Chi Non Può Accedere Al Sovraindebitamento?

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), che integra la Legge 3/2012, ha introdotto nuove regole e procedure per la gestione delle situazioni di sovraindebitamento. Tuttavia, non tutti i debitori possono accedere a queste procedure. In questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in procedure di sovraindebitamento, esploreremo chi non può accedere al sovraindebitamento secondo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, analizzando i requisiti, le esclusioni specifiche e fornendo esempi concreti.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e Risposte

Cos’è il sovraindebitamento?

Il sovraindebitamento è una situazione in cui una persona o una piccola impresa non è in grado di far fronte ai propri debiti con i mezzi ordinari, a causa di uno squilibrio economico-finanziario persistente. Questa condizione rende probabile l’insolvenza e richiede l’intervento di strumenti legali per gestire la crisi finanziaria.

Chi può accedere alle procedure di sovraindebitamento?

Le procedure di sovraindebitamento sono accessibili a:

  • Consumatori: Persone fisiche che hanno contratto debiti per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigiana o professionale.
  • Piccoli imprenditori: Imprese minori che rispettano determinati limiti di attivo patrimoniale, ricavi lordi e debiti.
  • Professionisti e lavoratori autonomi: Coloro che non svolgono attività di impresa.
  • Imprese agricole: Definite dall’art. 2135 del Codice Civile.
  • Startup innovative: Iscritte nella sezione speciale del registro imprese.

Chi non può accedere al sovraindebitamento?

Secondo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, ci sono diverse categorie di soggetti che non possono accedere alle procedure di sovraindebitamento:

1. Soggetti Sottoposti a Liquidazione Giudiziale

I soggetti che sono già sottoposti a liquidazione giudiziale, alla liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure concorsuali previste dal Codice Civile o da leggi speciali non possono accedere alle procedure di sovraindebitamento. Questo include le grandi imprese e le società di capitale che superano determinati limiti dimensionali.

2. Debitori Con Condanne per Reati Finanziari

I debitori che hanno riportato condanne definitive per reati finanziari, come bancarotta fraudolenta, riciclaggio, usura e altri reati contro il patrimonio, sono esclusi dalle procedure di sovraindebitamento. Questa esclusione serve a garantire che solo i debitori onesti possano beneficiare delle procedure di ristrutturazione del debito.

3. Debitori Che Hanno Causato il Sovraindebitamento con Colpa Grave, Malafede o Frode

Se il debitore ha causato la propria situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode, non può accedere alle procedure di sovraindebitamento. Questo principio è stato introdotto per evitare che i debitori irresponsabili o disonesti possano beneficiare delle misure di protezione.

4. Debitori Già Beneficiari di Esdebitazione

I debitori che hanno già beneficiato dell’esdebitazione nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda non possono accedere nuovamente alle procedure di sovraindebitamento. Inoltre, i debitori che hanno beneficiato dell’esdebitazione per due volte sono esclusi definitivamente.

5. Debitori Con Documentazione Incompleta o Falsa

La presentazione di documentazione incompleta, falsa o non trasparente che non consente di ricostruire compiutamente la situazione economica e patrimoniale del debitore rappresenta un motivo di inammissibilità. La legge richiede una trasparenza totale per garantire l’integrità delle procedure.

Esempi Pratici di Inammissibilità

Esempio 1: Grande Impresa in Liquidazione Giudiziale

Un’azienda manifatturiera con un attivo patrimoniale di 5 milioni di euro e ricavi annuali di 3 milioni di euro entra in crisi finanziaria. Non può accedere alle procedure di sovraindebitamento perché supera i limiti dimensionali e deve ricorrere alla liquidazione giudiziale.

Esempio 2: Imprenditore Condannato per Bancarotta Fraudolenta

Un piccolo imprenditore nel settore edilizio, condannato per bancarotta fraudolenta, tenta di accedere alla procedura di composizione della crisi. La sua domanda viene respinta a causa della condanna per reati finanziari.

Esempio 3: Debitore con Sovraindebitamento Causato da Frode

Un consulente finanziario accumula debiti significativi a causa di investimenti fraudolenti e operazioni di riciclaggio di denaro. La sua domanda di accesso alle procedure di sovraindebitamento viene respinta per colpa grave e frode.

Esempio 4: Debitore Già Beneficiario di Esdebitazione

Una persona che ha beneficiato dell’esdebitazione tre anni prima presenta una nuova domanda di accesso alle procedure di sovraindebitamento. La richiesta viene respinta poiché non sono trascorsi cinque anni dall’ultima esdebitazione.

Esempio 5: Presentazione di Documentazione Falsa

Un commerciante, nel tentativo di nascondere parte del proprio patrimonio, presenta documentazione incompleta e falsificata per accedere alla procedura di liquidazione controllata dei beni. La banca rileva le incongruenze e la domanda viene respinta per mancanza di trasparenza.

Legislazione e Normativa

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) integra e modifica la Legge 3/2012, introducendo importanti cambiamenti nelle procedure di gestione delle crisi di sovraindebitamento. Le esclusioni e i requisiti di ammissibilità sono specificati negli articoli 1-7 del Codice, che delineano chiaramente chi può accedere alle procedure e chi è escluso. Questi articoli sono stati progettati per garantire che le misure di protezione siano riservate ai debitori meritevoli e per prevenire abusi del sistema.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Sovraindebitamento

Navigare attraverso le complesse procedure del sovraindebitamento e della crisi d’impresa è un compito che richiede competenze legali specializzate. La Legge 3/2012, nota anche come Legge sul Sovraindebitamento, e il successivo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) sono strumenti normativi cruciali progettati per aiutare debitori in difficoltà a trovare una via d’uscita legale e strutturata dalle loro crisi finanziarie. Tuttavia, interpretare e applicare correttamente queste normative può essere una sfida complessa. È qui che l’assistenza di un avvocato esperto diventa essenziale.

Un avvocato specializzato in sovraindebitamento non solo conosce a fondo le leggi pertinenti, ma è anche in grado di valutare in modo preciso e dettagliato la situazione finanziaria del debitore. Questo include l’analisi delle entrate, delle uscite, del patrimonio e delle passività del debitore. Tale valutazione è fondamentale per determinare se il debitore è idoneo per accedere alle procedure di sovraindebitamento e quale strada intraprendere tra le opzioni disponibili, come l’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore o la Liquidazione del Patrimonio.

La preparazione della documentazione necessaria è un altro aspetto critico in cui un avvocato può fare la differenza. La raccolta e la presentazione di documenti completi e accurati sono essenziali per il successo della domanda. Un avvocato può garantire che tutti i dettagli richiesti, come le prove di reddito, le spese, l’elenco dei creditori e le dichiarazioni patrimoniali, siano forniti in modo completo e corretto. Questa precisione non solo aumenta le possibilità di successo della domanda, ma previene anche ritardi e complicazioni che potrebbero sorgere da documentazione incompleta o inaccurata.

La negoziazione con i creditori è una fase delicata e cruciale delle procedure di sovraindebitamento. Un avvocato esperto possiede le competenze necessarie per rappresentare il debitore nelle trattative, presentando il caso in modo convincente e rispondendo adeguatamente alle domande e alle preoccupazioni dei creditori. Questa rappresentanza professionale può fare una grande differenza nel raggiungere un accordo vantaggioso. Un avvocato sa come strutturare le proposte di pagamento e come evidenziare la buona fede del debitore, elementi chiave per ottenere l’approvazione dei creditori e del tribunale.

La formalizzazione dell’accordo di saldo e stralcio o del piano del consumatore è un passaggio che richiede estrema attenzione ai dettagli legali. Un avvocato può assicurarsi che l’accordo sia redatto in modo chiaro e preciso, includendo tutte le clausole necessarie per proteggere il debitore. Questo include, ad esempio, la rinuncia espressa da parte dei creditori a qualsiasi somma residua dopo il pagamento concordato e la cancellazione delle segnalazioni negative alle centrali rischi. La conformità legale dell’accordo è essenziale per evitare future controversie e per garantire che il debitore sia effettivamente liberato dai propri obblighi finanziari.

Oltre alla gestione immediata delle crisi finanziarie, un avvocato può fornire consulenza strategica a lungo termine. Questo tipo di consulenza è fondamentale per aiutare il debitore a pianificare un budget sostenibile, ridurre le spese superflue e adottare pratiche finanziarie più sane. Una consulenza strategica ben strutturata può aiutare il debitore a stabilire una base solida per la stabilità finanziaria futura, minimizzando il rischio di ricadere in situazioni di debito. Secondo uno studio del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’educazione finanziaria e la consulenza legale sono strumenti efficaci per migliorare la gestione del debito e la stabilità economica a lungo termine.

La protezione legale offerta da un avvocato esperto è un altro aspetto cruciale. Durante le trattative e le procedure di sovraindebitamento, può accadere che la banca o le società di recupero crediti utilizzino tattiche aggressive o scorrette per cercare di recuperare il debito. Un avvocato può intervenire per proteggere il debitore da tali pratiche, assicurandosi che ogni azione intrapresa dai creditori sia conforme alla legge. Questo è fondamentale per garantire che i diritti del debitore siano rispettati e per prevenire ulteriori complicazioni legali.

Inoltre, l’assistenza legale è indispensabile per affrontare eventuali dispute legali. Se il debitore ritiene di avere motivi validi per contestare il debito, un avvocato può rappresentarlo durante le azioni legali, presentando un’opposizione al decreto ingiuntivo entro i termini stabiliti dalla legge. Questo può includere la presentazione di prove per contestare l’inesistenza del debito, la prescrizione o l’erronea quantificazione dell’importo dovuto.

Le implicazioni fiscali del saldo e stralcio devono essere attentamente considerate. In alcuni casi, la parte del debito cancellata può essere considerata come un reddito imponibile e quindi soggetta a tassazione. Un avvocato esperto può fornire consulenza fiscale per comprendere appieno le implicazioni fiscali dell’accordo di saldo e stralcio e assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti. Questo può prevenire sorprese fiscali e garantire che il debitore sia pienamente consapevole delle conseguenze economiche dell’accordo.

In conclusione, affrontare un saldo e stralcio con la banca è un processo complesso che richiede competenze legali, negoziali e finanziarie. Avere al proprio fianco un avvocato esperto in saldo e stralcio con le banche è cruciale per garantire che il processo sia gestito in modo efficace e che i diritti del debitore siano protetti. La consulenza di un avvocato esperto può fare la differenza tra un accordo vantaggioso e una soluzione subottimale, offrendo al debitore la possibilità di uscire dalla crisi finanziaria e di costruire un futuro economico più solido e sicuro. La competenza legale, la capacità di negoziazione e la protezione offerta da un avvocato esperto rappresentano un investimento fondamentale per garantire che le procedure di sovraindebitamento siano condotte in modo efficace e conforme alla legge.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Perciò se hai bisogno di un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.

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Giuseppe Monardo

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