È possibile pignorare un conto cointestato nel 2025?
Sì, un conto corrente cointestato può essere pignorato nel 2025, ma il pignoramento si estende solo alla quota di proprietà del debitore, che di norma è presunta pari al 50% delle somme depositate. Questa presunzione può essere modificata solo se il debitore fornisce una prova contraria, ad esempio con un atto scritto con data certa che attesti quote diverse tra i cointestatari.
Ma andiamo nei dettagli con Studio Monardo, gli avvocati che ti difendono dai pignoramenti dei conti correnti.
Cosa succede se il conto cointestato nel 2025 non ha fondi sufficienti?
Se sul conto cointestato non ci sono fondi sufficienti per coprire il debito, il creditore può:
- Tentare di aggredire altri beni del debitore, come stipendi, immobili o altri conti correnti.
- Ripetere il pignoramento sul conto in un momento successivo, nel caso in cui vengano depositate nuove somme.
Nota importante: Non è utile per il debitore aprire un nuovo conto presso un’altra banca, poiché il creditore può accedere all’Anagrafe Tributaria per identificare tutti i rapporti bancari e postali del debitore.
Cosa accade se sul conto vengono accreditati stipendi o pensioni?
Se sul conto cointestato vengono accreditati stipendi o pensioni del debitore, questi possono essere trattenuti dalla banca per essere versati al creditore, ma nei seguenti limiti:
- Stipendi: Pignorabili fino a un quinto dell’importo netto.
- Pensioni: Pignorabili fino a un quinto, ma solo sulla parte eccedente il minimo vitale.
Il cointestatario non debitore rischia qualcosa?
No, il cointestatario del conto non debitore non rischia di subire pignoramenti sui suoi beni personali, poiché non ha alcun rapporto con il creditore.
I debiti riguardano esclusivamente il soggetto obbligato, e il creditore non può:
- Estendere il pignoramento al patrimonio personale del cointestatario non debitore.
- Aggredire il conto personale del cointestatario non debitore.
Se il creditore tentasse di pignorare beni del cointestatario non debitore, l’azione sarebbe illegittima e il cointestatario potrebbe presentare opposizione.
Come può difendersi il debitore in caso di pignoramento di un conto cointestato?
Il debitore può:
- Dimostrare che la sua quota è inferiore al 50%: Attraverso un contratto registrato o documenti bancari che attestino una diversa ripartizione delle somme sul conto.
- Presentare opposizione all’esecuzione: Se ritiene che il pignoramento sia stato effettuato in modo irregolare o riguardi somme impignorabili (es. pensioni entro il minimo vitale).
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Lo Studio Monardo, diretto dall’avvocato Giuseppe Monardo, offre assistenza legale specializzata nella gestione dei pignoramenti, inclusi quelli relativi a conti cointestati.
Specializzazioni dell’Avvocato Giuseppe Monardo
- Diritto Bancario e Tributario
- Contestazione di pignoramenti su conti correnti.
- Assistenza per il rispetto dei limiti di legge sul pignoramento di stipendi e pensioni.
- Crisi da Sovraindebitamento
- Supporto nella ristrutturazione dei debiti secondo la Legge 3/2012.
- Fiduciario OCC (Organismo di Composizione della Crisi)
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