Dopo Quante Rate Non Pagate La Casa Va All’Asta

Il tema del pignoramento immobiliare e della successiva vendita all’asta è una questione di notevole rilevanza per chi ha contratto un mutuo ipotecario. La possibilità di perdere la propria casa è una delle maggiori preoccupazioni per i mutuatari che si trovano in difficoltà economiche. Il mancato pagamento delle rate del mutuo può portare a conseguenze gravi, tra cui il pignoramento e la vendita forzata dell’immobile. Le leggi e le normative che regolano questo processo sono complesse e possono variare a seconda della data di stipula del mutuo e delle condizioni contrattuali specifiche.

La normativa italiana che disciplina il pignoramento immobiliare è stata significativamente influenzata dalle direttive europee, in particolare dalla Direttiva 2014/17/UE, recepita nel Decreto Legislativo n. 72/2016. Questa normativa ha apportato importanti modifiche al Testo Unico Bancario (TUB), in particolare all’articolo 120-quinquesdecies, stabilendo che il pignoramento della casa può avvenire solo dopo il mancato pagamento di 18 rate, anche non consecutive, per i mutui stipulati dopo il 1° luglio 2016. Per i mutui stipulati prima di questa data, il pignoramento può essere avviato dopo 7 rate non pagate.

L’iter che porta al pignoramento e alla vendita all’asta di un immobile inizia con la dichiarazione di decadenza del beneficio del termine, che avviene quando il mutuatario non riesce a pagare le rate nei termini concordati. Inizialmente, la banca invia una comunicazione formale al debitore, richiedendo il pagamento immediato delle rate arretrate. Se il debitore non riesce a regolarizzare la propria posizione entro il termine stabilito, la banca può procedere con il pignoramento dell’immobile. Questa fase preliminare è fondamentale perché offre al debitore l’opportunità di saldare il debito e evitare ulteriori conseguenze legali.

Il processo di pignoramento diventa ufficiale quando la banca presenta un’istanza di pignoramento al tribunale competente. Il tribunale emette un decreto di pignoramento, che viene notificato al debitore. Da questo momento, il debitore perde la possibilità di disporre liberamente del bene, e il tribunale nomina un custode giudiziario per gestire l’immobile fino alla sua vendita all’asta. Il tempo necessario per completare questo processo varia a seconda della complessità del caso e della giurisdizione del tribunale, ma in media possono trascorrere dai 12 ai 24 mesi dalla presentazione dell’istanza di pignoramento alla vendita effettiva dell’immobile.

La vendita all’asta dell’immobile pignorato è organizzata dal custode giudiziario, che si occupa di pubblicizzare l’asta e garantire che l’immobile venga venduto al miglior prezzo possibile. Il ricavato della vendita viene utilizzato per saldare il debito con la banca, e qualsiasi somma residua viene restituita al debitore. È importante sottolineare che il debitore ha la possibilità di saldare il debito e interrompere il processo di pignoramento fino a un momento prima della vendita all’asta.

Esistono diverse soluzioni per evitare il pignoramento e la vendita all’asta della casa. Una delle opzioni più comuni è la rinegoziazione del mutuo con la banca. Il debitore può richiedere una sospensione temporanea dei pagamenti o una modifica delle condizioni del mutuo, come l’estensione della durata del prestito o la riduzione dell’importo delle rate mensili. Queste soluzioni sono spesso preferite sia dalla banca che dal debitore, poiché permettono di evitare i costi e le complicazioni legali associati al pignoramento e alla vendita all’asta.

Un’altra opzione è la surroga del mutuo, che permette di trasferire il mutuo a un’altra banca con condizioni più favorevoli. La surroga può offrire tassi di interesse più bassi o termini di pagamento più flessibili, rendendo più sostenibile il pagamento delle rate del mutuo per il debitore. Inoltre, il debitore può considerare la vendita volontaria dell’immobile prima che venga pignorato. Questo permette di ottenere un prezzo di vendita più alto rispetto a quello che si otterrebbe all’asta, e di utilizzare il ricavato per saldare il debito.

La normativa italiana ed europea prevede diverse tutele per i consumatori in difficoltà economiche. Oltre alle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 72/2016, che ha aumentato il numero di rate non pagate necessarie per il pignoramento, esistono altre misure di protezione. Ad esempio, il Fondo di Solidarietà per i Mutui per l’Acquisto della Prima Casa, istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, offre un supporto ai mutuatari in difficoltà permettendo la sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi. Questo fondo è accessibile a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà economica temporanea a causa di eventi come la perdita del lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro, o gravi condizioni di salute.

La gestione del debito e la prevenzione del pignoramento richiedono una conoscenza approfondita delle leggi e delle normative pertinenti, oltre a una gestione attenta delle finanze personali. Rivolgersi a un professionista, come un avvocato specializzato in diritto bancario, può essere di grande aiuto per navigare attraverso le complessità legali e trovare soluzioni adeguate per evitare il pignoramento e proteggere la propria casa. Un avvocato può offrire consulenza personalizzata, rappresentare il debitore nelle negoziazioni con la banca e fornire assistenza nella presentazione di reclami o cause legali se necessario.

In sintesi, il mancato pagamento delle rate del mutuo può portare al pignoramento e alla vendita all’asta della casa, ma solo dopo un periodo prolungato di insolvenza e dopo il mancato pagamento di un numero significativo di rate. Le normative attuali offrono una certa protezione ai mutuatari, ma è fondamentale agire tempestivamente e con competenza per risolvere la situazione. La comprensione delle leggi, la gestione attenta del debito e il ricorso a professionisti esperti possono fare la differenza nel proteggere la propria casa e mantenere la stabilità finanziaria.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cosa Dice la Legge

Domanda: Qual è la normativa attuale che disciplina il pignoramento immobiliare?

Risposta: La normativa italiana che disciplina il pignoramento immobiliare è stata influenzata dalle direttive europee, in particolare dalla Direttiva 2014/17/UE, recepita nel Decreto Legislativo n. 72/2016. Questo decreto ha modificato l’articolo 120-quinquesdecies del Testo Unico Bancario (TUB), stabilendo che il pignoramento della casa può avvenire solo dopo 18 rate non pagate, anche non consecutive, per i mutui stipulati dopo il 1° luglio 2016. Per i mutui stipulati prima di questa data, il pignoramento può avvenire dopo 7 rate non pagate.

Procedure e Tempi

Domanda: Dopo quante rate non pagate inizia la procedura di pignoramento?

Risposta: La procedura di pignoramento può iniziare in diverse fasi a seconda del tipo di mutuo e della data in cui è stato stipulato. Per i mutui sottoscritti prima del 2016, la banca può avviare il pignoramento dopo il mancato pagamento di 7 rate, anche non consecutive, purché siano trascorsi almeno 180 giorni dalla scadenza della prima rata non pagata. Per i mutui stipulati dopo il 2016, la soglia è stata aumentata a 18 rate non pagate. Questo aumento è stato introdotto per offrire maggiore protezione ai mutuatari e ridurre il rischio di espropriazione forzata.

Domanda: Quali sono le conseguenze immediate del mancato pagamento di una o due rate?

Risposta: Anche se una o due rate non pagate non comportano immediatamente il pignoramento della casa, ci sono comunque delle conseguenze significative. La banca segnalerà il debitore al CRIF (Centrale Rischi Finanziari), inserendolo nell’elenco dei cattivi pagatori. Questa segnalazione può rendere difficile ottenere nuovi prestiti o finanziamenti in futuro. Inoltre, la banca applicherà interessi di mora sulle rate non pagate, aumentando l’importo totale dovuto.

Il Processo di Pignoramento

Domanda: Come avviene il processo di pignoramento?

Risposta: Il processo di pignoramento inizia con la dichiarazione di decadenza del beneficio del termine, che avviene quando il mutuatario non riesce a pagare le rate nei termini concordati. La banca invia una comunicazione formale al debitore, richiedendo il pagamento immediato di tutte le rate arretrate. Se il debitore non regolarizza la propria posizione entro il termine stabilito, la banca può procedere con il pignoramento dell’immobile.

Successivamente, la banca presenta un’istanza di pignoramento al tribunale competente. Il tribunale emette un decreto di pignoramento, che viene notificato al debitore. Da questo momento, il debitore non può più disporre liberamente del bene. Il tribunale nomina un custode giudiziario per gestire l’immobile fino alla sua vendita all’asta.

La Vendita All’Asta

Domanda: Come funziona la vendita all’asta dell’immobile pignorato?

Risposta:

La vendita all’asta di un immobile pignorato è un processo complesso e articolato, regolato da precise normative che garantiscono trasparenza e equità nella gestione e nella conclusione delle procedure esecutive. Questo processo si attiva quando un debitore non riesce a saldare i propri debiti, nonostante ripetute sollecitazioni, e l’immobile ipotecato viene messo in vendita per recuperare il credito dovuto al creditore. Di seguito, viene descritto in dettaglio come funziona la vendita all’asta di un immobile pignorato.

Fase Iniziale del Pignoramento:

Il processo inizia con il pignoramento dell’immobile, che è un atto formale notificato al debitore e iscritto nei registri immobiliari. Questo atto vieta al debitore di disporre del bene, come vendere o ipotecare ulteriormente l’immobile. Il pignoramento viene eseguito dal creditore, che si rivolge al tribunale competente per avviare la procedura esecutiva.

Nomina del Custode Giudiziario:

Una volta pignorato l’immobile, il giudice nomina un custode giudiziario, il cui compito è gestire l’immobile durante il periodo di esecuzione. Il custode può essere un professionista come un avvocato, un commercialista o un esperto in materia immobiliare. Il suo ruolo è garantire che l’immobile venga mantenuto in buone condizioni e che venga preparato adeguatamente per la vendita all’asta.

Determinazione del Valore dell’Immobile:

Prima di procedere con la vendita, il giudice ordina una perizia per determinare il valore dell’immobile. Un perito nominato dal tribunale esegue una valutazione dettagliata, tenendo conto delle condizioni del bene, della sua posizione, delle caratteristiche tecniche e del mercato immobiliare locale. Il valore determinato dalla perizia serve come base per stabilire il prezzo di partenza dell’asta.

Pubblicazione dell’Asta:

Una volta stabilito il valore dell’immobile, il custode giudiziario provvede a pubblicizzare l’asta. La pubblicazione avviene tramite vari canali, tra cui siti web specializzati, giornali locali e avvisi pubblici. La legge prevede che l’asta debba essere pubblicizzata almeno 45 giorni prima della data prevista, per garantire la massima trasparenza e partecipazione. Le informazioni pubblicate includono la descrizione dell’immobile, il prezzo base, la data e il luogo dell’asta, e le modalità di partecipazione.

Modalità di Partecipazione:

Gli interessati a partecipare all’asta devono presentare una domanda di partecipazione entro i termini stabiliti, insieme a una cauzione, che di solito è pari al 10% del prezzo base. La cauzione serve a garantire la serietà dell’offerta e viene restituita ai non aggiudicatari al termine dell’asta.

Svolgimento dell’Asta:

L’asta può svolgersi in modalità tradizionale (con presenza fisica) o telematica (online). Durante l’asta, i partecipanti presentano le loro offerte, che devono essere superiori al prezzo base o all’ultima offerta fatta. L’asta si conclude con l’aggiudicazione dell’immobile al miglior offerente. In alcuni casi, se non vengono presentate offerte sufficientemente alte, l’asta può andare deserta e il giudice può decidere di ripeterla con un nuovo prezzo base, ridotto rispetto al precedente.

Aggiudicazione e Trasferimento della Proprietà:

Una volta aggiudicato l’immobile, l’aggiudicatario deve versare il saldo del prezzo entro un termine stabilito dal giudice, generalmente 60-90 giorni. Se l’aggiudicatario non versa il saldo entro il termine, perde la cauzione e l’immobile può essere messo nuovamente all’asta. Dopo il pagamento del saldo, il giudice emette il decreto di trasferimento, che sancisce il passaggio di proprietà dell’immobile all’aggiudicatario. Questo decreto viene trascritto nei registri immobiliari, garantendo la piena titolarità del bene al nuovo proprietario.

Distribuzione del Ricavato:

Il ricavato della vendita viene utilizzato per saldare i crediti vantati dai creditori, seguendo l’ordine delle iscrizioni ipotecarie e privilegi. Eventuali somme residue, dopo aver soddisfatto tutti i creditori, vengono restituite al debitore. La distribuzione del ricavato avviene sotto la supervisione del giudice dell’esecuzione, che garantisce la correttezza e l’equità del processo.

La vendita all’asta di un immobile pignorato è quindi un processo rigorosamente regolato e supervisionato, che mira a garantire la trasparenza e la giustizia per tutte le parti coinvolte. I debitori possono ancora avere opportunità di regolarizzare la loro situazione debitoria anche durante le fasi avanzate del processo, ma è essenziale agire prontamente e, possibilmente, con l’assistenza di professionisti legali e finanziari per esplorare tutte le opzioni disponibili e minimizzare le perdite.

Avere il supporto di un avvocato esperto in esecuzioni immobiliari può fare una significativa differenza. Un avvocato può assistere il debitore nel negoziare soluzioni alternative con la banca, come la rinegoziazione del mutuo o la sospensione temporanea dei pagamenti, e rappresentarlo nelle procedure legali per garantire che tutti i suoi diritti siano rispettati. Inoltre, un avvocato può aiutare a preparare e presentare la documentazione necessaria, monitorare il progresso del caso e fornire consulenza strategica su come gestire la situazione in modo efficace.

Domanda: Quanto tempo ci vuole prima che l’immobile venga venduto all’asta?

Risposta:

Il tempo necessario prima che un immobile pignorato venga venduto all’asta può variare notevolmente a seconda di vari fattori, tra cui la complessità del caso, l’efficienza del tribunale competente, e la presenza di eventuali opposizioni o contestazioni legali. Tuttavia, è possibile delineare un quadro generale delle tempistiche tipiche basandosi sulle procedure legali standard e le esperienze comuni.

Fase del Pignoramento e Notifica:

Il processo inizia con il pignoramento dell’immobile, che è formalmente notificato al debitore e registrato nei registri immobiliari. Questa fase preliminare può richiedere da pochi giorni a diverse settimane, a seconda della rapidità con cui il creditore e il tribunale eseguono le operazioni necessarie.

Nomina del Custode Giudiziario e Perizia:

Successivamente, il giudice nomina un custode giudiziario e ordina una perizia dell’immobile per determinarne il valore. La nomina del custode e la perizia possono richiedere ulteriori 1-2 mesi. La perizia è un passaggio cruciale perché stabilisce il prezzo base dell’asta.

Pubblicazione dell’Asta:

Una volta determinato il valore dell’immobile, il custode giudiziario pubblica l’annuncio dell’asta. La legge prevede che l’asta debba essere pubblicizzata almeno 45 giorni prima della data prevista. Questa fase di pubblicazione è volta a garantire la massima trasparenza e partecipazione all’asta.

Svolgimento dell’Asta:

La data dell’asta viene fissata dal tribunale, e l’asta stessa può svolgersi in modalità tradizionale (con presenza fisica) o telematica (online). Se l’asta va deserta, il tribunale può decidere di ripeterla, spesso con un prezzo base ridotto. Ogni ripetizione dell’asta può aggiungere ulteriori mesi al processo complessivo.

Tempistiche Complessive:

In generale, dalla notifica del pignoramento alla vendita effettiva dell’immobile all’asta, possono trascorrere dai 12 ai 24 mesi. Tuttavia, in casi particolarmente complessi o in presenza di contestazioni legali, il processo può protrarsi ulteriormente.

Fattori Influenzanti:

  • Efficienza del Tribunale: La velocità con cui il tribunale competente gestisce i casi di esecuzione immobiliare è un fattore cruciale. Tribunali con un carico di lavoro elevato possono richiedere più tempo per processare ogni fase del pignoramento.
  • Opposizioni e Ricorsi: Se il debitore presenta opposizioni o ricorsi, ciò può ritardare significativamente il processo. Ogni contestazione legale richiede un’ulteriore analisi e decisione da parte del giudice.
  • Interesse degli Acquirenti: La partecipazione degli acquirenti all’asta può influenzare la necessità di ripetere l’asta. Se non vi sono offerte sufficientemente alte, il giudice può decidere di fissare nuove date d’asta, prolungando il processo.

Fonti e Dati:

Secondo l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, la procedura di esecuzione immobiliare può durare in media dai 12 ai 24 mesi, con variazioni basate sulla complessità del caso e sulla giurisdizione del tribunale. Uno studio del Consiglio Nazionale del Notariato evidenzia che le aste immobiliari in Italia possono richiedere tempi significativi, spesso superando i 24 mesi nei casi più complessi.

Conclusioni:

Il processo di vendita all’asta di un immobile pignorato è articolato e può richiedere un periodo di tempo considerevole, influenzato da numerosi fattori legali e procedurali. Per i debitori, è cruciale comprendere queste tempistiche e, se possibile, cercare di risolvere la situazione debitoria prima che il processo giunga alla vendita all’asta. Rivolgersi a professionisti legali e finanziari può aiutare a navigare attraverso le complessità del processo e a trovare soluzioni alternative per evitare la perdita dell’immobile.

Soluzioni per Evitare il Pignoramento

Domanda: Esistono soluzioni per evitare che la casa venga messa all’asta?

Risposta: Sì, esistono diverse soluzioni per evitare il pignoramento e la vendita all’asta della casa. Una delle opzioni più comuni è la rinegoziazione del mutuo con la banca. Il debitore può richiedere una sospensione temporanea dei pagamenti o una modifica delle condizioni del mutuo, come l’estensione della durata del prestito o la riduzione dell’importo delle rate mensili. Un’altra opzione è la surroga del mutuo, che permette di trasferire il mutuo a un’altra banca con condizioni più favorevoli.

Domanda: Cosa succede se non riesco a trovare un accordo con la banca?

Risposta: Se il debitore non riesce a trovare un accordo con la banca, può considerare la vendita volontaria dell’immobile prima che venga pignorato. Questo permette di ottenere un prezzo di vendita più alto rispetto a quello che si otterrebbe all’asta, e di utilizzare il ricavato per saldare il debito. In alcuni casi, può essere utile rivolgersi a un consulente finanziario o a un avvocato specializzato per ricevere assistenza nella gestione della situazione debitoria.

La Protezione del Consumatore

Domanda: Quali sono le tutele previste dalla legge per i consumatori in difficoltà?

Risposta: La normativa italiana ed europea prevede diverse tutele per i consumatori in difficoltà economiche. Oltre alle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 72/2016, che ha aumentato il numero di rate non pagate necessarie per il pignoramento, esistono altre misure di protezione. Ad esempio, il Fondo di Solidarietà per i Mutui per l’Acquisto della Prima Casa, istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, offre un supporto ai mutuatari in difficoltà permettendo la sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi.

In conclusione, il mancato pagamento delle rate del mutuo può portare al pignoramento e alla successiva vendita all’asta della casa, ma solo dopo un periodo prolungato di insolvenza e dopo il mancato pagamento di un numero significativo di rate. Le normative attuali offrono una certa protezione ai mutuatari, ma è fondamentale agire tempestivamente e con competenza per risolvere la situazione. Rivolgersi a un professionista, come un avvocato specializzato in diritto bancario, può essere di grande aiuto per navigare attraverso le complessità legali e trovare soluzioni adeguate per evitare il pignoramento e proteggere la propria casa.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti

Affrontare il rischio di pignoramento e successiva vendita all’asta della propria casa è un’esperienza estremamente stressante e complessa che richiede una comprensione profonda delle leggi e delle procedure coinvolte. La gestione di un debito ipotecario arretrato non è solo una questione finanziaria, ma anche legale, ed è per questo che avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti diventa fondamentale. La presenza di un professionista qualificato può fare la differenza tra perdere la casa e riuscire a mantenere la propria stabilità abitativa e finanziaria.

La legge italiana, influenzata dalle direttive europee come la Direttiva 2014/17/UE recepita nel Decreto Legislativo n. 72/2016, prevede che il pignoramento della casa possa avvenire dopo il mancato pagamento di 18 rate, anche non consecutive, per i mutui stipulati dopo il 1° luglio 2016. Questa normativa offre una certa protezione ai mutuatari, aumentando il numero di rate non pagate necessarie prima di poter procedere al pignoramento. Tuttavia, per i mutui stipulati prima di questa data, il pignoramento può essere avviato dopo 7 rate non pagate, evidenziando una disparità che può complicare ulteriormente la situazione per alcuni debitori.

Il processo di pignoramento è intricato e pieno di insidie legali. Dopo la dichiarazione di decadenza del beneficio del termine, la banca invia una comunicazione formale al debitore richiedendo il pagamento immediato delle rate arretrate. Se il debitore non riesce a regolarizzare la propria posizione, la banca procede con il pignoramento dell’immobile attraverso il tribunale competente. Questo passaggio include la nomina di un custode giudiziario e la valutazione dell’immobile da parte di un perito, il cui compito è stabilire il prezzo base dell’asta. L’intero processo, dalla notifica del pignoramento alla vendita all’asta, può durare dai 12 ai 24 mesi, ma può estendersi ulteriormente in caso di contestazioni legali o ritardi burocratici.

La vendita all’asta dell’immobile pignorato è regolata da norme rigorose per garantire trasparenza e equità. L’asta viene pubblicizzata tramite vari canali, inclusi siti web specializzati e giornali locali, almeno 45 giorni prima della data fissata. Durante l’asta, i partecipanti presentano offerte che devono superare il prezzo base o l’ultima offerta fatta. Se l’asta va deserta, il giudice può decidere di ripeterla, spesso riducendo il prezzo base, il che può prolungare ulteriormente il processo.

Una delle opzioni per evitare il pignoramento è la rinegoziazione del mutuo con la banca. Il debitore può richiedere una sospensione temporanea dei pagamenti o una modifica delle condizioni del mutuo, come l’estensione della durata del prestito o la riduzione dell’importo delle rate mensili. Tuttavia, queste soluzioni richiedono spesso una negoziazione complessa e la presentazione di documentazione dettagliata. Un avvocato esperto in cancellazione debiti può assistere in queste negoziazioni, garantendo che i termini siano favorevoli e che il debitore comprenda appieno le implicazioni legali e finanziarie.

Inoltre, il debitore può considerare la surroga del mutuo, trasferendo il mutuo a un’altra banca con condizioni più favorevoli. Questa opzione può offrire tassi di interesse più bassi o termini di pagamento più flessibili, rendendo più sostenibile il pagamento delle rate del mutuo. La vendita volontaria dell’immobile prima che venga pignorato è un’altra opzione da considerare. Questa soluzione permette di ottenere un prezzo di vendita più alto rispetto a quello che si otterrebbe all’asta, utilizzando il ricavato per saldare il debito.

Le tutele previste dalla normativa italiana ed europea per i consumatori in difficoltà economiche sono numerose. Oltre alle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 72/2016, esistono altre misure di protezione, come il Fondo di Solidarietà per i Mutui per l’Acquisto della Prima Casa. Questo fondo, istituito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, offre un supporto ai mutuatari in difficoltà permettendo la sospensione del pagamento delle rate fino a 18 mesi. Tuttavia, accedere a questi benefici richiede la presentazione di documentazione specifica e il rispetto di criteri rigorosi, che possono essere gestiti al meglio con l’assistenza di un avvocato.

Un avvocato esperto in cancellazione debiti può offrire una consulenza personalizzata, adattando le strategie di risoluzione alle specifiche circostanze del cliente e garantendo che i suoi diritti siano sempre protetti. L’avvocato può rappresentare il debitore nelle negoziazioni con la banca e fornire assistenza nella presentazione di reclami o cause legali se necessario. Questo livello di rappresentanza legale è essenziale per garantire che il cliente ottenga una risoluzione equa e tempestiva della sua situazione debitoria.

In situazioni particolarmente complesse, come quando il pignoramento è stato imposto erroneamente o quando esistono dispute legali con l’ente creditore, l’avvocato può agire come intermediario, presentando opposizioni e ricorsi, e garantendo che il processo segua tutte le procedure legali corrette. La presenza di un avvocato esperto può anche accelerare la risoluzione del caso, riducendo i tempi e i costi associati al processo di pignoramento e vendita all’asta.

Inoltre, l’avvocato può fornire una consulenza preventiva, aiutando il cliente a evitare future situazioni di pignoramento. Questo può includere consigli sulla gestione dei debiti, strategie di pagamento e monitoraggio regolare delle proprie posizioni fiscali e amministrative. Un approccio preventivo è fondamentale per mantenere una gestione finanziaria stabile e per evitare l’applicazione di misure coercitive.

In conclusione, affrontare il rischio di pignoramento e vendita all’asta della propria casa è un processo complesso che richiede una gestione attenta e competente. La comprensione delle leggi, la gestione del debito e il ricorso a professionisti esperti possono fare la differenza nel proteggere la propria casa e mantenere la stabilità finanziaria. Avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti è essenziale per navigare attraverso le complessità legali e trovare soluzioni adeguate per evitare il pignoramento e proteggere la propria casa. La consulenza legale professionale offre non solo soluzioni pratiche ma anche tranquillità, permettendo al cliente di affrontare la situazione con sicurezza e determinazione.

Da questo punto di vista, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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