Chi Ha Diritto Alla Legge 3/2012?

La Legge 3/2012, conosciuta anche come Legge sul Sovraindebitamento, è stata introdotta per fornire una soluzione ai debitori non fallibili che si trovano in una situazione di grave difficoltà economica. Questa legge rappresenta una risposta legislativa alla crescente necessità di strumenti efficaci per gestire il sovraindebitamento di individui e piccole imprese, offrendo loro una via d’uscita legale e strutturata per recuperare la stabilità finanziaria. La Legge 3/2012 è stata ulteriormente integrata e rafforzata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), che ha ampliato le possibilità di gestione delle crisi finanziarie, introducendo ulteriori strumenti per la ristrutturazione del debito.

Chi ha diritto a usufruire della Legge 3/2012? La normativa si rivolge principalmente a soggetti non fallibili, cioè a tutte quelle categorie di debitori che non rientrano nelle procedure concorsuali tradizionali previste per le grandi imprese. Questo include persone fisiche, piccoli imprenditori, professionisti, artigiani, agricoltori, startup innovative e consumatori. In pratica, la legge è destinata a chiunque non sia soggetto alle procedure di fallimento previste per le grandi imprese. Un requisito fondamentale per accedere a questa legge è la condizione di sovraindebitamento, che viene definita come una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, insieme alla definitiva incapacità di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni.

Il sovraindebitamento è un fenomeno sempre più diffuso, aggravato dalle crisi economiche globali e da eventi imprevisti come la pandemia di COVID-19. Secondo un rapporto della Banca d’Italia, il numero di famiglie italiane che si trovano in situazioni di sovraindebitamento è aumentato significativamente negli ultimi anni. Nel 2020, circa il 30% delle famiglie italiane dichiarava di avere difficoltà a pagare le proprie bollette e debiti, una cifra che è aumentata rispetto al 25% dell’anno precedente. Questo incremento sottolinea la necessità di strumenti legislativi efficaci come la Legge 3/2012.

La Legge 3/2012 prevede tre principali strumenti per la gestione del sovraindebitamento: l’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore e la Liquidazione del Patrimonio. L’Accordo di Composizione della Crisi è riservato ai debitori non consumatori, come i piccoli imprenditori e i professionisti. Consiste in una proposta di accordo rivolta ai creditori, che può prevedere la ristrutturazione del debito, la dilazione dei pagamenti o la decurtazione dell’importo dovuto. Per essere approvata, la proposta deve ottenere il consenso della maggioranza dei creditori, calcolata in base all’ammontare dei crediti, e deve essere omologata dal tribunale.

Il Piano del Consumatore, invece, è riservato esclusivamente ai consumatori, ovvero persone fisiche che hanno contratto debiti per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. A differenza dell’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore non richiede l’approvazione dei creditori. Il piano deve essere presentato al tribunale, che ne verifica la fattibilità e la meritevolezza, ovvero l’assenza di condotte fraudolente da parte del debitore. Se il tribunale omologa il piano, questo diventa vincolante per tutti i creditori.

La Liquidazione del Patrimonio è una procedura accessibile a tutti i debitori sovraindebitati. Prevede la vendita dei beni del debitore per soddisfare i creditori. Una volta completata la liquidazione, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui non soddisfatti. Questa procedura è particolarmente simile al fallimento per le imprese, ma è adattata ai soggetti non fallibili.

Per accedere alle procedure previste dalla Legge 3/2012, il debitore deve soddisfare determinati requisiti. Innanzitutto, deve trovarsi in una condizione di sovraindebitamento, come definito dalla legge. Inoltre, deve essere un soggetto non fallibile e non deve aver compiuto atti in frode ai creditori nei cinque anni precedenti la domanda di accesso alle procedure. È fondamentale che il debitore collabori con il professionista incaricato della gestione della crisi e fornisca tutte le informazioni necessarie in modo trasparente e completo.

La documentazione necessaria per avviare una procedura di sovraindebitamento include l’istanza di accesso, una relazione particolareggiata redatta da un professionista abilitato, l’elenco dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti e delle eventuali garanzie prestate, le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, le ultime dichiarazioni IVA (se applicabile), l’elenco dei beni immobili e mobili di proprietà del debitore, e, per i piccoli imprenditori, i bilanci e la documentazione contabile degli ultimi tre esercizi.

La Legge 3/2012 offre diversi vantaggi ai debitori sovraindebitati. Uno dei principali benefici è la sospensione delle azioni esecutive da parte dei creditori, che consente al debitore di respirare e organizzare meglio le proprie finanze senza la pressione delle azioni legali. Inoltre, le procedure previste dalla legge possono comportare una significativa riduzione dell’importo dovuto, mediante la decurtazione del debito o la ristrutturazione dei pagamenti. Al termine della procedura, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui non soddisfatti, potendo così ricominciare senza il peso dei debiti passati. Questo consente ai debitori di recuperare la propria stabilità finanziaria e di evitare il fallimento.

Esempi concreti di applicazione della Legge 3/2012 mostrano la sua efficacia nel risolvere situazioni di sovraindebitamento. Ad esempio, un piccolo imprenditore con debiti per 300.000 euro può, con l’assistenza di un avvocato specializzato, predisporre un Accordo di Composizione della Crisi proponendo ai creditori il pagamento di una parte del debito in un periodo di tempo concordato. Un altro esempio potrebbe essere quello di un consumatore sovraindebitato che presenta un Piano del Consumatore al tribunale, ottenendo l’omologazione del piano e la riduzione del debito a un livello sostenibile.

In conclusione, la Legge 3/2012 rappresenta uno strumento legislativo essenziale per affrontare il problema del sovraindebitamento. Fornisce ai debitori non fallibili la possibilità di ristrutturare i propri debiti, recuperare la stabilità finanziaria e ripartire senza il peso dei debiti passati. Tuttavia, per sfruttare appieno le opportunità offerte da questa legge, è fondamentale avere una chiara comprensione dei requisiti e delle procedure previste, nonché la consulenza di professionisti esperti che possano guidare i debitori attraverso questo processo complesso e delicato.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domande e Risposte

Chi può usufruire della Legge 3/2012?

La Legge 3/2012 si rivolge a soggetti non fallibili, ovvero persone fisiche, piccoli imprenditori, professionisti, artigiani, agricoltori, startup innovative e consumatori. In generale, questa legge è destinata a chiunque non sia soggetto alle procedure concorsuali previste per le grandi imprese. Il principale requisito per accedere a questa legge è la condizione di sovraindebitamento, definita come una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, e la definitiva incapacità di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni.

Quali sono i principali strumenti previsti dalla Legge 3/2012?

La Legge 3/2012 prevede tre principali strumenti per la gestione del sovraindebitamento:

  1. Accordo di composizione della crisi: Questo strumento è riservato ai debitori non consumatori, come i piccoli imprenditori e i professionisti. Consiste in una proposta di accordo rivolta ai creditori, che può prevedere la ristrutturazione del debito, la dilazione dei pagamenti o la decurtazione dell’importo dovuto. L’accordo deve essere approvato dalla maggioranza dei creditori e omologato dal tribunale.
  2. Piano del consumatore: Riservato esclusivamente ai consumatori, ovvero persone fisiche che hanno contratto debiti per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Il piano del consumatore non richiede l’approvazione dei creditori, ma deve essere omologato dal tribunale, che ne verifica la fattibilità e la meritevolezza.
  3. Liquidazione del patrimonio: Questo strumento è accessibile a tutti i debitori sovraindebitati. Prevede la liquidazione dei beni del debitore per soddisfare i creditori. È una procedura simile al fallimento per le imprese, ma adattata ai soggetti non fallibili. Una volta completata la liquidazione, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui non soddisfatti.

Quali sono i requisiti per accedere alla Legge 3/2012?

Per accedere alle procedure previste dalla Legge 3/2012, il debitore deve soddisfare i seguenti requisiti:

  • Sovraindebitamento: Il debitore deve trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, come definito dalla legge.
  • Non fallibilità: Il debitore deve essere un soggetto non fallibile, cioè non soggetto alle procedure concorsuali previste per le grandi imprese.
  • Assenza di condotte fraudolente: Il debitore non deve aver compiuto atti in frode ai creditori nei cinque anni precedenti la domanda di accesso alle procedure.
  • Collaborazione e trasparenza: Il debitore deve collaborare con il professionista incaricato della gestione della crisi e fornire tutte le informazioni necessarie in modo trasparente e completo.

Quali documenti sono necessari per accedere alla Legge 3/2012?

Per avviare una procedura di sovraindebitamento, è necessario presentare una serie di documenti al tribunale competente, tra cui:

  • Istanza di accesso: Una richiesta formale di accesso alle procedure di sovraindebitamento.
  • Relazione particolareggiata: Una relazione redatta da un professionista abilitato (commercialista, avvocato, notaio) che descrive dettagliatamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore, nonché le cause del sovraindebitamento.
  • Elenco dei creditori: Un elenco completo dei creditori con l’indicazione dei rispettivi crediti e delle eventuali garanzie prestate.
  • Documentazione fiscale: Le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni e le ultime dichiarazioni IVA (se applicabile).
  • Documentazione patrimoniale: L’elenco dei beni immobili e mobili di proprietà del debitore, nonché dei diritti reali e personali di godimento.
  • Bilanci e contabilità: Per i piccoli imprenditori, è necessario presentare anche i bilanci e la documentazione contabile degli ultimi tre esercizi.

Come funziona l’Accordo di Composizione della Crisi?

L’Accordo di Composizione della Crisi è uno strumento riservato ai debitori non consumatori. Il debitore, con l’assistenza di un professionista abilitato, predispone una proposta di accordo che può prevedere diverse soluzioni, come la ristrutturazione del debito, la dilazione dei pagamenti o la decurtazione dell’importo dovuto. La proposta deve essere presentata ai creditori, che possono accettarla o respingerla. Per essere approvata, la proposta deve ottenere il consenso della maggioranza dei creditori, calcolata in base all’ammontare dei crediti. Una volta approvato dai creditori, l’accordo deve essere omologato dal tribunale, che ne verifica la conformità alla legge e la fattibilità.

Cos’è il Piano del Consumatore e come funziona?

Il Piano del Consumatore è riservato esclusivamente ai consumatori, cioè alle persone fisiche che hanno contratto debiti per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. A differenza dell’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore non richiede l’approvazione dei creditori. Il debitore, con l’assistenza di un professionista abilitato, predispone un piano che prevede la ristrutturazione del debito, la dilazione dei pagamenti o la decurtazione dell’importo dovuto. Il piano deve essere presentato al tribunale, che ne verifica la fattibilità e la meritevolezza, ovvero l’assenza di condotte fraudolente da parte del debitore. Se il tribunale omologa il piano, questo diventa vincolante per tutti i creditori.

Come avviene la Liquidazione del Patrimonio?

La Liquidazione del Patrimonio è una procedura accessibile a tutti i debitori sovraindebitati. Prevede la vendita dei beni del debitore per soddisfare i creditori. Il debitore presenta un’istanza di liquidazione al tribunale, allegando una relazione redatta da un professionista abilitato che descrive dettagliatamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria del debitore. Il tribunale nomina un liquidatore, che ha il compito di vendere i beni del debitore e distribuire il ricavato tra i creditori secondo l’ordine delle loro cause di prelazione. Una volta completata la liquidazione, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui non soddisfatti.

Quali sono i vantaggi della Legge 3/2012?

La Legge 3/2012 offre diversi vantaggi ai debitori sovraindebitati, tra cui:

  • Sospensione delle azioni esecutive: L’ammissione a una delle procedure di sovraindebitamento comporta la sospensione delle azioni esecutive individuali dei creditori.
  • Riduzione del debito: Le procedure previste dalla legge possono comportare una significativa riduzione dell’importo dovuto, mediante la decurtazione del debito o la ristrutturazione dei pagamenti.
  • Esdebitazione: Al termine della procedura, il debitore può ottenere l’esdebitazione, ovvero la liberazione dai debiti residui non soddisfatti, potendo così ricominciare senza il peso dei debiti passati.
  • Recupero della stabilità finanziaria: La possibilità di ristrutturare il debito e ottenere una nuova partenza permette ai debitori di recuperare la propria stabilità finanziaria e di evitare il fallimento.

Come è stata aggiornata la legge 3/2012 con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019)

La Legge 3/2012, nota come Legge sul Sovraindebitamento, è stata significativamente aggiornata e integrata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Questo nuovo quadro normativo è stato introdotto con l’obiettivo di modernizzare e rendere più efficaci le procedure di gestione delle crisi finanziarie per le imprese e i soggetti non fallibili, offrendo strumenti più flessibili e tempestivi per la ristrutturazione del debito.

Uno degli aggiornamenti principali riguarda l’ampliamento delle categorie di debitori che possono accedere alle procedure di sovraindebitamento. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha infatti esteso la possibilità di accedere a queste procedure anche agli imprenditori agricoli, ai professionisti e agli enti del terzo settore, oltre che alle startup innovative. Questo cambiamento è stato introdotto per riconoscere la diversità delle situazioni di crisi finanziaria e per offrire strumenti adeguati a una gamma più ampia di debitori.

Un’altra innovazione importante è rappresentata dall’introduzione dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC), il cui ruolo è stato rafforzato nel nuovo Codice. Gli OCC sono enti pubblici o privati, iscritti in un apposito registro, che assistono i debitori nella predisposizione del piano di rientro e nella gestione della procedura di composizione della crisi. Questo cambiamento ha lo scopo di garantire maggiore professionalità e trasparenza nelle procedure, facilitando il dialogo tra debitori e creditori e migliorando le possibilità di successo delle proposte di ristrutturazione del debito.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha anche introdotto il concetto di allerta precoce. Questo sistema prevede che determinati indicatori di crisi finanziaria siano monitorati per identificare tempestivamente le difficoltà economiche e adottare misure preventive prima che la situazione diventi insostenibile. Per le piccole imprese, gli indicatori di allerta possono includere il mancato pagamento di debiti fiscali o previdenziali, il superamento di determinati limiti di esposizione finanziaria o il peggioramento dei rapporti di liquidità. Questo approccio preventivo è finalizzato a intervenire prima che la crisi diventi irreversibile, riducendo così il numero di fallimenti e promuovendo la ristrutturazione tempestiva del debito.

Un’altra novità significativa riguarda la procedura di esdebitazione. Il nuovo Codice ha introdotto disposizioni più favorevoli per l’esdebitazione, rendendo più accessibile la liberazione dai debiti residui per i debitori sovraindebitati. In particolare, è stato previsto che i debitori possano ottenere l’esdebitazione anche nel caso in cui non riescano a soddisfare integralmente i creditori, purché dimostrino di aver messo a disposizione tutto il loro patrimonio liquidabile. Questa misura è stata pensata per offrire una vera seconda possibilità ai debitori onesti ma sfortunati, promuovendo il loro reinserimento nel tessuto economico e sociale.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha inoltre introdotto modifiche procedurali per rendere le operazioni più rapide ed efficienti. Ad esempio, sono state semplificate le modalità di presentazione delle domande e delle proposte di ristrutturazione del debito, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e snellire la burocrazia. Le nuove disposizioni prevedono anche un maggiore utilizzo delle tecnologie digitali per la gestione delle procedure, favorendo la trasparenza e l’accesso alle informazioni.

Infine, il nuovo Codice ha rafforzato le tutele per i creditori, garantendo una maggiore equità nella distribuzione delle risorse recuperate e promuovendo la cooperazione tra tutte le parti coinvolte. Sono stati introdotti meccanismi per assicurare che i creditori abbiano un ruolo attivo nel processo di ristrutturazione del debito e che le loro esigenze siano adeguatamente considerate nelle proposte di accordo. Questo equilibrio tra le esigenze dei debitori e quelle dei creditori è fondamentale per garantire il successo delle procedure di sovraindebitamento e per mantenere la fiducia nel sistema finanziario.

In conclusione, il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha apportato importanti aggiornamenti alla Legge 3/2012, rendendo le procedure di gestione del sovraindebitamento più inclusive, efficaci e tempestive. Questi cambiamenti riflettono un approccio moderno e proattivo alla gestione delle crisi finanziarie, che riconosce la necessità di intervenire tempestivamente per prevenire il peggioramento delle situazioni di difficoltà economica e per offrire reali opportunità di recupero ai debitori onesti.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Legge 3 2012 e Procedure Di Sovraindebitamento

Affrontare il sovraindebitamento può essere un’esperienza estremamente stressante e complessa, con conseguenze significative sia a livello finanziario che personale. In questi momenti di difficoltà, avere al proprio fianco un avvocato esperto nella Legge 3/2012, conosciuta anche come Legge sul Sovraindebitamento, e nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), è di fondamentale importanza per orientarsi tra le normative e trovare la soluzione più adeguata per risolvere la propria situazione debitoria.

La Legge 3/2012 e il successivo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti legali per la gestione delle crisi finanziarie dei soggetti non fallibili, come persone fisiche, piccoli imprenditori e professionisti. Tuttavia, queste procedure richiedono una profonda conoscenza delle leggi e delle normative, nonché una gestione accurata delle pratiche burocratiche. Un avvocato esperto può fare la differenza nel garantire che ogni passo sia eseguito correttamente e nel miglior interesse del debitore.

Un avvocato specializzato in sovraindebitamento può fornire una valutazione precisa della situazione finanziaria del debitore, analizzando le entrate, le uscite, il patrimonio e le passività. Questa analisi è fondamentale per identificare la soluzione più adatta tra quelle offerte dalla Legge 3/2012, che includono l’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore e la Liquidazione del Patrimonio. Ogni soluzione ha le proprie specificità e requisiti, e la scelta dell’opzione giusta può influenzare significativamente l’esito del processo.

Durante la preparazione della documentazione necessaria, l’assistenza di un avvocato è cruciale. La raccolta e la presentazione accurata dei documenti richiesti, come l’istanza di accesso, la relazione particolareggiata redatta da un professionista abilitato, l’elenco dei creditori, la documentazione fiscale e patrimoniale, e i bilanci per i piccoli imprenditori, richiedono precisione e attenzione ai dettagli. Un avvocato esperto garantisce che tutte le informazioni siano corrette e complete, aumentando così le possibilità di successo della procedura.

Nel corso delle negoziazioni con i creditori, l’avvocato svolge un ruolo chiave. Le capacità negoziali di un avvocato esperto possono fare la differenza nel raggiungimento di un accordo vantaggioso. L’avvocato sa come presentare il caso del debitore in modo convincente, rispondere alle domande dei creditori e fornire ulteriori prove delle difficoltà finanziarie. Questa professionalità e competenza garantiscono che tutte le comunicazioni siano gestite in modo tempestivo e corretto, prevenendo complicazioni ulteriori.

La formalizzazione dell’accordo di composizione della crisi o del piano del consumatore è un passaggio delicato che richiede la massima attenzione. Un avvocato esperto garantisce che l’accordo sia redatto con precisione, includendo tutte le clausole necessarie per proteggere il debitore. Questo include la rinuncia espressa da parte dei creditori a qualsiasi somma residua post-pagamento e la cancellazione delle segnalazioni negative alle centrali rischi. Assicurarsi che l’accordo sia giuridicamente vincolante e conforme alla legge è fondamentale per evitare future controversie.

Un altro aspetto importante è la gestione della liquidazione del patrimonio, che può essere particolarmente complessa. L’avvocato assiste il debitore nella presentazione dell’istanza di liquidazione, nella preparazione della relazione patrimoniale e nella cooperazione con il liquidatore nominato dal tribunale. La consulenza di un avvocato garantisce che il processo di liquidazione sia gestito in modo efficiente e che i diritti del debitore siano protetti durante tutta la procedura.

Oltre alla gestione immediata delle crisi finanziarie, un avvocato esperto fornisce consulenza strategica a lungo termine. Aiuta il debitore a pianificare un budget sostenibile, a ridurre le spese superflue e a adottare pratiche finanziarie più sane. Questo tipo di consulenza contribuisce a stabilire una base solida per la stabilità finanziaria del debitore, minimizzando il rischio di ricadere in situazioni di debito. Secondo uno studio del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’educazione finanziaria e la consulenza legale sono strumenti efficaci per migliorare la gestione del debito e la stabilità economica a lungo termine.

Un avvocato esperto può anche proteggere il debitore da pratiche scorrette da parte dei creditori o delle società di recupero crediti. Le tattiche aggressive di recupero crediti possono includere minacce di azioni legali, pignoramenti o segnalazioni negative alle centrali rischi. L’avvocato può intervenire per impedire tali pratiche e garantire che ogni azione intrapresa dai creditori sia conforme alla legge. La consulenza legale protegge il debitore da ulteriori pressioni e assicura che i suoi diritti siano rispettati.

Inoltre, l’assistenza legale è indispensabile per affrontare eventuali dispute legali. Se il debitore ritiene di avere motivi validi per contestare il debito, un avvocato può rappresentarlo durante le azioni legali, presentando un’opposizione al decreto ingiuntivo entro i termini stabiliti dalla legge. Questo può includere la presentazione di prove per contestare l’inesistenza del debito, la prescrizione o l’erronea quantificazione dell’importo dovuto.

Le implicazioni fiscali del saldo e stralcio devono essere attentamente considerate. In alcuni casi, la parte del debito cancellata può essere considerata come un reddito imponibile e quindi soggetta a tassazione. Un avvocato esperto può fornire consulenza fiscale per comprendere appieno le implicazioni fiscali dell’accordo di saldo e stralcio e assicurarsi di rispettare tutte le normative vigenti. Questo può prevenire sorprese fiscali e garantire che il debitore sia pienamente consapevole delle conseguenze economiche dell’accordo.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha introdotto importanti aggiornamenti alla Legge 3/2012, rendendo le procedure di gestione del sovraindebitamento più inclusive, efficaci e tempestive. Questi cambiamenti riflettono un approccio moderno e proattivo alla gestione delle crisi finanziarie, che riconosce la necessità di intervenire tempestivamente per prevenire il peggioramento delle situazioni di difficoltà economica e per offrire reali opportunità di recupero ai debitori onesti. L’assistenza di un avvocato esperto è fondamentale per sfruttare appieno le opportunità offerte da queste normative e per garantire che tutte le procedure legali siano seguite correttamente.

In conclusione, avere al proprio fianco un avvocato esperto in Legge 3/2012 e nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è cruciale per affrontare efficacemente il sovraindebitamento. La consulenza legale offre una guida preziosa e un supporto indispensabile per negoziare un accordo favorevole, risolvere le difficoltà finanziarie e garantire una gestione efficace del debito. Essere ben informati sulle leggi, sui diritti e sulle opportunità disponibili è il primo passo per affrontare efficacemente i debiti e mantenere la stabilità finanziaria a lungo termine. La consulenza di un avvocato esperto può fare la differenza tra il successo e il fallimento nel processo di recupero della stabilità economica.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Perciò se hai bisogno di un avvocato esperto in legge 3 2012 e procedure di sovraindebitamento, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.

Whatsapp

377.0256873

Attivo tutti i giorni h24

Fax

0963.44970

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora su whatsapp al numero 377.0256873 oppure invia una e-mail a info@fattirimborsare.com. Ti ricontattiamo entro massimo un’ora e ti aiutiamo subito.

Leggi qui perché è molto importante: Studio Monardo e Fattirimborsare.com®️ operano in tutta Italia e lo fanno attraverso due modalità. La prima modalità è la consulenza digitale che avviene esclusivamente a livello telefonico e successiva interlocuzione digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata. In questo caso, la prima valutazione esclusivamente digitale (telefonica) è totalmente gratuita ed avviene nell’arco di massimo 72 ore, sarà della durata di circa 15 minuti. Consulenze di durata maggiore sono a pagamento secondo la tariffa oraria di categoria.
 
La seconda modalità è la consulenza fisica che è sempre a pagamento, compreso il primo consulto il cui costo parte da 500€+iva da saldare in anticipo. Questo tipo di consulenza si svolge tramite appuntamenti nella sede fisica locale Italiana specifica deputata alla prima consulenza e successive (azienda del cliente, ufficio del cliente, domicilio del cliente, studi locali con cui collaboriamo in partnership, uffici e sedi temporanee) e successiva interlocuzione anche digitale tramite posta elettronica e posta elettronica certificata.
 

La consulenza fisica, a differenza da quella esclusivamente digitale, avviene sempre a partire da due settimane dal primo contatto.

Disclaimer: Le opinioni espresse in questo articolo riflettono il punto di vista personale degli Autori, maturato sulla base della loro esperienza professionale. Non devono essere considerate come consulenza tecnica o legale. Per chiarimenti specifici o ulteriori informazioni, si consiglia di contattare direttamente il nostro studio. Si invita a tenere presente che l’articolo fa riferimento al contesto normativo vigente alla data di redazione, poiché leggi e interpretazioni giuridiche possono cambiare nel tempo. Non ci assumiamo alcuna responsabilità per un utilizzo inappropriato delle informazioni contenute in queste pagine.
Leggere attentamente il disclaimer del sito.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Giuseppe Monardo

Giuseppe Monardo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy:

Abbiamo Notato Che Stai Leggendo L’Articolo. Desideri Una Prima Consulenza Gratuita A Riguardo? Clicca Qui e Prenotala Subito!