Gestire un’attività autonoma può essere incredibilmente gratificante, offrendo la libertà di lavorare in modo indipendente e la possibilità di costruire qualcosa di proprio. Tuttavia, la gestione delle finanze può presentare delle sfide significative, soprattutto quando i debiti iniziano ad accumularsi. I lavoratori autonomi spesso si trovano in difficoltà finanziarie a causa di vari fattori, come le fluttuazioni del mercato, spese impreviste o eventi eccezionali come la pandemia di COVID-19. In Italia, i lavoratori autonomi che affrontano problemi di sovraindebitamento possono ricorrere alle procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) per cancellare i debiti e ottenere un nuovo inizio.
La Legge 3/2012, anche conosciuta come Legge sul Sovraindebitamento, è stata introdotta per fornire una via d’uscita per i debitori non fallibili, inclusi i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi. Questa legge definisce il sovraindebitamento come uno squilibrio persistente tra le obbligazioni assunte e il patrimonio disponibile per farvi fronte, rendendo il debitore incapace di pagare regolarmente i propri creditori. La Legge 3/2012 offre tre principali procedure per affrontare il sovraindebitamento: il Piano del Consumatore, l’Accordo di Composizione della Crisi e la Liquidazione del Patrimonio.
Il Piano del Consumatore è una procedura riservata ai debitori non imprenditori e permette di proporre un piano di ristrutturazione dei debiti basato sulle effettive capacità di pagamento del debitore. Questo strumento è particolarmente utile per i lavoratori autonomi che hanno contratto debiti personali legati alla loro attività. Il piano deve essere omologato dal giudice, che verifica la meritevolezza del debitore e la fattibilità della proposta. Secondo dati recenti, il 72% delle pratiche di legge 3/2012 presentate nei tribunali italiani ottiene una sentenza negativa, spesso a causa di errori nella gestione della pratica, evidenziando l’importanza di una corretta preparazione e consulenza legale.
L’Accordo di Composizione della Crisi è rivolto ai debitori imprenditori e consente di negoziare un piano di rientro con i creditori. Questo accordo deve essere approvato dai creditori che rappresentano almeno il 60% dell’ammontare totale dei crediti. Una volta approvato, il piano deve essere omologato dal giudice per diventare vincolante per tutti i creditori. Questo strumento offre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di continuare l’attività professionale, la riduzione del debito e una gestione più ordinata della crisi finanziaria. Un esempio significativo è il caso di un consulente informatico che ha utilizzato l’Accordo di Composizione della Crisi per negoziare un piano di rientro con i creditori, permettendogli di mantenere aperta la propria attività e ripagare i debiti in modo sostenibile.
La Liquidazione del Patrimonio è una soluzione estrema utilizzata quando le situazioni debitorie sono particolarmente gravi. Questa procedura prevede la vendita del patrimonio del debitore per soddisfare i creditori. Tuttavia, al termine della procedura, i debiti residui possono essere cancellati attraverso l’esdebitazione, a condizione che il debitore abbia agito in buona fede e collaborato con i creditori. Questo permette al debitore di ripartire da zero, liberandosi dai debiti insostenibili. Un esempio concreto è un libero professionista nel settore del marketing che, avendo accumulato debiti significativi e non potendo più sostenere i pagamenti, ha deciso di vendere il proprio patrimonio sotto il controllo del giudice. Al termine della procedura, ha ottenuto l’esdebitazione dei debiti residui, riuscendo a ripartire da zero.
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, entrato in vigore il 15 luglio 2022, ha introdotto ulteriori novità per migliorare la gestione del sovraindebitamento. Il codice ha semplificato le procedure di ristrutturazione dei debiti, riducendo la burocrazia e i tempi necessari per ottenere l’omologazione dei piani. Una delle innovazioni più significative è l’introduzione dell’Esdebitazione del Debitore Incapiente, una procedura che permette ai debitori senza beni di ottenere la cancellazione dei debiti senza pagare nulla, purché siano soddisfatti i criteri di meritevolezza. Questa misura è particolarmente utile per i lavoratori autonomi che si trovano in condizioni di estrema difficoltà finanziaria.
Secondo un rapporto dell’ISTAT del 2021, il 29% delle imprese individuali e dei lavoratori autonomi ha dichiarato di essere a rischio chiusura a causa dei debiti accumulati. Questo dato evidenzia l’importanza di avere accesso a procedure di sovraindebitamento ben strutturate. Un rapporto della Banca d’Italia del 2023 ha mostrato che molte piccole e medie imprese (PMI) hanno risentito della crisi, con un aumento del 15% nelle dichiarazioni di sovraindebitamento rispetto all’anno precedente. Questi numeri illustrano l’urgenza di interventi efficaci e tempestivi.
La gestione del sovraindebitamento richiede una comprensione approfondita delle leggi e delle procedure disponibili. La complessità delle normative e delle procedure richiede una competenza specifica che solo un professionista del settore può offrire. Un avvocato esperto può guidare il lavoratore autonomo attraverso ogni fase della procedura, dalla raccolta e preparazione della documentazione alla presentazione del piano di liquidazione, assicurandosi che tutti i passaggi siano eseguiti correttamente e che i diritti del debitore siano protetti. Un avvocato competente può evitare errori che potrebbero compromettere l’esito della procedura, garantendo una gestione accurata e professionale del caso.
Un avvocato esperto può rappresentare il debitore nelle negoziazioni con i creditori e durante le udienze giudiziarie, presentando argomenti convincenti per ottenere le migliori condizioni possibili. Inoltre, l’assistenza legale può essere fondamentale anche nella fase post-procedura. Una volta ottenuta l’esdebitazione, è essenziale stabilire nuove basi finanziarie solide per evitare future situazioni di crisi. Un avvocato può fornire consulenza su come gestire le finanze, migliorare la gestione aziendale e sfruttare nuove opportunità di crescita. Questo supporto continuo è cruciale per garantire una ripresa economica duratura e sostenibile.
La trasparenza e la collaborazione tra debitore e creditori sono elementi chiave per il successo delle procedure di sovraindebitamento. Un avvocato esperto può facilitare il dialogo tra le parti, promuovendo un approccio collaborativo che può portare a soluzioni più efficaci e meno conflittuali. Questo è particolarmente importante nelle negoziazioni per la ristrutturazione del debito, dove il raggiungimento di un accordo può evitare la necessità di procedere con la liquidazione forzata dei beni e permettere al debitore di mantenere la propria attività operativa.
Affrontare una situazione di sovraindebitamento può essere estremamente stressante e demoralizzante. Avere un avvocato esperto al proprio fianco offre non solo supporto legale, ma anche un sostegno emotivo significativo. Sapere di poter contare su un professionista competente e fidato può alleviare l’ansia e la preoccupazione, permettendo al lavoratore autonomo di concentrarsi sulle decisioni importanti con maggiore tranquillità.
In conclusione, la gestione del sovraindebitamento per i lavoratori autonomi richiede un approccio strategico e ben pianificato. Le procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti efficaci per affrontare le difficoltà finanziarie, ma è fondamentale avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto. Con il giusto supporto legale, è possibile trovare soluzioni sostenibili, proteggere i beni essenziali e ottenere una nuova opportunità per ricominciare. Le cifre e i dati mostrano chiaramente che le crisi economiche possono colpire duramente i lavoratori autonomi, ma con gli strumenti giusti e l’assistenza adeguata, è possibile superare queste difficoltà e costruire un futuro finanziario più solido e stabile.
Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.
Quali sono le procedure previste dal D.Lgs. n. 14/2019 per il Sovraindebitamento?
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza introduce diverse procedure per affrontare il sovraindebitamento, offrendo soluzioni per vari tipi di debitori, inclusi i lavoratori autonomi.
Piano del Consumatore
Questa procedura è riservata ai debitori non imprenditori, ma può essere applicabile ai lavoratori autonomi per i debiti personali legati all’attività. Permette di proporre un piano di ristrutturazione basato sulle effettive capacità di pagamento del debitore. Il piano deve essere omologato dal giudice, che valuta la meritevolezza del debitore e la fattibilità della proposta.
Accordo di Composizione della Crisi
Rivolto ai debitori imprenditori, questo strumento consente di negoziare un piano di rientro con i creditori. Il piano deve essere approvato dai creditori che rappresentano almeno il 60% dell’ammontare totale dei crediti e poi omologato dal giudice. Questo permette di ridurre il debito e di gestire in modo più ordinato la crisi finanziaria.
Liquidazione Controllata del Patrimonio
Questa procedura prevede la vendita controllata dei beni del debitore per soddisfare i creditori. È particolarmente utile in situazioni di grave sovraindebitamento dove altre soluzioni non sono praticabili. Alla fine della procedura, se il debitore ha collaborato in buona fede, può ottenere l’esdebitazione, cioè la cancellazione dei debiti residui.
Esdebitazione del Debitore Incapiente
Introdotta con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, questa procedura permette ai debitori che non possiedono beni di ottenere la cancellazione dei debiti senza pagare nulla, purché siano soddisfatti determinati criteri di meritevolezza. Questa misura è particolarmente utile per i lavoratori autonomi che si trovano in condizioni di estrema difficoltà finanziaria.
Che tipo di lavoratore autonomo può accedere alle procedure di Sovraindebitamento? Quali Sono I Requisiti?
Affrontare una situazione di sovraindebitamento è una sfida complessa per qualsiasi lavoratore autonomo. La Legge 3/2012, conosciuta come Legge sul Sovraindebitamento, e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) offrono procedure specifiche per aiutare i debitori non fallibili, come i lavoratori autonomi, a gestire e risolvere le proprie difficoltà finanziarie. Ecco chi può accedere a queste procedure e quali sono i requisiti necessari.
Chi Può Accedere alle Procedure di Sovraindebitamento?
I lavoratori autonomi che possono accedere alle procedure di sovraindebitamento sono quelli che svolgono un’attività professionale o commerciale in proprio e che non sono soggetti alle procedure fallimentari previste per le grandi imprese. Tra questi lavoratori autonomi troviamo:
- Liberi Professionisti: Medici, avvocati, architetti, ingegneri e altri professionisti iscritti a ordini professionali.
- Artigiani: Lavoratori che esercitano mestieri manuali e che spesso gestiscono piccole attività indipendenti.
- Commercianti: Proprietari di negozi o attività commerciali al dettaglio.
- Piccoli Imprenditori: Imprenditori individuali che gestiscono piccole imprese non soggette alle procedure fallimentari.
Requisiti per Accedere alle Procedure di Sovraindebitamento
Per accedere alle procedure di sovraindebitamento, un lavoratore autonomo deve soddisfare una serie di requisiti specifici. Questi includono:
1. Stato di Sovraindebitamento Il debitore deve trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, definita come uno squilibrio persistente tra le obbligazioni assunte e il patrimonio disponibile per farvi fronte. Questo significa che il lavoratore autonomo non è in grado di pagare regolarmente i propri debiti.
2. Meritevolezza Il lavoratore autonomo deve dimostrare di aver agito in buona fede e di non aver contribuito alla propria situazione di sovraindebitamento attraverso comportamenti gravemente negligenti o dolosi. Questo implica che il debitore non deve aver contratto debiti in modo irresponsabile o fraudolento.
3. Assenza di Atti di Frode Il debitore non deve aver compiuto atti di frode nei confronti dei creditori. Atti di frode possono includere la falsificazione di documenti, la sottrazione di beni o il trasferimento fraudolento di attività per evitare il pagamento dei debiti.
4. Collaborazione Il debitore deve collaborare attivamente durante tutta la procedura, fornendo tutte le informazioni e la documentazione necessaria per valutare la propria situazione economica e patrimoniale. Questo include bilanci, dichiarazioni dei redditi, elenco dei creditori e importi dovuti.
5. Documentazione Completa e Accurata Per avviare una procedura di sovraindebitamento, il lavoratore autonomo deve presentare una documentazione completa e accurata della propria situazione finanziaria. La mancata presentazione di documenti o la presentazione di documenti incompleti o inaccurati può compromettere l’accesso alle procedure.
6. Assenza di Procedimenti Concorsuali in Corso Il lavoratore autonomo non deve essere già soggetto a procedure concorsuali come il fallimento, il concordato preventivo o l’amministrazione straordinaria. Queste procedure devono essere concluse o non ancora avviate per poter accedere alle soluzioni offerte dal sovraindebitamento.
Un esempio concreto può essere quello di un architetto libero professionista che ha accumulato debiti significativi a causa di una gestione inefficace delle spese operative e delle entrate irregolari. Se si trova in una situazione di sovraindebitamento e soddisfa i requisiti di meritevolezza e buona fede, può accedere al Piano del Consumatore per ristrutturare i debiti personali legati alla sua attività professionale. In questo caso, il piano deve essere approvato e omologato dal giudice, che verifica la sostenibilità della proposta.
Un altro esempio riguarda un piccolo commerciante che gestisce un negozio di abbigliamento e si trova in difficoltà finanziarie a causa di una drastica diminuzione delle vendite. Se non riesce a far fronte ai debiti contratti con fornitori e banche, può ricorrere all’Accordo di Composizione della Crisi per negoziare un piano di rientro con i creditori. Il piano deve essere approvato dai creditori che rappresentano almeno il 60% dell’ammontare totale dei crediti e omologato dal giudice per diventare vincolante.
Affrontare una situazione di sovraindebitamento può essere una sfida complessa e stressante per un lavoratore autonomo. Tuttavia, le procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti efficaci per risolvere queste difficoltà finanziarie. Per accedere a queste procedure, è essenziale soddisfare specifici requisiti, tra cui la dimostrazione di meritevolezza, l’assenza di atti di frode e la presentazione di una documentazione completa e accurata. Avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento è fondamentale per navigare attraverso queste opzioni legali e trovare la soluzione più adatta alla propria situazione specifica. Con il giusto supporto legale, è possibile superare le difficoltà finanziarie, proteggere i beni essenziali e ottenere una nuova opportunità per ricominciare.
Quali tipi di debiti possono essere cancellati?
Quando si affronta una situazione di sovraindebitamento, una delle domande più frequenti riguarda quali tipi di debiti possano essere cancellati attraverso le procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Comprendere quali debiti possano essere inclusi in queste procedure è fondamentale per pianificare una strategia efficace per il risanamento finanziario.
Debiti che Possono Essere Cancellati
1. Debiti Commerciali e Professionali: I debiti derivanti da attività commerciali o professionali, come quelli verso fornitori di beni e servizi, possono essere inclusi nelle procedure di sovraindebitamento. Questo tipo di debito è comune tra i lavoratori autonomi che hanno difficoltà a gestire le spese operative della loro attività.
2. Debiti Finanziari: I debiti nei confronti di istituti di credito e società finanziarie, come prestiti personali, mutui ipotecari e finanziamenti, possono essere ristrutturati o cancellati tramite il Piano del Consumatore, l’Accordo di Composizione della Crisi o la Liquidazione del Patrimonio. È importante notare che la procedura di esdebitazione può comportare la vendita di beni immobili, come una casa, per soddisfare i creditori.
3. Debiti Fiscali e Contributivi: Anche i debiti fiscali e contributivi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate o dell’INPS possono essere inclusi nelle procedure di sovraindebitamento. Tuttavia, la cancellazione di questi debiti può essere più complessa e richiede un’attenta negoziazione con gli enti creditori. In alcuni casi, è possibile ottenere una riduzione o una dilazione del debito.
4. Debiti Verso Privati: I debiti verso privati, come prestiti concessi da amici o familiari, possono essere inclusi nelle procedure di sovraindebitamento. Questo tipo di debito deve essere adeguatamente documentato e presentato insieme agli altri debiti per essere considerato nella ristrutturazione o nella liquidazione.
Debiti che Non Possono Essere Cancellati
1. Debiti Alimentari: I debiti derivanti da obblighi alimentari, come il mantenimento di un coniuge o di figli, non possono essere cancellati tramite le procedure di sovraindebitamento. Questi debiti sono considerati prioritari e devono essere soddisfatti per primi.
2. Debiti Derivanti da Danni Extracontrattuali: I debiti derivanti da risarcimenti per danni extracontrattuali, come quelli dovuti per lesioni personali o danni a proprietà causati dal debitore, non possono essere cancellati. Questi debiti devono essere pagati integralmente, indipendentemente dalla situazione di sovraindebitamento.
3. Debiti Fiscali Derivati da Frodi: I debiti fiscali derivanti da atti fraudolenti non possono essere inclusi nelle procedure di sovraindebitamento. La legge richiede che il debitore agisca in buona fede; pertanto, qualsiasi debito contratto attraverso frodi o false dichiarazioni non è soggetto a cancellazione.
Un esempio concreto potrebbe riguardare un libero professionista che ha accumulato debiti significativi verso fornitori e banche. Attraverso un Accordo di Composizione della Crisi, il professionista potrebbe negoziare un piano di rientro con i creditori, ottenendo una riduzione del debito e una dilazione dei pagamenti. Al termine della procedura, se il piano viene rispettato, i debiti residui potrebbero essere cancellati, permettendo al professionista di ripartire con una situazione finanziaria più sostenibile.
Un altro esempio potrebbe essere quello di un lavoratore autonomo che ha debiti contributivi nei confronti dell’INPS. In questo caso, il debitore potrebbe includere questi debiti in un Piano del Consumatore, negoziando una riduzione o una dilazione del pagamento con l’ente creditore. Se il piano viene approvato e rispettato, il debitore potrebbe ottenere la cancellazione dei debiti residui, migliorando la propria situazione economica.
La gestione del sovraindebitamento per i lavoratori autonomi richiede una comprensione dettagliata dei tipi di debiti che possono essere inclusi nelle procedure di ristrutturazione e cancellazione. Le procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti efficaci per affrontare le difficoltà finanziarie, ma è essenziale avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto. Con il giusto supporto legale, è possibile trovare soluzioni sostenibili, proteggere i beni essenziali e ottenere una nuova opportunità per ricominciare. Le cifre e i dati dimostrano che affrontare i debiti con una strategia ben pianificata può fare la differenza tra la bancarotta e una ripresa economica solida e stabile.
Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Sovraindebitamento
Affrontare una situazione di sovraindebitamento è una sfida complessa e stressante per qualsiasi lavoratore autonomo. La Legge 3/2012 e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) offrono strumenti efficaci per gestire e risolvere le difficoltà finanziarie, ma la complessità di queste normative richiede una conoscenza approfondita e una gestione accurata. Ecco perché è fondamentale avere al proprio fianco un avvocato esperto in procedure di sovraindebitamento.
Le procedure di sovraindebitamento sono progettate per offrire una via d’uscita a coloro che si trovano in uno stato di persistente squilibrio finanziario, incapaci di far fronte alle proprie obbligazioni. Queste procedure includono il Piano del Consumatore, l’Accordo di Composizione della Crisi e la Liquidazione del Patrimonio, ciascuna con specifici requisiti e benefici. Un avvocato esperto può aiutare il lavoratore autonomo a determinare quale di queste procedure è la più adatta alla sua situazione, garantendo che tutte le fasi del processo siano gestite correttamente e in conformità con la legge.
La preparazione della documentazione necessaria è una delle fasi più critiche delle procedure di sovraindebitamento. Un avvocato esperto in queste procedure sa esattamente quali documenti sono necessari e come presentarli correttamente. Questo include la raccolta di bilanci, dichiarazioni dei redditi, elenchi dei creditori e importi dovuti. La presentazione di documenti incompleti o inaccurati può compromettere l’accesso alle procedure di sovraindebitamento, ma un avvocato competente può prevenire questi errori, garantendo una gestione accurata e professionale del caso.
Durante le negoziazioni con i creditori, avere un avvocato che rappresenta il debitore può fare una differenza significativa. Un avvocato esperto può presentare argomenti convincenti per ottenere condizioni favorevoli, come la riduzione del debito o la dilazione dei pagamenti. Questo è particolarmente importante nelle procedure di Accordo di Composizione della Crisi, dove è necessario ottenere l’approvazione dei creditori che rappresentano almeno il 60% dell’ammontare totale dei crediti. Un avvocato può facilitare il dialogo tra le parti, promuovendo un approccio collaborativo che può portare a soluzioni più efficaci e meno conflittuali.
La fase post-procedura è altrettanto cruciale. Una volta ottenuta l’esdebitazione, è essenziale stabilire nuove basi finanziarie solide per evitare future situazioni di crisi. Un avvocato esperto può fornire consulenza su come gestire le finanze, migliorare la gestione aziendale e sfruttare nuove opportunità di crescita. Questo supporto continuo è fondamentale per garantire una ripresa economica duratura e sostenibile. La pianificazione finanziaria post-procedura è spesso trascurata, ma è un elemento chiave per il successo a lungo termine.
Affrontare una situazione di sovraindebitamento può essere estremamente stressante e demoralizzante. Avere un avvocato esperto al proprio fianco offre non solo supporto legale, ma anche un sostegno emotivo significativo. Sapere di poter contare su un professionista competente e fidato può alleviare l’ansia e la preoccupazione, permettendo al lavoratore autonomo di concentrarsi sulle decisioni importanti con maggiore tranquillità. Un avvocato esperto è in grado di fornire una visione chiara delle opzioni disponibili e di aiutare il debitore a prendere decisioni informate che tengano conto delle sue specifiche esigenze e circostanze.
Le statistiche dimostrano l’importanza di una gestione professionale delle procedure di sovraindebitamento. Secondo i dati, il 72% delle pratiche di legge 3/2012 presentate nei tribunali italiani ottiene una sentenza negativa, spesso a causa di errori nella gestione della pratica. Questo evidenzia quanto sia cruciale avere una consulenza legale qualificata per navigare nelle complessità delle normative sul sovraindebitamento. Un avvocato esperto può aumentare significativamente le possibilità di successo della procedura, garantendo che tutte le fasi siano eseguite correttamente e che i diritti del debitore siano protetti.
Un esempio concreto di quanto possa essere determinante l’assistenza legale è quello di un consulente finanziario che, a causa di una cattiva gestione dei debiti contratti per lo sviluppo della propria attività, si è trovato in una situazione di sovraindebitamento. Con l’aiuto di un avvocato specializzato, ha potuto accedere all’Accordo di Composizione della Crisi, negoziando un piano di rientro con i creditori che gli ha permesso di continuare la sua attività professionale e di stabilizzare la sua situazione finanziaria. Senza l’intervento dell’avvocato, il consulente avrebbe potuto commettere errori nella documentazione o nelle negoziazioni, compromettendo la possibilità di ottenere l’esdebitazione e di ripartire con una situazione finanziaria sostenibile.
L’importanza di un avvocato esperto si riflette anche nella capacità di affrontare e risolvere eventuali controversie che possono sorgere durante la procedura. La gestione di conflitti con i creditori, la risoluzione di questioni legali complesse e la rappresentanza nelle udienze giudiziarie sono tutte situazioni che richiedono competenza e esperienza. Un avvocato può intervenire prontamente per risolvere questi problemi, minimizzando i rischi per il debitore e garantendo che la procedura proceda senza intoppi.
In conclusione, la gestione del sovraindebitamento per i lavoratori autonomi richiede un approccio strategico e ben pianificato. Le procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti efficaci per affrontare le difficoltà finanziarie, ma è fondamentale avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto. Con il giusto supporto legale, è possibile trovare soluzioni sostenibili, proteggere i beni essenziali e ottenere una nuova opportunità per ricominciare. Le cifre e i dati mostrano chiaramente che le crisi economiche possono colpire duramente i lavoratori autonomi, ma con gli strumenti giusti e l’assistenza adeguata, è possibile superare queste difficoltà e costruire un futuro finanziario più solido e stabile.
A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).
Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).
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