Cosa Fare Dopo Notifica Pignoramento?

La notifica di un atto di pignoramento rappresenta un momento di grande stress e incertezza per chiunque si trovi in una situazione di debito. Questo atto legale segna l’inizio di una procedura esecutiva attraverso la quale un creditore può cercare di recuperare somme dovute, sequestrando beni o somme di denaro del debitore. La notifica dell’atto di pignoramento, come previsto dal Codice di Procedura Civile italiano, è un passo cruciale che deve essere gestito con estrema attenzione e tempestività. Ignorare o sottovalutare questa notifica può avere conseguenze legali e finanziarie gravi e durature.

Una volta ricevuta la notifica, il debitore ha un periodo limitato per reagire. Secondo l’articolo 481 del Codice di Procedura Civile, l’atto di pignoramento deve essere eseguito entro 90 giorni dalla notifica, pena la perdita di efficacia dell’atto stesso. Questo significa che, entro questo termine, devono essere avviate tutte le azioni necessarie per il recupero del credito, come la vendita dei beni pignorati o il sequestro delle somme detenute presso terzi. Il debitore deve quindi agire prontamente per evitare che il processo esecutivo prosegua senza adeguata contestazione o difesa.

Uno dei primi passi da compiere dopo aver ricevuto la notifica di pignoramento è consultare un avvocato esperto in esecuzioni forzate. L’assistenza legale è fondamentale per comprendere appieno le implicazioni dell’atto ricevuto e per determinare le migliori strategie di difesa. Un avvocato può esaminare la documentazione ricevuta per individuare eventuali irregolarità o errori che potrebbero invalidare l’atto di pignoramento. Ad esempio, se la notifica non è stata effettuata correttamente o se contiene errori formali, il debitore potrebbe avere la possibilità di contestare la procedura.

Il diritto di presentare opposizione all’esecuzione è sancito dall’articolo 615 del Codice di Procedura Civile. Questa opposizione deve essere presentata entro 20 giorni dalla notifica del pignoramento e deve essere motivata e supportata da prove concrete. L’opposizione può basarsi su vari motivi, come la prescrizione del credito, l’inesistenza del titolo esecutivo o la presenza di errori procedurali nella notifica. La tempestività e la precisione nella presentazione dell’opposizione sono essenziali per aumentare le possibilità di successo. Un avvocato esperto può redigere un’istanza ben motivata e rappresentare il debitore in udienza, presentando le argomentazioni in modo chiaro e persuasivo.

Un altro aspetto cruciale da considerare è la possibilità di negoziare un accordo di saldo e stralcio. Questo tipo di accordo permette al debitore di concordare con il creditore il pagamento di una parte del debito totale, con la cancellazione del restante importo. La negoziazione di un saldo e stralcio richiede abilità specifiche e una comprensione profonda delle dinamiche finanziarie e legali. Un avvocato può presentare la situazione finanziaria del debitore in modo convincente e proporre un’offerta realistica e sostenibile al creditore. Un accordo di saldo e stralcio ben negoziato può ridurre significativamente il debito e permettere al debitore di risolvere la crisi finanziaria in modo più gestibile.

Le implicazioni fiscali del saldo e stralcio non devono essere sottovalutate. La parte del debito cancellata potrebbe essere considerata reddito imponibile e quindi soggetta a tassazione. Questo significa che, se un debitore riesce a ottenere una riduzione del debito, ad esempio da 50.000 a 20.000 euro, i 30.000 euro cancellati potrebbero essere tassati come reddito. È importante consultare un consulente fiscale per comprendere appieno le implicazioni fiscali di un saldo e stralcio e pianificare di conseguenza. Una corretta gestione fiscale è essenziale per evitare ulteriori problemi finanziari.

Durante il processo di pignoramento, il debitore ha anche il diritto di richiedere la sospensione dell’esecuzione in determinate circostanze. Ad esempio, se il pignoramento dei fondi su un conto corrente compromette la capacità del debitore di soddisfare le necessità basilari di vita o di sostenere economicamente i familiari, il giudice può decidere di sospendere o ridurre l’importo del pignoramento. L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile prevede che alcune somme siano impignorabili o possano essere pignorate solo in parte. Ad esempio, le somme derivanti da stipendi, pensioni e altre indennità di sostentamento possono essere pignorate solo nella misura di un quinto. Inoltre, l’ultimo accredito di stipendio o pensione su un conto corrente è impignorabile fino al limite dell’importo corrispondente al triplo dell’assegno sociale, che nel 2024 è circa 1.375 euro.

Un esempio pratico può aiutare a chiarire meglio queste dinamiche. Supponiamo che un debitore riceva una notifica di pignoramento per un debito di 100.000 euro. Verifica che il credito è prescritto, poiché sono trascorsi più di 10 anni dall’ultima richiesta di pagamento. Con l’assistenza di un avvocato, il debitore presenta un’opposizione al pignoramento, dimostrando la prescrizione del credito. Il giudice accoglie l’opposizione e annulla l’atto di pignoramento. In un altro esempio, un debitore riceve una notifica di pignoramento presso terzi per un debito di 50.000 euro. Tuttavia, la notifica è stata inviata a un indirizzo errato e il debitore non ne era a conoscenza fino a quando il pignoramento è stato eseguito. Con l’assistenza di un avvocato, il debitore presenta un’opposizione, dimostrando che la notifica non è stata effettuata correttamente. Il giudice accoglie l’opposizione e sospende l’esecuzione del pignoramento.

In conclusione, ricevere una notifica di pignoramento è un evento serio che richiede un’azione immediata e informata. Il debitore deve consultare un avvocato esperto, verificare attentamente la documentazione, presentare opposizione se ci sono motivi validi e, se possibile, negoziare un accordo di saldo e stralcio. Conoscere i propri diritti e le tempistiche è essenziale per affrontare efficacemente il processo di pignoramento e proteggere i propri interessi. La presenza di un avvocato esperto non solo fornisce competenza tecnica e legale, ma rappresenta anche un supporto strategico e morale durante tutte le fasi del processo. Affrontare un pignoramento senza l’assistenza di un avvocato comporta rischi significativi, ma con la giusta consulenza legale, è possibile navigare con successo attraverso queste difficili acque legali.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e Risposte

Cos’è la notifica di pignoramento?

La notifica di pignoramento è un atto legale attraverso il quale un creditore informa un debitore dell’avvio di una procedura esecutiva per recuperare un credito. Questa notifica deve contenere tutte le informazioni rilevanti sul debito, il titolo esecutivo su cui si basa il pignoramento, e una descrizione dettagliata dei beni o dei crediti che verranno pignorati. La notifica deve essere effettuata in conformità con il Codice di Procedura Civile italiano, per garantire che il debitore sia pienamente consapevole delle azioni legali intraprese contro di lui.

Cosa fare immediatamente dopo aver ricevuto la notifica di pignoramento?

Ricevere una notifica di pignoramento è un evento stressante che richiede una risposta immediata e strategica per proteggere i propri diritti e minimizzare le conseguenze finanziarie. La prima azione da intraprendere è mantenere la calma e leggere attentamente il documento ricevuto per comprendere esattamente la natura del pignoramento, l’importo del debito, e quali beni o somme di denaro sono oggetto della procedura. Questo primo passo è cruciale per evitare decisioni affrettate e prepararsi adeguatamente alle azioni successive.

La consultazione di un avvocato esperto in esecuzioni forzate dovrebbe essere la priorità immediata. Un legale specializzato può fornire una valutazione dettagliata della situazione, spiegare i diritti del debitore e consigliare le migliori strategie di difesa. La tempestività è essenziale perché il debitore ha un tempo limitato per reagire: generalmente 20 giorni dalla notifica per presentare un’opposizione all’esecuzione, come previsto dall’articolo 615 del Codice di Procedura Civile. L’avvocato può aiutare a esaminare la documentazione per individuare eventuali irregolarità o errori che potrebbero invalidare l’atto di pignoramento, offrendo così una base solida per contestare la procedura.

Verificare la correttezza formale della notifica è un passaggio fondamentale. La notifica deve contenere tutte le informazioni previste dalla legge, inclusi i dettagli del debito e una chiara descrizione dei beni o dei crediti da pignorare. Se la notifica presenta errori, come un indirizzo errato o informazioni mancanti, il debitore potrebbe avere validi motivi per contestare la procedura. L’avvocato può presentare un’opposizione al giudice competente, chiedendo l’annullamento dell’atto di pignoramento in base a queste irregolarità.

Parallelamente, è importante iniziare a raccogliere tutta la documentazione pertinente che possa supportare l’opposizione. Questo include copie del titolo esecutivo, dell’atto di precetto e di qualsiasi comunicazione precedente relativa al debito. Ogni documento deve essere esaminato attentamente per rilevare eventuali difetti formali o sostanziali. Ad esempio, se il debito è prescritto perché sono trascorsi più di 10 anni dall’ultima richiesta di pagamento, il debitore può presentare questa informazione come parte della sua difesa.

Un altro passo critico è la valutazione delle opzioni di negoziazione. Un avvocato esperto può aiutare a negoziare un accordo di saldo e stralcio, che permette al debitore di pagare una parte del debito totale con la cancellazione del restante importo. La negoziazione richiede abilità specifiche e una comprensione profonda delle dinamiche finanziarie e legali. L’avvocato può presentare la situazione finanziaria del debitore in modo convincente e proporre un’offerta realistica e sostenibile al creditore. Un accordo di saldo e stralcio ben negoziato può ridurre significativamente il debito e permettere al debitore di risolvere la crisi finanziaria in modo più gestibile.

È inoltre fondamentale comprendere le implicazioni fiscali del saldo e stralcio. La parte del debito cancellata potrebbe essere considerata reddito imponibile e quindi soggetta a tassazione. Questo significa che, se un debitore riesce a ottenere una riduzione del debito, ad esempio da 50.000 a 20.000 euro, i 30.000 euro cancellati potrebbero essere tassati come reddito. È importante consultare un consulente fiscale per comprendere appieno le implicazioni fiscali di un saldo e stralcio e pianificare di conseguenza.

Il debitore deve anche considerare la possibilità di richiedere la sospensione dell’esecuzione in determinate circostanze. Ad esempio, se il pignoramento dei fondi su un conto corrente compromette la capacità del debitore di soddisfare le necessità basilari di vita o di sostenere economicamente i familiari, il giudice può decidere di sospendere o ridurre l’importo del pignoramento. L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile prevede che alcune somme siano impignorabili o possano essere pignorate solo in parte. Ad esempio, le somme derivanti da stipendi, pensioni e altre indennità di sostentamento possono essere pignorate solo nella misura di un quinto. Inoltre, l’ultimo accredito di stipendio o pensione su un conto corrente è impignorabile fino al limite dell’importo corrispondente al triplo dell’assegno sociale, che nel 2024 è circa 1.375 euro.

In sintesi, la ricezione di una notifica di pignoramento richiede un’azione rapida e informata. Consultare un avvocato esperto, verificare la correttezza della notifica, raccogliere la documentazione pertinente, valutare le opzioni di negoziazione e comprendere le implicazioni fiscali sono tutti passi cruciali per difendersi efficacemente e proteggere i propri diritti. La presenza di un avvocato esperto non solo fornisce competenza tecnica e legale, ma rappresenta anche un supporto strategico e morale durante tutte le fasi del processo. Affrontare un pignoramento senza l’assistenza di un avvocato comporta rischi significativi, ma con la giusta consulenza legale, è possibile navigare con successo attraverso queste difficili acque legali.

Quali sono i principali diritti del debitore?

Il debitore ha il diritto di essere informato adeguatamente tramite la notifica dell’atto di pignoramento. Ha anche il diritto di presentare opposizione all’esecuzione, contestando la legittimità del titolo esecutivo o delle modalità con cui è stata eseguita la procedura. Inoltre, in alcuni casi, il debitore può richiedere la sospensione dell’esecuzione, dimostrando che il pignoramento sta causando un danno eccessivo rispetto all’importo del debito.

Come presentare opposizione all’esecuzione?

Per presentare opposizione all’esecuzione, il debitore deve depositare un’istanza presso il tribunale competente entro 20 giorni dalla notifica del pignoramento. L’opposizione deve essere motivata e supportata da prove concrete. Un avvocato può redigere l’istanza, presentare le argomentazioni in modo chiaro e persuasivo e rappresentare il debitore in udienza. Ad esempio, se un debitore ritiene che il credito sia prescritto, può presentare documentazione che dimostri che il termine di prescrizione è scaduto, invalidando così il titolo esecutivo.

Quali sono le conseguenze legali se non si paga entro il termine stabilito?

Se il debitore non paga entro il termine stabilito dall’atto di precetto (generalmente 10 giorni), il creditore può procedere con l’esecuzione forzata. Questo significa che i beni o i crediti indicati nell’atto di pignoramento verranno sequestrati e venduti o trasferiti al creditore per soddisfare il debito. Ad esempio, nel caso di un pignoramento immobiliare, il creditore può richiedere la vendita all’asta dell’immobile del debitore.

Cosa succede se la notifica non è stata effettuata correttamente?

Se la notifica di pignoramento non è stata effettuata correttamente, il debitore ha il diritto di contestare la validità della procedura esecutiva. La correttezza formale della notifica è fondamentale per la legittimità del pignoramento stesso, e qualsiasi irregolarità o errore nella notifica può offrire al debitore una base solida per presentare un’opposizione. Questo processo è regolato dal Codice di Procedura Civile, che stabilisce rigorosi requisiti per le notifiche e altre comunicazioni ufficiali.

La notifica di pignoramento deve contenere tutte le informazioni necessarie per informare adeguatamente il debitore della natura del pignoramento, del credito vantato, del titolo esecutivo e delle conseguenze del mancato pagamento. Se queste informazioni sono incomplete, errate, o se la notifica non viene effettuata nei modi e nei tempi previsti dalla legge, il debitore può contestare la validità dell’atto.

Una notifica non correttamente effettuata può presentare diversi problemi:

  1. Indirizzo Errato: Se la notifica viene inviata a un indirizzo sbagliato, il debitore potrebbe non riceverla mai o riceverla con ritardo, non avendo quindi la possibilità di reagire in tempo utile.
  2. Informazioni Incomplete o Errate: La notifica deve includere tutte le informazioni rilevanti riguardanti il debito e i beni pignorati. Se queste informazioni sono incomplete o errate, il debitore potrebbe non essere in grado di capire pienamente la situazione e difendersi adeguatamente.
  3. Procedura di Notifica: La legge prevede modalità specifiche per la notifica degli atti, che devono essere rispettate per garantire la validità della notifica. Se la notifica non viene effettuata secondo le modalità previste, può essere considerata nulla.

In caso di notifica errata, il debitore può presentare un’opposizione all’esecuzione. Secondo l’articolo 615 del Codice di Procedura Civile, l’opposizione può essere basata su motivi formali e sostanziali. L’opposizione deve essere presentata entro 20 giorni dalla notifica o dalla conoscenza del pignoramento. È essenziale che il debitore agisca rapidamente per presentare l’opposizione, poiché i termini sono stringenti e non rispettarli potrebbe precludere la possibilità di contestare la procedura.

L’opposizione deve essere motivata e supportata da prove concrete. Ad esempio, se la notifica è stata inviata a un indirizzo errato, il debitore deve fornire la prova dell’indirizzo corretto. Se le informazioni nella notifica sono incomplete o errate, il debitore deve dimostrare in che modo queste informazioni sono errate o insufficienti. Un avvocato esperto può aiutare il debitore a raccogliere le prove necessarie e a redigere un’istanza ben argomentata.

Una volta presentata l’opposizione, il giudice esamina la validità dei motivi addotti dal debitore. Se il giudice ritiene che la notifica sia stata effettuata in modo errato, può decidere di annullare l’atto di pignoramento. Questo non significa che il debito venga cancellato, ma che il creditore dovrà emettere una nuova notifica corretta e ripetere la procedura di pignoramento, rispettando tutti i requisiti legali.

Ad esempio, se un debitore riceve una notifica di pignoramento presso terzi ma la notifica è stata inviata a un indirizzo errato e il debitore ne viene a conoscenza solo in un secondo momento, può presentare un’opposizione dimostrando che la notifica non è stata effettuata correttamente. Se il giudice accoglie l’opposizione, l’atto di pignoramento viene annullato e il creditore dovrà emettere una nuova notifica corretta.

Un altro esempio potrebbe essere quello di una notifica che non contiene tutte le informazioni richieste dalla legge. Supponiamo che una notifica di pignoramento non indichi chiaramente il titolo esecutivo su cui si basa il pignoramento. In questo caso, il debitore può contestare la validità della notifica, sostenendo che non ha potuto comprendere pienamente le ragioni del pignoramento e difendersi adeguatamente.

È anche possibile che la notifica sia stata effettuata senza rispettare i termini previsti dalla legge. Ad esempio, se la notifica non è stata effettuata entro i termini stabiliti dall’articolo 481 del Codice di Procedura Civile, che prevede che l’atto di pignoramento deve essere eseguito entro 90 giorni dalla notifica, il debitore può contestare la procedura sostenendo che il termine è scaduto.

In conclusione, se la notifica di pignoramento non è stata effettuata correttamente, il debitore ha il diritto di contestare la validità della procedura esecutiva. La corretta notifica è un requisito fondamentale per la legittimità del pignoramento e qualsiasi irregolarità può fornire al debitore una base solida per presentare un’opposizione. È essenziale agire rapidamente e con l’assistenza di un avvocato esperto per garantire che tutti i diritti del debitore siano protetti e che la procedura venga gestita nel modo più efficace possibile.

Come può il debitore difendersi dal pignoramento dei beni?

Il debitore può difendersi dal pignoramento dei beni presentando un’opposizione all’esecuzione, dimostrando che il credito è prescritto, che il titolo esecutivo non è valido o che ci sono state irregolarità nella notifica. Inoltre, il debitore può richiedere la sospensione dell’esecuzione, dimostrando che il pignoramento sta causando un danno eccessivo rispetto all’importo del debito. Ad esempio, se il pignoramento dei fondi su un conto corrente compromette la capacità del debitore di soddisfare le necessità basilari di vita, il giudice può decidere di sospendere o ridurre l’importo del pignoramento.

Esempi pratici di difesa del debitore

Esempio 1: Prescrizione del credito

Un debitore riceve una notifica di pignoramento per un debito di 100.000 euro derivante da un contratto di mutuo. Verifica che il credito è prescritto, poiché sono trascorsi più di 10 anni dall’ultima richiesta di pagamento. Con l’assistenza di un avvocato, il debitore presenta un’opposizione al pignoramento, dimostrando la prescrizione del credito. Il giudice accoglie l’opposizione e annulla l’atto di pignoramento.

Esempio 2: Irregolarità nella notifica

Un debitore riceve una notifica di pignoramento presso terzi per un debito di 50.000 euro. Tuttavia, la notifica è stata inviata a un indirizzo errato e il debitore non ne era a conoscenza fino a quando il pignoramento è stato eseguito. Con l’assistenza di un avvocato, il debitore presenta un’opposizione, dimostrando che la notifica non è stata effettuata correttamente. Il giudice accoglie l’opposizione e sospende l’esecuzione del pignoramento.

Quali sono le somme impignorabili?

Secondo l’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, alcune somme sono impignorabili o possono essere pignorate solo in parte. Ad esempio, le somme derivanti da stipendi, pensioni e altre indennità di sostentamento possono essere pignorate solo nella misura di un quinto. Inoltre, l’ultimo accredito di stipendio o pensione su un conto corrente è impignorabile fino al limite dell’importo corrispondente al triplo dell’assegno sociale (circa €1.375 nel 2024). Il debitore deve assicurarsi che queste somme siano rispettate e, se necessario, può presentare un’istanza al giudice per ottenere la restituzione delle somme eccedenti.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti

Affrontare un pignoramento è una delle esperienze più angoscianti che un debitore possa vivere. L’intero processo è complesso e pieno di insidie legali che richiedono un’attenta gestione per evitare conseguenze finanziarie devastanti. In queste circostanze, avere al proprio fianco un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti non è solo utile, ma essenziale. Un avvocato specializzato offre competenza tecnica, supporto strategico e un aiuto morale indispensabile durante tutte le fasi della procedura esecutiva.

Un aspetto fondamentale che un avvocato può gestire con abilità è la verifica della correttezza della notifica di pignoramento. Spesso, i debitori non sono a conoscenza dei requisiti legali specifici che una notifica deve soddisfare per essere valida. Un avvocato esperto può identificare errori o irregolarità nella notifica, come l’indicazione di un indirizzo errato o informazioni incomplete, che potrebbero invalidare l’intero atto di pignoramento. L’articolo 615 del Codice di Procedura Civile consente al debitore di presentare un’opposizione basata su tali difetti, ma la precisione e la tempestività sono cruciali. Un legale può redigere un’istanza ben motivata e presentarla entro i termini stabiliti, aumentando significativamente le probabilità di successo.

La presentazione di un’opposizione all’esecuzione è un’altra area in cui l’assistenza legale è vitale. Questa procedura richiede una profonda conoscenza del diritto e delle strategie processuali. Un avvocato esperto può aiutare il debitore a raccogliere le prove necessarie per supportare l’opposizione, come documenti che dimostrano la prescrizione del credito o la presenza di errori nel titolo esecutivo. Inoltre, l’avvocato può rappresentare il debitore in udienza, presentando le argomentazioni in modo chiaro e persuasivo, e garantendo che tutti i diritti del debitore siano rispettati.

La negoziazione di un accordo di saldo e stralcio rappresenta un’altra competenza chiave che un avvocato può offrire. Questo tipo di accordo consente al debitore di pagare una parte del debito totale, con la cancellazione del restante importo, riducendo significativamente il carico finanziario. La negoziazione richiede abilità specifiche e una comprensione approfondita delle dinamiche finanziarie e legali. Un avvocato può presentare la situazione finanziaria del debitore in modo convincente e proporre un’offerta realistica e sostenibile al creditore. La presenza di un legale facilita il dialogo e spesso porta a termini più favorevoli per il debitore.

Le implicazioni fiscali del saldo e stralcio sono un aspetto critico che può essere gestito con l’aiuto di un avvocato esperto. La parte del debito cancellata potrebbe essere considerata reddito imponibile e quindi soggetta a tassazione. Questo significa che, se un debitore riesce a ottenere una riduzione del debito, ad esempio da 50.000 a 20.000 euro, i 30.000 euro cancellati potrebbero essere tassati come reddito. È importante consultare un consulente fiscale per comprendere appieno le implicazioni fiscali di un saldo e stralcio e pianificare di conseguenza. Una corretta gestione fiscale è essenziale per evitare ulteriori problemi finanziari e garantire che tutte le azioni siano conformi alle normative vigenti.

Un avvocato esperto offre anche supporto strategico a lungo termine. Oltre a risolvere la crisi finanziaria immediata, il legale può consigliare il debitore su come stabilizzare le proprie finanze e prevenire future situazioni di sovraindebitamento. Questo può includere consigli su gestione del budget, riduzione delle spese e miglioramento della gestione del debito. Una consulenza strategica ben strutturata aiuta il debitore a costruire una base solida per la stabilità economica futura. L’assistenza di un avvocato esperto è fondamentale per garantire che tutte le azioni intraprese siano legalmente valide e che i diritti del debitore siano sempre protetti.

Affrontare un pignoramento senza l’assistenza di un avvocato comporta rischi significativi. Le implicazioni legali e finanziarie sono complesse, e un errore può avere conseguenze gravi e durature. La presenza di un avvocato esperto offre una protezione essenziale, garantendo che tutte le azioni siano intraprese correttamente e nei tempi previsti dalla legge. L’assistenza di un avvocato esperto può fare la differenza tra una risoluzione efficace del debito e ulteriori complicazioni finanziarie, offrendo al debitore la possibilità di superare la crisi e costruire un futuro economico più stabile e sicuro.

Un avvocato esperto non solo fornisce competenza tecnica, ma offre anche supporto morale e strategico durante tutte le fasi del processo legale. Questo include la preparazione e la partecipazione alle udienze, la negoziazione con i creditori, la gestione delle implicazioni fiscali e la pianificazione finanziaria a lungo termine. La consulenza di un avvocato esperto può fare la differenza tra una soluzione vantaggiosa e una situazione finanziaria compromessa, offrendo al debitore la possibilità di proteggere i propri diritti e di risolvere la situazione in modo efficace.

In conclusione, affrontare un pignoramento del conto corrente o negoziare un saldo e stralcio senza l’assistenza di un avvocato esperto è estremamente rischioso. Le implicazioni legali e finanziarie sono complesse, e un errore può avere conseguenze gravi e durature. L’assistenza di un avvocato esperto è essenziale per garantire che tutte le azioni siano intraprese correttamente, che i diritti del debitore siano protetti e che le migliori possibilità di successo siano massimizzate. La consulenza di un avvocato esperto può fare la differenza tra una soluzione vantaggiosa e una situazione finanziaria compromessa, offrendo al debitore la possibilità di superare la crisi e costruire un futuro economico più stabile e sicuro. Investire nella competenza legale e nella protezione offerta da un avvocato esperto è una decisione saggia che può avere un impatto positivo duraturo sulla vita finanziaria del debitore. La presenza di un legale esperto non solo protegge il debitore dalle insidie legali, ma permette anche di affrontare con maggiore serenità e consapevolezza ogni fase del processo, fino alla risoluzione definitiva del debito.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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