Quanto Costa Fare La Cancellazione Di Un Pignoramento Immobiliare?

La cancellazione di un pignoramento immobiliare è un processo legale che può comportare costi significativi, influenzati da vari fattori come la complessità del caso, la durata della procedura e l’assistenza legale necessaria.

In questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti e pignoramenti Immobiliari, esamineremo in dettaglio le principali voci di spesa coinvolte nella cancellazione di un pignoramento immobiliare, fornendo dati concreti, riferimenti legali e esempi pratici per aiutarti a comprendere appieno i costi associati a questa procedura.

Cosa implica la cancellazione di un pignoramento immobiliare?

La cancellazione di un pignoramento immobiliare implica una serie di processi legali e amministrativi finalizzati a rimuovere il vincolo posto sull’immobile per soddisfare il credito di un creditore. Quando un immobile è soggetto a pignoramento, significa che il debitore non ha pagato un debito, e il creditore ha avviato una procedura di esecuzione forzata che può culminare nella vendita all’asta dell’immobile. La cancellazione del pignoramento, quindi, è un passaggio necessario per restituire la piena proprietà e disponibilità del bene al debitore, dopo che il debito è stato risolto o sono state riscontrate irregolarità nella procedura.

La cancellazione del pignoramento richiede la collaborazione di diverse parti: il creditore, che deve confermare il pagamento o accettare un accordo, il tribunale, che deve emettere l’ordinanza di cancellazione, e il notaio, che in alcuni casi deve gestire la registrazione della cancellazione presso i registri immobiliari. Questo processo non è automatico e deve essere richiesto formalmente.

Il primo passaggio per la cancellazione del pignoramento è legato alla risoluzione del debito. Questa può avvenire attraverso:

  • Pagamento completo del debito: Il debitore salda l’importo dovuto, e il creditore rilascia una quietanza di pagamento, che attesta l’avvenuto pagamento.
  • Accordo extragiudiziale: Spesso le parti concordano su una soluzione di saldo e stralcio, in cui il debitore paga una somma inferiore rispetto all’importo complessivo del debito in cambio della chiusura della procedura esecutiva.
  • Opposizione legale: Se il pignoramento è stato avviato in modo errato, il debitore può presentare un’opposizione, che se accolta, porta all’annullamento della procedura.

Una volta che il pagamento o l’accordo è stato raggiunto, il creditore deve presentare al tribunale la richiesta di cancellazione. Questo implica una formale istanza di cancellazione del pignoramento, che può essere presentata dall’avvocato del creditore o del debitore. A seconda del tribunale e del carico di lavoro, i tempi possono variare da alcune settimane a diversi mesi. Se vi è un’opposizione o una disputa tra le parti, i tempi possono allungarsi ulteriormente.

Il ruolo del giudice è cruciale in questa fase. Una volta verificata la richiesta e accertato che il debito è stato risolto o che ci sono state irregolarità procedurali, il giudice emette un’ordinanza che dichiara la cancellazione del pignoramento. Quest’ordinanza viene successivamente trasmessa agli uffici competenti per aggiornare i registri immobiliari e ripristinare la piena proprietà dell’immobile in favore del debitore.

Un ulteriore passo è rappresentato dalla necessità di registrare la cancellazione del pignoramento presso il Catasto e i Registri Immobiliari. In alcuni casi, la cancellazione richiede anche l’intervento di un notaio, che provvede a formalizzare l’atto di cancellazione. Anche se non sempre necessario, il coinvolgimento del notaio può accelerare il processo e garantire che la cancellazione sia correttamente registrata. Le spese notarili per questa procedura variano, ma possono essere significative, aggiungendosi ai costi complessivi della cancellazione.

Infine, bisogna considerare anche le eventuali spese accessorie legate al pignoramento, come le spese processuali e legali, che possono influire significativamente sul costo totale della cancellazione.

Riassunto per punti:

  • Pagamento o accordo: Il debito può essere risolto tramite pagamento completo o accordo extragiudiziale (saldo e stralcio).
  • Quietanza e richiesta di cancellazione: Il creditore rilascia una quietanza di pagamento e presenta la richiesta di cancellazione al tribunale.
  • Ordinanza del giudice: Il giudice verifica il pagamento o l’accordo e, se tutto è corretto, emette un’ordinanza di cancellazione del pignoramento.
  • Registrazione nei registri immobiliari: La cancellazione deve essere registrata presso il Catasto e i Registri Immobiliari per essere ufficializzata.
  • Spese legali e notarili: Le spese legali e, in alcuni casi, notarili si aggiungono al costo totale della procedura.

Quali sono i costi legati alla cancellazione del pignoramento immobiliare?

I costi legati alla cancellazione del pignoramento immobiliare variano in base a diversi fattori, tra cui la complessità del caso, la durata del processo e le spese legali e amministrative coinvolte. Di seguito esaminiamo le principali voci di spesa che il debitore potrebbe dover affrontare per ottenere la cancellazione di un pignoramento immobiliare.

1. Spese legali

Le spese legali rappresentano una parte significativa dei costi totali per la cancellazione del pignoramento. Un avvocato specializzato in esecuzioni immobiliari è essenziale per gestire la procedura, che comporta la negoziazione con il creditore e la presentazione della richiesta di cancellazione presso il tribunale. Gli onorari dell’avvocato variano in base alla complessità del caso, ma generalmente si attestano tra 2.000 e 5.000 euro. Questo costo può aumentare se la cancellazione richiede più udienze o se si tratta di un caso complicato che richiede azioni legali particolari, come un’opposizione al pignoramento.

2. Costi processuali

I costi processuali includono le spese di deposito degli atti presso il tribunale e altre spese amministrative legate alla procedura di cancellazione. Queste spese sono generalmente fisse e dipendono dal tribunale competente. In media, i costi processuali si aggirano tra 200 e 500 euro. Se il tribunale richiede ulteriori atti o documenti, questi costi possono aumentare leggermente.

3. Costi notarili

In alcuni casi, può essere necessario coinvolgere un notaio per autenticare i documenti o per gestire la cancellazione del pignoramento nei registri immobiliari. Sebbene non sia sempre indispensabile, l’intervento di un notaio può rendere più rapida e sicura la procedura. I costi notarili variano in base alla complessità della procedura, ma generalmente si situano tra 300 e 800 euro. Se il notaio è coinvolto anche nella gestione di altre questioni legali, come l’estinzione del mutuo o la vendita dell’immobile, i costi possono aumentare ulteriormente.

4. Quietanza di pagamento

Una volta che il debito è stato saldato o si è raggiunto un accordo con il creditore, quest’ultimo deve rilasciare una quietanza di pagamento, che attesta l’avvenuto pagamento del debito. La quietanza è necessaria per presentare la richiesta di cancellazione al tribunale. Il rilascio della quietanza potrebbe comportare un costo aggiuntivo, soprattutto se il creditore richiede una somma per la gestione amministrativa del documento. Tuttavia, in molti casi, la quietanza viene rilasciata senza costi aggiuntivi, poiché fa parte del processo di risoluzione del debito.

5. Accordi extragiudiziali (Saldo e stralcio)

Se il pignoramento viene cancellato a seguito di un accordo extragiudiziale, come un saldo e stralcio, i costi complessivi possono essere ridotti. Il saldo e stralcio consente al debitore di pagare una somma inferiore rispetto al debito complessivo, chiudendo la controversia con il creditore. Tuttavia, anche in questo caso, l’intervento di un avvocato esperto è fondamentale per negoziare le condizioni dell’accordo. Gli onorari per gestire un saldo e stralcio possono essere più bassi rispetto a una causa giudiziaria, ma il costo totale dipende dalla difficoltà della trattativa. In generale, un accordo saldo e stralcio potrebbe comportare costi legali compresi tra 1.500 e 3.500 euro, oltre alla somma concordata da pagare al creditore.

6. Registrazione della cancellazione nei registri immobiliari

Una volta ottenuta l’ordinanza di cancellazione del pignoramento da parte del giudice, questa deve essere registrata presso il Catasto e i Registri Immobiliari. La registrazione è fondamentale per rimuovere ufficialmente il vincolo sull’immobile e garantire che il bene torni nella piena disponibilità del debitore. I costi per la registrazione possono variare, ma generalmente si aggirano intorno ai 200-400 euro. Questi costi possono includere le spese per la produzione dei certificati necessari e la gestione burocratica della cancellazione.

Riassunto per punti:

  • Spese legali: Variano tra 2.000 e 5.000 euro, a seconda della complessità del caso e della durata del processo.
  • Costi processuali: Tra 200 e 500 euro per le spese di deposito presso il tribunale.
  • Costi notarili: Potrebbero essere necessari e variare tra 300 e 800 euro.
  • Quietanza di pagamento: Generalmente rilasciata senza costi aggiuntivi, ma potrebbe comportare spese amministrative.
  • Saldo e stralcio: I costi legali per negoziare un saldo e stralcio possono variare tra 1.500 e 3.500 euro.
  • Registrazione nei registri immobiliari: La registrazione della cancellazione costa circa 200-400 euro.

In definitiva, la cancellazione di un pignoramento immobiliare può comportare costi significativi, ma è una procedura necessaria per restituire la piena disponibilità del bene al debitore. Con l’assistenza di un avvocato esperto, è possibile navigare con successo attraverso il processo, negoziando anche eventuali accordi vantaggiosi con il creditore.

Esempi pratici di cancellazione di un pignoramento immobiliare

Ecco alcuni esempi pratici di cancellazione di un pignoramento immobiliare per illustrare meglio come avviene il processo e quali sono le principali dinamiche coinvolte.

Esempio 1: Cancellazione del pignoramento tramite saldo e stralcio

Luigi possiede un appartamento, ma a causa di difficoltà economiche, non è riuscito a pagare le rate del mutuo. La banca avvia quindi una procedura di pignoramento sull’immobile per recuperare il debito residuo di 150.000 euro. Con l’aiuto del suo avvocato, Luigi decide di negoziare un accordo saldo e stralcio con la banca. Dopo varie trattative, le parti concordano che Luigi pagherà 100.000 euro in un’unica soluzione per chiudere definitivamente il debito. A seguito del pagamento, la banca rilascia una quietanza di pagamento, che attesta il saldo del debito, e l’avvocato di Luigi presenta la richiesta di cancellazione del pignoramento al tribunale. Il giudice emette quindi un’ordinanza di cancellazione, che viene successivamente registrata nei registri immobiliari, ripristinando così la piena proprietà dell’immobile a favore di Luigi.

Esempio 2: Pignoramento dichiarato inefficace per errori procedurali

Anna riceve una notifica di pignoramento su un immobile di sua proprietà a causa di un debito con un fornitore di 50.000 euro. Dopo aver esaminato il caso, l’avvocato di Anna scopre che il titolo esecutivo utilizzato per avviare la procedura di pignoramento non è stato correttamente notificato. Anna decide di presentare un’opposizione agli atti esecutivi ai sensi dell’articolo 617 del Codice di Procedura Civile. Il giudice, dopo aver esaminato le prove, accerta l’errore procedurale e dichiara il pignoramento inefficace. Tutti gli atti esecutivi compiuti fino a quel momento vengono annullati, e l’immobile di Anna torna nella sua piena disponibilità, senza che sia necessario saldare il debito attraverso la vendita forzata dell’immobile.

Esempio 3: Cancellazione del pignoramento dopo pagamento completo del debito

Mario ha un debito con una società di credito di 80.000 euro. Per risolvere la situazione, riesce a ottenere un finanziamento da un’altra banca per saldare il debito con il creditore originario. Dopo il pagamento completo del debito, la società di credito rilascia una quietanza di pagamento. Mario, con l’aiuto del suo avvocato, presenta la quietanza al tribunale, richiedendo la cancellazione del pignoramento. Il giudice accetta la richiesta, emettendo un’ordinanza di cancellazione. Successivamente, l’avvocato di Mario si occupa di registrare l’ordinanza presso il Catasto e i Registri Immobiliari, garantendo così la rimozione definitiva del pignoramento e la liberazione dell’immobile da qualsiasi vincolo.

Esempio 4: Cancellazione del pignoramento per sovraindebitamento

Giovanni è gravato da vari debiti, tra cui un pignoramento immobiliare per 120.000 euro dovuto a un prestito bancario. Dopo aver valutato la sua situazione finanziaria, Giovanni si rende conto di non poter pagare i debiti e decide di avvalersi della procedura di sovraindebitamento prevista dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Il tribunale approva il piano del consumatore, un accordo che consente a Giovanni di ristrutturare i suoi debiti secondo le sue possibilità economiche. Con l’approvazione del piano, tutte le procedure esecutive in corso, incluso il pignoramento immobiliare, vengono sospese. Il giudice emette un’ordinanza che annulla il pignoramento sull’immobile, garantendo così a Giovanni la possibilità di mantenere la casa e ripagare il debito con una nuova pianificazione.

Riassunto per punti:

  • Saldo e stralcio: Il debitore paga una somma inferiore rispetto al debito totale, chiudendo l’esecuzione con un accordo favorevole.
  • Errori procedurali: Il pignoramento può essere dichiarato inefficace se vi sono errori nella notifica del titolo esecutivo.
  • Pagamento completo del debito: Dopo il saldo completo del debito, il pignoramento viene cancellato su richiesta al tribunale.
  • Sovraindebitamento: La procedura di sovraindebitamento può sospendere o annullare il pignoramento, permettendo al debitore di riorganizzare i propri debiti.

Questi esempi dimostrano come la cancellazione di un pignoramento immobiliare possa avvenire in vari modi, a seconda delle circostanze specifiche del caso. In ogni scenario, l’assistenza di un avvocato esperto è fondamentale per navigare il processo, garantire il rispetto delle norme legali e ottenere un risultato favorevole per il debitore.

Quanto tempo ci vuole per cancellare un pignoramento immobiliare?

Il tempo necessario per cancellare un pignoramento immobiliare può variare notevolmente a seconda della complessità del caso, delle modalità con cui il debito viene risolto e del carico di lavoro del tribunale coinvolto. In media, i tempi possono andare da alcune settimane a diversi mesi, con variazioni legate a diversi fattori. Vediamo nel dettaglio le variabili che influenzano i tempi della cancellazione.

1. Pagamento del debito

Se il pignoramento viene cancellato a seguito del pagamento completo del debito, il processo può essere relativamente rapido. Dopo che il debitore ha saldato il debito, il creditore deve rilasciare una quietanza di pagamento. Con questo documento, l’avvocato del debitore o del creditore presenta una richiesta di cancellazione al tribunale. Se non ci sono opposizioni o complicazioni, la cancellazione può richiedere da alcune settimane a un paio di mesi, a seconda del carico di lavoro del tribunale.

2. Accordi extragiudiziali (Saldo e stralcio)

Nel caso di un accordo extragiudiziale, come un saldo e stralcio, i tempi di cancellazione dipendono dalla rapidità con cui le parti raggiungono un accordo e presentano la richiesta di cancellazione. Anche in questo caso, dopo il raggiungimento dell’accordo e il rilascio della quietanza di pagamento, i tempi per ottenere l’ordinanza di cancellazione possono variare tra alcune settimane e qualche mese. La durata dipende dall’efficienza del tribunale e dalla prontezza delle parti nell’eseguire gli atti necessari.

3. Opposizione agli atti esecutivi

Se il pignoramento viene contestato con un’opposizione agli atti esecutivi, i tempi possono allungarsi. L’opposizione richiede una valutazione dettagliata da parte del giudice, che deve esaminare le prove e ascoltare entrambe le parti. Questo processo può richiedere diversi mesi o più, specialmente se ci sono udienze multiple o se il caso è particolarmente complesso. Se il giudice accoglie l’opposizione, il pignoramento viene annullato e cancellato, ma i tempi dipenderanno dalla complessità del caso e dal carico di lavoro del tribunale.

4. Procedura di sovraindebitamento

Se la cancellazione del pignoramento avviene nell’ambito di una procedura di sovraindebitamento, come il piano del consumatore, il tempo necessario può essere più lungo rispetto ad altre modalità. La procedura di sovraindebitamento richiede l’approvazione del tribunale, che deve valutare la situazione economica del debitore e omologare il piano di pagamento. La cancellazione del pignoramento avviene solo dopo l’omologazione del piano, e questa fase può richiedere diversi mesi. Tuttavia, una volta approvato il piano, il pignoramento viene sospeso o cancellato in modo definitivo.

5. Inattività del creditore

Se il pignoramento diventa inefficace per inerzia del creditore (ad esempio, se il creditore non compie atti esecutivi entro 90 giorni dalla notifica del pignoramento, come previsto dall’articolo 497 del Codice di Procedura Civile), il debitore può chiedere la cancellazione. In questo caso, i tempi dipendono dalla rapidità con cui viene presentata l’istanza di cancellazione e dalla risposta del tribunale. Anche in questi casi, la cancellazione può richiedere da alcune settimane a qualche mese, a seconda del tribunale.

Riassunto per punti:

  • Pagamento del debito: La cancellazione può richiedere da alcune settimane a un paio di mesi, in base all’efficienza del tribunale.
  • Accordi extragiudiziali (Saldo e stralcio): I tempi variano tra alcune settimane e qualche mese, a seconda della rapidità con cui si raggiunge l’accordo e si presenta la richiesta.
  • Opposizione agli atti esecutivi: La procedura può richiedere diversi mesi o più, a seconda della complessità del caso e delle udienze.
  • Procedura di sovraindebitamento: La cancellazione può avvenire solo dopo l’omologazione del piano e può richiedere diversi mesi.
  • Inattività del creditore: Se il creditore non agisce nei tempi previsti, la cancellazione può avvenire in settimane o pochi mesi.

In conclusione, i tempi per la cancellazione di un pignoramento immobiliare dipendono in gran parte dal tipo di procedura seguita, dalla complessità del caso e dall’efficienza del tribunale. Tuttavia, con l’assistenza di un avvocato esperto, è possibile accelerare il processo e garantire che vengano seguiti tutti i passi necessari in modo corretto e tempestivo.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti e Pignoramenti Immobiliari

Affrontare un pignoramento immobiliare è una delle esperienze più stressanti che una persona possa affrontare. Un pignoramento, di per sé, implica che un creditore sta cercando di recuperare un debito espropriando la proprietà di un immobile del debitore. Questa procedura non solo mette a rischio la sicurezza economica e abitativa, ma spesso si trasforma in un percorso lungo e complesso che richiede una conoscenza approfondita delle leggi e delle procedure esecutive. In un contesto simile, avere a fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti immobiliari diventa un elemento cruciale per proteggere i propri diritti e ridurre al minimo i danni finanziari.

Uno degli aspetti più rilevanti di un pignoramento è il rispetto delle tempistiche e dei passaggi previsti dal Codice di Procedura Civile. Senza una guida legale esperta, il debitore può trovarsi rapidamente sopraffatto dal processo, rischiando di commettere errori che potrebbero compromettere il suo diritto di difesa. Ad esempio, il debitore potrebbe non essere consapevole dei termini di legge che il creditore deve rispettare per far valere il proprio titolo esecutivo o potrebbe non sapere come presentare un’opposizione agli atti esecutivi per contestare il pignoramento. Un avvocato esperto sa esattamente come navigare tra queste complessità e può individuare eventuali errori procedurali che potrebbero portare all’annullamento del pignoramento stesso.

Un aspetto centrale nell’affrontare un pignoramento è la negoziazione. Il creditore, in molti casi, potrebbe essere disposto a negoziare un accordo di saldo e stralcio, una soluzione che consente al debitore di pagare una parte del debito in cambio della chiusura della procedura esecutiva e della cancellazione del pignoramento. Tuttavia, negoziare con un creditore, soprattutto se si tratta di un ente bancario o di un’agenzia di recupero crediti, richiede competenze specifiche e una profonda comprensione dei meccanismi legali e finanziari che regolano queste trattative. Un avvocato esperto non solo può rappresentare il debitore nelle trattative, ma può anche garantire che l’accordo raggiunto sia equo e vantaggioso, evitando che il debitore si trovi a pagare somme ingiustificate o a subire condizioni troppo onerose.

Un altro elemento di grande importanza è la gestione delle procedure di opposizione. Molti debitori non sono a conoscenza delle possibilità che la legge offre loro per contestare un pignoramento. L’articolo 615 del Codice di Procedura Civile, ad esempio, permette al debitore di presentare un’opposizione al pignoramento se ritiene che il titolo esecutivo sia invalido o che vi siano vizi procedurali. Allo stesso modo, l’articolo 617 del Codice di Procedura Civile consente al debitore di contestare gli atti esecutivi nel loro complesso, anche in base a errori formali nella notifica o nella procedura seguita dal creditore. Tuttavia, per poter sfruttare queste opportunità, è necessario un approccio tecnico e una tempistica precisa, che solo un avvocato esperto può garantire. Senza un’adeguata assistenza legale, il debitore potrebbe non essere in grado di presentare correttamente l’opposizione, o potrebbe farlo fuori tempo massimo, perdendo così un’importante opportunità di difesa.

In molti casi, la procedura di pignoramento si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà economiche. Non è raro che il debitore si trovi a dover fronteggiare più creditori contemporaneamente o che il pignoramento sia solo una delle molteplici azioni esecutive a cui è sottoposto. In situazioni di sovraindebitamento, la legge prevede specifiche tutele per i debitori che non sono in grado di far fronte ai propri debiti. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) ha introdotto strumenti come il piano del consumatore e la liquidazione controllata del patrimonio, che consentono di sospendere le azioni esecutive in corso e ristrutturare i debiti in base alla reale capacità economica del debitore. Tuttavia, accedere a queste procedure non è semplice: è necessario presentare una documentazione accurata e un piano di pagamento dettagliato al giudice, e ogni fase della procedura deve essere seguita con precisione. Un avvocato esperto può gestire la presentazione della richiesta al tribunale, assistere il debitore nella redazione del piano e garantire che tutte le azioni esecutive, compreso il pignoramento, vengano sospese nel più breve tempo possibile.

Oltre agli aspetti tecnici e legali, un avvocato offre anche un’importante protezione emotiva. Affrontare un pignoramento immobiliare è un’esperienza stressante, che può avere un impatto devastante sulla vita del debitore e della sua famiglia. La possibilità di perdere la propria casa o un immobile di valore può generare ansia, paura e insicurezza, rendendo ancora più difficile affrontare razionalmente la situazione. Sapere di avere al proprio fianco un professionista competente che si occupa della questione legale e che può proteggere i diritti del debitore offre un sollievo significativo. Un avvocato esperto può infatti ridurre il peso emotivo della procedura, permettendo al debitore di affrontare la situazione con maggiore serenità e fiducia.

Infine, va sottolineato che la cancellazione del pignoramento non è solo una questione di liberare un immobile dal vincolo esecutivo, ma ha anche importanti implicazioni sul futuro economico del debitore. Un pignoramento che viene portato a termine e culmina con la vendita forzata dell’immobile può causare danni irreversibili alla situazione finanziaria del debitore, compromettendo anche la sua possibilità di accedere a futuri crediti o mutui. Ottenere la cancellazione del pignoramento, al contrario, permette al debitore di ripartire, conservando il proprio patrimonio e proteggendo la propria stabilità economica a lungo termine. L’assistenza di un avvocato esperto è quindi essenziale non solo per risolvere il problema immediato, ma anche per salvaguardare il futuro finanziario del debitore.

In conclusione, affrontare un pignoramento immobiliare senza l’assistenza di un avvocato esperto può esporre il debitore a rischi elevati e compromettere i suoi diritti. La complessità delle norme, la necessità di rispettare tempistiche precise e la capacità di negoziare con i creditori rendono indispensabile il supporto di un professionista qualificato. Un avvocato esperto non solo offre una difesa legale efficace, ma rappresenta anche una guida preziosa per superare la crisi economica e recuperare la stabilità finanziaria. In un contesto così delicato, il ruolo dell’avvocato va oltre la semplice consulenza: è una figura che tutela, assiste e protegge il debitore, garantendogli la migliore difesa possibile in uno dei momenti più difficili della sua vita.

Da questo punto di vista, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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