Quando Il Pignoramento È Nullo?

Il pignoramento è una misura coercitiva con cui un creditore cerca di soddisfare il proprio credito attraverso l’espropriazione forzata di beni del debitore. Tuttavia, esistono circostanze specifiche in cui un pignoramento può essere dichiarato nullo, rendendo inefficaci tutti gli atti esecutivi successivi. Conoscere queste circostanze è cruciale per chiunque sia coinvolto in un procedimento di esecuzione forzata, sia come debitore che come creditore.

Un pignoramento può essere nullo per vari motivi, tra cui vizi di forma, violazione dei termini di legge, mancanza di un titolo esecutivo valido, beni impignorabili e eccesso di esecuzione. Ogni motivo ha basi legali specifiche e può avere un impatto significativo sulla procedura esecutiva. Ad esempio, un pignoramento che non rispetta i requisiti formali previsti dalla legge può essere contestato e annullato. Secondo l’articolo 492 del Codice di Procedura Civile, l’atto di pignoramento deve contenere l’indicazione precisa del bene pignorato, del credito per cui si procede, del titolo esecutivo e del giudice competente. La mancanza di una di queste informazioni rende l’atto nullo.


La violazione dei termini di legge è un altro motivo di nullità del pignoramento. Per esempio, la notifica dell’atto di pignoramento deve essere effettuata entro determinati tempi dalla richiesta del creditore. Secondo l’articolo 497 del Codice di Procedura Civile, se la notifica non avviene entro 90 giorni dalla richiesta, il pignoramento perde efficacia. Inoltre, il rispetto delle modalità di notifica è essenziale; una notifica non corretta o incompleta può portare all’annullamento del pignoramento.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la necessità di un titolo esecutivo valido. Il pignoramento deve essere basato su un titolo esecutivo, che può essere una sentenza, un decreto ingiuntivo o un atto notarile avente efficacia esecutiva. La mancanza di un titolo esecutivo rende il pignoramento nullo. Ad esempio, se un creditore tenta di pignorare un bene senza avere una sentenza o un decreto ingiuntivo che confermi il suo diritto di credito, il debitore può contestare il pignoramento e ottenere l’annullamento.

La legge prevede anche che alcuni beni siano impignorabili, come stabilito dall’articolo 514 del Codice di Procedura Civile. Tra questi beni rientrano gli strumenti indispensabili per l’esercizio della professione, i beni necessari per il sostentamento del debitore e della sua famiglia, e le pensioni minime. Se un creditore tenta di pignorare uno di questi beni, il debitore ha il diritto di contestare l’atto e ottenere la sua nullità.

L’eccesso di esecuzione è un’altra causa di nullità del pignoramento. Questo si verifica quando l’atto di pignoramento è sproporzionato rispetto al debito da riscuotere. Ad esempio, se un debitore ha un debito di 10.000 euro e il creditore tenta di pignorare beni per un valore di 50.000 euro, il debitore può contestare l’atto per eccesso di esecuzione. La proporzionalità tra il debito e i beni pignorati è un principio fondamentale per garantire l’equità della procedura esecutiva.

Gli effetti della nullità del pignoramento sono significativi. Una volta che un pignoramento è dichiarato nullo, tutti gli atti esecutivi successivi sono privi di effetti. Il debitore ha diritto alla restituzione dei beni pignorati e alla cessazione di qualsiasi azione esecutiva in corso. Inoltre, il creditore potrebbe essere condannato a risarcire il danno causato al debitore per l’ingiusta esecuzione.

La contestazione di un pignoramento nullo richiede un’azione legale specifica. Il debitore deve presentare un’opposizione al giudice competente, dimostrando i vizi procedurali o le altre irregolarità nell’atto di pignoramento. È essenziale fornire prove dettagliate e argomentazioni solide per supportare la richiesta di annullamento. La tempestività è cruciale; il debitore deve agire entro i termini previsti dalla legge per presentare l’opposizione, che generalmente sono di 20 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento.

Le implicazioni fiscali di un pignoramento nullo non sono trascurabili. Se un pignoramento viene dichiarato nullo, il debitore non è più tenuto a pagare le spese esecutive e potrebbe anche richiedere il risarcimento dei danni subiti. Inoltre, il creditore potrebbe dover affrontare ulteriori spese legali e potenziali sanzioni per aver avviato un pignoramento ingiustificato.

In conclusione, conoscere le circostanze in cui un pignoramento può essere dichiarato nullo è fondamentale per proteggere i propri diritti. La consulenza di un avvocato esperto è cruciale per navigare le complessità legali associate al pignoramento e per garantire che tutte le procedure siano seguite correttamente. Un avvocato può aiutare a identificare eventuali vizi procedurali, contestare un pignoramento nullo e fornire assistenza in caso di controversie con i creditori. Con una guida legale adeguata, è possibile affrontare efficacemente le sfide legate ai procedimenti di pignoramento, proteggendo i propri diritti e interessi.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e Risposte

Cos’è il pignoramento?

Il pignoramento è un atto dell’ufficiale giudiziario che ha lo scopo di vincolare i beni del debitore per soddisfare un credito. Può riguardare beni mobili, immobili, o crediti del debitore verso terzi, come ad esempio lo stipendio o il conto corrente bancario.

Quando un pignoramento può essere dichiarato nullo?

Un pignoramento è una procedura legale attraverso la quale un creditore cerca di soddisfare il proprio credito sui beni del debitore. Tuttavia, esistono varie circostanze in cui un pignoramento può essere dichiarato nullo. Questo può avvenire per motivi quali vizi di forma, violazioni dei termini di legge, mancanza di un titolo esecutivo valido, beni impignorabili ed eccesso di esecuzione. La nullità di un pignoramento implica che tutti gli atti esecutivi successivi siano privi di effetti, garantendo al debitore la restituzione dei beni pignorati e la cessazione delle azioni esecutive.

I vizi di forma sono tra i motivi principali per cui un pignoramento può essere dichiarato nullo. L’atto di pignoramento deve contenere informazioni essenziali come l’indicazione precisa del bene pignorato, il credito per cui si procede, il titolo esecutivo e il giudice competente, come previsto dall’articolo 492 del Codice di Procedura Civile. La mancanza di uno di questi elementi rende l’atto nullo.

La violazione dei termini di legge è un’altra causa di nullità. Ad esempio, la notifica dell’atto di pignoramento deve essere effettuata entro 90 giorni dalla richiesta del creditore, come stabilito dall’articolo 497 del Codice di Procedura Civile. Se questi termini non sono rispettati, l’atto può essere dichiarato nullo.

La mancanza di un titolo esecutivo valido è fondamentale per la validità del pignoramento. Questo deve essere basato su una sentenza, un decreto ingiuntivo o un atto notarile avente efficacia esecutiva. Senza un titolo esecutivo, il pignoramento è nullo.

Alcuni beni sono considerati impignorabili, secondo l’articolo 514 del Codice di Procedura Civile. Tra questi rientrano gli strumenti indispensabili per l’esercizio della professione, i beni necessari per il sostentamento del debitore e della sua famiglia, e le pensioni minime. Un pignoramento che tenta di colpire questi beni è nullo.

L’eccesso di esecuzione si verifica quando l’atto di pignoramento è sproporzionato rispetto al debito da riscuotere. La proporzionalità tra il debito e i beni pignorati è un principio fondamentale per garantire l’equità della procedura esecutiva.

In sintesi, conoscere le circostanze che possono rendere nullo un pignoramento è essenziale per proteggere i propri diritti. Un avvocato esperto può fornire la guida necessaria per navigare queste complessità legali, identificare eventuali vizi procedurali e contestare un pignoramento nullo. La loro consulenza è fondamentale per affrontare efficacemente le sfide legate ai procedimenti di pignoramento e garantire una protezione adeguata dei diritti e degli interessi del debitore.

Riassunto sintetico per punti:

  • Vizi di forma: Errori procedurali nell’atto di pignoramento.
  • Violazione dei termini di legge: Notifica non effettuata entro i termini previsti.
  • Mancanza di titolo esecutivo valido: Assenza di una sentenza, decreto ingiuntivo o atto notarile con efficacia esecutiva.
  • Beni impignorabili: Beni necessari per il sostentamento, strumenti di lavoro, pensioni minime.
  • Eccesso di esecuzione: Pignoramento sproporzionato rispetto al debito da riscuotere.

Quali sono i vizi di forma che possono rendere nullo un pignoramento?

Un pignoramento può essere dichiarato nullo a causa di vari vizi di forma. Questi vizi si riferiscono a errori procedurali e formali che rendono l’atto di pignoramento invalido e inefficace. Tra i principali vizi di forma che possono portare alla nullità del pignoramento ci sono la mancanza di informazioni essenziali, errori nella notifica, violazione dei termini procedurali e l’assenza di documentazione corretta.

Un esempio comune di vizio di forma è la mancanza di informazioni essenziali nell’atto di pignoramento. Secondo l’articolo 492 del Codice di Procedura Civile, l’atto di pignoramento deve contenere l’indicazione precisa del bene pignorato, l’importo del credito per cui si procede, il titolo esecutivo su cui si basa e il giudice competente. La mancanza di una di queste informazioni rende l’atto di pignoramento nullo. Ad esempio, se un creditore non specifica chiaramente quale bene sta pignorando o non indica l’importo del credito, il debitore può contestare il pignoramento e ottenere la sua nullità.

Un altro vizio di forma comune è la notifica non corretta o incompleta. La notifica dell’atto di pignoramento deve essere effettuata secondo le modalità e i tempi previsti dalla legge. Se la notifica non viene eseguita correttamente, ad esempio, se non viene consegnata al debitore in maniera ufficiale o se viene notificata a un indirizzo errato, il pignoramento può essere dichiarato nullo. L’articolo 137 del Codice di Procedura Civile stabilisce le modalità di notifica degli atti giudiziari, e qualsiasi deviazione da queste norme può invalidare l’atto.

La violazione dei termini procedurali è un altro motivo di nullità. Secondo l’articolo 497 del Codice di Procedura Civile, il creditore deve notificare l’atto di pignoramento entro 90 giorni dalla richiesta del titolo esecutivo. Se la notifica non avviene entro questo termine, il pignoramento perde efficacia e può essere dichiarato nullo. Ad esempio, se un creditore richiede l’esecuzione di un pignoramento ma ritarda oltre i 90 giorni per notificare l’atto al debitore, quest’ultimo può contestare il pignoramento per violazione dei termini.

L’assenza di documentazione corretta rappresenta un altro vizio di forma significativo. Il creditore deve presentare tutta la documentazione necessaria a supportare l’atto di pignoramento. Questo include il titolo esecutivo originale, che può essere una sentenza, un decreto ingiuntivo o un atto notarile. Se manca la documentazione necessaria o se la documentazione è incompleta o errata, il pignoramento può essere dichiarato nullo. Ad esempio, se il creditore non presenta il titolo esecutivo originale al momento della richiesta di pignoramento, il debitore ha il diritto di contestare l’atto.

La mancata indicazione del termine entro il quale il debitore può fare opposizione rappresenta un ulteriore vizio di forma. Il debitore ha il diritto di sapere entro quale termine può presentare un’opposizione all’atto di pignoramento. Se questo termine non è indicato nell’atto di pignoramento, il debitore potrebbe non essere informato adeguatamente dei propri diritti, rendendo nullo l’atto stesso. Questo è previsto dall’articolo 615 del Codice di Procedura Civile, che regola l’opposizione all’esecuzione.

Riassunto sintetico per punti:

  • Mancanza di informazioni essenziali nell’atto di pignoramento (art. 492 c.p.c.).
  • Notifica non corretta o incompleta (art. 137 c.p.c.).
  • Violazione dei termini procedurali (art. 497 c.p.c.).
  • Assenza di documentazione corretta, inclusa la mancanza del titolo esecutivo originale.
  • Mancata indicazione del termine per l’opposizione del debitore (art. 615 c.p.c.).

Un avvocato esperto in diritto esecutivo può fornire l’assistenza necessaria per identificare e contestare i vizi di forma nell’atto di pignoramento, proteggendo i diritti del debitore e garantendo che tutte le procedure siano seguite correttamente.

Quali sono le conseguenze di un pignoramento nullo?

Se un pignoramento viene dichiarato nullo, tutti gli atti esecutivi successivi sono privi di effetti. Il debitore ha diritto alla restituzione dei beni pignorati e alla cessazione di qualsiasi azione esecutiva in corso. Inoltre, il creditore potrebbe essere condannato a risarcire il danno causato al debitore per l’ingiusta esecuzione.

Cosa significa la violazione dei termini di legge nel pignoramento?

La violazione dei termini di legge si verifica quando l’atto di pignoramento non rispetta le tempistiche e le modalità previste dalla normativa vigente. Ad esempio, la notifica del pignoramento deve essere eseguita entro determinati giorni dalla richiesta del creditore. Se questi termini non sono rispettati, l’atto può essere considerato nullo.

Quali beni sono considerati impignorabili?

La legge italiana prevede che alcuni beni non possano essere pignorati. Esempi di beni impignorabili includono:

  • I beni necessari per il sostentamento del debitore e della sua famiglia.
  • Gli strumenti indispensabili per l’esercizio della professione, arte o mestiere del debitore.
  • Le pensioni minime.
  • I sussidi di natura assistenziale. La normativa specifica su questo argomento è disciplinata dall’articolo 514 del Codice di Procedura Civile.

Quali sono le implicazioni fiscali di un pignoramento nullo?

Se un pignoramento viene dichiarato nullo, il debitore non è più tenuto a pagare le spese esecutive e potrebbe anche richiedere il risarcimento dei danni subiti. Inoltre, il creditore potrebbe dover affrontare ulteriori spese legali e potenziali sanzioni per aver avviato un pignoramento ingiustificato.

Come si contesta un pignoramento nullo?

Contestare un pignoramento nullo richiede un’azione legale specifica e tempestiva per dimostrare l’invalidità dell’atto di pignoramento. Questo processo può essere complesso e richiede una buona comprensione delle leggi e delle procedure legali pertinenti. La consulenza di un avvocato esperto in diritto esecutivo è fondamentale per guidare il debitore attraverso ogni fase del processo.

Il primo passo per contestare un pignoramento nullo è identificare i vizi di forma o le irregolarità nell’atto di pignoramento. Questi possono includere errori procedurali, notifiche incomplete o errate, mancanza di documentazione corretta, o violazioni dei termini di legge. È essenziale raccogliere tutte le prove necessarie che dimostrino queste irregolarità. Ad esempio, se la notifica non è stata effettuata correttamente, è importante avere documentazione che mostri l’errore di notifica.

Una volta identificati i vizi, il debitore deve presentare un’opposizione al pignoramento al giudice competente. Questa opposizione deve essere dettagliata e contenere tutte le prove e le argomentazioni necessarie per dimostrare la nullità del pignoramento. L’articolo 615 del Codice di Procedura Civile regola l’opposizione all’esecuzione, specificando che il debitore può presentare opposizione per contestare l’esistenza del diritto del creditore a procedere all’esecuzione forzata.

L’opposizione deve essere presentata entro termini precisi. Generalmente, il termine per presentare un’opposizione al pignoramento è di 20 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento. Tuttavia, se i vizi procedurali o le irregolarità emergono successivamente, il termine può essere esteso in base alle specifiche circostanze e alle decisioni del giudice competente. È cruciale agire tempestivamente per evitare la decadenza del diritto di opposizione.

Nel presentare l’opposizione, è essenziale redigere un atto di citazione in cui si espongono chiaramente i motivi della nullità del pignoramento e si richiede al giudice di dichiarare l’atto nullo. Questo atto deve essere notificato al creditore e depositato presso il tribunale competente. La documentazione a supporto dell’opposizione deve essere completa e dettagliata, includendo copie dell’atto di pignoramento, eventuali notifiche, e qualsiasi altra prova pertinente.

Durante il processo di opposizione, il debitore avrà l’opportunità di presentare le proprie argomentazioni davanti al giudice. È importante essere ben preparati e avere tutte le prove pronte per sostenere la propria posizione. Un avvocato esperto può aiutare a preparare la difesa, presentare le prove in modo efficace e argomentare in modo convincente davanti al giudice.

Se il giudice accoglie l’opposizione e dichiara nullo il pignoramento, tutti gli atti esecutivi successivi saranno privi di effetti. Il debitore avrà diritto alla restituzione dei beni pignorati e alla cessazione di qualsiasi azione esecutiva in corso. Inoltre, il creditore potrebbe essere condannato a risarcire il danno causato al debitore per l’ingiusta esecuzione.

Riassunto sintetico per punti:

  • Identificare i vizi di forma o le irregolarità nell’atto di pignoramento.
  • Raccogliere tutte le prove necessarie che dimostrino le irregolarità.
  • Presentare un’opposizione al pignoramento al giudice competente, dettagliando i motivi della nullità.
  • Redigere un atto di citazione, notificandolo al creditore e depositandolo presso il tribunale competente.
  • Preparare la difesa, presentare le prove e argomentare in modo convincente davanti al giudice.
  • Se l’opposizione è accolta, ottenere la dichiarazione di nullità del pignoramento e la restituzione dei beni pignorati.

Avere al proprio fianco un avvocato esperto in diritto esecutivo è fondamentale per navigare attraverso questo processo complesso e proteggere efficacemente i propri diritti e interessi.

Esempi pratici di pignoramento nullo

Esempio 1: Notifica non corretta

Un debitore riceve un pignoramento su un bene mobile, ma la notifica non è stata effettuata correttamente. In questo caso, il debitore può contestare il pignoramento presentando prove della notifica irregolare. Se il giudice accerta la violazione, il pignoramento sarà dichiarato nullo e il bene dovrà essere restituito.

Esempio 2: Bene impignorabile

Un artigiano riceve un pignoramento sui suoi strumenti di lavoro, che sono essenziali per il suo mestiere. Secondo l’articolo 514 del Codice di Procedura Civile, tali beni sono impignorabili. L’artigiano può contestare il pignoramento, e se il giudice conferma che gli strumenti sono impignorabili, il pignoramento sarà dichiarato nullo.

Esempio 3: Mancanza di titolo esecutivo

Un creditore tenta di pignorare il conto corrente di un debitore senza avere un titolo esecutivo valido, come una sentenza o un decreto ingiuntivo. Il debitore può contestare il pignoramento dimostrando l’assenza del titolo esecutivo. Il giudice, verificata la mancanza, dichiarerà il pignoramento nullo.

Quali leggi regolano il pignoramento in Italia?

Il pignoramento in Italia è regolato dal Codice di Procedura Civile, in particolare dagli articoli 483 e seguenti. Questi articoli delineano le procedure da seguire per eseguire un pignoramento, i beni che possono essere pignorati e quelli che sono impignorabili, e i diritti e doveri delle parti coinvolte.

Quali sono i tempi di prescrizione per contestare un pignoramento nullo?

Il termine per contestare un pignoramento nullo varia a seconda delle circostanze specifiche del caso. In generale, il debitore ha 20 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento per presentare un’opposizione. Tuttavia, se emergono vizi procedurali successivamente, il termine può essere esteso in base alle specifiche circostanze e alle decisioni del giudice competente.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti

Contestare un pignoramento nullo è un processo complesso e delicato che richiede una profonda conoscenza delle leggi e delle procedure legali. La consulenza di un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti è essenziale per garantire che tutte le fasi del processo siano gestite correttamente e per proteggere i diritti del debitore. Un avvocato specializzato può offrire una guida preziosa, identificando i vizi di forma e le irregolarità che possono rendere nullo un pignoramento, e presentando l’opposizione in modo tempestivo ed efficace.

Un avvocato esperto in diritto esecutivo può esaminare attentamente l’atto di pignoramento per individuare eventuali vizi di forma o irregolarità procedurali. Questi possono includere la mancanza di informazioni essenziali, errori nella notifica, violazioni dei termini procedurali e l’assenza di documentazione corretta. Un avvocato esperto sa esattamente quali sono i requisiti legali per un pignoramento valido e può identificare rapidamente eventuali violazioni che potrebbero portare alla nullità dell’atto. Questa capacità di individuare rapidamente i problemi è cruciale per presentare un’opposizione solida e ben documentata.

La tempestività è un elemento chiave nella contestazione di un pignoramento nullo. Il debitore ha un termine limitato entro cui può presentare un’opposizione, generalmente 20 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento. Un avvocato esperto può garantire che l’opposizione venga presentata entro i termini previsti, evitando la decadenza del diritto di contestare il pignoramento. Inoltre, l’avvocato può aiutare a raccogliere tutte le prove necessarie e a preparare un atto di citazione dettagliato, che esponga chiaramente i motivi della nullità e richieda al giudice di dichiarare nullo l’atto di pignoramento.

Durante il processo di opposizione, l’avvocato rappresenta il debitore davanti al giudice, presentando le prove e le argomentazioni necessarie per dimostrare la nullità del pignoramento. Questo richiede non solo una conoscenza approfondita delle leggi, ma anche abilità oratorie e capacità di argomentare in modo convincente. Un avvocato esperto può presentare le prove in modo chiaro e convincente, evidenziando le violazioni procedurali e i vizi di forma che rendono nullo l’atto di pignoramento.

La nullità di un pignoramento ha conseguenze significative per il debitore. Se il giudice accoglie l’opposizione e dichiara nullo il pignoramento, tutti gli atti esecutivi successivi sono privi di effetti. Il debitore ha diritto alla restituzione dei beni pignorati e alla cessazione di qualsiasi azione esecutiva in corso. Inoltre, il creditore potrebbe essere condannato a risarcire il danno causato al debitore per l’ingiusta esecuzione. Un avvocato esperto può assicurarsi che tutti i diritti del debitore siano protetti e che questi ottenga il risarcimento dovuto per eventuali danni subiti.

Un altro aspetto importante è la gestione delle relazioni con i creditori. I creditori possono adottare misure aggressive per recuperare i loro crediti, inclusi pignoramenti e altre azioni esecutive. Un avvocato esperto può negoziare con i creditori per trovare soluzioni che siano accettabili per entrambe le parti, evitando il ricorso a misure legali costose e prolungate. Questo può includere la ristrutturazione del debito, accordi di saldo e stralcio, o piani di pagamento dilazionati. La capacità di negoziare efficacemente con i creditori è fondamentale per ridurre l’impatto finanziario e legale sul debitore.

La consulenza di un avvocato esperto è anche fondamentale per affrontare le implicazioni fiscali della nullità di un pignoramento. La dichiarazione di nullità può avere conseguenze fiscali, come l’annullamento delle spese esecutive e il possibile risarcimento dei danni. Un avvocato può collaborare con un commercialista per garantire che tutte le implicazioni fiscali siano gestite correttamente e che il debitore non subisca ulteriori penalità fiscali.

Inoltre, un avvocato esperto può offrire una visione strategica a lungo termine, aiutando il debitore a pianificare la sua futura attività imprenditoriale o a gestire le conseguenze di una procedura esecutiva. Questo può includere la consulenza su come ricostruire il credito, come evitare future situazioni di sovraindebitamento e come gestire i beni personali in modo da proteggere il patrimonio familiare. La capacità di pianificare a lungo termine è cruciale per garantire che il debitore possa recuperare stabilità finanziaria e proteggere i propri interessi a lungo termine.

In sintesi, contestare un pignoramento nullo è un processo complesso che richiede competenza legale, tempestività e una gestione attenta delle relazioni con i creditori e delle implicazioni fiscali. Un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti può offrire il supporto necessario per navigare attraverso questo processo, proteggere i diritti del debitore e garantire una risoluzione efficace e sostenibile della crisi finanziaria. La loro consulenza è fondamentale per affrontare efficacemente le sfide legate ai procedimenti di pignoramento e per garantire che tutte le procedure siano seguite correttamente, proteggendo i diritti e gli interessi del debitore.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo riflettono il punto di vista personale degli Autori, maturato sulla base della loro esperienza professionale. Non devono essere considerate come consulenza tecnica o legale. Per chiarimenti specifici o ulteriori informazioni, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si invita a tenere presente che l’articolo fa riferimento al contesto normativo vigente alla data di redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono cambiare nel tempo. Non ci assumiamo alcuna responsabilità per un utilizzo inappropriato delle informazioni contenute in queste pagine.
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Giuseppe Monardo

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