Quando Fallisce Una Srl Fallisce Anche L’Amministratore?

Quando una Società a Responsabilità Limitata (SRL) fallisce, la questione se fallisce anche l’amministratore è complessa e richiede un’analisi dettagliata delle normative italiane e delle circostanze specifiche del caso. La SRL è una forma giuridica che limita la responsabilità dei soci ai conferimenti effettuati, proteggendo generalmente il loro patrimonio personale. Tuttavia, l’amministratore può essere ritenuto responsabile in determinate circostanze, specialmente se vi sono state violazioni delle normative o comportamenti fraudolenti.

In Italia, la disciplina del fallimento è regolata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), che ha riformato profondamente la materia. Questo codice stabilisce le procedure da seguire in caso di insolvenza delle imprese, inclusi i compiti del curatore fallimentare e i diritti dei creditori. Quando una SRL viene dichiarata fallita, il tribunale nomina un curatore fallimentare che ha il compito di gestire la liquidazione dei beni della società per soddisfare i creditori.

Il fallimento della SRL non comporta automaticamente il fallimento dell’amministratore, poiché la responsabilità di quest’ultimo è generalmente limitata al ruolo e alle funzioni svolte. Tuttavia, ci sono eccezioni significative. Se l’amministratore ha commesso irregolarità, frodi o violazioni dei propri doveri fiduciari, può essere ritenuto personalmente responsabile e chiamato a rispondere con il proprio patrimonio personale. Ad esempio, l’articolo 2476 del Codice Civile italiano prevede la responsabilità degli amministratori verso la società, i soci e i terzi per i danni derivanti da atti compiuti con dolo o colpa grave.

Le violazioni che possono comportare responsabilità personale includono la gestione fraudolenta, la violazione dei doveri fiduciari, la mancata osservanza delle norme fiscali e la mancata tenuta delle scritture contabili. La gestione fraudolenta si riferisce a comportamenti intenzionalmente ingannevoli o fraudolenti, come la falsificazione dei bilanci o la sottrazione di beni della società. La violazione dei doveri fiduciari si verifica quando l’amministratore agisce in conflitto di interessi o prende decisioni che danneggiano la società e i suoi soci. La mancata osservanza delle norme fiscali include la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o il mancato pagamento delle imposte, che può comportare anche sanzioni penali.

Un esempio concreto può essere visto nel caso di amministratori che non tengono correttamente le scritture contabili. La legge richiede che le società mantengano registrazioni accurate e trasparenti delle loro operazioni finanziarie. Se un amministratore non adempie a questo obbligo, può essere ritenuto responsabile per eventuali danni causati alla società e ai suoi creditori. Inoltre, la falsificazione delle scritture contabili è un reato penale punibile con sanzioni severe.

Secondo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, la mancata dichiarazione di insolvenza entro i termini stabiliti può comportare responsabilità per l’amministratore. Se l’amministratore ritarda deliberatamente la dichiarazione di fallimento, sperando in un miglioramento della situazione finanziaria, può essere ritenuto responsabile per i danni aggiuntivi causati ai creditori. Questa normativa mira a garantire che i debitori agiscano in modo tempestivo e responsabile quando si trovano in difficoltà finanziarie.

Le statistiche sui fallimenti in Italia mostrano che molte SRL affrontano difficoltà finanziarie significative. Secondo i dati del Registro delle Imprese, nel 2020 sono stati dichiarati oltre 10.000 fallimenti, con un impatto significativo sull’economia e sull’occupazione. Questi dati evidenziano l’importanza di una gestione responsabile e conforme alle normative da parte degli amministratori delle SRL.

Le sanzioni per gli amministratori che non rispettano i propri obblighi possono includere multe, divieti di esercitare attività imprenditoriali e, nei casi più gravi, la reclusione. Ad esempio, l’evasione fiscale può comportare pene detentive fino a sei anni, a seconda dell’entità dell’importo evaso. Queste sanzioni mirano a dissuadere gli amministratori dal compiere atti illeciti e a proteggere gli interessi dei creditori e della società.

È fondamentale che gli amministratori siano consapevoli delle proprie responsabilità e delle conseguenze legali delle loro azioni. La consulenza legale e fiscale può aiutare gli amministratori a comprendere meglio i loro obblighi e a prendere decisioni informate. Inoltre, l’adozione di pratiche di governance aziendale solide, come la trasparenza nella contabilità e la supervisione delle attività aziendali, può contribuire a ridurre il rischio di responsabilità personale.

Un altro strumento importante per gli amministratori è l’assicurazione di responsabilità civile professionale. Questa polizza può coprire i danni causati a terzi a causa di errori o omissioni nell’esercizio delle funzioni di amministratore. Tuttavia, è importante notare che l’assicurazione non copre atti di frode o dolo, quindi gli amministratori devono comunque agire in modo etico e conforme alle normative.

In conclusione, il fallimento di una SRL non comporta automaticamente il fallimento dell’amministratore, ma quest’ultimo può essere ritenuto personalmente responsabile in caso di irregolarità, frodi o violazioni dei propri doveri. Le normative italiane offrono strumenti di protezione sia per i creditori che per gli amministratori, ma è essenziale che questi ultimi siano consapevoli delle loro responsabilità e adottino pratiche di gestione aziendale responsabili. La consulenza legale e fiscale, l’adozione di buone pratiche di governance e l’assicurazione di responsabilità civile professionale sono strumenti chiave per proteggere gli amministratori dalle conseguenze legali delle loro azioni.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Che cos’è una SRL e quali sono le sue caratteristiche principali?

Una Società a Responsabilità Limitata (SRL) è una forma giuridica di impresa molto diffusa in Italia, caratterizzata dalla limitazione della responsabilità dei soci. I soci di una SRL rispondono delle obbligazioni sociali nei limiti delle quote conferite. Questo significa che, in caso di difficoltà finanziarie o fallimento, i soci rischiano solo il capitale investito nella società e non i loro beni personali. Le SRL offrono una certa flessibilità nella gestione e nella struttura del capitale sociale, rendendole una scelta popolare per piccole e medie imprese.

Quando una SRL può essere dichiarata fallita?

Una Società a Responsabilità Limitata (SRL) può essere dichiarata fallita quando si trova in uno stato di insolvenza, ovvero quando non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni finanziarie. Il fallimento è una procedura giudiziaria che ha lo scopo di liquidare il patrimonio della società insolvente per ripartire il ricavato tra i creditori. La dichiarazione di fallimento avviene su iniziativa del tribunale competente, generalmente su richiesta dei creditori, del pubblico ministero o della stessa società.

Per avviare una procedura di fallimento, è necessario che ricorrano alcune condizioni specifiche. Prima di tutto, la SRL deve trovarsi in uno stato di insolvenza, definito dall’articolo 5 del Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Legge Fallimentare). L’insolvenza è la situazione in cui la società non è più in grado di adempiere regolarmente ai propri debiti, manifestandosi attraverso il mancato pagamento di stipendi, fornitori o altri creditori. Il tribunale valuta questa condizione basandosi su evidenze concrete, come bilanci, estratti conto bancari e altri documenti finanziari.

Una volta accertato lo stato di insolvenza, il tribunale procede con la dichiarazione di fallimento, nominando un curatore fallimentare che avrà il compito di gestire la liquidazione del patrimonio della società. Il curatore deve redigere un inventario dei beni, valutare i crediti e i debiti e predisporre un piano di riparto delle somme ottenute dalla liquidazione tra i creditori. Durante questo processo, il tribunale esercita una funzione di supervisione per garantire che le operazioni siano condotte in modo equo e trasparente.

La legge prevede anche alcuni requisiti soggettivi per la dichiarazione di fallimento di una SRL. Non tutte le imprese possono essere sottoposte a procedura fallimentare; sono escluse, ad esempio, le imprese che non raggiungono determinate soglie dimensionali stabilite dalla legge. Secondo l’articolo 1 della Legge Fallimentare, sono escluse dal fallimento le imprese che, nei tre esercizi precedenti, non abbiano superato uno dei seguenti limiti: attivo patrimoniale di 300.000 euro, ricavi lordi di 200.000 euro e debiti anche non scaduti per un ammontare complessivo di 500.000 euro.

Un altro aspetto importante riguarda il ruolo degli amministratori durante la procedura di fallimento. Gli amministratori possono essere chiamati a rispondere personalmente se si dimostra che hanno agito in modo fraudolento o negligente, violando i propri doveri fiduciari. Ad esempio, l’articolo 2476 del Codice Civile prevede la responsabilità degli amministratori per i danni causati alla società, ai soci o ai terzi a causa di atti dolosi o gravemente negligenti.

Le sanzioni per gli amministratori possono essere severe e includono sia responsabilità civile che penale. L’articolo 236 della Legge Fallimentare, ad esempio, prevede sanzioni penali per la bancarotta fraudolenta, che possono arrivare fino a dieci anni di reclusione. Le sanzioni amministrative, invece, possono includere il divieto di esercitare attività imprenditoriali o di ricoprire cariche societarie per un periodo di tempo determinato.

In termini di dati statistici, il numero di fallimenti in Italia è stato elevato negli ultimi anni, riflettendo le difficoltà economiche di molte imprese. Secondo i dati del Registro delle Imprese, nel 2020 sono stati dichiarati oltre 10.000 fallimenti, un numero significativo che sottolinea l’importanza di una gestione aziendale prudente e conforme alle normative. Questi dati evidenziano come le imprese debbano essere particolarmente attente nella gestione delle loro finanze e nel rispetto delle leggi per evitare situazioni di insolvenza che possano portare al fallimento.

Le procedure di fallimento sono disciplinate dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), che ha introdotto importanti riforme per migliorare l’efficienza delle procedure concorsuali e proteggere i creditori. Questo codice prevede anche misure preventive per aiutare le imprese a identificare e gestire tempestivamente i segnali di crisi, riducendo così il rischio di insolvenza.

Riassunto per punti:

  • Una SRL può essere dichiarata fallita quando si trova in uno stato di insolvenza.
  • L’insolvenza è definita come l’incapacità di soddisfare regolarmente le obbligazioni finanziarie.
  • La dichiarazione di fallimento avviene su iniziativa del tribunale, su richiesta dei creditori, del pubblico ministero o della stessa società.
  • Il tribunale nomina un curatore fallimentare che gestisce la liquidazione del patrimonio della società.
  • Sono escluse dal fallimento le imprese che non superano determinate soglie dimensionali.
  • Gli amministratori possono essere ritenuti personalmente responsabili per atti fraudolenti o negligenti.
  • Le sanzioni per gli amministratori possono includere responsabilità civile e penale.
  • Nel 2020 sono stati dichiarati oltre 10.000 fallimenti in Italia, evidenziando le difficoltà economiche delle imprese.
  • Le procedure di fallimento sono disciplinate dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019).

L’amministratore di una SRL fallita è personalmente responsabile?

L’amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) non è automaticamente personalmente responsabile per i debiti della società in caso di fallimento. Tuttavia, esistono specifiche circostanze in cui può essere ritenuto personalmente responsabile. Questo dipende dal rispetto o meno dei doveri fiduciari e delle normative da parte dell’amministratore. La responsabilità dell’amministratore deriva principalmente da comportamenti negligenti, fraudolenti o in violazione dei propri obblighi legali e fiduciari.

La responsabilità dell’amministratore è disciplinata da diverse norme, tra cui l’articolo 2476 del Codice Civile italiano, che stabilisce che gli amministratori rispondono verso la società, i soci e i terzi per i danni causati da atti compiuti con dolo o colpa grave. Questo articolo sottolinea che la responsabilità può derivare da decisioni gestionali che non rispettano i doveri fiduciari o che sono contrarie agli interessi della società.

Tra le principali violazioni che possono comportare responsabilità personale per l’amministratore ci sono la gestione fraudolenta, la violazione dei doveri fiduciari, la mancata osservanza delle norme fiscali e la mancata tenuta delle scritture contabili. La gestione fraudolenta comprende atti come la falsificazione dei bilanci, la sottrazione di beni della società e altre pratiche ingannevoli. La violazione dei doveri fiduciari si verifica quando l’amministratore agisce in conflitto di interessi o prende decisioni che danneggiano la società e i suoi soci.

In particolare, la mancata osservanza delle norme fiscali può comportare responsabilità personali significative. Se l’amministratore non adempie agli obblighi fiscali della società, come la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o il mancato pagamento delle imposte, può essere chiamato a rispondere con il proprio patrimonio personale. Le autorità fiscali possono richiedere il pagamento delle somme dovute direttamente all’amministratore, che dovrà rispondere con il proprio patrimonio personale.

Un altro aspetto critico è la mancata tenuta delle scritture contabili. Gli amministratori sono obbligati a mantenere una contabilità accurata e trasparente della società. La mancata tenuta delle scritture contabili, o la loro falsificazione, non solo può portare a sanzioni amministrative e penali, ma può anche esporre l’amministratore a responsabilità personali per i danni causati alla società e ai suoi creditori.

La responsabilità penale dell’amministratore può essere particolarmente severa. L’articolo 236 della Legge Fallimentare prevede pene severe per la bancarotta fraudolenta, con pene che possono arrivare fino a dieci anni di reclusione. Queste sanzioni sono applicabili in caso di atti di frode, come la distruzione o la sottrazione di beni, la falsificazione di documenti contabili o altre pratiche fraudolente. La legge mira a dissuadere gli amministratori dal compiere atti illeciti e a proteggere gli interessi dei creditori.

Per mitigare i rischi di responsabilità, gli amministratori possono adottare diverse misure preventive. Una delle principali è l’assicurazione di responsabilità civile professionale, che può coprire i danni causati a terzi a causa di errori o omissioni nell’esercizio delle funzioni di amministratore. Tuttavia, è importante notare che l’assicurazione non copre atti di frode o dolo, quindi gli amministratori devono comunque agire in modo etico e conforme alle normative.

Un’altra misura importante è la consulenza legale e fiscale. Rivolgersi regolarmente a consulenti legali e fiscali può aiutare gli amministratori a comprendere meglio i loro obblighi e a prendere decisioni informate. La consulenza può anche aiutare a prevenire violazioni delle normative e a implementare pratiche di governance aziendale solide, come la trasparenza nella contabilità e la supervisione delle attività aziendali.

Infine, l’adozione di pratiche di governance aziendale solide è fondamentale. Questo include mantenere una contabilità accurata e trasparente, documentare tutte le decisioni aziendali e supervisionare attentamente tutte le attività della società, anche quelle delegate ad altri membri del consiglio di amministrazione o a dipendenti. La formazione continua su temi legali e contabili può anche contribuire a garantire che gli amministratori siano sempre aggiornati sulle normative e sulle migliori pratiche.

Riassunto per punti:

  • Responsabilità personale dell’amministratore: Deriva da comportamenti negligenti, fraudolenti o in violazione dei doveri fiduciari.
  • Violazioni principali: Gestione fraudolenta, violazione dei doveri fiduciari, mancata osservanza delle norme fiscali e mancata tenuta delle scritture contabili.
  • Norme rilevanti: Articolo 2476 del Codice Civile, articolo 236 della Legge Fallimentare.
  • Responsabilità fiscale: Mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o mancato pagamento delle imposte può portare a responsabilità personali.
  • Mancata tenuta delle scritture contabili: Può portare a sanzioni amministrative e penali.
  • Sanzioni penali: Pene severe per la bancarotta fraudolenta, fino a dieci anni di reclusione.
  • Misure preventive: Assicurazione di responsabilità civile professionale, consulenza legale e fiscale, adozione di pratiche di governance aziendale solide.

Con queste misure, gli amministratori possono proteggersi efficacemente dalle responsabilità personali, assicurando una gestione responsabile e conforme alle normative della propria SRL.

Quali sono le principali violazioni che possono comportare responsabilità per l’amministratore?

Le principali violazioni che possono comportare responsabilità per l’amministratore includono:

  • Gestione fraudolenta: Se l’amministratore ha compiuto atti di frode, come la sottrazione di beni della società o la falsificazione dei bilanci, può essere ritenuto personalmente responsabile.
  • Violazione dei doveri fiduciari: Gli amministratori hanno l’obbligo di agire nell’interesse della società e dei suoi soci. Se violano questo dovere, ad esempio agendo in conflitto di interessi o prendendo decisioni dannose per la società, possono essere ritenuti responsabili.
  • Mancata osservanza delle norme fiscali: Gli amministratori devono assicurarsi che la società rispetti le normative fiscali e tributarie. La mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o il mancato pagamento delle imposte possono comportare responsabilità personali.
  • Mancata tenuta delle scritture contabili: Gli amministratori devono tenere correttamente le scritture contabili della società. La mancata tenuta delle scritture o la loro falsificazione può comportare responsabilità personali.

Cosa succede se l’amministratore non adempie agli obblighi fiscali della SRL?

Se l’amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) non adempie agli obblighi fiscali, le conseguenze possono essere gravi sia a livello personale che societario. Gli obblighi fiscali includono la presentazione delle dichiarazioni fiscali, il pagamento delle imposte dovute e la tenuta della contabilità secondo le norme vigenti. La mancata osservanza di questi obblighi può comportare sanzioni amministrative, penali e responsabilità personali per l’amministratore.

Quando una SRL non adempie ai propri obblighi fiscali, le autorità fiscali possono intervenire per recuperare le somme dovute. Questo può includere il pignoramento dei beni della società, l’iscrizione di ipoteche su immobili di proprietà della società e altre azioni esecutive. Tuttavia, se l’amministratore è ritenuto responsabile della mancata osservanza degli obblighi fiscali, può essere chiamato a rispondere con il proprio patrimonio personale. L’articolo 2476 del Codice Civile italiano prevede che gli amministratori siano responsabili verso la società, i soci e i terzi per i danni causati da atti compiuti con dolo o colpa grave.

Uno degli scenari più comuni in cui un amministratore può essere ritenuto personalmente responsabile è la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali. Le dichiarazioni fiscali sono obbligatorie e devono essere presentate entro termini stabiliti dalla legge. La mancata presentazione o la presentazione di dichiarazioni false può portare a sanzioni amministrative elevate e, in alcuni casi, a sanzioni penali. Secondo l’articolo 5 del Decreto Legislativo 74/2000, la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti è punita con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni.

Il mancato pagamento delle imposte dovute è un’altra violazione grave. Se una società non paga le imposte, l’Agenzia delle Entrate può avviare azioni esecutive per recuperare le somme dovute. Questo può includere il pignoramento dei conti bancari della società, la vendita forzata dei beni della società e altre misure coercitive. Se l’amministratore è ritenuto responsabile della mancata gestione fiscale, può essere personalmente obbligato a pagare le somme dovute. L’articolo 11 del Decreto Legislativo 74/2000 prevede pene severe per l’omesso versamento di ritenute certificate, con la reclusione da sei mesi a due anni se l’importo non versato è superiore a 150.000 euro per ciascun periodo d’imposta.

La tenuta della contabilità è un altro obbligo cruciale. Gli amministratori devono assicurarsi che la contabilità della società sia mantenuta in modo accurato e trasparente, conforme alle norme contabili e fiscali vigenti. La mancata tenuta delle scritture contabili può comportare sanzioni amministrative e penali. La falsificazione delle scritture contabili è considerata una violazione grave e può portare a pene detentive. L’articolo 217 della Legge Fallimentare prevede la reclusione da uno a cinque anni per l’amministratore che, al fine di recare pregiudizio ai creditori, altera le scritture contabili.

Inoltre, se un’amministratore ritarda deliberatamente la dichiarazione di insolvenza della società, sperando in un miglioramento della situazione finanziaria, può essere ritenuto responsabile per i danni aggiuntivi causati ai creditori. Questo comportamento è considerato una violazione dei doveri fiduciari e può comportare responsabilità personali significative. La giurisprudenza italiana ha confermato in numerosi casi la responsabilità degli amministratori che non dichiarano tempestivamente lo stato di insolvenza della società.

Per mitigare il rischio di responsabilità, gli amministratori devono adottare pratiche di governance aziendale solide, che includono la consulenza regolare con esperti legali e fiscali, la trasparenza nella gestione contabile e l’assicurazione di responsabilità civile professionale. Queste misure possono aiutare a garantire che tutte le operazioni aziendali siano condotte in conformità con le leggi e che gli obblighi fiscali siano rispettati.

Riassunto per punti:

  • Responsabilità personale: Gli amministratori possono essere ritenuti personalmente responsabili per la mancata osservanza degli obblighi fiscali.
  • Sanzioni per la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali: Include sanzioni amministrative elevate e, in alcuni casi, sanzioni penali.
  • Mancato pagamento delle imposte: L’Agenzia delle Entrate può avviare azioni esecutive; gli amministratori possono essere obbligati a pagare personalmente.
  • Tenuta della contabilità: La mancata tenuta delle scritture contabili può comportare sanzioni amministrative e penali.
  • Dichiarazione di insolvenza: Il ritardo nella dichiarazione di insolvenza può comportare responsabilità personali significative.
  • Misure preventive: Pratiche di governance aziendale solide, consulenza legale e fiscale regolare, assicurazione di responsabilità civile professionale.

L’amministratore può essere ritenuto responsabile per danni causati a terzi?

L’amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) può essere ritenuto personalmente responsabile per danni causati a terzi se si dimostra che ha agito in modo negligente, fraudolento o in violazione dei propri doveri fiduciari. La responsabilità può derivare da vari comportamenti illeciti che compromettono gli interessi di creditori, fornitori, clienti, dipendenti o altri terzi. La normativa italiana prevede diverse situazioni in cui l’amministratore può essere chiamato a rispondere con il proprio patrimonio personale per i danni causati a terzi.

Il Codice Civile italiano, all’articolo 2476, stabilisce che gli amministratori rispondono verso la società, i soci e i terzi per i danni derivanti da atti compiuti con dolo o colpa grave. Ciò significa che se un amministratore, ad esempio, stipula contratti che espongono la società a perdite ingenti senza una giustificazione razionale o commette atti di frode, può essere ritenuto personalmente responsabile per i danni causati. Inoltre, se un amministratore utilizza risorse della società per scopi personali o agisce in conflitto di interessi, può essere chiamato a rispondere dei danni.

Uno scenario comune in cui l’amministratore può essere ritenuto responsabile è la mancata osservanza delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Se un incidente sul lavoro si verifica a causa della negligenza dell’amministratore nel garantire un ambiente di lavoro sicuro, egli può essere ritenuto personalmente responsabile per i danni subiti dai dipendenti. L’articolo 2087 del Codice Civile obbliga l’imprenditore a adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’integrità fisica e morale dei lavoratori.

La responsabilità può estendersi anche a danni causati ai clienti. Ad esempio, se l’amministratore permette la vendita di prodotti difettosi o non conformi alle normative di sicurezza, e ciò causa danni ai clienti, egli può essere chiamato a rispondere dei danni. Questo principio è supportato dalle normative sulla responsabilità del produttore, che impongono obblighi di sicurezza e qualità sui beni immessi sul mercato.

Le violazioni fiscali rappresentano un altro ambito in cui l’amministratore può essere ritenuto responsabile per danni a terzi, in particolare lo Stato. Se l’amministratore non adempie agli obblighi fiscali della società, come la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o il mancato pagamento delle imposte, le autorità fiscali possono richiedere il pagamento delle somme dovute direttamente all’amministratore. L’articolo 11 del Decreto Legislativo 74/2000 prevede pene severe per l’omesso versamento di ritenute certificate, con la reclusione da sei mesi a due anni se l’importo non versato è superiore a 150.000 euro per ciascun periodo d’imposta.

Inoltre, la giurisprudenza italiana ha spesso confermato la responsabilità personale degli amministratori in caso di bancarotta fraudolenta. Se un amministratore compie atti di frode per sottrarre beni della società ai creditori o per falsificare i conti, può essere condannato a pene detentive severe. L’articolo 216 della Legge Fallimentare prevede la reclusione da tre a dieci anni per la bancarotta fraudolenta, che include la distruzione o la sottrazione di beni, la falsificazione di documenti contabili e altre pratiche fraudolente.

Gli amministratori devono anche essere consapevoli delle conseguenze legali derivanti dall’omessa vigilanza. Se non esercitano un’adeguata supervisione sulle attività aziendali, possono essere ritenuti responsabili per i danni causati da dipendenti o collaboratori. L’articolo 2392 del Codice Civile stabilisce che gli amministratori devono vigilare sull’andamento della gestione sociale, informandosi adeguatamente e intervenendo in caso di comportamenti illeciti da parte di altri amministratori o dirigenti.

Per mitigare i rischi di responsabilità, gli amministratori possono adottare diverse misure preventive. Una delle principali è l’acquisizione di una polizza di assicurazione di responsabilità civile professionale, che può coprire i danni causati a terzi a causa di errori o omissioni nell’esercizio delle funzioni di amministratore. Tuttavia, è importante notare che l’assicurazione non copre atti di frode o dolo, quindi gli amministratori devono comunque agire in modo etico e conforme alle normative.

Un’altra misura preventiva è la consulenza regolare con esperti legali e fiscali, che può aiutare gli amministratori a comprendere meglio i loro obblighi e a prendere decisioni informate. La consulenza può anche aiutare a prevenire violazioni delle normative e a implementare pratiche di governance aziendale solide, come la trasparenza nella contabilità e la supervisione delle attività aziendali.

Infine, l’adozione di pratiche di governance aziendale solide è fondamentale. Questo include mantenere una contabilità accurata e trasparente, documentare tutte le decisioni aziendali e supervisionare attentamente tutte le attività della società, anche quelle delegate ad altri membri del consiglio di amministrazione o a dipendenti. La formazione continua su temi legali e contabili può anche contribuire a garantire che gli amministratori siano sempre aggiornati sulle normative e sulle migliori pratiche.

Riassunto per punti:

  • Responsabilità personale: Gli amministratori possono essere ritenuti personalmente responsabili per danni causati a terzi per negligenza, frode o violazione dei doveri fiduciari.
  • Normativa rilevante: Articolo 2476 del Codice Civile, articolo 2087 del Codice Civile (sicurezza sul lavoro), articolo 11 del Decreto Legislativo 74/2000 (violazioni fiscali), articolo 216 della Legge Fallimentare (bancarotta fraudolenta).
  • Scenari comuni: Incidenti sul lavoro, vendita di prodotti difettosi, violazioni fiscali, bancarotta fraudolenta, omessa vigilanza.
  • Misure preventive: Polizza di assicurazione di responsabilità civile professionale, consulenza legale e fiscale regolare, pratiche di governance aziendale solide, formazione continua.

Quali sono le sanzioni penali previste per l’amministratore in caso di violazioni gravi?

In caso di violazioni gravi, l’amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) può essere soggetto a diverse sanzioni penali. Queste sanzioni sono previste dal Codice Penale italiano e da altre normative specifiche come la Legge Fallimentare e il Decreto Legislativo 74/2000 sulle violazioni fiscali. Le violazioni gravi che possono comportare sanzioni penali includono la bancarotta fraudolenta, la dichiarazione fraudolenta, l’omesso versamento di ritenute certificate, e altri reati legati alla gestione fraudolenta o negligente della società.

Uno dei reati più gravi è la bancarotta fraudolenta, disciplinata dall’articolo 216 della Legge Fallimentare. Questo reato si verifica quando l’amministratore compie atti fraudolenti, come la distruzione o la sottrazione di beni della società, la falsificazione dei documenti contabili o l’occultamento di risorse aziendali, con l’intento di pregiudicare i creditori. Le pene previste per la bancarotta fraudolenta sono particolarmente severe, con la reclusione da tre a dieci anni. Questa normativa mira a proteggere i creditori e a garantire la trasparenza e l’integrità della gestione aziendale.

Un altro reato grave è la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, regolato dall’articolo 2 del Decreto Legislativo 74/2000. Questo reato prevede la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni. La dichiarazione fraudolenta si verifica quando l’amministratore inserisce nelle dichiarazioni fiscali elementi passivi fittizi al fine di evadere le imposte. Questo tipo di frode fiscale danneggia lo Stato e altera la concorrenza leale tra le imprese.

L’omesso versamento di ritenute certificate è un altro reato previsto dall’articolo 10-bis del Decreto Legislativo 74/2000. Se l’amministratore non versa le ritenute operate sugli stipendi dei dipendenti per un importo superiore a 150.000 euro per ciascun periodo d’imposta, è punibile con la reclusione da sei mesi a due anni. Questo reato riflette l’importanza del rispetto degli obblighi fiscali e previdenziali verso i dipendenti e lo Stato.

La falsificazione delle scritture contabili è disciplinata dall’articolo 217 della Legge Fallimentare, che prevede la reclusione da uno a cinque anni per l’amministratore che altera le scritture contabili al fine di recare pregiudizio ai creditori. La falsificazione contabile compromette la trasparenza finanziaria della società e impedisce una corretta valutazione della sua situazione economica, pregiudicando così i diritti dei creditori.

Un altro aspetto importante riguarda la mancata dichiarazione di insolvenza. Se l’amministratore ritarda deliberatamente la dichiarazione di insolvenza, sperando in un miglioramento della situazione finanziaria, può essere ritenuto responsabile per i danni aggiuntivi causati ai creditori. Questo comportamento è considerato una violazione dei doveri fiduciari e può comportare responsabilità penali significative. L’articolo 217-bis della Legge Fallimentare prevede pene per la bancarotta semplice, che include la negligenza nell’amministrazione dei beni e la mancata richiesta di fallimento in tempo utile.

Le sanzioni penali per gli amministratori possono includere anche altre misure accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici e l’incapacità di esercitare imprese commerciali o di ricoprire cariche di amministrazione, direzione o controllo presso qualsiasi impresa per un determinato periodo di tempo. Queste misure mirano a prevenire ulteriori danni e a proteggere il pubblico e i creditori dalle pratiche abusive.

In sintesi, le sanzioni penali per l’amministratore di una SRL in caso di violazioni gravi sono:

  • Bancarotta fraudolenta: Reclusione da tre a dieci anni (art. 216 Legge Fallimentare).
  • Dichiarazione fraudolenta: Reclusione da un anno e sei mesi a sei anni (art. 2 D.Lgs. 74/2000).
  • Omesso versamento di ritenute certificate: Reclusione da sei mesi a due anni (art. 10-bis D.Lgs. 74/2000).
  • Falsificazione delle scritture contabili: Reclusione da uno a cinque anni (art. 217 Legge Fallimentare).
  • Mancata dichiarazione di insolvenza: Pene per bancarotta semplice e responsabilità penali per i danni aggiuntivi (art. 217-bis Legge Fallimentare).

Queste normative evidenziano la serietà con cui il legislatore italiano tratta le violazioni gravi degli obblighi da parte degli amministratori di società. Gli amministratori devono quindi agire con la massima trasparenza, diligenza e rispetto delle leggi per evitare gravi conseguenze legali e penali.

Quali sono le responsabilità contabili dell’amministratore di una SRL?

Le responsabilità contabili dell’amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) sono numerose e rigorosamente regolate dalla legge italiana per garantire trasparenza e correttezza nella gestione finanziaria dell’azienda. Queste responsabilità derivano principalmente dal Codice Civile italiano e dalle normative fiscali e contabili applicabili. Ecco una panoramica delle principali responsabilità contabili dell’amministratore di una SRL:

Tenuta delle scritture contabili L’amministratore è responsabile della corretta tenuta delle scritture contabili della società. Questo include la registrazione accurata e tempestiva di tutte le transazioni finanziarie in modo conforme alle normative vigenti. Le scritture contabili devono essere mantenute in modo da riflettere in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società. L’articolo 2214 del Codice Civile stabilisce l’obbligo di tenere il libro giornale e il libro degli inventari, nonché altri libri contabili previsti dalla legge.

Redazione del bilancio d’esercizio Uno degli obblighi principali dell’amministratore è la redazione del bilancio d’esercizio, che deve essere redatto annualmente e presentato all’assemblea dei soci per l’approvazione. Il bilancio deve includere lo stato patrimoniale, il conto economico e la nota integrativa, e deve essere redatto secondo i principi contabili generalmente accettati e le normative vigenti. Il bilancio deve fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria della società. L’articolo 2423 del Codice Civile disciplina la redazione e la struttura del bilancio d’esercizio.

Presentazione delle dichiarazioni fiscali L’amministratore è responsabile della presentazione delle dichiarazioni fiscali della società. Questo include la dichiarazione dei redditi, la dichiarazione IVA, e altre dichiarazioni fiscali obbligatorie. Le dichiarazioni fiscali devono essere presentate entro i termini stabiliti dalla legge e devono riflettere accuratamente i dati contabili della società. La mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o la presentazione di dichiarazioni false può comportare sanzioni amministrative e penali, come previsto dal Decreto Legislativo 74/2000.

Gestione della contabilità IVA L’amministratore deve assicurarsi che la contabilità IVA della società sia mantenuta in conformità con le normative vigenti. Questo include la registrazione delle operazioni soggette a IVA, la compilazione e la presentazione delle dichiarazioni IVA periodiche, e il versamento dell’IVA dovuta. La gestione corretta della contabilità IVA è essenziale per evitare sanzioni e contenziosi con l’Agenzia delle Entrate.

Mantenimento dei registri obbligatori Oltre ai libri contabili, l’amministratore deve assicurarsi che la società mantenga altri registri obbligatori, come il libro degli inventari, il libro delle assemblee dei soci, il libro delle decisioni del consiglio di amministrazione, e il libro delle obbligazioni (se la società ha emesso obbligazioni). Questi registri devono essere aggiornati regolarmente e mantenuti in modo conforme alle normative vigenti.

Conservazione della documentazione contabile La documentazione contabile, inclusi i registri, le fatture, i contratti e altri documenti rilevanti, deve essere conservata per un periodo di tempo specificato dalla legge. In Italia, la documentazione contabile deve essere conservata per almeno dieci anni. L’amministratore è responsabile della conservazione corretta e sicura di questi documenti, che devono essere disponibili per eventuali ispezioni da parte delle autorità fiscali o altri enti di controllo.

Comunicazione dei dati contabili L’amministratore deve garantire che i dati contabili siano comunicati tempestivamente e accuratamente ai soci, ai revisori dei conti (se presenti) e alle autorità competenti. Questo include la presentazione del bilancio d’esercizio e delle dichiarazioni fiscali, nonché la comunicazione di altre informazioni finanziarie rilevanti. La trasparenza nella comunicazione dei dati contabili è essenziale per garantire la fiducia degli stakeholder nella gestione della società.

Supervisione delle attività contabili L’amministratore deve supervisionare tutte le attività contabili della società, anche se delegate ad altri membri del consiglio di amministrazione o a dipendenti. La supervisione include la verifica periodica delle scritture contabili, il controllo delle operazioni finanziarie e l’assicurazione che tutte le transazioni siano registrate correttamente. L’amministratore deve intervenire tempestivamente in caso di irregolarità o errori contabili.

Prevenzione delle frodi contabili L’amministratore ha il dovere di implementare e mantenere sistemi di controllo interno efficaci per prevenire frodi contabili e altre pratiche illecite. Questo include l’adozione di procedure di controllo adeguate, la formazione del personale contabile e la realizzazione di verifiche periodiche delle operazioni contabili. La prevenzione delle frodi è essenziale per proteggere gli interessi della società e dei suoi soci.

Riassunto per punti:

  • Tenuta delle scritture contabili: Registrazione accurata e tempestiva delle transazioni finanziarie.
  • Redazione del bilancio d’esercizio: Preparazione e presentazione annuale del bilancio alla assemblea dei soci.
  • Presentazione delle dichiarazioni fiscali: Dichiarazione dei redditi, dichiarazione IVA e altre dichiarazioni fiscali obbligatorie.
  • Gestione della contabilità IVA: Registrazione delle operazioni soggette a IVA, compilazione e presentazione delle dichiarazioni IVA.
  • Mantenimento dei registri obbligatori: Aggiornamento e mantenimento di registri come il libro degli inventari e il libro delle assemblee dei soci.
  • Conservazione della documentazione contabile: Conservazione della documentazione contabile per almeno dieci anni.
  • Comunicazione dei dati contabili: Comunicazione tempestiva e accurata dei dati contabili ai soci, revisori dei conti e autorità competenti.
  • Supervisione delle attività contabili: Verifica periodica delle scritture contabili e controllo delle operazioni finanziarie.
  • Prevenzione delle frodi contabili: Implementazione di sistemi di controllo interno per prevenire frodi e pratiche illecite.

L’adempimento di queste responsabilità è fondamentale per garantire una gestione finanziaria trasparente e conforme alle normative, proteggendo così la società, i suoi soci e gli altri stakeholder da rischi legali e finanziari.

L’amministratore può delegare le proprie responsabilità?

L’amministratore può delegare alcune delle proprie responsabilità ad altri membri del consiglio di amministrazione o a dipendenti della società, ma rimane comunque responsabile della supervisione generale e del buon funzionamento della società. La delega delle responsabilità non esime l’amministratore dalla responsabilità personale in caso di violazioni. Pertanto, è importante che l’amministratore supervisioni attentamente le attività delegate e si assicuri che vengano svolte in conformità con la legge e le politiche aziendali.

Come può l’amministratore di una SRL proteggersi dalle responsabilità di un fallimento?

L’amministratore di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) può adottare diverse misure per proteggersi dalle responsabilità derivanti da un fallimento. Queste misure includono l’adozione di pratiche di governance aziendale solide, la consulenza legale e fiscale regolare, l’implementazione di sistemi di controllo interno efficaci e l’acquisizione di assicurazioni specifiche. Ecco una panoramica dettagliata delle principali strategie di protezione.

Consulenza Legale e Fiscale Uno dei modi più efficaci per un amministratore di proteggersi è ottenere consulenza legale e fiscale regolare. Un avvocato esperto in diritto societario può aiutare l’amministratore a comprendere meglio i propri obblighi legali e a prendere decisioni informate. La consulenza fiscale è altrettanto importante per garantire che la società rispetti tutte le normative fiscali vigenti e per evitare sanzioni e responsabilità personali. Collaborare con consulenti legali e fiscali aiuta a prevenire errori e violazioni che potrebbero portare a responsabilità durante un fallimento.

Polizza di Assicurazione di Responsabilità Civile Professionale Acquistare una polizza di assicurazione di responsabilità civile professionale è una misura preventiva fondamentale. Questa assicurazione può coprire i danni causati a terzi a causa di errori, omissioni o negligenze nell’esercizio delle funzioni di amministratore. Tuttavia, è importante notare che l’assicurazione non copre atti di frode o dolo, quindi gli amministratori devono comunque agire in modo etico e conforme alle normative. L’assicurazione può fornire una rete di sicurezza in caso di controversie legali o richieste di risarcimento.

Pratiche di Governance Aziendale Solide L’adozione di pratiche di governance aziendale solide è essenziale per proteggere l’amministratore dalle responsabilità. Questo include mantenere una contabilità accurata e trasparente, documentare tutte le decisioni aziendali, e supervisionare attentamente tutte le attività della società. La trasparenza nella gestione aziendale non solo aiuta a evitare malintesi e conflitti, ma fornisce anche prove documentali che l’amministratore ha agito con diligenza e nell’interesse della società.

Sistemi di Controllo Interno Implementare sistemi di controllo interno efficaci è un altro modo per proteggersi dalle responsabilità. I sistemi di controllo interno aiutano a prevenire frodi, errori contabili e altre pratiche illecite. Questo include la definizione di procedure di controllo adeguate, la separazione dei compiti tra diversi dipendenti, e la realizzazione di verifiche periodiche delle operazioni contabili. La prevenzione delle frodi e delle irregolarità è essenziale per proteggere gli interessi della società e dei suoi soci.

Formazione Continua Partecipare a corsi di formazione su temi legali e contabili può contribuire a garantire che gli amministratori siano sempre aggiornati sulle normative e sulle migliori pratiche. La formazione continua aiuta gli amministratori a rimanere informati sui cambiamenti normativi e a sviluppare le competenze necessarie per gestire la società in modo efficace e conforme alle leggi. La formazione può anche aiutare a identificare e mitigare i rischi potenziali prima che diventino problematici.

Supervisione e Monitoraggio Gli amministratori devono supervisionare tutte le attività contabili e gestionali della società, anche quelle delegate ad altri membri del consiglio di amministrazione o a dipendenti. La supervisione include la verifica periodica delle scritture contabili, il controllo delle operazioni finanziarie, e l’assicurazione che tutte le transazioni siano registrate correttamente. L’amministratore deve intervenire tempestivamente in caso di irregolarità o errori contabili per correggerli e prevenire ulteriori problemi.

Documentazione e Comunicazione Trasparente Mantenere una documentazione accurata e completa di tutte le decisioni e operazioni aziendali è fondamentale. Questo include la registrazione delle riunioni del consiglio di amministrazione, le decisioni prese, e le ragioni alla base delle decisioni. La documentazione trasparente fornisce una traccia verificabile delle azioni dell’amministratore e può essere utilizzata come prova in caso di controversie legali. La comunicazione trasparente con i soci, i revisori dei conti, e le autorità competenti è altrettanto importante per mantenere la fiducia e la conformità.

Prevenzione delle Violazioni Fiscali Gli amministratori devono assicurarsi che la società rispetti tutte le normative fiscali vigenti. Questo include la presentazione tempestiva delle dichiarazioni fiscali, il pagamento delle imposte dovute, e la gestione corretta della contabilità IVA. La mancata osservanza delle normative fiscali può comportare sanzioni amministrative e penali, e gli amministratori possono essere ritenuti personalmente responsabili per le violazioni. Collaborare con consulenti fiscali e implementare sistemi di controllo interno può aiutare a prevenire violazioni e a garantire la conformità fiscale.

Preparazione e Pianificazione In situazioni di difficoltà finanziarie, la preparazione e la pianificazione sono cruciali. Gli amministratori devono monitorare costantemente la situazione finanziaria della società e adottare misure preventive per evitare l’insolvenza. Questo include la gestione prudente delle risorse finanziarie, la riduzione dei costi, e la negoziazione con i creditori per ottenere condizioni di pagamento più favorevoli. La pianificazione proattiva può aiutare a prevenire il fallimento e a proteggere gli amministratori dalle responsabilità.

Riassunto per punti:

  • Consulenza Legale e Fiscale: Ottenere consulenza regolare per comprendere e rispettare gli obblighi legali e fiscali.
  • Polizza di Assicurazione di Responsabilità Civile Professionale: Acquistare una polizza per coprire i danni causati da errori o omissioni.
  • Pratiche di Governance Aziendale Solide: Mantenere una contabilità accurata, documentare decisioni e supervisionare le attività aziendali.
  • Sistemi di Controllo Interno: Implementare controlli per prevenire frodi e irregolarità.
  • Formazione Continua: Partecipare a corsi per rimanere aggiornati su normative e migliori pratiche.
  • Supervisione e Monitoraggio: Verificare periodicamente le scritture contabili e le operazioni finanziarie.
  • Documentazione e Comunicazione Trasparente: Mantenere documentazione completa e comunicare in modo trasparente.
  • Prevenzione delle Violazioni Fiscali: Assicurarsi che la società rispetti tutte le normative fiscali.
  • Preparazione e Pianificazione: Monitorare la situazione finanziaria e adottare misure preventive per evitare l’insolvenza.

Adottare queste misure può aiutare l’amministratore a proteggersi dalle responsabilità derivanti da un fallimento, garantendo una gestione aziendale conforme e trasparente.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti Di SRL

Navigare attraverso le acque turbolente della crisi finanziaria di una Società a Responsabilità Limitata (SRL) e affrontare le conseguenze di un eventuale fallimento può essere un processo complesso e pieno di insidie. La responsabilità dell’amministratore di una SRL, sebbene inizialmente limitata al capitale conferito, può estendersi a responsabilità personali significative in caso di violazioni gravi, frodi o negligenze. In questo contesto, la presenza di un avvocato esperto in cancellazione debiti di SRL diventa non solo consigliabile, ma essenziale.

Un avvocato specializzato in cancellazione debiti può offrire una protezione legale inestimabile, guidando l’amministratore attraverso le intricazioni delle normative fiscali, contabili e fallimentari. La legge italiana, come il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), presenta un quadro complesso che richiede un’interpretazione esperta per garantire che tutti gli obblighi legali siano rispettati. Un avvocato esperto può fornire la consulenza necessaria per prevenire errori che potrebbero trasformarsi in responsabilità personali gravi.

Uno degli aspetti critici in cui un avvocato può essere determinante è la gestione delle procedure contabili e fiscali. Le violazioni in questo ambito possono portare a sanzioni severe, sia amministrative che penali. Ad esempio, la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali o la falsificazione delle scritture contabili non solo espongono l’amministratore a multe, ma anche a pene detentive. Un avvocato può garantire che tutte le operazioni contabili siano conformi alle normative vigenti, riducendo così il rischio di incorrere in sanzioni.

Inoltre, l’avvocato può assistere l’amministratore nella gestione delle relazioni con i creditori, negoziando piani di pagamento sostenibili e prevenendo azioni legali aggressive. In situazioni di crisi, la comunicazione trasparente e la negoziazione efficace con i creditori sono essenziali per evitare il fallimento. Un avvocato esperto può mediare in queste trattative, assicurando che gli interessi dell’amministratore e della società siano protetti.

La rappresentanza legale è cruciale anche durante le procedure fallimentari. Se una SRL entra in stato di insolvenza, l’apertura di una procedura fallimentare comporta la nomina di un curatore che gestirà la liquidazione del patrimonio della società. In questo scenario, un avvocato può rappresentare l’amministratore, garantendo che i suoi diritti siano rispettati e che le operazioni del curatore siano condotte in modo equo e trasparente. La difesa legale diventa ancora più critica se l’amministratore è accusato di bancarotta fraudolenta o altre violazioni gravi.

Un altro aspetto fondamentale è la consulenza preventiva. L’avvocato non è solo un difensore in caso di crisi, ma anche un consulente strategico che può aiutare l’amministratore a implementare pratiche di governance aziendale solide. Questo include l’adozione di sistemi di controllo interno, la separazione dei compiti tra i dipendenti, e la formazione continua su temi legali e contabili. La consulenza preventiva riduce significativamente il rischio di errori che potrebbero portare a responsabilità legali.

Le normative italiane, come l’articolo 2476 del Codice Civile, stabiliscono chiaramente le responsabilità degli amministratori verso la società, i soci e i terzi. Un avvocato esperto può aiutare a navigare queste normative, assicurando che tutte le decisioni aziendali siano conformi alla legge. La trasparenza e la documentazione accurata delle decisioni aziendali sono fondamentali per dimostrare che l’amministratore ha agito con diligenza e nell’interesse della società.

La formazione continua e l’aggiornamento sulle normative vigenti sono altri elementi in cui un avvocato può fare la differenza. Le leggi fiscali e societarie sono in continua evoluzione, e restare aggiornati è essenziale per evitare violazioni involontarie. Un avvocato può fornire formazione e aggiornamenti regolari, mantenendo l’amministratore informato sui cambiamenti normativi che potrebbero influenzare la gestione della società.

Infine, in caso di controversie legali, l’avvocato rappresenta l’amministratore in tribunale, difendendolo dalle accuse e cercando di ottenere il miglior risultato possibile. La rappresentanza legale in tribunale richiede una conoscenza approfondita delle procedure legali e delle normative applicabili, e un avvocato esperto in cancellazione debiti ha l’esperienza necessaria per gestire queste situazioni complesse.

In sintesi, avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti di SRL non è solo una misura di protezione, ma una strategia essenziale per garantire una gestione aziendale conforme e trasparente. L’avvocato offre consulenza legale e fiscale, rappresentanza legale, assistenza nelle negoziazioni con i creditori, e formazione continua. Questi servizi non solo aiutano a prevenire responsabilità personali, ma forniscono anche una difesa robusta in caso di controversie legali. La protezione dei diritti dell’amministratore e la conformità alle normative legali sono fondamentali per garantire la sostenibilità e il successo della società, anche in tempi di crisi.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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