La cartella esattoriale è uno strumento utilizzato dagli enti di riscossione, come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, per recuperare crediti dovuti dai cittadini e dalle imprese verso lo Stato o altri enti pubblici. Si tratta di un atto formale che contiene l’indicazione di somme non pagate e invita il debitore a saldare entro un termine stabilito. In caso di mancato pagamento, possono essere avviate misure esecutive come il pignoramento di beni, conti correnti o lo stipendio.
In questo articolo di Studio Monardo vedremo cos’è una cartella esattoriale, come funziona, quali informazioni contiene e come comportarsi quando la si riceve.
Cos’è Una Cartella Esattoriale?
La cartella esattoriale è un atto amministrativo che rappresenta una richiesta di pagamento per debiti non saldati, come tasse, multe, contributi previdenziali o altre obbligazioni verso enti pubblici. È emessa dall’ente di riscossione, che agisce per conto dell’ente creditore (ad esempio, Agenzia delle Entrate, INPS o Comuni).
Elementi Principali Della Cartella Esattoriale:
- Intestazione: Indica il nome del debitore e i suoi dati identificativi.
- Origine del debito: Specifica l’ente creditore e il tipo di debito (es. IRPEF, IVA, contributi INPS, multe).
- Importo dovuto: Comprende il capitale, gli interessi e le eventuali sanzioni.
- Termine di pagamento: Indica il periodo entro cui il debitore deve pagare per evitare ulteriori azioni.
- Modalità di pagamento: Fornisce le istruzioni per saldare l’importo dovuto.
Come Funziona La Cartella Esattoriale?
La cartella esattoriale segue un iter preciso, che si articola in diverse fasi:
- Emissione del debito: L’ente creditore rileva un mancato pagamento e iscrive il debito a ruolo, trasmettendo l’importo all’ente di riscossione.
- Notifica della cartella: L’ente di riscossione notifica la cartella al debitore, solitamente tramite posta raccomandata o notifica digitale (PEC).
- Termine di pagamento: Il debitore ha un periodo di 60 giorni dalla notifica per saldare il debito o contestarlo.
- Azioni esecutive: In caso di mancato pagamento entro i termini, l’ente di riscossione può avviare azioni come:
- Pignoramento di beni mobili e immobili.
- Pignoramento dello stipendio o della pensione.
- Blocco del conto corrente.
Quali Sono Le Possibilità Per Il Debitore?
Se ricevi una cartella esattoriale, hai diverse opzioni per gestirla:
- Pagamento integrale: Puoi saldare l’intero importo entro i termini indicati per evitare sanzioni aggiuntive.
- Rateizzazione: Se non puoi pagare in un’unica soluzione, puoi richiedere una rateizzazione, che consente di dividere l’importo in comode rate.
- Opposizione: Se ritieni che la cartella contenga errori o sia illegittima, puoi presentare un ricorso entro 60 giorni al giudice competente (Tribunale ordinario o Commissione tributaria, a seconda del caso).
Come Contestare Una Cartella Esattoriale?
Per contestare una cartella esattoriale, è necessario agire entro i termini previsti dalla legge e seguire questi passi:
- Analizza il contenuto: Verifica la correttezza delle informazioni, come l’importo richiesto, l’origine del debito e le notifiche precedenti.
- Raccogli la documentazione: Prepara tutti i documenti utili, come ricevute di pagamento o comunicazioni ricevute dall’ente creditore.
- Consulta un avvocato o un commercialista: Un professionista esperto può valutare la situazione e presentare un ricorso presso il tribunale competente.
- Presenta il ricorso: Deposita il ricorso entro 60 giorni dalla notifica della cartella, indicando i motivi dell’opposizione.
Cosa Succede Se Non Pago?
In caso di mancato pagamento o mancata contestazione della cartella esattoriale, l’ente di riscossione può adottare misure esecutive, tra cui:
- Fermo amministrativo di veicoli: Il blocco del tuo veicolo per impedirne l’utilizzo.
- Pignoramento: Può riguardare beni immobili, mobili, conti correnti, stipendio o pensione.
- Iscrizione di ipoteca: Su beni immobili per garantire il recupero del credito.
Riassumendo, la cartella esattoriale è una richiesta formale di pagamento per debiti non saldati verso enti pubblici. Una volta notificata, il debitore ha 60 giorni per pagare, richiedere una rateizzazione o contestarla. Se non viene gestita tempestivamente, l’ente di riscossione può avviare azioni esecutive per il recupero del credito.
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