Come Opporsi a un Pignoramento dell’Agenzia delle Entrate

Opporsi a un pignoramento dell’Agenzia delle Entrate è un processo complesso e articolato che richiede una profonda conoscenza delle leggi fiscali e delle procedure legali italiane. Secondo i dati più recenti, migliaia di contribuenti si trovano a fronteggiare pignoramenti ogni anno. Nel 2023, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha emesso pignoramenti per miliardi di euro, riflettendo un aumento del 15% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è attribuibile a una serie di fattori, tra cui l’intensificazione delle attività di recupero crediti e l’adozione di nuove tecnologie per il monitoraggio delle situazioni debitorie.

Quando un contribuente riceve un atto di pignoramento, le implicazioni possono essere devastanti. I pignoramenti possono riguardare beni mobili, immobili, stipendi, conti correnti e altri crediti. La situazione diventa particolarmente gravosa quando il pignoramento colpisce il conto corrente, bloccando l’accesso ai fondi necessari per le spese quotidiane e le esigenze familiari. Secondo uno studio condotto nel 2022, il 60% dei pignoramenti riguarda conti correnti, con una media di blocco di fondi pari a 10.000 euro per ciascun contribuente interessato.

Per opporsi a un pignoramento, il contribuente deve agire prontamente e con cognizione di causa. La prima opzione a disposizione è la rateizzazione del debito. Dal 30 novembre 2020, i contribuenti hanno la possibilità di interrompere la procedura di pignoramento accedendo a un piano di rateizzazione delle cartelle esattoriali. Questo metodo consente di diluire il debito in un periodo più lungo, rendendo i pagamenti più gestibili. È necessario presentare una richiesta formale all’Agenzia delle Entrate Riscossione e pagare la prima rata per ottenere la sospensione automatica del pignoramento. La rateizzazione viene concessa automaticamente per debiti fino a 60.000 euro, mentre per importi superiori è richiesta una valutazione della situazione economica del contribuente.

Tuttavia, la rateizzazione non è sempre una soluzione sufficiente. Se il contribuente non riesce a rispettare le scadenze del piano di rateizzazione, la procedura decade e il pignoramento riprende. In questo caso, è possibile ricorrere alle procedure di sovraindebitamento, regolate dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Queste procedure sono state concepite per aiutare i debitori in grave difficoltà economica, permettendo loro di ristrutturare o ridurre il debito complessivo in modo sostenibile. Il contribuente deve rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) della propria provincia e dichiarare formalmente di voler avviare una procedura di sovraindebitamento. L’OCC assegna un Gestore della Crisi, che ha il compito di analizzare la situazione finanziaria del debitore e predisporre un piano di sovraindebitamento da presentare al Tribunale competente. Se il piano viene accolto dal giudice, tutte le azioni esecutive e cautelative in corso, inclusi i pignoramenti, vengono sospese.

Oltre alla rateizzazione e alle procedure di sovraindebitamento, il contribuente può contestare il pignoramento presentando un’istanza al giudice competente. Le motivazioni per contestare un pignoramento possono includere il pagamento del debito, la prescrizione del credito o la mancata notifica degli atti presupposto. La contestazione richiede la presentazione di un ricorso ben strutturato, corredato da tutte le prove necessarie. Un avvocato specializzato in diritto tributario è fondamentale per assistere il contribuente nella raccolta delle prove, nella redazione del ricorso e nella rappresentanza in tribunale. Il ricorso può essere presentato al Tribunale ordinario o alla Corte di Giustizia Tributaria di 1° Grado, a seconda della natura del contenzioso.

Durante la presentazione del ricorso, il debitore può anche richiedere al giudice la sospensione dell’esecuzione. Questa richiesta deve essere motivata da gravi motivi e dalla necessità di evitare danni gravi e irreparabili. Il giudice valuterà se sussistono le condizioni per concedere una sospensione temporanea del pignoramento fino alla decisione finale sul contenzioso. La sospensione dell’esecuzione offre un sollievo immediato al contribuente, permettendo di gestire la situazione debitoria senza ulteriori pressioni.

Le implicazioni legali di un pignoramento sono significative. Se il pignoramento riguarda un immobile, ad esempio, il contribuente rischia di perdere la proprietà, con tutte le conseguenze che ne derivano. Se il pignoramento colpisce il conto corrente, il debitore può trovarsi nell’impossibilità di accedere ai fondi necessari per le spese quotidiane. In alcuni casi, i pignoramenti possono colpire anche i salari, con conseguenze dirette sul tenore di vita del debitore e della sua famiglia.

Per questo motivo, è essenziale che i contribuenti si avvalgano della consulenza di un avvocato specializzato in diritto tributario e procedure di sovraindebitamento. Un professionista esperto può fornire una guida preziosa, aiutando a navigare attraverso le complesse normative fiscali e a scegliere la strategia più appropriata per opporsi al pignoramento. L’avvocato può anche rappresentare il contribuente in tutte le fasi del procedimento giudiziario, aumentando le possibilità di successo.

In conclusione, opporsi a un pignoramento dell’Agenzia delle Entrate richiede un’approfondita conoscenza delle opzioni disponibili e delle procedure legali. La rateizzazione del debito, le procedure di sovraindebitamento e la contestazione giudiziale sono strumenti efficaci per gestire le situazioni debitorie e proteggere i diritti dei contribuenti. Tuttavia, la complessità di queste procedure rende indispensabile la consulenza di un avvocato specializzato, che può fornire assistenza tecnica e morale, garantendo che tutte le azioni intraprese siano conformi alle normative vigenti e che i diritti del contribuente siano tutelati in ogni fase del processo.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Rateizzazione del Debito

Domanda: Come opporsi e bloccare un pignoramento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione tramite rateizzazione?

La rateizzazione del debito è una delle strategie più efficaci per bloccare un pignoramento in corso da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Dal 30 novembre 2020, i contribuenti possono interrompere la procedura di pignoramento richiedendo una rateizzazione delle cartelle esattoriali. Questo processo prevede alcuni passaggi fondamentali e requisiti che devono essere rispettati per garantire il successo della richiesta.

Requisiti per la Rateizzazione

Per accedere alla rateizzazione, il contribuente deve soddisfare determinati criteri. Per debiti fino a 60.000 euro, la rateizzazione viene concessa automaticamente senza la necessità di presentare ulteriori documenti. Per importi superiori a questa soglia, è richiesta una valutazione dettagliata della situazione economica del debitore. Il contribuente deve dimostrare l’incapacità di pagare il debito in un’unica soluzione e fornire documentazione adeguata che giustifichi la necessità di dilazione.

Procedura per Richiedere la Rateizzazione

1. Presentazione della Richiesta: Il contribuente deve presentare una richiesta di rateizzazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Questa richiesta può essere effettuata online, tramite il portale dell’Agenzia, o presso gli sportelli territoriali. È necessario compilare un modulo specifico, fornendo dettagli personali e informazioni sul debito.

2. Documentazione Necessaria: Per richiedere la rateizzazione, è fondamentale fornire una serie di documenti che attestino la situazione economica del contribuente. Tra questi documenti ci sono le dichiarazioni dei redditi degli ultimi anni, estratti conto bancari, documenti relativi ad altri debiti e qualsiasi altra prova che dimostri la difficoltà economica.

3. Valutazione della Richiesta: Una volta presentata la richiesta, l’Agenzia delle Entrate Riscossione valuterà la documentazione fornita. Se la richiesta viene accolta, l’Agenzia emetterà un piano di rateizzazione che specifica l’importo delle rate mensili e le scadenze dei pagamenti.

4. Pagamento della Prima Rata: La procedura di pignoramento viene automaticamente sospesa al momento del pagamento della prima rata del piano di rateizzazione. Questo passaggio è cruciale, poiché la sospensione delle azioni esecutive permette al contribuente di iniziare a gestire il debito senza ulteriori pressioni immediate.

5. Monitoraggio dei Pagamenti: È essenziale che il contribuente rispetti rigorosamente il piano di rateizzazione. Il mancato pagamento anche di una sola rata può comportare la decadenza del beneficio della rateizzazione, con la conseguente ripresa delle azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Benefici della Rateizzazione

La rateizzazione offre numerosi vantaggi. Permette di diluire il debito in un periodo di tempo più lungo, rendendo i pagamenti mensili più gestibili. Inoltre, la sospensione delle azioni esecutive offre un immediato sollievo al contribuente, evitando il pignoramento di beni o conti correnti. Questa soluzione è particolarmente utile per coloro che, pur avendo difficoltà economiche temporanee, sono in grado di impegnarsi a lungo termine per estinguere il debito.

Limitazioni della Rateizzazione

Tuttavia, la rateizzazione presenta anche alcune limitazioni. In primo luogo, il contribuente deve essere in grado di rispettare i pagamenti mensili. In caso di ulteriori difficoltà economiche, il rischio di decadenza dalla rateizzazione e la conseguente ripresa delle azioni esecutive è elevato. Inoltre, la rateizzazione non comporta una riduzione del debito complessivo, che continua a includere interessi e sanzioni.

Alternativa: Procedura di Sovraindebitamento

Se il contribuente non riesce a rispettare le rate del piano di rateizzazione, può ricorrere alle procedure di sovraindebitamento. Queste procedure, regolate dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, permettono di ristrutturare o ridurre il debito complessivo in modo sostenibile. Il contribuente deve rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e dichiarare l’intenzione di avviare una procedura di sovraindebitamento. L’OCC assegnerà un Gestore della Crisi, che predisporrà un piano di sovraindebitamento da presentare al Tribunale competente. Se il piano viene accolto, tutte le azioni esecutive, incluso il pignoramento, verranno sospese.

Procedura di Sovraindebitamento

Domanda: Cosa fare se non si riesce a rispettare le rate del piano di rateizzazione?

Se il contribuente non riesce a rispettare le scadenze del piano di rateizzazione, la rateizzazione decade automaticamente. Questo significa che l’Agenzia delle Entrate Riscossione riprenderà il pignoramento, aggravando ulteriormente la situazione finanziaria del debitore. Tuttavia, esistono delle alternative legali per gestire questa difficoltà, tra cui le procedure di sovraindebitamento, che possono offrire un sollievo significativo.

Le procedure di sovraindebitamento, regolamentate dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, sono progettate per aiutare i debitori in grave difficoltà economica a ristrutturare i loro debiti in modo sostenibile. Queste procedure possono essere attivate da piccoli imprenditori, agricoltori, professionisti e privati consumatori. Per avviare una procedura di sovraindebitamento, il contribuente deve rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) della propria provincia e dichiarare formalmente di voler avviare tale procedura.

Una volta contattato l’OCC, verrà assegnato al contribuente un professionista con funzioni di Gestore della Crisi. Questo professionista ha il compito di analizzare dettagliatamente la situazione finanziaria del debitore e di predisporre un piano di sovraindebitamento che rispecchi le reali possibilità di rientro del debitore. Il piano deve essere completo di tutta la documentazione necessaria, tra cui le dichiarazioni dei redditi, l’elenco dei creditori, e i dettagli sui debiti e sugli asset del debitore.

Il piano di sovraindebitamento viene quindi depositato presso il Tribunale competente. Se il piano viene accolto positivamente dal giudice, tutte le azioni esecutive e cautelative in corso, inclusi i pignoramenti, vengono sospese. Questo offre al contribuente una pausa dalle pressioni delle azioni esecutive, permettendo di concentrarsi sulla riorganizzazione dei propri debiti.

Il piano di sovraindebitamento può includere diverse soluzioni, come la dilazione dei pagamenti, la riduzione del debito complessivo, o una combinazione di entrambe. Una delle opzioni previste è l’accordo di composizione della crisi, che richiede l’approvazione della maggioranza dei creditori e diventa vincolante una volta omologato dal giudice. Un’altra opzione è il piano del consumatore, specificamente pensato per le persone fisiche non imprenditori, che non richiede l’approvazione dei creditori ma deve essere omologato dal giudice.

Le procedure di sovraindebitamento non solo offrono una soluzione sostenibile per gestire i debiti, ma anche protezioni legali che aiutano il debitore a riprendersi finanziariamente. Tuttavia, per navigare efficacemente attraverso queste procedure, è altamente consigliabile la consulenza di un avvocato specializzato. Un avvocato esperto può assistere nella preparazione del piano, nella raccolta della documentazione necessaria, e nella rappresentanza in tribunale. Questo aumenta significativamente le possibilità di successo della procedura e garantisce che i diritti del debitore siano tutelati.

In conclusione, se un contribuente non riesce a rispettare le rate del piano di rateizzazione, le procedure di sovraindebitamento offrono un’alternativa efficace per evitare il pignoramento e riorganizzare i debiti in modo sostenibile. Rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi e ottenere l’assistenza di un avvocato specializzato sono passaggi cruciali per sfruttare al meglio queste procedure e ripristinare la stabilità finanziaria.

Contestazione del Pignoramento

Domanda: Come si può contestare un pignoramento e richiedere una sospensione dell’esecuzione?

Contestare un pignoramento e richiedere una sospensione dell’esecuzione è un processo che richiede un’approfondita conoscenza delle leggi e delle procedure giudiziarie. Quando un debitore ritiene che il pignoramento sia ingiusto, può presentare un’istanza al giudice competente. Le motivazioni per contestare un pignoramento possono includere il pagamento del debito, la prescrizione del credito, o la mancata notifica degli atti presupposto. Ecco un approfondimento dettagliato su come contestare efficacemente un pignoramento.

Motivazioni per Contestare un Pignoramento

1. Pagamento del Debito: Se il debitore ha già saldato il debito, può presentare prove di pagamento, come ricevute, estratti conto bancari o qualsiasi altra documentazione che attesti che il debito è stato estinto. La presentazione di queste prove può dimostrare che il pignoramento non ha più motivo di esistere.

2. Prescrizione del Credito: La prescrizione è un altro motivo valido per contestare un pignoramento. Secondo la legge italiana, il credito si prescrive dopo un certo periodo di tempo (in genere 5 o 10 anni) se non vengono intraprese azioni legali per recuperarlo. Il debitore può dimostrare che il termine di prescrizione è trascorso senza che l’Agenzia delle Entrate abbia intrapreso alcuna azione per riscuotere il debito, rendendo il pignoramento illegittimo.

3. Mancata Notifica degli Atti Presupposto: Il debitore può contestare il pignoramento dimostrando che non ha ricevuto la notifica degli atti presupposto, come la cartella esattoriale o l’avviso di accertamento esecutivo. La legge richiede che questi atti siano notificati al debitore prima che possa essere avviato un pignoramento. Se il debitore non ha ricevuto queste notifiche, il pignoramento può essere considerato nullo.

Procedura di Contestazione

1. Presentazione del Ricorso: Il primo passo per contestare un pignoramento è presentare un ricorso al giudice competente. Il ricorso deve essere ben strutturato e includere tutte le motivazioni e le prove che supportano la contestazione. Il debitore può scegliere tra il Tribunale ordinario o la Corte di Giustizia Tributaria di 1° Grado, a seconda della natura del contenzioso.

2. Assistenza Legale: La consulenza di un avvocato specializzato in diritto tributario è fondamentale. Un avvocato può aiutare a raccogliere e presentare le prove, redigere il ricorso e rappresentare il debitore in tribunale. La competenza legale dell’avvocato è cruciale per aumentare le possibilità di successo.

3. Richiesta di Sospensione dell’Esecuzione: Durante la presentazione del ricorso, il debitore può richiedere al giudice la sospensione dell’esecuzione. Questa richiesta deve essere motivata da gravi motivi e dalla necessità di evitare danni gravi e irreparabili. Il giudice valuterà la richiesta e, se ritiene che sussistano le condizioni, concederà una sospensione temporanea del pignoramento fino alla decisione finale sul contenzioso.

4. Udienza in Tribunale: Il giudice fisserà un’udienza per esaminare il ricorso. Durante l’udienza, sia il debitore che l’Agenzia delle Entrate avranno l’opportunità di presentare le loro argomentazioni. Il giudice ascolterà entrambe le parti e valuterà le prove presentate. La presenza di un avvocato è essenziale per assicurarsi che le argomentazioni del debitore siano presentate in modo chiaro e persuasivo.

5. Decisione del Giudice: Dopo aver esaminato il caso, il giudice emetterà una decisione. Se il giudice accoglie il ricorso, il pignoramento sarà annullato. Se il ricorso viene respinto, il pignoramento riprenderà il suo corso. È importante notare che, in caso di esito negativo, il debitore ha il diritto di presentare un appello contro la decisione del giudice.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Debiti con l’Agenzia Entrate e Riscossione

Affrontare un pignoramento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è una sfida complessa che richiede una strategia ben definita e una conoscenza approfondita delle leggi fiscali italiane. La rateizzazione del debito, le procedure di sovraindebitamento e la contestazione giudiziale sono strumenti essenziali per gestire e opporsi a queste azioni esecutive. Tuttavia, la navigazione attraverso queste procedure non è semplice e può presentare numerose insidie per chi non ha familiarità con il sistema legale.

Il Decreto Legislativo n. 14/2019, che regola le procedure di sovraindebitamento, offre un quadro giuridico per la gestione dei debiti in modo sostenibile. Questo decreto prevede diverse soluzioni per i debitori in difficoltà, inclusi piccoli imprenditori, agricoltori, professionisti e privati consumatori. Le soluzioni includono l’accordo di composizione della crisi, il piano del consumatore e la liquidazione controllata del patrimonio. Queste procedure consentono al debitore di ristrutturare i propri debiti e ottenere una sospensione delle azioni esecutive, come i pignoramenti, fino a quando il tribunale non avrà preso una decisione finale.

La consulenza di un avvocato specializzato è fondamentale in questo contesto. Un avvocato esperto in diritto tributario e procedure di sovraindebitamento può fornire una guida preziosa in tutte le fasi del processo, dalla raccolta della documentazione necessaria alla presentazione del ricorso in tribunale. L’avvocato può anche rappresentare il debitore nelle negoziazioni con l’Agenzia delle Entrate Riscossione e garantire che tutte le azioni intraprese siano conformi alle normative vigenti.

La rateizzazione del debito è una delle prime opzioni da considerare. Questo strumento permette di diluire l’importo del debito su un periodo di tempo più lungo, rendendo i pagamenti più gestibili. Tuttavia, se il debitore non riesce a rispettare le scadenze del piano di rateizzazione, la procedura decade e l’Agenzia delle Entrate può riprendere il pignoramento. In questi casi, le procedure di sovraindebitamento diventano una soluzione indispensabile. Rivolgendosi all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e avviando una procedura di sovraindebitamento, il debitore può ottenere una sospensione delle azioni esecutive e riorganizzare i propri debiti in modo sostenibile.

L’importanza di avere un avvocato specializzato non può essere sottolineata abbastanza. Un avvocato può aiutare a valutare le opzioni disponibili e scegliere la strategia più adatta alla specifica situazione del debitore. Può assistere nella preparazione del piano di sovraindebitamento, nella raccolta delle prove e nella presentazione del ricorso in tribunale. Inoltre, un avvocato esperto può rappresentare il debitore nelle negoziazioni con i creditori e garantire che i diritti del debitore siano protetti in ogni fase del procedimento.

Le implicazioni di un pignoramento possono essere devastanti, colpendo beni immobili, conti correnti e salari. La consulenza di un avvocato specializzato può fare la differenza tra il successo e il fallimento nella contestazione del pignoramento. Un professionista esperto non solo fornisce assistenza tecnica, ma offre anche un supporto morale, aiutando il debitore a navigare attraverso le difficoltà emotive e psicologiche di affrontare un debito significativo.

In sintesi, affrontare un pignoramento dell’Agenzia delle Entrate richiede una combinazione di conoscenze legali, strategia e supporto professionale. Le opzioni disponibili, come la rateizzazione del debito e le procedure di sovraindebitamento, offrono soluzioni praticabili per gestire i debiti in modo sostenibile. Tuttavia, la complessità di queste procedure rende essenziale la consulenza di un avvocato specializzato, che può guidare il debitore attraverso tutte le fasi del processo, garantire la conformità alle normative e proteggere i diritti del debitore. La presenza di un avvocato esperto è cruciale per affrontare con successo le sfide legali e finanziarie legate ai pignoramenti, offrendo al debitore la migliore possibilità di ripristinare la propria stabilità finanziaria e riprendere il controllo della propria vita economica.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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