È Possibile Il Pignoramento Del Conto Intestato Al Figlio?

Il pignoramento è una procedura legale attraverso la quale un creditore può espropriare beni o somme di denaro di un debitore per soddisfare un credito non pagato. Una domanda che spesso sorge riguarda la possibilità di pignorare il conto corrente intestato al figlio di un debitore. Questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in opposizione a pignoramenti dei conti correnti, esplorerà in dettaglio le circostanze e le leggi che regolano il pignoramento dei conti correnti intestati a terzi, con particolare attenzione ai conti intestati ai figli dei debitori. Verranno fornite risposte a domande comuni, analisi di dati e cifre, e verranno illustrati esempi pratici e leggi specifiche aggiornate al 2024.

Il Pignoramento del Conto Corrente: Un’introduzione

Cosa Significa Pignoramento del Conto Corrente?

Il pignoramento del conto corrente è una misura esecutiva utilizzata dai creditori per recuperare somme di denaro direttamente dal conto bancario del debitore. Quando un creditore ottiene un titolo esecutivo, come una sentenza giudiziaria o una cartella esattoriale, può richiedere al tribunale di emettere un atto di pignoramento. Una volta notificato alla banca, l’istituto finanziario è tenuto a bloccare le somme presenti sul conto fino a concorrenza del debito.

Chi Può Subire il Pignoramento?

In generale, il pignoramento può essere eseguito solo sui beni e sui conti correnti intestati al debitore. Tuttavia, ci sono situazioni in cui i creditori possono cercare di aggredire i beni intestati a terzi, se ritengono che questi beni siano di fatto di proprietà del debitore. Questo porta alla domanda cruciale: è possibile pignorare un conto corrente intestato al figlio del debitore?

È Possibile Il Pignoramento Del Conto Intestato Al Figlio?

Normative e Giurisprudenza

Il pignoramento del conto intestato al figlio di un debitore è un argomento complesso che coinvolge diverse normative e interpretazioni giurisprudenziali. In generale, il principio fondamentale è che il pignoramento può essere eseguito solo sui beni effettivamente appartenenti al debitore. Tuttavia, ci sono casi in cui i creditori possono tentare di pignorare beni intestati a terzi, inclusi i conti correnti dei figli, se riescono a dimostrare che tali beni sono stati trasferiti dal debitore con l’intento di eludere i creditori.

La base normativa principale si trova nell’articolo 2740 del Codice Civile Italiano, che afferma che il debitore risponde delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Questo significa che i creditori possono aggredire il patrimonio del debitore per soddisfare i propri crediti. Tuttavia, per pignorare beni intestati a terzi, è necessario dimostrare che questi beni sono stati trasferiti in frode ai creditori, utilizzando l’azione revocatoria prevista dall’articolo 2901 del Codice Civile.

L’azione revocatoria consente ai creditori di chiedere al tribunale di dichiarare inefficace un atto di disposizione del patrimonio del debitore nei confronti di terzi. Per avere successo, il creditore deve dimostrare che il trasferimento è stato fatto con l’intento di sottrarre i beni alle azioni dei creditori. Ad esempio, se un debitore trasferisce una somma di denaro significativa al conto intestato a suo figlio subito dopo aver ricevuto una notifica di pagamento, questo potrebbe essere considerato un tentativo di eludere i creditori.

La giurisprudenza ha affrontato numerosi casi in cui i creditori hanno cercato di pignorare beni intestati a terzi, includendo conti correnti dei figli. I tribunali, in questi casi, valutano attentamente le circostanze del trasferimento dei beni e l’intento del debitore. Se il creditore riesce a dimostrare che il trasferimento è stato fatto in frode ai creditori, il tribunale può dichiarare inefficace l’atto e permettere il pignoramento dei beni.

È importante sottolineare che il pignoramento di un conto intestato a un figlio non è automatico e richiede una serie di passaggi legali complessi. Il creditore deve presentare prove concrete al tribunale per dimostrare che i fondi trasferiti sono effettivamente di proprietà del debitore e non del figlio. Se il creditore non riesce a fornire prove sufficienti, il pignoramento non sarà concesso.

In sintesi, il pignoramento del conto intestato al figlio del debitore è possibile solo in determinate circostanze e richiede una dimostrazione chiara di frode ai creditori. La normativa italiana protegge in linea di principio i beni intestati a terzi, ma permette ai creditori di agire se possono provare che tali beni sono stati trasferiti con l’intento di eludere le loro azioni esecutive.

Azione Revocatoria

L’azione revocatoria è uno strumento legale cruciale che consente ai creditori di annullare atti compiuti dal debitore che abbiano l’effetto di pregiudicare il soddisfacimento dei loro crediti. Questa procedura è regolata dall’articolo 2901 del Codice Civile Italiano, il quale stabilisce che il creditore può domandare che siano dichiarati inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione del patrimonio compiuti dal debitore, quando concorrano determinate condizioni.

La revocatoria si applica quando il debitore compie atti di disposizione del proprio patrimonio con l’intento di sottrarre beni ai creditori, rendendo più difficile o impossibile il recupero dei crediti. Questi atti possono includere trasferimenti di proprietà, donazioni, vendite simulate o altri tipi di transazioni che diminuiscano la consistenza del patrimonio aggredibile.

Perché un’azione revocatoria sia accolta, devono sussistere specifiche condizioni:

  1. Esistenza di un credito: Il creditore deve dimostrare di avere un credito nei confronti del debitore. Questo credito può essere anche eventuale o futuro, purché sia fondato su un titolo giuridico.
  2. Preesistenza del credito: Il credito deve essere anteriore all’atto di disposizione patrimoniale compiuto dal debitore.
  3. Eventus damni: L’atto deve arrecare un pregiudizio concreto ai creditori, cioè deve rendere più difficile il recupero del credito.
  4. Consilium fraudis: Deve esserci la consapevolezza del debitore di recare pregiudizio ai creditori attraverso l’atto di disposizione. Questo requisito è necessario se l’atto è a titolo oneroso e il terzo contraente era consapevole del pregiudizio.

Nel caso di atti a titolo gratuito, come le donazioni, è sufficiente dimostrare il pregiudizio subito dai creditori (eventus damni), senza necessità di provare la consapevolezza del terzo (consilium fraudis).

Esempio Pratico

Supponiamo che Giulia, titolare di un’impresa in difficoltà finanziarie, trasferisca una somma consistente di denaro a suo figlio Marco mediante donazione. Se i creditori di Giulia ritengono che questo atto sia stato compiuto per sottrarre risorse al patrimonio aggredibile, possono avviare un’azione revocatoria. Dovranno dimostrare che il trasferimento è avvenuto quando Giulia era già debitrice nei loro confronti e che tale atto pregiudica il loro diritto di credito.

Procedura di Azione Revocatoria

L’azione revocatoria è un procedimento giudiziario che si svolge davanti al tribunale competente. Il creditore deve presentare una domanda di revocazione, indicando chiaramente gli atti che si intendono revocare e le ragioni per cui tali atti sono pregiudizievoli. Il debitore e il terzo che ha ricevuto i beni possono difendersi, fornendo prove che l’atto di disposizione non è stato fatto con intento fraudolento o che non arreca pregiudizio ai creditori.

Il tribunale, dopo aver esaminato le prove e ascoltato le parti, può dichiarare l’atto inefficace nei confronti del creditore. Questo significa che l’atto di disposizione è considerato come mai avvenuto, limitatamente al rapporto tra il creditore e il debitore, e il bene oggetto dell’atto torna ad essere aggredibile dal creditore per il soddisfacimento del proprio credito.

L’azione revocatoria è una procedura complessa che richiede una solida conoscenza del diritto civile e delle tecniche processuali. Un avvocato specializzato in diritto esecutivo e fallimentare può fornire assistenza indispensabile sia ai creditori che intendono avviare un’azione revocatoria, sia ai debitori che desiderano difendersi da tali azioni. La consulenza legale è fondamentale per raccogliere le prove necessarie, redigere atti processuali corretti e rappresentare efficacemente le parti in tribunale.

In conclusione, l’azione revocatoria è uno strumento potente a disposizione dei creditori per contrastare atti di disposizione del patrimonio che pregiudicano il soddisfacimento dei crediti. La normativa italiana, attraverso l’articolo 2901 del Codice Civile, stabilisce le condizioni e i requisiti per l’accoglimento di tale azione, garantendo un equilibrio tra la tutela dei creditori e il diritto del debitore di disporre del proprio patrimonio. La complessità della procedura e la necessità di prove concrete rendono essenziale l’assistenza di un avvocato esperto per navigare efficacemente in questo ambito giuridico.

Esempio Pratico

Supponiamo che un imprenditore, Marco, abbia trasferito 50.000 euro dal suo conto corrente al conto intestato a suo figlio, Luca, subito dopo aver ricevuto una notifica di un atto di precetto da parte di un creditore. Il creditore può avviare un’azione revocatoria per dimostrare che il trasferimento è stato fatto in frode ai creditori, cercando di rendere inefficace il trasferimento e permettendo così il pignoramento delle somme sul conto di Luca.

Difendersi dal Pignoramento di Conti Intestati a Terzi

Prove di Titolarità

Le prove di titolarità sono documenti e testimonianze che dimostrano la proprietà legittima dei fondi presenti sul conto corrente intestato a un terzo. Ecco alcune delle principali tipologie di prove che possono essere utilizzate:

Documentazione Finanziaria

Estratti Conto: Gli estratti conto bancari possono mostrare l’origine dei fondi depositati. Se il conto intestato al figlio riceve regolarmente depositi da fonti come stipendi, borse di studio, o regali documentati, ciò può dimostrare che i fondi appartengono al figlio e non al debitore.

Contratti e Ricevute: Contratti di lavoro, ricevute di pagamento, e altri documenti che attestano l’origine legittima dei fondi possono essere cruciali. Per esempio, se il figlio ha un contratto di lavoro e gli stipendi vengono accreditati sul suo conto, questo può servire come prova della titolarità dei fondi.

Dichiarazioni e Testimonianze

Dichiarazioni Giurate: Dichiarazioni giurate da parte del figlio o di terzi che attestano la proprietà dei fondi possono rafforzare il caso. Queste dichiarazioni devono essere dettagliate e fornire informazioni precise sull’origine e la destinazione dei fondi.

Testimonianze: Testimonianze di terzi che possono confermare l’origine dei fondi e la loro destinazione possono essere presentate in tribunale. Questi testimoni possono includere datori di lavoro, amici, o parenti che hanno conoscenza diretta delle transazioni finanziarie.

Documentazione di Proprietà

Documenti di Donazione: Se il conto contiene fondi ricevuti tramite donazione, è essenziale presentare i documenti di donazione. Questi documenti devono essere formalizzati e registrati, indicando chiaramente il donatore, il beneficiario e l’ammontare donato.

Ricevute di Trasferimenti Bancari: Ricevute di trasferimenti bancari che mostrano il trasferimento di fondi sul conto del figlio per motivi legittimi, come spese di istruzione o assistenza, possono essere presentate come prova.

Strategia Legale

Una volta raccolte le prove di titolarità, è fondamentale presentarle in modo coerente e convincente al tribunale. Ecco i passaggi chiave per difendersi dal pignoramento di conti intestati a terzi:

Presentazione dell’Opposizione

Il figlio, in qualità di intestatario del conto, può presentare un’opposizione al pignoramento. L’opposizione deve essere depositata presso il tribunale competente e deve includere tutte le prove di titolarità raccolte. Un avvocato specializzato in diritto esecutivo può aiutare a redigere e presentare l’opposizione, garantendo che tutti gli aspetti legali siano coperti.

Argomentazione in Tribunale

Durante l’udienza, l’avvocato deve argomentare che i fondi sul conto sono di proprietà del figlio e non del debitore. Le prove devono essere presentate in modo chiaro e convincente, dimostrando che i fondi sono stati accumulati legittimamente e non trasferiti con l’intento di sottrarli ai creditori.

Confutazione delle Affermazioni del Creditore

Il creditore potrebbe sostenere che il trasferimento dei fondi sul conto del figlio sia stato fatto in frode ai creditori. È compito dell’avvocato confutare queste affermazioni, dimostrando che non c’è stato alcun intento fraudolento e che i fondi appartengono legittimamente al figlio.

Esempio Pratico

Consideriamo il caso di Maria, che ha trasferito 30.000 euro al conto corrente di sua figlia Anna per aiutarla a pagare le tasse universitarie. Un creditore di Maria tenta di pignorare il conto di Anna, sostenendo che i fondi siano di proprietà di Maria. Anna, con l’aiuto di un avvocato, presenta un’opposizione al pignoramento, fornendo le seguenti prove:

  • Estratti conto che mostrano depositi regolari di borse di studio e stipendi part-time.
  • Una dichiarazione giurata di Maria che attesta la donazione dei fondi per le tasse universitarie.
  • Documenti universitari che dimostrano l’uso dei fondi per il pagamento delle tasse.

Grazie a queste prove, il tribunale può essere convinto che i fondi appartengono legittimamente ad Anna e non possono essere pignorati per i debiti di Maria.

Difendersi dal pignoramento di conti intestati a terzi richiede una raccolta meticolosa di prove di titolarità e una presentazione chiara e convincente al tribunale. La consulenza di un avvocato specializzato è essenziale per navigare attraverso le complessità legali e garantire che i diritti del terzo intestatario siano protetti. Con la giusta strategia legale e le prove adeguate, è possibile dimostrare che i fondi sul conto appartengono legittimamente al terzo e non al debitore, evitando così il pignoramento.

Opposizione al Pignoramento Del Conto Intestato Al Figlio

Se un conto corrente intestato a un figlio viene pignorato, il figlio ha il diritto di presentare un’opposizione al pignoramento. Questo processo richiede una serie di passaggi formali che devono essere eseguiti correttamente per garantire che il tribunale prenda in considerazione l’opposizione. La procedura di opposizione è un’opportunità per dimostrare che i fondi presenti sul conto sono di proprietà del figlio e non del debitore, e richiede un’accurata preparazione delle prove. La consulenza di un avvocato specializzato in diritto esecutivo è fondamentale per garantire il successo di questa procedura.

Passaggi per l’Opposizione al Pignoramento

  1. Presentazione del Ricorso: Il primo passo è presentare un ricorso al tribunale competente. Il ricorso deve essere redatto con precisione, indicando chiaramente l’atto di pignoramento contestato e le motivazioni dell’opposizione. Deve essere presentato entro i termini previsti dalla legge, che solitamente sono molto stringenti.
  2. Raccolta delle Prove: È essenziale raccogliere tutte le prove che dimostrano che i fondi presenti sul conto corrente sono di proprietà del figlio. Queste prove possono includere documenti bancari, contratti di lavoro, ricevute di pagamento, documenti di donazione, dichiarazioni giurate e qualsiasi altra documentazione che attesti l’origine e la proprietà dei fondi.
  3. Supporto Legale: Un avvocato specializzato in diritto esecutivo può fornire assistenza nella raccolta delle prove e nella preparazione del ricorso. L’avvocato può anche rappresentare il figlio in tribunale, presentando le prove e argomentando il caso davanti al giudice.
  4. Udienza in Tribunale: Una volta presentato il ricorso, il tribunale fisserà un’udienza per esaminare l’opposizione. Durante l’udienza, l’avvocato del figlio presenterà le prove raccolte e argomenterà che i fondi sul conto corrente non appartengono al debitore ma al figlio.

Prove Necessarie per l’Opposizione

Documentazione Finanziaria: Gli estratti conto bancari possono dimostrare che i depositi sul conto corrente provengono da fonti legittime come stipendi, borse di studio, regali documentati o altre fonti indipendenti dal debitore.

Contratti e Ricevute: Documenti come contratti di lavoro, ricevute di pagamento o altre transazioni finanziarie che attestano l’origine dei fondi possono essere fondamentali. Ad esempio, se il figlio ha ricevuto un salario per un lavoro svolto, le buste paga e i contratti di lavoro possono servire come prova.

Dichiarazioni Giurate e Testimonianze: Dichiarazioni giurate del figlio o di terzi che confermano l’origine e la destinazione dei fondi possono rafforzare il caso. Testimonianze di datori di lavoro, amici o parenti che conoscono direttamente le transazioni finanziarie possono essere molto utili.

Documenti di Donazione: Se il conto corrente contiene fondi donati dal debitore al figlio, è importante presentare i documenti di donazione ufficiali. Questi documenti devono essere formali e indicare chiaramente l’intento di donazione, il beneficiario e l’ammontare donato.

Ricevute di Trasferimenti Bancari: Le ricevute di trasferimenti bancari che mostrano i trasferimenti di denaro al conto del figlio per scopi legittimi come l’istruzione o l’assistenza possono essere utilizzate per dimostrare la legittimità dei fondi.

Ruolo dell’Avvocato

L’assistenza di un avvocato specializzato è cruciale in ogni fase della procedura di opposizione. L’avvocato può:

  • Redigere il ricorso: Preparare un ricorso dettagliato e preciso è fondamentale per l’udienza in tribunale.
  • Raccogliere e Presentare le Prove: Un avvocato esperto sa quali prove sono necessarie e come raccoglierle e presentarle in modo efficace.
  • Rappresentanza Legale: Durante l’udienza, l’avvocato rappresenterà il figlio, presentando le prove e argomentando il caso davanti al giudice.
  • Consulenza Continua: Fornire consigli legali continui per navigare attraverso le complessità legali e procedurali.

Esempio Pratico

Consideriamo il caso di Gianni, il cui padre ha trasferito 20.000 euro sul conto di Gianni per pagare le tasse universitarie. Un creditore del padre cerca di pignorare il conto di Gianni, sostenendo che i fondi appartengono al padre. Gianni, con l’aiuto di un avvocato, presenta un’opposizione al pignoramento, fornendo le seguenti prove:

  • Estratti conto che mostrano depositi regolari di stipendi da un lavoro part-time di Gianni.
  • Documenti universitari che dimostrano l’uso dei fondi per pagare le tasse scolastiche.
  • Dichiarazione giurata del padre che attesta la donazione dei fondi per le spese di istruzione.

Durante l’udienza, l’avvocato di Gianni presenta queste prove e argomenta che i fondi sono di proprietà di Gianni e non del padre. Il tribunale, valutando le prove, può decidere che i fondi appartengono legittimamente a Gianni e annullare il pignoramento.

In conclusione, l’opposizione al pignoramento di un conto intestato a un figlio richiede una raccolta dettagliata di prove di titolarità e una presentazione efficace al tribunale. La consulenza e l’assistenza di un avvocato specializzato sono indispensabili per garantire che il processo sia gestito correttamente e che i diritti del figlio siano protetti. Con le prove adeguate e una strategia legale ben pianificata, è possibile dimostrare che i fondi sul conto appartengono legittimamente al figlio, evitando così il pignoramento.

Leggi Specifiche e Aggiornamenti al 2024

Codice di Procedura Civile

Gli articoli 543 e seguenti del Codice di Procedura Civile disciplinano il pignoramento presso terzi, inclusi i conti correnti. Queste disposizioni stabiliscono le modalità attraverso le quali un creditore può pignorare i beni del debitore detenuti da terzi, come le banche.

Codice Civile Italiano

Gli articoli 2740 e 2901 del Codice Civile sono fondamentali per comprendere i limiti e le possibilità del pignoramento di beni intestati a terzi. L’articolo 2740 stabilisce la responsabilità patrimoniale del debitore, mentre l’articolo 2901 disciplina l’azione revocatoria, uno strumento chiave per i creditori che sospettano frodi.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Opposizione a Pignoramenti Dei Conti Correnti

Affrontare un pignoramento del conto corrente può rappresentare una delle esperienze più destabilizzanti per un individuo. Questo strumento legale, utilizzato dai creditori per recuperare i loro crediti, può mettere seriamente a rischio la stabilità finanziaria del debitore. Quando il pignoramento coinvolge conti intestati a terzi, come nel caso dei conti intestati ai figli, la situazione diventa ancora più complessa e delicata. In queste circostanze, la presenza di un avvocato specializzato in opposizione ai pignoramenti è fondamentale per navigare con successo attraverso le intricazioni legali e per proteggere i diritti e gli interessi del debitore e dei terzi coinvolti.

Un avvocato esperto in diritto esecutivo e in opposizione ai pignoramenti offre un valore inestimabile grazie alla sua conoscenza approfondita delle normative vigenti e delle più recenti evoluzioni legislative. Il contesto legale italiano, regolato da articoli specifici del Codice Civile e del Codice di Procedura Civile, presenta molte sfumature che solo un professionista ben informato può interpretare correttamente. Ad esempio, l’articolo 2740 del Codice Civile stabilisce che il debitore risponde delle sue obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Tuttavia, l’azione revocatoria, regolata dall’articolo 2901, permette ai creditori di contestare gli atti di disposizione del patrimonio che pregiudicano i loro diritti. Un avvocato specializzato è in grado di utilizzare queste normative per costruire una difesa efficace contro il pignoramento.

Nel caso specifico del pignoramento di un conto intestato a un figlio, la raccolta di prove di titolarità diventa cruciale. Dimostrare che i fondi presenti sul conto appartengono effettivamente al figlio e non al debitore richiede una documentazione dettagliata e precisa. Gli estratti conto bancari, le dichiarazioni giurate, i contratti di lavoro, le ricevute di pagamento e i documenti di donazione sono tutti strumenti essenziali che l’avvocato può raccogliere e presentare in tribunale per sostenere la legittimità dei fondi del terzo intestatario.

La procedura di opposizione al pignoramento implica la presentazione di un ricorso formale al tribunale competente. Questo ricorso deve essere redatto con precisione e supportato da prove concrete. Un avvocato specializzato non solo garantisce che il ricorso sia presentato entro i termini di legge, ma anche che tutte le argomentazioni legali siano adeguatamente sviluppate. Durante l’udienza, l’avvocato rappresenta il figlio, presentando le prove raccolte e argomentando il caso davanti al giudice. La capacità di argomentare in modo convincente e di rispondere alle obiezioni del creditore è essenziale per ottenere una decisione favorevole.

Un altro aspetto cruciale della difesa contro il pignoramento è la confutazione delle affermazioni del creditore. I creditori potrebbero sostenere che i fondi sul conto del figlio siano stati trasferiti con l’intento di sottrarli alle azioni esecutive. Un avvocato specializzato può confutare queste affermazioni dimostrando che non c’è stato alcun intento fraudolento e che i fondi sono stati accumulati legittimamente. Questa capacità di confutare efficacemente le accuse del creditore può fare la differenza tra il successo e il fallimento dell’opposizione.

Inoltre, un avvocato esperto può offrire una consulenza continua durante tutto il processo. Questo supporto include l’aggiornamento costante sulle evoluzioni del caso, la preparazione per le udienze e la formulazione di strategie legali adattate alle circostanze specifiche del debitore. La conoscenza delle tutele legali disponibili, come le misure protettive del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, è un altro aspetto fondamentale che un avvocato può sfruttare per proteggere il cliente.

La gestione efficace di un’opposizione al pignoramento richiede non solo competenze legali avanzate, ma anche una comprensione empatica delle difficoltà affrontate dal debitore e dai terzi coinvolti. Un avvocato che comprende la situazione emotiva e finanziaria del cliente può offrire un supporto più completo e rassicurante, aiutando il debitore a mantenere la calma e a prendere decisioni informate durante il processo.

L’importanza di avere un avvocato specializzato al proprio fianco non può essere sottolineata abbastanza. La complessità delle leggi italiane sul pignoramento e le varie sfumature interpretative richiedono un livello di competenza che solo un professionista esperto può fornire. In un contesto legale sempre più dinamico e complesso, la presenza di un avvocato specializzato in opposizione ai pignoramenti è una risorsa indispensabile per affrontare con successo le sfide legali.

Affidarsi a un avvocato esperto significa anche avere accesso a una rete di risorse legali e a una conoscenza approfondita delle migliori pratiche legali. Questo può includere la consulenza su ulteriori misure di protezione del patrimonio, la negoziazione con i creditori per trovare soluzioni alternative e la rappresentanza legale in eventuali futuri contenziosi.

In conclusione, difendersi dal pignoramento del conto corrente, soprattutto quando coinvolge conti intestati a terzi, è una sfida complessa che richiede una combinazione di competenze legali, strategiche e negoziali. Un avvocato specializzato in opposizione ai pignoramenti offre non solo la conoscenza necessaria per navigare attraverso le intricazioni legali, ma anche il supporto pratico e morale per affrontare una delle situazioni finanziarie più difficili. Con l’assistenza di un professionista esperto, è possibile proteggere efficacemente i propri diritti e patrimonio, garantendo una difesa solida e ben pianificata contro il pignoramento.

Da questo punto di vista, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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