Debiti Ditta Individuale ed Eredi: Come Funziona

Gestire una ditta individuale comporta numerose responsabilità, tra cui la gestione dei debiti aziendali. Quando il titolare di una ditta individuale viene a mancare, gli eredi devono affrontare non solo la successione del patrimonio, ma anche i debiti lasciati dal defunto. Questo articolo di Studio Monardo, gli avvocati specializzati in debiti di ditte individuali, esplora in dettaglio come funzionano i debiti di una ditta individuale in relazione agli eredi, rispondendo a domande comuni, citando leggi specifiche e fornendo esempi pratici.

La Ditta Individuale e i Debiti

Che cos’è una ditta individuale?

Una ditta individuale è una forma giuridica di impresa in cui il titolare è l’unico responsabile della gestione e delle obbligazioni aziendali. Questa struttura semplice e snella è adatta per attività di piccole dimensioni e offre facilità di costituzione e gestione. Tuttavia, la principale caratteristica di una ditta individuale è la responsabilità illimitata del titolare per i debiti aziendali.

Cosa significa responsabilità illimitata?

La responsabilità illimitata implica che il titolare della ditta individuale è personalmente responsabile per tutti i debiti contratti dall’impresa. Questo significa che i creditori possono rivalersi non solo sui beni aziendali, ma anche sui beni personali del titolare per soddisfare le obbligazioni non pagate.

Quali tipi di debiti può contrarre una ditta individuale?

Una ditta individuale può contrarre una vasta gamma di debiti, sia nel corso delle operazioni commerciali normali che in situazioni straordinarie. Ecco alcuni dei principali tipi di debiti che una ditta individuale potrebbe accumulare:

  1. Debiti commerciali: Questi includono debiti derivanti da fornitori, creditori e altri soggetti commerciali con cui la ditta ha instaurato relazioni commerciali. Possono essere debiti per merci acquistate, servizi resi o accordi contrattuali.
  2. Debiti fiscali: Le ditte individuali devono pagare le tasse sul reddito generato dalle attività commerciali. I debiti fiscali possono derivare da imposte sul reddito, IVA, contributi previdenziali e altre imposte e tasse locali o nazionali.
  3. Debiti previdenziali e assicurativi: Le ditte individuali devono contribuire alla previdenza sociale e assicurativa per se stesse e per i propri dipendenti, se presenti. I debiti in questo settore possono derivare da contributi previdenziali, assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro e altre forme di copertura assicurativa.
  4. Debiti finanziari: Questi includono debiti contratti con istituti di credito, banche o altri finanziatori per ottenere finanziamenti, linee di credito o prestiti per sostenere le attività aziendali.
  5. Debiti legali: Le ditte individuali potrebbero dover affrontare spese legali associate a contenziosi, cause legali, risarcimenti danni o altre questioni legali legate alle loro attività commerciali.
  6. Debiti commerciali non saldati: Questi possono derivare da fatture non pagate, contenziosi con clienti o fornitori, o altri obblighi commerciali non onorati.
  7. Debiti contrattuali: Le ditte individuali possono avere debiti derivanti da contratti stipulati con terze parti, come pagamenti rateali per beni o servizi, affitti, canoni di leasing o altre forme di impegni contrattuali.
  8. Debiti per risarcimenti danni: Se la ditta individuale è coinvolta in situazioni che causano danni a terzi, potrebbe dover affrontare obblighi di risarcimento danni.

Questi sono solo alcuni esempi dei tipi di debiti che una ditta individuale potrebbe contrarre durante la sua attività. È importante per il titolare della ditta monitorare attentamente la situazione finanziaria e gestire responsabilmente i debiti per evitare problemi futuri. Inoltre, la consulenza da parte di professionisti qualificati, come commercialisti e avvocati specializzati, può essere preziosa per gestire in modo efficace la situazione finanziaria della ditta individuale.

La Successione Ereditaria

Cosa succede ai debiti della ditta individuale alla morte del titolare?

Quando il titolare di una ditta individuale deceduto, i suoi debiti possono influenzare direttamente la sua successione e l’eredità che lascia ai suoi eredi. In base alla legislazione vigente e alle normative fiscali, il trattamento dei debiti della ditta individuale può variare. Ecco cosa succede ai debiti della ditta individuale alla morte del titolare, secondo la legge italiana.

Successione e responsabilità degli eredi

Secondo il Codice Civile italiano, quando il titolare di una ditta individuale muore, la sua attività e i suoi debiti possono passare agli eredi. Gli eredi assumono la responsabilità per il pagamento dei debiti della ditta individuale fino all’ammontare del patrimonio ereditato.

L’articolo 2740 del Codice Civile stabilisce che “gli eredi rispondono delle obbligazioni ereditarie nei limiti dell’attivo ereditario”.

In sostanza, questo significa che gli eredi non sono personalmente responsabili per i debiti della ditta individuale oltre il valore dei beni ereditati. Se l’attivo ereditario non è sufficiente per coprire i debiti, gli eredi non devono pagare di tasca propria. Tuttavia, se gli eredi accettano l’eredità, accettano anche la responsabilità di liquidare i debiti ereditari utilizzando l’attivo disponibile.

Liquidazione del patrimonio

Nel caso in cui il valore del patrimonio dell’azienda individuale non sia sufficiente per coprire tutti i debiti, la legge stabilisce un procedimento di liquidazione dei beni per soddisfare i creditori. Questo processo coinvolge la vendita dei beni dell’azienda individuale e la distribuzione del ricavato tra i creditori in base alle priorità stabilite dalla legge.

L’articolo 2748 del Codice Civile italiano regola la liquidazione del patrimonio del defunto: “I beni dell’eredità si realizzano in denaro, salvo che non siano suscettibili di migliore collocazione per essere conservati o destinati ad uso particolare di uno degli eredi o per essere consegnati a essi in natura.”

Obblighi degli eredi

Gli eredi hanno l’obbligo di informarsi sui debiti della ditta individuale e di procedere alla loro regolarizzazione. Devono notificare ai creditori la morte del titolare e informarli sulle modalità di liquidazione dell’eredità.

Inoltre, gli eredi possono scegliere se accettare o rinunciare all’eredità. Se accettano l’eredità, devono liquidare i debiti della ditta individuale utilizzando l’attivo ereditario. Se rinunciano all’eredità, non sono responsabili per i debiti della ditta individuale, ma perdono anche i diritti ereditari.

Legislazione fiscale

Dal punto di vista fiscale, i debiti della ditta individuale possono essere considerati passivi deducibili nell’ambito dell’imposta sul reddito dell’impresa. Gli eredi possono utilizzare questi debiti per ridurre il reddito imponibile della ditta individuale e, di conseguenza, l’importo delle tasse dovute.

Tuttavia, è importante consultare un commercialista o un avvocato specializzato in materia di successioni e diritto commerciale per comprendere appieno le implicazioni legali e fiscali della morte del titolare di una ditta individuale e la gestione dei debiti ereditati. La consulenza professionale è fondamentale per navigare in modo corretto e conforme alle leggi italiane in materia di successioni e debiti commerciali.

Quali leggi regolano la successione ereditaria?

La successione ereditaria è regolata principalmente dal Codice Civile italiano e da altre leggi complementari. Le normative che disciplinano la successione ereditaria stabiliscono i diritti e gli obblighi degli eredi, nonché le modalità di distribuzione del patrimonio del defunto. Di seguito, esploreremo le principali leggi che regolano la successione ereditaria in Italia:

1. Codice Civile Italiano

Il Codice Civile italiano è il principale riferimento normativo per la successione ereditaria. Gli articoli 556 e seguenti del Codice Civile regolano i principi generali della successione, inclusi i diritti degli eredi legittimi, legittimari e testamentari.

2. Legge sulle Successioni e Donazioni

La Legge sulle Successioni e Donazioni, nota anche come Legge n. 218/1995, contiene disposizioni specifiche in merito alle successioni ereditarie. Questa legge stabilisce le modalità di attribuzione dell’eredità, le quote spettanti agli eredi legittimi e legittimari, nonché le formalità per la redazione di testamenti e per la divisione dell’eredità.

3. Leggi Fiscali

Le leggi fiscali, tra cui il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e il Decreto del Presidente della Repubblica n. 917/1986, contengono disposizioni in materia di tassazione delle successioni ereditarie. Queste leggi regolano l’imposizione fiscale sui trasferimenti di beni e diritti ereditari, nonché le agevolazioni fiscali per gli eredi e le detrazioni fiscali per i debiti ereditari.

4. Normative Regionali

In alcune situazioni, le normative regionali possono influenzare la successione ereditaria, ad esempio per quanto riguarda la devoluzione dei beni immobili situati in determinate regioni italiane o per la disciplina di particolari istituti giuridici legati alla successione.

5. Normative Europee

Alcune questioni relative alla successione ereditaria possono essere disciplinate anche da normative europee, in particolare per le situazioni che coinvolgono più stati membri dell’Unione Europea. Tra queste normative, la più rilevante è il Regolamento (UE) n. 650/2012 relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni, nonché all’accettazione e all’esecuzione degli atti autentici in materia di successioni ereditarie e alla creazione di un certificato successorio europeo.

In generale, le leggi che regolano la successione ereditaria offrono una cornice giuridica per la gestione del patrimonio del defunto e la distribuzione dei suoi beni agli eredi. È fondamentale comprendere appieno queste leggi per assicurarsi che la successione avvenga in conformità con la normativa vigente e per proteggere i diritti e gli interessi degli eredi. In caso di dubbi o questioni complesse, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in materia di successioni ereditarie per ottenere un’adeguata consulenza legale.

Gli eredi di una ditta individuale con debiti possono rinunciare all’eredità?

Gli eredi hanno la facoltà di rinunciare all’eredità, ovvero di rifiutare di accettare la successione del defunto. Questa decisione può essere presa per varie ragioni, ad esempio per evitare di dover assumere i debiti ereditari o quando l’eredità è gravata da oneri finanziari eccessivi che potrebbero compromettere il proprio patrimonio personale.

Le leggi che regolano la rinuncia all’eredità variano a seconda della giurisdizione, ma in generale, ecco cosa prevede il diritto italiano:

1. Modalità di Rinuncia

Per rinunciare all’eredità, gli eredi devono presentare una dichiarazione di rinuncia davanti a un notaio o al tribunale competente. Questa dichiarazione deve essere fatta in forma autentica e deve essere presentata entro un termine stabilito dalla legge, di solito sei mesi dalla morte del defunto. Tuttavia, in determinate circostanze, questo termine può essere prolungato.

2. Effetti della Rinuncia

Rinunciando all’eredità, l’erede perde ogni diritto sui beni e i debiti del defunto. In pratica, l’erede rinunciante viene considerato come se non fosse mai stato chiamato all’eredità, e la sua quota ereditaria passa agli altri eredi, seguendo le regole di devoluzione previste dalla legge.

3. Rinuncia Parziale

È possibile rinunciare all’eredità solo in parte, accettando solo una parte dei beni o rinunciando solo a una parte dei debiti. In tal caso, l’erede rinunciante conserva solo i beni o i debiti che ha scelto di accettare, mentre gli altri beni o debiti vengono devoluti agli altri eredi.

4. Motivi per Rinunciare

Le ragioni per rinunciare all’eredità possono essere molteplici. Ad esempio, se l’eredità è gravata da debiti superiori al valore dei beni ereditati, l’erede potrebbe scegliere di rinunciare per evitare di dover pagare i creditori con il proprio patrimonio personale. Allo stesso modo, se l’eredità comporta l’assunzione di obblighi onerosi o di responsabilità legali indesiderate, l’erede potrebbe preferire rinunciare per tutelare i propri interessi finanziari e personali.

La rinuncia all’eredità è un diritto dell’erede che offre la possibilità di declinare la successione del defunto. Questa decisione deve essere presa in modo ponderato, considerando attentamente i vantaggi e gli svantaggi dell’accettazione dell’eredità. In caso di dubbi o questioni complesse, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in materia di successioni ereditarie per ottenere un’adeguata consulenza legale e valutare le migliori opzioni disponibili.

Accettazione dell’Eredità con Beneficio di Inventario

Cosa significa accettare l’eredità con beneficio di inventario?

Accettare l’eredità con beneficio di inventario è una procedura che consente agli eredi di proteggere il proprio patrimonio personale dall’assunzione dei debiti ereditari. In sostanza, questa opzione permette agli eredi di accettare l’eredità senza dover rispondere dei debiti ereditari con il proprio patrimonio personale, limitando la responsabilità al valore dei beni ereditati.

1. Significato Legale

Accettare l’eredità con beneficio di inventario significa che gli eredi accettano la successione del defunto, ma limitano la loro responsabilità ai beni ereditati. Questo implica che gli eredi non sono personalmente responsabili dei debiti ereditari che eccedono il valore degli attivi ereditati. In pratica, gli eredi rispondono dei debiti solo fino all’ammontare dei beni ereditati, e non devono utilizzare il proprio patrimonio personale per soddisfare i creditori del defunto.

2. Procedura

Per accettare l’eredità con beneficio di inventario, gli eredi devono presentare una dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario presso un notaio o il tribunale competente. Questa dichiarazione deve essere fatta in forma autentica e deve essere presentata entro il termine stabilito dalla legge, di solito sei mesi dalla morte del defunto. Una volta accettata l’eredità con beneficio di inventario, gli eredi sono tenuti a redigere un inventario dettagliato dei beni ereditati e dei debiti conosciuti del defunto.

3. Effetti

Accettare l’eredità con beneficio di inventario comporta diversi effetti:

  • Gli eredi non sono personalmente responsabili dei debiti ereditari che superano il valore degli attivi ereditati.
  • Gli eredi sono tenuti a pagare i creditori del defunto solo con i beni ereditati, senza utilizzare il proprio patrimonio personale.
  • Gli eredi devono redigere un inventario completo dei beni e dei debiti ereditati e devono rendere conto della gestione dell’eredità al tribunale competente.

4. Vantaggi

Accettare l’eredità con beneficio di inventario offre diversi vantaggi agli eredi:

  • Protegge il patrimonio personale degli eredi dall’assunzione dei debiti ereditari.
  • Permette agli eredi di accettare l’eredità senza rischi eccessivi per il proprio patrimonio finanziario.
  • Favorisce una gestione trasparente e responsabile dell’eredità, poiché gli eredi sono tenuti a redigere un inventario completo dei beni e dei debiti ereditati.

Accettare l’eredità con beneficio di inventario è una scelta importante che offre agli eredi una maggiore protezione dai rischi finanziari legati all’assunzione dei debiti ereditari. Tuttavia, questa procedura richiede una rigorosa osservanza delle normative legali e una gestione oculata dell’eredità. Pertanto, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in materia di successioni ereditarie per valutare attentamente le opzioni disponibili e prendere la decisione più adatta alle proprie esigenze e circostanze specifiche.

Come si effettua l’accettazione con beneficio di inventario?

L’accettazione con beneficio di inventario è un processo formale che gli eredi possono intraprendere per proteggere il proprio patrimonio personale dall’assunzione dei debiti ereditari. Vediamo come si effettua questa procedura:

1. Consultazione con un Professionista Legale

Prima di procedere con l’accettazione con beneficio di inventario, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in successioni ereditarie. Un professionista legale può fornire consulenza su come procedere correttamente e valutare se questa opzione è la più adatta alle circostanze specifiche dell’eredità.

2. Presentazione della Dichiarazione

Per effettuare l’accettazione con beneficio di inventario, gli eredi devono presentare una dichiarazione formale presso un notaio o il tribunale competente. Questa dichiarazione deve essere redatta in forma autentica e deve contenere la volontà degli eredi di accettare l’eredità con beneficio di inventario.

3. Termine per la Presentazione

La dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario deve essere presentata entro il termine stabilito dalla legge, di solito sei mesi dalla data di morte del defunto. È importante rispettare questo termine per evitare possibili conseguenze legali.

4. Redazione dell’Inventario

Una volta accettata l’eredità con beneficio di inventario, gli eredi sono tenuti a redigere un inventario completo dei beni e dei debiti ereditati. Questo inventario deve essere dettagliato e accurato, includendo tutti gli attivi e i passivi del defunto al momento della sua morte.

5. Gestione Trasparente dell’Inventario

Gli eredi devono gestire l’inventario in modo trasparente e responsabile. Questo significa mantenere accurati registri finanziari e documentare tutte le transazioni relative all’eredità. È consigliabile consultare regolarmente un avvocato o un consulente finanziario per garantire una gestione adeguata dell’eredità.

6. Rispetto delle Normative Legali

Durante il processo di accettazione con beneficio di inventario, gli eredi devono rispettare rigorosamente tutte le normative legali in materia di successioni ereditarie. Questo include il rispetto dei termini di presentazione della dichiarazione e l’osservanza delle disposizioni normative relative alla gestione dell’eredità.

7. Monitoraggio degli Sviluppi

Una volta accettata l’eredità con beneficio di inventario, gli eredi devono monitorare attentamente gli sviluppi relativi all’eredità, comprese eventuali richieste o azioni legali da parte dei creditori del defunto. È consigliabile mantenere una comunicazione aperta con un avvocato per affrontare prontamente eventuali problemi che potrebbero sorgere.

In sintesi, l’accettazione con beneficio di inventario è un processo formale che offre agli eredi una maggiore protezione dai debiti ereditari. Tuttavia, è importante seguire attentamente le procedure e consultare professionisti legali qualificati per garantire una gestione corretta e responsabile dell’eredità.

Quali sono i vantaggi dell’accettazione con beneficio di inventario?

L’accettazione con beneficio di inventario offre diversi vantaggi:

  • Limita la responsabilità degli eredi ai beni ereditati.
  • Protegge il patrimonio personale degli eredi dalle pretese dei creditori.
  • Consente una gestione ordinata e trasparente del patrimonio ereditato.

Esempi Pratici di Gestione dei Debiti Ereditati

Esempio 1: Eredità con Rinuncia

Supponiamo che Marco, titolare di una ditta individuale, muoia lasciando debiti per 50.000 euro. I suoi due figli, Paolo e Laura, valutano la situazione e decidono di rinunciare all’eredità per evitare di assumersi la responsabilità dei debiti. Presentano una dichiarazione formale di rinuncia davanti a un notaio. In questo modo, evitano di rispondere dei debiti di Marco.

Esempio 2: Eredità con Beneficio di Inventario

Maria, titolare di una ditta individuale, muore lasciando un patrimonio di 100.000 euro e debiti per 80.000 euro. I suoi tre figli, Anna, Luca e Giulia, decidono di accettare l’eredità con beneficio di inventario. Presentano una dichiarazione formale al tribunale e redigono un inventario dei beni ereditati. Grazie all’accettazione con beneficio di inventario, limitano la loro responsabilità ai 100.000 euro del patrimonio ereditato e proteggono i loro beni personali dalle pretese dei creditori.

Esempio 3: Eredità con Accettazione Pura e Semplice

Giovanni, titolare di una ditta individuale, muore lasciando un patrimonio di 200.000 euro e debiti per 150.000 euro. I suoi eredi, non conoscendo le implicazioni della responsabilità illimitata, accettano l’eredità senza alcuna precauzione. In questo caso, i creditori possono rivalersi sia sui beni ereditati che su quelli personali degli eredi per soddisfare i debiti di Giovanni.

Strategie per Gestire i Debiti Ereditati

Come possono gli eredi gestire i debiti ereditati?

Gli eredi possono adottare diverse strategie per gestire i debiti ereditati:

  • Valutazione del patrimonio e dei debiti: Prima di accettare l’eredità, è importante valutare accuratamente il patrimonio e i debiti del defunto per prendere decisioni informate.
  • Rinuncia all’eredità: Se i debiti superano il patrimonio ereditato, rinunciare all’eredità può essere la soluzione migliore per evitare responsabilità finanziarie.
  • Accettazione con beneficio di inventario: Questa opzione offre protezione legale e limita la responsabilità degli eredi.
  • Negoziazione con i creditori: Gli eredi possono negoziare con i creditori per ottenere condizioni di pagamento più favorevoli o riduzioni del debito.
  • Assistenza legale e fiscale: Rivolgersi a un avvocato specializzato e a un commercialista può aiutare a gestire la successione e i debiti in modo efficace.

Quali sono i rischi di non gestire correttamente i debiti ereditati?

Non gestire correttamente i debiti ereditati può comportare gravi conseguenze, tra cui:

  • Responsabilità illimitata: Senza adeguate precauzioni, gli eredi possono essere personalmente responsabili per i debiti del defunto.
  • Azioni legali da parte dei creditori: I creditori possono intraprendere azioni legali per recuperare i debiti, compreso il pignoramento dei beni personali degli eredi.
  • Compromissione del patrimonio personale: Gli eredi possono rischiare di perdere i propri beni personali per soddisfare le obbligazioni del defunto.

Legislazione e Risorse Utili

Quali sono le principali leggi che regolano la successione ereditaria e i debiti?

Le principali leggi che regolano la successione ereditaria e i debiti in Italia includono:

  • Codice Civile: Articoli 456 e seguenti disciplinano la successione ereditaria, inclusi gli articoli 752 e 754 che regolano la responsabilità degli eredi per i debiti del defunto.
  • Legge 28 febbraio 2001, n. 31: Regola l’inventario e l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
  • Codice di Procedura Civile: Dispone le procedure esecutive per il recupero dei crediti, inclusi il pignoramento e l’esecuzione forzata.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Nuova Legge Sul Sovraindebitamento

Quando ci si trova di fronte a debiti ereditati, la situazione può diventare complessa e emotivamente stressante. È in momenti come questi che avere un avvocato esperto in cancellazione debiti al proprio fianco può fare la differenza significativa.

La consulenza di un avvocato specializzato è fondamentale per navigare attraverso il labirinto delle leggi e dei regolamenti che regolano la gestione dei debiti ereditati. Questi professionisti hanno una conoscenza approfondita delle leggi relative alle successioni ereditarie e alle procedure di cancellazione debiti, consentendo loro di fornire consulenza personalizzata e soluzioni su misura per le esigenze specifiche dei loro clienti.

Uno degli aspetti più preziosi di lavorare con un avvocato esperto è la loro capacità di analizzare in modo approfondito la situazione finanziaria e legale del cliente. Questo include valutare l’entità dei debiti ereditati, esaminare le opzioni disponibili per la cancellazione dei debiti e sviluppare una strategia efficace per affrontare la situazione.

Inoltre, gli avvocati specializzati in cancellazione debiti hanno l’esperienza e le competenze necessarie per negoziare con i creditori al fine di ottenere condizioni di pagamento più favorevoli o addirittura ridurre l’ammontare del debito stesso. La loro conoscenza delle leggi e delle procedure legali è un vantaggio significativo durante le trattative con i creditori e può aiutare a proteggere i diritti e gli interessi del cliente.

Un altro beneficio di avere un avvocato esperto al proprio fianco è la tranquillità che offre. Affrontare i debiti ereditati può essere un processo stressante e emotivamente intenso, ma sapere di avere un professionista qualificato che si occupa della questione può alleviare parte del peso e dell’ansia associati alla situazione. Gli avvocati specializzati sono in grado di gestire le complessità della procedura legale e fornire un sostegno prezioso durante tutto il processo.

Inoltre, lavorare con un avvocato esperto può contribuire a garantire che i diritti legali del cliente siano pienamente rispettati e che vengano adottate misure appropriate per proteggere il patrimonio familiare. Gli avvocati hanno una responsabilità etica nei confronti dei loro clienti e lavorano diligentemente per garantire che vengano presi tutti i passi necessari per raggiungere il miglior risultato possibile.

Infine, è importante sottolineare che la consulenza di un avvocato esperto può avere un impatto significativo sul risultato finale della questione dei debiti ereditati. Investire nelle competenze e nell’esperienza di un professionista qualificato può fare la differenza tra una gestione efficace dei debiti e potenziali complicazioni legali e finanziarie.

In definitiva, quando si affrontano debiti ereditati, è fondamentale avere a fianco un avvocato esperto in cancellazione debiti. Questi professionisti offrono non solo conoscenze legali e competenze tecniche, ma anche un supporto emotivo prezioso durante un momento difficile. Con il giusto avvocato al proprio fianco, è possibile affrontare la situazione con fiducia e proteggere i propri interessi a lungo termine.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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