Dopo Pignoramento Mobiliare Cosa Succede?

Il pignoramento mobiliare è una misura esecutiva che consente ai creditori di recuperare i propri crediti mediante l’espropriazione e la vendita di beni mobili del debitore. Questa procedura, regolata dagli articoli 491 e seguenti del Codice di Procedura Civile italiano, rappresenta un passaggio cruciale nel contenzioso tra creditore e debitore, con implicazioni significative sia dal punto di vista legale che personale.

Quando un ufficiale giudiziario procede con il pignoramento mobiliare, vengono sequestrati beni mobili del debitore che possano soddisfare il credito vantato. Questi beni vengono elencati in un verbale di pignoramento, che funge da inventario dettagliato e comprende la stima del valore di ogni bene. Il verbale viene poi depositato presso il tribunale competente e notificato alle parti interessate. Durante questo processo, i beni pignorati possono essere lasciati in custodia al debitore, affidati a un custode nominato dal giudice, o, in alcuni casi, trasportati in un luogo sicuro per evitare il rischio di alienazione o deterioramento da parte del debitore.

Il passo successivo nel processo di pignoramento mobiliare è la fissazione di un’udienza in cui il giudice determinerà le modalità di vendita dei beni pignorati. L’udienza rappresenta un momento cruciale in cui il debitore ha la possibilità di presentare opposizioni o contestazioni riguardanti il pignoramento. Le opposizioni possono essere basate su irregolarità procedurali, errori nell’identificazione dei beni, o sulla dichiarazione di beni impignorabili secondo quanto previsto dall’articolo 514 del Codice di Procedura Civile. Se il giudice ritiene fondate le opposizioni, può sospendere o annullare il pignoramento. In caso contrario, emette un’ordinanza che stabilisce le modalità e i tempi della vendita all’asta dei beni.

La vendita all’asta è una procedura pubblica che deve seguire specifiche regole per garantire trasparenza e correttezza. Il giudice nomina un banditore o un commissario per organizzare e condurre l’asta, la quale può tenersi presso il tribunale, in un luogo pubblico o online, a seconda della natura dei beni e delle direttive del giudice. La pubblicità dell’asta è essenziale per attirare il maggior numero possibile di potenziali acquirenti e garantire che i beni siano venduti al miglior prezzo possibile. Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il giudice può abbassare il prezzo base e fissare una nuova data per una successiva asta.

Se i beni non vengono venduti neanche dopo più aste, il giudice ha la facoltà di assegnare i beni al creditore come pagamento parziale del debito, secondo l’articolo 534 del Codice di Procedura Civile. In alternativa, se i beni sono di scarso valore commerciale, possono essere destinati alla distruzione o alla donazione.

Il ricavato della vendita dei beni pignorati viene distribuito tra i creditori in base a un piano di riparto redatto dal giudice. Questo piano tiene conto dei privilegi e delle priorità dei vari creditori, seguendo le disposizioni del Codice Civile e del Codice di Procedura Civile. Ad esempio, i crediti alimentari e i crediti di lavoro hanno priorità rispetto ad altri tipi di crediti. Il piano di riparto viene notificato ai creditori e al debitore, e, in assenza di opposizioni, il giudice ordina la distribuzione delle somme.

Il pignoramento mobiliare ha anche implicazioni fiscali per il debitore. I proventi della vendita all’asta possono essere soggetti a tassazione, e il debitore potrebbe dover affrontare ulteriori oneri fiscali a seconda della natura dei beni pignorati e delle somme recuperate. È importante che il debitore sia consapevole di queste implicazioni e si prepari adeguatamente per affrontarle.

Un esempio pratico di pignoramento mobiliare può essere illustrato con il caso di un debitore che possiede un’automobile. Supponiamo che Marco abbia un debito con una finanziaria che, non riuscendo a recuperare il credito, richiede il pignoramento dell’auto di Marco. L’ufficiale giudiziario pignora l’auto, la inserisce in un verbale e la porta in un deposito sicuro. Il tribunale fissa un’asta pubblica e l’auto viene venduta al miglior offerente. Il ricavato dell’asta viene poi distribuito tra la finanziaria e altri eventuali creditori.

Un altro esempio è quello di Anna, che ha diversi mobili di valore nella sua abitazione e subisce un pignoramento mobiliare a causa di un debito non saldato. L’ufficiale giudiziario redige un inventario dettagliato e nomina Anna come custode dei beni. Dopo le udienze preliminari, i mobili vengono messi all’asta. Non trovando acquirenti alla prima asta, il giudice abbassa il prezzo base per una seconda asta, dove finalmente i beni vengono venduti. Il ricavato viene utilizzato per pagare i creditori di Anna.

La gestione di un pignoramento mobiliare senza l’assistenza di un avvocato esperto può essere rischiosa e complessa. Un avvocato specializzato in diritto esecutivo può fornire consulenza sulla legittimità del pignoramento, assistere nella presentazione delle opposizioni e negoziare con i creditori. La consulenza legale è essenziale per proteggere i diritti del debitore e cercare soluzioni alternative che possano evitare o mitigare gli effetti negativi del pignoramento.

Affrontare un pignoramento mobiliare con la giusta conoscenza e il supporto legale adeguato è cruciale per navigare attraverso le complessità legali e procedurali e minimizzare l’impatto finanziario e personale del processo. La comprensione approfondita delle leggi e delle procedure coinvolte, insieme alla capacità di negoziare e difendere efficacemente i propri diritti, può fare la differenza tra un esito favorevole e una situazione di grave difficoltà finanziaria. Con il supporto di un avvocato esperto, è possibile affrontare il pignoramento con maggiore sicurezza e proteggere il proprio futuro finanziario.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cosa succede dopo il pignoramento mobiliare?

Dopo il pignoramento mobiliare, si verificano una serie di passaggi legali e procedurali volti al recupero del credito vantato dal creditore attraverso la vendita forzata dei beni pignorati del debitore. Questa procedura è regolata dal Codice di Procedura Civile italiano e coinvolge diverse fasi, ciascuna con specifici requisiti e tempistiche.

Una volta che l’ufficiale giudiziario ha sequestrato i beni mobili del debitore, viene redatto un verbale di pignoramento. Questo documento include un inventario dettagliato dei beni pignorati, con una stima del loro valore. Il verbale viene depositato presso il tribunale competente e notificato alle parti coinvolte. I beni possono essere lasciati in custodia al debitore, affidati a un custode nominato dal giudice, o trasportati in un luogo sicuro.

Il tribunale fissa poi un’udienza per stabilire le modalità di vendita dei beni pignorati. Durante l’udienza, il giudice esamina eventuali opposizioni presentate dal debitore o da altri creditori. Se non ci sono contestazioni, il giudice emette un’ordinanza che determina come e quando i beni saranno venduti all’asta.

La vendita all’asta è un processo pubblico regolato da specifiche norme che garantiscono trasparenza e correttezza. L’asta può tenersi presso il tribunale, in un luogo pubblico, o online. Il giudice nomina un banditore o un commissario per organizzare e condurre l’asta. Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il giudice può abbassare il prezzo base e fissare una nuova data per una seconda asta.

Se i beni non vengono venduti nemmeno dopo più aste, il giudice può assegnare i beni al creditore come pagamento parziale del debito. In alternativa, se i beni sono di scarso valore commerciale, possono essere destinati alla distruzione o alla donazione. Il ricavato della vendita viene distribuito tra i creditori in base a un piano di riparto redatto dal giudice, che tiene conto delle priorità dei vari creditori secondo le disposizioni del Codice Civile e del Codice di Procedura Civile.

Riassunto per punti finale:

  • Dopo il pignoramento, i beni vengono inventariati e valutati.
  • Il verbale di pignoramento è depositato presso il tribunale e notificato alle parti.
  • Il tribunale fissa un’udienza per stabilire le modalità di vendita dei beni.
  • Il giudice emette un’ordinanza che determina come e quando i beni saranno venduti all’asta.
  • La vendita all’asta è un processo pubblico regolato da norme specifiche.
  • Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il prezzo base può essere abbassato e fissata una nuova asta.
  • Se i beni non vengono venduti, possono essere assegnati al creditore o destinati alla distruzione o donazione.
  • Il ricavato della vendita viene distribuito tra i creditori in base a un piano di riparto redatto dal giudice.
  • Il debitore può presentare opposizioni se ritiene il pignoramento illegittimo.
  • Il pignoramento mobiliare può avere implicazioni fiscali per il debitore.

Affrontare un pignoramento mobiliare è complesso e richiede una conoscenza approfondita delle leggi e delle procedure. La consulenza di un avvocato esperto è essenziale per proteggere i diritti del debitore e cercare soluzioni che possano evitare o mitigare gli effetti negativi del pignoramento. Con il giusto supporto legale, è possibile gestire il processo con maggiore sicurezza e tutelare il proprio futuro finanziario.

Quali sono i prossimi passaggi nel processo?

Una volta completato il pignoramento, il tribunale deve fissare un’udienza per determinare le modalità di vendita dei beni pignorati. Durante l’udienza, il giudice esamina il verbale di pignoramento e ascolta le eventuali opposizioni del debitore o di altri creditori. Se non ci sono contestazioni, il giudice emette un’ordinanza che stabilisce come e quando i beni pignorati verranno venduti all’asta.

Come si svolge la vendita all’asta dei beni mobili?

La vendita all’asta dei beni mobili pignorati è una procedura legale regolata dal Codice di Procedura Civile italiano che consente ai creditori di recuperare i propri crediti attraverso la vendita forzata dei beni sequestrati al debitore. Questa procedura segue una serie di passaggi specifici, ciascuno dei quali deve essere condotto secondo le norme previste per garantire la trasparenza e l’equità del processo.

Una volta che l’ufficiale giudiziario ha sequestrato i beni mobili del debitore e redatto il verbale di pignoramento, il tribunale fissa un’udienza per determinare le modalità di vendita all’asta dei beni. Durante questa udienza, il giudice esamina il verbale di pignoramento, ascolta eventuali opposizioni del debitore o di altri creditori, e stabilisce le modalità e i tempi della vendita. Se non ci sono contestazioni rilevanti, il giudice emette un’ordinanza che autorizza la vendita all’asta.

L’ordinanza del giudice nomina un banditore o un commissario incaricato di organizzare e condurre l’asta. L’asta deve essere pubblicizzata adeguatamente per garantire la partecipazione del maggior numero possibile di potenziali acquirenti. Questo può includere annunci pubblicati su giornali, siti web dedicati alle aste giudiziarie, e altre forme di comunicazione pubblica.

L’asta si svolge in un luogo pubblico, che può essere il tribunale stesso, un’area designata per le aste pubbliche, o online tramite piattaforme specializzate. Durante l’asta, i beni pignorati vengono messi in vendita al miglior offerente. Il prezzo base per ogni bene è generalmente fissato dal giudice sulla base della stima effettuata durante la redazione del verbale di pignoramento.

Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il giudice può decidere di abbassare il prezzo base e fissare una nuova data per una seconda asta. Questo processo può ripetersi più volte fino a quando i beni non vengono venduti o il giudice decide di assegnarli al creditore come pagamento parziale del debito. Se i beni sono di scarso valore commerciale e non trovano acquirenti, possono essere destinati alla distruzione o alla donazione.

Una volta completata la vendita, il ricavato viene depositato presso il tribunale e un piano di riparto viene redatto dal giudice. Questo piano tiene conto delle priorità e dei privilegi dei vari creditori, come stabilito dal Codice Civile e dal Codice di Procedura Civile. Ad esempio, i crediti alimentari e i crediti di lavoro hanno priorità rispetto ad altri tipi di crediti. Il piano di riparto viene notificato ai creditori e al debitore, e se non ci sono opposizioni, il giudice ordina la distribuzione delle somme.

Il debitore ha il diritto di presentare opposizioni al pignoramento o alla vendita all’asta se ritiene che vi siano irregolarità procedurali o che i beni pignorati siano impignorabili. Le opposizioni devono essere presentate tempestivamente e supportate da prove adeguate. Se il giudice accoglie le opposizioni, può sospendere o annullare il pignoramento o la vendita.

Riassunto per punti finale:

  • Dopo il pignoramento dei beni mobili, il tribunale fissa un’udienza per determinare le modalità di vendita.
  • Il giudice esamina eventuali opposizioni e, se non ci sono contestazioni rilevanti, emette un’ordinanza per la vendita all’asta.
  • Un banditore o un commissario è nominato per organizzare e condurre l’asta.
  • L’asta deve essere pubblicizzata adeguatamente per garantire una partecipazione ampia.
  • L’asta si svolge in un luogo pubblico o online, e i beni vengono venduti al miglior offerente.
  • Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il giudice può abbassare il prezzo base e fissare una nuova asta.
  • Il ricavato della vendita viene depositato presso il tribunale e un piano di riparto viene redatto dal giudice.
  • Il piano di riparto tiene conto delle priorità dei creditori e viene notificato alle parti coinvolte.
  • Il debitore può presentare opposizioni se ritiene che vi siano irregolarità procedurali.

La vendita all’asta dei beni mobili è un processo rigorosamente regolamentato che richiede una conoscenza approfondita delle leggi e delle procedure. La consulenza di un avvocato esperto è essenziale per garantire che tutte le fasi del processo siano eseguite correttamente e che i diritti del debitore siano protetti. Con il giusto supporto legale, è possibile gestire il pignoramento e la vendita all’asta con maggiore sicurezza e minimizzare l’impatto finanziario e personale del processo.

Cosa succede se i beni non vengono venduti all’asta?

Quando i beni mobili pignorati non vengono venduti all’asta, il processo di recupero del credito attraversa una serie di passaggi aggiuntivi che possono comportare diverse soluzioni. Ecco cosa accade tipicamente in queste circostanze:

Ribasso del Prezzo e Nuova Asta

Se i beni pignorati non vengono venduti durante la prima asta, il giudice può decidere di abbassare il prezzo base dei beni per incentivare l’acquisto. Questo processo, previsto dal Codice di Procedura Civile, implica una nuova valutazione dei beni e la fissazione di una nuova data per una successiva asta. Il ribasso del prezzo è solitamente significativo, allo scopo di attirare un maggior numero di potenziali acquirenti.

Assegnazione dei Beni al Creditore

Nel caso in cui i beni non trovino acquirenti neanche dopo ulteriori aste con ribasso del prezzo, il giudice ha la facoltà di assegnare i beni al creditore. Questo avviene come pagamento parziale del debito. L’articolo 534 del Codice di Procedura Civile prevede questa possibilità, che serve a garantire al creditore almeno una parte del recupero del credito vantato. Il valore dei beni assegnati viene sottratto dall’importo totale del debito.

Distruzione o Donazione dei Beni

Qualora i beni pignorati siano di scarso valore commerciale e non siano vendibili neanche con un prezzo ribassato, il giudice può disporre la loro distruzione o la donazione a enti benefici. Questa soluzione viene adottata per evitare che i beni rimangano inutilizzati o che occupino spazio senza generare alcun beneficio economico. La decisione di distruggere o donare i beni viene presa tenendo conto del valore dei beni stessi e delle possibilità di recupero offerte.

Esempi Pratici

Un esempio pratico può aiutare a chiarire il processo. Supponiamo che un debitore abbia un debito significativo e possieda beni mobili come mobili antichi. Durante la prima asta, non si presentano acquirenti interessati a pagare il prezzo base stabilito dal giudice. Il prezzo base viene quindi abbassato per una seconda asta, ma i beni non vengono ancora venduti. Alla terza asta, i mobili vengono finalmente venduti a un prezzo molto ridotto rispetto alla stima iniziale. Se anche la terza asta fosse andata deserta, il giudice avrebbe potuto decidere di assegnare i mobili al creditore o di disporne la distruzione o la donazione.

Implicazioni Fiscali e Legali

La mancata vendita dei beni all’asta può avere anche implicazioni fiscali. Ad esempio, il creditore potrebbe dover registrare nei propri conti la perdita derivante dal mancato recupero del credito attraverso la vendita dei beni pignorati. Inoltre, la distruzione o la donazione dei beni pignorati devono essere eseguite in conformità con le normative fiscali e legali vigenti, per garantire che tutte le procedure siano eseguite correttamente.

Opportunità di Opposizione del Debitore

Durante questo processo, il debitore mantiene il diritto di presentare opposizioni se ritiene che vi siano stati errori procedurali o che i beni pignorati siano impignorabili. Le opposizioni devono essere presentate tempestivamente e supportate da prove adeguate. Il giudice esamina le opposizioni e, se le ritiene fondate, può annullare o modificare le decisioni precedenti riguardanti il pignoramento e la vendita all’asta dei beni.

Riassunto per punti finale:

  • Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il prezzo base può essere abbassato e fissata una nuova data per una seconda asta.
  • Se i beni non vengono venduti nemmeno dopo ulteriori aste, il giudice può assegnare i beni al creditore come pagamento parziale del debito.
  • In caso di beni di scarso valore commerciale, il giudice può disporne la distruzione o la donazione.
  • Il debitore mantiene il diritto di presentare opposizioni durante l’intero processo.
  • La mancata vendita all’asta può comportare implicazioni fiscali per il creditore e necessità di conformità legale per la distruzione o donazione dei beni.

La consulenza di un avvocato esperto è fondamentale per navigare attraverso queste fasi complesse del pignoramento mobiliare e per proteggere efficacemente i diritti del debitore. Un avvocato può fornire assistenza nel presentare opposizioni, negoziare con i creditori e garantire che tutte le procedure legali siano rispettate, minimizzando così l’impatto negativo del pignoramento.

Come vengono distribuiti i proventi della vendita?

Una volta completata la vendita dei beni pignorati, il ricavato viene distribuito tra i creditori. Il giudice redige un piano di riparto che tiene conto dei privilegi e delle priorità dei vari creditori. Ad esempio, i crediti alimentari e i crediti di lavoro hanno priorità rispetto ad altri tipi di crediti. Il piano di riparto viene notificato ai creditori e al debitore, e se non ci sono opposizioni, il giudice ordina la distribuzione delle somme.

Esempi pratici di pignoramento mobiliare

  1. Pignoramento di un’automobile: Marco ha un debito con una finanziaria che, non essendo riuscita a recuperare il credito, richiede il pignoramento dell’automobile di Marco. L’ufficiale giudiziario pignora l’auto, la inserisce in un verbale e la porta in un deposito sicuro. Il tribunale fissa un’asta pubblica, e l’auto viene venduta al miglior offerente. Il ricavato dell’asta viene distribuito tra la finanziaria e altri eventuali creditori.
  2. Pignoramento di beni mobili in un’abitazione: Anna ha diversi mobili di valore nella sua abitazione, e a causa di un debito non saldato, subisce un pignoramento mobiliare. L’ufficiale giudiziario redige un inventario dettagliato e nomina Anna come custode dei beni. Dopo le udienze preliminari, i mobili vengono messi all’asta. Non trovando acquirenti alla prima asta, il giudice abbassa il prezzo base per la seconda asta, dove finalmente i beni vengono venduti. Il ricavato viene utilizzato per pagare i creditori di Anna.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti Mobiliari

Affrontare un pignoramento mobiliare senza il supporto di un avvocato esperto è un’impresa rischiosa e complessa. La procedura è regolata da un complesso insieme di leggi e normative che richiedono una conoscenza approfondita e un’attenzione meticolosa ai dettagli. Un avvocato specializzato in opposizione a pignoramenti mobiliari può fare una differenza sostanziale, fornendo il supporto legale necessario per proteggere i diritti del debitore e garantire che tutte le procedure siano seguite correttamente.

Il processo di pignoramento mobiliare inizia con il sequestro dei beni del debitore da parte dell’ufficiale giudiziario e culmina nella vendita all’asta di questi beni. Ogni fase del processo presenta potenziali insidie e complicazioni. Per esempio, il verbale di pignoramento deve essere redatto con precisione, e qualsiasi errore o irregolarità può essere motivo di opposizione. Inoltre, la notifica dell’atto di pignoramento e le successive udienze richiedono una stretta osservanza delle norme procedurali. Un avvocato esperto può individuare e sfruttare eventuali irregolarità per contestare la legittimità del pignoramento e tutelare gli interessi del debitore.

Una delle principali responsabilità dell’avvocato è quella di garantire che i beni pignorati siano correttamente identificati e valutati. Secondo l’articolo 514 del Codice di Procedura Civile, alcuni beni sono impignorabili, come i beni di prima necessità e gli strumenti indispensabili per il lavoro del debitore. Un avvocato esperto può assicurarsi che questi beni siano esclusi dal pignoramento e proteggere così il debitore da un’espropriazione ingiusta o eccessiva.

Un altro aspetto cruciale è la gestione delle opposizioni. Il debitore ha il diritto di presentare opposizioni al pignoramento se ritiene che vi siano stati errori procedurali o che i beni pignorati siano impignorabili. Le opposizioni devono essere supportate da prove concrete e presentate tempestivamente. Un avvocato esperto in diritto esecutivo conosce le migliori strategie per formulare opposizioni efficaci e rappresentare il debitore durante le udienze, aumentando le possibilità di successo nel contestare il pignoramento.

La vendita all’asta dei beni pignorati è un momento decisivo nel processo di recupero del credito. L’organizzazione e la conduzione dell’asta devono seguire specifiche norme per garantire trasparenza e correttezza. L’asta deve essere pubblicizzata adeguatamente per attirare un numero sufficiente di potenziali acquirenti. Un avvocato può monitorare da vicino questa fase per assicurarsi che tutte le procedure siano rispettate e per intervenire in caso di irregolarità. Se i beni non vengono venduti alla prima asta, il giudice può disporre ulteriori aste con ribasso del prezzo. In queste situazioni, l’avvocato può consigliare il debitore sulle migliori azioni da intraprendere e aiutare a negoziare con i creditori per trovare soluzioni alternative.

Il ricavato della vendita all’asta viene distribuito tra i creditori in base a un piano di riparto redatto dal giudice, che tiene conto delle priorità dei vari creditori. Questa fase può essere particolarmente complessa se ci sono più creditori con diverse priorità di pagamento. Un avvocato esperto può aiutare il debitore a comprendere come verranno distribuite le somme e a verificare che il piano di riparto sia corretto e conforme alle normative vigenti.

Le implicazioni fiscali del pignoramento mobiliare non devono essere sottovalutate. Il ricavato della vendita dei beni pignorati può essere soggetto a tassazione, e il debitore potrebbe dover affrontare ulteriori oneri fiscali. Un avvocato esperto può fornire consulenza su queste questioni e aiutare il debitore a gestire le implicazioni fiscali in modo efficace.

Inoltre, il supporto di un avvocato è essenziale per gestire l’aspetto umano e psicologico del pignoramento. Il coinvolgimento in un processo di pignoramento può essere emotivamente devastante per il debitore e la sua famiglia, causando stress e ansia. Un avvocato non solo offre competenza legale, ma anche un supporto emotivo, guidando il debitore attraverso ogni fase del processo con professionalità e comprensione.

Un altro vantaggio significativo di avere un avvocato esperto al proprio fianco è la possibilità di negoziare soluzioni alternative con i creditori. In molti casi, è possibile evitare il pignoramento attraverso accordi di pagamento rateale o saldo e stralcio, dove il debitore paga una somma inferiore rispetto all’importo totale del debito in cambio della cancellazione del residuo. Le capacità negoziali dell’avvocato sono cruciali per raggiungere accordi che siano accettabili per entrambe le parti e che permettano al debitore di rientrare nel proprio debito in maniera sostenibile.

In conclusione, affrontare un pignoramento mobiliare senza l’assistenza di un avvocato esperto è estremamente rischioso. La complessità delle leggi e delle procedure, insieme alle possibili conseguenze finanziarie e personali, rendono essenziale il supporto di un professionista del diritto. Un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti mobiliari può garantire che tutte le azioni siano conformi alla legge, proteggendo i diritti del debitore e lavorando per un esito positivo del caso. Con il giusto supporto legale, è possibile affrontare il pignoramento con maggiore sicurezza e tranquillità, proteggendo il proprio futuro finanziario e personale.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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