Affrontare il sovraindebitamento può sembrare un percorso intricato e spesso scoraggiante. Con l’introduzione della Legge 3/2012, nota anche come legge sul sovraindebitamento o anti suicidi, l’Italia ha aperto una nuova strada per i cittadini e le piccole imprese che si trovano in situazioni di debito eccessivo. Questo articolo di Studio Monardo esplora la natura, il funzionamento e le implicazioni di questa legge, una legislazione che ha cambiato il paesaggio del debito in Italia, offrendo nuove possibilità e soluzioni a chi si trova in difficoltà finanziarie.
Il sovraindebitamento è una condizione che può colpire chiunque. Un improvviso cambiamento nelle circostanze personali, come la perdita del lavoro, un’emergenza sanitaria o una crisi economica, può trasformare debiti gestibili in un peso insostenibile. Quando le uscite superano costantemente le entrate, e i debiti crescono fino a diventare insormontabili, si trova il terreno fertile per il sovraindebitamento. È in questi momenti di crisi che si evidenzia l’importanza di avere delle strutture legali e dei meccanismi che possano offrire un sostegno reale.
Prima della Legge 3/2012, le opzioni per chi si trovava in una situazione di sovraindebitamento erano limitate. La legge fallimentare si applicava principalmente a entità commerciali di una certa dimensione, lasciando i piccoli imprenditori, i professionisti e i cittadini privati senza una via d’uscita chiara. Questo lasciava molte persone in una condizione di stallo, senza strumenti legali adeguati per gestire la loro situazione.
La Legge 3/2012 ha portato un cambiamento significativo, introducendo il concetto di esdebitazione per i soggetti non fallibili. Questa legge ha aperto una porta per quei soggetti che, pur trovandosi in una situazione debitoria gravosa, non avevano accesso alle procedure di fallimento. La legge offre la possibilità di elaborare piani di ristrutturazione del debito o di negoziare accordi con i creditori, con l’obiettivo di trovare soluzioni equilibrate e sostenibili.
I requisiti per accedere a queste procedure sono stati definiti in modo da includere un’ampia gamma di soggetti. Dai liberi professionisti ai piccoli imprenditori, dagli artigiani ai cittadini privati, la Legge 3/2012 riconosce che il sovraindebitamento non è un problema limitato alle grandi entità commerciali, ma una realtà che può toccare diversi strati della società.
Tuttavia, accedere a queste procedure richiede una comprensione chiara della legge e una preparazione adeguata. La raccolta e l’analisi della documentazione debitoria, la valutazione della situazione finanziaria e la pianificazione di una strategia di risanamento sono passaggi fondamentali. In questo contesto, la figura del consulente del debito assume un ruolo cruciale. Questi professionisti aiutano i debitori a navigare nel processo, offrendo assistenza nella gestione dei rapporti con i creditori e guidando nella scelta della soluzione più adatta.
Gli aggiornamenti normativi e l’integrazione della Legge 3/2012 nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza hanno ulteriormente affinato il quadro legislativo, rendendo nel 2024 il processo più chiaro e definito. Queste modifiche sottolineano l’importanza di una legislazione che evolva in risposta alle esigenze reali dei cittadini e del tessuto economico del Paese.
Concludendo, la Legge 3/2012, nel 2024, non è solo un insieme di norme e procedure; rappresenta una luce alla fine del tunnel per molti che si trovano soffocati dai debiti. Offre una via d’uscita dignitosa e pragmatica, una possibilità di riscatto e un nuovo inizio. In questo articolo, esploreremo in dettaglio come questa legge funziona, chi può beneficiarne, e come può effettivamente aiutare le persone a riprendersi da una situazione di sovraindebitamento.
Andiamo ora ad approfondire.
Qual è La Natura del Sovraindebitamento
Il sovraindebitamento è una condizione finanziaria particolarmente critica, caratterizzata dall’incapacità di un individuo o di un’impresa di adempiere ai propri obblighi debitori. Questa situazione si verifica quando il totale dei debiti supera in modo sostanziale il valore degli asset e delle entrate, rendendo impossibile il regolare pagamento dei creditori.
1. Cause del Sovraindebitamento
- Il sovraindebitamento può essere scatenato da diversi fattori, tra cui decisioni di investimento sbagliate, perdita di lavoro, calo significativo del reddito, eventi imprevisti come malattie o divorzi, o semplicemente una gestione finanziaria inadeguata. In alcuni casi, è il risultato di circostanze esterne imprevedibili, come una crisi economica.
2. Impatto del Sovraindebitamento
- Le conseguenze del sovraindebitamento vanno oltre le difficoltà economiche. Spesso porta a stress emotivo significativo, può incidere negativamente sulla qualità della vita e può anche avere ripercussioni sociali e relazionali.
3. Sovraindebitamento e Fallimento
- A differenza del fallimento, che è una procedura legale specifica applicabile alle imprese, il sovraindebitamento può interessare sia persone fisiche che giuridiche. Tuttavia, per lungo tempo, le leggi sul fallimento non fornivano soluzioni adeguate per i soggetti non fallibili, come i privati cittadini e i piccoli imprenditori.
4. Complessità nella Risoluzione del Sovraindebitamento
- La risoluzione del sovraindebitamento è spesso complicata dalla molteplicità dei creditori e dalla diversità dei tipi di debito. La negoziazione con i creditori può essere difficile, specialmente quando non c’è un piano chiaro su come gestire e ripagare i debiti.
5. Il Bisogno di Soluzioni Legalmente Riconosciute
- La mancanza di opzioni legali per affrontare il sovraindebitamento ha lasciato molti debitori in una situazione di incertezza e senza una via d’uscita chiara. Ciò ha evidenziato la necessità di strumenti legali specifici che potessero offrire una soluzione efficace.
La Legge 3/2012 ha introdotto misure per affrontare il sovraindebitamento, riconoscendo la necessità di fornire ai debitori non fallibili un meccanismo per ristrutturare o liquidare i propri debiti. Questa legge ha rappresentato un cambiamento significativo, offrendo a coloro che si trovano in una situazione di debito insostenibile la possibilità di un nuovo inizio, riducendo la pressione finanziaria e consentendo loro di ripristinare la propria salute finanziaria.
Ora passiamo ad approfondire quella che è la procedura di Esdebitazione secondo la Legge 3/2012.
Qual è La Procedura di Esdebitazione secondo la Legge 3/2012
La Legge 3/2012 ha introdotto in Italia la procedura di esdebitazione, una soluzione legislativa rivolta a persone fisiche e a determinate categorie di imprenditori che si trovano in una condizione di sovraindebitamento. Questa procedura ha lo scopo di fornire una via d’uscita da situazioni debitorie insostenibili, permettendo ai debitori di ripristinare un equilibrio finanziario.
1. Cos’è la Procedura di Esdebitazione?
- La procedura di esdebitazione è un meccanismo che consente ai debitori di ottenere la cancellazione dei debiti residui dopo aver adempiuto a determinate condizioni stabilite dalla legge. Essa rappresenta una seconda opportunità finanziaria, liberando i debitori dai debiti che non possono più essere sostenuti.
2. Chi può Accedere alla Procedura?
- La procedura è destinata a soggetti non fallibili, che includono privati cittadini, piccoli imprenditori, liberi professionisti, agricoltori e altre categorie che non rientrano nelle procedure concorsuali classiche come il fallimento.
3. Il Piano di Ristrutturazione del Debito
- Uno degli aspetti centrali della procedura di esdebitazione è la creazione di un piano di ristrutturazione del debito. Questo piano prevede una proposta di rimborso ai creditori, che può includere dilazioni o riduzioni dell’importo dovuto, basata sulla situazione economica del debitore.
4. L’Accordo con i Creditori
- Alternativamente al piano di ristrutturazione, il debitore può proporre un accordo con i creditori per la definizione dei debiti. Questo accordo richiede l’approvazione di una maggioranza qualificata dei creditori.
5. Il Ruolo dell’Organismo di Composizione della Crisi
- La legge prevede la presenza degli Organismi di Composizione della Crisi (OCC), che assistono i debitori nella preparazione del piano di ristrutturazione o dell’accordo con i creditori, e ne verificano la fattibilità e la sostenibilità.
6. Il Processo Giudiziario
- Una volta che il piano o l’accordo sono stati elaborati, devono essere approvati dal tribunale. Questo processo giudiziario assicura che le proposte siano eque e realistiche, sia per il debitore sia per i creditori.
7. La Fase di Esdebitazione
- Dopo l’adempimento delle condizioni del piano o dell’accordo, il debitore può richiedere la dichiarazione di esdebitazione, che comporta la cancellazione dei debiti residui e fornisce un nuovo inizio finanziario.
La procedura di esdebitazione introdotta dalla Legge 3/2012 rappresenta un passo importante verso la protezione dei diritti e la dignità dei debitori sovraindebitati. Offre un percorso legale per affrontare e superare situazioni finanziarie difficili, promuovendo una gestione del debito responsabile e consentendo ai debitori di ricominciare senza l’oppressione di debiti insostenibili.
Ora concentriamoci sui requisiti per accedere alla procedura di esdebitazione secondo la Legge 3/2012.
Quali Sono I Requisiti per Accedere alla Procedura di esdebitazione secondo la Legge 3/2012
Per accedere alla procedura di esdebitazione secondo la Legge 3/2012, i debitori devono soddisfare determinati requisiti. Questi criteri sono fondamentali per garantire che la procedura sia utilizzata in modo appropriato e solo da coloro che si trovano effettivamente in una situazione di sovraindebitamento.
1. Stato di Sovraindebitamento
- Il primo e più importante requisito è che il debitore deve trovarsi in uno stato di sovraindebitamento. Questo significa che le sue passività devono superare in modo significativo le attività, rendendolo incapace di adempiere alle sue obbligazioni finanziarie con i mezzi attualmente a sua disposizione.
2. Soggetti Non Fallibili
- La procedura di esdebitazione è riservata a soggetti non fallibili. Questo include individui privati, piccoli imprenditori, liberi professionisti, agricoltori e altre categorie che non possono essere soggette a fallimento secondo la normativa vigente.
3. Assenza di Procedure Fallimentari Precedenti
- Il debitore non deve essere stato soggetto a procedure fallimentari nei cinque anni precedenti la richiesta di accesso alla procedura di esdebitazione.
4. Buona Fede
- È richiesto che il debitore abbia agito in buona fede. Ciò implica un uso responsabile del credito e l’assenza di comportamenti fraudolenti o malintenzionati nelle sue pratiche finanziarie e commerciali.
5. Cooperazione nel Processo
- Il debitore deve dimostrare disponibilità a cooperare pienamente nel processo, fornendo tutte le informazioni necessarie e aderendo ai piani di ristrutturazione del debito proposti.
6. Requisiti Specifici per il Piano di Ristrutturazione
- Per proporre un piano di ristrutturazione del debito, è necessario elaborare un piano dettagliato e realistico, che deve essere sostenibile alla luce della situazione finanziaria attuale del debitore.
7. Assenza di Alcuni Tipi di Debito
- Alcuni tipi di debiti sono esclusi dalla procedura di esdebitazione, come debiti derivanti da obbligazioni alimentari, sanzioni penali, e risarcimenti per danni dovuti a frode.
Questi requisiti assicurano che la procedura di esdebitazione sia utilizzata in modo giusto ed equo, offrendo un’opportunità di recupero finanziario a coloro che ne hanno maggiormente bisogno e che si trovano in situazioni di effettiva difficoltà economica. La verifica del rispetto di questi criteri è un passaggio cruciale nel processo di accesso alla procedura di esdebitazione.
Ora passiamo ora ad indagare le esclusioni dalla procedura.
Quali Sono Le Esclusioni dalla Procedura Di Esdebitazione
Nonostante la Legge 3/2012 offra un’opportunità importante per i soggetti sovraindebitati di risolvere le loro difficoltà finanziarie, esistono specifiche esclusioni dalla procedura di esdebitazione. Queste esclusioni garantiscono che il processo sia applicato in modo equo e soltanto nei casi adeguati.
1. Debitori Fallibili
- Le persone o le entità che possono essere soggette a procedure fallimentari non sono ammesse alla procedura di esdebitazione prevista dalla Legge 3/2012. Questo include le società di capitali e altri enti commerciali di dimensioni rilevanti.
2. Debiti Derivanti da Frodi o Condanne Penali
- I debiti originati da frodi, reati finanziari o condanne penali sono esclusi dalla procedura. Ciò significa che il debitore non può essere esonerato da debiti risultanti da attività illegali o fraudolente.
3. Debiti Tributari e Contributivi in Certi Casi
- In alcune situazioni, i debiti tributari e contributivi possono essere esclusi dalla procedura di esdebitazione, soprattutto se derivano da evasione fiscale o mancate dichiarazioni.
4. Obbligazioni Alimentari
- I debiti relativi a obbligazioni alimentari, come il mantenimento dei figli o altri sostegni familiari, non possono essere inclusi nella procedura di esdebitazione. Ciò riflette l’importanza legale e sociale di questi obblighi.
5. Risarcimenti per Danni Dolosi
- I debiti derivanti da risarcimenti per danni causati intenzionalmente non sono soggetti a esdebitazione. Questo include danni causati da comportamenti criminali o dolosi.
6. Sanzioni Amministrative e Multe
- Le sanzioni amministrative e le multe possono essere escluse dalla procedura di esdebitazione, a seconda delle specifiche circostanze che hanno portato alla loro emissione.
7. Limitazioni Temporali
- Esistono limitazioni temporali che riguardano l’accesso alla procedura di esdebitazione. Ad esempio, i debitori che hanno già usufruito della procedura possono essere esclusi per un certo periodo di tempo prima di poter presentare una nuova richiesta.
Queste esclusioni dalla procedura di esdebitazione garantiscono che il sistema sia utilizzato in modo responsabile e che la legge fornisca un sollievo effettivo solo a coloro che si trovano in situazioni di autentico sovraindebitamento, senza permettere l’abuso della procedura a danno dei creditori o del sistema finanziario più ampio.
Andiamo ora ad approfondire gli aggiornamenti normativi.
Quali Sono Gli Ultimi Aggiornamenti Normativi
Dal momento della sua introduzione, la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento ha subito alcune modifiche e aggiornamenti normativi significativi, che hanno ulteriormente affinato il quadro legale per meglio rispondere alle necessità dei debitori e dei creditori. Questi aggiornamenti sono stati cruciali per garantire che la legge rimanga efficace ed equa nel contesto economico e legale in continua evoluzione.
1. Integrazione nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza
- Un importante aggiornamento è stato l’integrazione della Legge 3/2012 nel più ampio Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, introdotto con il D.Lgs del 12 gennaio 2019 n.14. Questa integrazione ha armonizzato le procedure di sovraindebitamento con altre norme relative alla gestione delle crisi aziendali e delle insolvenze.
2. Ampliamento dell’Accesso alle Procedure
- Gli aggiornamenti hanno ampliato l’accesso alle procedure di sovraindebitamento, rendendole disponibili a una gamma più ampia di debitori, inclusi alcuni soggetti precedentemente esclusi.
3. Semplificazione delle Procedure
- Un focus degli aggiornamenti normativi è stato semplificare e rendere più efficienti le procedure per la dichiarazione di sovraindebitamento e per la successiva gestione del piano di ristrutturazione del debito o dell’accordo con i creditori.
4. Rafforzamento della Protezione dei Creditori
- Parallelamente all’estensione dell’accesso alla procedura per i debitori, sono state introdotte misure volte a tutelare i diritti e gli interessi dei creditori, assicurando un equilibrio tra le esigenze delle parti coinvolte.
5. Aggiornamenti su Misura e Piano di Ristrutturazione
- Gli aggiornamenti hanno introdotto maggiore flessibilità e dettaglio nella definizione dei piani di ristrutturazione e degli accordi, consentendo soluzioni più personalizzate in base alle specifiche situazioni debitorie.
6. Aspetti Relativi alla Gestione del Procedimento
- Sono state apportate modifiche per migliorare la gestione del procedimento, inclusa la procedura di valutazione delle proposte di ristrutturazione del debito e l’approvazione da parte del tribunale.
Questi aggiornamenti normativi hanno contribuito a rendere la procedura di esdebitazione più efficace e adatta alle varie situazioni di sovraindebitamento. L’obiettivo è quello di fornire ai debitori in difficoltà gli strumenti per una risoluzione dignitosa e sostenibile delle loro situazioni debitorie, garantendo nel contempo che i creditori ricevano un trattamento equo e proporzionato.
Ora concentriamoci sul processo di richiesta e gestione della crisi.
Come Funziona Il Processo di Richiesta e Gestione della Crisi
Il processo di richiesta e gestione della crisi ai sensi della Legge 3/2012 segue un iter ben definito, mirato a fornire una soluzione strutturata per coloro che si trovano in una situazione di sovraindebitamento. Comprendere questo processo è essenziale per i debitori che cercano di avvalersi delle misure previste dalla legge.
1. Valutazione della Situazione Debitoria
- Prima di intraprendere qualsiasi azione, è fondamentale che il debitore effettui una valutazione approfondita della propria situazione finanziaria. Questo include un’analisi di tutti i debiti, delle entrate, delle spese e dei beni.
2. Scelta della Procedura Adeguata
- Sulla base di questa valutazione, il debitore deve decidere quale procedura tra quelle previste dalla legge sia più adatta alla sua situazione. Può trattarsi di un piano di ristrutturazione dei debiti, un accordo con i creditori o, in alcuni casi, una procedura di liquidazione dei beni.
3. Presentazione dell’Istanza
- Il passo successivo è la presentazione di un’istanza presso l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC). Questo documento deve includere una dettagliata descrizione della situazione debitoria e una proposta per la sua risoluzione.
4. Ruolo dell’OCC
- L’OCC ha il compito di esaminare l’istanza, verificare la sostenibilità del piano proposto e assistere il debitore nella sua elaborazione. Questo organismo funge anche da mediatore tra debitore e creditori.
5. Approvazione del Piano o dell’Accordo
- Una volta elaborato un piano o raggiunto un accordo, questo deve essere sottoposto all’approvazione del tribunale. Il tribunale valuta la fattibilità e l’equità della proposta, assicurandosi che rispetti le esigenze sia dei debitori sia dei creditori.
6. Implementazione e Monitoraggio
- Dopo l’approvazione da parte del tribunale, inizia la fase di implementazione del piano. Durante questo periodo, il debitore deve adempiere alle obbligazioni concordate, mentre l’OCC monitora l’andamento del piano.
7. Eventuale Dichiarazione di Esdebitazione
- Al termine del piano, se tutti i requisiti sono stati soddisfatti, il debitore può richiedere la dichiarazione di esdebitazione, che comporta la cancellazione dei debiti residui.
Il processo di richiesta e gestione della crisi è volto a offrire una soluzione organizzata e giuridicamente valida per affrontare il sovraindebitamento. È un percorso che richiede impegno e disciplina da parte del debitore, ma che può portare a un significativo sollievo dal peso dei debiti e alla possibilità di un nuovo inizio finanziario.
Ora passiamo ad approfondire quello che è il ruolo dei consulenti del debito.
Qual è Il Ruolo dei Consulenti del Debito
Nel processo di gestione del sovraindebitamento ai sensi della Legge 3/2012, i consulenti del debito svolgono un ruolo cruciale. Questi professionisti specializzati offrono assistenza e supporto ai debitori, guidandoli attraverso le complesse procedure legali e negoziali previste dalla legge.
1. Valutazione Iniziale
- I consulenti del debito iniziano con una valutazione approfondita della situazione finanziaria del debitore. Questo include un’analisi dettagliata dei debiti, delle entrate, delle spese e di eventuali attività. Tale valutazione è essenziale per determinare la fattibilità di un piano di ristrutturazione o di un accordo con i creditori.
2. Elaborazione del Piano di Ristrutturazione o dell’Accordo
- I consulenti aiutano i debitori a elaborare un piano di ristrutturazione del debito o a negoziare un accordo con i creditori. Ciò implica l’individuazione di soluzioni sostenibili e realistiche, adattate alle specifiche esigenze e capacità di pagamento del debitore.
3. Intermediazione con i Creditori
- Uno degli aspetti più delicati della gestione del debito è la negoziazione con i creditori. I consulenti del debito agiscono come mediatori tra il debitore e i creditori, cercando di raggiungere accordi che siano vantaggiosi e accettabili per entrambe le parti.
4. Assistenza Legale e Amministrativa
- Oltre alla consulenza finanziaria, i consulenti del debito forniscono anche supporto legale e amministrativo, assistendo i debitori nella preparazione della documentazione necessaria e nella presentazione dell’istanza presso l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
5. Monitoraggio del Piano
- Dopo l’approvazione del piano o dell’accordo, i consulenti del debito possono continuare a fornire assistenza, monitorando l’andamento del piano e aiutando il debitore a rimanere in linea con gli impegni presi.
6. Consulenza per la Dichiarazione di Esdebitazione
- Alla conclusione del piano, i consulenti del debito possono assistere i debitori nella richiesta di esdebitazione, fornendo le indicazioni necessarie per completare questo passaggio finale.
7. Supporto Psicologico e Morale
- Affrontare il sovraindebitamento può essere un processo emotivamente impegnativo. I consulenti del debito offrono spesso un supporto morale e psicologico, aiutando i debitori a gestire lo stress e le preoccupazioni associate alla loro situazione finanziaria.
In conclusione, il ruolo dei consulenti del debito è fondamentale nel processo di gestione e risoluzione del sovraindebitamento. La loro esperienza e competenza possono fare la differenza nella riuscita di un piano di ristrutturazione del debito, offrendo ai debitori la guida necessaria per navigare con successo in questo complesso percorso legale e finanziario.
Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Esperti In Legge Salva Suicidi 3/2012
La Legge 3/2012 ha segnato un importante passo avanti nella gestione del sovraindebitamento in Italia, offrendo un meccanismo legale efficace e umano per affrontare una situazione che può colpire chiunque. La realtà del sovraindebitamento, che un tempo sembrava un vicolo cieco senza vie d’uscita, può ora essere affrontata attraverso una serie di strumenti e procedure pensate per aiutare i debitori a trovare una soluzione sostenibile alle loro difficoltà finanziarie.
Il percorso delineato dalla Legge 3/2012 non è semplice. Richiede onestà, impegno e una volontà di collaborare pienamente al processo. Tuttavia, offre una speranza concreta per coloro che sono sommersi dai debiti. La possibilità di elaborare un piano di ristrutturazione o di negoziare un accordo con i creditori, supervisionato da un organismo di composizione della crisi e approvato da un tribunale, apre una strada verso un futuro finanziario più stabile e gestibile.
Uno degli aspetti più significativi di questa legge è il suo approccio olistico. Non si limita a offrire una soluzione legale al sovraindebitamento, ma tiene conto della persona nella sua interezza, delle sue sfide e delle sue necessità. Il sovraindebitamento non è solo un problema di numeri; è una questione che tocca la vita delle persone, influenzando il loro benessere emotivo, le loro famiglie, il loro lavoro e le loro relazioni. La Legge 3/2012 riconosce questo aspetto, fornendo strumenti non solo per risanare le finanze, ma anche per ricostruire la vita.
I consulenti del debito, in questo contesto, svolgono un ruolo cruciale. Agiscono come guide e alleati, fornendo non solo consulenza finanziaria, ma anche supporto emotivo. Attraverso la loro esperienza, i debitori possono navigare il processo con maggiore sicurezza, trovando soluzioni personalizzate alle loro specifiche situazioni.
Tuttavia, la Legge 3/2012 non è solo per coloro che sono già nel bel mezzo di una crisi di sovraindebitamento. È anche un promemoria per tutti noi sull’importanza della gestione finanziaria responsabile. Le situazioni che portano al sovraindebitamento possono essere, in alcuni casi, evitate o almeno mitigate con una pianificazione finanziaria prudente e informata.
Gli aggiornamenti normativi, in particolare l’integrazione nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, hanno ulteriormente migliorato la legge fino al 2024, rendendola più adeguata alle esigenze di un panorama economico in continua evoluzione. Questi cambiamenti riflettono un approccio dinamico alla legislazione, che si adatta per rimanere efficace e pertinente.
In definitiva, la Legge 3/2012 rappresenta un equilibrio tra la necessità di recuperare i crediti in modo efficace e la comprensione delle difficoltà che i debitori possono affrontare. È una legge che parla di seconda possibilità, di recupero e di dignità. Per chi si trova ad affrontare il sovraindebitamento, può essere la chiave per un nuovo inizio, per riorganizzare la propria vita finanziaria e, in definitiva, per riacquistare il controllo del proprio futuro economico.
In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).
Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).
Perciò se hai bisogno di un avvocato specializzato in legge 3/2012, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto sicuro.