali: Come accennato, se ci sono stati errori nella notifica dell’atto di pignoramento o altre irregolarità nella procedura, è possibile presentare opposizione.
  • Vizi formali nell’atto di precetto: Se l’atto di precetto, che precede il pignoramento, contiene errori formali, può essere impugnato, bloccando così l’intera procedura.

Un avvocato specializzato saprà valutare se ci sono le condizioni per presentare l’opposizione e assistere il debitore in tutte le fasi legali.

Cercare un accordo con il creditore

In molti casi, può essere vantaggioso cercare di raggiungere un accordo con il creditore prima che l’esecuzione prosegua. Si può proporre una rateizzazione del debito o un accordo di saldo e stralcio, ovvero il pagamento di una parte del debito in cambio della cancellazione del resto. Questo approccio consente di evitare il pignoramento completo del conto e le eventuali misure esecutive che potrebbero seguire, come il pignoramento di beni mobili o immobili.

Il saldo e stralcio è una soluzione molto efficace se il debitore non ha mezzi sufficienti per saldare l’intero debito in un’unica soluzione. Un avvocato può negoziare con il creditore per ottenere condizioni più favorevoli, come la riduzione dell’importo del debito o la rateizzazione dello stesso.

Richiedere la sospensione dell’esecuzione

In situazioni di estrema difficoltà economica, è possibile richiedere al giudice la sospensione dell’esecuzione. Questa misura viene concessa in casi particolari, ad esempio se si dimostra che l’esecuzione forzata comporterebbe danni eccessivi per il debitore e la sua famiglia, o se è in corso una trattativa con il creditore per risolvere il debito in modo diverso.

La sospensione dell’esecuzione può essere temporanea, e permette di guadagnare tempo per trovare una soluzione, come la presentazione di un piano di rientro o un accordo di saldo e stralcio.

Considerare le procedure di sovraindebitamento

Se il debito è particolarmente elevato e il debitore non ha i mezzi per farvi fronte, può essere utile considerare l’utilizzo delle procedure di sovraindebitamento. Queste procedure, previste dalla legge, consentono a individui e famiglie di ridurre o ristrutturare i propri debiti in modo sostenibile, ottenendo una riduzione o la cancellazione parziale del debito. Le procedure di sovraindebitamento possono fermare le azioni esecutive in corso, compreso il pignoramento del conto corrente, e consentire al debitore di risolvere gradualmente la sua situazione finanziaria.

Per avviare una procedura di sovraindebitamento, è necessario presentare un piano al tribunale, dimostrando la propria situazione economica e le reali possibilità di pagamento. Anche in questo caso, il supporto di un avvocato esperto è essenziale per garantire che il piano venga accettato e che le procedure esecutive vengano sospese.

Riassunto per punti:

  • Verificare l’atto di pignoramento: controllare la correttezza della notifica e cercare eventuali errori procedurali.
  • Applicare i limiti di pignorabilità per stipendio e pensione, richiedendo la protezione legale prevista dalla normativa.
  • Presentare opposizione al pignoramento se ci sono motivi validi, come errori procedurali o illegittimità del titolo esecutivo.
  • Cercare un accordo con il creditore, proponendo un piano di rateizzazione o un saldo e stralcio per evitare il pignoramento.
  • Richiedere la sospensione dell’esecuzione se la situazione economica è critica e l’esecuzione causerebbe danni irreparabili.
  • Considerare le procedure di sovraindebitamento per ridurre il debito e bloccare le azioni esecutive.

In ogni caso, agire tempestivamente e con il supporto di un avvocato esperto è essenziale per difendere i propri diritti e limitare l’impatto del pignoramento sul conto corrente.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti e Pignoramenti Del Conto Corrente

Affrontare un pignoramento del conto corrente può essere un’esperienza destabilizzante e complessa per chiunque, ma con il supporto di un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti, è possibile non solo difendersi efficacemente, ma anche trovare soluzioni concrete per gestire la propria situazione finanziaria. Il pignoramento del conto corrente rappresenta una delle forme di esecuzione più invasive, poiché blocca l’accesso immediato a fondi che possono essere cruciali per il sostentamento quotidiano, come lo stipendio o la pensione. Tuttavia, le leggi italiane offrono diversi strumenti di tutela per il debitore, strumenti che solo un legale competente può attivare e gestire adeguatamente.

La prima e più importante difesa del debitore consiste nel conoscere i propri diritti e nell’intervenire rapidamente non appena si riceve la notifica del pignoramento. In molte situazioni, il pignoramento del conto corrente può essere bloccato o limitato se vengono rispettate determinate condizioni, come i limiti di pignorabilità previsti dalla legge per le somme derivanti da stipendi o pensioni. Un avvocato specializzato in questo campo è in grado di analizzare subito la situazione e verificare se il pignoramento è stato eseguito in modo corretto o se ci sono vizi procedurali che possono essere contestati.

Per esempio, quando il conto corrente del debitore riceve regolarmente accrediti di stipendio o pensione, la legge stabilisce che non è possibile pignorare l’intero importo. Solo la parte dello stipendio che eccede il quinto del salario netto può essere soggetta a pignoramento, mentre, per le pensioni, il limite è quello che eccede 1,5 volte l’assegno sociale. Un avvocato esperto può fare richiesta al giudice per garantire che queste protezioni vengano rispettate, impedendo che il creditore agisca in modo sproporzionato.

Inoltre, la complessità delle procedure di esecuzione forzata rende indispensabile il ruolo di un legale specializzato in cancellazione debiti. Le tempistiche sono strette e ogni ritardo può ridurre drasticamente le possibilità di bloccare il pignoramento o di trovare soluzioni alternative. Un avvocato sa che è fondamentale intervenire rapidamente, non solo per presentare un’opposizione, ma anche per esplorare altre possibilità, come la sospensione dell’esecuzione. Questo strumento può essere particolarmente utile in situazioni in cui il debitore si trova in gravi difficoltà economiche e può dimostrare che il pignoramento comprometterebbe eccessivamente il suo sostentamento o quello della sua famiglia.

Un altro elemento fondamentale nella difesa contro il pignoramento è la possibilità di negoziare un accordo con il creditore, come un piano di saldo e stralcio o una rateizzazione del debito. Il saldo e stralcio consente al debitore di pagare una parte del debito, di solito inferiore alla somma totale dovuta, ottenendo in cambio la cancellazione del resto del debito. Questa soluzione può essere vantaggiosa sia per il debitore, che riduce l’esposizione finanziaria, sia per il creditore, che evita lunghe e costose procedure esecutive. Tuttavia, la trattativa per raggiungere un accordo simile richiede esperienza e una conoscenza approfondita delle dinamiche legali e commerciali che regolano il rapporto tra debitore e creditore. Un avvocato specializzato è in grado di gestire tali negoziazioni in modo efficace, tutelando gli interessi del debitore e cercando di ottenere condizioni vantaggiose.

In alcuni casi, il pignoramento del conto corrente può essere solo una parte di un problema finanziario più ampio. Il debitore potrebbe trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, in cui la somma dei debiti è tale da non poter essere ripagata nei tempi e nei modi richiesti dai creditori. In questo caso, un avvocato esperto può aiutare il debitore a utilizzare le procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento, che consentono di ristrutturare il debito o di ottenere una riduzione parziale dello stesso. Attraverso la presentazione di un piano del consumatore, per esempio, è possibile sospendere temporaneamente le azioni esecutive, compreso il pignoramento del conto corrente, e negoziare con i creditori un piano di rientro sostenibile. Anche in questo caso, la consulenza legale è cruciale per garantire che il piano venga accettato dal giudice e dai creditori.

Affrontare un pignoramento senza l’assistenza di un avvocato può portare a gravi conseguenze finanziarie. Il rischio è quello di vedere bloccati fondi essenziali per il sostentamento, come lo stipendio o la pensione, e di non essere in grado di gestire le spese quotidiane. La presenza di un avvocato competente può non solo alleviare la pressione, ma fornire soluzioni reali e concrete per ridurre o annullare l’esposizione debitoria. La complessità della normativa e delle procedure rende estremamente difficile per una persona senza formazione legale affrontare da sola un creditore determinato a recuperare il suo credito. Solo un legale esperto sa come muoversi nei labirinti della burocrazia giudiziaria, individuando le falle nei procedimenti esecutivi e utilizzando gli strumenti più adatti per difendere i diritti del debitore.

Un altro vantaggio di avere un avvocato al proprio fianco è la possibilità di prevenire situazioni future di pignoramento. Attraverso la pianificazione finanziaria e patrimoniale, un legale può consigliare al debitore strategie per proteggere parte del suo patrimonio, come l’uso di fondi patrimoniali, il trasferimento della nuda proprietà o l’adozione di altri strumenti legali che impediscano ai creditori di aggredire il suo intero patrimonio. La prevenzione è uno degli aspetti più importanti in queste situazioni, perché agire tempestivamente e in modo proattivo può evitare danni finanziari che, una volta avvenuti, sono molto più difficili da risolvere.

Infine, la consulenza legale è indispensabile anche dal punto di vista psicologico. Il pignoramento del conto corrente non è solo un problema finanziario, ma anche una fonte di grande stress emotivo. La paura di perdere i propri beni, l’incertezza sul futuro economico e il peso del debito possono mettere a dura prova chiunque. Un avvocato esperto non solo offre soluzioni legali, ma diventa anche un punto di riferimento in un momento difficile, aiutando il debitore a vedere una via d’uscita e a mantenere la calma durante il processo.

In conclusione, il pignoramento del conto corrente è una procedura complessa e invasiva, che può avere gravi ripercussioni sulla vita del debitore. Tuttavia, con il supporto di un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti, è possibile difendersi in modo efficace, proteggere i propri diritti e cercare soluzioni che riducano l’impatto della situazione. Un legale specializzato non solo gestisce gli aspetti procedurali e negoziali, ma fornisce anche la serenità e il supporto necessari per affrontare al meglio questo momento difficile.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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