Pignoramento Estinto Ma Non Cancellato: Cosa Significa

Il pignoramento immobiliare è un atto formale attraverso il quale un creditore può espropriare e vendere forzatamente un bene immobile appartenente a un debitore per soddisfare un debito non pagato. Questo processo ha inizio con la trascrizione del pignoramento nei registri immobiliari (ai sensi dell’art. 555 del Codice di Procedura Civile), che vincola l’immobile e lo rende legalmente non disponibile per la vendita o l’alienazione. Tuttavia, una volta che il debito viene saldato o la procedura esecutiva si conclude, si pone il problema della cancellazione del pignoramento. Nonostante la estinzione del debito, il pignoramento potrebbe non essere immediatamente cancellato dai registri, con conseguenze giuridiche e pratiche rilevanti per il debitore.

In termini legali, un pignoramento estinto ma non cancellato significa che, nonostante il debito sia stato risolto, l’immobile continua a risultare formalmente vincolato nei registri immobiliari. Questo avviene perché, dopo l’estinzione del debito, la cancellazione del pignoramento non è automatica. È necessario che il creditore o il debitore richiedano formalmente al tribunale un provvedimento di estinzione e che tale provvedimento venga successivamente trascritto nei registri immobiliari per annullare il vincolo.


Le implicazioni di un pignoramento non cancellato sono molteplici. Innanzitutto, l’immobile risulta non vendibile fino a quando il pignoramento non viene formalmente rimosso. Anche se il debito è stato estinto, la trascrizione del pignoramento rappresenta un vincolo legale che limita la libertà di disporre dell’immobile. Questo può creare ostacoli significativi per il proprietario, soprattutto se desidera vendere o utilizzare l’immobile come garanzia per ottenere un finanziamento.

Inoltre, l’immobile potrebbe subire una diminuzione del suo valore di mercato. La presenza di un pignoramento, anche se estinto, scoraggia potenziali acquirenti, che percepiscono l’immobile come gravato da una problematica legale. Il pignoramento non cancellato potrebbe anche influire negativamente sulla capacità del proprietario di ottenere mutui o finanziamenti garantiti dall’immobile, poiché gli istituti di credito sono generalmente riluttanti a concedere prestiti su immobili vincolati.

Un altro rischio è legato alle azioni esecutive future. Se il pignoramento non viene cancellato formalmente, potrebbero sorgere contestazioni da parte di altri creditori o addirittura il rischio che venga riattivata la procedura esecutiva, in particolare nei casi in cui non ci sia una chiara documentazione sull’avvenuta estinzione del debito. Il mantenimento della trascrizione del pignoramento rende più difficile dimostrare l’effettiva estinzione del debito, creando potenziali problematiche legali per il debitore.

La cancellazione del pignoramento richiede una procedura specifica. Inizialmente, dopo l’estinzione del debito, il creditore dovrebbe richiedere al tribunale di emettere un provvedimento di cancellazione. Una volta ottenuto il provvedimento, questo deve essere presentato all’ufficio del Conservatore dei Registri Immobiliari, che provvede alla cancellazione formale del vincolo nei registri. Tuttavia, in molti casi, il creditore potrebbe non agire tempestivamente, costringendo il debitore a intervenire autonomamente, chiedendo al giudice la cancellazione del pignoramento. Questo ritardo può allungare i tempi complessivi per la cancellazione e creare ulteriori difficoltà pratiche.

Dal punto di vista dei tempi, la cancellazione di un pignoramento può richiedere diverse settimane o mesi, a seconda della collaborazione del creditore, dell’efficienza del sistema giudiziario e dell’ufficio del Conservatore dei Registri Immobiliari. Se ci sono errori procedurali o complicazioni legali, come la necessità di correggere la documentazione o affrontare eventuali opposizioni, i tempi possono allungarsi ulteriormente.

Per quanto riguarda i costi associati alla cancellazione di un pignoramento estinto, essi variano a seconda delle circostanze. In genere, si deve tenere conto di onorari legali, spese processuali e tasse amministrative. Gli onorari legali per un avvocato che assista nella cancellazione del pignoramento possono variare da 500 a 3.000 euro, a seconda della complessità del caso. Le spese processuali per la richiesta del provvedimento di estinzione al tribunale possono oscillare tra 200 e 500 euro, mentre le tasse amministrative per la cancellazione presso il Conservatore variano tra 100 e 300 euro. Se il debitore deve agire autonomamente perché il creditore non collabora, i costi complessivi possono aumentare.

Un aspetto importante da considerare è l’eventuale danno economico che può derivare dalla mancata cancellazione del pignoramento. Fino a quando l’immobile resta vincolato, il debitore potrebbe trovarsi nell’impossibilità di vendere o utilizzare il bene, con conseguente perdita di opportunità economiche. Inoltre, la permanenza del vincolo potrebbe ridurre significativamente la capacità del proprietario di accedere a finanziamenti o mutui, compromettendo ulteriormente la sua situazione economica.

In conclusione, affrontare un pignoramento estinto ma non cancellato richiede attenzione, competenza legale e una gestione tempestiva della procedura. Nonostante il debito sia stato risolto, il vincolo continua a gravare sull’immobile fino a quando non viene formalmente cancellato, con implicazioni legali ed economiche importanti per il debitore. Affidarsi a un avvocato esperto in cancellazione di pignoramenti immobiliari è essenziale per garantire che la procedura venga gestita correttamente, evitando ritardi e ulteriori complicazioni. L’avvocato può assistere il debitore nella preparazione della documentazione, nella presentazione delle istanze al tribunale e nel monitoraggio del processo di cancellazione presso i registri immobiliari, garantendo che l’immobile venga liberato dal vincolo nel minor tempo possibile.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cosa significa che un pignoramento è estinto ma non cancellato?

Quando si dice che un pignoramento è estinto ma non cancellato, si fa riferimento a una situazione in cui la procedura esecutiva per il recupero di un debito è stata formalmente conclusa (cioè, il debito è stato estinto o la procedura è terminata), ma il vincolo imposto sull’immobile, ovvero la trascrizione del pignoramento nei registri immobiliari, non è stato rimosso. Questo significa che, nonostante il debito sia stato pagato o la procedura sia terminata per altri motivi, l’immobile risulta ancora gravato da un vincolo legale che ne impedisce la libera vendita o alienazione.

La trascrizione del pignoramento è un passaggio formale che avviene all’inizio della procedura esecutiva, quando il creditore ottiene un titolo esecutivo contro il debitore e il pignoramento viene registrato nei registri immobiliari. Questa trascrizione serve a rendere pubblica la procedura e a informare eventuali terzi che l’immobile è soggetto a una controversia legale e non può essere trasferito o ipotecato fino a quando il debito non viene risolto e il pignoramento cancellato. Tuttavia, l’estinzione del debito o la conclusione della procedura non comporta automaticamente la cancellazione della trascrizione.

In pratica, se il pignoramento non viene cancellato, l’immobile continua a risultare formalmente vincolato. Questo può creare problemi per il proprietario, che potrebbe non riuscire a vendere o disporre liberamente dell’immobile. Anche se non c’è più alcun debito in sospeso, la trascrizione del pignoramento può rappresentare un ostacolo a qualsiasi transazione immobiliare.

Quali sono le conseguenze di un pignoramento non cancellato?

Un pignoramento non cancellato comporta una serie di conseguenze legali e pratiche per il proprietario dell’immobile. Sebbene il debito sia stato estinto, l’immobile resta soggetto al vincolo della trascrizione nei registri immobiliari, il che ha implicazioni importanti:

  1. Impossibilità di vendere l’immobile: Fino a quando la trascrizione del pignoramento non viene cancellata, l’immobile non può essere venduto liberamente. Qualsiasi potenziale acquirente, consultando i registri immobiliari, vedrà che l’immobile è soggetto a un pignoramento e potrebbe decidere di non procedere con l’acquisto a causa del rischio percepito.
  2. Diminuzione del valore di mercato: La presenza di un pignoramento non cancellato può ridurre il valore di mercato dell’immobile. Anche se il debito è stato estinto, la trascrizione rappresenta un segnale di rischio per potenziali acquirenti, che potrebbero offrire un prezzo inferiore o evitare di acquistare il bene.
  3. Difficoltà nell’ottenere finanziamenti: Un pignoramento non cancellato rende più difficile utilizzare l’immobile come garanzia per un mutuo o altri tipi di finanziamento. Le banche e gli istituti di credito richiedono che l’immobile sia privo di gravami per accettarlo come garanzia, e la presenza di una trascrizione di pignoramento può bloccare o rallentare l’ottenimento di finanziamenti.
  4. Costi legali e amministrativi: La cancellazione tardiva del pignoramento può comportare ulteriori costi legali e amministrativi, poiché potrebbe essere necessario coinvolgere avvocati per gestire la procedura di cancellazione e risolvere eventuali complicazioni.
  5. Rischio di nuove azioni esecutive: Se il pignoramento non viene cancellato, potrebbe essere difficile dimostrare che il debito è stato effettivamente risolto, creando il rischio di ulteriori azioni esecutive o contestazioni legali da parte di altri creditori.

Come si ottiene la cancellazione di un pignoramento estinto?

La cancellazione di un pignoramento estinto non è automatica e richiede una serie di atti formali da parte del creditore, del debitore e del tribunale. Il processo inizia con la richiesta al giudice di emettere un provvedimento di estinzione del pignoramento, una volta che il debito è stato saldato o la procedura esecutiva è stata dichiarata conclusa.

Dopo aver ottenuto il provvedimento di estinzione, è necessario presentare tale documento all’ufficio del Conservatore dei Registri Immobiliari, che provvederà alla cancellazione della trascrizione del pignoramento dai registri pubblici. Questo passaggio comporta il pagamento di spese amministrative e la presentazione di tutta la documentazione necessaria per dimostrare che il debito è stato risolto.

In alcuni casi, il creditore è obbligato a richiedere la cancellazione del pignoramento, ma se questo non avviene, il debitore può rivolgersi al tribunale e presentare autonomamente la richiesta di cancellazione. Questo può allungare i tempi di cancellazione, ma è un passaggio necessario per liberare l’immobile dal vincolo.

Quali sono i tempi per cancellare un pignoramento estinto?

I tempi necessari per cancellare un pignoramento variano in base alla complessità del caso e all’efficienza degli uffici giudiziari e amministrativi coinvolti. In generale, il processo può richiedere da diverse settimane a qualche mese. Dopo che il giudice ha emesso il provvedimento di estinzione del pignoramento, il tempo necessario per completare la cancellazione presso il Conservatore dei Registri Immobiliari dipende dal carico di lavoro dell’ufficio e dalla correttezza della documentazione presentata.

Se ci sono errori nella documentazione o nella procedura, o se il creditore non collabora nel richiedere la cancellazione, i tempi possono allungarsi ulteriormente. In alcuni casi, potrebbe essere necessario affrontare ulteriori complicazioni legali che possono prolungare la procedura di cancellazione fino a sei mesi o più.

Cosa fare se il pignoramento non è stato cancellato?

Se il pignoramento non è stato cancellato dopo che il debito è stato estinto, è fondamentale agire prontamente per risolvere la situazione e liberare l’immobile dal vincolo legale che ne limita l’utilizzo. La cancellazione del pignoramento non avviene automaticamente con l’estinzione del debito, e se non viene eseguita correttamente, l’immobile continuerà a risultare gravato nei registri immobiliari, creando ostacoli alla vendita, al trasferimento o all’utilizzo del bene come garanzia per ottenere finanziamenti.

Il primo passo è verificare se il creditore ha richiesto la cancellazione. In molti casi, il creditore ha l’obbligo di richiedere la cancellazione del pignoramento una volta che il debito è stato pagato. Tuttavia, ci sono situazioni in cui il creditore può non agire tempestivamente, ritardando così la rimozione del vincolo dai registri immobiliari. In tal caso, è consigliabile contattare il creditore e chiedere direttamente di presentare la richiesta di cancellazione al tribunale e successivamente all’ufficio del Conservatore dei Registri Immobiliari.

Se il creditore non collabora o non risponde, è possibile che il debitore debba agire autonomamente. Il debitore può rivolgersi al tribunale competente e presentare una richiesta formale di cancellazione del pignoramento. Questa procedura richiede che il debitore fornisca la documentazione necessaria, dimostrando che il debito è stato risolto e che il pignoramento non ha più ragione di essere mantenuto nei registri immobiliari. A supporto di questa richiesta, è spesso necessario allegare il provvedimento di estinzione del pignoramento, emesso dal giudice competente.

Per questa fase, il supporto di un avvocato esperto in diritto immobiliare e in procedure esecutive è essenziale. L’avvocato può assistere il debitore nel presentare correttamente la richiesta e nel preparare la documentazione richiesta dal tribunale. Un legale competente può anche accelerare il processo, verificando che non ci siano errori procedurali o ostacoli che potrebbero ritardare ulteriormente la cancellazione del pignoramento. Inoltre, l’avvocato può intervenire direttamente con il creditore per sollecitare la richiesta di cancellazione, se necessario.

Un’altra strada possibile è quella di presentare una diffida formale al creditore, chiedendo che venga completata la procedura di cancellazione entro un termine ragionevole. Se il creditore continua a non collaborare, il debitore può far valere il proprio diritto presso il tribunale, richiedendo che il giudice ordini la cancellazione indipendentemente dal comportamento del creditore.

Se il pignoramento non viene cancellato in tempi ragionevoli, possono sorgere complicazioni legali ed economiche. L’immobile risulterà vincolato nei registri immobiliari, limitando la capacità del proprietario di vendere il bene o di utilizzarlo come garanzia per ottenere finanziamenti. Inoltre, la presenza della trascrizione potrebbe ridurre il valore di mercato dell’immobile e scoraggiare potenziali acquirenti.

Il processo di cancellazione, una volta avviato correttamente, può richiedere diverse settimane o mesi, a seconda del carico di lavoro del tribunale e degli uffici amministrativi. È importante che il debitore monitori attentamente l’avanzamento della procedura e si assicuri che tutte le scadenze vengano rispettate.

Infine, il debitore deve tenere in considerazione i costi associati alla cancellazione del pignoramento. Questi includono onorari legali, spese processuali per la richiesta al tribunale e tasse amministrative per la cancellazione presso il Conservatore dei Registri Immobiliari. Complessivamente, i costi possono variare da 800 a 4.000 euro, a seconda della complessità del caso e dell’intervento richiesto.

Riassunto per punti:

  1. Verificare se il creditore ha richiesto la cancellazione. In caso contrario, sollecitare direttamente il creditore.
  2. Se il creditore non collabora, presentare una richiesta al tribunale per ottenere un provvedimento che ordini la cancellazione del pignoramento.
  3. È consigliabile coinvolgere un avvocato esperto per gestire la procedura e garantire che tutte le scadenze vengano rispettate.
  4. Inviare una diffida formale al creditore se necessario, chiedendo di procedere con la cancellazione entro un termine specifico.
  5. Monitorare l’avanzamento della procedura per evitare ritardi e complicazioni legali.
  6. Considerare i costi legali e amministrativi, che possono variare da 800 a 4.000 euro in base alla complessità della situazione e alla collaborazione del creditore.

Quali sono i costi per cancellare un pignoramento estinto?

I costi per cancellare un pignoramento estinto variano a seconda della complessità del caso e degli atti necessari. I principali costi da affrontare sono:

  1. Onorari legali: L’assistenza di un avvocato per gestire la procedura di cancellazione può variare da 500 a 3.000 euro, a seconda della complessità del caso e dell’intervento necessario.
  2. Spese processuali: La presentazione della richiesta di cancellazione al tribunale comporta spese giudiziarie, che solitamente variano tra 200 e 500 euro.
  3. Spese amministrative: La cancellazione della trascrizione presso l’ufficio del Conservatore dei Registri Immobiliari comporta tasse amministrative che vanno da 100 a 300 euro.

Se il creditore non collabora e il debitore deve agire autonomamente per ottenere la cancellazione, i costi legali e processuali possono aumentare, poiché potrebbe essere necessario affrontare ulteriori ricorsi o azioni legali.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Pignoramenti

Affrontare un pignoramento immobiliare è una delle situazioni più delicate e complesse per chi si trova in difficoltà economiche. Una volta che il debito che ha originato il pignoramento è stato estinto, è fondamentale cancellare il vincolo dai registri immobiliari. Tuttavia, come spesso accade, la cancellazione del pignoramento non è automatica e richiede una serie di passaggi formali e legali. In questa situazione, il supporto di un avvocato esperto in cancellazione di pignoramenti diventa essenziale per evitare che l’immobile rimanga vincolato inutilmente e per ridurre i tempi e i rischi legati alla mancata cancellazione.

Un avvocato con esperienza nel campo dei pignoramenti immobiliari ha una conoscenza approfondita del Codice di Procedura Civile italiano, in particolare degli articoli che regolano le esecuzioni forzate e la trascrizione dei pignoramenti (art. 555 CPC e seguenti). Il primo passo per risolvere la situazione è verificare se il creditore ha presentato la richiesta di cancellazione al tribunale, cosa che dovrebbe avvenire una volta che il debito è stato estinto. Tuttavia, non sempre il creditore agisce in modo tempestivo e, in alcuni casi, potrebbe persino essere negligente, causando ritardi e ulteriori difficoltà al debitore.

Un avvocato specializzato ha il compito di intervenire in questi casi, sollecitando il creditore e, se necessario, agendo autonomamente in rappresentanza del debitore. La richiesta al tribunale di cancellazione del pignoramento può essere complessa, soprattutto se ci sono più creditori coinvolti o se vi sono state contestazioni durante la procedura esecutiva. In questi casi, il legale deve preparare e presentare la documentazione necessaria, seguendo tutte le scadenze e le procedure richieste per evitare ulteriori ritardi.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la gestione delle eventuali complicazioni legali che possono emergere durante il processo. In alcune circostanze, potrebbero esserci errori procedurali o amministrativi che richiedono ulteriori interventi da parte del tribunale o dell’ufficio del Conservatore dei Registri Immobiliari, l’ente responsabile della cancellazione del pignoramento dai registri. Un avvocato esperto è in grado di individuare questi errori, correggerli tempestivamente e assicurarsi che la documentazione sia completa e accurata.

Avere un avvocato al proprio fianco consente di affrontare la procedura con maggiore serenità, sapendo che ogni passaggio è gestito da un professionista con le competenze necessarie per garantire il rispetto delle norme e dei tempi. Questo è particolarmente importante per i debitori che non hanno familiarità con il sistema legale o che sono già sotto pressione a causa della loro situazione finanziaria.

Un altro punto importante è che l’avvocato può intervenire nelle negoziazioni con il creditore, specialmente se si tratta di un caso di saldo e stralcio. Questo tipo di accordo consente al debitore di pagare una parte del debito per chiudere definitivamente la questione, evitando così il rischio che il pignoramento rimanga attivo nei registri immobiliari. Tuttavia, queste negoziazioni richiedono competenze specifiche, poiché il creditore deve essere convinto a rinunciare al restante del debito e a richiedere la cancellazione. L’avvocato rappresenta un alleato fondamentale in questo processo, negoziando condizioni favorevoli e assicurandosi che l’accordo venga formalizzato correttamente.

Oltre alla gestione legale della procedura, l’avvocato offre un supporto strategico al debitore. La mancata cancellazione di un pignoramento immobiliare può avere conseguenze economiche e legali molto rilevanti. Innanzitutto, l’immobile non può essere venduto finché la trascrizione del pignoramento rimane nei registri. Anche se il debito è stato saldato, la presenza del pignoramento può scoraggiare i potenziali acquirenti, riducendo il valore di mercato dell’immobile. In secondo luogo, l’immobile non può essere utilizzato come garanzia per ottenere finanziamenti, limitando le opzioni economiche del debitore. L’avvocato assicura che queste problematiche vengano risolte il prima possibile, accelerando la cancellazione e ripristinando la piena disponibilità dell’immobile.

Un altro vantaggio di avere un avvocato esperto è la capacità di gestire eventuali opposizioni o contenziosi legali che possono emergere durante la procedura di cancellazione. Ad esempio, se il creditore oppone resistenza o se emergono altre problematiche legali relative al pignoramento, l’avvocato può presentare ricorsi o difendere i diritti del debitore in tribunale. Questo è particolarmente importante nei casi in cui vi siano più creditori coinvolti o se ci sono contestazioni sulla validità del pignoramento.

Infine, è importante considerare anche il costo della cancellazione del pignoramento, che include sia onorari legali che spese processuali e amministrative. In generale, i costi complessivi possono variare da 800 a 4.000 euro, a seconda della complessità del caso e della collaborazione del creditore. Tuttavia, questi costi devono essere visti come un investimento necessario per liberare l’immobile dal vincolo e ripristinare la sua piena commerciabilità. Un avvocato esperto è in grado di gestire questi costi in modo trasparente e di ridurre al minimo le spese aggiuntive, accelerando il processo e risolvendo eventuali complicazioni.

In conclusione, avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione di pignoramenti immobiliari è essenziale per affrontare questa procedura in modo efficace e rapido. L’avvocato non solo si occupa degli aspetti tecnici e legali della cancellazione, ma fornisce anche un supporto strategico e psicologico al debitore, assicurando che tutte le scadenze vengano rispettate e che il processo si concluda nel minor tempo possibile. Grazie all’assistenza di un professionista, il debitore può evitare ritardi, costi aggiuntivi e complicazioni legali, ripristinando la piena disponibilità del proprio immobile e risolvendo definitivamente la questione del pignoramento.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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