Come Uscire Da Una Società Srl Con Debiti?

Uscire da una Società a Responsabilità Limitata (Srl) con debiti è un processo complesso che richiede una comprensione approfondita delle normative legali italiane e delle strategie finanziarie appropriate. Le Srl sono entità giuridiche autonome, il che significa che i debiti della società sono separati dai debiti personali dei soci. Tuttavia, i soci potrebbero trovarsi a dover affrontare conseguenze significative, specialmente se hanno fornito garanzie personali. In Italia, le leggi che regolano la gestione delle Srl e la responsabilità dei soci includono il Codice Civile e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Queste normative offrono un quadro legale per gestire i debiti societari e permettono ai soci di uscire dalla società in modo legale e strategico.

Il primo passo per un socio che desidera uscire da una Srl con debiti è comprendere le diverse opzioni disponibili. Una delle opzioni più comuni è la cessione delle quote. La cessione delle quote è regolata dagli articoli 2469 e 2470 del Codice Civile, che stabiliscono le modalità di trasferimento delle partecipazioni societarie. La cessione deve essere formalizzata con un atto notarile e registrata nel Registro delle Imprese. Tuttavia, la presenza di debiti può complicare la vendita, poiché gli acquirenti potrebbero essere riluttanti a rilevare le quote di una società indebitata. È essenziale negoziare un prezzo equo e assicurarsi che tutte le procedure legali siano seguite per evitare future contestazioni.

Un’altra opzione è il recesso del socio, previsto dall’articolo 2473 del Codice Civile. Il recesso può avvenire per giusta causa, come un cambiamento sostanziale delle condizioni della società o una modifica dell’oggetto sociale. Il socio recedente ha diritto a ricevere una somma pari al valore delle sue quote, determinata secondo le modalità previste dall’atto costitutivo o dallo statuto. Tuttavia, il recesso potrebbe non essere immediatamente fattibile se la società è in difficoltà finanziarie, poiché il pagamento delle quote potrebbe aggravare la situazione debitoria. In tali casi, è cruciale avere una valutazione accurata del valore delle quote e una pianificazione finanziaria che consideri l’impatto del recesso sui debiti della società.

La liquidazione volontaria della società è un’altra opzione quando tutti i soci concordano che la miglior soluzione è chiudere la società. La liquidazione comporta la vendita degli asset della società e l’uso dei proventi per pagare i debiti. Solo dopo che tutti i debiti sono stati pagati, eventuali rimanenze possono essere distribuite ai soci. Questo processo è regolato dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, che prevede la nomina di un liquidatore per gestire la chiusura della società. La liquidazione può essere una soluzione definitiva, ma richiede una gestione attenta per garantire che tutti i creditori siano soddisfatti e che la distribuzione degli asset sia equa e conforme alle leggi vigenti.

Durante la liquidazione, i soci devono comprendere che il pagamento dei debiti ha la priorità sulla distribuzione degli eventuali residui. Il liquidatore ha il compito di raccogliere i crediti, vendere i beni e pagare i creditori in ordine di priorità stabilito dalla legge. I soci accomandatari, in particolare, potrebbero essere chiamati a rispondere dei debiti in solido se hanno garantito personalmente i debiti della società. È quindi essenziale che i soci valutino attentamente le implicazioni delle garanzie personali e considerino la possibilità di negoziare con i creditori per limitare la loro esposizione.

Le garanzie personali rappresentano uno degli aspetti più delicati quando un socio desidera uscire da una Srl con debiti. Le garanzie personali non vengono automaticamente estinte con l’uscita dalla società, e i creditori possono ancora richiedere il pagamento ai soci che hanno garantito i debiti. Esistono diverse strategie per gestire le garanzie personali, tra cui la negoziazione con i creditori per rimuovere o sostituire le garanzie personali. Questo può comportare la presentazione di un piano di ristrutturazione del debito o la sostituzione della garanzia personale con un’altra forma di garanzia, come un asset della società.

Inoltre, un’altra strategia è includere clausole di manleva nell’accordo di cessione delle quote. La manleva è una promessa di indennizzo da parte dell’acquirente delle quote, che si impegna a tenere indenne il venditore da eventuali richieste di pagamento dei creditori. È importante che tali accordi siano redatti con precisione e che tutte le parti coinvolte comprendano e accettino le disposizioni adottate. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario e cancellazione debiti è fondamentale per garantire che gli accordi di manleva siano enforceable e proteggano effettivamente i soci usciti dalla società.

Un altro aspetto cruciale è la gestione delle relazioni tra i soci durante la pianificazione e l’implementazione di queste misure. I patti parasociali e i vincoli di indisponibilità, ad esempio, richiedono un accordo tra i soci e una gestione attenta per evitare conflitti. Un avvocato esperto può mediare tra i soci, aiutare a redigere accordi chiari e trasparenti, e garantire che tutte le parti coinvolte comprendano e accettino le disposizioni adottate. Inoltre, un avvocato può fornire assistenza continua per monitorare e aggiornare le misure di protezione delle quote in base ai cambiamenti normativi e alle esigenze della società.

Le implicazioni fiscali delle misure di protezione delle quote sono un’altra area in cui la consulenza legale è essenziale. La costituzione di una holding, la creazione di un fondo patrimoniale o l’uso di trust possono comportare imposte di registro, imposte sulle donazioni e successioni, e altre tasse. Un avvocato esperto può collaborare con un commercialista per valutare le implicazioni fiscali specifiche di ciascuna misura, garantendo che tutte le transazioni siano conformi alle normative vigenti e che i benefici fiscali siano ottimizzati.

In sintesi, uscire da una Srl con debiti richiede una combinazione di conoscenze legali, competenze fiscali e una pianificazione strategica attenta. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario e cancellazione debiti è essenziale per navigare attraverso le opzioni disponibili, proteggere i propri interessi e garantire una gestione sicura e conforme delle quote societarie. Un avvocato può fornire il supporto necessario per negoziare con i creditori, redigere accordi di cessione delle quote, gestire le garanzie personali e assicurare che tutte le misure adottate siano sostenibili e adattabili alle esigenze future della società. Avere al proprio fianco un avvocato esperto è quindi fondamentale per proteggere i propri interessi e garantire una transizione sicura e legale fuori dalla società.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Quali Sono Le Opzioni Disponibili per Uscire da una Srl con Debiti?

Esistono diverse opzioni per un socio che desidera uscire da una Srl con debiti. Le principali opzioni includono:

Cessione delle Quote

La cessione delle quote di una Società a Responsabilità Limitata (Srl) è un processo che permette ai soci di trasferire la loro partecipazione nella società a un altro individuo o entità. Questo processo è regolato dal Codice Civile italiano, in particolare dagli articoli 2469 e 2470, che stabiliscono le modalità e le condizioni per il trasferimento delle partecipazioni societarie. La cessione delle quote può avvenire per diverse ragioni, tra cui l’uscita di un socio dalla società, l’ingresso di nuovi soci, o la necessità di riorganizzare la struttura societaria.

La procedura di cessione delle quote inizia con la negoziazione tra il socio cedente e il potenziale acquirente. È fondamentale che le parti raggiungano un accordo sul prezzo di cessione delle quote, che può essere influenzato da vari fattori come il valore patrimoniale netto della società, la redditività dell’azienda, e le prospettive future del business. Una volta raggiunto l’accordo, la cessione deve essere formalizzata attraverso un atto notarile, che garantisce la validità legale del trasferimento.

Il passaggio successivo è la registrazione dell’atto di cessione presso il Registro delle Imprese. Questo passaggio è essenziale per rendere ufficiale il trasferimento delle quote e per aggiornare i registri societari con i nuovi assetti proprietari. La mancata registrazione potrebbe invalidare la cessione e creare problemi legali sia per il socio cedente che per l’acquirente. Inoltre, è importante verificare che l’atto costitutivo o lo statuto della società non contengano clausole che limitano o regolano in modo specifico la cessione delle quote, come clausole di prelazione a favore degli altri soci.

La cessione delle quote in presenza di debiti societari richiede ulteriori considerazioni. Prima di procedere con la cessione, è essenziale condurre una due diligence approfondita per valutare la situazione finanziaria della società e identificare eventuali passività. I potenziali acquirenti saranno particolarmente attenti ai debiti esistenti, poiché l’acquisto di quote in una società indebitata comporta un rischio finanziario significativo. È possibile che l’acquirente richieda garanzie o indennizzi per proteggersi da eventuali responsabilità future derivanti dai debiti della società.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario negoziare con i creditori per ottenere il loro consenso alla cessione delle quote. I creditori, infatti, potrebbero avere interessi a mantenere la stabilità della struttura societaria e potrebbero opporsi a cambiamenti che possano compromettere la capacità della società di onorare i propri debiti. La negoziazione con i creditori può includere la ristrutturazione del debito, la modifica delle condizioni di pagamento, o la concessione di garanzie aggiuntive da parte del nuovo socio acquirente.

La cessione delle quote può anche comportare implicazioni fiscali significative. Il socio cedente potrebbe essere soggetto al pagamento di imposte sulle plusvalenze, calcolate come la differenza tra il prezzo di cessione e il valore di acquisto originario delle quote. È consigliabile consultare un commercialista per valutare le implicazioni fiscali specifiche e per pianificare in modo ottimale la cessione. Inoltre, è importante considerare l’eventuale impatto fiscale sull’acquirente, che potrebbe dover affrontare imposte di registro o altre tasse connesse al trasferimento delle quote.

Infine, è cruciale redigere un contratto di cessione dettagliato che copra tutti gli aspetti rilevanti dell’accordo, incluse le condizioni di pagamento, le garanzie fornite, le responsabilità delle parti e le modalità di risoluzione delle controversie. Il contratto deve essere chiaro e preciso per evitare incomprensioni e future dispute legali. Un avvocato esperto in diritto societario può fornire assistenza nella redazione del contratto e garantire che tutte le disposizioni legali siano rispettate.

Elenco finale sintetico:

  • Negoziare il prezzo di cessione delle quote
  • Formalizzare la cessione con un atto notarile
  • Registrare l’atto di cessione presso il Registro delle Imprese
  • Verificare eventuali clausole statutarie sulla cessione delle quote
  • Condurre una due diligence sulla situazione finanziaria della società
  • Negoziare con i creditori per ottenere il loro consenso
  • Considerare le implicazioni fiscali della cessione
  • Redigere un contratto di cessione dettagliato e preciso

La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario e di un commercialista è fondamentale per garantire che il processo di cessione delle quote sia gestito in modo efficace, legale e conforme alle normative vigenti.

Recesso del Socio

Il recesso di un socio da una Società a Responsabilità Limitata (Srl) è una procedura che consente a un socio di uscire volontariamente dalla società. Questo processo è regolato dall’articolo 2473 del Codice Civile italiano, che stabilisce le circostanze e le modalità in cui un socio può recedere dalla società. Il recesso può avvenire per giusta causa o per le cause specificate nell’atto costitutivo della società.

Il primo passo per un socio che desidera recedere è inviare una comunicazione scritta alla società, indicando chiaramente la volontà di recedere e le motivazioni che giustificano il recesso. La comunicazione deve rispettare i termini di preavviso previsti dall’atto costitutivo o dallo statuto della società. Se il recesso è motivato da una giusta causa, come un cambiamento sostanziale delle condizioni della società o una modifica dell’oggetto sociale, il socio deve fornire prove adeguate a supporto delle sue ragioni.

Una volta ricevuta la comunicazione di recesso, la società deve procedere alla valutazione delle quote del socio recedente. La valutazione deve essere effettuata secondo i criteri stabiliti dall’atto costitutivo o, in mancanza, secondo il valore di mercato delle quote. Questo processo di valutazione è cruciale per determinare l’importo che il socio recedente ha diritto a ricevere. La valutazione delle quote può essere un processo complesso, soprattutto se la società è in difficoltà finanziarie o se non esistono criteri di valutazione specifici nell’atto costitutivo.

Il pagamento delle quote al socio recedente deve avvenire entro sei mesi dalla data di efficacia del recesso, a meno che non sia stato concordato un diverso termine. Tuttavia, se la società non dispone di liquidità sufficiente per pagare il socio recedente, potrebbe essere necessario adottare misure straordinarie, come la vendita di asset o l’ottenimento di finanziamenti. In alcuni casi, il recesso potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria della società, rendendo essenziale una pianificazione attenta e una gestione oculata delle risorse.

Il recesso di un socio può avere implicazioni significative per la società e per gli altri soci. La riduzione del capitale sociale derivante dal recesso potrebbe richiedere un’assemblea straordinaria per deliberare un aumento di capitale o altre misure correttive. Inoltre, il recesso potrebbe influenzare le dinamiche interne della società, alterando gli equilibri di potere tra i soci rimanenti. Pertanto, è fondamentale che la procedura di recesso sia gestita in modo trasparente e conforme alle normative vigenti.

Un esempio di recesso può illustrare meglio il processo e le implicazioni. Supponiamo che un socio detenga il 30% delle quote di una Srl valutata a 1 milione di euro. Decide di recedere per giusta causa, come un cambio significativo nell’oggetto sociale della società. Dopo aver inviato la comunicazione di recesso e aver seguito le procedure stabilite, la società valuta la sua quota a 300.000 euro. Tuttavia, la società non dispone di liquidità sufficiente per pagare l’importo entro sei mesi. In tal caso, la società potrebbe dover vendere alcuni asset non strategici o cercare un finanziamento per onorare l’obbligo di pagamento. Durante questo periodo, la società deve mantenere una gestione trasparente e coinvolgere tutti i soci nelle decisioni critiche per garantire la continuità operativa e la stabilità finanziaria.

Il recesso può anche comportare implicazioni fiscali per il socio recedente. La somma ricevuta per il recesso delle quote potrebbe essere soggetta a imposte sul reddito o altre imposte, a seconda delle circostanze specifiche e della legislazione fiscale vigente. È consigliabile consultare un commercialista per valutare le implicazioni fiscali del recesso e pianificare adeguatamente le proprie finanze.

In sintesi, il recesso di un socio da una Srl è una procedura complessa che richiede una pianificazione attenta e una conoscenza approfondita delle normative legali e fiscali. È essenziale seguire tutte le procedure legali, dalla comunicazione di recesso alla valutazione delle quote e al pagamento, per garantire che il processo sia conforme alle leggi italiane e che i diritti di tutte le parti coinvolte siano protetti. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario e di un commercialista è fondamentale per navigare attraverso questo processo e per gestire efficacemente tutte le implicazioni legali, finanziarie e fiscali.

Elenco finale sintetico:

  • Inviare una comunicazione scritta di recesso alla società
  • Valutare le quote del socio recedente secondo i criteri stabiliti
  • Pagare il valore delle quote al socio recedente entro sei mesi
  • Considerare le implicazioni finanziarie per la società e pianificare misure correttive
  • Gestire le dinamiche interne della società e mantenere la trasparenza
  • Consultare un commercialista per valutare le implicazioni fiscali del recesso
  • Seguire tutte le procedure legali per garantire la conformità e la protezione dei diritti

Un avvocato esperto in diritto societario può fornire assistenza preziosa in ogni fase del processo, garantendo che il recesso sia gestito in modo conforme alle leggi e proteggendo gli interessi sia del socio recedente che della società.

Liquidazione della Società

La liquidazione di una Società a Responsabilità Limitata (Srl) è un processo complesso e regolato da specifiche normative italiane. La decisione di liquidare una Srl può derivare da vari motivi, tra cui l’insolvenza, il raggiungimento dello scopo sociale o la volontà dei soci di cessare l’attività. Il Codice Civile italiano, in particolare gli articoli 2484 e seguenti, insieme al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), disciplinano le procedure di liquidazione, garantendo che i diritti dei creditori siano tutelati e che le attività della società siano chiuse in modo ordinato.

Il processo di liquidazione inizia con la decisione di scioglimento della società. Questa decisione deve essere presa dall’assemblea dei soci, che delibera a maggioranza, salvo che l’atto costitutivo o lo statuto richiedano una maggioranza diversa. La delibera di scioglimento deve essere iscritta nel Registro delle Imprese entro 30 giorni. A seguito della delibera, viene nominato uno o più liquidatori, incaricati di gestire il processo di liquidazione. La nomina dei liquidatori è un passaggio cruciale, poiché queste figure assumono la responsabilità di liquidare il patrimonio sociale, soddisfare i creditori e distribuire l’eventuale residuo ai soci.

La prima fase della liquidazione consiste nell’inventario del patrimonio sociale. I liquidatori devono redigere un inventario dettagliato di tutti i beni e le attività della società, nonché una relazione sulla situazione patrimoniale. Questo documento è essenziale per avere una chiara visione delle risorse disponibili e dei debiti da estinguere. Durante questa fase, è importante valutare accuratamente i beni della società per determinare il loro valore di mercato.

Una volta completato l’inventario, i liquidatori procedono alla realizzazione delle attività sociali. Questo significa vendere i beni della società, riscuotere i crediti e liquidare le partecipazioni in altre società. La vendita dei beni può avvenire tramite aste pubbliche, vendite private o altre modalità che i liquidatori ritengano più appropriate per massimizzare il valore di realizzo. Durante questa fase, è fondamentale garantire la trasparenza e il rispetto delle procedure legali per evitare contestazioni future.

Il passo successivo è il pagamento dei debiti sociali. I liquidatori devono utilizzare i proventi derivanti dalla vendita dei beni per soddisfare i creditori in ordine di priorità stabilito dalla legge. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza specifica l’ordine di pagamento dei creditori, che in genere vede al primo posto i creditori privilegiati, seguiti dai creditori chirografari. È essenziale che i liquidatori rispettino rigorosamente questo ordine per evitare responsabilità personali e per garantire che tutti i creditori ricevano il trattamento previsto dalla legge.

Dopo aver soddisfatto i creditori, i liquidatori possono distribuire l’eventuale residuo tra i soci. La distribuzione avviene proporzionalmente alle quote di partecipazione di ciascun socio, salvo diversa disposizione dell’atto costitutivo o dello statuto. È importante che questa fase sia gestita con trasparenza e che tutti i soci ricevano una corretta informazione sulla distribuzione del residuo.

Un esempio pratico di liquidazione può aiutare a comprendere meglio il processo. Supponiamo che una Srl con tre soci decida di liquidare la società. La società ha beni per un valore di 500.000 euro e debiti per 300.000 euro. Dopo la delibera di scioglimento e la nomina dei liquidatori, viene redatto un inventario dettagliato del patrimonio. I liquidatori vendono i beni della società e realizzano 500.000 euro. Utilizzano questi fondi per pagare i creditori privilegiati e chirografari, estinguendo completamente i debiti. Rimangono 200.000 euro, che vengono distribuiti tra i soci in proporzione alle loro quote di partecipazione. Se uno dei soci possiede il 50% delle quote, riceverà 100.000 euro, mentre gli altri due soci, ciascuno con il 25%, riceveranno 50.000 euro ciascuno.

La liquidazione di una Srl comporta anche implicazioni fiscali significative. Durante la liquidazione, la società continua a essere soggetta a obblighi fiscali, come la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e il pagamento delle imposte. Inoltre, i proventi derivanti dalla vendita dei beni possono essere soggetti a imposte sul reddito e altre tasse. È fondamentale che i liquidatori collaborino con un commercialista per garantire il rispetto di tutti gli obblighi fiscali e per ottimizzare la gestione fiscale della liquidazione.

La liquidazione della società può anche avere implicazioni legali per i liquidatori stessi. I liquidatori sono responsabili della gestione corretta e legale della liquidazione e possono essere ritenuti personalmente responsabili per eventuali errori o omissioni. Pertanto, è essenziale che i liquidatori agiscano con la massima diligenza e trasparenza, mantenendo una comunicazione costante con i soci e i creditori.

Elenco finale sintetico:

  • Decisione di scioglimento della società da parte dell’assemblea dei soci
  • Iscrizione della delibera di scioglimento nel Registro delle Imprese
  • Nomina dei liquidatori incaricati di gestire la liquidazione
  • Redazione di un inventario dettagliato del patrimonio sociale
  • Realizzazione delle attività sociali attraverso la vendita dei beni
  • Pagamento dei debiti sociali in ordine di priorità stabilito dalla legge
  • Distribuzione dell’eventuale residuo tra i soci proporzionalmente alle loro quote
  • Gestione delle implicazioni fiscali della liquidazione
  • Responsabilità legale dei liquidatori nella gestione del processo

Consultare un avvocato esperto in diritto societario e un commercialista è cruciale per garantire che il processo di liquidazione sia gestito in modo conforme alle normative vigenti e per proteggere i diritti e gli interessi di tutti i soggetti coinvolti.

Quali Sono le Implicazioni per i Soci Durante la Liquidazione?

La liquidazione di una Società a Responsabilità Limitata (Srl) comporta numerose implicazioni per i soci, che vanno dalla gestione del patrimonio residuo al rispetto degli obblighi legali e fiscali. Quando una Srl entra in liquidazione, significa che la società sta cessando la propria attività e tutte le sue attività devono essere convertite in liquidità per pagare i debiti e distribuire l’eventuale rimanenza tra i soci. Le implicazioni per i soci durante questo processo sono varie e complesse, influenzando sia la loro posizione finanziaria che legale.

Innanzitutto, i soci devono essere consapevoli che durante la liquidazione i debiti della società devono essere pagati prima che qualsiasi residuo possa essere distribuito. Secondo il Codice Civile italiano, in particolare l’articolo 2484 e seguenti, i liquidatori nominati devono raccogliere i crediti, vendere gli asset e pagare i creditori in un ordine di priorità stabilito dalla legge. Questo significa che i soci potrebbero non ricevere nulla se le passività superano le attività della società. Inoltre, i creditori privilegiati, come i dipendenti per stipendi non pagati e lo Stato per imposte arretrate, devono essere soddisfatti prima dei creditori chirografari e, infine, dei soci.

Un altro aspetto cruciale riguarda la responsabilità personale dei soci. Sebbene i soci di una Srl generalmente godano di responsabilità limitata, ci sono circostanze in cui possono essere chiamati a rispondere personalmente dei debiti societari, specialmente se hanno fornito garanzie personali. Ad esempio, se un socio ha garantito personalmente un prestito della società, il creditore può richiedere il pagamento direttamente al socio anche durante la liquidazione. È quindi fondamentale che i soci rivedano attentamente le proprie posizioni e le garanzie personali prima di avviare la procedura di liquidazione.

I soci devono anche affrontare implicazioni fiscali significative. Durante la liquidazione, la società continua a essere soggetta a obblighi fiscali, tra cui la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e il pagamento delle imposte. I proventi derivanti dalla vendita degli asset possono essere soggetti a imposte sul reddito e altre tasse. Inoltre, la distribuzione dell’eventuale residuo tra i soci potrebbe comportare ulteriori imposte, come quelle sulle plusvalenze. È quindi consigliabile collaborare con un commercialista per gestire in modo efficace gli aspetti fiscali della liquidazione e ottimizzare la posizione fiscale dei soci.

La liquidazione può anche influenzare il credito futuro dei soci. Se i soci sono stati coinvolti in una società che ha avuto problemi finanziari significativi, questo potrebbe riflettersi negativamente sulla loro reputazione creditizia. Le banche e altri istituti finanziari potrebbero essere più cauti nel concedere crediti a individui che sono stati associati a società fallite o liquidate. I soci devono essere consapevoli di queste implicazioni e lavorare per mantenere una buona reputazione finanziaria attraverso una gestione trasparente e conforme della liquidazione.

La gestione delle relazioni tra i soci è un altro elemento chiave durante la liquidazione. Le decisioni riguardanti la vendita degli asset, la negoziazione con i creditori e la distribuzione del residuo devono essere prese in modo collaborativo e trasparente. I conflitti tra i soci possono complicare ulteriormente il processo di liquidazione e ritardare la chiusura della società. È essenziale che i soci mantengano una comunicazione aperta e lavorino insieme per raggiungere le soluzioni migliori per tutti i soggetti coinvolti.

Un esempio pratico può illustrare meglio queste implicazioni. Supponiamo che una Srl con tre soci decida di entrare in liquidazione. La società ha asset per un valore di 1 milione di euro e debiti per 700.000 euro. Dopo la nomina dei liquidatori e la redazione dell’inventario, i liquidatori vendono gli asset e realizzano 1 milione di euro. Utilizzano questi fondi per pagare i creditori privilegiati e chirografari, estinguendo completamente i debiti. Rimangono 300.000 euro, che vengono distribuiti tra i soci in proporzione alle loro quote di partecipazione. Se uno dei soci possiede il 50% delle quote, riceverà 150.000 euro, mentre gli altri due soci, ciascuno con il 25%, riceveranno 75.000 euro ciascuno. Durante questo processo, i soci devono anche considerare le implicazioni fiscali della distribuzione e collaborare con un commercialista per ottimizzare la loro posizione fiscale.

Elenco finale sintetico:

  • I debiti della società devono essere pagati prima della distribuzione del residuo ai soci.
  • I soci potrebbero essere responsabili personalmente dei debiti se hanno fornito garanzie personali.
  • Le implicazioni fiscali devono essere gestite attentamente, con la collaborazione di un commercialista.
  • La liquidazione può influenzare il credito futuro dei soci.
  • È essenziale mantenere una gestione trasparente e collaborativa tra i soci durante la liquidazione.

La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario è cruciale per navigare il processo di liquidazione, garantire la conformità legale e proteggere i diritti e gli interessi di tutti i soci coinvolti.

Quali Sono i Passaggi per il Recesso di un Socio?

Il recesso di un socio da una Società a Responsabilità Limitata (Srl) è una procedura legale che consente a un socio di uscire volontariamente dalla società. Questo processo è regolato dall’articolo 2473 del Codice Civile italiano, che stabilisce le circostanze e le modalità in cui un socio può recedere dalla società. La procedura del recesso richiede una serie di passaggi formali che devono essere seguiti attentamente per garantire la conformità legale e proteggere i diritti di tutte le parti coinvolte.

Il primo passo per un socio che desidera recedere è inviare una comunicazione scritta alla società, indicando chiaramente la volontà di recedere e le motivazioni che giustificano il recesso. Questa comunicazione deve rispettare i termini di preavviso previsti dall’atto costitutivo o dallo statuto della società. Se il recesso è motivato da una giusta causa, come un cambiamento sostanziale delle condizioni della società o una modifica dell’oggetto sociale, il socio deve fornire prove adeguate a supporto delle sue ragioni. La comunicazione di recesso deve essere inviata mediante raccomandata con ricevuta di ritorno o tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) per garantire la tracciabilità e la validità legale della notifica.

Una volta ricevuta la comunicazione di recesso, la società deve procedere alla valutazione delle quote del socio recedente. La valutazione delle quote deve essere effettuata secondo i criteri stabiliti dall’atto costitutivo o, in mancanza, secondo il valore di mercato delle quote. Questo processo di valutazione è cruciale per determinare l’importo che il socio recedente ha diritto a ricevere. La valutazione delle quote può essere un processo complesso, soprattutto se la società è in difficoltà finanziarie o se non esistono criteri di valutazione specifici nell’atto costitutivo. In questi casi, potrebbe essere necessario coinvolgere un perito indipendente per garantire una valutazione equa e trasparente.

Il pagamento delle quote al socio recedente deve avvenire entro sei mesi dalla data di efficacia del recesso, a meno che non sia stato concordato un diverso termine. Tuttavia, se la società non dispone di liquidità sufficiente per pagare il socio recedente, potrebbe essere necessario adottare misure straordinarie, come la vendita di asset o l’ottenimento di finanziamenti. In alcuni casi, il recesso potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria della società, rendendo essenziale una pianificazione attenta e una gestione oculata delle risorse. È importante che la società comunichi tempestivamente con il socio recedente riguardo ai tempi e alle modalità del pagamento per evitare incomprensioni e conflitti.

Durante il processo di recesso, la società deve convocare un’assemblea straordinaria per deliberare sull’aumento del capitale sociale o altre misure correttive necessarie per mantenere l’equilibrio finanziario della società. La delibera dell’assemblea deve essere iscritta nel Registro delle Imprese per essere efficace. Inoltre, è essenziale che la società mantenga una comunicazione trasparente con tutti i soci riguardo alle decisioni prese e alle implicazioni del recesso sul futuro della società.

Un esempio pratico di recesso può aiutare a comprendere meglio il processo e le implicazioni. Supponiamo che un socio detenga il 30% delle quote di una Srl valutata a 1 milione di euro. Decide di recedere per giusta causa, come un cambio significativo nell’oggetto sociale della società. Dopo aver inviato la comunicazione di recesso e aver seguito le procedure stabilite, la società valuta la sua quota a 300.000 euro. Tuttavia, la società non dispone di liquidità sufficiente per pagare l’importo entro sei mesi. In tal caso, la società potrebbe dover vendere alcuni asset non strategici o cercare un finanziamento per onorare l’obbligo di pagamento. Durante questo periodo, la società deve mantenere una gestione trasparente e coinvolgere tutti i soci nelle decisioni critiche per garantire la continuità operativa e la stabilità finanziaria.

Il recesso può anche comportare implicazioni fiscali per il socio recedente. La somma ricevuta per il recesso delle quote potrebbe essere soggetta a imposte sul reddito o altre imposte, a seconda delle circostanze specifiche e della legislazione fiscale vigente. È consigliabile consultare un commercialista per valutare le implicazioni fiscali del recesso e pianificare adeguatamente le proprie finanze. Inoltre, il socio recedente deve considerare l’impatto del recesso sulla propria posizione finanziaria e sulla possibilità di intraprendere nuove iniziative imprenditoriali.

In sintesi, il recesso di un socio da una Srl è una procedura complessa che richiede una pianificazione attenta e una conoscenza approfondita delle normative legali e fiscali. È essenziale seguire tutte le procedure legali, dalla comunicazione di recesso alla valutazione delle quote e al pagamento, per garantire che il processo sia conforme alle leggi italiane e che i diritti di tutte le parti coinvolte siano protetti. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario e di un commercialista è fondamentale per navigare attraverso questo processo e per gestire efficacemente tutte le implicazioni legali, finanziarie e fiscali.

Elenco finale sintetico:

  • Inviare una comunicazione scritta di recesso alla società
  • Valutare le quote del socio recedente secondo i criteri stabiliti
  • Pagare il valore delle quote al socio recedente entro sei mesi
  • Considerare le implicazioni finanziarie per la società e pianificare misure correttive
  • Convocare un’assemblea straordinaria per deliberare sull’aumento del capitale sociale o altre misure necessarie
  • Gestire le implicazioni fiscali del recesso con la consulenza di un commercialista
  • Mantenere una comunicazione trasparente con tutti i soci riguardo alle decisioni e alle implicazioni del recesso

Un avvocato esperto in diritto societario può fornire assistenza preziosa in ogni fase del processo, garantendo che il recesso sia gestito in modo conforme alle leggi e proteggendo gli interessi sia del socio recedente che della società.

Quali Sono le Responsabilità dei Soci Dopo l’Uscita?

L’uscita di un socio da una Società a Responsabilità Limitata (Srl) è un evento che comporta diverse responsabilità residue che il socio deve affrontare. Anche dopo aver lasciato ufficialmente la società, il socio potrebbe ancora essere implicato in varie questioni legali, finanziarie e fiscali. Le normative italiane, in particolare il Codice Civile e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), regolano queste responsabilità e forniscono un quadro per gestire le eventuali conseguenze dell’uscita di un socio.

Una delle principali responsabilità che un socio deve affrontare riguarda le garanzie personali fornite durante il periodo di appartenenza alla società. Anche se la Srl è un’entità giuridica separata, i soci spesso forniscono garanzie personali per ottenere finanziamenti o altri tipi di credito per la società. Queste garanzie non si estinguono automaticamente con l’uscita del socio dalla società. Pertanto, il socio uscente potrebbe ancora essere tenuto a rispondere personalmente per i debiti della società in caso di inadempienza. È cruciale che i soci rivedano tutte le garanzie personali e negozino con i creditori per rimuoverle o sostituirle prima di uscire dalla società.

Un’altra responsabilità riguarda le obbligazioni fiscali. Anche dopo l’uscita, il socio potrebbe essere coinvolto in controlli fiscali relativi al periodo in cui era ancora parte della società. Le autorità fiscali possono richiedere chiarimenti o informazioni riguardanti le operazioni societarie avvenute durante il periodo di appartenenza del socio. In alcuni casi, se la società è inadempiente con i pagamenti fiscali, l’Agenzia delle Entrate potrebbe tentare di recuperare le imposte dovute dai soci, specialmente se ci sono evidenze di comportamento fraudolento o scorretto da parte della società.

I soci uscenti devono anche considerare le implicazioni legali delle azioni svolte durante il periodo di appartenenza. Se la società ha intrapreso azioni che potrebbero essere considerate illegali o non etiche, i soci potrebbero essere ritenuti responsabili in solido per tali azioni. Ad esempio, se un socio ha partecipato a decisioni che hanno portato a una violazione delle normative ambientali o a pratiche commerciali sleali, potrebbe essere soggetto a procedimenti legali anche dopo l’uscita dalla società. È importante che i soci mantengano una documentazione dettagliata di tutte le decisioni aziendali e che agiscano sempre in conformità con le leggi e le normative vigenti.

La responsabilità contrattuale è un’altra area critica. I contratti stipulati durante il periodo di appartenenza del socio possono ancora avere implicazioni anche dopo l’uscita. Se il socio uscente è stato coinvolto direttamente in accordi contrattuali, potrebbe essere chiamato a rispondere in caso di controversie contrattuali. Questo è particolarmente rilevante per contratti che prevedono obbligazioni a lungo termine o garanzie personali.

Il socio uscente deve anche gestire le relazioni con gli altri soci e con i nuovi proprietari delle quote. È essenziale garantire una transizione fluida e trasparente per evitare conflitti e controversie future. La negoziazione di accordi di indennizzo e manleva è cruciale per proteggere il socio uscente da eventuali responsabilità future. Un accordo di manleva implica che il nuovo acquirente delle quote si impegna a tenere indenne il socio uscente da eventuali richieste di pagamento dei creditori o da responsabilità legali future.

Un esempio pratico può illustrare meglio queste responsabilità. Supponiamo che un socio detenga il 40% delle quote di una Srl che ha contratto un prestito garantito personalmente dai soci. Dopo la cessione delle sue quote, il socio uscente riceve una richiesta di pagamento dal creditore perché la società è inadempiente. Il socio, nonostante abbia lasciato la società, è ancora legalmente obbligato a onorare la garanzia personale. Per evitare tali situazioni, il socio dovrebbe negoziare con il creditore per rimuovere la sua garanzia personale prima della cessione delle quote o assicurarsi che l’accordo di cessione includa una clausola di indennizzo.

Un altro esempio riguarda le obbligazioni fiscali. Se la società non ha adempiuto ai propri obblighi fiscali durante il periodo di appartenenza del socio uscente, l’Agenzia delle Entrate può eseguire controlli retroattivi e richiedere chiarimenti o pagamenti aggiuntivi. Il socio uscente potrebbe essere coinvolto in queste indagini e potrebbe dover fornire documentazione o testimonianze per chiarire la propria posizione. È quindi fondamentale mantenere una documentazione accurata e collaborare con le autorità fiscali per risolvere eventuali questioni pendenti.

In sintesi, uscire da una Srl con debiti comporta una serie di responsabilità residue che i soci devono affrontare. È essenziale che i soci rivedano attentamente tutte le garanzie personali, gestiscano le implicazioni fiscali e legali, e negozino accordi di indennizzo per proteggersi da eventuali responsabilità future. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario è fondamentale per navigare attraverso queste responsabilità e garantire una transizione sicura e conforme alle normative vigenti.

Elenco finale sintetico:

  • Verificare e negoziare la rimozione delle garanzie personali
  • Gestire le implicazioni fiscali e collaborare con le autorità fiscali
  • Assicurarsi di agire in conformità con le leggi per evitare responsabilità legali future
  • Gestire le responsabilità contrattuali e negoziare accordi di manleva
  • Mantenere una documentazione accurata delle decisioni aziendali
  • Negoziare una transizione fluida con i nuovi proprietari delle quote
  • Consultare un avvocato esperto in diritto societario per proteggere i propri interessi

Avere al proprio fianco un avvocato esperto in diritto societario e cancellazione debiti è essenziale per garantire che il processo di uscita dalla società sia gestito in modo sicuro e conforme alle leggi, proteggendo i diritti e gli interessi del socio uscente.

Come Gestire le Garanzie Personali

Gestire le garanzie personali durante il processo di uscita da una Società a Responsabilità Limitata (Srl) è un passaggio cruciale per proteggere il patrimonio personale e limitare la responsabilità residua. Le garanzie personali sono impegni che i soci assumono per garantire i debiti della società, spesso richiesti dai creditori come condizione per concedere finanziamenti o altre forme di credito. Anche se la Srl è una forma giuridica che offre protezione limitata della responsabilità, le garanzie personali possono esporre i soci a rischi significativi. Pertanto, è fondamentale affrontare questo aspetto con attenzione e pianificazione.

Il primo passo per gestire le garanzie personali è identificare tutte le garanzie esistenti. Questo include esaminare tutti i contratti e gli accordi in cui i soci hanno fornito garanzie personali per i debiti della società. Le garanzie possono includere fideiussioni, ipoteche personali, pegni su beni personali o altre forme di impegno personale per i debiti societari. Una volta identificati tutti gli impegni, è importante valutare l’importo totale delle garanzie e il rischio potenziale associato a ciascuna.

Una volta identificati tutti gli impegni personali, il passo successivo è negoziare con i creditori per rimuovere o sostituire le garanzie personali. Questo può essere un processo complesso, poiché i creditori potrebbero essere riluttanti a liberare le garanzie senza ottenere adeguate compensazioni o sostituzioni. Tuttavia, è possibile negoziare condizioni alternative, come l’introduzione di nuove garanzie da parte dei nuovi soci o l’adozione di altre forme di garanzia societaria. È cruciale che queste negoziazioni siano condotte in modo trasparente e con l’assistenza di un avvocato esperto in diritto societario.

Se la rimozione delle garanzie personali non è possibile, un’alternativa è la stipulazione di accordi di indennizzo con i nuovi soci o con la società stessa. Gli accordi di indennizzo prevedono che la società o i nuovi soci si impegnino a rimborsare il socio uscente per qualsiasi pagamento che dovesse essere effettuato a causa delle garanzie personali. Questi accordi devono essere formalizzati per iscritto e possono includere clausole specifiche riguardanti le condizioni e le modalità di indennizzo.

Un esempio pratico può aiutare a illustrare il processo. Supponiamo che un socio di una Srl abbia fornito una garanzia personale per un prestito bancario di 200.000 euro. Durante la negoziazione per l’uscita dalla società, il socio riesce a negoziare con la banca la sostituzione della garanzia personale con una garanzia ipotecaria su un immobile societario. In alternativa, se la banca non accetta la sostituzione, il socio potrebbe stipulare un accordo di indennizzo con i nuovi soci, in cui questi ultimi si impegnano a rimborsare il socio uscente per qualsiasi importo pagato in virtù della garanzia personale.

È importante anche considerare le implicazioni fiscali della gestione delle garanzie personali. Il trasferimento di garanzie o la stipulazione di accordi di indennizzo possono avere conseguenze fiscali che devono essere valutate attentamente con l’assistenza di un commercialista. Ad esempio, l’estinzione di una garanzia personale potrebbe essere considerata una forma di reddito per il socio uscente, soggetta a tassazione.

Infine, è essenziale mantenere una documentazione accurata di tutte le negoziazioni e degli accordi raggiunti. Questo include la conservazione di copie di tutti i contratti, le lettere di impegno e gli accordi di indennizzo. Una documentazione completa è fondamentale per proteggere i diritti del socio uscente e per garantire che tutte le parti coinvolte rispettino gli impegni assunti.

In sintesi, gestire le garanzie personali durante l’uscita da una Srl richiede una pianificazione attenta e una negoziazione strategica. È fondamentale identificare tutte le garanzie esistenti, negoziare con i creditori per rimuoverle o sostituirle, e considerare la possibilità di stipulare accordi di indennizzo. La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario e di un commercialista è essenziale per navigare attraverso questo processo complesso e proteggere gli interessi del socio uscente.

Elenco finale sintetico:

  • Identificare tutte le garanzie personali esistenti
  • Negoziare con i creditori per rimuovere o sostituire le garanzie personali
  • Considerare la stipulazione di accordi di indennizzo con i nuovi soci o la società
  • Valutare le implicazioni fiscali con l’assistenza di un commercialista
  • Mantenere una documentazione accurata di tutte le negoziazioni e degli accordi raggiunti

La consulenza di un avvocato esperto in diritto societario è fondamentale per garantire che il processo di gestione delle garanzie personali sia condotto in modo conforme alle normative vigenti e che i diritti e gli interessi del socio uscente siano protetti.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti SRL

Navigare nel complesso processo di cancellazione dei debiti di una Società a Responsabilità Limitata (Srl) richiede una strategia ben pianificata e una profonda conoscenza delle leggi e delle normative vigenti. La consulenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti è fondamentale per garantire che ogni fase del processo sia gestita in modo efficiente e conforme alla legge. Questo supporto legale non solo aiuta a proteggere i diritti e gli interessi dei soci, ma anche a prevenire errori che potrebbero avere gravi conseguenze finanziarie e legali.

Un avvocato esperto in cancellazione debiti può offrire una consulenza personalizzata, valutando attentamente la situazione specifica della società e dei suoi soci. Ogni caso di sovraindebitamento è unico e richiede un’analisi dettagliata delle circostanze che hanno portato alla crisi finanziaria. Un professionista del diritto può identificare le migliori strategie per affrontare i debiti, considerando tutte le opzioni disponibili, come la rinegoziazione del debito, il saldo e stralcio, o la liquidazione controllata.

Durante il processo di gestione delle garanzie personali, un avvocato esperto può fornire una guida essenziale. Le garanzie personali possono esporre i soci a rischi significativi anche dopo l’uscita dalla società. Un avvocato può negoziare con i creditori per rimuovere o sostituire le garanzie personali, oppure stipulare accordi di indennizzo per proteggere i soci da future responsabilità. Questo tipo di negoziazione richiede una conoscenza approfondita delle leggi e una forte capacità di mediazione, qualità che un avvocato esperto possiede.

Le implicazioni fiscali della cancellazione dei debiti e della liquidazione della società possono essere complesse e richiedono una pianificazione attenta. Un avvocato può collaborare con un commercialista per garantire che tutte le obbligazioni fiscali siano rispettate e che le strategie adottate siano fiscalmente efficienti. La gestione corretta delle implicazioni fiscali può prevenire problemi futuri con le autorità fiscali e ridurre l’onere fiscale per la società e i soci.

Un altro aspetto cruciale è la gestione delle relazioni con i creditori. I creditori possono adottare misure aggressive per recuperare i loro crediti, inclusi pignoramenti e azioni legali. Un avvocato esperto può negoziare con i creditori per trovare soluzioni che siano accettabili per entrambe le parti, evitando il ricorso a misure legali costose e prolungate. Questo approccio può includere la ristrutturazione del debito, accordi di saldo e stralcio, o piani di pagamento dilazionati.

La gestione delle relazioni tra i soci durante il processo di cancellazione dei debiti è altrettanto importante. I conflitti tra i soci possono complicare ulteriormente la situazione e ritardare la risoluzione della crisi. Un avvocato può mediare tra i soci, facilitando la comunicazione e aiutando a trovare soluzioni consensuali che soddisfino tutti i soggetti coinvolti. Questo supporto è cruciale per mantenere l’unità e la collaborazione necessarie per superare la crisi finanziaria.

Un esempio concreto può illustrare meglio l’importanza di avere un avvocato esperto al proprio fianco. Supponiamo che una Srl con tre soci affronti gravi difficoltà finanziarie e decida di entrare in liquidazione. La società ha debiti significativi e alcuni soci hanno fornito garanzie personali per ottenere finanziamenti. Senza una guida legale adeguata, i soci potrebbero trovarsi ad affrontare richieste di pagamento personali da parte dei creditori, oltre a complicazioni fiscali e legali. Un avvocato esperto può intervenire per negoziare con i creditori, cercare soluzioni di indennizzo, gestire le implicazioni fiscali e mediare tra i soci per assicurare una transizione fluida e conforme alle normative.

L’importanza di un avvocato esperto è ulteriormente evidenziata dalle complessità legali e normative legate alla cancellazione dei debiti e alla liquidazione delle società. Le normative, come il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), offrono strumenti e procedure per gestire le situazioni di sovraindebitamento, ma richiedono una conoscenza approfondita per essere applicate correttamente. Un avvocato esperto può garantire che tutte le procedure legali siano seguite alla lettera, proteggendo i soci da errori che potrebbero portare a responsabilità legali personali o a ulteriori complicazioni finanziarie.

Inoltre, un avvocato esperto può offrire una visione strategica a lungo termine, aiutando i soci a pianificare la loro futura attività imprenditoriale o a gestire le conseguenze di una liquidazione. Questo può includere la consulenza su come ricostruire il credito, come evitare future situazioni di sovraindebitamento e come gestire i beni personali in modo da proteggere il patrimonio familiare.

In conclusione, affrontare la cancellazione dei debiti di una Srl è un processo che richiede competenza legale, strategia e una gestione attenta delle relazioni con i creditori e tra i soci. Un avvocato esperto in cancellazione debiti può offrire un supporto indispensabile, garantendo che tutte le fasi del processo siano gestite in modo conforme alle leggi e proteggendo i diritti e gli interessi dei soci. La loro consulenza è fondamentale per navigare attraverso le complessità legali e finanziarie, prevenire errori costosi e assicurare una risoluzione efficace e sostenibile della crisi finanziaria.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Perciò se hai bisogno di un avvocato esperto in cancellazione debiti SRL, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.

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La seconda modalità è la consulenza fisica che è sempre a pagamento, compreso il primo consulto il cui costo parte da 500€+iva da saldare in anticipo. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamenti nella sede fisica locale Italiana specifica deputata alla prima consulenza e successive (azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali con cui collaboriamo in partnership, uffici e sedi temporanee) e successiva interlocuzione anche digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata.
 

La consulenza fisica, a differenza da quella esclusivamente digitale, avviene sempre a partire da due settimane dal primo contatto.

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Giuseppe Monardo

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