Si Può Impugnare il Fermo Amministrativo e Come nel 2024?

Nel contesto della riscossione delle imposte e dei tributi, il fermo amministrativo rappresenta una delle misure più incisive adottate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per garantire il recupero di crediti insoluti. Questa misura, disciplinata dall’articolo 86 del DPR n. 602/1973, comporta il blocco dell’utilizzo di un veicolo intestato al debitore, impedendone la circolazione fino al saldo del debito. Nel 2024, la possibilità di impugnare il fermo amministrativo e le procedure correlate assumono un’importanza ancora maggiore, data la crescente attenzione alla tutela dei diritti dei contribuenti. L’impugnazione del preavviso di fermo amministrativo è un aspetto cruciale che ogni contribuente deve conoscere per proteggere i propri diritti e interessi.

Il preavviso di fermo amministrativo è un atto formale inviato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione che informa il debitore dell’intenzione di procedere con il blocco del veicolo se il debito non viene saldato entro un determinato periodo di tempo. Questo preavviso è impugnabile autonomamente davanti al giudice tributario, come stabilito dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 9516 del 2018. La Corte ha chiarito che, nonostante il preavviso di fermo non sia esplicitamente elencato tra gli atti impugnabili nell’articolo 19 del D.Lgs. 546/1992, esso rappresenta un atto funzionale a portare a conoscenza del contribuente una pretesa tributaria, dando quindi origine a un interesse legittimo alla tutela giurisdizionale.

La decisione di impugnare il preavviso di fermo deve essere presa tempestivamente, poiché il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica del preavviso. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, nel 2023 sono stati emessi circa 500.000 preavvisi di fermo amministrativo, con una percentuale significativa di questi preavvisi che hanno portato all’effettivo blocco dei veicoli. Di questi, una parte è stata oggetto di impugnazione da parte dei contribuenti, con un tasso di successo di circa il 30%.

L’impugnazione del preavviso di fermo può basarsi su diverse motivazioni. Una delle più comuni è l’errata notifica della cartella esattoriale. Se la notifica non è stata effettuata secondo le modalità previste dalla legge, il preavviso di fermo può essere considerato nullo. Ad esempio, una notifica effettuata a una persona non autorizzata a riceverla o un mancato invio della raccomandata informativa al destinatario sono motivi validi per impugnare il preavviso.

Un’altra motivazione frequente è la presenza di un provvedimento di sospensione o annullamento del debito. Se il contribuente ha ottenuto una sospensione del debito in attesa di una decisione definitiva o un annullamento del debito da parte dell’ente creditore, il preavviso di fermo non dovrebbe essere emesso. In questi casi, l’impugnazione può portare alla revoca del preavviso e alla cancellazione del fermo amministrativo.

La richiesta di rateizzazione del debito è un’altra circostanza che può giustificare l’impugnazione del preavviso di fermo. Se il contribuente ha presentato una domanda di rateizzazione e questa è stata accolta o è ancora in fase di valutazione, il preavviso di fermo può essere impugnato per sospendere l’adozione del provvedimento fino alla conclusione del processo di rateizzazione.

È essenziale che i contribuenti conoscano i loro diritti e le procedure per impugnare il preavviso di fermo. Il ricorso deve essere presentato alla Commissione Tributaria Provinciale competente, allegando tutta la documentazione necessaria a supportare le proprie argomentazioni. Questa documentazione può includere le ricevute di pagamento, le comunicazioni ricevute dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, e qualsiasi altro documento che dimostri l’esistenza di motivi validi per l’impugnazione.

L’assistenza di un avvocato specializzato in diritto tributario è fortemente raccomandata durante il processo di impugnazione. Un avvocato esperto può fornire una consulenza strategica, assistere nella preparazione del ricorso e rappresentare il contribuente in giudizio, aumentando le probabilità di successo. La complessità delle leggi fiscali e la necessità di rispettare rigorosi termini e procedure rendono l’intervento di un professionista una risorsa preziosa.

Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente attenzione ai diritti dei contribuenti e da un aumento delle controversie tributarie, la giurisprudenza svolge un ruolo fondamentale. Le sentenze della Corte di Cassazione, come la n. 9516 del 2018, contribuiscono a chiarire le interpretazioni delle norme e a garantire una maggiore tutela per i contribuenti. La Corte ha sottolineato che l’elenco degli atti impugnabili contenuto nell’articolo 19 del D.Lgs. 546/1992 deve essere interpretato in modo estensivo, in linea con i principi costituzionali di tutela del contribuente e di buon andamento della pubblica amministrazione.

Oltre all’impugnazione del preavviso di fermo, è importante considerare le conseguenze pratiche del fermo amministrativo. Il blocco del veicolo può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sull’attività lavorativa del contribuente. Per i professionisti e le imprese, in particolare, l’impossibilità di utilizzare un veicolo strumentale può causare gravi difficoltà operative ed economiche. Pertanto, la tempestività e l’efficacia delle azioni legali intraprese per impugnare il preavviso di fermo sono cruciali.

Nel 2024, la gestione del fermo amministrativo richiede una combinazione di conoscenza delle normative, capacità di analisi delle situazioni individuali e competenze legali. I contribuenti devono essere consapevoli dei loro diritti e delle opzioni a loro disposizione per difendersi da provvedimenti che potrebbero compromettere la loro mobilità e la loro attività economica. La consulenza di un avvocato specializzato può fare la differenza tra subire passivamente un fermo amministrativo e affrontarlo in modo proattivo, sfruttando tutte le possibilità offerte dalla legge per proteggere i propri interessi.

In conclusione, l’impugnazione del fermo amministrativo nel 2024 è un processo che richiede attenzione, preparazione e supporto legale qualificato. Le recenti evoluzioni giurisprudenziali offrono maggiori opportunità di tutela per i contribuenti, ma è fondamentale agire con tempestività e precisione. La conoscenza delle normative, l’attenzione ai dettagli e la consulenza di un professionista esperto sono elementi chiave per affrontare con successo un fermo amministrativo e garantirsi la possibilità di continuare a utilizzare il proprio veicolo senza restrizioni.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Che cos’è il fermo amministrativo?

Il fermo amministrativo è una misura cautelare adottata dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione per garantire il pagamento dei debiti tributari. Questo provvedimento comporta il blocco dell’utilizzo di un veicolo intestato al debitore, impedendone la circolazione fino al saldo del debito. La normativa di riferimento è l’articolo 86 del DPR n. 602/1973.

Quali sono le fasi del fermo amministrativo nel 2024?

Il processo del fermo amministrativo comprende diverse fasi:

  1. Notifica della cartella esattoriale: Il debitore riceve una cartella esattoriale che specifica l’importo dovuto.
  2. Preavviso di fermo amministrativo: Se il debito non viene saldato entro 60 giorni, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione invia un preavviso di fermo.
  3. Iscrizione del fermo amministrativo: Trascorsi 30 giorni dalla notifica del preavviso senza che il debitore abbia saldato il debito o richiesto una rateizzazione, viene iscritto il fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
  4. Cancellazione del fermo: Avviene automaticamente dopo il pagamento integrale del debito o con la sospensione del fermo in caso di rateizzazione.

Il preavviso di fermo amministrativo è impugnabile?

Sì, il preavviso di fermo amministrativo è impugnabile autonomamente davanti al giudice tributario. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9516 del 2018, ha stabilito che il preavviso di fermo costituisce un atto funzionale a portare a conoscenza del contribuente una pretesa tributaria, e quindi suscettibile di impugnazione.

Qual è la base legale per l’impugnazione del preavviso di fermo amministrativo?

L’articolo 86 del DPR n. 602/1973 disciplina il fermo amministrativo, mentre l’impugnabilità del preavviso è stata chiarita dalla giurisprudenza, in particolare dalla Corte di Cassazione. La sentenza della Corte di Cassazione n. 9516 del 2018 afferma che il preavviso di fermo è impugnabile in quanto atto che porta a conoscenza del contribuente una pretesa tributaria, nonostante non sia espressamente elencato tra gli atti impugnabili nell’art. 19 del D.Lgs. 546/1992.

Come si fa ad impugnare un preavviso di fermo amministrativo nel 2024?

  1. Ricorso al giudice tributario: Il contribuente può presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale entro 60 giorni dalla notifica del preavviso di fermo.
  2. Documentazione necessaria: È fondamentale allegare al ricorso tutta la documentazione che supporti le motivazioni dell’impugnazione, come le ricevute di pagamento, eventuali richieste di rateizzazione o provvedimenti di sospensione del debito.
  3. Udienza e decisione: Il giudice tributario esamina il ricorso e può decidere di sospendere l’efficacia del preavviso di fermo fino alla decisione definitiva. Se il ricorso viene accolto, il preavviso di fermo viene annullato.

Quali sono le motivazioni più comuni per impugnare un preavviso di fermo amministrativo nel 2024?

Le motivazioni più comuni includono:

  • Errata notifica della cartella esattoriale: Se la cartella esattoriale non è stata notificata correttamente, il preavviso di fermo può essere impugnato.
  • Sospensione o annullamento del debito: Se il contribuente ha ottenuto una sospensione o un annullamento del debito che non è stato considerato, può impugnare il preavviso.
  • Rateizzazione del debito: Se il contribuente ha richiesto la rateizzazione del debito e questa richiesta è in fase di approvazione, può impugnare il preavviso.

Cosa dice la giurisprudenza in merito all’impugnazione del preavviso di fermo?

La giurisprudenza ha evoluto significativamente l’approccio all’impugnazione del preavviso di fermo. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9516 del 2018, ha sancito che il preavviso di fermo, pur non essendo esplicitamente elencato tra gli atti impugnabili nell’art. 19 del D.Lgs. 546/1992, può essere impugnato per garantire la tutela giurisdizionale del contribuente. Inoltre, altre sentenze, come la n. 26196 del 2011, hanno consolidato l’interpretazione estensiva dell’elenco degli atti impugnabili.

Quali sono le conseguenze dell’impugnazione del preavviso di fermo amministrativo nel 2024?

Se il ricorso viene accolto, il preavviso di fermo viene annullato, e il contribuente non subisce il blocco del veicolo. Questo permette di evitare le restrizioni sulla circolazione del veicolo e le possibili sanzioni derivanti dall’uso di un veicolo con fermo amministrativo. Se il ricorso viene respinto, il fermo amministrativo diventa esecutivo e il veicolo non può essere utilizzato fino al saldo del debito.

Come influisce l’impugnazione del preavviso di fermo sulle procedure di riscossione?

L’impugnazione del preavviso di fermo può sospendere temporaneamente le procedure di riscossione, in attesa della decisione del giudice tributario. Questo offre al contribuente un ulteriore periodo di tempo per regolarizzare la propria posizione debitoria, tramite pagamento integrale, rateizzazione o altre modalità.

Esistono casi in cui il preavviso di fermo amministrativo non può essere impugnato?

In linea generale, ogni preavviso di fermo amministrativo può essere impugnato, purché esistano motivazioni valide e documentabili. Tuttavia, se il contribuente non ha alcuna ragione legittima per contestare il preavviso (ad esempio, se ha effettivamente ricevuto correttamente tutte le notifiche e non ha pagato il debito), le probabilità di successo dell’impugnazione sono molto basse.

Quali sono i costi associati all’impugnazione del preavviso di fermo?

Impugnare un preavviso di fermo comporta alcuni costi, tra cui le spese legali per l’assistenza di un avvocato, le eventuali tasse di giustizia e i costi per la preparazione della documentazione. Tuttavia, questi costi possono essere giustificati dalla possibilità di evitare il fermo amministrativo e le relative conseguenze.

Quali sono le tempistiche per l’impugnazione?

Il ricorso deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica del preavviso di fermo. Le tempistiche per la decisione del giudice tributario possono variare, ma in media un procedimento di impugnazione può durare diversi mesi.

Quali diritti ha il contribuente durante l’impugnazione?

Il contribuente ha il diritto di essere ascoltato, di presentare prove e documenti a sostegno del proprio ricorso, e di ottenere una decisione motivata da parte del giudice tributario. Inoltre, ha il diritto di richiedere la sospensione dell’efficacia del preavviso di fermo durante il procedimento di impugnazione.

Come può un avvocato specializzato aiutare nell’impugnazione del preavviso di fermo?

Un avvocato specializzato in diritto tributario può fornire consulenza strategica, assistere nella preparazione della documentazione necessaria, rappresentare il contribuente in giudizio, e aumentare le probabilità di successo dell’impugnazione. La competenza legale e l’esperienza specifica nel settore sono fondamentali per affrontare con successo un procedimento complesso come quello dell’impugnazione del fermo amministrativo.

Quali sono i principali consigli per i contribuenti che devono affrontare un preavviso di fermo amministrativo?

I principali consigli includono:

  • Agire tempestivamente: Non ritardare la risposta al preavviso di fermo. Presentare il ricorso entro i termini stabiliti è cruciale.
  • Raccogliere tutta la documentazione: Conservare e organizzare tutte le prove e i documenti relativi al debito e alle notifiche ricevute.
  • Consultare un avvocato specializzato: Un esperto in diritto tributario può fornire una consulenza dettagliata e rappresentare il contribuente in giudizio.
  • Valutare le opzioni di pagamento: Considerare la possibilità di pagare il debito o richiedere una rateizzazione per evitare il fermo amministrativo.

Qual è l’importanza della sentenza n. 9516 del 2018 della Corte di Cassazione?

La sentenza n. 9516 del 2018 della Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale: il preavviso di fermo amministrativo è un atto impugnabile autonomamente davanti al giudice tributario. Questo ha ampliato le tutele giuridiche per i contribuenti, permettendo loro di contestare preventivamente un provvedimento che potrebbe avere gravi conseguenze sulla loro capacità di utilizzare il veicolo.

In che modo la giurisprudenza influisce sulla prassi amministrativa?

Le decisioni della Corte di Cassazione e di altre corti superiori influenzano significativamente la prassi amministrativa, fornendo linee guida interpretative che devono essere seguite dagli enti di riscossione. La giurisprudenza contribuisce a chiarire le norme e a garantire una maggiore uniformità e prevedibilità nell’applicazione delle leggi.

Come possono i contribuenti prepararsi per un eventuale contenzioso?

I contribuenti possono prepararsi per un eventuale contenzioso raccogliendo in anticipo tutte le informazioni e la documentazione relativa al debito, mantenendo una comunicazione trasparente e documentata con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, e consultando regolarmente un avvocato specializzato per ricevere consigli aggiornati e strategie legali appropriate.

Quali sono le implicazioni di un fermo amministrativo per le attività commerciali?

Per le attività commerciali, un fermo amministrativo su veicoli strumentali può avere gravi implicazioni operative, impedendo l’uso di mezzi necessari per lo svolgimento dell’attività. Questo può tradursi in perdite economiche significative e in difficoltà operative. È quindi essenziale per le imprese monitorare attentamente la propria situazione debitoria e agire prontamente per evitare il fermo amministrativo.

Qual è il ruolo dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione nel processo di impugnazione?

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione svolge un ruolo centrale nel processo di impugnazione, essendo l’ente che emette il preavviso di fermo e che gestisce le comunicazioni e le procedure relative al debito. Durante l’impugnazione, l’Agenzia rappresenta la parte avversa al contribuente e deve fornire le proprie argomentazioni e documentazioni a supporto della legittimità del preavviso di fermo.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Esperti In Fermo Amministrativo

l fermo amministrativo è una procedura che può avere conseguenze gravi e immediate sulla vita quotidiana e sull’attività professionale di un contribuente. Quando l’Agenzia delle Entrate-Riscossione decide di bloccare un veicolo, le implicazioni possono essere devastanti: l’impossibilità di utilizzare un mezzo di trasporto può ostacolare la capacità di lavorare, di adempiere agli impegni familiari e di mantenere un normale standard di vita. In questo contesto, la presenza di un avvocato esperto in fermi amministrativi non solo rappresenta un vantaggio, ma una necessità imprescindibile per difendersi adeguatamente e navigare tra le complessità del diritto tributario.

Affrontare un fermo amministrativo senza l’assistenza di un professionista qualificato può portare a errori costosi e irrecuperabili. La procedura per impugnare un preavviso di fermo è intricata e piena di insidie. Il contribuente deve rispettare termini strettissimi e presentare una documentazione precisa e completa. Un avvocato specializzato conosce le scadenze esatte, le norme rilevanti e le interpretazioni giurisprudenziali più recenti, garantendo che il ricorso venga presentato correttamente e tempestivamente. Senza questa competenza, il rischio di vedersi respingere il ricorso per vizi procedurali è molto elevato.

Un avvocato esperto può analizzare dettagliatamente ogni caso, individuando eventuali irregolarità nella notifica della cartella esattoriale o del preavviso di fermo. Molti ricorsi hanno successo proprio perché si riesce a dimostrare che le notifiche non sono state effettuate secondo le regole previste dalla legge. Ad esempio, se una cartella esattoriale viene notificata a una persona non autorizzata a riceverla, o se non viene inviata una raccomandata informativa al destinatario, il fermo può essere annullato. Un professionista è in grado di individuare e sfruttare queste irregolarità a vantaggio del contribuente.

La consulenza di un avvocato esperto è fondamentale anche quando si tratta di valutare le alternative disponibili per regolarizzare la posizione debitoria. Oltre a impugnare il preavviso di fermo, potrebbe essere possibile richiedere una rateizzazione del debito o ottenere una sospensione del provvedimento. Un avvocato può consigliare la soluzione più adatta alle specifiche circostanze del cliente, aiutando a scegliere la strada che offre le migliori possibilità di successo. Senza una guida esperta, il contribuente potrebbe non essere a conoscenza di tutte le opzioni disponibili o potrebbe non sapere come attuarle correttamente.

Nel caso di rateizzazione del debito, ad esempio, è essenziale presentare una domanda ben documentata e seguire con precisione le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Un avvocato esperto sa come preparare e presentare questa domanda, aumentando significativamente le probabilità che venga accettata. Inoltre, in caso di provvedimenti di sospensione o annullamento del debito, il legale può gestire le comunicazioni con l’ente creditore e garantire che tutti i documenti necessari siano forniti in modo tempestivo e completo.

Un altro aspetto cruciale dell’assistenza legale riguarda la gestione delle udienze e delle interazioni con la Commissione Tributaria. La preparazione per un’udienza richiede una conoscenza approfondita della legge e delle tecniche di argomentazione giuridica. Un avvocato esperto può rappresentare il contribuente in modo efficace, presentando le prove e le argomentazioni in modo chiaro e convincente. Questo è particolarmente importante perché le decisioni della Commissione Tributaria si basano sulla qualità delle prove e delle argomentazioni presentate. Un professionista con esperienza sa quali argomenti sollevare e come presentarli per ottenere il miglior risultato possibile.

Inoltre, un avvocato esperto in fermi amministrativi può fornire un supporto continuo anche dopo l’eventuale accoglimento del ricorso. Ad esempio, può seguire il processo di cancellazione del fermo amministrativo, assicurandosi che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione trasmetta tempestivamente il provvedimento di cancellazione al Pubblico Registro Automobilistico. Questo garantisce che il contribuente possa tornare a utilizzare il proprio veicolo senza ulteriori ritardi o complicazioni. Un avvocato può anche assistere nella risoluzione di eventuali problemi residui, come il recupero di spese legali o la gestione di ulteriori comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

L’importanza di un avvocato esperto si riflette anche nella capacità di fornire un supporto emotivo e psicologico al contribuente. Affrontare un fermo amministrativo può essere un’esperienza stressante e angosciante. Sapere di avere al proprio fianco un professionista competente e dedicato può ridurre significativamente l’ansia e la preoccupazione. Un avvocato esperto non solo offre consulenza legale, ma fornisce anche un sostegno morale, aiutando il cliente a mantenere la calma e la fiducia durante tutto il processo.

La scelta di un avvocato esperto deve basarsi su criteri di competenza, esperienza e professionalità. È importante scegliere un legale che abbia una comprovata esperienza nel trattamento di casi di fermi amministrativi e una solida conoscenza delle leggi tributarie. Un buon avvocato deve essere in grado di comunicare chiaramente, spiegando al cliente le diverse fasi del processo e le possibili conseguenze di ogni azione. La trasparenza e la fiducia sono fondamentali per una collaborazione efficace e per il successo del ricorso.

In conclusione, l’assistenza di un avvocato esperto in fermi amministrativi è essenziale per affrontare in modo efficace e sicuro le complesse procedure legali e amministrative. La competenza professionale, l’esperienza pratica e il supporto emotivo offerti da un avvocato possono fare la differenza tra un esito favorevole e uno sfavorevole. Nel contesto attuale, dove le controversie tributarie sono sempre più frequenti e complesse, avere al proprio fianco un professionista qualificato non è solo un vantaggio, ma una necessità imprescindibile per garantire la tutela dei propri diritti e interessi. Affrontare un fermo amministrativo con il supporto di un avvocato esperto significa avere la certezza di agire nel modo giusto, riducendo i rischi e massimizzando le possibilità di successo.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo riflettono il punto di vista personale degli Autori, maturato sulla base della loro esperienza professionale. Non devono essere considerate come consulenza tecnica o legale. Per chiarimenti specifici o ulteriori informazioni, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si invita a tenere presente che l’articolo fa riferimento al contesto normativo vigente alla data di redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono cambiare nel tempo. Non ci assumiamo alcuna responsabilità per un utilizzo inappropriato delle informazioni contenute in queste pagine.
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Giuseppe Monardo

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