Quanto Costa La Cancellazione Di Un Pignoramento?

Il costo della cancellazione di un pignoramento può variare notevolmente in base a diversi fattori, come l’ammontare del debito, le spese legali, e le eventuali spese giudiziarie. Quando un debitore subisce un pignoramento, significa che i suoi beni, conti correnti o parte del suo reddito sono stati bloccati per saldare un debito non pagato. La cancellazione del pignoramento avviene solo quando il debito viene estinto, attraverso il pagamento totale o la rateizzazione, o tramite un intervento giudiziario che annulla l’esecuzione.

In primo luogo, il pagamento del debito rappresenta il costo più rilevante per la cancellazione di un pignoramento. Se un debitore deve, ad esempio, 10.000 euro al creditore, dovrà estinguere interamente questo importo per ottenere la revoca del pignoramento. In alcuni casi, invece di pagare l’intero debito in un’unica soluzione, è possibile concordare una rateizzazione, che consente al debitore di dilazionare il pagamento in un periodo di tempo più lungo. La rateizzazione può essere una soluzione praticabile per molti debitori, evitando il blocco totale dei beni e permettendo di risolvere il pignoramento in modo più sostenibile.

Un altro elemento importante da considerare sono le spese legali. Affrontare un pignoramento senza l’assistenza di un avvocato è estremamente rischioso, data la complessità delle procedure legali coinvolte. L’intervento di un avvocato può costare tra i 2.000 e i 5.000 euro, a seconda della difficoltà del caso e del tempo necessario per gestire il procedimento. L’avvocato si occuperà di negoziare con il creditore, di verificare la correttezza della procedura e, se necessario, di presentare un’opposizione al pignoramento.

L’opposizione al pignoramento, regolata dall’articolo 615 del Codice di Procedura Civile, è un’altra strada che potrebbe comportare costi aggiuntivi. Se un debitore ritiene che il pignoramento sia illegittimo o viziato da errori procedurali, ha il diritto di presentare ricorso al giudice. In questo caso, oltre ai costi legali, potrebbero esserci delle spese processuali, come le tasse di iscrizione a ruolo, che possono variare da 200 a 500 euro, a seconda del tribunale competente. La presentazione di un’opposizione è fondamentale quando il debitore è convinto che il debito non sia dovuto o che il pignoramento sia stato eseguito in modo irregolare.

Inoltre, per i debitori che si trovano in una situazione di grave difficoltà finanziaria, esiste la possibilità di accedere alla procedura di sovraindebitamento, regolata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Questa legge consente ai debitori sovraindebitati di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti, che, se approvato dal giudice, sospende i pignoramenti in corso. Anche se questa procedura comporta delle spese legali e giudiziarie, potrebbe rappresentare una soluzione più economica rispetto a un pignoramento prolungato o all’immediata estinzione del debito.

Nel contesto della rateizzazione, il costo complessivo può essere significativamente inferiore rispetto a una risoluzione immediata. Per esempio, se il debito è di 20.000 euro, e viene concordata una rateizzazione in 60 mesi, il debitore potrebbe pagare 333 euro al mese, evitando così di subire il blocco dei propri beni. Tuttavia, è essenziale che la rateizzazione venga negoziata e formalizzata in modo corretto per garantire la sospensione del pignoramento.

Infine, ci sono altre spese da considerare, come i compensi per periti nel caso di pignoramenti di beni immobili o mobili di valore, o le tasse giudiziarie legate alla gestione della procedura esecutiva. Questi costi possono variare a seconda del tipo di bene pignorato e della complessità del caso.

In sintesi, la cancellazione di un pignoramento comporta diversi costi, dal pagamento del debito alle spese legali e giudiziarie. È fondamentale agire rapidamente e con la consulenza di un avvocato per ridurre al minimo le spese e i tempi necessari per risolvere il problema. La rateizzazione e l’opposizione al pignoramento sono strumenti utili per ridurre i costi complessivi, ma richiedono una gestione legale attenta per evitare ulteriori complicazioni.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cos’è la cancellazione di un pignoramento?

La cancellazione di un pignoramento è il processo con cui si rimuove il blocco imposto sui beni o sulle somme di un debitore a seguito di un’esecuzione forzata. Il pignoramento viene attivato per recuperare un debito non pagato, ma una volta che il debito è estinto, il creditore è obbligato a revocare il pignoramento. La cancellazione può avvenire attraverso il pagamento totale del debito, una rateizzazione o una decisione del giudice in caso di errori procedurali o tramite un’opposizione. In alcuni casi, la cancellazione può essere accelerata attraverso un’ordinanza di svincolo.

Riassunto per punti:

  • La cancellazione rimuove il blocco sui beni/somme.
  • Si ottiene con il pagamento, rateizzazione o intervento giudiziario.
  • Il giudice può annullare il pignoramento in caso di irregolarità.

Quali sono i principali costi associati alla cancellazione di un pignoramento?

Il costo della cancellazione di un pignoramento può variare notevolmente in base a diversi fattori. Tra i costi principali ci sono:

  • Pagamento del debito: Il costo più evidente è il pagamento del debito stesso. Per ottenere la cancellazione del pignoramento, è necessario risolvere il debito, che può variare da poche migliaia a decine di migliaia di euro, a seconda della natura del debito pignorato.
  • Spese legali: Se si richiede l’assistenza di un avvocato per gestire il pignoramento e la sua cancellazione, le spese legali possono essere rilevanti. In media, il costo di un avvocato per la gestione di un pignoramento può oscillare tra i 2.000 e i 5.000 euro, a seconda della complessità del caso.
  • Compensi per periti o esperti: Nel caso di pignoramenti di beni immobili o mobili di valore, potrebbe essere necessario l’intervento di periti o esperti per valutare i beni. Anche queste consulenze hanno dei costi aggiuntivi che devono essere considerati.
  • Spese di procedura giudiziaria: Se il pignoramento richiede un intervento giudiziario per essere cancellato, potrebbero esserci costi legati alla presentazione di ricorsi o opposizioni al pignoramento. I costi variano in base alle tariffe stabilite dal tribunale competente.

Cosa include il costo delle spese legali?

Le spese legali associate alla cancellazione di un pignoramento comprendono diverse voci. Il costo di un avvocato può includere:

  • Consulenza iniziale: Una prima valutazione del caso da parte dell’avvocato per determinare le possibilità di cancellazione del pignoramento.
  • Assistenza nella negoziazione: Se il debitore sceglie di negoziare un accordo di rateizzazione con il creditore, l’avvocato assiste nella preparazione e negoziazione del piano di pagamento, evitando che il pignoramento si prolunghi.
  • Presentazione di opposizione: Se il debitore decide di contestare il pignoramento per errori procedurali, il costo legale copre anche la preparazione e la presentazione dell’opposizione al pignoramento in tribunale.
  • Svincolo giudiziario: Se è necessario un intervento del giudice per ottenere lo svincolo delle somme o dei beni, l’avvocato seguirà il processo giudiziario fino all’emissione dell’ordinanza di svincolo.

In base alla complessità del caso, questi costi legali possono aumentare. Tuttavia, in molti casi, un avvocato esperto è fondamentale per accelerare il processo di cancellazione e ridurre ulteriori problemi legati al pignoramento.

Quanto costa l’opposizione a un pignoramento?

L’opposizione a un pignoramento è uno strumento legale che permette al debitore di contestare la legittimità del pignoramento. L’articolo 615 del Codice di Procedura Civile disciplina questa possibilità, consentendo al debitore di presentare un ricorso al giudice se ritiene che ci siano stati errori nella procedura o che il debito non sia dovuto. I costi legati a questa opposizione possono variare, ma generalmente includono:

  • Spese legali: L’assistenza di un avvocato per preparare e presentare l’opposizione, che può costare tra 2.000 e 5.000 euro, in base alla complessità del caso e alla durata della procedura.
  • Spese processuali: Se il tribunale accoglie l’opposizione e procede con l’analisi del caso, possono esserci costi legati alla gestione del procedimento giudiziario, come le tasse processuali, che possono variare da 200 a 500 euro.

In caso di successo dell’opposizione, il pignoramento può essere sospeso o annullato, riducendo ulteriori costi per il debitore.

Esistono alternative più economiche per cancellare un pignoramento?

Oltre all’opposizione giudiziaria e alla risoluzione completa del debito, esistono altre soluzioni che possono ridurre i costi legati alla cancellazione del pignoramento. Tra queste:

  • Rateizzazione del debito: Spesso, la soluzione più semplice e meno onerosa è la rateizzazione del debito. Concordare un piano di pagamento con il creditore permette di evitare il blocco totale dei beni o delle somme sul conto corrente. Dopo il pagamento della prima rata, il debitore può richiedere la sospensione del pignoramento. Questa soluzione evita i costi elevati di un procedimento giudiziario.
  • Procedura di sovraindebitamento: Per i debitori in grave difficoltà finanziaria, la Legge sul Sovraindebitamento (Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, D.Lgs. n. 14/2019) offre un’alternativa per rinegoziare i debiti e sospendere i pignoramenti. Questa procedura consente al debitore di presentare un piano di ristrutturazione del debito che, una volta approvato dal giudice, può cancellare o sospendere il pignoramento in corso. Sebbene ci siano costi legati alla procedura e all’assistenza legale, questa opzione può ridurre significativamente il carico del debito e il blocco dei beni.

Quali sono i costi di una rateizzazione del debito?

I costi di una rateizzazione del debito variano in base all’importo totale del debito, la durata del piano di pagamento e gli eventuali interessi applicati. Una rateizzazione viene concordata tra debitore e creditore per suddividere il pagamento in tranche più gestibili, che possono variare da 12 a 72 mesi. Le spese legali per negoziare la rateizzazione e garantirne la formalizzazione possono oscillare tra i 2.000 e i 5.000 euro. Il debitore deve inoltre tenere conto di eventuali interessi aggiuntivi che possono aumentare il costo complessivo.

Riassunto per punti:

  • Importo rateizzato e interessi.
  • Durata da 12 a 72 mesi.
  • Spese legali tra 2.000 e 5.000 euro.
  • Eventuali costi aggiuntivi come interessi e commissioni.

Quali altri costi possono influire sulla cancellazione di un pignoramento?

Oltre al pagamento del debito e alle spese legali, diversi altri costi possono influire sulla cancellazione di un pignoramento. Se sono coinvolti beni immobili o mobili di valore, potrebbe essere necessario pagare dei periti per una valutazione, con costi variabili a seconda della complessità del bene da stimare. Le tasse giudiziarie possono includere spese per l’iscrizione a ruolo e altre formalità processuali. Inoltre, ci potrebbero essere interessi aggiuntivi applicati nel caso di un accordo di rateizzazione. Infine, se il pignoramento è complesso o contestato, potrebbero esserci ulteriori spese amministrative o legate alla gestione del procedimento legale.

Riassunto per punti:

  • Perizie per beni immobili/mobili di valore.
  • Tasse giudiziarie (iscrizione a ruolo e formalità).
  • Interessi aggiuntivi in caso di rateizzazione.
  • Spese amministrative per la gestione legale.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti e Pignoramenti

Affrontare un pignoramento può essere una sfida complessa e stressante, e senza un adeguato supporto legale, il rischio di subire danni finanziari significativi aumenta. La procedura di pignoramento, infatti, può bloccare conti correnti, trattenere stipendi o pensioni e portare al sequestro di beni immobili e mobili. È proprio in queste situazioni che la consulenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti diventa essenziale per garantire una difesa efficace e una gestione corretta delle procedure legali.

Un avvocato specializzato in cancellazione debiti conosce le leggi che regolano il pignoramento, come il Codice di Procedura Civile, e ha familiarità con le molteplici tutele offerte al debitore. Ad esempio, solo una parte dello stipendio o della pensione può essere pignorata, solitamente fino a un quinto del reddito netto. Un avvocato qualificato può garantire che queste limitazioni siano rispettate e che il debitore non subisca trattenute superiori a quanto stabilito dalla legge. Questo è particolarmente importante per chi deve gestire situazioni finanziarie complesse e ha bisogno di proteggere il proprio reddito.

Uno dei principali vantaggi di avere un avvocato esperto a fianco è la capacità di navigare efficacemente tra le diverse opzioni disponibili per cancellare o sospendere un pignoramento. Il primo passo per cancellare un pignoramento è solitamente il pagamento totale del debito. Una volta saldato l’importo, il creditore è obbligato a richiedere la revoca del pignoramento. Tuttavia, un avvocato esperto può garantire che il processo venga completato tempestivamente, evitando che eventuali ritardi da parte del creditore prolunghino inutilmente il blocco dei beni.

Nel caso in cui il pagamento immediato del debito non sia possibile, una delle soluzioni più comuni è la rateizzazione del debito. Un avvocato può negoziare un piano di pagamento con il creditore che consenta al debitore di dilazionare il pagamento nel tempo, riducendo l’impatto economico immediato. Una volta che il piano di rateizzazione è approvato, spesso il pagamento della prima rata è sufficiente per ottenere la sospensione del pignoramento, permettendo al debitore di evitare ulteriori blocchi dei propri beni o conti correnti.

Un altro strumento essenziale che un avvocato può sfruttare è la procedura di sovraindebitamento, regolata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Questa procedura consente ai debitori in difficoltà di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti, che, se approvato dal giudice, sospende i pignoramenti in corso. Questa opzione può essere particolarmente utile per coloro che non possono risolvere immediatamente il debito ma che cercano una soluzione a lungo termine. La gestione di una procedura di sovraindebitamento richiede una conoscenza approfondita delle leggi e delle procedure, e affidarsi a un avvocato esperto in questa materia può fare la differenza tra una soluzione tempestiva e una situazione finanziaria aggravata.

Quando un pignoramento è eseguito in modo irregolare o quando il debitore ritiene che non vi sia più motivo per procedere, un avvocato può presentare un’opposizione al pignoramento. L’articolo 615 del Codice di Procedura Civile consente al debitore di contestare il pignoramento in casi di errori procedurali o se il debito non è dovuto. La preparazione di un’opposizione richiede una profonda conoscenza del diritto esecutivo e delle norme procedurali, e un avvocato può garantire che tutte le prove e i documenti necessari vengano presentati al giudice in modo adeguato e tempestivo.

Oltre a proteggere il debitore durante la procedura di pignoramento, un avvocato esperto è in grado di fornire una consulenza strategica sul modo migliore per gestire il debito a lungo termine. Questo può includere la negoziazione con i creditori per trovare soluzioni più favorevoli, come un accordo di riduzione del debito, oppure la preparazione di un piano di ristrutturazione per evitare che il debito si aggravi ulteriormente. L’assistenza legale non si limita quindi alla fase del pignoramento, ma copre tutte le sfaccettature della gestione del debito, compresa la prevenzione di ulteriori azioni legali o esecutive.

Un altro aspetto da considerare è il ruolo che un avvocato può svolgere quando si tratta di conti cointestati. Nel caso di conti condivisi con un’altra persona, come un coniuge o un socio in affari, è fondamentale che solo la parte di competenza del debitore venga bloccata. Tuttavia, nella pratica, è frequente che l’intero saldo del conto venga congelato. Un avvocato esperto può intervenire rapidamente per garantire che la parte non coinvolta nel debito non subisca ingiustamente il blocco dei propri fondi, ottenendo così lo sblocco tempestivo della quota spettante al cointestatario.

L’importanza di un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti è evidente anche nel prevenire ulteriori danni finanziari. Un pignoramento che si protrae per lungo tempo può avere effetti devastanti sulle finanze di un individuo o di un’azienda, limitando la capacità di operare normalmente. L’intervento di un avvocato può accelerare il processo di risoluzione, riducendo al minimo il tempo in cui il debitore subisce le conseguenze del pignoramento.

Infine, un legale qualificato offre un supporto psicologico e pratico in un momento di grande stress e pressione. Essere soggetti a un pignoramento può generare ansia e incertezza per il futuro. Avere un avvocato a fianco che conosce le procedure, le opzioni e le tutele legali fornisce al debitore la sicurezza di essere ben rappresentato e difeso.

In conclusione, un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti non solo offre una difesa efficace contro le azioni legali intraprese dai creditori, ma fornisce anche una guida strategica per affrontare la situazione in modo rapido e con il minimo impatto economico. La complessità del diritto esecutivo e le molteplici soluzioni disponibili rendono fondamentale il ruolo del legale, che può proteggere i diritti del debitore e garantire che tutte le possibilità legali vengano sfruttate al meglio. L’intervento di un avvocato non solo aiuta a risolvere il problema del pignoramento, ma fornisce una base solida per la gestione futura delle finanze, evitando ulteriori problematiche e ripercussioni negative.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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