Chi Risponde Dei Debiti Di Una SAS Cancellata? Risponde L’Avvocato

Quando si parla della responsabilità dei debiti di una Società in Accomandita Semplice (SAS) cancellata, emergono numerose complessità legali che richiedono una comprensione approfondita delle normative vigenti. La cancellazione di una SAS dal registro delle imprese non implica automaticamente la liberazione dei soci dalle loro obbligazioni. Questo aspetto è regolato dal Codice Civile italiano, in particolare dall’articolo 2495, che stabilisce chiaramente che i creditori insoddisfatti possono agire nei confronti dei soci accomandatari anche dopo la cancellazione della società, entro un termine di cinque anni.

La SAS è una forma di società di persone che prevede la presenza di due tipi di soci: i soci accomandatari e i soci accomandanti. I soci accomandatari hanno una responsabilità illimitata e solidale per i debiti della società, il che significa che possono essere chiamati a rispondere con tutto il loro patrimonio personale. Questo tipo di responsabilità non si estingue con la cancellazione della società. Pertanto, se al momento della liquidazione e della cancellazione della SAS ci sono ancora debiti non pagati, i creditori possono rivolgersi direttamente ai soci accomandatari per recuperare le somme dovute.

Ad esempio, supponiamo che una SAS accumuli debiti per un totale di 500.000 euro e, durante la liquidazione, riesca a saldare solo 400.000 euro. I 100.000 euro rimanenti costituiscono un debito residuo che i creditori possono cercare di recuperare dai soci accomandatari. La legge prevede che i creditori possano avviare azioni legali nei confronti dei soci accomandatari entro cinque anni dalla cancellazione della società. Se non riescono a recuperare i crediti entro questo periodo, perdono il diritto di esigere il pagamento.

I soci accomandanti, invece, hanno una responsabilità limitata alla quota di capitale conferita nella società. Questo significa che, in linea generale, non possono essere chiamati a rispondere con il loro patrimonio personale per i debiti della società, salvo che abbiano fornito garanzie personali come fideiussioni. Tuttavia, la loro posizione è relativamente più sicura rispetto a quella dei soci accomandatari. Se, per esempio, un socio accomandante ha conferito 50.000 euro nella SAS, la sua responsabilità si limita a questa somma, a meno che non abbia offerto garanzie personali aggiuntive.

Le implicazioni fiscali della cancellazione di una SAS sono altrettanto significative. I soci devono assicurarsi che tutte le pendenze con l’Agenzia delle Entrate siano chiuse. Le somme pagate dai soci per soddisfare i debiti sociali possono essere dedotte come perdite nel loro reddito personale, riducendo così l’impatto fiscale complessivo. Per esempio, se un socio accomandatario paga 20.000 euro per saldare un debito residuo, questa somma può essere considerata una perdita deducibile nella dichiarazione dei redditi del socio, riducendo l’onere fiscale.

Le responsabilità degli amministratori della SAS cancellata possono estendersi oltre la semplice gestione dei debiti. Se viene dimostrato che gli amministratori hanno agito con colpa grave o frode, possono essere personalmente responsabili per i danni causati ai creditori. Ad esempio, se gli amministratori vendono asset della società a prezzi inferiori al mercato per favorire un terzo, i creditori possono avviare un’azione legale contro di loro per ottenere un risarcimento. Questo principio è sancito dall’articolo 2476 del Codice Civile, che prevede la responsabilità degli amministratori per atti illeciti.

Consideriamo il caso in cui una SAS abbia debiti fiscali per IVA non pagata di 30.000 euro. Dopo la cancellazione, l’Agenzia delle Entrate notifica ai soci accomandatari la necessità di saldare il debito. I soci pagano l’importo dovuto e possono dedurre questa somma dalle loro dichiarazioni dei redditi personali. Tuttavia, se gli amministratori della SAS non avessero gestito correttamente la liquidazione, favorendo un creditore a discapito di altri, potrebbero essere ritenuti personalmente responsabili per il danno causato.

Un altro aspetto cruciale riguarda la possibilità di regresso tra i soci. Quando un socio accomandatario paga l’intero debito residuo, ha il diritto di rivalersi sugli altri soci accomandatari per recuperare la loro parte di debito. Ad esempio, se una SAS con due soci accomandatari ha un debito residuo di 50.000 euro e uno dei soci paga l’intero importo, può avviare un’azione legale contro l’altro socio per recuperare la metà del debito, ossia 25.000 euro. Questo diritto di regresso è essenziale per garantire una distribuzione equa delle responsabilità tra i soci.

La complessità delle normative e delle procedure legali in caso di cancellazione di una SAS rende indispensabile la consulenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti. L’avvocato può assistere i soci nella gestione delle richieste dei creditori, nella presentazione delle opposizioni e nella tutela dei loro diritti durante tutto il processo. Ad esempio, può verificare la correttezza delle notifiche dei creditori, negoziare piani di pagamento rateizzati e rappresentare i soci nelle eventuali udienze giudiziarie.

In sintesi, la cancellazione di una SAS non libera automaticamente i soci dalle loro responsabilità per i debiti sociali. I soci accomandatari continuano a rispondere illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni sociali non soddisfatte, mentre i soci accomandanti rispondono nei limiti della loro quota di capitale conferita, salvo garanzie personali fornite. Le implicazioni fiscali e legali di questa situazione richiedono un’attenzione particolare e la consulenza di un avvocato esperto è essenziale per navigare attraverso queste complesse normative e proteggere i propri diritti e interessi.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e risposte:

Chi sono i soci accomandatari e quali sono le loro responsabilità? I soci accomandatari in una SAS hanno una responsabilità illimitata e solidale per i debiti della società. Questo significa che, anche dopo la cancellazione della società, possono essere chiamati a rispondere personalmente con tutto il loro patrimonio per le obbligazioni sociali non soddisfatte. La responsabilità solidale implica che ciascun socio accomandatario può essere obbligato a pagare l’intero debito, lasciando poi a lui il diritto di regresso nei confronti degli altri soci per la parte di competenza.

Cosa accade ai debiti di una SAS dopo la cancellazione?

Quando una Società in Accomandita Semplice (SAS) viene cancellata dal registro delle imprese, i debiti della società non scompaiono automaticamente. Questo processo implica una serie di conseguenze legali e finanziarie che devono essere comprese chiaramente dai soci. La normativa italiana, in particolare l’articolo 2495 del Codice Civile, stabilisce che i creditori insoddisfatti possono agire nei confronti dei soci accomandatari entro cinque anni dalla cancellazione della società. I soci accomandatari, avendo una responsabilità illimitata e solidale, possono essere chiamati a rispondere con il loro patrimonio personale per i debiti non soddisfatti durante la liquidazione.

I soci accomandanti, invece, hanno una responsabilità limitata alla quota di capitale conferita nella società. Tuttavia, se hanno fornito garanzie personali, come fideiussioni, possono essere chiamati a rispondere anche per questi debiti. La distinzione tra i due tipi di soci è cruciale per comprendere le diverse implicazioni post-cancellazione.

Le implicazioni fiscali della cancellazione di una SAS includono la necessità di chiudere tutte le pendenze fiscali con l’Agenzia delle Entrate. Le somme pagate dai soci per soddisfare i debiti sociali possono essere dedotte come perdite nel loro reddito personale, riducendo l’onere fiscale complessivo. Inoltre, i creditori possono avviare azioni legali contro i soci accomandatari entro il termine di cinque anni dalla cancellazione della società.

Gli amministratori di una SAS cancellata possono essere ritenuti responsabili per eventuali atti di mala gestione o frode. Se gli amministratori non gestiscono correttamente la liquidazione, favorendo alcuni creditori a discapito di altri, possono essere chiamati a rispondere personalmente per i danni causati.

In sintesi, la cancellazione di una SAS comporta:

  • I soci accomandatari continuano a rispondere illimitatamente e solidalmente per i debiti sociali non soddisfatti.
  • I soci accomandanti rispondono nei limiti della loro quota di capitale conferita, salvo garanzie personali fornite.
  • I creditori possono agire legalmente contro i soci accomandatari entro cinque anni dalla cancellazione della società.
  • Gli amministratori possono essere responsabili per atti di mala gestione o frode.
  • Le implicazioni fiscali includono la possibilità di dedurre le somme pagate per soddisfare i debiti sociali come perdite nel reddito personale.

Riassunto finale per punti:

  • Responsabilità dei soci accomandatari: illimitata e solidale, rispondono con il patrimonio personale.
  • Responsabilità dei soci accomandanti: limitata alla quota di capitale, salvo garanzie personali.
  • Termine per l’azione dei creditori: cinque anni dalla cancellazione.
  • Responsabilità degli amministratori: possibile per mala gestione o frode.
  • Implicazioni fiscali: deduzione delle somme pagate per i debiti come perdite nel reddito personale.

Qual è la responsabilità dei soci accomandanti?

La responsabilità dei soci accomandanti in una Società in Accomandita Semplice (SAS) è limitata alla quota di capitale che essi hanno conferito nella società. Questa distinzione fondamentale tra soci accomandatari e accomandanti è sancita dal Codice Civile italiano, specificamente dagli articoli 2313 e seguenti. Mentre i soci accomandatari hanno una responsabilità illimitata e solidale, che li obbliga a rispondere con tutto il loro patrimonio personale per i debiti della società, i soci accomandanti sono protetti in modo significativo dalle responsabilità finanziarie oltre il loro investimento iniziale.

I soci accomandanti partecipano al capitale sociale della SAS, ma non possono assumere la gestione della società né agire in nome della stessa. La loro responsabilità è strettamente confinata all’ammontare del capitale che hanno versato. Questo implica che, in caso di debiti della società, i soci accomandanti rischiano di perdere solo l’importo del loro investimento, senza ulteriori implicazioni sul loro patrimonio personale.

Ad esempio, se un socio accomandante ha conferito 50.000 euro nella SAS, la sua responsabilità per i debiti della società non può superare questa cifra. Anche se la società accumula debiti significativi, i creditori non possono rivalersi sui beni personali del socio accomandante oltre il capitale investito. Tuttavia, esistono eccezioni a questa regola, in particolare quando i soci accomandanti forniscono garanzie personali per i debiti della società, come fideiussioni o altre forme di garanzia. In tali casi, possono essere chiamati a rispondere per i debiti garantiti, nonostante la loro responsabilità limitata.

Le implicazioni fiscali per i soci accomandanti possono includere la necessità di dichiarare eventuali perdite derivanti dal pignoramento del loro capitale investito nella società. Ad esempio, se una SAS viene liquidata con un passivo che eccede il capitale sociale, il socio accomandante può dedurre la perdita del suo investimento nella dichiarazione dei redditi, riducendo l’impatto fiscale complessivo.

Un ulteriore esempio pratico può essere considerato: se una SAS accumula debiti per 100.000 euro e dispone di un capitale sociale di 80.000 euro, i soci accomandanti che hanno conferito un totale di 50.000 euro possono perdere il loro intero investimento. Tuttavia, essi non saranno chiamati a rispondere per i 20.000 euro residui, che rappresentano la parte eccedente del debito, a meno che non abbiano fornito garanzie personali.

La responsabilità limitata dei soci accomandanti non solo protegge il loro patrimonio personale, ma favorisce anche l’attrazione di investimenti, poiché riduce il rischio finanziario per gli investitori. Questa protezione legale è fondamentale per consentire ai soci accomandanti di partecipare all’attività della società senza timore di perdere più del loro investimento iniziale.

In sintesi, i punti chiave sulla responsabilità dei soci accomandanti sono i seguenti:

  • Responsabilità limitata: I soci accomandanti rispondono solo fino alla concorrenza del capitale conferito.
  • Esclusione dalla gestione: I soci accomandanti non partecipano alla gestione della società e non possono agire in nome della stessa.
  • Garanzie personali: In caso di garanzie personali fornite, i soci accomandanti possono essere chiamati a rispondere oltre il loro capitale conferito.
  • Implicazioni fiscali: Eventuali perdite derivanti dal pignoramento del capitale investito possono essere dedotte nella dichiarazione dei redditi.
  • Protezione del patrimonio personale: La responsabilità limitata protegge il patrimonio personale dei soci accomandanti, favorendo l’attrazione di investimenti.

Questi aspetti evidenziano l’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto in diritto societario, che possa fornire consulenza e assistenza nella gestione delle responsabilità e nella protezione dei diritti dei soci accomandanti. Un avvocato esperto è in grado di navigare attraverso le complessità delle normative vigenti, garantendo che i soci siano adeguatamente tutelati e che le loro azioni siano conformi alla legge.

Quali sono le procedure legali per i creditori? I creditori che intendono recuperare i propri crediti devono presentare un’azione legale entro cinque anni dalla data di cancellazione della società dal registro delle imprese. Devono dimostrare l’esistenza del debito e che non è stato soddisfatto durante la liquidazione della società. Se la richiesta è accolta, i soci accomandatari saranno tenuti a pagare i debiti residui.

Quali sono le responsabilità degli amministratori?

Quando si tratta delle responsabilità degli amministratori di una Società in Accomandita Semplice (SAS), le norme sono chiaramente delineate dal Codice Civile italiano. Gli amministratori, che spesso coincidono con i soci accomandatari, hanno il compito di gestire la società con diligenza e in buona fede, tutelando gli interessi della società e dei suoi creditori. Tuttavia, la gestione della SAS comporta anche una serie di responsabilità legali che possono estendersi oltre la durata della società stessa, includendo la fase successiva alla sua cancellazione.

In primo luogo, gli amministratori devono operare nel rispetto delle leggi e dello statuto societario. Questo include la corretta tenuta dei libri contabili, la presentazione dei bilanci annuali, e la gestione trasparente e accurata delle operazioni finanziarie. La mancata osservanza di questi obblighi può comportare sanzioni civili e penali. Ad esempio, l’articolo 2631 del Codice Civile prevede sanzioni per gli amministratori che non convocano l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio.

Gli amministratori sono responsabili per la corretta esecuzione delle decisioni prese dall’assemblea dei soci e devono agire nell’interesse della società. Qualora gli amministratori adottino decisioni che causano danni alla società o ai suoi creditori, possono essere chiamati a rispondere personalmente per i danni causati. Questo principio è sancito dall’articolo 2476 del Codice Civile, che stabilisce che gli amministratori rispondono verso la società, i soci e i terzi per i danni derivanti dalla violazione dei loro doveri.

Ad esempio, se gli amministratori decidono di vendere un bene aziendale a un prezzo inferiore a quello di mercato, favorendo un terzo, possono essere ritenuti responsabili per il danno economico subito dalla società e dai suoi creditori. In tali casi, i creditori possono avviare azioni legali per ottenere un risarcimento.

Un’altra responsabilità critica riguarda la gestione dei debiti fiscali. Gli amministratori devono assicurarsi che tutte le imposte siano pagate puntualmente. La mancata osservanza di questo obbligo può portare a sanzioni personali. Ad esempio, se la SAS non paga l’IVA o altre imposte, gli amministratori possono essere ritenuti personalmente responsabili per il pagamento di tali somme.

Durante la fase di liquidazione della SAS, gli amministratori hanno l’obbligo di soddisfare le obbligazioni della società nei confronti dei creditori. Questo include la vendita degli asset della società e la distribuzione dei proventi tra i creditori in ordine di priorità stabilito dalla legge. La liquidazione deve essere condotta con trasparenza e in conformità alle normative vigenti. Se gli amministratori favoriscono alcuni creditori a discapito di altri, possono essere ritenuti responsabili per i danni causati.

Ad esempio, se gli amministratori decidono di saldare interamente il debito verso un creditore privilegiato utilizzando tutti i fondi disponibili, lasciando insoddisfatti gli altri creditori, questi ultimi possono avviare azioni legali per ottenere un risarcimento. In tali situazioni, gli amministratori devono dimostrare che le loro decisioni sono state prese nell’interesse della società e in conformità alle leggi.

Le implicazioni fiscali per gli amministratori sono rilevanti anche dopo la cancellazione della SAS. Se durante la liquidazione emergono debiti fiscali non pagati, gli amministratori possono essere chiamati a rispondere personalmente per tali debiti. Ad esempio, se l’Agenzia delle Entrate scopre che la SAS ha evaso delle imposte, può richiedere il pagamento di queste somme direttamente agli amministratori.

Inoltre, gli amministratori devono affrontare le implicazioni legali derivanti da eventuali atti di mala gestione. Se gli amministratori hanno agito con negligenza o in malafede, causando danni economici alla società o ai suoi creditori, possono essere soggetti a azioni legali. Ad esempio, se gli amministratori non hanno correttamente contabilizzato le operazioni aziendali, provocando una perdita per i creditori, questi ultimi possono richiedere un risarcimento.

Per navigare attraverso queste complesse responsabilità, è fondamentale che gli amministratori di una SAS si avvalgano della consulenza di un avvocato esperto in diritto societario. Un avvocato può fornire assistenza nella gestione delle obbligazioni legali, garantire che le operazioni della società siano conformi alle normative vigenti e rappresentare gli amministratori nelle eventuali controversie legali.

In sintesi, le responsabilità degli amministratori di una SAS includono:

  • Corretta gestione della società: rispetto delle leggi e dello statuto societario, tenuta dei libri contabili e presentazione dei bilanci.
  • Responsabilità verso la società, i soci e i creditori: adozione di decisioni nell’interesse della società e responsabilità per danni derivanti dalla violazione dei doveri.
  • Gestione dei debiti fiscali: assicurare il pagamento puntuale delle imposte e rispondere personalmente per i debiti fiscali non pagati.
  • Condotta della liquidazione: vendita degli asset e distribuzione dei proventi tra i creditori in conformità alle normative vigenti.
  • Gestione delle implicazioni legali: affrontare azioni legali derivanti da atti di mala gestione o negligenza.

Un avvocato esperto in diritto societario può aiutare a navigare attraverso queste responsabilità, fornendo consulenza legale e rappresentanza nelle controversie, garantendo così che gli amministratori operino nel rispetto delle leggi e proteggendo i loro diritti.

Un Esempio Dettagliato

Immagina una Società in Accomandita Semplice (SAS) chiamata “Alfa SAS”, che opera nel settore della distribuzione alimentare. La società è composta da due soci accomandatari, Mario e Luigi, e un socio accomandante, Giovanni. Nel corso degli anni, Alfa SAS accumula un debito significativo di 300.000 euro a causa di investimenti errati e cali di mercato. Decidono di liquidare la società e cancellarla dal registro delle imprese.

Durante la liquidazione, vengono venduti gli asset della società, inclusi immobili e attrezzature, per un totale di 200.000 euro. Questa somma viene utilizzata per pagare una parte dei debiti, ma rimangono 100.000 euro di debiti insoddisfatti. Dopo la cancellazione della società, i creditori insoddisfatti decidono di agire legalmente per recuperare i 100.000 euro residui.

Responsabilità degli Amministratori

Mario e Luigi, in quanto soci accomandatari e amministratori di Alfa SAS, hanno la responsabilità illimitata e solidale per i debiti residui. Questo significa che i creditori possono rivolgersi direttamente a loro per il recupero dei 100.000 euro, e Mario e Luigi devono rispondere con il loro patrimonio personale.

Esempio dettagliato delle responsabilità degli amministratori:

  1. Notifica di Pignoramento: I creditori notificano a Mario e Luigi un atto di precetto, intimandoli a pagare il debito residuo di 100.000 euro entro 10 giorni. In caso di mancato pagamento, i creditori avvieranno il pignoramento dei loro beni personali.
  2. Opposizione al Precetto: Mario e Luigi possono presentare un’opposizione all’atto di precetto entro 40 giorni dalla notifica, contestando la validità del debito o la correttezza delle procedure seguite dai creditori.
  3. Pignoramento dei Beni: Se l’opposizione viene respinta o se non viene presentata, i creditori possono procedere al pignoramento dei beni personali di Mario e Luigi. Questo può includere il pignoramento della casa, dei conti bancari, delle auto e di altri beni di valore.
  4. Vendita all’Asta: I beni pignorati vengono venduti all’asta per recuperare i 100.000 euro. Se il ricavato dell’asta è inferiore al debito, i creditori possono continuare a perseguire Mario e Luigi per il saldo rimanente.
  5. Rateizzazione del Debito: Mario e Luigi possono negoziare un piano di rateizzazione del debito con i creditori, proponendo di pagare i 100.000 euro in rate mensili di 2.000 euro per 50 mesi. La proposta deve essere accettata dai creditori e formalizzata in un accordo scritto.

Implicazioni Fiscali

Le somme pagate da Mario e Luigi per saldare i debiti di Alfa SAS possono essere dedotte come perdite nel loro reddito personale, riducendo l’impatto fiscale complessivo. Questo significa che se pagano 100.000 euro per saldare il debito residuo, possono dedurre questa somma nella dichiarazione dei redditi, riducendo il loro reddito imponibile e, di conseguenza, l’importo delle imposte dovute.

Responsabilità per Mala Gestione

Se durante la liquidazione emergono prove che Mario e Luigi hanno gestito in modo negligente o fraudolento gli asset della società, i creditori possono avviare azioni legali contro di loro per recuperare ulteriori danni. Ad esempio, se Mario e Luigi vendono un immobile di proprietà della società a un prezzo significativamente inferiore al valore di mercato per favorire un terzo, i creditori possono dimostrare che questa operazione ha causato un danno economico e richiedere un risarcimento.

Riassunto finale per punti:

  • I soci accomandatari rispondono illimitatamente e solidalmente per i debiti residui della SAS.
  • I creditori possono notificare atti di precetto e avviare il pignoramento dei beni personali dei soci accomandatari.
  • I beni pignorati vengono venduti all’asta per recuperare i debiti.
  • I soci accomandatari possono negoziare piani di rateizzazione del debito.
  • Le somme pagate per saldare i debiti possono essere dedotte come perdite nel reddito personale.
  • Gli amministratori possono essere ritenuti responsabili per atti di mala gestione o frode.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti di SAS

Affrontare le complesse dinamiche legate alla cancellazione di una Società in Accomandita Semplice (SAS) e la conseguente gestione dei debiti residui richiede una profonda comprensione delle normative legali e fiscali vigenti. La responsabilità dei soci accomandatari e le potenziali implicazioni fiscali e legali non devono essere sottovalutate. In questi contesti, la consulenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti diventa non solo utile, ma essenziale.

Innanzitutto, un avvocato esperto può offrire un supporto decisivo fin dalle prime fasi del processo di liquidazione e cancellazione della SAS. L’assistenza legale è fondamentale per garantire che tutte le procedure vengano eseguite correttamente e che ogni aspetto legale sia gestito in modo conforme alle normative. Questo include la gestione accurata dei libri contabili, la preparazione e la presentazione dei bilanci finali, e l’adempimento di tutte le formalità legali richieste per la liquidazione della società. Senza un’adeguata consulenza legale, gli amministratori rischiano di incorrere in errori che possono portare a sanzioni o responsabilità personali.

Durante la fase di liquidazione, un avvocato esperto può aiutare a negoziare con i creditori per ottenere condizioni di pagamento più favorevoli. Questo potrebbe includere la negoziazione di piani di rateizzazione del debito o la ricerca di accordi transattivi che consentano di ridurre l’importo complessivo dei debiti. Un avvocato può anche rappresentare i soci nelle trattative, assicurandosi che gli accordi siano formalizzati correttamente e che le condizioni siano realistiche e sostenibili.

Inoltre, l’avvocato può fornire una guida cruciale nella gestione delle implicazioni fiscali della cancellazione della SAS. Le somme pagate per saldare i debiti residui possono avere un impatto significativo sul reddito personale dei soci accomandatari. Un avvocato esperto può consigliare su come dedurre queste somme come perdite nella dichiarazione dei redditi, minimizzando così l’onere fiscale complessivo. Questo tipo di consulenza fiscale è essenziale per garantire che i soci possano beneficiare di tutte le agevolazioni fiscali disponibili e per evitare sorprese fiscali indesiderate.

Quando emergono contestazioni o azioni legali da parte dei creditori, l’assistenza di un avvocato diventa ancora più critica. L’avvocato può rappresentare i soci nelle cause legali, presentando opposizioni agli atti di precetto, difendendo i soci nelle udienze e cercando di ottenere esiti favorevoli. Un avvocato esperto sa come argomentare in modo efficace e come proteggere i diritti dei soci durante tutto il processo legale. Questo è particolarmente importante quando i creditori tentano di pignorare i beni personali dei soci per recuperare i debiti della società.

Un aspetto cruciale da considerare è la responsabilità personale degli amministratori per atti di mala gestione o frode. Gli amministratori che non gestiscono correttamente la liquidazione, o che agiscono in modo negligente o fraudolento, possono essere ritenuti personalmente responsabili per i danni causati ai creditori. Un avvocato esperto può aiutare a valutare le azioni degli amministratori, fornendo consulenza su come gestire le potenziali responsabilità e difendersi dalle accuse di mala gestione. Ad esempio, se gli amministratori vendono asset aziendali a prezzi inferiori al mercato, l’avvocato può aiutare a dimostrare che tali azioni erano giustificate e nell’interesse della società.

Inoltre, un avvocato può fornire un supporto continuo anche dopo la cancellazione della SAS, aiutando i soci a gestire eventuali richieste di pagamento dei creditori entro il termine di cinque anni dalla cancellazione. Questo include la gestione delle comunicazioni con i creditori, la presentazione di documenti legali e la rappresentanza nelle eventuali controversie legali. La consulenza continua di un avvocato assicura che i soci siano sempre protetti e che possano affrontare eventuali nuove problematiche legali con la massima efficacia.

In sintesi, affrontare le complessità legate alla cancellazione di una SAS e alla gestione dei debiti residui richiede una conoscenza approfondita delle normative legali e fiscali. La consulenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti è essenziale per garantire che tutte le procedure vengano eseguite correttamente, per negoziare condizioni di pagamento favorevoli, per gestire le implicazioni fiscali e per difendersi efficacemente dalle azioni legali dei creditori. Un avvocato esperto può fornire la guida e il supporto necessari per proteggere i diritti dei soci, minimizzare le responsabilità personali e garantire una gestione efficace e conforme alle normative della liquidazione della SAS.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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