Affrontare un debito con le agenzie di recupero crediti può essere un’esperienza stressante e complessa. Molti debitori si trovano a gestire chiamate insistenti, lettere minacciose e pressioni per saldare importi che spesso risultano difficili da sostenere. Ma esistono soluzioni concrete per uscire da questa situazione senza compromettere definitivamente la propria stabilità finanziaria.
Le agenzie di recupero crediti operano per conto di banche, finanziarie o aziende che vantano crediti insoluti. Quando il debito viene ceduto a una di queste società, il debitore potrebbe non avere più a che fare direttamente con il creditore originario, ma con soggetti che applicano strategie più aggressive per ottenere il pagamento. È fondamentale conoscere i propri diritti e le modalità legali per gestire la situazione in modo efficace.
Nel corso degli anni, il legislatore ha introdotto diverse norme per tutelare i debitori da pratiche scorrette e per offrire strumenti di rientro agevolato dal debito. La conoscenza delle leggi, delle strategie di negoziazione e delle possibilità offerte dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza può fare la differenza tra una soluzione concordata e il rischio di azioni legali più severe.
Ma andiamo nei dettagli con Studio Monardo, gli avvocati esperti in cancellazione debiti con le agenzia di recupero crediti:
Cosa sono le agenzie di recupero crediti e come operano?
Le agenzie di recupero crediti sono società specializzate nel recupero di somme dovute da privati o aziende a creditori, come banche, finanziarie, fornitori o enti pubblici. Il loro ruolo è quello di intermediare tra il creditore e il debitore per ottenere il pagamento del debito senza dover ricorrere a un’azione legale. Queste agenzie operano su incarico dei creditori e utilizzano diverse strategie per ottenere il saldo, che vanno dalle sollecitazioni bonarie fino a procedure più strutturate di esecuzione forzata.
Esistono due modalità principali con cui un’agenzia di recupero crediti può operare. La prima è il recupero crediti per conto terzi, in cui l’agenzia viene incaricata da un creditore di sollecitare il pagamento, ricevendo una commissione solo sulle somme effettivamente recuperate. In questo caso, il credito rimane di proprietà del creditore originario, mentre l’agenzia agisce come intermediario. La seconda modalità è il recupero crediti in cessione, in cui il creditore vende il credito a un’agenzia specializzata (cessione del credito pro soluto o pro solvendo), che diventa il nuovo titolare del diritto di riscossione e cerca di recuperare il debito con maggiore autonomia.
Le agenzie di recupero crediti iniziano il loro lavoro attraverso tentativi di recupero stragiudiziale, ossia cercando di ottenere il pagamento senza dover avviare una causa legale. Questo avviene solitamente attraverso telefonate, lettere di sollecito, email e visite domiciliari. L’obiettivo è convincere il debitore a pagare il debito, magari offrendo piani di rientro o soluzioni agevolate come un saldo e stralcio, cioè il pagamento di una somma inferiore al debito totale in cambio della chiusura della posizione debitoria. Questa fase è importante perché permette al creditore di recuperare il denaro senza affrontare le spese e i tempi di un processo legale.
Se il debitore non risponde alle sollecitazioni, l’agenzia può procedere con un recupero giudiziale, ossia attraverso un’azione legale per ottenere il pagamento forzoso. In questo caso, il creditore può richiedere un decreto ingiuntivo, un provvedimento che obbliga il debitore a pagare entro 40 giorni, pena l’avvio di procedure esecutive come il pignoramento del conto corrente, dello stipendio o dei beni mobili e immobili. Tuttavia, molte agenzie di recupero crediti preferiscono evitare la via giudiziale e cercano di trovare accordi con i debitori per ridurre i tempi e i costi.
Le agenzie di recupero crediti operano nel rispetto della normativa vigente, in particolare del Codice del Consumo e delle disposizioni della Banca d’Italia, che regolano l’attività di queste società. Non possono minacciare il debitore, diffamarlo o utilizzare metodi coercitivi. Inoltre, devono garantire la riservatezza delle informazioni e non possono contattare parenti o datori di lavoro per ottenere il pagamento, a meno che il debitore non abbia fornito specifica autorizzazione. Se un’agenzia di recupero crediti adotta pratiche scorrette o aggressive, il debitore ha diritto a segnalare la violazione alle autorità competenti, come l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) o la Banca d’Italia.
Un altro elemento da considerare è che il debitore ha diritto a verificare la legittimità della richiesta di pagamento. Se il debito è prescritto, se non vi sono prove certe dell’importo dovuto o se la richiesta è infondata, è possibile contestare la pretesa dell’agenzia e rifiutare il pagamento. In questi casi, è consigliabile inviare una lettera di contestazione e, se necessario, rivolgersi a un avvocato per proteggere i propri diritti.
Le agenzie di recupero crediti possono essere utili per i creditori che vogliono recuperare somme non pagate senza affrontare i costi di un’azione legale, ma per i debitori è fondamentale conoscere i propri diritti e sapere come difendersi da eventuali abusi. Se si riceve una richiesta di pagamento da un’agenzia di recupero crediti, è importante verificare la legittimità del debito, negoziare una soluzione sostenibile e, in caso di pratiche scorrette, segnalare eventuali abusi alle autorità competenti.
È obbligatorio pagare subito una richiesta di pagamento di un recupero crediti?
Ricevere una richiesta di pagamento da parte di un’agenzia di recupero crediti può generare dubbi e preoccupazioni. Chi si trova in questa situazione si chiede se sia effettivamente obbligato a pagare immediatamente o se abbia il diritto di verificare la legittimità della richiesta prima di adempiere. La risposta dipende da diversi fattori, tra cui la validità del credito, le modalità con cui è stata effettuata la richiesta e l’eventuale prescrizione del debito.
Le società di recupero crediti operano su incarico di un creditore o acquistano il credito da terzi per tentare di ottenere il pagamento. Tuttavia, il fatto che una richiesta di pagamento provenga da un’agenzia non significa automaticamente che il debitore sia obbligato a saldare immediatamente l’importo richiesto. Prima di effettuare qualsiasi pagamento, è fondamentale verificare alcuni elementi chiave.
Il primo aspetto da valutare è l’esistenza e la legittimità del credito. È possibile che il debito sia effettivamente dovuto, ma anche che si tratti di un errore, di un credito già prescritto o di una somma contestabile. Il debitore ha il diritto di richiedere alla società di recupero crediti la documentazione che attesti la fondatezza della richiesta, inclusi eventuali contratti, fatture o titoli di credito che giustifichino il debito.
Un elemento importante da considerare è la prescrizione del credito. In base alla natura del debito, la legge prevede tempi di prescrizione differenti. Ad esempio, i crediti derivanti da forniture di beni e servizi spesso si prescrivono in 5 anni, mentre quelli legati a bollette telefoniche o elettriche possono avere termini più brevi. Se il debito è prescritto, il debitore non è più legalmente obbligato a pagarlo, anche se la società di recupero crediti può comunque tentare di ottenere il pagamento in via stragiudiziale.
Un altro aspetto fondamentale riguarda le modalità con cui è stata inviata la richiesta di pagamento. Le società di recupero crediti possono contattare il debitore tramite lettere, telefonate o e-mail, ma queste comunicazioni non hanno valore esecutivo. Una semplice richiesta di pagamento non equivale a un decreto ingiuntivo o a un atto esecutivo emesso dal tribunale. Questo significa che il debitore non è obbligato a pagare immediatamente solo perché ha ricevuto una lettera o una telefonata.
Il debitore ha diritto a contestare la richiesta se ritiene che il debito non sia dovuto. Può inviare una comunicazione formale alla società di recupero crediti chiedendo chiarimenti o opponendosi alla richiesta. Se la società non è in grado di fornire prove valide del credito, il debitore non è tenuto a pagare.
Se la richiesta di pagamento è fondata e il debitore riconosce il debito, è comunque possibile negoziare una soluzione. Molte agenzie di recupero crediti offrono piani di rientro rateali o sconti per chi paga in un’unica soluzione. Negoziare un accordo può essere utile per evitare conseguenze più gravi, come l’avvio di un’azione legale.
Se il debitore ignora completamente la richiesta, la società di recupero crediti potrebbe decidere di agire per vie legali. In questo caso, il creditore potrebbe ottenere un decreto ingiuntivo dal tribunale, che ha valore esecutivo e può portare al pignoramento dei beni o dello stipendio del debitore. Per questo motivo, è sempre consigliabile valutare con attenzione la situazione e, se necessario, cercare un accordo prima che la vicenda sfoci in un procedimento giudiziario.
Un altro aspetto da considerare è il comportamento della società di recupero crediti. Alcune aziende adottano pratiche aggressive, come chiamate ripetute o toni minacciosi, nel tentativo di ottenere il pagamento. Questi comportamenti possono essere contrari alla normativa vigente, e il debitore ha il diritto di segnalare eventuali abusi all’Autorità Garante per la Privacy o all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Infine, è fondamentale distinguere tra il recupero crediti stragiudiziale e quello giudiziale. Finché il recupero crediti avviene in via stragiudiziale, il debitore non corre rischi immediati di pignoramento o azioni esecutive. Solo un provvedimento del tribunale può portare a conseguenze legali concrete, come il blocco del conto corrente o il pignoramento dello stipendio.
In conclusione, una richiesta di pagamento da parte di una società di recupero crediti non impone automaticamente l’obbligo di pagare immediatamente. Il debitore ha il diritto di verificare la legittimità del debito, di contestarlo se necessario e di valutare soluzioni alternative. Ignorare la richiesta potrebbe comportare il rischio di un’azione legale, ma è altrettanto importante non farsi intimorire da richieste infondate o indebite.
Quali sono i diritti del debitore in caso di debito con un’agenzia di recupero crediti?
Il debitore ha diversi diritti in caso di un debito gestito da un’agenzia di recupero crediti, e conoscere questi diritti è fondamentale per evitare abusi e comportamenti scorretti. Le agenzie di recupero crediti operano su incarico del creditore originale o acquistano i crediti da banche, finanziarie e aziende per tentare di recuperarli. Tuttavia, devono rispettare precise normative e non possono agire in modo arbitrario o aggressivo.
1. Diritto di ricevere informazioni chiare e trasparenti sul debito
Il debitore ha il diritto di essere informato in modo dettagliato e trasparente sull’esistenza del debito e sulle condizioni di pagamento. L’agenzia deve fornire per iscritto:
- L’importo esatto dovuto.
- L’origine del debito, ossia il creditore originale.
- La documentazione che attesta l’effettiva esistenza del debito.
- Le modalità di pagamento proposte.
Se il debitore riceve una richiesta di pagamento senza informazioni chiare, può richiedere una prova scritta dell’esistenza del debito. Se l’agenzia non fornisce documenti ufficiali, il debitore ha diritto di contestare la richiesta.
2. Diritto di contestare il debito
Se il debitore ritiene che il debito non sia dovuto, sia prescritto o sia stato già pagato, ha il diritto di contestarlo formalmente. Le contestazioni devono essere inviate per iscritto, preferibilmente tramite raccomandata A/R o PEC, chiedendo all’agenzia di fornire prove dell’esistenza del debito. Alcune situazioni in cui il debito può essere contestato includono:
- Prescrizione: se il debito è troppo vecchio e i termini per il recupero sono scaduti (ad esempio, i debiti da bollette si prescrivono in 5 anni, quelli bancari in 10).
- Debito già pagato: se il debitore ha già saldato l’importo ma l’agenzia continua a richiederlo.
- Importo errato: se vengono richieste somme superiori a quelle effettivamente dovute.
- Errore di identità: se il debitore non è effettivamente il soggetto responsabile del pagamento.
In caso di contestazione, l’agenzia di recupero crediti non può proseguire con solleciti e richieste di pagamento fino a quando il debito non viene verificato.
3. Diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali
Le agenzie di recupero crediti non possono divulgare informazioni sul debito a terzi come parenti, amici, datori di lavoro o vicini di casa. È vietato contattare persone diverse dal debitore per ottenere il pagamento, salvo che queste non siano garanti del debito. Se l’agenzia diffonde informazioni a terzi, viola il Codice della Privacy e può essere denunciata.
Inoltre, le chiamate o le lettere dell’agenzia devono rispettare la dignità del debitore. Non sono ammessi toni intimidatori, minacce, pressioni psicologiche o contatti troppo frequenti e insistenti. Se un’agenzia utilizza metodi aggressivi o molesti, è possibile segnalare il comportamento all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali (AGCM) o alla Banca d’Italia, che regolamenta le società di recupero crediti.
4. Diritto a un trattamento corretto e non aggressivo
Le agenzie di recupero crediti non possono minacciare azioni illegali, fare pressioni indebite o inviare false notifiche di pignoramento o decreti ingiuntivi non ancora emessi dal tribunale. Alcuni comportamenti vietati includono:
- Telefonate continue e insistenti, specialmente in orari non lavorativi.
- Minacce di azioni legali inesistenti o di conseguenze penali (un debito civile non comporta sanzioni penali).
- False lettere di avvocati o tribunali.
- Visite domiciliari senza preavviso o senza il consenso del debitore.
Se l’agenzia usa questi metodi, il debitore può denunciare il comportamento alle autorità competenti e segnalare la società di recupero crediti per pratiche commerciali scorrette.
5. Diritto di negoziare un piano di rientro o un saldo e stralcio
Il debitore ha il diritto di negoziare con l’agenzia un piano di rientro rateizzato o una riduzione del debito attraverso un saldo e stralcio. Molte agenzie accettano di ricevere solo una parte del debito pur di chiudere la posizione, specialmente se il credito è stato acquistato a un prezzo ridotto rispetto al valore nominale. Per ottenere condizioni vantaggiose, è consigliabile fare una proposta scritta e chiedere una conferma ufficiale dell’accordo.
Una volta raggiunto un accordo, l’agenzia deve rilasciare una quietanza liberatoria, ossia un documento che attesta l’estinzione del debito e impedisce future richieste di pagamento. Se il debitore accetta un piano di rientro, deve sempre verificare che le condizioni siano chiare e fattibili, per evitare di accumulare ulteriori interessi e spese.
6. Diritto di non essere segnalato alla Centrale Rischi se il debito non è ancora scaduto
Se il debito è ancora in fase di pagamento o è stato contestato, il debitore non può essere segnalato immediatamente come cattivo pagatore alle banche dati finanziarie come CRIF o Cerved. Le segnalazioni devono rispettare precise procedure e possono essere impugnate se effettuate in modo scorretto.
Se il debitore ritiene di essere stato segnalato ingiustamente, può presentare un reclamo alla società che gestisce la banca dati e, se necessario, agire per la cancellazione della segnalazione.
7. Diritto di opporsi alle azioni legali se il credito è contestabile
Se un’agenzia di recupero crediti avvia un procedimento giudiziario, il debitore ha il diritto di opporsi. L’opposizione deve essere presentata entro 40 giorni dalla notifica di un decreto ingiuntivo, dimostrando che il debito non è dovuto o che vi sono errori nella richiesta di pagamento.
Se il debitore riceve una richiesta di pagamento ingiusta o viziata da irregolarità, è fondamentale rivolgersi a un avvocato per presentare un’opposizione tempestiva.
In conclusione, il debitore ha numerosi diritti in caso di recupero crediti e deve essere consapevole di come proteggersi da abusi e richieste illegittime. È importante:
- Verificare la legittimità del debito e chiedere sempre documentazione ufficiale.
- Contestare il debito se è prescritto, errato o già pagato.
- Difendere la propria privacy, impedendo che l’agenzia diffonda informazioni a terzi.
- Rifiutare metodi aggressivi e segnalare eventuali abusi alle autorità.
- Negoziare un pagamento sostenibile per evitare azioni legali.
Se l’agenzia non rispetta le normative, il debitore può segnalare il comportamento scorretto alle autorità e opporsi alle richieste indebite. Conoscere i propri diritti è il primo passo per affrontare in modo consapevole una situazione di debito ed evitare pressioni ingiuste o richieste non dovute.
È possibile negoziare un saldo e stralcio con l’agenzia di recupero crediti e come?
Affrontare un debito può essere complesso, ma una delle strategie più efficaci per risolvere la situazione è la trattativa per un saldo e stralcio. Questo strumento consente di chiudere la posizione debitoria pagando una somma inferiore rispetto all’importo originariamente richiesto. Le agenzie di recupero crediti spesso accettano questa soluzione, soprattutto se il debitore dimostra di non poter sostenere il pagamento integrale.
Il saldo e stralcio è una pratica diffusa nel recupero crediti perché consente di chiudere rapidamente una posizione debitoria senza avviare lunghe e costose azioni legali. Per il creditore, ottenere una parte del debito subito è spesso preferibile rispetto al rischio di non recuperare nulla o di affrontare una procedura giudiziaria incerta. Per il debitore, invece, significa liberarsi del debito in modo definitivo, evitando l’accumulo di interessi e altre complicazioni.
Ma come si può negoziare un saldo e stralcio con un’agenzia di recupero crediti?
Il primo passo è verificare la legittimità del debito. Prima di avviare qualsiasi trattativa, è essenziale accertarsi che la richiesta sia fondata. Si può chiedere alla società di recupero crediti di fornire documentazione dettagliata, come contratti, estratti conto o eventuali sentenze, per confermare la reale esistenza del debito. Se il credito è prescritto o non adeguatamente documentato, il debitore potrebbe contestarlo invece di negoziarlo.
Una volta accertata la validità del debito, è necessario valutare la propria capacità di pagamento. Il saldo e stralcio richiede generalmente un pagamento immediato o a breve termine. Se il debitore dispone di una somma, anche parziale, può proporre un’offerta concreta per chiudere il debito in via definitiva. Le agenzie di recupero crediti sono spesso disposte ad accettare importi ridotti, specialmente se percepiscono che il debitore non ha risorse sufficienti per saldare l’intero importo.
Il momento in cui si avvia la trattativa può fare la differenza. Se il debito è stato ceduto a una società di recupero crediti, è più probabile ottenere uno sconto significativo. Le agenzie acquistano i crediti deteriorati a una frazione del loro valore nominale e quindi hanno margine per accettare importi inferiori rispetto alla somma originale.
La trattativa deve essere condotta con una strategia chiara. Non è consigliabile accettare la prima offerta proposta dalla società di recupero crediti, perché spesso viene fissata su un importo più alto rispetto a quello che sono disposti ad accettare. Si può iniziare proponendo un pagamento pari al 30-50% del debito e poi negoziare fino a trovare un accordo accettabile per entrambe le parti.
La comunicazione con l’agenzia di recupero crediti deve essere gestita con attenzione. È preferibile avviare le trattative per iscritto, inviando una proposta formale di saldo e stralcio via e-mail o raccomandata. Questo garantisce una traccia documentale dell’accordo e impedisce eventuali contestazioni future.
Un elemento cruciale è ottenere una conferma scritta dell’accordo prima di effettuare il pagamento. L’agenzia di recupero crediti deve fornire una dichiarazione ufficiale in cui si attesta che il pagamento concordato chiuderà definitivamente il debito e che non ci saranno ulteriori richieste di denaro. Senza questa conferma, il debitore rischia di vedersi richiedere ulteriori somme anche dopo aver pagato.
Un altro aspetto da considerare è l’impatto del saldo e stralcio sulla propria situazione finanziaria. Se il debito è stato segnalato a una centrale rischi o a una banca dati creditizia, è importante verificare che la posizione venga aggiornata dopo il pagamento. L’accordo deve includere la cancellazione o la regolarizzazione della segnalazione negativa, evitando che il debitore resti etichettato come insolvente.
Se l’agenzia di recupero crediti rifiuta la proposta iniziale, è possibile rilanciare con una nuova offerta. La trattativa può richiedere più passaggi, e in alcuni casi può essere utile l’intervento di un avvocato o di un consulente del debito per migliorare le possibilità di successo. Un professionista può negoziare con maggiore efficacia e far valere eventuali criticità della richiesta di pagamento.
È fondamentale non farsi intimidire da pressioni indebite. Alcune agenzie di recupero crediti utilizzano strategie aggressive per indurre il debitore a pagare subito l’intero importo richiesto. Tuttavia, il debitore ha il diritto di negoziare e di ottenere condizioni più favorevoli. Se la società di recupero crediti minaccia azioni legali, è opportuno richiedere formalmente di ricevere la documentazione ufficiale dell’eventuale procedura avviata.
Infine, il saldo e stralcio è una soluzione definitiva solo se viene rispettata in tutte le sue condizioni. Una volta effettuato il pagamento, è consigliabile conservare tutte le ricevute e la documentazione dell’accordo per evitare possibili future contestazioni. Se l’agenzia di recupero crediti non aggiorna la posizione del debitore come concordato, è possibile fare un reclamo formale o, in casi estremi, rivolgersi a un’autorità competente.
In conclusione, negoziare un saldo e stralcio con un’agenzia di recupero crediti è possibile e spesso vantaggioso. Per ottenere un buon risultato, è essenziale valutare la situazione, proporre un’offerta realistica, negoziare con fermezza e ottenere una conferma scritta dell’accordo. Con una strategia ben pianificata, è possibile chiudere il debito a condizioni favorevoli e ripristinare la propria stabilità finanziaria.
Come si richiede un piano di rientro ad un’agenzia di recupero crediti?
Richiedere un piano di rientro a un’agenzia di recupero crediti è un’opzione utile per chi ha un debito da saldare ma non è in grado di pagarlo immediatamente in un’unica soluzione. Un piano di rientro permette di suddividere il pagamento in rate sostenibili, evitando azioni legali come il pignoramento o il decreto ingiuntivo. Tuttavia, è fondamentale sapere come gestire la richiesta in modo corretto per ottenere condizioni vantaggiose e tutelarsi da eventuali clausole svantaggiose.
1. Verifica della legittimità del debito prima di richiedere un piano di rientro
Prima di proporre un piano di rientro, è essenziale verificare che il debito sia effettivamente dovuto. Le agenzie di recupero crediti possono agire su incarico del creditore originario o aver acquistato il credito da banche e finanziarie, ma in entrambi i casi devono dimostrare l’esistenza del debito con documenti ufficiali.
È consigliabile richiedere all’agenzia:
- L’estratto conto del debito, che indichi l’importo totale dovuto, eventuali interessi e spese di recupero.
- Il contratto originario stipulato con il creditore iniziale (ad esempio, il contratto di finanziamento o di fornitura).
- La documentazione della cessione del credito, se l’agenzia ha acquistato il debito da un’altra società.
Se il debito è prescritto, errato o già pagato, si può contestare l’importo richiesto e chiedere la cancellazione della posizione. In caso contrario, si può procedere con la negoziazione del piano di rientro.
2. Contattare l’agenzia e proporre un piano di rientro sostenibile
Dopo aver verificato la validità del debito, è possibile contattare l’agenzia di recupero crediti per proporre un pagamento rateale. È importante non accettare immediatamente il primo piano proposto dall’agenzia, ma cercare di negoziare condizioni favorevoli.
Nella richiesta, è consigliabile specificare:
- L’importo che si è in grado di pagare ogni mese senza compromettere la propria stabilità finanziaria.
- Il numero di rate desiderato, in modo da distribuire il pagamento nel tempo senza gravare eccessivamente sul bilancio personale.
- Eventuali richieste di riduzione dell’importo totale, proponendo un saldo e stralcio (se l’agenzia accetta un pagamento parziale per chiudere la pratica).
La richiesta di rateizzazione può essere fatta tramite telefono, email o raccomandata A/R, ma è sempre consigliabile inviare una comunicazione scritta, così da avere una prova delle condizioni proposte e dell’avvio della negoziazione.
3. Negoziare il piano di rientro per ottenere condizioni migliori
Le agenzie di recupero crediti sono generalmente disposte a negoziare, poiché il loro obiettivo è ottenere il pagamento senza dover ricorrere a costose azioni legali. Alcuni aspetti da trattare nella negoziazione includono:
- L’abbassamento dell’importo delle rate, se la proposta iniziale è troppo onerosa.
- L’annullamento di interessi e spese accessorie, soprattutto se il debito è stato ceduto dall’ente originario.
- Una riduzione del debito totale, se si propone un pagamento immediato di una parte del debito in un saldo e stralcio.
- L’esclusione di eventuali clausole penalizzanti, come interessi aggiuntivi per ritardi o richieste di garanzie personali.
Se l’agenzia accetta la proposta, deve fornire un documento scritto con il dettaglio del piano di rientro, specificando:
- L’importo totale da pagare.
- L’ammontare e la scadenza di ogni rata.
- L’eventuale riduzione del debito concordata.
- L’IBAN o il metodo di pagamento da utilizzare.
4. Richiedere una quietanza liberatoria alla fine del pagamento
Una volta completato il pagamento di tutte le rate, è fondamentale richiedere una quietanza liberatoria, un documento che certifica l’avvenuto saldo del debito e impedisce all’agenzia o ad altri creditori di avanzare ulteriori richieste. Senza questo documento, potrebbe accadere che il debito venga nuovamente richiesto in futuro, magari da un’altra società di recupero crediti.
La richiesta di quietanza liberatoria deve essere inviata via PEC o raccomandata A/R e, se l’agenzia non la rilascia, si può segnalare il problema alle autorità competenti, come l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
5. Evitare errori comuni nella richiesta di un piano di rientro
Molte persone accettano piani di rientro senza leggere attentamente le condizioni o senza verificare la reale possibilità di rispettare le rate. Gli errori più comuni da evitare sono:
- Accettare rate troppo alte senza valutare la propria capacità di pagamento.
- Non chiedere l’annullamento di interessi e spese accessorie.
- Pagare senza richiedere un documento ufficiale che confermi l’accordo.
- Non ottenere una quietanza liberatoria al termine del pagamento.
6. Cosa fare se l’agenzia rifiuta il piano di rientro?
Se l’agenzia di recupero crediti non accetta un piano di rientro e minaccia di procedere con azioni legali, il debitore può valutare diverse soluzioni:
- Verificare se il debito è prescritto e, in tal caso, inviare una contestazione formale.
- Proporre un saldo e stralcio, offrendo un pagamento immediato di una parte del debito.
- Accedere alla Legge sul Sovraindebitamento, se il debito è troppo elevato rispetto alle proprie capacità economiche, per ottenere la sospensione delle azioni esecutive e un piano di pagamento approvato dal giudice.
- Chiedere assistenza a un avvocato o a un’associazione di tutela dei consumatori, per difendersi da eventuali abusi.
In conclusione, richiedere un piano di rientro a un’agenzia di recupero crediti è un diritto del debitore e può essere una soluzione efficace per evitare il pignoramento e risolvere la propria situazione finanziaria in modo sostenibile. È importante agire con consapevolezza, negoziare le condizioni migliori e ottenere sempre una conferma scritta degli accordi. Se l’agenzia si rifiuta di collaborare o adotta metodi scorretti, esistono strumenti legali per tutelarsi e trovare soluzioni alternative.
La legge sul sovraindebitamento può aiutare chi ha debiti con le agenzie di recupero crediti?
Il sovraindebitamento è una condizione sempre più diffusa tra privati e piccole imprese, spesso aggravata dalle richieste di pagamento avanzate dalle agenzie di recupero crediti. Queste società operano per conto dei creditori o acquistano crediti deteriorati, cercando di ottenere il pagamento attraverso solleciti, negoziazioni e, in alcuni casi, azioni legali. Per chi si trova in difficoltà economica e non è in grado di far fronte ai debiti, la legge sul sovraindebitamento offre una via d’uscita, permettendo di ristrutturare il debito e, in alcuni casi, di ottenerne l’esdebitazione.
Il quadro normativo di riferimento è il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.lgs. 14/2019), che ha incorporato e riformato la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento. Questa disciplina consente ai debitori non fallibili – come consumatori, professionisti, piccoli imprenditori e imprenditori agricoli – di accedere a procedure specifiche per riequilibrare la propria situazione finanziaria. Ciò significa che anche chi ha debiti con le agenzie di recupero crediti può avvalersi di queste tutele per ottenere un piano di rientro sostenibile o la cancellazione parziale o totale dei debiti.
Ma in che modo la legge sul sovraindebitamento può aiutare chi ha ricevuto solleciti o minacce di azioni legali da parte di un’agenzia di recupero crediti?
Il primo vantaggio fondamentale è la possibilità di ottenere la sospensione delle azioni esecutive. Quando il debitore presenta una domanda di accesso alla procedura di sovraindebitamento, il giudice può disporre il blocco di pignoramenti, azioni esecutive e richieste di pagamento. Questa misura è essenziale per chi è perseguitato dalle società di recupero crediti e rischia di subire esecuzioni forzate.
Le principali procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento per gestire i debiti con le agenzie di recupero crediti sono tre:
- Piano del consumatore: riservato alle persone fisiche che hanno contratto debiti per esigenze personali e non imprenditoriali. Questa procedura consente di ristrutturare il debito senza bisogno dell’accordo dei creditori, purché il giudice valuti la proposta come equa e sostenibile.
- Accordo con i creditori: applicabile sia ai consumatori che ai piccoli imprenditori e professionisti. In questo caso, è necessario che la proposta venga accettata da almeno il 60% dei creditori, compresa l’agenzia di recupero crediti, ma se approvata diventa vincolante per tutti.
- Liquidazione controllata del patrimonio: destinata ai casi più gravi di insolvenza. Prevede la vendita del patrimonio del debitore per soddisfare i creditori, ma permette anche di ottenere l’esdebitazione residua, liberando il debitore dai debiti non coperti dalla liquidazione.
Uno degli aspetti più importanti della legge sul sovraindebitamento è l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti residui una volta conclusa la procedura. Se il debitore ha agito in buona fede e ha rispettato i termini della procedura, può ottenere la definitiva liberazione dai debiti che non è stato in grado di ripagare. Questo significa che anche chi ha accumulato debiti con le agenzie di recupero crediti può, in alcuni casi, azzerare definitivamente il proprio indebitamento.
La legge prevede anche alcune condizioni per poter accedere a queste misure. Il debitore deve dimostrare di trovarsi in una situazione di reale sovraindebitamento, cioè di non riuscire a far fronte ai propri impegni finanziari con le risorse disponibili. Inoltre, non deve aver causato il proprio indebitamento con dolo o colpa grave, come potrebbe accadere nel caso di frodi o spese eccessive ingiustificate.
Il ruolo dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) è cruciale nella gestione della procedura. L’OCC è un ente autorizzato che assiste il debitore nella predisposizione della domanda e nella formulazione della proposta ai creditori. Questo organismo aiuta anche a dimostrare la reale difficoltà economica del debitore e a garantire che la proposta sia sostenibile e conforme alla legge.
Un aspetto rilevante è che la legge sul sovraindebitamento può ridurre drasticamente gli importi dovuti alle agenzie di recupero crediti. Attraverso il piano del consumatore o l’accordo con i creditori, il debitore può ottenere una riduzione significativa della somma da pagare, spesso molto più vantaggiosa rispetto a una trattativa privata con la società di recupero crediti. In alcuni casi, i debiti vengono abbattuti fino al 70-80% del loro valore nominale.
Se un’agenzia di recupero crediti rifiuta un accordo e insiste per ottenere il pagamento totale, il debitore ha comunque la possibilità di far omologare il piano dal giudice. Questo significa che, una volta approvata la procedura, l’agenzia sarà obbligata a rispettare i termini stabiliti, anche contro la propria volontà. Ciò rappresenta un grande vantaggio per il debitore, che altrimenti potrebbe trovarsi in una posizione di debolezza nelle negoziazioni dirette.
Un altro vantaggio della legge sul sovraindebitamento è la trasparenza nella gestione del debito. Le agenzie di recupero crediti non possono più agire in modo arbitrario o esercitare pressioni indebite sul debitore. Una volta avviata la procedura, tutti i creditori devono attenersi alle regole stabilite dal tribunale e non possono più sollecitare il pagamento con telefonate insistenti o minacce di azioni esecutive.
Infine, il sovraindebitamento non solo aiuta a risolvere il problema del debito, ma permette anche di ripartire con una situazione finanziaria più sostenibile. La legge offre una seconda possibilità a chi ha accumulato debiti non sostenibili, consentendo di chiudere definitivamente i conti con il passato e di evitare il rischio di nuovi problemi finanziari.
In conclusione, la legge sul sovraindebitamento rappresenta uno strumento efficace per chi ha debiti con le agenzie di recupero crediti. Permette di sospendere le azioni esecutive, negoziare una riduzione del debito e, nei casi più gravi, ottenere l’esdebitazione. Chi si trova in difficoltà economica dovrebbe considerare questa opzione prima di accettare accordi svantaggiosi o subire pressioni indebite da parte delle società di recupero crediti.
Hai un debito con un’agenzia di recupero crediti? Fatti Aiutare Da Studio Monardo: Ecco come
Affrontare un debito con le agenzie di recupero crediti senza il supporto di un esperto può essere rischioso e può portare a decisioni impulsive che peggiorano la situazione finanziaria. L’Avvocato Monardo coordina un team di professionisti esperti in diritto bancario e tributario, specializzati nella gestione delle controversie con le società di recupero crediti, garantendo un’assistenza completa in ogni fase della trattativa o del contenzioso. Il suo studio offre una consulenza mirata per individuare la strategia migliore per contrastare le richieste illegittime, ridurre l’importo del debito o ottenere piani di rientro più sostenibili.
È gestore della Crisi da Sovraindebitamento ai sensi della L. 3/2012, iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi). Attraverso un’analisi approfondita della posizione debitoria, è in grado di valutare ogni possibile soluzione, dalle trattative extragiudiziali alla richiesta di esdebitazione per soggetti incapienti. Il suo approccio si basa su una conoscenza approfondita delle normative vigenti, garantendo ai clienti una tutela efficace contro pratiche scorrette o vessatorie da parte delle società di recupero crediti.
Se hai difficoltà con un’agenzia di recupero crediti, ricevi solleciti insistenti o non sai come difenderti da un pignoramento imminente, contatta subito lo Studio Monardo per una consulenza personalizzata. Ogni caso viene analizzato con attenzione per individuare la strategia più efficace e garantire la miglior protezione possibile ai diritti del debitore.
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