Quali Sono I Termini Per Opporsi Al Pignoramento?

Il pignoramento è un processo legale attraverso il quale un creditore può sequestrare i beni del debitore per soddisfare un debito non pagato. Tuttavia, il debitore ha il diritto di opporsi al pignoramento entro certi termini e seguendo specifiche procedure legali. Questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in opposizione a pignoramenti, esplorerà in dettaglio quali sono i termini per opporsi al pignoramento, le procedure da seguire, e le implicazioni legali di tale opposizione, con esempi pratici e riferimenti alle leggi aggiornate al 2024.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cosa si intende per pignoramento?

Domanda: Cosa si intende per pignoramento?

Il pignoramento è un atto esecutivo mediante il quale un creditore può sequestrare beni del debitore per soddisfare un debito non pagato. È una procedura legale che consente al creditore di recuperare quanto dovuto attraverso la vendita forzata dei beni del debitore. Il processo inizia con la notifica di un atto di precetto, che intima il pagamento del debito entro un termine stabilito. Se il debitore non paga, il creditore può richiedere un’ordinanza di pignoramento al tribunale. Successivamente, un ufficiale giudiziario sequestra i beni indicati nell’ordinanza e questi vengono venduti all’asta per soddisfare il debito. Il pignoramento può riguardare vari tipi di beni, inclusi immobili, mobili, conti bancari, stipendi e pensioni.

Domanda: Quali sono le fasi principali del pignoramento?

Il processo di pignoramento si articola in diverse fasi principali:

  1. Notifica del Precetto: Il creditore invia al debitore un atto di precetto, che è un avviso formale che intima il pagamento del debito entro un termine stabilito, solitamente dieci giorni.
  2. Ricorso al Tribunale: Se il debitore non paga entro il termine indicato nel precetto, il creditore può presentare un ricorso al tribunale per ottenere un’ordinanza di pignoramento.
  3. Ordinanza di Pignoramento: Il tribunale emette l’ordinanza di pignoramento, autorizzando il creditore a procedere con il sequestro dei beni del debitore.
  4. Sequestro dei Beni: Un ufficiale giudiziario esegue il pignoramento, sequestrando i beni indicati nell’ordinanza.
  5. Vendita Forzata: I beni sequestrati vengono valutati e venduti all’asta pubblica per soddisfare il debito del debitore.

Termini per Opporsi al Pignoramento

Domanda: Quali sono i termini per opporsi al pignoramento?

I termini per opporsi al pignoramento sono disciplinati principalmente dagli articoli 615 e 617 del Codice di Procedura Civile italiano. Secondo l’articolo 615, il debitore può presentare un’opposizione all’esecuzione prima che questa abbia inizio, cioè prima che l’atto di pignoramento venga notificato. Se l’atto di pignoramento è già stato notificato, l’opposizione agli atti esecutivi deve essere presentata entro 20 giorni dalla notifica dell’atto stesso, come stabilito dall’articolo 617. È fondamentale che il debitore rispetti questi termini per avere la possibilità di contestare il pignoramento in modo efficace. Se i termini non vengono rispettati, il debitore perde il diritto di opporsi e il processo esecutivo procede senza ulteriori ritardi, con il rischio che i beni vengano sequestrati e venduti all’asta per soddisfare il debito.

Domanda: Cosa succede se il debitore non rispetta i termini per l’opposizione?

Se il debitore non rispetta i termini per presentare un’opposizione al pignoramento, perde il diritto di contestare il processo esecutivo. Questo significa che il pignoramento procede senza ulteriori ritardi. I beni del debitore possono essere sequestrati e successivamente venduti all’asta per soddisfare il debito. Inoltre, il mancato rispetto dei termini può comportare ulteriori complicazioni legali per il debitore, inclusi costi aggiuntivi e la possibilità di dover affrontare azioni legali più aggressive da parte del creditore per il recupero del credito.

Domanda: Quali sono le motivazioni valide per opporsi al pignoramento?

Le motivazioni valide per opporsi al pignoramento sono diverse e possono includere errori procedurali, pagamento del debito, prescrizione del debito e esenzioni legali. Gli errori procedurali possono comprendere irregolarità nella notifica del precetto o dell’atto di pignoramento. Se il debitore ha già saldato il debito, può opporsi presentando le prove del pagamento. La prescrizione del debito si applica quando è trascorso il termine legale entro il quale il creditore poteva chiedere il pagamento. Infine, alcuni beni possono essere esenti dal pignoramento per legge, come quelli necessari al sostentamento del debitore e della sua famiglia. Inoltre, il debitore potrebbe contestare la valutazione dei beni, sostenendo che il loro valore è stato sottostimato, o che la vendita all’asta non è stata condotta correttamente, risultando in un ricavato inferiore al valore di mercato. Un’altra motivazione può essere l’opposizione alla scelta dei beni da pignorare, se il debitore ritiene che siano stati scelti beni non necessari o sproporzionati rispetto all’importo del debito. In ogni caso, è essenziale che il debitore fornisca prove solide a sostegno delle proprie argomentazioni e segua le procedure legali appropriate per presentare l’opposizione entro i termini stabiliti.

Domanda: Quali sono le procedure per presentare un’opposizione al pignoramento?

Per presentare un’opposizione al pignoramento, il debitore deve seguire una procedura specifica:

  1. Presentazione del Ricorso: Il debitore deve presentare un ricorso al tribunale competente, esponendo le motivazioni per l’opposizione e fornendo eventuali prove a supporto.
  2. Notifica al Creditore: Il debitore deve notificare il ricorso al creditore, informandolo dell’opposizione e delle motivazioni addotte.
  3. Udienza in Tribunale: Il tribunale fissa un’udienza per esaminare il ricorso e decidere se accogliere o respingere l’opposizione. Durante l’udienza, entrambe le parti possono presentare le loro argomentazioni e le prove a supporto.
  4. Decisione del Tribunale: Il tribunale emette una decisione sull’opposizione, che può sospendere il processo esecutivo o permetterne la continuazione. Se l’opposizione viene accolta, il pignoramento può essere annullato o modificato.

Esempi Pratici di Opposizione al Pignoramento

Esempi di opposizioni al pignoramento

Immaginiamo il caso di un debitore che riceve un atto di pignoramento per un debito di 20.000 euro relativo a un prestito personale. Il debitore sostiene che il termine per il recupero del credito è scaduto, ossia il debito è prescritto. Decide di presentare un’opposizione al pignoramento entro i 20 giorni dalla notifica, fornendo documentazione che attesta la data in cui il debito è stato contratto e dimostrando che sono passati più di dieci anni senza alcun pagamento o sollecito da parte del creditore. Il tribunale sospende temporaneamente il processo esecutivo e fissa un’udienza per esaminare il ricorso. Durante l’udienza, il debitore presenta prove solide della prescrizione del debito. Il tribunale accoglie l’opposizione e annulla il pignoramento.

Un altro esempio pratico potrebbe riguardare un debitore che riceve un atto di pignoramento per un debito di 30.000 euro derivante da un contratto di fornitura. Il debitore ritiene che ci siano irregolarità procedurali nella notifica del precetto e dell’atto di pignoramento. Decide di presentare un’opposizione entro 20 giorni dalla notifica, argomentando che la notifica non è stata eseguita correttamente e che non ha ricevuto tutti i documenti necessari per poter contestare il debito in modo adeguato. Il tribunale sospende temporaneamente il processo esecutivo e fissa un’udienza. Durante l’udienza, il debitore dimostra le irregolarità procedurali. Il tribunale accoglie l’opposizione e annulla il pignoramento.

Un ulteriore esempio potrebbe coinvolgere un debitore che riceve un atto di pignoramento per un debito di 10.000 euro dovuto a un finanziamento non pagato. Il debitore possiede beni essenziali per il proprio lavoro, come attrezzature professionali, che sono stati inclusi nell’elenco dei beni pignorabili. Decide di presentare un’opposizione al pignoramento entro 20 giorni dalla notifica, sostenendo che tali beni sono esenti dal pignoramento perché necessari per il suo sostentamento e per l’esercizio della sua professione. Il tribunale sospende temporaneamente il processo esecutivo e fissa un’udienza. Durante l’udienza, il debitore presenta prove che dimostrano l’importanza di tali beni per il suo lavoro. Il tribunale accoglie l’opposizione e ordina l’esclusione di questi beni dal pignoramento.

Infine, consideriamo un debitore che riceve un atto di pignoramento per un debito di 15.000 euro relativo a una causa civile persa. Il debitore contesta la valutazione dei beni pignorati, sostenendo che il loro valore è stato sottostimato. Decide di presentare un’opposizione entro 20 giorni dalla notifica, richiedendo una nuova valutazione dei beni da parte di un perito indipendente. Il tribunale sospende temporaneamente il processo esecutivo e fissa un’udienza. Durante l’udienza, il debitore presenta la nuova valutazione, che indica un valore significativamente superiore. Il tribunale accoglie l’opposizione e ordina una revisione del processo di pignoramento sulla base della nuova valutazione.

Implicazioni Legali dell’Opposizione al Pignoramento

Domanda: Quali sono le implicazioni legali dell’opposizione al pignoramento?

Le implicazioni legali dell’opposizione al pignoramento sono molteplici e significative. Quando un debitore presenta un’opposizione, il processo esecutivo può essere temporaneamente sospeso fino a quando il tribunale non esamina il ricorso. Se l’opposizione viene accolta, il pignoramento può essere annullato o modificato, permettendo al debitore di conservare i propri beni. Tuttavia, se l’opposizione viene respinta, il processo esecutivo procede e i beni del debitore possono essere sequestrati e venduti all’asta per soddisfare il debito. Inoltre, il debitore potrebbe essere tenuto a pagare le spese legali del creditore se l’opposizione viene ritenuta infondata. Questo comporta un aumento dei costi complessivi del debitore, che oltre al debito originale deve affrontare anche le spese legali. Un’opposizione infondata può anche danneggiare la reputazione del debitore e influire negativamente sulle sue future possibilità di ottenere crediti.

La presentazione di un’opposizione richiede una solida base legale e prove concrete per sostenere le proprie argomentazioni. Il debitore deve dimostrare al tribunale che ci sono validi motivi per contestare il pignoramento, come errori procedurali, estinzione del debito, prescrizione del debito, o esenzioni legali relative ai beni pignorati. La mancanza di prove adeguate o la presentazione di argomentazioni deboli può portare al rigetto dell’opposizione.

Un’altra implicazione legale è che il debitore deve rispettare rigorosamente i termini per la presentazione dell’opposizione. Il mancato rispetto di questi termini comporta la perdita del diritto di contestare il pignoramento, con conseguente procedura esecutiva senza ulteriori ostacoli. Questo rafforza l’importanza di consultare tempestivamente un avvocato esperto per preparare e presentare correttamente l’opposizione.

Inoltre, l’opposizione al pignoramento può anche influire sul rapporto tra debitore e creditore. Un’opposizione può rallentare il recupero del credito, causando frustrazione e potenziali conflitti. Tuttavia, può anche offrire un’opportunità per negoziare un accordo tra le parti, magari attraverso un piano di pagamento alternativo o una ristrutturazione del debito.

In sintesi, l’opposizione al pignoramento comporta una serie di implicazioni legali che richiedono un’attenta considerazione e una preparazione adeguata. È essenziale per il debitore comprendere i propri diritti, raccogliere prove solide e rispettare i termini procedurali, idealmente con l’assistenza di un avvocato esperto.

Domanda: Quali sono i rischi associati all’opposizione al pignoramento?

L’opposizione al pignoramento comporta diversi rischi significativi per il debitore. Uno dei principali rischi è che, se l’opposizione viene respinta, il debitore non solo perde i beni pignorati ma potrebbe anche essere obbligato a pagare le spese legali del creditore, aumentando così il carico finanziario. Presentare un’opposizione infondata o debolmente supportata può danneggiare la credibilità del debitore e peggiorare la sua posizione legale. Inoltre, l’opposizione può ritardare il processo esecutivo, causando stress e prolungando l’incertezza finanziaria. Un’altra considerazione è che il tentativo di opporsi al pignoramento potrebbe essere visto come una tattica dilatoria, che potrebbe irritare il creditore e portare a ulteriori azioni legali aggressive. Anche il semplice atto di contestare il pignoramento può compromettere i rapporti tra debitore e creditore, rendendo più difficile la negoziazione di soluzioni alternative o accordi di pagamento. Infine, c’è il rischio che, nonostante l’opposizione, il debitore perda comunque i beni pignorati e debba affrontare ulteriori conseguenze finanziarie e legali, compresa una possibile dichiarazione di insolvenza o fallimento. Questi rischi evidenziano l’importanza di una valutazione attenta e di una consulenza legale esperta prima di decidere di opporsi al pignoramento.

Leggi e Normative Aggiornate al 2024

Domanda: Quali leggi regolano l’opposizione al pignoramento nel 2024?

Nel 2024, l’opposizione al pignoramento è regolata principalmente dal Codice di Procedura Civile italiano. Gli articoli chiave sono l’articolo 615, che disciplina l’opposizione all’esecuzione, e l’articolo 617, che regola l’opposizione agli atti esecutivi. L’articolo 615 consente al debitore di contestare la legittimità del titolo esecutivo o dell’azione esecutiva prima dell’inizio dell’esecuzione stessa, mentre l’articolo 617 permette di opporsi a irregolarità procedurali entro 20 giorni dalla notifica dell’atto esecutivo. Inoltre, il Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto nuove disposizioni, come l’articolo 551-bis, che prevede che il pignoramento dei crediti verso terzi perda efficacia dopo dieci anni, salvo specifiche eccezioni. Questo decreto ha migliorato la trasparenza e l’efficienza del processo di pignoramento, garantendo un bilanciamento tra i diritti dei creditori e la protezione dei debitori. Le nuove normative richiedono che i beni pignorati siano valutati da periti esperti e venduti tramite procedure adeguate, come le aste pubbliche, per massimizzare il ricavato e assicurare che il processo sia giusto e conforme alla legge.

Domanda: Come influisce il Decreto Legge n. 19/2024 sull’opposizione al pignoramento?

Il Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto diverse modifiche significative che influiscono sull’opposizione al pignoramento. Una delle principali novità è l’introduzione dell’articolo 551-bis, che stabilisce che il pignoramento dei crediti versoIl Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto diverse modifiche significative che influiscono sull’opposizione al pignoramento. Una delle principali novità è l’introduzione dell’articolo 551-bis, che stabilisce che il pignoramento dei crediti verso terzi perde efficacia dopo dieci anni, salvo specifiche eccezioni. Questo obbliga il creditore a notificare una dichiarazione di interesse al mantenimento del vincolo entro due anni dalla scadenza del termine decennale, garantendo che il vincolo pignoratizio non duri indefinitamente. Inoltre, il decreto ha chiarito gli obblighi del terzo custode dei beni pignorati, assicurando una maggiore trasparenza e correttezza nel processo di valutazione e vendita dei beni pignorati. Le nuove normative prevedono che i beni vengano valutati da periti esperti e venduti attraverso procedure adeguate, come le aste pubbliche, per massimizzare il ricavato e garantire che i creditori possano recuperare quanto dovuto. Questo sistema mira a bilanciare i diritti dei creditori con la necessità di proteggere i debitori da pignoramenti ingiustificati o eccessivi, garantendo al contempo che il processo sia gestito in modo equo e conforme alle leggi.

La comprensione e l’applicazione corretta di queste normative richiedono competenze legali specifiche. È qui che entra in gioco l’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti. Un avvocato specializzato in questo campo ha la conoscenza e l’esperienza necessarie per navigare attraverso le complessità del processo di pignoramento e fornire una difesa efficace. Un avvocato può aiutare il debitore a presentare ricorsi e sollevare eccezioni legali che potrebbero ritardare o impedire il pignoramento. Inoltre, può offrire supporto emotivo e psicologico, aiutando il debitore a gestire lo stress e l’ansia associati al processo.

Per il debitore, avere un avvocato esperto è fondamentale per garantire che i suoi diritti siano pienamente tutelati. Un avvocato può esaminare attentamente la documentazione relativa al pignoramento, identificare eventuali irregolarità procedurali o errori formali, e presentare un’opposizione solida e ben argomentata. Questo può aumentare significativamente le probabilità di successo dell’opposizione e proteggere i beni del debitore.

Per il creditore, un avvocato esperto è essenziale per garantire che il processo di pignoramento sia condotto in modo conforme alla legge. Un avvocato può fornire consulenza sulla valutazione dei beni, aiutare a gestire la custodia e la conservazione dei beni pignorati, e rappresentare il creditore in eventuali contestazioni legali. La presenza di un avvocato esperto può anche aiutare a massimizzare il ricavato dalla vendita dei beni, garantendo che il credito sia recuperato nel modo più efficiente possibile.

Il ruolo di un avvocato esperto è cruciale anche per navigare attraverso le modifiche legislative introdotte dal Decreto Legge n. 19/2024. Queste modifiche aggiungono un ulteriore livello di complessità al processo di pignoramento, richiedendo una conoscenza approfondita delle nuove normative e delle loro implicazioni. Un avvocato esperto può aiutare il debitore e il creditore a comprendere e applicare correttamente queste normative, assicurando che il processo sia gestito in modo equo e conforme alla legge.

Il pignoramento dei beni, sebbene necessario per il recupero dei crediti, deve essere condotto con la massima attenzione e nel rispetto delle leggi vigenti. Le nuove disposizioni introdotte dal Decreto Legge n. 19/2024 mirano a garantire una maggiore trasparenza e correttezza nel processo di pignoramento, bilanciando i diritti dei creditori con la protezione dei debitori. Tuttavia, la corretta applicazione di queste normative richiede competenze legali specifiche, rendendo essenziale il ruolo di un avvocato esperto.

In conclusione, il pignoramento dei beni è un processo legale complesso che richiede competenze specifiche e una gestione attenta. Le modifiche legislative introdotte dal Decreto Legge n. 19/2024 aggiungono un ulteriore livello di complessità, rendendo ancora più importante avere al proprio fianco un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti. Un avvocato esperto può garantire che i diritti di entrambe le parti siano tutelati e che il processo sia condotto in modo efficace e conforme alla legge. Per il debitore, un avvocato può offrire una difesa efficace e aiutare a gestire le implicazioni emotive e psicologiche del pignoramento. Per il creditore, un avvocato può garantire che il credito sia recuperato nel modo più efficiente possibile, minimizzando i rischi e i costi associati. In un contesto legale sempre più complesso e regolamentato, la consulenza di un avvocato esperto è un elemento cruciale per navigare attraverso il processo di pignoramento, proteggendo i diritti e gli interessi di tutte le parti coinvolte.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti

Il pignoramento è un processo legale complesso che comporta significative implicazioni per tutte le parti coinvolte. Quando un debitore riceve un atto di pignoramento, è di vitale importanza comprendere le leggi e i diritti relativi all’opposizione per proteggere i propri beni e interessi. Le norme chiave che regolano l’opposizione al pignoramento in Italia includono gli articoli 615 e 617 del Codice di Procedura Civile. Questi articoli stabiliscono i termini e le modalità con cui il debitore può contestare il pignoramento, fornendo un quadro normativo chiaro per la difesa dei diritti del debitore.

L’articolo 615 permette al debitore di opporsi al pignoramento prima che l’esecuzione abbia inizio, contestando la legittimità del titolo esecutivo. Questo può includere la dimostrazione che il debito è stato già pagato o che il titolo esecutivo presenta irregolarità. L’articolo 617, invece, consente al debitore di opporsi agli atti esecutivi entro 20 giorni dalla loro notifica, contestando eventuali errori procedurali o irregolarità formali. Il Decreto Legge n. 19/2024 ha ulteriormente rafforzato la trasparenza e l’efficienza del processo di pignoramento, introducendo nuove disposizioni come l’articolo 551-bis, che prevede la perdita di efficacia del pignoramento dei crediti verso terzi dopo dieci anni, salvo specifiche eccezioni.

Le implicazioni legali dell’opposizione al pignoramento sono molteplici. Se l’opposizione viene accolta, il pignoramento può essere annullato o modificato, consentendo al debitore di mantenere i propri beni. Tuttavia, se l’opposizione viene respinta, il debitore non solo perde i beni pignorati, ma potrebbe anche essere obbligato a pagare le spese legali del creditore. Questo rende essenziale una preparazione accurata e una strategia legale ben definita.

I rischi associati all’opposizione al pignoramento includono il potenziale aumento dei costi legali, il deterioramento della relazione tra debitore e creditore, e la possibilità di ulteriori azioni legali aggressive da parte del creditore. Un’opposizione infondata o debolmente supportata può peggiorare la posizione legale del debitore e compromettere le sue future possibilità di ottenere credito.

Data la complessità del processo e le potenziali conseguenze, è fondamentale avere al proprio fianco un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti. Un avvocato specializzato ha la conoscenza e l’esperienza necessarie per navigare attraverso le complessità legali, fornire una difesa efficace e garantire che i diritti del debitore siano pienamente tutelati. Un avvocato può esaminare attentamente la documentazione relativa al pignoramento, identificare eventuali irregolarità procedurali, e presentare un’opposizione ben argomentata. Questo può aumentare significativamente le probabilità di successo dell’opposizione.

Per il debitore, avere un avvocato esperto significa poter contare su una difesa solida e competente. Un avvocato può guidare il debitore attraverso ogni fase del processo, fornendo supporto legale e psicologico. Questo è particolarmente importante considerando lo stress e l’ansia che spesso accompagnano il pignoramento. Un avvocato può anche rappresentare il debitore in tribunale, presentando argomentazioni e prove che possono portare all’annullamento o alla modifica del pignoramento.

Per il creditore, un avvocato esperto è essenziale per garantire che il processo di pignoramento sia condotto in modo conforme alla legge. Un avvocato può assistere nella valutazione dei beni pignorati, garantire che le procedure di vendita siano adeguate e rappresentare il creditore in caso di contestazioni legali. Questo aiuta a massimizzare il ricavato dalla vendita dei beni e a ridurre i rischi associati al recupero del credito.

Il ruolo dell’avvocato è cruciale anche per interpretare e applicare correttamente le modifiche legislative introdotte dal Decreto Legge n. 19/2024. Queste modifiche mirano a garantire una maggiore trasparenza e correttezza nel processo di pignoramento, bilanciando i diritti dei creditori con la protezione dei debitori. Tuttavia, la complessità delle nuove normative richiede una conoscenza approfondita e una capacità di navigare attraverso le disposizioni legali in modo efficace.

In conclusione, l’opposizione al pignoramento è un processo che richiede una gestione attenta e competente. Le leggi che regolano questo processo offrono strumenti legali per la difesa dei diritti del debitore, ma la loro corretta applicazione richiede competenze specifiche. Avere al proprio fianco un avvocato esperto è fondamentale per garantire che il processo sia condotto in modo equo e conforme alla legge, proteggendo i diritti e gli interessi di tutte le parti coinvolte. Un avvocato esperto può fare la differenza tra la perdita dei beni e la possibilità di conservarli, fornendo una difesa efficace e riducendo i rischi associati al pignoramento.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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