Quali Sono Le Cose Che Si Possono Pignorare?

Il pignoramento è una procedura legale attraverso la quale un creditore può rivalersi sui beni del debitore per soddisfare un credito non pagato. Questo processo è regolato dal Codice di Procedura Civile italiano e da altre normative specifiche, che stabiliscono quali beni possono essere oggetto di pignoramento e in quali circostanze. Comprendere cosa può essere pignorato è fondamentale per entrambe le parti coinvolte: il creditore, che cerca di recuperare il proprio credito, e il debitore, che deve sapere quali beni sono a rischio. In Italia, la pratica del pignoramento copre una vasta gamma di beni mobili e immobili, nonché crediti presso terzi, ognuno dei quali è soggetto a regole specifiche.

Il Codice di Procedura Civile italiano, in particolare gli articoli 492 e seguenti, disciplina in dettaglio le modalità e i limiti del pignoramento. Secondo l’articolo 492, il pignoramento dei beni mobili viene eseguito mediante redazione di un verbale da parte dell’ufficiale giudiziario, che sequestra i beni e li consegna al custode. I beni mobili pignorabili includono automobili, motocicli, mobili, gioielli e altri oggetti di valore. Tuttavia, esistono limitazioni: alcuni beni essenziali per la vita quotidiana del debitore, come il letto, i tavoli, le sedie, gli armadi e il frigorifero, non possono essere pignorati. Inoltre, gli strumenti di lavoro necessari per l’esercizio della professione o del mestiere del debitore sono protetti fino a un certo valore, garantendo che il debitore possa continuare a lavorare e guadagnare.

Il pignoramento dei beni immobili è un altro aspetto importante e complesso. Questo processo richiede la trascrizione dell’atto di pignoramento nei registri immobiliari, come stabilito dall’articolo 555 del Codice di Procedura Civile. I beni immobili che possono essere pignorati includono case, appartamenti, terreni e altre proprietà immobiliari di proprietà del debitore. È importante notare che, sebbene la prima casa del debitore possa essere generalmente protetta dal pignoramento, questa protezione non si applica ai debiti fiscali verso l’Agenzia delle Entrate, che può procedere con il pignoramento anche della prima casa in caso di debiti rilevanti.

Il pignoramento presso terzi riguarda invece crediti che il debitore vanta verso terzi, come stipendi, pensioni e conti bancari. L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile stabilisce che il creditore può richiedere il pignoramento di una parte dello stipendio o della pensione del debitore. Tuttavia, ci sono limiti: può essere pignorato fino a un quinto dello stipendio netto mensile e della pensione, ma per quest’ultima deve essere garantito al debitore un importo minimo pari all’assegno sociale aumentato della metà. Per quanto riguarda i conti bancari, il pignoramento può colpire le somme depositate sul conto, ma anche in questo caso esistono tutele per evitare che il debitore rimanga senza mezzi di sostentamento.

La pratica del pignoramento non si limita ai beni di proprietà del debitore. I beni detenuti da terzi, ma appartenenti al debitore, possono anch’essi essere soggetti a pignoramento. Questo include beni custoditi in magazzini o depositi, oppure beni di proprietà del debitore ma in possesso di altre persone. L’ufficiale giudiziario ha il compito di identificare e sequestrare tali beni, assicurando che possano essere utilizzati per soddisfare il credito.

Le statistiche mostrano che il pignoramento è una pratica relativamente comune in Italia. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, ogni anno vengono eseguiti migliaia di pignoramenti mobiliari, immobiliari e presso terzi. Questi numeri riflettono l’importanza di questo strumento per i creditori che cercano di recuperare i loro crediti. Tuttavia, il processo di pignoramento deve essere gestito con attenzione per garantire che vengano rispettati i diritti di tutte le parti coinvolte.

Un esempio pratico di pignoramento di beni mobili può essere visto nel caso di un creditore che ottiene un decreto ingiuntivo contro un debitore che non ha pagato una fattura di 5.000 euro. L’ufficiale giudiziario si presenta a casa del debitore e pignora l’automobile, che viene successivamente venduta all’asta per soddisfare il credito. In un altro caso, un lavoratore dipendente con un debito di 10.000 euro con una banca vede pignorato il proprio stipendio. La banca ottiene un titolo esecutivo e notifica l’atto di pignoramento al datore di lavoro del debitore, che trattiene un quinto dello stipendio netto del lavoratore ogni mese fino a estinzione del debito.

Il pignoramento di beni immobili è spesso più complesso e può avere conseguenze significative per il debitore. Ad esempio, un debitore con un debito fiscale di 50.000 euro verso l’Agenzia delle Entrate può vedere la propria casa pignorata e messa all’asta, nonostante sia l’unico immobile di proprietà e la sua residenza principale. Questo tipo di pignoramento richiede una procedura giudiziaria rigorosa e la trascrizione nei registri immobiliari per garantire la validità del processo.

Il pignoramento presso terzi, come lo stipendio o la pensione, rappresenta una forma di esecuzione particolarmente impattante per il debitore, in quanto incide direttamente sulle sue entrate mensili. Ad esempio, un debitore con un debito verso una società finanziaria può vedere pignorato un quinto del suo stipendio netto mensile. Se il debitore percepisce una pensione, il creditore può ottenere il pignoramento di una parte della pensione, ma deve essere garantito al debitore un importo minimo per la sua sussistenza.

In conclusione, il pignoramento è uno strumento legale fondamentale per i creditori che cercano di recuperare i loro crediti, ma è anche un processo complesso che richiede una conoscenza approfondita delle normative e dei diritti di tutte le parti coinvolte. I beni che possono essere pignorati variano da beni mobili e immobili a crediti presso terzi, ciascuno con specifiche regole e limitazioni. Comprendere queste dinamiche è essenziale per garantire che il processo si svolga in modo equo e legale, rispettando i diritti sia dei creditori che dei debitori. La consulenza legale è spesso necessaria per navigare queste complesse dinamiche e assicurare che il pignoramento sia gestito correttamente e nel rispetto delle normative vigenti.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e Risposte

Domanda: Che cos’è il pignoramento?

Il pignoramento è un atto esecutivo con il quale un creditore, munito di un titolo esecutivo (come una sentenza di condanna o un decreto ingiuntivo), avvia un procedimento per soddisfare il proprio credito rivalendosi sui beni del debitore. Il pignoramento segna l’inizio dell’esecuzione forzata e viene effettuato da un ufficiale giudiziario.

Domanda: Quali sono i beni che possono essere pignorati?

I beni che possono essere pignorati si suddividono principalmente in beni mobili, beni immobili e crediti presso terzi. Ecco una panoramica dettagliata:

  • Beni Mobili: Include beni come automobili, motocicli, mobili, gioielli e altri oggetti di valore. Il pignoramento dei beni mobili avviene con l’intervento dell’ufficiale giudiziario che redige un verbale di pignoramento e sequestra i beni.
  • Beni Immobili: Comprende case, appartamenti, terreni e altri immobili di proprietà del debitore. Il pignoramento immobiliare richiede una trascrizione nei registri immobiliari e segue una procedura giudiziaria specifica.
  • Crediti presso Terzi: Include stipendi, pensioni, conti bancari e altri crediti vantati dal debitore verso terzi. Il pignoramento presso terzi richiede una notificazione al terzo debitore (ad esempio, il datore di lavoro o la banca) affinché trattenga le somme dovute al debitore.

Domanda: Quali sono i limiti del pignoramento sui beni mobili?

Il Codice di Procedura Civile italiano prevede che alcuni beni mobili non possano essere pignorati. Questi includono:

  • Oggetti indispensabili per il debitore: Come il letto, i tavoli, le sedie, gli armadi, il frigorifero e altri beni essenziali per la vita quotidiana.
  • Strumenti di lavoro: Gli attrezzi e gli strumenti necessari per l’esercizio della professione o del mestiere del debitore, salvo che il valore complessivo non superi una certa soglia.
  • Beni di valore affettivo: Oggetti di valore affettivo, come le fedi nuziali.

Domanda: Quali sono i limiti del pignoramento sui beni immobili?

Anche per i beni immobili esistono alcune protezioni. Ad esempio, la prima casa del debitore non può essere pignorata se è l’unico immobile di proprietà e se vi risiede stabilmente. Tuttavia, questo non si applica ai debiti verso l’Agenzia delle Entrate, che può procedere con il pignoramento anche della prima casa in caso di debiti fiscali rilevanti.

Domanda: Come funziona il pignoramento dello stipendio o della pensione?

Il pignoramento dello stipendio o della pensione è regolato dall’articolo 545 del Codice di Procedura Civile. Il creditore può richiedere il pignoramento di una parte dello stipendio o della pensione del debitore, ma ci sono dei limiti:

  • Stipendio: Può essere pignorato fino a un quinto dello stipendio netto mensile.
  • Pensione: Anche in questo caso, può essere pignorato fino a un quinto della pensione, ma deve essere garantito al debitore un importo minimo pari all’assegno sociale aumentato della metà.

Domanda: Quali sono i passaggi per avviare un pignoramento?

Avviare un pignoramento è un processo legale che consente ai creditori di recuperare i loro crediti rivalendosi sui beni del debitore. Questo procedimento è regolato dal Codice di Procedura Civile italiano e richiede una serie di passaggi specifici. Ecco i principali passaggi per avviare un pignoramento:

1. Ottenere un titolo esecutivo

Il primo passo fondamentale è ottenere un titolo esecutivo, che rappresenta la base legale per avviare l’esecuzione forzata. Un titolo esecutivo può essere:

  • Una sentenza di condanna: Emessa da un tribunale, che stabilisce l’obbligo del debitore di pagare una somma di denaro.
  • Un decreto ingiuntivo: Un’ordinanza emessa dal giudice che ingiunge al debitore di pagare entro un certo termine, solitamente 40 giorni, salvo opposizione.
  • Un atto notarile: Che riconosce un debito e include una clausola esecutiva.

2. Notificare l’atto di precetto

Una volta ottenuto il titolo esecutivo, il creditore deve notificare al debitore l’atto di precetto. L’atto di precetto è un documento formale che intima al debitore di adempiere al pagamento entro un termine di 10 giorni, avvertendolo che, in mancanza di pagamento, si procederà all’esecuzione forzata. L’articolo 480 del Codice di Procedura Civile stabilisce che il precetto deve contenere una serie di informazioni, tra cui:

  • Il titolo esecutivo su cui si basa la richiesta.
  • La somma dovuta.
  • L’avvertimento che, in mancanza di pagamento, si procederà al pignoramento.

3. Richiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario

Se il debitore non paga entro il termine indicato nell’atto di precetto, il creditore può richiedere l’intervento dell’ufficiale giudiziario per eseguire il pignoramento. L’ufficiale giudiziario è un pubblico ufficiale incaricato di eseguire materialmente il pignoramento. Questo può includere:

  • Pignoramento mobiliare: Sequestro di beni mobili come automobili, mobili, gioielli.
  • Pignoramento immobiliare: Sequestro di beni immobili come case, appartamenti, terreni.
  • Pignoramento presso terzi: Sequestro di crediti che il debitore vanta verso terzi, come stipendi, pensioni, conti bancari.

4. Redazione del verbale di pignoramento

L’ufficiale giudiziario redige un verbale di pignoramento, che documenta l’esecuzione del pignoramento stesso. Il verbale deve contenere:

  • L’elenco dei beni pignorati.
  • La descrizione dettagliata dei beni.
  • La nomina del custode dei beni pignorati.

5. Custodia dei beni pignorati

I beni mobili pignorati sono affidati a un custode, che può essere il debitore stesso, un terzo designato o l’ufficiale giudiziario. I beni immobili pignorati sono gestiti da un custode giudiziario nominato dal tribunale.

6. Valutazione dei beni pignorati

Un perito, nominato dal tribunale, valuta i beni mobili o immobili per determinarne il valore di mercato. Questa valutazione è necessaria per stabilire un prezzo base per la vendita all’asta.

7. Vendita all’asta

Il tribunale fissa la data e le modalità dell’asta pubblica, durante la quale i beni pignorati vengono venduti al miglior offerente. L’asta può essere effettuata in modalità tradizionale o telematica. Se l’asta va deserta, il tribunale può fissare una nuova data d’asta, eventualmente riducendo il prezzo base.

8. Distribuzione del ricavato della vendita

Il ricavato della vendita viene utilizzato per soddisfare il credito del creditore. Il tribunale distribuisce i proventi secondo un ordine di priorità stabilito dalla legge. In primo luogo, vengono pagate le spese di procedura, incluse le spese legali e di custodia. Successivamente, il credito del creditore procedente viene soddisfatto. Eventuali fondi residui possono essere utilizzati per pagare altri creditori che abbiano presentato domanda di partecipazione alla distribuzione dei proventi.

Domanda: Cosa succede dopo il pignoramento?

Dopo che un pignoramento è stato eseguito, una serie di passi legali segue per garantire che i beni pignorati siano utilizzati per soddisfare il credito del creditore. Questo processo coinvolge diversi attori e fasi, ciascuna delle quali è regolata da normative precise del Codice di Procedura Civile italiano. Comprendere cosa succede dopo il pignoramento è essenziale sia per i creditori che per i debitori, poiché influisce direttamente sulla risoluzione del debito e sulla disponibilità dei beni coinvolti.

Una volta che l’ufficiale giudiziario ha eseguito il pignoramento, redigendo un verbale e sequestrando i beni mobili o notificando il pignoramento presso terzi, il passo successivo è la custodia e la gestione dei beni pignorati. I beni mobili pignorati sono affidati a un custode, che può essere il debitore stesso, un terzo designato o l’ufficiale giudiziario. Se i beni sono custoditi da un terzo, quest’ultimo è responsabile della loro conservazione fino alla vendita all’asta.

Nel caso di pignoramento immobiliare, il processo è più complesso. Dopo la trascrizione del pignoramento nei registri immobiliari, viene nominato un custode giudiziario, che è responsabile della gestione dell’immobile fino alla sua vendita. Questo può includere la raccolta di eventuali affitti, la manutenzione dell’immobile e la protezione contro eventuali deterioramenti o danneggiamenti.

Una volta che i beni pignorati sono sotto custodia, il passo successivo è la loro valutazione. Un perito, nominato dal tribunale, valuta i beni mobili o immobili per determinarne il valore di mercato. Questa valutazione è cruciale per stabilire un prezzo base per la vendita all’asta. Ad esempio, se un’automobile è stata pignorata, un perito esaminerà le condizioni del veicolo, il chilometraggio e altri fattori rilevanti per determinare il suo valore.

Successivamente, il tribunale fissa la data e le modalità dell’asta pubblica. L’asta è un processo trasparente e pubblico in cui i beni pignorati vengono venduti al miglior offerente. La pubblicazione dell’asta deve avvenire con sufficiente anticipo per garantire la massima partecipazione possibile. Nel caso di beni mobili, l’asta può svolgersi presso il luogo di custodia dei beni, mentre per i beni immobili l’asta avviene generalmente presso il tribunale competente. L’asta può essere effettuata in modalità tradizionale o telematica, a seconda delle disposizioni del tribunale.

Durante l’asta, i partecipanti possono presentare le loro offerte. Se il prezzo offerto raggiunge o supera il valore base stabilito dal perito, il bene viene aggiudicato al miglior offerente. Se l’asta va deserta, cioè se non vi sono offerte valide, il tribunale può fissare una nuova data d’asta, eventualmente riducendo il prezzo base. Questo processo può ripetersi più volte fino alla vendita del bene.

Una volta venduti i beni pignorati, il ricavato della vendita viene utilizzato per soddisfare il credito del creditore. Il tribunale distribuisce i proventi secondo un ordine di priorità stabilito dalla legge. In primo luogo, vengono pagate le spese di procedura, incluse le spese legali e le spese di custodia. Successivamente, il credito del creditore procedente viene soddisfatto. Se rimangono fondi dopo il pagamento del credito principale, questi vengono utilizzati per pagare eventuali altri creditori che abbiano presentato domanda di partecipazione alla distribuzione dei proventi.

Nel caso del pignoramento presso terzi, come lo stipendio o la pensione, il processo è leggermente diverso. Una volta notificato l’atto di pignoramento al terzo (ad esempio, il datore di lavoro o l’ente previdenziale), il terzo è obbligato a trattenere una parte delle somme dovute al debitore e a versarle al creditore fino all’estinzione del debito. Questa trattenuta avviene periodicamente, solitamente mensilmente, e continua fino a quando il debito è completamente pagato. L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile stabilisce che può essere pignorato fino a un quinto dello stipendio netto mensile o della pensione, garantendo comunque un minimo vitale al debitore.

Un esempio pratico può aiutare a comprendere meglio il processo post-pignoramento. Immaginiamo un lavoratore dipendente con un debito di 10.000 euro verso una banca. La banca ottiene un titolo esecutivo e notifica l’atto di pignoramento al datore di lavoro del debitore. Il datore di lavoro, a partire dalla ricezione dell’atto, trattiene un quinto dello stipendio netto del lavoratore ogni mese e versa queste somme alla banca fino a estinzione del debito. Durante questo periodo, il lavoratore continua a percepire il restante quattro quinti dello stipendio, garantendosi così la possibilità di sostenere le proprie spese quotidiane.

Nel caso del pignoramento di un immobile, supponiamo che un debitore possieda un appartamento che viene pignorato per un debito di 50.000 euro verso l’Agenzia delle Entrate. Dopo la trascrizione del pignoramento nei registri immobiliari, un custode giudiziario viene nominato per gestire l’immobile. Successivamente, un perito valuta l’appartamento e ne determina il valore di mercato, fissando un prezzo base per l’asta. Il tribunale pubblica la data dell’asta, e dopo alcuni tentativi, l’immobile viene venduto al miglior offerente. Il ricavato della vendita, ad esempio 80.000 euro, viene utilizzato per pagare le spese di procedura e soddisfare il debito di 50.000 euro verso l’Agenzia delle Entrate. L’eventuale surplus viene restituito al debitore.

In conclusione, il processo post-pignoramento è una sequenza di passaggi ben regolamentati che assicurano che i beni pignorati siano utilizzati in modo trasparente ed equo per soddisfare il credito del creditore. Ogni fase, dalla custodia e valutazione dei beni fino alla vendita all’asta e alla distribuzione dei proventi, è progettata per rispettare i diritti di tutte le parti coinvolte. La comprensione dettagliata di queste procedure è essenziale per navigare con successo il complesso panorama legale del pignoramento.

Esempi Pratici

  1. Pignoramento di un’Automobile: Un creditore ottiene un decreto ingiuntivo contro un debitore che non ha pagato una fattura di 5.000 euro. L’ufficiale giudiziario si presenta a casa del debitore e pignora l’automobile. L’auto viene successivamente venduta all’asta e il ricavato viene utilizzato per soddisfare il credito.
  2. Pignoramento di uno Stipendio: Un lavoratore dipendente ha un debito di 10.000 euro con una banca. La banca ottiene un titolo esecutivo e notifica l’atto di pignoramento al datore di lavoro del debitore. Ogni mese, il datore di lavoro trattiene un quinto dello stipendio netto del lavoratore e lo versa alla banca fino a estinzione del debito.
  3. Pignoramento di una Casa: Un debitore ha un debito fiscale di 50.000 euro con l’Agenzia delle Entrate. Nonostante la casa sia l’unico immobile di proprietà e la sua residenza principale, l’Agenzia delle Entrate procede con il pignoramento e la casa viene messa all’asta per recuperare il debito.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti e Pignoramenti

Navigare il complesso panorama del pignoramento e della cancellazione dei debiti richiede una conoscenza approfondita delle normative e delle procedure legali vigenti. Questo processo non solo coinvolge numerosi attori e fasi, ma può anche avere conseguenze significative sia per il creditore che per il debitore. L’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti non può essere sottovalutata. Un professionista del settore fornisce assistenza indispensabile in ogni fase del procedimento, garantendo che i diritti del debitore siano protetti e che il processo si svolga nel rispetto delle leggi.

Un avvocato specializzato può offrire una consulenza iniziale accurata per determinare la fattibilità del pignoramento o della cancellazione del debito. Questa fase è cruciale, poiché una valutazione errata può portare a complicazioni legali e finanziarie. Un professionista del settore è in grado di esaminare la documentazione pertinente, interpretare le leggi applicabili e fornire consigli strategici su come procedere. Ad esempio, può aiutare a capire se ci sono margini per contestare la validità del titolo esecutivo o se esistono possibilità di negoziare con il creditore per evitare il pignoramento.

La consulenza legale è fondamentale anche per garantire che il processo di pignoramento sia avviato e condotto correttamente. Questo include la preparazione e la notifica dell’atto di precetto, la richiesta di intervento dell’ufficiale giudiziario, e la redazione del verbale di pignoramento. Ogni passaggio deve essere eseguito con precisione e nel rispetto delle tempistiche legali per evitare che il pignoramento possa essere contestato e annullato. Un avvocato esperto può assicurarsi che tutti i documenti siano in ordine e che le procedure siano seguite correttamente, riducendo al minimo i rischi di errori.

La gestione dei beni pignorati è un altro aspetto cruciale in cui l’assistenza legale è indispensabile. Dopo il pignoramento, i beni devono essere valutati, custoditi e venduti secondo procedure specifiche. Un avvocato può garantire che la valutazione dei beni sia equa e accurata, proteggendo così gli interessi del debitore. Inoltre, può monitorare il processo di custodia e vendita per assicurarsi che non vi siano irregolarità o abusi. Questo è particolarmente importante nel caso di beni immobili, dove il valore di mercato può essere significativo e le implicazioni legali complesse.

Un avvocato esperto in cancellazione debiti può anche offrire supporto strategico nella gestione delle negoziazioni con i creditori. Spesso, è possibile evitare il pignoramento negoziando un piano di rientro del debito o altre soluzioni alternative. Un professionista del settore ha le competenze necessarie per mediare efficacemente tra le parti, trovando soluzioni che siano accettabili per entrambe. Questo non solo può evitare il pignoramento, ma può anche ridurre significativamente l’importo complessivo del debito e migliorare la situazione finanziaria del debitore.

Le implicazioni legali del pignoramento e della cancellazione dei debiti sono complesse e richiedono una conoscenza approfondita delle normative vigenti. In Italia, le leggi che regolano il pignoramento e la cancellazione dei debiti sono dettagliate e specifiche. Ad esempio, il Codice di Procedura Civile stabilisce le modalità e i limiti del pignoramento, mentre altre leggi, come il Codice Civile, disciplinano i diritti e le responsabilità dei debitori e dei creditori. Un avvocato esperto è in grado di navigare queste normative complesse, garantendo che tutte le azioni intraprese siano legali e appropriate.

La protezione dei diritti del debitore è uno degli aspetti più importanti dell’assistenza legale in materia di pignoramenti e cancellazione dei debiti. Un avvocato può garantire che i beni essenziali del debitore siano protetti dal pignoramento, come stabilito dalla legge. Questo include beni indispensabili per la vita quotidiana e strumenti di lavoro necessari per l’esercizio della professione. Inoltre, può assistere nel sollevare eccezioni legali per contestare il pignoramento o richiedere la revoca del pignoramento in caso di irregolarità.

La consulenza legale continua è essenziale per mantenere una gestione corretta e trasparente dei debiti. Durante tutto il processo di pignoramento e cancellazione dei debiti, un avvocato esperto può offrire consigli strategici su come gestire le proprie finanze, evitare future situazioni di indebitamento e proteggere il proprio patrimonio. Questo può includere la pianificazione finanziaria, la gestione del credito e l’adozione di misure preventive per evitare il pignoramento in futuro.

L’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti e pignoramenti non può essere sottovalutata. La gestione dei debiti è un processo complesso e stressante che può avere gravi implicazioni legali e finanziarie. Un professionista del settore offre una protezione legale essenziale, garantendo che i diritti del debitore siano rispettati e che il processo si svolga nel rispetto delle leggi. Inoltre, fornisce una guida strategica e un supporto emotivo, aiutando il debitore a navigare attraverso le difficoltà finanziarie e a trovare soluzioni efficaci e sostenibili.

In conclusione, l’assistenza legale è fondamentale per affrontare il pignoramento e la cancellazione dei debiti in modo efficace e legale. Un avvocato esperto può offrire una consulenza iniziale accurata, garantire che il processo di pignoramento sia condotto correttamente, gestire i beni pignorati, negoziare con i creditori e proteggere i diritti del debitore. La consulenza legale continua è essenziale per mantenere una gestione corretta e trasparente dei debiti, evitare future situazioni di indebitamento e proteggere il proprio patrimonio. Affrontare queste questioni con l’assistenza di un professionista qualificato può fare la differenza tra una gestione efficace dei debiti e gravi ripercussioni personali e finanziarie.

Da questo punto di vista, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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