Pignoramento: Come Evitarlo (Bene)

In un contesto economico dove le difficoltà finanziarie possono colpire inaspettatamente, la minaccia del pignoramento del conto corrente rappresenta una preoccupazione reale per molti individui. Il pignoramento, un atto esecutivo attraverso cui un creditore può rivendicare i propri crediti bloccando le risorse finanziarie del debitore, può avere effetti devastanti sulla vita di una persona. In particolare, il pignoramento del conto corrente, una delle forme più comuni di esecuzione forzata, rappresenta una sfida significativa, mettendo a rischio la capacità del debitore di gestire le proprie finanze quotidiane.

Ma come funziona esattamente questo processo e come si può evitare? Esploriamo queste domande in dettaglio con Studio Monardo, gli avvocati specializzati in opposizione a pignoramenti.

Come Funziona La Procedura di Pignoramento del Conto Corrente?

Cosa significa pignoramento del conto corrente?

Il pignoramento del conto corrente è una procedura legale attraverso la quale i creditori possono congelare i fondi presenti sul conto corrente del debitore per recuperare un credito non pagato.

Quali sono i primi passi della procedura di pignoramento?

Il processo inizia generalmente con la notifica al debitore di un titolo esecutivo, come una sentenza giudiziaria o un decreto ingiuntivo. Questo titolo esecutivo è la base legale su cui si fonda il diritto del creditore di richiedere il pagamento del debito.

Cosa succede dopo la notifica del titolo esecutivo?

Una volta notificato il titolo esecutivo, il creditore deve emettere e notificare anche un atto di precetto. L’atto di precetto è un documento formale in cui il creditore intima al debitore di pagare l’importo dovuto entro un termine preciso, solitamente 10 giorni dalla ricezione del precetto.

Cosa accade se il debito non viene saldato entro il termine stabilito?

Se il debito non viene saldato entro il termine stabilito nell’atto di precetto, il creditore è autorizzato a procedere con il pignoramento del conto corrente. Questo porta al congelamento dei fondi presenti sul conto corrente del debitore, impedendo al debitore di accedere ai propri fondi.

Quali sono le conseguenze del pignoramento del conto corrente per il debitore?

Il pignoramento del conto corrente rappresenta una misura estrema che può avere un impatto significativo sulla situazione finanziaria e sulla vita quotidiana del debitore. Il blocco del conto corrente può impedire l’accesso a fondi necessari per spese quotidiane essenziali, creando un ciclo di stress e incertezza.

Come Difenderti Dal Pignoramento del Conto Corrente?

Qual è la strategia più diretta per evitare il pignoramento del conto corrente?

La soluzione più diretta è trovare un accordo con il creditore per un piano di rientro del debito. Questo comporta la negoziazione di un accordo di pagamento che sia sostenibile per il debitore e soddisfacente per il creditore.

Cosa si può fare se non è possibile raggiungere un accordo con il creditore?

In alcuni casi, i debitori possono esplorare altre soluzioni pratiche per rendere più difficile il recupero del credito da parte del creditore. Una strategia comune è prelevare il denaro dal conto corrente, lasciandolo “in rosso”.

Quali sono le conseguenze di lasciare il conto corrente in rosso?

Lasciare il conto corrente in rosso, ovvero prelevare tutti i fondi disponibili lasciando il saldo negativo o zero, può sembrare una soluzione rapida per evitare il pignoramento, ma questa azione comporta diverse conseguenze che meritano una riflessione approfondita.

Innanzitutto, svuotare il conto corrente impedisce al debitore di utilizzare quel conto per qualsiasi operazione futura fino alla risoluzione del problema con il creditore. Questo significa che il debitore non potrà effettuare pagamenti, ricevere accrediti o gestire altre operazioni finanziarie quotidiane attraverso quel conto. La limitazione dell’accesso al proprio conto corrente può complicare notevolmente la gestione delle finanze personali, soprattutto se il conto è utilizzato per ricevere lo stipendio, pagare bollette o gestire altre spese ricorrenti.

Inoltre, mantenere un conto corrente a saldo zero o negativo potrebbe portare a conseguenze relazionali con la propria banca. Le banche non vedono di buon occhio i conti scoperti e potrebbero reagire in diversi modi. Ad esempio, potrebbero chiudere il conto corrente, limitando ulteriormente la capacità del debitore di gestire le proprie finanze. In alcuni casi, le banche potrebbero anche segnalare il debitore alle centrali rischi, compromettendo la sua capacità di ottenere credito in futuro. Avere una segnalazione negativa presso le centrali rischi può influenzare negativamente la possibilità di ottenere prestiti, mutui o anche semplicemente di aprire nuovi conti correnti.

C’è anche un aspetto legale da considerare. Sebbene lasciare il conto in rosso non sia di per sé illegale, questa azione potrebbe essere interpretata come un tentativo di sottrarre fondi dal pignoramento, specialmente se compiuta subito dopo la notifica di un atto di precetto. I creditori potrebbero percepire questa mossa come una manovra elusiva e potrebbero reagire in modi che aggravano ulteriormente la situazione. Ad esempio, potrebbero chiedere al tribunale di eseguire un’azione revocatoria, che è un meccanismo legale per annullare operazioni finanziarie considerate fraudolente o in malafede.

Inoltre, un conto corrente a saldo zero o negativo non ferma necessariamente il pignoramento. I creditori possono comunque procedere con il pignoramento e congelare qualsiasi nuovo accredito che arriva sul conto. Se, per esempio, lo stipendio del debitore viene accreditato su quel conto, il creditore potrebbe pignorare immediatamente tali fondi, lasciando il debitore senza risorse per affrontare le spese quotidiane. Questa situazione può creare un ciclo di difficoltà finanziarie, dove ogni nuovo tentativo di recupero del debito peggiora la capacità del debitore di stabilizzare le proprie finanze.

Un altro rischio associato al mantenere il conto in rosso è l’accumulo di interessi e commissioni bancarie. Le banche applicano spesso interessi elevati sui saldi negativi, oltre a commissioni per scoperto di conto. Questi costi aggiuntivi possono rapidamente aumentare l’importo del debito, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria del debitore. Questo può portare a una spirale di debito dalla quale è difficile uscire, con costi che aumentano mese dopo mese.

Infine, c’è l’aspetto psicologico da considerare. Vivere con un conto corrente a saldo zero o negativo può essere estremamente stressante e ansiogeno. La preoccupazione costante di non avere accesso ai propri fondi, combinata con la pressione dei creditori e le possibili conseguenze legali, può avere un impatto significativo sulla salute mentale del debitore. Questo stress può influire negativamente su altri aspetti della vita, inclusi i rapporti personali e la capacità di lavorare e guadagnare.

In conclusione, lasciare il conto corrente in rosso per evitare il pignoramento può sembrare una soluzione rapida, ma comporta una serie di conseguenze negative. La perdita di accesso ai fondi, il peggioramento dei rapporti con la banca, le possibili ripercussioni legali, l’accumulo di costi aggiuntivi e l’impatto sulla salute mentale sono tutti fattori che devono essere attentamente considerati. Piuttosto che ricorrere a questa soluzione, è consigliabile cercare l’assistenza di un avvocato specializzato in opposizioni a pignoramenti. Un professionista esperto può aiutare a esplorare alternative legali e sostenibili per proteggere i propri diritti e le proprie finanze, offrendo una guida preziosa in un momento di difficoltà.

Un’altra strategia è trasferire il denaro su un conto di una terza persona. È legale?

Trasferire il denaro su un conto di una terza persona può sembrare una strategia efficace per evitare il pignoramento del conto corrente, ma questa azione è carica di complessità legali e potenziali conseguenze che devono essere attentamente valutate. La domanda principale è: è legale? La risposta non è semplice e dipende dalle circostanze specifiche e dalle intenzioni dietro il trasferimento.

Innanzitutto, trasferire fondi a una terza persona non è di per sé illegale. Tuttavia, le intenzioni e le circostanze dietro il trasferimento sono cruciali per determinare la legittimità dell’azione. Se il trasferimento è effettuato con l’intenzione di eludere il pagamento dei debiti e sottrarre fondi alla portata dei creditori, potrebbe essere considerato un atto fraudolento. In questi casi, i creditori possono intraprendere azioni legali per contestare il trasferimento e riportare i fondi nella disponibilità del debitore per il pignoramento.

La principale preoccupazione legale è l’azione revocatoria. L’azione revocatoria è un meccanismo legale che consente ai creditori di annullare le transazioni effettuate dal debitore che hanno lo scopo di sottrarre beni al pagamento dei debiti. Per esempio, se un debitore trasferisce una somma significativa di denaro a un parente o a un amico poco prima di un pignoramento, il creditore può chiedere al tribunale di dichiarare nullo tale trasferimento, dimostrando che è stato fatto in malafede per evitare il pagamento del debito. L’azione revocatoria può essere esercitata entro un periodo di cinque anni dalla data della transazione contestata, dando ai creditori un’ampia finestra temporale per reagire.

Un’altra considerazione legale riguarda il potenziale coinvolgimento della terza persona che riceve i fondi. Se la terza persona è consapevole del fatto che il denaro è stato trasferito per evitare il pignoramento, potrebbe essere ritenuta complice in un atto di frode. Questo può comportare conseguenze legali non solo per il debitore ma anche per la terza persona, complicando ulteriormente la situazione.

Oltre alle implicazioni legali, ci sono anche conseguenze pratiche da considerare. Ad esempio, trasferire denaro a una terza persona può complicare la gestione quotidiana delle finanze del debitore. Se il denaro viene trasferito a un conto su cui il debitore non ha accesso diretto, potrebbe essere difficile gestire le spese quotidiane, pagare bollette o affrontare emergenze finanziarie. Inoltre, il debitore dipenderebbe dalla buona volontà della terza persona per accedere ai propri fondi, creando potenziali tensioni e problemi di fiducia.

Un altro rischio è che il trasferimento di fondi a una terza persona potrebbe attirare l’attenzione dei creditori e delle autorità fiscali, specialmente se i trasferimenti sono di importo significativo o se avvengono poco prima di un’azione legale. Le autorità potrebbero indagare ulteriormente sulle transazioni per assicurarsi che non siano state effettuate con l’intento di frodare i creditori. Questo potrebbe portare a ulteriori complicazioni legali e fiscali per il debitore.

È importante considerare anche le implicazioni etiche di trasferire denaro a una terza persona per evitare il pignoramento. Anche se la legge potrebbe permettere certe manovre, agire in modo da evitare deliberatamente il pagamento dei debiti può essere visto come una manovra scorretta nei confronti dei creditori. Questo può danneggiare la reputazione del debitore e creare difficoltà nelle future relazioni finanziarie e commerciali.

Di fronte a queste complessità, è altamente consigliabile consultare un avvocato specializzato in opposizioni a pignoramenti prima di intraprendere qualsiasi azione di trasferimento di fondi. Un avvocato esperto può fornire una valutazione legale dettagliata delle opzioni disponibili e delle potenziali conseguenze, aiutando il debitore a prendere decisioni informate che rispettino la legalità e proteggano i suoi interessi finanziari. L’avvocato può anche suggerire alternative legali e meno rischiose per gestire la situazione, come la negoziazione diretta con i creditori o l’adozione di misure preventive per proteggere il patrimonio.

In conclusione, mentre trasferire il denaro su un conto di una terza persona può sembrare una soluzione rapida per evitare il pignoramento, le implicazioni legali, pratiche ed etiche di questa azione rendono essenziale una valutazione approfondita. Il rischio di azioni revocatorie, le complicazioni nella gestione delle finanze e le potenziali accuse di frode sono solo alcune delle conseguenze che un debitore deve considerare. Per questo motivo, la consulenza di un avvocato specializzato è fondamentale per navigare in modo sicuro e legale attraverso una situazione finanziaria complessa.

Ci sono altre opzioni per proteggere i propri fondi dal pignoramento?

Quando si tratta di proteggere i propri fondi dal pignoramento, ci sono diverse opzioni che i debitori possono considerare oltre al trasferimento di denaro su un conto di una terza persona. Due delle strategie più comuni sono l’emissione di assegni circolari e il deposito di denaro in cassette di sicurezza presso la banca. Tuttavia, come ogni strategia che coinvolge la protezione di beni dai creditori, queste azioni possono comportare rischi legali e pratici che devono essere attentamente valutati.

Emissione di Assegni Circolari

Gli assegni circolari sono strumenti di pagamento emessi dalla banca che garantiscono l’importo specificato sull’assegno. Una delle ragioni per cui i debitori considerano l’emissione di assegni circolari è che, una volta emesso, l’assegno rappresenta una somma di denaro che non è più direttamente disponibile sul conto corrente e potrebbe essere percepito come meno accessibile ai creditori.

Quando si emette un assegno circolare, il debitore richiede alla propria banca di trasferire una determinata somma di denaro dal proprio conto a un assegno garantito. La banca trattiene il denaro e rilascia un assegno che il debitore può utilizzare come preferisce. Questo assegno può essere depositato in un’altra banca, conservato in sicurezza o utilizzato per pagamenti futuri.

Il vantaggio principale dell’emissione di assegni circolari è che il denaro trasferito in questo modo non è immediatamente disponibile sul conto corrente del debitore e può sembrare meno raggiungibile per un pignoramento diretto. Inoltre, gli assegni circolari sono garantiti dalla banca, il che li rende sicuri e accettati come forma di pagamento.

Nonostante i vantaggi, questa strategia può attirare l’attenzione dei creditori, specialmente se l’assegno circolare viene emesso poco prima o durante un processo di pignoramento. I creditori possono sospettare che il debitore stia tentando di nascondere o proteggere i propri fondi e possono richiedere al tribunale di esaminare queste transazioni. Se viene dimostrato che l’assegno è stato emesso per evitare il pignoramento, il creditore potrebbe chiedere che l’operazione sia annullata attraverso un’azione revocatoria.

Deposito in Cassette di Sicurezza

Un’altra opzione per proteggere i propri fondi è depositare denaro in una cassetta di sicurezza presso la banca. Le cassette di sicurezza offrono un elevato livello di protezione fisica e possono contenere contanti, documenti importanti, gioielli e altri beni di valore.

Il debitore può affittare una cassetta di sicurezza presso la propria banca e depositare contanti o altri beni al suo interno. L’accesso alla cassetta è generalmente limitato al titolare o alle persone autorizzate, garantendo che il contenuto rimanga sicuro e protetto.

Il principale vantaggio di utilizzare una cassetta di sicurezza è che i beni depositati non sono direttamente accessibili attraverso il conto corrente, rendendoli teoricamente meno vulnerabili a un pignoramento immediato. Le cassette di sicurezza offrono un livello elevato di privacy e protezione fisica, che può essere rassicurante per il debitore.

Tuttavia, i creditori possono richiedere al tribunale l’accesso alle cassette di sicurezza se sospettano che il debitore stia nascondendo fondi o altri beni al loro interno. Se il tribunale accoglie la richiesta del creditore, la banca può essere obbligata a permettere l’ispezione della cassetta di sicurezza e il sequestro di eventuali beni rilevanti per il pagamento del debito. Questo può complicare ulteriormente la situazione legale del debitore e portare a ulteriori perdite finanziarie.

Sia l’emissione di assegni circolari che il deposito in cassette di sicurezza comportano il rischio di essere interpretati come tentativi di frode o elusione se non giustificati adeguatamente. I debitori devono essere consapevoli che qualsiasi azione volta a sottrarre fondi al recupero del credito può essere contestata dai creditori e portare a ulteriori complicazioni legali. Inoltre, se queste azioni vengono giudicate illegittime, potrebbero non solo essere annullate, ma potrebbero anche comportare sanzioni aggiuntive per il debitore.

Perché Dobbiamo Stare Attenti alle Azioni Revocatorie?

Cos’è un’azione revocatoria?

L’azione revocatoria è un meccanismo legale che i creditori possono utilizzare per annullare operazioni finanziarie eseguite dal debitore, ritenute inadeguate o elusive.

In quali casi può essere applicata un’azione revocatoria?

Nel caso di bonifici eseguiti dal debitore a favore di terzi senza una giustificazione valida, come il pagamento di un debito pregresso, il creditore può contestare questa operazione e chiedere che venga annullata.

Qual è il periodo di tempo entro il quale un creditore può esercitare un’azione revocatoria?

Le azioni revocatorie possono essere esercitate entro un periodo di 5 anni dall’esecuzione dell’operazione contestata.

Quali sono le conseguenze per il debitore se un’azione revocatoria viene accolta?

Se un’azione revocatoria viene accolta, le operazioni finanziarie considerate inadeguate possono essere annullate, peggiorando ulteriormente la situazione legale e finanziaria del debitore.

Come può un debitore proteggersi da un’azione revocatoria?

Per proteggersi, è essenziale che i debitori agiscano in modo trasparente e legale quando gestiscono i propri asset. Consultare un avvocato prima di intraprendere qualsiasi azione significativa può aiutare a garantire che le operazioni siano sostenibili sia dal punto di vista legale che finanziario.

Altre Opzioni Per Difenderti Dal Pignoramento Del Conto Corrente

Cosa sono gli assegni circolari e come possono essere utilizzati?

I debitori possono emettere assegni circolari a proprio favore o a favore di un terzo, convertendo il denaro del conto corrente in assegni. Questo offre un certo grado di flessibilità, ma può anche attirare l’attenzione dei creditori.

È sicuro depositare denaro in cassette di sicurezza?

Depositi in cassette di sicurezza offrono un alto livello di sicurezza. Tuttavia, i creditori possono venire a conoscenza dell’esistenza di una cassetta di sicurezza e tentare di accedere ai beni attraverso procedure legali.

Quali sono i rischi associati a queste strategie?

Oltre ai rischi legali, l’adozione di tali strategie può complicare ulteriormente la situazione finanziaria del debitore se i creditori o le autorità fiscali sospettano che siano state intraprese per eludere i creditori.

È sempre consigliabile cercare assistenza legale?

Assolutamente sì. Un consulente finanziario o un avvocato può aiutare a comprendere meglio i rischi e le implicazioni legali di ogni azione, permettendo ai debitori di prendere decisioni informate che rispettino la legalità e proteggano i loro interessi finanziari.

Cosa deve fare un debitore che teme il pignoramento?

Il debitore dovrebbe agire rapidamente per negoziare con i creditori, valutare le proprie opzioni legali e finanziarie, e consultare un esperto legale per assicurarsi che tutte le azioni intraprese siano conformi alla legge e non comportino ulteriori complicazioni.

In conclusione, il pignoramento del conto corrente è un problema serio che può avere un impatto devastante sulla vita finanziaria di un debitore. Comprendere il funzionamento della procedura, le strategie per difendersi e le implicazioni legali delle azioni intraprese è essenziale per proteggere i propri interessi. Consultare un avvocato specializzato in cancellazione debiti e pignoramenti può fornire la guida necessaria per navigare questo complesso ambito legale e prendere decisioni informate e sicure.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti

In un mondo in cui le incertezze economiche sono all’ordine del giorno, la possibilità di incorrere in un pignoramento del conto corrente rappresenta una minaccia concreta per molti individui. Il pignoramento, una procedura legale attraverso cui i creditori possono rivendicare i propri crediti bloccando le risorse finanziarie del debitore, può avere ripercussioni devastanti non solo sulla situazione economica, ma anche sul benessere psicologico e la stabilità emotiva di chi ne è vittima. La complessità e la rigidità del processo di pignoramento rendono essenziale, per chiunque si trovi ad affrontare tali difficoltà, avere al proprio fianco un avvocato specializzato in opposizioni a pignoramenti.

Il ruolo di un avvocato specializzato in questo campo è cruciale per diverse ragioni. Innanzitutto, un professionista esperto è in grado di comprendere a fondo la normativa vigente, inclusi i dettagli più tecnici e le interpretazioni giurisprudenziali che possono fare la differenza in un caso specifico. La legge sul pignoramento è complessa e soggetta a continue evoluzioni, rendendo difficile per un non addetto ai lavori mantenersi aggiornato su tutte le modifiche. Un avvocato specializzato è costantemente aggiornato sulle novità legislative e può fornire consigli basati sulle normative più recenti, garantendo che le azioni intraprese siano sempre conformi alla legge.

Un altro aspetto fondamentale dell’assistenza legale riguarda la preparazione e la gestione della difesa. Il pignoramento è una procedura che segue un iter legale rigoroso, con tempi e modalità ben definite. Un avvocato specializzato sa come monitorare il rispetto di tutte le fasi della procedura, può individuare eventuali irregolarità e può intervenire tempestivamente per contestare azioni illegittime. Per esempio, la notifica di un atto di precetto o di un titolo esecutivo deve essere effettuata secondo modalità precise; se queste non vengono rispettate, l’avvocato può contestare la validità dell’atto e fermare temporaneamente il processo di pignoramento.

Inoltre, la consulenza di un avvocato è indispensabile per esplorare tutte le opzioni disponibili per evitare o ritardare il pignoramento. Esistono diverse strategie legali che possono essere adottate, ma la scelta della migliore soluzione dipende dalla specifica situazione del debitore. Un avvocato esperto può valutare le circostanze individuali e suggerire la strategia più efficace. Questo può includere la negoziazione di un piano di rientro del debito, la presentazione di un’opposizione al pignoramento basata su motivi legittimi, o l’individuazione di eventuali violazioni procedurali da parte del creditore.

Il pignoramento, oltre a congelare i fondi sul conto corrente, può estendersi ad altri beni del debitore, come immobili o veicoli. Un avvocato specializzato può aiutare a comprendere l’entità del rischio e a prendere misure preventive per proteggere il patrimonio. Ad esempio, in alcuni casi potrebbe essere consigliabile procedere a una ricomposizione del patrimonio, trasferendo alcuni beni a persone di fiducia o a entità giuridiche separate, sempre nel rispetto delle normative legali per evitare accuse di frode o elusione.

La gestione delle emozioni e dello stress è un altro aspetto spesso trascurato ma estremamente importante. Affrontare un pignoramento può essere un’esperienza altamente stressante e destabilizzante. Un avvocato può offrire un supporto non solo legale ma anche emotivo, fornendo rassicurazioni basate su una solida conoscenza del diritto e delle procedure. Sapere di avere un professionista competente al proprio fianco può alleviare l’ansia e permettere al debitore di concentrarsi meglio sulla risoluzione del problema.

Inoltre, un avvocato specializzato può rappresentare il debitore in tutte le fasi del contenzioso, inclusa l’eventuale fase giudiziale. Se il caso dovesse arrivare in tribunale, avere un rappresentante legale preparato e abile può fare una differenza significativa nell’esito del processo. L’avvocato può presentare argomentazioni convincenti, citare precedenti rilevanti e utilizzare tutte le risorse legali a disposizione per difendere efficacemente il debitore.

La consulenza legale non si limita a reazioni post-facto. Un avvocato esperto può anche offrire consulenze preventive, aiutando i clienti a prendere misure proattive per evitare di trovarsi in situazioni di rischio. Ad esempio, un controllo periodico delle proprie finanze, la rinegoziazione tempestiva dei debiti e una gestione oculata del patrimonio sono tutte azioni che possono essere intraprese con l’aiuto di un consulente legale per minimizzare i rischi di pignoramento.

L’importanza di un avvocato specializzato in opposizioni a pignoramenti si estende anche alla comprensione delle implicazioni a lungo termine delle decisioni prese durante la crisi. Un professionista competente non solo si concentra sulla risoluzione immediata del problema, ma considera anche le conseguenze future delle azioni intraprese. Questo approccio olistico garantisce che il debitore possa uscire dalla crisi con il minor danno possibile e con una strategia chiara per il recupero finanziario.

In conclusione, affrontare un pignoramento del conto corrente senza l’assistenza di un avvocato specializzato è estremamente rischioso. La complessità delle procedure legali, la necessità di seguire un iter rigoroso e le potenziali conseguenze di errori o azioni inadeguate rendono indispensabile il supporto di un professionista esperto. Un avvocato specializzato in opposizioni a pignoramenti offre non solo competenze legali, ma anche un supporto strategico ed emotivo, essenziale per navigare attraverso una delle situazioni finanziarie più difficili che una persona possa affrontare. Affidarsi a un esperto significa proteggere i propri diritti, il proprio patrimonio e il proprio benessere psicologico, assicurando che ogni azione intrapresa sia informata, legale e mirata al miglior risultato possibile.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Perciò se hai bisogno di un avvocato specializzato in opposizione a pignoramenti, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.

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Giuseppe Monardo

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