Affrontare una situazione di debiti può essere una sfida ardua per qualsiasi imprenditore, ma per i ristoratori, le difficoltà possono essere particolarmente gravose. Questo settore è noto per la sua vulnerabilità agli imprevisti economici, che vanno dalle fluttuazioni stagionali alle crisi economiche globali, come quella causata dalla pandemia di COVID-19. La pandemia, infatti, ha avuto un impatto devastante sul settore della ristorazione, con una riduzione drastica del fatturato e un aumento esponenziale dei debiti. Secondo un rapporto della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), nel 2020, il settore ha registrato una perdita di fatturato di oltre il 40%, portando molti ristoratori sull’orlo del fallimento.
La Legge 3/2012, conosciuta anche come Legge sul Sovraindebitamento, è stata introdotta per fornire un quadro normativo che permetta ai debitori non fallibili, come i piccoli imprenditori e i ristoratori, di gestire e risolvere le proprie difficoltà finanziarie. Questa legge, successivamente integrata e modificata dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), offre diverse procedure per affrontare il sovraindebitamento. Secondo la Legge 3/2012, il sovraindebitamento è definito come una situazione di perdurante squilibrio tra gli obblighi assunti e il patrimonio disponibile per farvi fronte, che rende il debitore incapace di pagare regolarmente i propri creditori. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, entrato in vigore il 15 luglio 2022, ha ulteriormente raffinato queste procedure, rendendole più accessibili e efficaci.
Una delle procedure chiave offerte è il Piano del Consumatore, riservato ai debitori non imprenditori, che consente di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti basato sulle effettive capacità di pagamento del debitore. Questo strumento è particolarmente utile per i ristoratori che hanno contratto debiti personali legati alla loro attività, ma che non possono essere classificati come debiti aziendali. Il piano deve essere omologato dal giudice, che verifica la meritevolezza del debitore e la fattibilità della proposta. Secondo i dati, il 72% delle pratiche di legge 3/2012 presentate nei tribunali italiani ottiene una sentenza negativa, spesso a causa di errori nella gestione della pratica, evidenziando l’importanza di un’adeguata consulenza legale.
Un’altra procedura rilevante è l’Accordo di Composizione della Crisi, che permette ai debitori imprenditori di negoziare un accordo con i creditori. Questo accordo deve essere approvato dal 60% dei creditori per diventare vincolante. L’Accordo di Composizione della Crisi è simile a un piccolo concordato, dove il ristoratore propone un piano di pagamento che tiene conto delle sue capacità economiche reali. Anche in questo caso, l’omologazione del piano da parte del giudice è essenziale per la sua attuazione.
La Liquidazione del Patrimonio è una soluzione estrema, utilizzata quando le situazioni debitorie sono particolarmente gravi. Questa procedura prevede la vendita del patrimonio del debitore per soddisfare i creditori. Tuttavia, al termine della procedura, se sussistono le condizioni, il debitore può ottenere l’esdebitazione dei debiti residui non pagati. Questa possibilità di cancellazione dei debiti rappresenta un’opportunità cruciale per i ristoratori di ripartire da zero. Un esempio significativo è il caso di un ristoratore di Roma che, a causa di un accumulo di debiti insostenibili, ha optato per la Liquidazione del Patrimonio, riuscendo così a liberarsi dai debiti e avviare una nuova attività.
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza introduce anche l’Esdebitazione del Debitore Incapiente, una procedura che permette ai debitori che non possiedono beni o redditi sufficienti di liberarsi dai debiti senza pagare nulla, purché siano soddisfatti determinati criteri di meritevolezza. Questa procedura può essere utilizzata solo una volta nella vita e rappresenta una soluzione estrema ma efficace per coloro che si trovano in una situazione finanziaria disperata.
La gestione del sovraindebitamento richiede una comprensione approfondita delle leggi e delle procedure disponibili. Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, con i suoi 391 articoli, riforma completamente la disciplina delle procedure concorsuali e dell’insolvenza, sostituendo la legge fallimentare (regio decreto 16 marzo 1942, n. 267) e la legge sulla composizione della crisi da sovraindebitamento (legge n. 3/2012). Questo codice non solo semplifica le procedure ma introduce anche strumenti migliorativi per contenere il sovraindebitamento, un problema che è stato esacerbato dalla crisi pandemica del 2020. L’impatto della pandemia ha evidenziato la necessità di strumenti efficaci per gestire le crisi economiche, con un aumento significativo del numero di imprese e famiglie in difficoltà finanziaria.
Secondo l’ISTAT, nel 2021, il 29% delle imprese del settore della ristorazione ha dichiarato di essere a rischio chiusura a causa dei debiti accumulati. Questo dato sottolinea l’importanza di avere accesso a procedure di sovraindebitamento ben strutturate. Un rapporto della Banca d’Italia del 2023 evidenzia che molte piccole e medie imprese (PMI) hanno risentito della crisi, con un aumento del 15% nelle dichiarazioni di sovraindebitamento rispetto all’anno precedente. Questi numeri illustrano l’urgenza di interventi efficaci e tempestivi.
Un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento può fare una differenza significativa nell’esito della procedura. La complessità delle leggi e delle procedure richiede una competenza specifica che solo un professionista del settore può offrire. La raccolta e la preparazione della documentazione, la presentazione della proposta di ristrutturazione dei debiti e la rappresentanza legale durante le udienze sono fasi critiche che devono essere gestite con attenzione e precisione. Un avvocato esperto può assicurarsi che tutte le fasi siano eseguite correttamente, riducendo il rischio di errori che potrebbero compromettere l’esito della procedura.
Inoltre, la consulenza di un avvocato può essere fondamentale anche nella fase post-procedura. Una volta ottenuta l’esdebitazione, è essenziale stabilire nuove basi finanziarie solide per evitare future situazioni di crisi. Un avvocato può fornire consulenza su come gestire le finanze, migliorare la gestione aziendale e sfruttare le nuove opportunità di crescita. Questo supporto continuo è cruciale per garantire una ripresa economica duratura e sostenibile.
In conclusione, la gestione del sovraindebitamento per i ristoratori richiede un approccio strategico e ben pianificato. La Legge 3/2012 e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti efficaci per affrontare le difficoltà finanziarie, ma è fondamentale avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto. Con il giusto supporto, è possibile trovare soluzioni sostenibili, proteggere i beni essenziali e ottenere una nuova opportunità per ricominciare. Le cifre e i dati mostrano chiaramente che le crisi economiche possono colpire duramente il settore della ristorazione, ma con gli strumenti giusti e l’assistenza adeguata, i ristoratori possono superare queste difficoltà e costruire un futuro finanziario più solido e stabile.
Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.
Quali sono le principali procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza?
La Legge 3/2012 e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono diverse procedure per gestire il sovraindebitamento:
- Piano del Consumatore: Questa procedura è riservata ai debitori non imprenditori, permettendo loro di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti basato sulle loro effettive capacità di pagamento. È particolarmente utile per i debitori che hanno contratto debiti per scopi personali e non professionali.
- Accordo di Composizione della Crisi: Rivolto principalmente agli imprenditori, questo strumento permette di negoziare un accordo con i creditori. Se il 60% dei creditori accetta il piano proposto, esso diventa vincolante per tutti.
- Liquidazione del Patrimonio: In situazioni più gravi, è possibile vendere il proprio patrimonio per soddisfare i debiti. Al termine della procedura, i debiti residui possono essere cancellati attraverso l’esdebitazione, a condizione che il debitore abbia agito in buona fede e collaborato con i creditori.
- Esdebitazione del Debitore Incapiente: Introdotta con le ultime riforme, questa procedura consente ai debitori che non possiedono beni o redditi sufficienti di liberarsi dai debiti senza dover pagare nulla, purché siano soddisfatti determinati criteri di meritevolezza.
Chi può accedere a queste procedure?
Per accedere alle procedure di sovraindebitamento, il ristoratore deve trovarsi in una condizione di persistente squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio disponibile per farvi fronte, dimostrando una difficoltà evidente nel ripagare i debiti. È essenziale dimostrare l’incapacità di liquidare regolarmente i creditori. La procedura può essere avviata anche se il ristoratore non possiede un patrimonio significativo o ha un reddito esiguo.
Quali sono i requisiti specifici per avviare un Accordo di Composizione della Crisi?
L’Accordo di Composizione della Crisi è una procedura prevista dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) che permette ai debitori, inclusi i ristoratori, di negoziare un piano di rientro con i propri creditori. Per avviare questa procedura, è necessario soddisfare una serie di requisiti specifici. Di seguito sono elencati i principali:
1. Stato di Sovraindebitamento: Il debitore deve trovarsi in una condizione di sovraindebitamento, definita come uno squilibrio persistente tra le obbligazioni assunte e il patrimonio disponibile per farvi fronte. Questo significa che il debitore non è in grado di pagare i propri debiti in modo regolare e continuato.
2. Assenza di Atti di Frode: Il debitore non deve aver compiuto atti di frode nei confronti dei creditori. Questo include qualsiasi comportamento che potrebbe essere considerato ingannevole o intenzionalmente dannoso per i creditori. Ad esempio, nascondere beni, falsificare documenti o trasferire asset in modo fraudolento per evitare il pagamento dei debiti sono considerati atti di frode.
3. Collaborazione e Meritevolezza: Il debitore deve dimostrare meritevolezza e collaborazione durante tutto il processo. La meritevolezza implica che il debitore non ha contribuito in modo significativo alla propria situazione di sovraindebitamento attraverso comportamenti gravemente negligenti o dolosi. Inoltre, il debitore deve collaborare attivamente con i creditori e con l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) per trovare una soluzione sostenibile.
4. Proposta di Piano di Rientro: Il debitore deve formulare una proposta di piano di rientro dai debiti. Questo piano deve essere sostenibile e realistico, basato sulle effettive capacità di pagamento del debitore. La proposta deve includere dettagli su come il debitore intende ripagare i debiti, la tempistica dei pagamenti e qualsiasi misura che il debitore intende adottare per migliorare la propria situazione finanziaria.
5. Approvazione dei Creditori: Perché l’accordo diventi vincolante, è necessario che il piano proposto sia approvato dai creditori che rappresentano almeno il 60% dell’ammontare totale dei crediti. Questo significa che il debitore deve ottenere il consenso della maggioranza dei creditori per procedere con l’accordo.
6. Omologazione del Giudice: Una volta ottenuta l’approvazione dei creditori, il piano deve essere omologato dal giudice. Il giudice verifica che il piano sia stato approvato secondo le regole e che sia sostenibile e vantaggioso per i creditori. L’omologazione rende il piano vincolante per tutti i creditori, inclusi quelli che non hanno approvato la proposta.
7. Documentazione Completa e Accurata: Il debitore deve fornire una documentazione completa e accurata della propria situazione economica e patrimoniale. Questo include bilanci, dichiarazioni dei redditi, elenco dei creditori, importi dovuti e qualsiasi altro documento rilevante che possa aiutare a valutare la fattibilità del piano proposto.
8. Assenza di Procedure Concorsuali in Corso: Il debitore non deve essere soggetto a procedure concorsuali in corso. Questo significa che l’impresa non deve essere già in stato di fallimento o sottoposta ad altre procedure concorsuali che impedirebbero l’avvio dell’accordo di composizione della crisi.
L’Accordo di Composizione della Crisi è uno strumento potente che può aiutare i ristoratori in difficoltà a ristrutturare i propri debiti e riprendere il controllo della propria attività. Tuttavia, è fondamentale soddisfare tutti i requisiti e collaborare attivamente con i creditori e le autorità competenti per garantire il successo della procedura. La consulenza di un avvocato esperto in sovraindebitamento è essenziale per navigare attraverso le complessità legali e ottenere i migliori risultati possibili.
Quali vantaggi offre la Liquidazione del Patrimonio?
La procedura di Liquidazione del Patrimonio offre numerosi vantaggi per i ristoratori in difficoltà finanziarie, rappresentando una soluzione efficace per affrontare situazioni di sovraindebitamento particolarmente gravi. Uno dei principali vantaggi è la possibilità di ottenere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti residui al termine della procedura. Questo significa che, una volta completata la vendita del patrimonio e soddisfatti parzialmente i creditori, i debiti rimanenti vengono cancellati, permettendo al ristoratore di ripartire da zero senza ulteriori pendenze finanziarie. L’esdebitazione rappresenta un’opportunità cruciale per chi ha accumulato debiti insostenibili, offrendo una vera e propria seconda chance economica.
La procedura prevede che la vendita dei beni avvenga sotto il controllo del giudice, garantendo trasparenza e equità. Questo controllo giudiziario assicura che i beni vengano venduti al giusto valore di mercato e che il ricavato venga utilizzato per soddisfare i creditori nel modo più equo possibile. Inoltre, la procedura di liquidazione è spesso accompagnata da una sospensione delle azioni esecutive, il che significa che i creditori non possono avviare nuove azioni legali o esecutive contro il debitore durante il periodo di liquidazione. Questo offre un respiro al ristoratore, che può concentrarsi sulla procedura senza la pressione continua di ulteriori azioni legali.
Un altro vantaggio significativo della Liquidazione del Patrimonio è la protezione dei beni essenziali per una vita dignitosa. La legge prevede che alcuni beni, considerati indispensabili per il sostentamento del debitore e della sua famiglia, non possano essere inclusi nella liquidazione. Questo include beni come l’abitazione principale, gli strumenti di lavoro indispensabili per l’attività lavorativa, e altri beni di prima necessità. Questa protezione garantisce che, anche durante la procedura di liquidazione, il debitore non venga privato delle basi necessarie per il proprio sostentamento e per la continuazione della propria attività.
La procedura di liquidazione è inoltre strutturata per essere il più possibile sostenibile e rispettosa delle capacità economiche del debitore. Durante la fase di preparazione, il debitore può collaborare con l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) per sviluppare un piano che consideri le specifiche esigenze e le capacità di pagamento. Questo approccio collaborativo permette di individuare soluzioni che massimizzino il valore del patrimonio da liquidare, ma che al contempo proteggano gli interessi fondamentali del debitore.
Un esempio concreto dei benefici della Liquidazione del Patrimonio è il caso di un ristoratore di Roma, che a causa di debiti accumulati e insostenibili ha deciso di avviare la procedura di liquidazione. Attraverso la vendita controllata dei suoi beni e con l’assistenza di un avvocato esperto, è riuscito a soddisfare parzialmente i creditori e ha ottenuto l’esdebitazione per i debiti residui. Questo gli ha permesso di ripartire da zero, liberandosi dal fardello dei debiti pregressi e iniziando una nuova attività su basi finanziarie più solide.
È fondamentale sottolineare l’importanza di avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento. La complessità delle normative e delle procedure richiede una competenza specifica che solo un professionista del settore può offrire. Un avvocato esperto può guidare il ristoratore attraverso ogni fase della procedura, dalla raccolta della documentazione alla presentazione del piano di liquidazione, assicurandosi che tutti i passaggi siano eseguiti correttamente e che i diritti del debitore siano protetti. Inoltre, un avvocato può rappresentare il debitore nelle negoziazioni con i creditori e durante le udienze giudiziarie, presentando argomenti convincenti per ottenere le migliori condizioni possibili.
La consulenza legale è anche cruciale per evitare errori che potrebbero compromettere l’esito della procedura. Ad esempio, secondo i dati, il 72% delle pratiche di legge 3/2012 presentate nei tribunali italiani ottiene una sentenza negativa, spesso a causa di errori nella gestione della pratica. Un avvocato esperto può prevenire questi errori, garantendo una gestione accurata e professionale del caso.
Infine, l’assistenza legale può essere essenziale anche nella fase post-procedura. Una volta ottenuta l’esdebitazione, il ristoratore dovrà stabilire nuove basi finanziarie solide per evitare future situazioni di crisi. Un avvocato può fornire consulenza su come gestire le finanze, migliorare la gestione aziendale e sfruttare nuove opportunità di crescita. Questo supporto continuo è cruciale per garantire una ripresa economica duratura e sostenibile.
Quali sono le principali novità introdotte dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza?
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, entrato in vigore il 15 luglio 2022, ha introdotto diverse novità per migliorare la gestione del sovraindebitamento. Tra le principali novità troviamo:
- Semplificazione delle Procedure: Il codice ha reso più accessibili le procedure di ristrutturazione dei debiti, riducendo la burocrazia e i tempi necessari per ottenere l’omologazione dei piani.
- Introduzione dell’Esdebitazione del Debitore Incapiente: Questa nuova procedura permette ai debitori senza beni di ottenere la cancellazione dei debiti senza pagare nulla, purché siano soddisfatti i criteri di meritevolezza.
- Maggiore Protezione per i Debitori: Il codice prevede misure di protezione più forti per i debitori, inclusa la sospensione delle azioni esecutive durante le procedure di sovraindebitamento.
Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Procedure Di Sovraindebitamento
Affrontare una situazione di sovraindebitamento è una sfida complessa e delicata, soprattutto per un ristoratore. Le implicazioni economiche e legali possono essere molteplici e un errore nella gestione della situazione può avere conseguenze devastanti, non solo per l’attività, ma anche per la vita personale dell’imprenditore. La procedura di Liquidazione del Patrimonio, come prevista dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), offre un’opportunità preziosa per risolvere situazioni di indebitamento gravi, ma richiede una gestione attenta e competente, particolarmente con l’assistenza di un avvocato esperto.
Per un ristoratore che si trova in una situazione di sovraindebitamento, uno dei principali vantaggi della Liquidazione del Patrimonio è la possibilità di ottenere l’esdebitazione, cioè la cancellazione dei debiti residui al termine del processo di liquidazione. Questo consente al ristoratore di ripartire da zero senza ulteriori pendenze finanziarie, offrendo una seconda opportunità per ricostruire la propria vita economica. La normativa prevede che, una volta venduti i beni del debitore sotto il controllo del giudice e soddisfatti parzialmente i creditori, i debiti rimanenti possano essere cancellati, a condizione che il debitore abbia agito in buona fede e collaborato durante tutta la procedura. Questa cancellazione dei debiti residui è una misura di grande sollievo per chi si trova schiacciato dal peso delle obbligazioni insostenibili.
La trasparenza e l’equità della procedura sono garantite dal controllo giudiziario. Questo assicura che la vendita dei beni avvenga al giusto valore di mercato e che il ricavato sia distribuito in modo equo tra i creditori. Il giudice supervisiona ogni fase della liquidazione, assicurandosi che i diritti di tutte le parti coinvolte siano rispettati. Inoltre, durante il processo di liquidazione, le azioni esecutive contro il debitore sono sospese, il che significa che i creditori non possono intraprendere nuove azioni legali o esecutive. Questo offre un periodo di respiro al ristoratore, permettendogli di concentrarsi sulla procedura senza la costante minaccia di ulteriori azioni legali.
Un altro aspetto cruciale della Liquidazione del Patrimonio è la protezione dei beni essenziali per una vita dignitosa. La legge prevede che alcuni beni, considerati indispensabili per il sostentamento del debitore e della sua famiglia, non possano essere inclusi nella liquidazione. Questo include l’abitazione principale, gli strumenti di lavoro necessari per continuare l’attività e altri beni di prima necessità. Per un ristoratore, questo significa poter mantenere l’attrezzatura di cucina essenziale per l’attività lavorativa, che potrebbe essere fondamentale per avviare una nuova impresa o continuare l’attività sotto un nuovo assetto. Questa protezione è fondamentale per garantire che, anche durante la procedura di liquidazione, il debitore non venga privato dei mezzi necessari per il proprio sostentamento e per la continuazione della propria attività.
Il successo della procedura di Liquidazione del Patrimonio dipende in larga misura dalla competenza e dalla professionalità con cui viene gestita. Qui entra in gioco l’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento. Un avvocato specializzato possiede la conoscenza e l’esperienza necessarie per guidare il ristoratore attraverso ogni fase della procedura, dalla raccolta e preparazione della documentazione alla presentazione del piano di liquidazione e alla rappresentanza legale durante le udienze. La complessità delle normative e delle procedure richiede una competenza specifica che solo un professionista del settore può offrire.
Un avvocato esperto può assicurarsi che tutti i documenti siano correttamente compilati e presentati al giudice, prevenendo errori che potrebbero compromettere l’esito della procedura. Secondo i dati, il 72% delle pratiche di legge 3/2012 presentate nei tribunali italiani ottiene una sentenza negativa, spesso a causa di errori nella gestione della pratica. Un avvocato competente può evitare questi errori, garantendo una gestione accurata e professionale del caso. Inoltre, durante le negoziazioni con i creditori, avere un avvocato che rappresenta il debitore può fare la differenza. Un avvocato può presentare argomenti convincenti e proteggere gli interessi del debitore, aumentando le probabilità di ottenere condizioni favorevoli.
La consulenza legale è anche fondamentale per identificare la strategia più appropriata per la situazione specifica del ristoratore. Ad esempio, un avvocato esperto può valutare se la Liquidazione del Patrimonio sia realmente la soluzione migliore o se altre procedure, come l’Accordo di Composizione della Crisi, potrebbero offrire vantaggi maggiori. Questa valutazione richiede una conoscenza approfondita delle opzioni disponibili e delle implicazioni di ciascuna procedura.
Inoltre, l’assistenza di un avvocato non si limita alla fase di liquidazione. Una volta ottenuta l’esdebitazione, è essenziale stabilire nuove basi finanziarie solide per evitare future situazioni di crisi. Un avvocato può fornire consulenza su come gestire le finanze, migliorare la gestione aziendale e sfruttare nuove opportunità di crescita. Questo supporto continuo è cruciale per garantire una ripresa economica duratura e sostenibile. La pianificazione finanziaria post-procedura è un aspetto spesso trascurato, ma è fondamentale per il successo a lungo termine. Un avvocato esperto può aiutare il ristoratore a sviluppare un piano finanziario dettagliato, identificando le aree di miglioramento e fornendo consigli pratici per mantenere la stabilità economica.
L’importanza di un avvocato esperto si riflette anche nella capacità di affrontare e risolvere eventuali controversie che possono sorgere durante la procedura. La gestione di conflitti con i creditori, la risoluzione di questioni legali complesse e la rappresentanza nelle udienze giudiziarie sono tutte situazioni che richiedono competenza e esperienza. Un avvocato può intervenire prontamente per risolvere questi problemi, minimizzando i rischi per il debitore e garantendo che la procedura proceda senza intoppi.
Infine, l’aspetto emotivo non va sottovalutato. Affrontare una situazione di sovraindebitamento può essere estremamente stressante e demoralizzante. Avere un avvocato esperto al proprio fianco offre non solo supporto legale, ma anche un sostegno emotivo significativo. Sapere di poter contare su un professionista competente e fidato può alleviare l’ansia e la preoccupazione, permettendo al ristoratore di concentrarsi sulle decisioni importanti con maggiore tranquillità.
In conclusione, la procedura di Liquidazione del Patrimonio offre una via d’uscita preziosa per i ristoratori in difficoltà, ma il suo successo dipende in gran parte dalla gestione competente e professionale della procedura. L’importanza di avere un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento non può essere sottolineata abbastanza. Un avvocato specializzato offre consulenza personalizzata, prepara e presenta la documentazione necessaria, rappresenta il debitore nelle negoziazioni e nelle udienze, e fornisce supporto continuo anche dopo la conclusione della procedura. Con il giusto supporto legale, i ristoratori possono superare le difficoltà finanziarie, proteggere i beni essenziali e ottenere una seconda opportunità per ricostruire la propria attività su basi finanziarie più solide e sostenibili.
A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).
Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).
Perciò se hai bisogno di un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.