Costo Avvocato per Sovraindebitamento?

Il sovraindebitamento è una situazione critica che può colpire individui e famiglie, compromettendo la stabilità economica e sociale. La gestione di una condizione di sovraindebitamento in Italia è regolata dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Tuttavia, affrontare una procedura di sovraindebitamento richiede l’assistenza di professionisti, spesso con un avvocato che guida l’intero percorso.

In questa guida di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in sovraindebitamento, esploreremo in dettaglio i costi legati all’assistenza legale, le fasi della procedura e le tutele legislative disponibili.

Ma andiamo al punto.

Qual è il costo medio di un avvocato per il sovraindebitamento?

Il costo di un avvocato per gestire una procedura di sovraindebitamento può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la complessità del caso, la natura dei debiti, la necessità di coinvolgere l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e l’esperienza del professionista coinvolto. In media, il costo totale per l’assistenza di un avvocato in una procedura di sovraindebitamento può oscillare tra €2.000 e €6.000, ma questa cifra è solo una stima di riferimento e può differire sensibilmente in base alla situazione specifica.

Innanzitutto, l’onorario dell’avvocato dipende dal tempo e dalle risorse che richiede la preparazione di una difesa adeguata e di un piano di gestione del debito, specialmente se è coinvolto un grande numero di creditori o se i debiti sono distribuiti in diverse categorie (es. debiti fiscali, bancari e con fornitori). L’avvocato dovrà analizzare l’intera situazione debitoria, raccogliere documenti e informazioni dettagliate su reddito e patrimonio del cliente, e studiare le migliori strategie da adottare in collaborazione con l’OCC. Per casi di sovraindebitamento complessi, in cui si richiede una ristrutturazione significativa del debito o sono coinvolti molti creditori, il costo dell’onorario può anche superare €6.000, poiché richiede un impegno maggiore da parte del professionista.

L’avvocato, oltre al proprio onorario, deve considerare le spese procedurali, che comprendono anche il contributo unificato e le spese di cancelleria. Al momento della presentazione dell’istanza al tribunale, è richiesto un contributo unificato pari a €98, a cui si aggiungono circa €27 di spese per il contributo forfettario. Questi costi non sono elevati, ma rappresentano una componente fissa da considerare in ogni procedura di sovraindebitamento.

Una delle voci di spesa più rilevanti è il compenso dell’OCC, che è un ente o un professionista incaricato di assistere il debitore nella redazione e presentazione del piano di ristrutturazione o dell’accordo di composizione della crisi. Il compenso dell’OCC è stabilito in base al Decreto Ministeriale n. 202/2014, il quale stabilisce che l’onorario può variare in funzione dell’entità del debito. Per esempio, per un attivo di €50.000, l’OCC potrebbe richiedere un compenso pari a circa il 5% di tale importo, mentre per un passivo complessivo fino a €500.000, la percentuale scende intorno allo 0,5%. Anche il tipo di procedura scelta influisce sul compenso dell’OCC: in alcuni casi può essere necessario ristrutturare interamente il debito attraverso un piano complesso e dettagliato, il che comporta una maggiorazione dei costi.

A queste spese vanno inoltre aggiunte eventuali spese vive, come i costi per la raccolta e la produzione di documenti necessari alla procedura. Per i debitori che non dispongono immediatamente delle somme necessarie, alcuni studi legali offrono la possibilità di dilazionare i pagamenti, rateizzando il compenso in modo che il debitore possa accedere alla procedura senza dover versare immediatamente l’intero importo. Inoltre, ci sono anche casi in cui le procedure di sovraindebitamento coinvolgono debiti di varia natura, come mutui ipotecari e finanziamenti non garantiti, e ciò può far aumentare la complessità della procedura e, di conseguenza, i costi.

Oltre al costo economico, va considerato il valore aggiunto dell’assistenza legale nella gestione di una crisi di sovraindebitamento. L’avvocato specializzato può aiutare il cliente a interpretare correttamente le normative vigenti e a scegliere la procedura più adatta alle proprie esigenze, evitando errori che potrebbero compromettere l’accesso all’esdebitazione e il successo della procedura. La consulenza di un avvocato esperto può infatti migliorare notevolmente le possibilità di ottenere una ristrutturazione efficace e di ridurre il peso dei debiti, guidando il cliente in ogni fase del processo.

Riassumendo in sintesi:

  • Costo medio dell’avvocato per sovraindebitamento: tra €2.000 e €6.000, variabile in base a complessità e regione.
  • Voci principali: onorario dell’avvocato, contributo unificato (€98), spese di cancelleria (€27) e compenso OCC (variabile).
  • Compenso OCC: determinato come percentuale sull’attivo o sul passivo, generalmente tra lo 0,5% e il 5%.
  • Rateizzazione: possibile per alcuni studi legali, utile per i debitori con limitate disponibilità.
  • Valore dell’assistenza: guida completa nella scelta della procedura più vantaggiosa e nella corretta interpretazione delle normative.

Come si determina il compenso dell’Organismo di Composizione della Crisi?

Il compenso dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) è un elemento fondamentale nella procedura di sovraindebitamento e può rappresentare una parte significativa dei costi complessivi per il debitore. L’OCC è un ente o professionista designato per assistere il debitore nella gestione del sovraindebitamento, agevolando la creazione e la presentazione del piano di ristrutturazione del debito o dell’accordo di composizione della crisi. Il compenso per l’OCC è stabilito principalmente dal Decreto Ministeriale n. 202/2014, che ha introdotto una regolamentazione dettagliata per rendere i costi proporzionati e trasparenti. Esso dipende dall’entità del patrimonio e dal totale dei debiti, variando in base a specifiche percentuali che riflettono la complessità della situazione economica del debitore.

Il calcolo del compenso dell’OCC è suddiviso principalmente in base a due componenti: l’attivo e il passivo. Il compenso, quindi, può essere stabilito sia come percentuale sul patrimonio disponibile (attivo) sia sull’ammontare complessivo dei debiti (passivo). In genere, per un attivo fino a €50.000, l’OCC può richiedere un compenso del 5%. Questo significa che per un patrimonio di €50.000 il compenso sarà di circa €2.500. All’aumentare dell’attivo, la percentuale applicabile diminuisce: per patrimoni superiori a €500.000, la percentuale scende intorno allo 0,5%, per rendere il compenso meno oneroso per il debitore.

Anche la tipologia di procedura scelta incide sul compenso: la Legge 3/2012 prevede tre differenti soluzioni di sovraindebitamento, ovvero l’accordo di composizione della crisi, il piano del consumatore e la liquidazione del patrimonio. Ciascuna di queste procedure può avere costi differenti in base al tempo e alla complessità della loro gestione. L’accordo di composizione della crisi e il piano del consumatore, ad esempio, richiedono un lavoro di mediazione e negoziazione con i creditori, aumentando il tempo e le risorse richieste. Invece, la liquidazione del patrimonio può risultare più semplice e meno dispendiosa in termini di tempo e, quindi, meno costosa, ma ciò dipende sempre dalla situazione specifica del debitore.

Nel determinare il compenso, l’OCC valuta anche la “meritevolezza” del debitore, ossia la buona fede e la collaborazione nella procedura. Questo implica che, se il debitore omette informazioni importanti o ostacola il processo, l’OCC potrebbe rivedere il proprio compenso per riflettere eventuali costi aggiuntivi dovuti a un maggior impiego di tempo e risorse. Inoltre, se si verificano circostanze particolari, come la necessità di gestire immobili complessi o molteplici tipologie di debito, l’OCC può applicare delle maggiorazioni per coprire le spese extra. In generale, tuttavia, la normativa stabilisce criteri rigorosi per mantenere trasparenti e prevedibili le spese dell’OCC.

Per i debitori che affrontano una situazione di sovraindebitamento senza immediate risorse per coprire il compenso dell’OCC, alcune soluzioni prevedono l’inserimento del compenso stesso all’interno del piano di rientro, ripartendo il pagamento dell’OCC insieme al debito. Questo meccanismo permette al debitore di accedere alla procedura anche in caso di liquidità ridotta, garantendo che le spese legate all’assistenza dell’OCC non siano immediatamente onerose.

Riassumendo in sintesi:

  • Compenso OCC: variabile in base all’entità dell’attivo e del passivo.
  • Percentuali di riferimento: 5% per patrimoni fino a €50.000; percentuali inferiori per attivi superiori a €500.000.
  • Tipo di procedura: influisce sul compenso, con l’accordo di composizione e il piano del consumatore generalmente più onerosi.
  • Meritevolezza del debitore: la collaborazione del debitore può facilitare la procedura e mantenere i costi più bassi.
  • Possibilità di rateizzazione: il compenso dell’OCC può essere incluso nel piano di rientro per facilitare il pagamento.

Quali sono le procedure previste per la gestione del sovraindebitamento?

La gestione del sovraindebitamento in Italia è regolata dalla Legge 3/2012, che offre tre procedure principali per aiutare i debitori non fallibili a risolvere la loro situazione finanziaria. Queste procedure sono studiate per consentire a persone fisiche e piccoli imprenditori di risanare i debiti con il supporto di un organismo di composizione e con il controllo del tribunale. Le tre opzioni sono l’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore e la Liquidazione del Patrimonio. Ciascuna di esse ha caratteristiche specifiche, finalità diverse e prevede modalità di accesso e requisiti distinti, offrendo soluzioni su misura in base al tipo di debitore e alla natura del debito.

L’Accordo di Composizione della Crisi è una procedura che consente al debitore di proporre ai creditori un accordo per la ristrutturazione del debito. Questa opzione richiede l’approvazione dei creditori che rappresentano almeno il 60% del totale dei crediti. L’accordo è quindi una forma di mediazione tra debitore e creditori, supervisionata dall’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e sottoposta all’omologazione del tribunale. Questo tipo di procedura è indicata per i debitori che, pur trovandosi in difficoltà, possono permettersi un piano di rientro in grado di soddisfare in parte le richieste dei creditori.

Il Piano del Consumatore è una procedura riservata esclusivamente ai debitori consumatori, ossia coloro che hanno contratto debiti per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale. La caratteristica principale del Piano del Consumatore è che non richiede l’approvazione dei creditori, ma è necessario che il piano sia omologato dal giudice, che valuta la meritevolezza del debitore e la fattibilità del piano proposto. Questo significa che, a differenza dell’accordo di composizione, il consumatore può ottenere l’omologazione del piano senza dover ottenere il consenso della maggioranza dei creditori. Il Piano del Consumatore è particolarmente utile per persone con reddito fisso che necessitano di una soluzione sostenibile e accessibile per ristrutturare i propri debiti in un periodo di tempo ragionevole.

La Liquidazione del Patrimonio è una procedura che prevede la messa a disposizione di tutti i beni del debitore, che vengono liquidati per soddisfare i creditori. In cambio, il debitore ottiene l’esdebitazione, cioè la liberazione dai debiti residui al termine della procedura. Questa opzione è indicata per i casi in cui il debitore non è in grado di proporre un piano di rientro sostenibile e necessita di una “chiusura” definitiva della propria posizione debitoria. Una volta avviata la liquidazione, il debitore consegna i propri beni che vengono venduti per soddisfare i creditori, i quali sono ripagati secondo l’ordine di priorità stabilito dalla legge. La liquidazione può comprendere immobili, veicoli, conti correnti e altri beni, ma sono escluse le risorse strettamente necessarie alla sussistenza del debitore e della sua famiglia.

Ciascuna di queste procedure richiede la nomina di un OCC, il quale assiste il debitore nella redazione del piano o dell’accordo e coordina l’intero processo sotto la supervisione del tribunale. L’OCC ha un ruolo centrale, poiché raccoglie la documentazione, verifica la situazione patrimoniale del debitore e garantisce il rispetto delle normative previste.

Riassumendo in sintesi:

  • Accordo di Composizione della Crisi: il debitore propone un piano ai creditori; necessita dell’approvazione del 60% dei creditori.
  • Piano del Consumatore: riservato ai consumatori; non richiede l’approvazione dei creditori ma necessita di omologazione dal giudice.
  • Liquidazione del Patrimonio: prevede la vendita dei beni del debitore per soddisfare i creditori e garantisce l’esdebitazione al termine della procedura.
  • Ruolo dell’OCC: l’Organismo di Composizione della Crisi guida e supervisiona ogni fase della procedura, garantendo trasparenza e correttezza.

Esempi Costi Sovraindebitamento

I costi associati a una procedura di sovraindebitamento possono variare in base a molteplici fattori, tra cui la tipologia di debito, l’entità del patrimonio del debitore, il numero di creditori coinvolti e la complessità della procedura. Fornire esempi concreti può aiutare a comprendere come queste variabili influenzino il costo totale del processo.

Immaginiamo un caso in cui un consumatore si trovi con un passivo di €100.000 e debba accedere alla procedura di sovraindebitamento tramite un Piano del Consumatore. Per questa procedura, l’avvocato potrebbe richiedere un compenso di circa €3.000, considerando che sia un caso relativamente complesso. A questi si aggiungono i costi dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), che, per un passivo di €100.000, potrebbe applicare un compenso del 3% sull’importo totale, equivalente a circa €3.000. Infine, occorre considerare le spese amministrative obbligatorie, come il contributo unificato di €98 e le spese di cancelleria di €27. In questo esempio, i costi totali ammonterebbero a circa €6.125.

In un caso di liquidazione del patrimonio per un piccolo imprenditore con un passivo di €300.000 e un patrimonio attivo di €80.000, la situazione si complica. Il compenso dell’OCC per la liquidazione potrebbe essere calcolato in base a una percentuale dell’attivo, per cui il 5% di €80.000 risulterebbe in un compenso di €4.000. Gli onorari dell’avvocato in questo caso potrebbero aggirarsi intorno ai €4.500, considerata la maggiore complessità legata alla gestione di un’attività imprenditoriale. Aggiungendo il contributo unificato (€98) e le altre spese procedurali (€27), il costo totale raggiungerebbe circa €8.625. Questo importo si ridistribuirà nei tempi di liquidazione e, al termine, il debitore potrà beneficiare dell’esdebitazione.

Un esempio di accordo di composizione della crisi riguarda un debitore con un passivo di €500.000, che può contare su un piccolo patrimonio e su redditi futuri per proporre un piano di rientro. In tal caso, il compenso per l’OCC potrebbe essere intorno all’1% del passivo, quindi circa €5.000. Per l’avvocato, che dovrà negoziare con i creditori e definire un piano di rientro dettagliato e sostenibile, il compenso potrebbe aggirarsi intorno ai €5.500, considerando il lavoro aggiuntivo necessario per gestire l’accordo e i rapporti con i creditori. Anche in questo caso, si aggiungono i costi fissi di contributo unificato e spese amministrative (€125 totali). Il costo complessivo in questo esempio sarebbe di circa €10.625.

In caso di rateizzazione dei costi, alcuni studi legali consentono di dilazionare il pagamento dell’onorario e delle spese dell’OCC. Un debitore potrebbe, per esempio, concordare con l’avvocato un piano rateale di €250 al mese, distribuendo i costi in modo sostenibile. Questa opzione è utile per chi si trova in difficoltà economiche e facilita l’accesso alla procedura senza pesare immediatamente sulle risorse disponibili del debitore.

Riassumendo in sintesi:

  • Esempio 1 (Piano del Consumatore): passivo di €100.000, costo totale di circa €6.125.
  • Esempio 2 (Liquidazione del Patrimonio): passivo di €300.000, patrimonio di €80.000, costo totale di circa €8.625.
  • Esempio 3 (Accordo di Composizione della Crisi): passivo di €500.000, costo totale di circa €10.625.
  • Opzione di rateizzazione: pagamento a rate per facilitare il debitore senza carichi immediati eccessivi.

Cosa dice il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019)?

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) ha introdotto un’importante riforma delle procedure per la gestione della crisi economica, disciplinando in modo più chiaro e accessibile le modalità con cui privati e imprese non fallibili possono affrontare situazioni di sovraindebitamento. Questo codice mira a prevenire e gestire tempestivamente la crisi economica e finanziaria, rendendo le procedure più trasparenti ed efficaci, e agevolando il debitore nella ristrutturazione del debito o, in alternativa, nella liberazione dai debiti residui attraverso l’esdebitazione.

Uno degli aspetti centrali del Codice è la prevenzione della crisi, che si traduce nell’obbligo per gli imprenditori di monitorare costantemente la situazione economico-finanziaria della propria attività, attraverso strumenti di allerta e di controllo interno. L’obiettivo è quello di rilevare tempestivamente eventuali segnali di crisi, consentendo all’impresa di intervenire in modo proattivo, evitando così il peggioramento della situazione debitoria. Per questo motivo, la normativa prevede obblighi specifici per gli imprenditori e introduce un sistema di allerta e segnalazione, gestito da organi di controllo come il revisore e da enti pubblici, come l’Agenzia delle Entrate, per offrire un supporto tempestivo ai debitori.

Per quanto riguarda le procedure di sovraindebitamento, il Codice introduce una maggiore flessibilità e accessibilità. I tre strumenti previsti dalla Legge 3/2012 – Accordo di Composizione della Crisi, Piano del Consumatore e Liquidazione del Patrimonio – vengono mantenuti e riorganizzati, con il supporto dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), ma con criteri di maggiore semplificazione. In particolare, viene facilitato l’accesso al Piano del Consumatore, riservato ai debitori privati non fallibili, che possono proporre un piano di rientro dei debiti senza il consenso dei creditori, purché omologato dal giudice. La meritevolezza del debitore e la sostenibilità del piano restano elementi cruciali per l’approvazione.

Un altro elemento innovativo del Codice è l’esdebitazione per i debitori incapienti, ovvero per coloro che non dispongono di alcun patrimonio con cui soddisfare i creditori. Con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, è previsto che i debitori incapienti possano ottenere una liberazione definitiva dai debiti, a condizione che abbiano tenuto un comportamento corretto e collaborativo durante la procedura. Questa esdebitazione “di merito” è concepita per permettere ai debitori di ripartire senza il peso dei debiti residui, una volta esauriti i beni o dimostrata l’impossibilità di adempiere. Tuttavia, tale esdebitazione può essere revocata se il debitore assume comportamenti fraudolenti o omette intenzionalmente informazioni rilevanti per la procedura.

Il Codice introduce inoltre tutele per i creditori, assicurando che le procedure siano trasparenti e che i debitori non abbiano precedentemente assunto atteggiamenti dolosi o negligenti. Ad esempio, l’esdebitazione non può essere concessa a debitori che abbiano agito in malafede o abbiano intenzionalmente danneggiato i creditori. In tal modo, il Codice mira a mantenere un equilibrio tra il diritto del debitore a una nuova opportunità economica e il diritto dei creditori a ottenere una parziale soddisfazione dei propri crediti.

Riassumendo in sintesi:

  • Prevenzione della crisi: obbligo di monitoraggio continuo per imprenditori e sistemi di allerta per evitare il peggioramento della situazione debitoria.
  • Procedure di sovraindebitamento semplificate: maggiore accessibilità e flessibilità per l’accordo di composizione, piano del consumatore e liquidazione del patrimonio.
  • Esdebitazione per debitori incapienti: possibilità di liberazione definitiva dai debiti per chi non ha patrimonio, a condizione di collaborazione e correttezza.
  • Tutele per i creditori: esdebitazione concessa solo a debitori meritevoli e corretti, con limitazioni per chi ha agito in malafede.

Quali sono i rischi di una procedura di sovraindebitamento?

I rischi legati a una procedura di sovraindebitamento, pur bilanciati dai potenziali benefici di una gestione strutturata del debito, possono includere la perdita di beni, la compromissione del credito e l’eventuale rigetto della procedura stessa. È essenziale che i debitori considerino attentamente questi aspetti prima di intraprendere il percorso del sovraindebitamento e che agiscano con trasparenza e collaborazione per evitare conseguenze negative.

Uno dei principali rischi è la perdita di beni durante la procedura. In caso di liquidazione del patrimonio, tutti i beni del debitore, ad eccezione di quelli strettamente necessari per il sostentamento, vengono venduti per soddisfare i creditori. Ciò significa che il debitore potrebbe perdere immobili, veicoli e altri asset significativi, compromettendo la propria stabilità economica e patrimoniale. Anche nelle altre procedure (accordo di composizione della crisi o piano del consumatore), pur non prevedendo la liquidazione dei beni, il debitore può trovarsi vincolato a rispettare un piano di rientro che limita la disponibilità finanziaria per diversi anni.

Un ulteriore rischio è la compromissione del credito. Una volta avviata una procedura di sovraindebitamento, il debitore potrebbe subire una segnalazione negativa presso le centrali di rischio, come il CRIF (Centrale Rischi Finanziari). Questa segnalazione potrebbe rendere molto difficile ottenere ulteriori finanziamenti, prestiti o aperture di credito per un periodo prolungato, anche dopo il completamento della procedura. La compromissione del credito può avere un impatto significativo sulla vita personale e professionale del debitore, limitandone la capacità di effettuare investimenti o di affrontare eventuali necessità finanziarie future.

La revoca dell’esdebitazione è un altro rischio importante. L’esdebitazione è il beneficio che consente al debitore di liberarsi dei debiti residui al termine della procedura; tuttavia, essa è concessa solo a condizione che il debitore rispetti scrupolosamente i requisiti di legge. Se, durante la procedura, il debitore dovesse nascondere beni, omettere informazioni rilevanti o agire in malafede, l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) o il giudice potrebbero decidere di revocare l’esdebitazione. In tal caso, il debitore si ritroverebbe con l’obbligo di saldare tutti i debiti rimanenti, perdendo la protezione offerta dalla procedura e riacquisendo il peso finanziario dei debiti originali.

Un altro rischio deriva dalla difficoltà di rispettare il piano di rientro. Molti debitori, nonostante le buone intenzioni, trovano difficile rispettare i termini stabiliti dal piano a causa di imprevisti economici, come una perdita di reddito o un evento familiare significativo. L’incapacità di mantenere i pagamenti previsti dal piano potrebbe portare al fallimento della procedura e alla ripresa delle azioni esecutive da parte dei creditori, che potrebbero nuovamente avviare pignoramenti o altre misure di recupero.

Infine, il rischio psicologico e di stress non è da sottovalutare. La gestione di una procedura di sovraindebitamento può essere emotivamente e psicologicamente pesante. La paura di perdere beni, la pressione dei pagamenti e la prospettiva di dover seguire rigorosamente un piano per anni può generare ansia, stress e difficoltà emotive che possono influenzare la vita quotidiana del debitore e dei suoi familiari.

Riassumendo in sintesi:

  • Perdita di beni: possibilità di liquidazione dei beni non essenziali.
  • Compromissione del credito: rischio di segnalazione negativa e limitazione dell’accesso al credito.
  • Revoca dell’esdebitazione: rischio di perdere il beneficio se il debitore non rispetta le condizioni della procedura.
  • Difficoltà nel rispettare il piano: imprevisti economici possono impedire il rispetto del piano di rientro.
  • Stress psicologico: gestione del debito può provocare ansia e pressione emotiva.

È possibile rateizzare i costi legali?

È possibile rateizzare i costi legali legati a una procedura di sovraindebitamento, e questa opzione risulta spesso molto vantaggiosa per i debitori in difficoltà finanziarie. La rateizzazione consente di distribuire l’onere economico dei costi legali su più mesi, rendendo più accessibile l’avvio della procedura senza dover versare l’intero importo anticipato. Molti studi legali offrono la possibilità di dilazionare i pagamenti in base alle esigenze del cliente, permettendo a chi si trova in una situazione finanziaria difficile di affrontare i costi in modo sostenibile.

In una tipica opzione di rateizzazione, i costi dell’assistenza legale – compreso l’onorario dell’avvocato e, in alcuni casi, anche il compenso per l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) – possono essere suddivisi in rate mensili di importo fisso. Per esempio, un avvocato potrebbe proporre un pagamento mensile di €200 per sei mesi, permettendo così al cliente di dilazionare un onorario totale di €1.200 senza incorrere in un carico economico eccessivo in un’unica soluzione. Tale flessibilità di pagamento agevola chi ha disponibilità limitate, riducendo la pressione economica e favorendo l’accesso alla procedura.

Alcuni studi legali adottano anche piani personalizzati, in cui le rate possono essere modulabili, variando in funzione della capacità di spesa del cliente. Per esempio, un cliente che prevede entrate variabili può concordare un piano che preveda rate più basse inizialmente e un importo maggiore in un secondo momento, quando la situazione finanziaria sarà più stabile. Questa personalizzazione rende possibile adattare la rateizzazione al reddito e alle risorse del cliente, senza compromettere la qualità dell’assistenza legale.

È importante, tuttavia, che i debitori valutino attentamente le condizioni della rateizzazione. Alcuni studi potrebbero prevedere un interesse sul pagamento dilazionato o applicare un costo aggiuntivo per la gestione rateale, sebbene la maggior parte degli avvocati preferisca evitare tali oneri aggiuntivi, proprio per non aggravare ulteriormente la situazione economica del cliente. Di norma, è consigliabile chiarire ogni dettaglio relativo alla rateizzazione prima di firmare un accordo, assicurandosi che tutte le condizioni siano trasparenti e in linea con le capacità di spesa.

Inoltre, la possibilità di rateizzare i costi legali può includere non solo l’onorario dell’avvocato, ma anche altre spese amministrative e procedurali, come il contributo unificato e le spese di cancelleria, quando queste sono previste nel preventivo complessivo. In tal modo, il debitore riesce a coprire gradualmente ogni aspetto economico della procedura, garantendosi l’accesso a un’assistenza completa senza dover disporre di una somma rilevante in anticipo.

Riassumendo in sintesi:

  • Rateizzazione dei costi legali: molti studi consentono pagamenti dilazionati per agevolare i debitori.
  • Opzioni di pagamento flessibili: possibilità di personalizzare le rate in base alla disponibilità economica del cliente.
  • Attenzione alle condizioni: importante chiarire ogni dettaglio per evitare oneri aggiuntivi.
  • Inclusione di spese procedurali: i pagamenti rateali possono comprendere anche costi amministrativi.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Sovraindebitamento

Affrontare una procedura di sovraindebitamento rappresenta una sfida complessa e carica di implicazioni economiche, giuridiche e personali. La scelta di intraprendere questo percorso, motivata spesso da una condizione di difficoltà finanziaria persistente, implica non solo il coraggio di riconoscere una situazione problematica, ma anche la necessità di agire in modo strategico e consapevole per gestirla nel miglior modo possibile. È qui che la presenza di un avvocato esperto in sovraindebitamento e nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza diventa non solo un supporto tecnico, ma un elemento cruciale per il successo della procedura.

Un avvocato specializzato rappresenta una risorsa fondamentale per navigare le complesse disposizioni del Codice della Crisi, il quale, pur essendo stato riformato per rendere le procedure più accessibili, rimane una normativa articolata e tecnica. Questo strumento legislativo introduce obblighi e procedure che non possono essere affrontati con superficialità. Il rischio di errore è infatti elevato, e ogni errore può compromettere l’intera procedura, impedendo al debitore di ottenere l’esdebitazione o di raggiungere un accordo di composizione della crisi. Avere a fianco un avvocato con esperienza specifica in questo ambito significa poter contare su un professionista che conosce le migliori strategie da adottare, sa come presentare la documentazione e come mediare con i creditori per ottenere il risultato più vantaggioso per il cliente.

L’esperienza di un avvocato nella gestione dei casi di sovraindebitamento permette di valutare la fattibilità di ciascuna delle procedure disponibili – dall’accordo di composizione della crisi al piano del consumatore, fino alla liquidazione del patrimonio – e di identificare la soluzione più appropriata per la situazione specifica del debitore. Questa capacità di selezione è essenziale, poiché ogni procedura ha implicazioni diverse e richiede requisiti specifici. Per esempio, il piano del consumatore è una procedura che non necessita dell’approvazione dei creditori, ma richiede una valutazione rigorosa da parte del giudice, il quale analizzerà attentamente la situazione patrimoniale e la meritevolezza del debitore. Un avvocato esperto può guidare il cliente nel soddisfare i criteri richiesti, evidenziando elementi che possono rendere più solida la presentazione del caso davanti al giudice.

La fase preparatoria è forse una delle più delicate. Un avvocato specializzato ha la competenza necessaria per raccogliere tutta la documentazione e le informazioni indispensabili, che possono includere dettagli sul patrimonio, sui redditi, sulle passività e sugli impegni economici del debitore. Ogni documento, ogni dichiarazione va preparata con precisione e veridicità, poiché qualsiasi incongruenza o omissione potrebbe dare adito a sospetti di malafede o di tentativo di frode. Un errore in questa fase non solo può causare il rigetto della procedura, ma può anche compromettere la reputazione del debitore e la sua capacità di risanare la propria situazione finanziaria. Per questo motivo, è fondamentale affidarsi a un professionista che sappia come affrontare ogni aspetto della procedura con scrupolo e competenza.

Un altro aspetto rilevante è la gestione dei rapporti con l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC). L’OCC svolge un ruolo chiave nelle procedure di sovraindebitamento, supportando il debitore nella stesura del piano o dell’accordo e monitorando l’andamento della procedura. Un avvocato esperto sa come relazionarsi con l’OCC e come interagire con questo organismo per garantire che la procedura sia condotta in modo trasparente e in linea con le normative vigenti. Inoltre, può assistere il cliente nel rispondere tempestivamente e in modo completo a eventuali richieste di documentazione o chiarimenti da parte dell’OCC, riducendo così il rischio di ritardi o di contestazioni.

La negoziazione con i creditori è un’altra fase in cui la competenza legale si rivela essenziale. Quando si tenta di raggiungere un accordo di composizione della crisi, è necessario convincere i creditori a votare a favore della proposta del debitore, e questo richiede una capacità di mediazione e di persuasione che solo un avvocato con esperienza in questo ambito può garantire. Un avvocato specializzato può aiutare a formulare una proposta realistica e sostenibile, che prenda in considerazione le esigenze dei creditori ma che sia, al contempo, gestibile per il debitore, evitando di imporre condizioni troppo onerose che rischiano di fallire nel tempo. La mediazione legale permette di costruire un piano di rientro dei debiti che sia non solo approvabile, ma anche concretamente eseguibile, riducendo così il rischio di interruzione della procedura per insolvenza sopravvenuta.

Infine, l’assistenza di un avvocato esperto nel Codice della Crisi è fondamentale per ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui una volta completata la procedura. Questo beneficio rappresenta uno degli aspetti più importanti del sovraindebitamento, poiché consente al debitore di ripartire senza essere gravato dai debiti passati. Tuttavia, l’esdebitazione non è concessa automaticamente: occorre dimostrare di aver rispettato tutte le condizioni previste, di aver collaborato in buona fede e di aver agito con correttezza durante l’intero percorso. Solo un professionista qualificato può garantire che ogni passaggio sia condotto correttamente e che siano rispettati tutti i requisiti necessari per ottenere l’esdebitazione finale. Questo è particolarmente importante in situazioni in cui il debitore si trovi in una condizione di incapacità economica, poiché il beneficio dell’esdebitazione può rappresentare una vera e propria “rinascita” economica e sociale.

In conclusione, affrontare una procedura di sovraindebitamento senza il supporto di un avvocato esperto può esporre il debitore a rischi significativi e a un alto margine di errore, con il rischio di perdere beni, di compromettere il proprio credito e di non ottenere l’esdebitazione. Un avvocato specializzato in sovraindebitamento e nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza rappresenta non solo una guida legale, ma un supporto indispensabile per interpretare e applicare correttamente la normativa, garantendo che il debitore possa beneficiare di tutti i vantaggi previsti dalla legge e che la procedura sia condotta in modo efficiente e professionale. La presenza di un professionista accanto al debitore permette di affrontare ogni fase della procedura con sicurezza e preparazione, riducendo al minimo i rischi e massimizzando le possibilità di successo.

Affidarsi a un avvocato competente e specializzato non è solo una scelta strategica: è la scelta necessaria per chi desidera affrontare il sovraindebitamento con un piano concreto di risanamento e per chi aspira a una vera opportunità di ripartenza economica e sociale.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Perciò se hai la necessità di un avvocato esperto in cancellazione debiti con banche e finanziarie, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.

Whatsapp

377.0256873

Attivo tutti i giorni h24

Fax

0963.44970

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora su whatsapp al numero 377.0256873 oppure invia una e-mail a info@fattirimborsare.com. Ti ricontattiamo entro massimo un’ora e ti aiutiamo subito.

Leggi qui perché è molto importante: Studio Monardo e Fattirimborsare.com®️ operano in tutta Italia e lo fanno attraverso due modalità. La prima modalità è la consulenza digitale che avviene esclusivamente a livello telefonico e successiva interlocuzione digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata. In questo caso, la prima valutazione esclusivamente digitale (telefonica) è totalmente gratuita ed avviene nell’arco di massimo 72 ore, sarà della durata di circa 15 minuti. Consulenze di durata maggiore sono a pagamento secondo la tariffa oraria di categoria.
 
La seconda modalità è la consulenza fisica che è sempre a pagamento, compreso il primo consulto il cui costo parte da 500€+iva da saldare in anticipo. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamenti nella sede fisica locale Italiana specifica deputata alla prima consulenza e successive (azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali con cui collaboriamo in partnership, uffici e sedi temporanee) e successiva interlocuzione anche digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata.
 

La consulenza fisica, a differenza da quella esclusivamente digitale, avviene sempre a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo riflettono il punto di vista personale degli Autori, maturato sulla base della loro esperienza professionale. Non devono essere considerate come consulenza tecnica o legale. Per chiarimenti specifici o ulteriori informazioni, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si invita a tenere presente che l’articolo fa riferimento al contesto normativo vigente alla data di redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono cambiare nel tempo. Non ci assumiamo alcuna responsabilità per un utilizzo inappropriato delle informazioni contenute in queste pagine.
Leggere attentamente il disclaimer del sito.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Giuseppe Monardo

Giuseppe Monardo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy:

Abbiamo Notato Che Stai Leggendo L’Articolo. Desideri Una Prima Consulenza Gratuita A Riguardo? Clicca Qui e Prenotala Subito!