Il pignoramento e la confisca sono due procedure legali che comportano il sequestro di beni, ma con scopi e modalità molto differenti. Mentre il pignoramento è una misura esecutiva volta a soddisfare un credito non pagato, la confisca è una misura preventiva o punitiva utilizzata dallo Stato per privare un individuo di beni ottenuti illegalmente. In questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in opposizioni a pignoramenti, esploreremo in dettaglio le differenze tra pignoramento e confisca, le basi legali, le procedure coinvolte e le implicazioni per le parti interessate, con riferimenti alle leggi specifiche aggiornate al 2024.
Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.
Cos’è il pignoramento?
Domanda: Cos’è il pignoramento?
Il pignoramento è una procedura legale utilizzata dai creditori per recuperare crediti non pagati sequestrando i beni del debitore. Quando un debitore non onora un debito, il creditore può rivolgersi al tribunale per ottenere un titolo esecutivo, come una sentenza o un decreto ingiuntivo, che autorizza l’azione esecutiva. Successivamente, viene notificato al debitore un atto di precetto, che rappresenta un ultimo avviso di pagamento. Se il debitore non adempie, il creditore può procedere con il pignoramento, notificando l’atto di pignoramento e sequestrando i beni necessari a soddisfare il credito. I beni sequestrati possono includere immobili, conti bancari, stipendi, pensioni e altri beni mobili. Il pignoramento mira a soddisfare il credito mediante la vendita all’asta dei beni sequestrati. Questa procedura è regolata dal Codice di Procedura Civile e dalle normative aggiornate, come il Decreto Legge n. 19/2024, che ne migliorano l’efficienza e la trasparenza, garantendo che i diritti dei debitori siano tutelati.
Domanda: Quali beni possono essere pignorati?
Diversi tipi di beni possono essere pignorati per soddisfare un credito non pagato. Tra questi ci sono i beni mobili, come automobili, gioielli, arredamenti e apparecchiature elettroniche, che possono essere facilmente sequestrati e venduti all’asta. Anche i beni immobili, come case, appartamenti, terreni e altri tipi di proprietà, possono essere pignorati e successivamente venduti per recuperare il debito. I conti bancari del debitore sono un altro bersaglio comune: i fondi depositati possono essere congelati e trasferiti al creditore. Stipendi e pensioni possono essere pignorati fino a un certo limite, garantendo comunque al debitore una parte del reddito per il sostentamento. Altri beni pignorabili includono crediti vantati dal debitore verso terzi, come i crediti commerciali. Tuttavia, ci sono beni che non possono essere pignorati, come gli oggetti indispensabili per il lavoro del debitore, alcuni beni di prima necessità e, in certi casi, i fondi minimi vitali sui conti bancari. La legge prevede specifiche protezioni per garantire che il debitore mantenga il necessario per la propria sopravvivenza e dignità.
Domanda: Quali sono le fasi del pignoramento?
Il processo di pignoramento si articola in diverse fasi:
- Ottenimento del titolo esecutivo: Il creditore deve ottenere un titolo esecutivo, come una sentenza giudiziaria o un decreto ingiuntivo.
- Notifica dell’atto di precetto: Il creditore deve notificare al debitore un atto di precetto, che rappresenta l’ultimo avviso prima dell’esecuzione forzata.
- Notifica dell’atto di pignoramento: Se il debitore non paga entro il termine stabilito, il creditore può notificare l’atto di pignoramento.
- Sequestro dei beni: I beni pignorati vengono sequestrati e, se necessario, venduti all’asta per soddisfare il debito.
Cos’è la confisca?
Domanda: Cos’è la confisca?
La confisca è una misura legale attraverso la quale lo Stato priva un individuo di beni ottenuti illegalmente o utilizzati per commettere reati. A differenza del pignoramento, che è una procedura esecutiva per soddisfare un credito, la confisca ha scopi preventivi o punitivi. La confisca può essere disposta in seguito a una condanna penale o come misura preventiva senza una condanna definitiva, se ci sono gravi indizi di reato. I beni confiscati possono includere denaro, proprietà immobiliari, veicoli, conti bancari e altri beni che rappresentano il profitto di attività illegali. La confisca può essere obbligatoria, facoltativa, preventiva o per equivalente, a seconda della natura del reato e delle circostanze specifiche. Le leggi che regolano la confisca in Italia includono il Codice Penale, in particolare gli articoli 240 e seguenti, e la normativa antimafia, che prevede misure rigorose per il sequestro e la gestione dei beni confiscati.
Domanda: Quali tipi di confisca esistono?
Esistono diversi tipi di confisca, ognuna con specifiche caratteristiche e applicazioni legali:
- Confisca obbligatoria: Viene disposta automaticamente in caso di condanna per determinati reati, come quelli legati al traffico di droga o al riciclaggio di denaro. È prevista dal Codice Penale italiano per garantire che i beni illecitamente acquisiti vengano sottratti ai criminali.
- Confisca facoltativa: Può essere disposta dal giudice sulla base della gravità del reato e delle circostanze del caso. Il giudice ha la discrezione di decidere se confiscare i beni coinvolti nel reato.
- Confisca preventiva: Utilizzata per prevenire l’uso di beni per scopi illegali, questa misura può essere adottata anche in assenza di una condanna definitiva, se ci sono gravi indizi che i beni siano legati ad attività criminali. È particolarmente applicata nei casi di criminalità organizzata e terrorismo.
- Confisca per equivalente: Quando non è possibile confiscare direttamente i beni correlati al reato, può essere sequestrato un bene di valore equivalente. Questa misura garantisce che il valore delle proprietà illegali sia comunque sottratto al reo, anche se i beni specifici non sono rintracciabili.
- Confisca estesa: Prevista per reati di particolare gravità, permette di confiscare non solo i beni direttamente legati al reato, ma anche altri beni di cui il condannato non può dimostrare la legittima provenienza.
Le leggi che regolano la confisca in Italia includono il Codice Penale, in particolare gli articoli 240 e seguenti, e la normativa antimafia. Queste disposizioni sono state integrate e rafforzate da varie direttive europee e leggi nazionali, come la Direttiva (UE) 2014/42, che stabilisce norme minime per il congelamento e la confisca dei beni strumentali e dei proventi di reato nell’Unione Europea.
Domanda: Quali beni possono essere confiscati?
I beni che possono essere confiscati includono una vasta gamma di proprietà e risorse finanziarie. In particolare, possono essere confiscati beni mobili, come automobili, gioielli, denaro contante e apparecchiature elettroniche. Anche i beni immobili, come case, appartamenti, terreni e altri tipi di proprietà immobiliari, possono essere oggetto di confisca. Inoltre, i conti bancari e altri strumenti finanziari, come azioni e obbligazioni, possono essere sequestrati. Veicoli, proprietà aziendali, opere d’arte e oggetti di valore storico o culturale sono anch’essi soggetti a confisca se collegati a attività illegali. La confisca può anche estendersi ai beni che rappresentano il profitto di attività criminali o che sono stati utilizzati per commettere reati. In alcuni casi, la confisca per equivalente permette di sequestrare beni di valore equivalente a quelli direttamente legati al reato, qualora questi ultimi non siano disponibili. Le leggi italiane, come il Codice Penale e la normativa antimafia, stabiliscono le condizioni per la confisca, mentre direttive europee, come la Direttiva (UE) 2014/42, forniscono un quadro normativo comune per il congelamento e la confisca dei beni strumentali e dei proventi di reato nell’Unione Europea.
Differenze chiave tra pignoramento e confisca
Domanda: Qual è la principale differenza tra pignoramento e confisca?
La principale differenza tra pignoramento e confisca risiede nel loro scopo e nella loro natura giuridica. Il pignoramento è una misura esecutiva volta a soddisfare un credito non pagato, autorizzando un creditore a sequestrare i beni del debitore per recuperare il denaro dovuto. È un’azione civile, intrapresa su iniziativa di un creditore privato, che segue un iter processuale specifico regolato dal Codice di Procedura Civile.
La confisca, invece, è una misura preventiva o punitiva utilizzata dallo Stato per sottrarre beni ottenuti illegalmente o utilizzati per commettere reati. Non è finalizzata a soddisfare un credito ma a impedire il perpetuarsi di attività criminali e a sanzionare comportamenti illeciti. La confisca può essere disposta dal giudice penale anche in assenza di una condanna definitiva, purché vi siano gravi indizi di reato. È regolata dal Codice Penale e dalle leggi antimafia, che stabiliscono le condizioni e le modalità per la confisca dei beni.
In sintesi, mentre il pignoramento mira a risarcire un creditore privato attraverso il sequestro di beni del debitore, la confisca mira a prevenire o punire attività illegali, privando i criminali dei proventi dei loro reati o dei mezzi per commetterli.
Domanda: Come differiscono le procedure?
Le procedure di pignoramento e confisca differiscono significativamente nei loro obiettivi e modalità operative.
Il pignoramento inizia con il creditore che ottiene un titolo esecutivo, come una sentenza giudiziaria o un decreto ingiuntivo. Successivamente, il creditore notifica al debitore un atto di precetto, che rappresenta un avviso di pagamento. Se il debitore non paga entro il termine stabilito, il creditore può notificare l’atto di pignoramento, il quale deve essere notificato sia al debitore sia al terzo (come una banca) che detiene i beni del debitore. Dopo la notifica, i beni vengono sequestrati e possono essere venduti all’asta per soddisfare il debito. Questo processo è regolato dal Codice di Procedura Civile.
La confisca, invece, può essere disposta direttamente dal giudice penale, spesso senza la necessità di una condanna definitiva, purché vi siano gravi indizi di reato. La confisca può essere obbligatoria (automatica in caso di condanna per specifici reati), facoltativa (discrezionale del giudice), preventiva (per impedire l’uso dei beni per attività illecite) o per equivalente (sequestrando beni di valore equivalente quando quelli specifici non sono rintracciabili). Una volta decisa, i beni confiscati vengono trasferiti definitivamente allo Stato. La confisca è regolata dal Codice Penale e dalla normativa antimafia, con l’obiettivo di sottrarre i proventi di attività illegali e prevenire ulteriori reati.
In sintesi, mentre il pignoramento segue un iter civile basato sull’esecuzione di un debito privato, la confisca è una misura penale o preventiva volta a contrastare la criminalità, eseguita direttamente dalle autorità giudiziarie.
Domanda: Quali sono le basi legali per il pignoramento e la confisca?
Le basi legali per il pignoramento e la confisca sono stabilite da diverse normative italiane ed europee.
Per quanto riguarda il pignoramento, il Codice di Procedura Civile italiano è la principale fonte normativa. Gli articoli 491 e seguenti disciplinano le esecuzioni forzate sui beni mobili e immobili del debitore. Il processo prevede l’ottenimento di un titolo esecutivo (come una sentenza o un decreto ingiuntivo), la notifica di un atto di precetto al debitore, e la successiva notifica dell’atto di pignoramento. Inoltre, il Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto ulteriori disposizioni per migliorare la trasparenza e l’efficienza del processo di pignoramento, imponendo obblighi specifici agli istituti finanziari e garantendo i diritti del debitore.
La confisca, invece, è regolata principalmente dal Codice Penale italiano. Gli articoli 240 e seguenti delineano le condizioni per la confisca dei beni ottenuti illegalmente o utilizzati per commettere reati. La confisca può essere obbligatoria, facoltativa, preventiva o per equivalente. La normativa antimafia, in particolare il Decreto Legislativo n. 159/2011 (Codice Antimafia), prevede misure rigorose per il sequestro e la confisca di beni legati alla criminalità organizzata. La Direttiva (UE) 2014/42, recepita nella legislazione italiana, stabilisce norme minime per il congelamento e la confisca dei beni strumentali e dei proventi di reato nell’Unione Europea, rafforzando la cooperazione transfrontaliera e l’efficacia delle misure di confisca.
In sintesi, mentre il pignoramento è una procedura civile volta a soddisfare un credito attraverso il sequestro di beni del debitore, la confisca è una misura penale o preventiva mirata a contrastare le attività illegali, sottraendo i proventi dei reati e impedendo l’uso dei beni per scopi criminali. Le normative italiane ed europee forniscono un quadro giuridico dettagliato che regola entrambe le procedure, garantendo la tutela dei diritti delle parti coinvolte e l’efficacia delle azioni esecutive e preventive.
Implicazioni legali e pratiche
Domanda: Quali sono le implicazioni legali del pignoramento?
Le implicazioni legali del pignoramento sono diverse e significative per tutte le parti coinvolte.
Per il debitore, il pignoramento comporta il sequestro dei beni, che possono includere conti bancari, immobili, stipendi, pensioni e beni mobili. Questo significa che il debitore perde temporaneamente o definitivamente l’accesso e il controllo su questi beni fino a quando il debito non viene soddisfatto. La perdita dei beni può avere gravi ripercussioni sulla vita quotidiana del debitore, influendo sulla capacità di gestire le finanze personali e professionali.
Inoltre, il pignoramento può influire negativamente sulla reputazione creditizia del debitore, rendendo più difficile ottenere finanziamenti in futuro. La presenza di un pignoramento registrato può segnalare agli istituti di credito e ai potenziali partner commerciali che il debitore ha difficoltà a gestire i propri obblighi finanziari, portando a un aumento dei tassi di interesse sui prestiti o al rifiuto di ulteriori finanziamenti.
Per il creditore, il pignoramento è un mezzo efficace per recuperare crediti in sospeso. Tuttavia, il creditore deve rispettare rigorose procedure legali per garantire che il pignoramento sia valido e non contestabile. Questo include l’ottenimento di un titolo esecutivo, la notifica dell’atto di precetto e la corretta esecuzione del pignoramento. Qualsiasi errore procedurale può portare a contestazioni legali da parte del debitore e ritardare il recupero del credito.
Le banche e gli istituti finanziari coinvolti nel pignoramento devono agire rapidamente e conformemente alla legge quando ricevono la notifica di un atto di pignoramento. Devono congelare immediatamente i fondi specificati e collaborare con le autorità giudiziarie per garantire che il pignoramento venga eseguito correttamente. Il mancato rispetto di questi obblighi può comportare sanzioni legali per gli istituti finanziari.
Il pignoramento è regolato dal Codice di Procedura Civile, che stabilisce le procedure e le garanzie per tutte le parti coinvolte. Le leggi prevedono anche protezioni specifiche per il debitore, come la limitazione del pignoramento dei salari e delle pensioni per garantire il minimo vitale. Il recente Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto ulteriori disposizioni per migliorare la trasparenza e l’efficienza del processo di pignoramento, assicurando che i creditori possano recuperare i loro crediti in modo efficace e che i diritti dei debitori siano tutelati.
In conclusione, il pignoramento è una procedura complessa con implicazioni legali significative per debitori, creditori e istituti finanziari. È fondamentale che tutte le parti coinvolte comprendano i loro diritti e obblighi legali e seguano attentamente le procedure stabilite per garantire che il processo di pignoramento sia condotto in modo equo e conforme alla legge.
Domanda: Quali sono le implicazioni legali della confisca?
Le implicazioni legali della confisca sono complesse e hanno un impatto significativo su individui e organizzazioni. Per il condannato, la confisca comporta la perdita definitiva dei beni a favore dello Stato, senza possibilità di recupero. Questo può includere denaro, proprietà immobiliari, veicoli, conti bancari e altri beni legati a reati. La confisca può influire gravemente sulla situazione finanziaria del condannato, limitando la capacità di generare reddito futuro e influenzando negativamente la reputazione personale e professionale. Inoltre, la confisca può essere disposta anche senza una condanna definitiva, purché vi siano gravi indizi di reato, aumentando la portata delle misure preventive.
Per le autorità statali, la confisca è uno strumento efficace per combattere la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro, permettendo di sottrarre risorse finanziarie e logistiche ai criminali. Le leggi che regolano la confisca, come gli articoli 240 e seguenti del Codice Penale italiano e il Decreto Legislativo n. 159/2011 (Codice Antimafia), prevedono misure rigorose per garantire che i beni confiscati siano gestiti e utilizzati in modo trasparente e legale.
Le implicazioni legali si estendono anche alle terze parti che possono essere coinvolte involontariamente, come istituti finanziari e partner commerciali. Questi soggetti devono conformarsi alle richieste legali di sequestro e fornire le informazioni necessarie alle autorità giudiziarie, pena sanzioni severe.
La Direttiva (UE) 2014/42 e altre normative europee armonizzano le procedure di confisca a livello internazionale, facilitando la cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro i crimini transnazionali. Questo quadro giuridico complesso richiede una conoscenza approfondita delle leggi nazionali ed europee e una gestione attenta per garantire che la confisca sia eseguita correttamente e che i diritti di tutte le parti coinvolte siano rispettati.
Domanda: Quali sono le sfide pratiche nel pignoramento e nella confisca?
Le sfide pratiche nel pignoramento e nella confisca sono numerose e complesse, coinvolgendo aspetti procedurali, legali e logistici.
Nel pignoramento, una delle principali sfide è garantire una notifica corretta e tempestiva dell’atto al debitore e agli istituti finanziari coinvolti. Errori nella notifica possono invalidare l’intera procedura. Inoltre, il creditore deve seguire attentamente tutte le fasi procedurali per evitare contestazioni legali da parte del debitore, che possono ritardare il recupero del credito. La collaborazione degli istituti finanziari è cruciale: devono congelare rapidamente i fondi e garantire che il trasferimento al creditore avvenga senza intoppi. Se i fondi sul conto del debitore non sono sufficienti a coprire l’intero debito, il creditore potrebbe dover avviare ulteriori azioni esecutive, aumentando così i costi e la complessità del processo.
Nel caso della confisca, le sfide pratiche includono l’identificazione e il sequestro dei beni. Le autorità devono dimostrare che i beni sono collegati a reati, il che richiede indagini approfondite e spesso complesse. La gestione dei beni confiscati è un’altra sfida: lo Stato deve garantire che questi beni siano mantenuti in buone condizioni e utilizzati in modo efficace, spesso attraverso la vendita o il riutilizzo per scopi pubblici. La confisca preventiva, in particolare, richiede un equilibrio delicato tra la necessità di prevenire attività criminali e il rispetto dei diritti dei sospetti, che non sono ancora stati condannati.
In entrambi i casi, le sfide pratiche includono la necessità di conformarsi a un quadro normativo complesso e in continua evoluzione. Le leggi nazionali, come il Codice di Procedura Civile e il Codice Penale, e le normative europee, come la Direttiva (UE) 2014/42, impongono requisiti specifici che devono essere seguiti con precisione. La mancata osservanza di queste normative può portare a contestazioni legali e a potenziali sanzioni.
In sintesi, le sfide pratiche nel pignoramento e nella confisca richiedono una gestione attenta e competente, una conoscenza approfondita delle leggi applicabili e una collaborazione efficace tra tutte le parti coinvolte.
Cifre e dati
Domanda: Quanto è frequente il pignoramento in Italia?
Secondo i dati aggiornati al 2024, in Italia vengono effettuati circa 200.000 pignoramenti ogni anno, con un aumento del 5% rispetto agli anni precedenti. Questo aumento è attribuito alla crescente difficoltà dei debitori di far fronte ai propri impegni finanziari a causa della crisi economica.
Domanda: Quanto è frequente la confisca in Italia?
I dati mostrano che ogni anno in Italia vengono effettuate circa 10.000 confische, con un aumento significativo nei casi di confisca preventiva e per equivalente. Questo aumento è dovuto alla crescente attenzione delle autorità nella lotta contro il riciclaggio di denaro, la corruzione e altri reati gravi.
Domanda: Qual è il valore dei beni pignorati e confiscati?
Il valore complessivo dei beni pignorati in Italia è stimato in circa 3 miliardi di euro all’anno. Il valore dei beni confiscati è stimato in circa 1,5 miliardi di euro all’anno, con un aumento del 10% rispetto agli anni precedenti, riflettendo l’efficacia delle misure adottate per combattere le attività illegali.
Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti
La distinzione tra pignoramento e confisca è cruciale per comprendere le implicazioni legali e le strategie difensive necessarie in ciascun caso. Il pignoramento è una misura esecutiva civile che consente ai creditori di recuperare crediti non pagati attraverso il sequestro dei beni del debitore. Questo processo, regolato dal Codice di Procedura Civile e rafforzato dal Decreto Legge n. 19/2024, coinvolge diverse fasi, dall’ottenimento di un titolo esecutivo alla notifica dell’atto di pignoramento e al successivo sequestro e vendita dei beni pignorati. La procedura deve essere seguita con precisione per evitare contestazioni legali che potrebbero ritardare o invalidare l’intero processo.
La confisca, invece, è una misura penale o preventiva utilizzata per sottrarre beni ottenuti illegalmente o utilizzati per commettere reati. Regolata dal Codice Penale e dalla normativa antimafia, la confisca può essere obbligatoria, facoltativa, preventiva o per equivalente. Questa misura comporta la perdita definitiva dei beni a favore dello Stato, senza possibilità di recupero per l’individuo. La confisca è particolarmente rilevante nei casi di criminalità organizzata, riciclaggio di denaro e altri reati gravi, e può essere disposta anche in assenza di una condanna definitiva, purché vi siano gravi indizi di reato.
Le implicazioni legali del pignoramento includono il congelamento dei beni del debitore, che può avere un impatto significativo sulla sua capacità di gestire le finanze personali e professionali. Il pignoramento può influire negativamente sulla reputazione creditizia del debitore, rendendo più difficile ottenere finanziamenti futuri. Per il creditore, il pignoramento rappresenta un mezzo efficace per recuperare i crediti in sospeso, ma richiede il rispetto di rigorose procedure legali. Le banche e gli istituti finanziari devono collaborare prontamente per congelare i fondi e garantire che il trasferimento al creditore avvenga senza intoppi.
La confisca ha implicazioni legali ancora più severe. Comporta la perdita definitiva dei beni a favore dello Stato, con gravi ripercussioni finanziarie e personali per il condannato. La confisca può influire negativamente sulla reputazione dell’individuo, soprattutto se è legata a reati gravi come il riciclaggio di denaro o la corruzione. Inoltre, le autorità devono gestire i beni confiscati in modo efficace, garantendo che siano mantenuti in buone condizioni e utilizzati per scopi pubblici.
Le sfide pratiche nel pignoramento includono la corretta notifica degli atti, la collaborazione degli istituti finanziari, le possibili tattiche evasive del debitore e le contestazioni legali durante l’udienza di convalida. Nel caso della confisca, le sfide includono l’identificazione e il sequestro dei beni, la prova della correlazione tra i beni e l’attività illegale, e la gestione dei beni confiscati da parte dello Stato. Entrambe le procedure richiedono una gestione attenta e competente, una conoscenza approfondita delle leggi applicabili e una collaborazione efficace tra tutte le parti coinvolte.
Data la complessità e le implicazioni legali di entrambe le procedure, è essenziale avere a fianco un avvocato specializzato in opposizione a pignoramenti e confische. Un avvocato esperto può fornire una guida preziosa e un supporto legale durante tutte le fasi del processo, dalla preparazione dell’istanza alla rappresentanza in tribunale. L’avvocato può aiutare a raccogliere e presentare prove in modo efficace, assicurarsi che tutte le procedure legali siano seguite correttamente e negoziare eventuali accordi con il creditore o con le autorità giudiziarie.
La presenza di un avvocato è particolarmente importante quando si affrontano contestazioni legali. L’avvocato può difendere i diritti del debitore o del condannato, riducendo i rischi associati al pignoramento o alla confisca. Può anche fornire consulenza strategica per prevenire ulteriori problemi legali e aiutare a gestire le conseguenze finanziarie e personali delle misure esecutive o preventive.
In conclusione, il pignoramento e la confisca sono procedure legali complesse con implicazioni significative per tutte le parti coinvolte. Avere a fianco un avvocato specializzato in opposizione a pignoramenti e confische è fondamentale per garantire che i propri diritti siano protetti e che il processo sia condotto in modo equo e conforme alla legge. Un avvocato esperto non solo offre competenze legali, ma fornisce anche un supporto strategico e morale, essenziale per navigare attraverso le difficoltà finanziarie e legali che accompagnano queste procedure.
A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).
Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).
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