Quali Beni Possono Essere Pignorati?

Il pignoramento è una procedura legale utilizzata dai creditori per recuperare debiti non pagati attraverso il sequestro e la vendita dei beni del debitore. La comprensione di quali beni possono essere pignorati è essenziale sia per i creditori che per i debitori. Questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in opposizione al pignoramento, esplorerà in dettaglio i diversi tipi di beni che possono essere soggetti a pignoramento, le leggi specifiche che regolano il processo in Italia nel 2024, e fornirà esempi pratici per chiarire meglio come funziona il pignoramento.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Beni Pignorabili: Una Panoramica

Domanda: Quali tipi di beni possono essere pignorati?

I tipi di beni che possono essere pignorati sono vari e comprendono beni mobili, beni immobili e crediti. I beni mobili includono oggetti fisici che possono essere facilmente spostati. Tra questi rientrano veicoli come automobili, motocicli e camion, che sono spesso tra i primi beni mobili a essere pignorati a causa del loro alto valore. Anche i mobili di casa, come arredamenti, elettrodomestici e attrezzature elettroniche, possono essere pignorati. Gioielli, orologi di lusso, opere d’arte e altri oggetti di valore, come collezioni e pezzi d’antiquariato, rientrano tra i beni mobili pignorabili, data la loro facilità di liquidazione sul mercato.

I beni immobili sono un’altra categoria di beni che possono essere pignorati. Questa categoria include proprietà residenziali come case, appartamenti e ville, che spesso rappresentano un’ampia porzione del patrimonio del debitore. Anche le proprietà commerciali, come uffici, negozi e magazzini, rientrano tra i beni immobili pignorabili. Terreni agricoli o edificabili possono anch’essi essere oggetto di pignoramento, specialmente se hanno un alto valore di mercato. Il pignoramento immobiliare richiede una valutazione accurata e un processo legale ben definito per garantire che il debitore abbia una possibilità equa di risolvere il debito prima che la proprietà venga venduta all’asta.

I crediti costituiscono un’altra importante categoria di beni pignorabili. Questi includono somme di denaro che il debitore ha diritto di ricevere. Un esempio comune è il pignoramento dello stipendio, dove una parte del salario del debitore viene trattenuta direttamente dal datore di lavoro e destinata al creditore. Questo tipo di pignoramento è regolato da limiti legali per garantire che il debitore mantenga un reddito sufficiente per il sostentamento personale e familiare. Anche le pensioni possono essere pignorate, ma con limiti specifici che proteggono una parte dell’importo per garantire il minimo vitale. I conti bancari del debitore possono essere soggetti a pignoramento, dove i fondi presenti nel conto vengono sequestrati fino a soddisfare il debito. Altri crediti pignorabili includono i crediti verso terzi, come i pagamenti dovuti da clienti o partner commerciali.

Esistono anche esenzioni specifiche per certi tipi di beni, volti a proteggere il debitore e garantire che possano mantenere una qualità di vita minima. Per esempio, gli strumenti necessari per l’esercizio della professione del debitore spesso non possono essere pignorati, per garantire che il debitore possa continuare a lavorare e guadagnare. Anche beni essenziali per la vita quotidiana, come vestiti, utensili domestici di base e una parte dello stipendio o della pensione, sono protetti da specifiche leggi.

La normativa italiana, aggiornate al 2024, prevede diversi articoli del Codice di Procedura Civile che regolano il pignoramento. L’articolo 492 stabilisce le modalità generali del pignoramento, mentre l’articolo 545 regola la pignorabilità degli stipendi e delle pensioni, specificando i limiti e le esenzioni. L’articolo 546 disciplina gli obblighi del terzo custode delle somme pignorate, come nel caso del datore di lavoro per il pignoramento dello stipendio. L’articolo 547 descrive le procedure per il pignoramento presso terzi, inclusi conti bancari e altri crediti. Il Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto ulteriori modifiche per migliorare la trasparenza e l’efficienza del processo di pignoramento, garantendo un equilibrio tra i diritti dei creditori e la protezione dei debitori.

In sintesi, i beni che possono essere pignorati comprendono una vasta gamma di oggetti mobili, immobili e crediti. La legge italiana prevede specifiche disposizioni e limiti per garantire un processo equo e trasparente, proteggendo al contempo i diritti sia dei creditori che dei debitori. Conoscere queste disposizioni è essenziale per comprendere come navigare il complesso processo del pignoramento e proteggere i propri interessi legali.

Domanda: Ci sono beni che non possono essere pignorati?

Sì, esistono beni che non possono essere pignorati per garantire il minimo sostentamento del debitore e della sua famiglia. In Italia, i beni esenti dal pignoramento includono generalmente i beni necessari per la vita quotidiana e l’esercizio della professione del debitore. Tra questi, vi sono vestiti, utensili domestici di base, e alimenti. Anche gli strumenti di lavoro essenziali per il debitore sono protetti, poiché necessari per permettere al debitore di continuare a guadagnare. Inoltre, una parte dello stipendio o della pensione è esente dal pignoramento per garantire un minimo vitale. Questa parte esente viene calcolata sulla base dell’importo necessario per il sostentamento personale e familiare del debitore, stabilita annualmente per tenere conto del costo della vita.

Ad esempio, secondo l’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, le somme derivanti da prestazioni pensionistiche non possono essere pignorate oltre un certo limite. Il pignoramento dello stipendio è limitato a una parte del reddito netto mensile del debitore, solitamente fino a un quinto per i debiti ordinari. Inoltre, alcune prestazioni sociali, come sussidi e indennità per invalidità, sono completamente esenti dal pignoramento.

È anche importante notare che gli strumenti professionali, se essenziali per l’attività lavorativa del debitore, non possono essere pignorati. Questo include strumenti utilizzati da artigiani, professionisti e lavoratori autonomi. La legge italiana prevede queste esenzioni per garantire che il debitore possa continuare a lavorare e mantenere un reddito, riducendo così il rischio di cadere in una condizione di povertà estrema.

Inoltre, ci sono ulteriori protezioni specifiche per beni come l’abitazione principale del debitore, specialmente se questa è l’unico alloggio disponibile per lui e la sua famiglia. Anche se non completamente esente, la vendita dell’abitazione principale richiede procedure più stringenti e garanzie aggiuntive.

Infine, il Decreto Legge n. 19/2024 ha ulteriormente rafforzato le protezioni per i debitori, specificando nuovi limiti e condizioni per il pignoramento di beni essenziali. Questo decreto mira a bilanciare i diritti dei creditori con la necessità di proteggere i debitori da un’eccessiva perdita di beni fondamentali per la loro vita quotidiana e la loro capacità di guadagno.

In sintesi, il sistema legale italiano prevede diverse esenzioni al pignoramento per proteggere i beni essenziali dei debitori, garantendo che essi possano mantenere una qualità di vita minima e continuare a svolgere la loro attività lavorativa. Queste protezioni sono cruciali per prevenire situazioni di estrema difficoltà economica e assicurare che il processo di recupero del credito sia equo e bilanciato.

Beni Mobili Pignorabili

Domanda: Quali beni mobili possono essere pignorati?

I beni mobili che possono essere pignorati comprendono una vasta gamma di oggetti fisici che possono essere spostati. Tra questi, i veicoli come automobili, motocicli e camion sono spesso soggetti a pignoramento a causa del loro valore economico significativo. Anche i mobili di casa, inclusi arredi, elettrodomestici e dispositivi elettronici, possono essere pignorati. Gioielli, orologi di lusso, opere d’arte e altri oggetti di valore, come collezioni e pezzi d’antiquariato, rientrano tra i beni mobili pignorabili. Inoltre, attrezzature professionali non essenziali per il lavoro del debitore, come computer di alta gamma, strumenti musicali costosi o attrezzature sportive, possono essere pignorate.

Esempi pratici aiutano a chiarire meglio quali beni mobili possono essere pignorati. Ad esempio, immaginiamo un debitore che ha un debito di 50.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento e un ufficiale giudiziario si reca presso l’abitazione del debitore. Qui vengono sequestrati un’automobile di lusso, un televisore di alta gamma e diversi elettrodomestici di valore. Questi beni vengono poi valutati e venduti all’asta per soddisfare il debito. In un altro scenario, un professionista potrebbe avere attrezzature non essenziali per la sua attività lavorativa, come un secondo computer di alta gamma o strumenti musicali costosi, che potrebbero essere pignorati e venduti per soddisfare il debito.

È importante sottolineare che, mentre molti beni mobili possono essere pignorati, esistono esenzioni specifiche per garantire che il debitore possa mantenere una qualità di vita minima e continuare a lavorare. Gli strumenti essenziali per l’esercizio della professione del debitore sono generalmente protetti dalla legge, così come i beni necessari per la vita quotidiana, come vestiti e utensili domestici di base.

In sintesi, il pignoramento di beni mobili comprende una vasta gamma di oggetti, ma è regolato da leggi che bilanciano i diritti dei creditori con la protezione del minimo indispensabile per il sostentamento del debitore e della sua famiglia. Queste normative sono cruciali per garantire che il processo di recupero del credito sia equo e non eccessivamente penalizzante per il debitore.

Esempio pratici di pignoramento di beni mobili

Immaginiamo diversi scenari per comprendere come funziona il pignoramento di beni mobili.

  1. Automobili: Un imprenditore ha un debito di 20.000 euro. Un ufficiale giudiziario sequestra la sua auto di lusso, che viene poi venduta all’asta. Il ricavato della vendita viene utilizzato per saldare il debito.
  2. Gioielli: Una persona ha un debito di 10.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento e un ufficiale giudiziario sequestra gioielli di valore, come anelli e collane. Questi beni vengono venduti all’asta per soddisfare il debito.
  3. Elettronica: Un debitore ha un debito di 15.000 euro. Un ufficiale giudiziario pignora vari elettrodomestici e dispositivi elettronici di valore, come un televisore a schermo piatto, un impianto stereo e un computer. Questi beni vengono venduti all’asta per recuperare il debito.
  4. Opere d’arte: Un collezionista d’arte ha un debito di 50.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento e un ufficiale giudiziario sequestra diverse opere d’arte di valore. Le opere vengono vendute all’asta per saldare il debito.
  5. Strumenti musicali: Un musicista ha un debito di 8.000 euro. Un ufficiale giudiziario sequestra strumenti musicali di valore, come una chitarra di alta gamma e un pianoforte digitale. Gli strumenti vengono venduti all’asta per soddisfare il debito.

Questi esempi dimostrano come vari beni mobili possano essere pignorati per soddisfare debiti non pagati. Il processo coinvolge il sequestro dei beni da parte di un ufficiale giudiziario, la valutazione degli stessi e la vendita all’asta per recuperare i fondi necessari a saldare il debito.

Beni Immobili Pignorabili

Domanda: Quali beni immobili possono essere pignorati?

I beni immobili che possono essere pignorati includono proprietà residenziali, proprietà commerciali e terreni.

Proprietà residenziali: Case, appartamenti, ville e altre abitazioni sono soggette a pignoramento. Se il debitore possiede una casa di proprietà e ha un debito non saldato, il creditore può richiedere un’ordinanza di pignoramento per sequestrare e vendere l’immobile all’asta. Anche le seconde case e le proprietà vacanze possono essere pignorate.

Proprietà commerciali: Uffici, negozi, magazzini e altre strutture commerciali possono essere pignorati per soddisfare i debiti del proprietario. Queste proprietà possono essere valutate e vendute per recuperare il credito dovuto.

Terreni: Terreni agricoli, terreni edificabili e altre tipologie di terreni possono essere pignorati. Questi beni immobili possono avere un valore significativo e possono essere venduti all’asta per saldare il debito del proprietario.

Esempi pratici di pignoramento di beni immobili:

  1. Casa residenziale: Un debitore ha un debito di 200.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento e sequestra la casa del debitore, che viene valutata e poi venduta all’asta. Il ricavato viene utilizzato per soddisfare il debito.
  2. Appartamento: Un proprietario di un appartamento ha un debito di 100.000 euro. Il creditore procede con il pignoramento dell’appartamento. Dopo la valutazione, l’appartamento viene venduto all’asta e i fondi recuperati vengono utilizzati per pagare il debito.
  3. Negozio commerciale: Un imprenditore possiede un negozio ma ha accumulato debiti per 150.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento del negozio, che viene valutato e venduto all’asta. I proventi della vendita vengono utilizzati per soddisfare il debito.
  4. Terreno agricolo: Un agricoltore ha un debito di 80.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento del terreno agricolo di proprietà dell’agricoltore. Il terreno viene valutato, messo all’asta e venduto, con il ricavato destinato a saldare il debito.
  5. Edificio commerciale: Un’azienda possiede un edificio commerciale ma ha un debito di 500.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento dell’edificio. L’edificio viene valutato e venduto all’asta, e i fondi vengono utilizzati per soddisfare il debito.

Questi esempi illustrano come vari tipi di proprietà immobiliari possano essere pignorati per recuperare debiti non saldati. Il processo prevede il sequestro dei beni, la valutazione accurata e la vendita all’asta per recuperare i fondi necessari.

Crediti Pignorabili

Domanda: Quali crediti possono essere pignorati?

I crediti che possono essere pignorati includono somme di denaro che il debitore ha il diritto di ricevere. Tra questi, i crediti più comuni sono gli stipendi e le pensioni. Secondo la legge italiana, solo una parte del reddito netto mensile del debitore può essere pignorata, generalmente fino a un massimo di un quinto per i debiti ordinari. Per le pensioni, esistono specifici limiti che proteggono una parte dell’importo, garantendo che il debitore mantenga il minimo vitale.

Anche i conti bancari possono essere oggetto di pignoramento. In questo caso, i fondi presenti nel conto vengono sequestrati fino a coprire l’ammontare del debito. Tuttavia, esistono esenzioni per proteggere i fondi necessari al sostentamento del debitore, come gli importi derivanti da pensioni fino al minimo vitale.

I crediti verso terzi sono un’altra categoria pignorabile. Se il debitore ha diritto a ricevere somme di denaro da clienti o partner commerciali, questi crediti possono essere pignorati. Ad esempio, se un imprenditore ha un credito verso un cliente per una fornitura di beni o servizi, il creditore può ottenere un’ordinanza di pignoramento per sequestrare tali somme.

I depositi di risparmio e gli investimenti finanziari, come azioni e obbligazioni, possono essere pignorati. Se un debitore possiede un portafoglio di investimenti, il creditore può chiedere il pignoramento di questi beni per recuperare il debito. Anche i diritti di credito derivanti da polizze assicurative o da altri contratti possono essere pignorati.

Esempi pratici di pignoramento di crediti

  1. Stipendio: Un lavoratore dipendente ha un debito di 20.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento dello stipendio. L’azienda del debitore inizia a trattenere una parte del salario fino a coprire l’ammontare del debito, rispettando i limiti legali.
  2. Pensione: Un pensionato ha un debito di 15.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento della pensione. Solo la parte eccedente il minimo vitale può essere pignorata, e una quota mensile viene trattenuta fino a soddisfare il debito.
  3. Conto bancario: Un debitore ha un debito di 10.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento del conto bancario. I fondi presenti sul conto vengono sequestrati fino a coprire l’ammontare del debito, tenendo conto delle esenzioni per il minimo vitale.
  4. Crediti verso terzi: Un imprenditore ha un debito di 30.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento dei crediti verso un cliente del debitore, che deve pagare una fornitura di beni. Le somme dovute dal cliente vengono sequestrate e utilizzate per saldare il debito.
  5. Investimenti finanziari: Un investitore ha un debito di 50.000 euro. Il creditore ottiene un’ordinanza di pignoramento delle azioni e obbligazioni possedute dal debitore. Questi titoli vengono venduti e il ricavato viene utilizzato per soddisfare il debito.

Questi esempi dimostrano come vari crediti possano essere pignorati per recuperare debiti non saldati. La legge italiana stabilisce specifici limiti e protezioni per garantire che il debitore mantenga il minimo necessario per il sostentamento.

Limiti di Pignorabilità e Esenzioni

Domanda: Quali sono i limiti di pignorabilità per stipendi e pensioni?

I limiti di pignorabilità per stipendi e pensioni sono stabiliti dalla legge italiana per garantire che il debitore mantenga un reddito sufficiente per il proprio sostentamento. Secondo l’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, solo una parte del reddito netto mensile del debitore può essere pignorata. In genere, per i debiti ordinari, fino a un quinto dello stipendio netto mensile può essere pignorato. Per le pensioni, la pignorabilità è limitata alla parte eccedente il minimo vitale, che viene calcolato annualmente in base al costo della vita.

Per esempio, se un lavoratore percepisce uno stipendio netto di 1.500 euro al mese, un quinto di questo importo, ovvero 300 euro, può essere pignorato per soddisfare il debito. Per le pensioni, se il minimo vitale è fissato a 700 euro, solo la parte eccedente tale importo può essere pignorata. Quindi, se un pensionato riceve una pensione di 1.200 euro al mese, solo 500 euro possono essere considerati per il pignoramento, e fino a un quinto di questo importo, cioè 100 euro, può essere pignorato.

Inoltre, il Codice di Procedura Civile prevede ulteriori protezioni per alcune categorie di redditi. Ad esempio, le indennità di invalidità, i sussidi di disoccupazione e altri benefici sociali non possono essere pignorati, o sono pignorabili solo entro limiti molto ristretti, per garantire che il debitore possa continuare a soddisfare le proprie necessità essenziali.

Questi limiti e protezioni sono stati introdotti per bilanciare i diritti dei creditori con la necessità di proteggere i debitori da un eccessivo impoverimento. La normativa cerca di assicurare che il debitore possa mantenere una vita dignitosa anche durante il processo di recupero del credito.

Normative Aggiornate al 2024

Domanda: Quali sono le leggi specifiche aggiornate al 2024 che regolano il pignoramento?

Nel 2024, le principali leggi che regolano il pignoramento in Italia sono contenute nel Codice di Procedura Civile. Gli articoli chiave includono:

  • Articolo 492: Stabilisce le modalità generali del pignoramento.
  • Articolo 545: Regola la pignorabilità degli stipendi e delle pensioni, stabilendo i limiti e le esenzioni.
  • Articolo 546: Disciplina gli obblighi del terzo custode delle somme pignorate, come nel caso del datore di lavoro per il pignoramento dello stipendio.
  • Articolo 547: Descrive le procedure per il pignoramento presso terzi, inclusi conti bancari e altri crediti.

Il Decreto Legge n. 19/2024 ha introdotto ulteriori modifiche per migliorare la trasparenza e l’efficienza del processo di pignoramento, garantendo un equilibrio tra i diritti dei creditori e la protezione dei debitori. Questo decreto ha specificato nuovi obblighi per i periti e le modalità di vendita all’asta dei beni pignorati, con l’obiettivo di massimizzare il ricavato e ridurre le controversie legali.

La normativa aggiornata

Il Decreto Legge n. 19/2024 prevede che i beni pignorati siano valutati da periti indipendenti nominati dal tribunale per garantire un valore equo. Inoltre, le vendite all’asta devono essere pubblicizzate adeguatamente per assicurare la massima partecipazione e ottenere il miglior prezzo possibile. Queste misure mirano a proteggere gli interessi del debitore, garantendo che i beni non siano venduti a prezzi inferiori al loro valore di mercato, e del creditore, assicurando il recupero del credito.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti

Il pignoramento è una procedura legale complessa e gravosa che coinvolge molteplici aspetti della vita finanziaria di un individuo o di un’azienda. I beni mobili, immobili e crediti del debitore possono essere sequestrati per soddisfare un debito non pagato, ma ci sono regole e limiti specifici progettati per proteggere i debitori da un impoverimento eccessivo. In Italia, il Codice di Procedura Civile e il Decreto Legge n. 19/2024 stabiliscono le norme che regolano il pignoramento, inclusi i limiti di pignorabilità per stipendi e pensioni e le esenzioni per beni essenziali.

La legge italiana prevede che solo una parte del reddito netto mensile del debitore possa essere pignorata. Per i debiti ordinari, fino a un quinto dello stipendio netto può essere pignorato. Per le pensioni, solo la parte eccedente il minimo vitale può essere pignorata. Questi limiti sono stati introdotti per garantire che il debitore mantenga un reddito sufficiente per il proprio sostentamento e per prevenire situazioni di estrema difficoltà economica. Esistono anche protezioni specifiche per certe categorie di redditi, come le indennità di invalidità e i sussidi di disoccupazione, che non possono essere pignorati o sono pignorabili solo entro limiti molto ristretti.

La normativa italiana prevede anche esenzioni per alcuni beni mobili e immobili. Gli strumenti essenziali per l’esercizio della professione del debitore sono generalmente protetti, così come i beni necessari per la vita quotidiana, come vestiti e utensili domestici di base. Anche l’abitazione principale del debitore può essere protetta, specialmente se questa è l’unico alloggio disponibile per lui e la sua famiglia. Queste esenzioni sono cruciali per garantire che il debitore possa continuare a lavorare e mantenere una qualità di vita minima.

Il processo di pignoramento può avere gravi implicazioni per il debitore, inclusa la perdita di beni di valore e il danneggiamento della reputazione creditizia. Inoltre, il processo legale può essere lungo e costoso, con il rischio di dover pagare anche le spese legali del creditore se l’opposizione viene respinta. Pertanto, è essenziale che il debitore sia pienamente consapevole dei propri diritti e delle procedure legali per opporsi al pignoramento e proteggere i propri beni.

In questo contesto, avere al proprio fianco un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti è di fondamentale importanza. Un avvocato specializzato ha la conoscenza e l’esperienza necessarie per navigare attraverso le complessità legali, fornire una difesa efficace e garantire che i diritti del debitore siano pienamente tutelati. Un avvocato può esaminare attentamente la documentazione relativa al pignoramento, identificare eventuali irregolarità procedurali o errori formali, e presentare un’opposizione ben argomentata. Questo può aumentare significativamente le probabilità di successo dell’opposizione e proteggere i beni del debitore.

Per il debitore, un avvocato esperto può guidare attraverso ogni fase del processo, fornendo supporto legale e psicologico. Questo è particolarmente importante considerando lo stress e l’ansia che spesso accompagnano il pignoramento. Un avvocato può rappresentare il debitore in tribunale, presentando argomentazioni e prove che possono portare all’annullamento o alla modifica del pignoramento. Inoltre, l’avvocato può aiutare a negoziare con il creditore per trovare soluzioni alternative, come piani di pagamento rinegoziati, che possono evitare il pignoramento.

Per il creditore, un avvocato esperto è essenziale per garantire che il processo di pignoramento sia condotto in modo conforme alla legge. Un avvocato può assistere nella valutazione dei beni pignorati, garantire che le procedure di vendita siano adeguate e rappresentare il creditore in caso di contestazioni legali. Questo aiuta a massimizzare il ricavato dalla vendita dei beni e a ridurre i rischi associati al recupero del credito.

Il ruolo dell’avvocato è cruciale anche per interpretare e applicare correttamente le modifiche legislative introdotte dal Decreto Legge n. 19/2024. Queste modifiche mirano a garantire una maggiore trasparenza e correttezza nel processo di pignoramento, bilanciando i diritti dei creditori con la protezione dei debitori. Tuttavia, la complessità delle nuove normative richiede una conoscenza approfondita e una capacità di navigare attraverso le disposizioni legali in modo efficace.

In conclusione, l’opposizione al pignoramento è un processo che richiede una gestione attenta e competente. Le leggi che regolano questo processo offrono strumenti legali per la difesa dei diritti del debitore, ma la loro corretta applicazione richiede competenze specifiche. Avere al proprio fianco un avvocato esperto è fondamentale per garantire che il processo sia condotto in modo equo e conforme alla legge, proteggendo i diritti e gli interessi di tutte le parti coinvolte. Un avvocato esperto può fare la differenza tra la perdita dei beni e la possibilità di conservarli, fornendo una difesa efficace e riducendo i rischi associati al pignoramento.

Il pignoramento è un evento stressante e potenzialmente devastante per chi lo subisce, ma con una guida legale competente, è possibile navigare questo processo in modo più sicuro e con una maggiore probabilità di successo. La consulenza di un avvocato esperto non solo offre una difesa legale efficace, ma fornisce anche il supporto necessario per affrontare le sfide emotive e psicologiche che accompagnano il pignoramento. In un contesto legale sempre più complesso e regolamentato, l’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto in opposizione a pignoramenti non può essere sottolineata abbastanza.

Da questo punto di vista, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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