Quando Si Può Parlare Di Sovraindebitamento?

Il concetto di sovraindebitamento è diventato sempre più rilevante nel contesto economico attuale, dove numerosi individui e famiglie si trovano a fronteggiare difficoltà finanziarie significative. Questo termine descrive una condizione in cui un debitore, che può essere una persona fisica, un professionista o un piccolo imprenditore, si trova in una situazione di persistente squilibrio economico tra le proprie obbligazioni e le risorse finanziarie disponibili. Questo squilibrio rende impossibile per il debitore far fronte ai propri impegni finanziari in modo regolare e puntuale.

La definizione di sovraindebitamento, secondo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019), è lo stato di crisi o di insolvenza del debitore che non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni. Questo fenomeno può derivare da diverse cause, tra cui la perdita del lavoro, spese mediche impreviste, un calo significativo delle entrate o una cattiva gestione delle finanze personali. In Italia, il problema del sovraindebitamento è stato affrontato con l’introduzione della Legge 3/2012, nota come “Legge Salva Suicidi”, e successivamente con il Decreto Legislativo 14/2019, che ha introdotto il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.

Secondo i dati più recenti, il sovraindebitamento colpisce una percentuale significativa della popolazione italiana. Uno studio condotto da Banca d’Italia nel 2020 ha rivelato che circa il 20% delle famiglie italiane ha difficoltà a gestire le proprie finanze, con un 10% che si trova in una situazione di grave sovraindebitamento. Questi numeri evidenziano l’importanza di strumenti legali e finanziari per aiutare i debitori a gestire e risolvere le proprie difficoltà economiche.

Un caso tipico di sovraindebitamento può essere quello di una famiglia in cui il capofamiglia perde il lavoro e non riesce a trovare un’occupazione alternativa che offra un reddito sufficiente per coprire le spese quotidiane e le rate dei debiti esistenti. Questo scenario può rapidamente portare a una situazione in cui le spese superano le entrate, accumulando debiti su debiti e aggravando ulteriormente la situazione finanziaria della famiglia.

Le normative italiane offrono diverse soluzioni per affrontare il sovraindebitamento. La Legge 3/2012, ad esempio, prevede tre principali procedure: l’accordo di composizione della crisi, il piano del consumatore e la liquidazione del patrimonio. Queste procedure sono progettate per offrire al debitore una via d’uscita dalla morsa dei debiti, consentendo una ristrutturazione del debito o una liberazione totale dallo stesso attraverso l’esdebitazione.

L’accordo di composizione della crisi permette al debitore di negoziare un piano di rientro del debito con i creditori. Questo piano deve essere approvato dalla maggioranza dei creditori e omologato dal tribunale. Il vantaggio principale di questa procedura è che consente di sospendere tutte le azioni esecutive da parte dei creditori, offrendo al debitore un po’ di respiro per riorganizzare le proprie finanze.

Il piano del consumatore è simile all’accordo di composizione della crisi, ma è specificamente pensato per i consumatori, ossia le persone fisiche che non agiscono nell’ambito di un’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale. Questa procedura non richiede il consenso dei creditori, ma deve essere approvata dal giudice. Il piano del consumatore è particolarmente utile per chi si trova in una situazione di sovraindebitamento a causa di debiti legati al consumo e alla gestione familiare.

La liquidazione del patrimonio è una procedura più drastica, in cui il debitore mette a disposizione tutti i propri beni per soddisfare i creditori. Questa procedura può portare alla cancellazione totale dei debiti residui non coperti dalla liquidazione, consentendo al debitore di ripartire da zero. È importante notare che la liquidazione del patrimonio può comportare la perdita di beni significativi, inclusa la casa di abitazione, se non protetta da specifiche normative.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, introdotto con il Decreto Legislativo 14/2019, ha ulteriormente migliorato la gestione delle situazioni di sovraindebitamento, rendendo le procedure più accessibili e strutturate. Questo codice ha integrato le disposizioni della Legge 3/2012, introducendo nuovi strumenti e semplificando le procedure esistenti. Un elemento chiave del Codice è la possibilità di ottenere l’esdebitazione per i debitori incapienti, ossia coloro che non hanno alcuna possibilità di ripagare i debiti. Questa disposizione rappresenta un passo importante verso una gestione più equa e umana del sovraindebitamento.

Un esempio pratico di applicazione della legge può essere illustrato attraverso il caso di un piccolo imprenditore che ha accumulato debiti significativi a causa di un fallimento aziendale. Utilizzando le procedure previste dalla Legge 3/2012 e dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, l’imprenditore può avviare una procedura di sovraindebitamento per negoziare con i creditori e ottenere una riduzione del debito. Se l’imprenditore non dispone di beni sufficienti per coprire il debito, può optare per la liquidazione del patrimonio e successivamente ottenere l’esdebitazione dei debiti residui.

La gestione del sovraindebitamento richiede una conoscenza approfondita delle normative e una gestione accurata della documentazione. Per questo motivo, è consigliabile avvalersi dell’assistenza di professionisti esperti in materia di sovraindebitamento e crisi d’impresa. Questi professionisti possono guidare il debitore attraverso ogni fase del processo, assicurandosi che vengano rispettati tutti i requisiti legali e che si ottenga il miglior risultato possibile.

Le statistiche mostrano che le procedure di sovraindebitamento sono state utilizzate con successo da numerosi debitori in Italia. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, nel 2020 sono state avviate oltre 10.000 procedure di sovraindebitamento, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Questo aumento riflette la crescente consapevolezza dell’esistenza di strumenti legali per gestire il sovraindebitamento e la fiducia riposta in queste procedure per risolvere le difficoltà finanziarie.

In conclusione, il sovraindebitamento è una condizione che può colpire chiunque, indipendentemente dalla propria posizione sociale o economica. La Legge 3/2012 e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono strumenti potenti per gestire e risolvere queste situazioni, consentendo ai debitori di ripartire da zero e di costruire un futuro finanziario più solido. Tuttavia, è essenziale comprendere appieno le procedure e i requisiti necessari per accedere a questi benefici, nonché avvalersi dell’assistenza di esperti qualificati per navigare attraverso le complessità legali del sovraindebitamento.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Domanda: Cosa si intende per sovraindebitamento?

Risposta: Il sovraindebitamento è definito come lo stato di crisi o di insolvenza del debitore che non è più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni (D.Lgs n.14/2019 Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza).

Domanda: Cosa fa l’Organismo della crisi?

Risposta: L’OCC riceve le domande di avvio del procedimento e, valutato il rispetto dei presupposti normativi, nomina un professionista, “Gestore della crisi”, che, a seguito di esame della documentazione prodotta, assisterà il debitore nella ristrutturazione dei propri debiti e conseguente soddisfazione dei creditori. L’OCC non eroga finanziamenti.

Domanda: Chi può accedere al servizio?

Risposta: Possono accedere alla procedura le seguenti tipologie di debitori che si trovano in una situazione di sovraindebitamento:

  • Il consumatore
  • Il professionista, artista, altri lavoratori autonomi
  • L’imprenditore minore, ai sensi dell’art.2, lettera d), del D.lgs. n.14/2019, ovvero chi presenta congiuntamente i seguenti requisiti:
    • Un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore a 300.000 euro nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di composizione della crisi da sovraindebitamento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore.
    • Ricavi, in qualunque modo essi risultino, per un ammontare complessivo annuo non superiore a 200.000 euro nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di composizione della crisi da sovraindebitamento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore.
    • Un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore a 500.000 euro.
  • L’imprenditore agricolo
  • Le start-up innovative di cui al Decreto-Legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla Legge 17 dicembre 2012, n. 221.

Domanda: Quali sono le procedure attivabili?

Risposta: Le procedure attivabili sono diverse:

  1. Ristrutturazione dei debiti del consumatore: usufruibile solo per il consumatore che non sia stato già esdebitato nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda, che non abbia già beneficiato dell’esdebitazione per due volte e che non abbia causato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode. Il consumatore sovraindebitato, con l’ausilio dell’OCC, può proporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti che indichi in modo specifico tempi e modalità per superare la crisi da sovraindebitamento prevedendo il soddisfacimento, anche parziale, dei crediti in qualsiasi forma.
  2. Concordato minore: usufruibile solo per l’imprenditore minore, l’imprenditore agricolo, il professionista e le start-up, che non sia stato già esdebitato nei cinque anni precedenti la presentazione della domanda, che non abbia già beneficiato dell’esdebitazione per due volte e che non abbia commesso atti diretti a frodare le ragioni dei creditori. La proposta di concordato minore è formulata ai creditori quando consente di proseguire l’attività imprenditoriale o professionale, altrimenti può essere proposta solo nel caso in cui sia previsto un apporto di risorse esterne che aumentino in misura apprezzabile la soddisfazione dei creditori.
  3. Liquidazione controllata dei beni: tutti i debitori in stato di sovraindebitamento possono far ricorso all’apertura di una procedura di liquidazione controllata dei loro beni mobili e immobili se non dovesse risultare praticabile la scelta del concordato minore e della ristrutturazione dei debiti del consumatore. Il liquidatore, nominato dal Tribunale, in esecuzione del programma liquidatorio, provvede alla distribuzione delle somme ricavate dalla liquidazione ai creditori secondo l’ordine di prelazione risultante dallo stato passivo approvato con decreto del Giudice Delegato.
  4. Esdebitazione del debitore incapiente: usufruibile solo per una volta nella vita da una persona fisica meritevole che non è in grado di offrire ai creditori alcuna utilità diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura, fatto salvo l’obbligo del pagamento dei debiti entro quattro anni dal decreto del Giudice di esdebitazione nel caso in cui sopravvengano utilità rilevanti che consentono il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore al 10 per cento.
  5. Procedure familiari: i membri della stessa famiglia possono presentare un unico progetto di risoluzione della crisi da sovraindebitamento quando sono conviventi o quando il sovraindebitamento ha un’origine comune. Quando uno dei debitori non è un consumatore, al progetto unitario si applicano le disposizioni sul concordato minore. Si considerano membri della stessa famiglia, oltre al coniuge, i parenti entro il quarto grado e gli affini entro il secondo, nonché le parti dell’unione civile e i conviventi di fatto di cui alla legge 20 maggio 2016, n. 76.

Domanda: Qual è l’obiettivo della procedura OCC?

Risposta: Il vantaggio per chi si avvale di queste procedure è l’esdebitazione rispetto a tutti i crediti anteriori alla proposta di composizione della crisi da sovraindebitamento, si può ottenere pertanto la liberazione di tutti i debiti pregressi.

Sovraindebitamento: una panoramica completa

Domanda: Cosa si intende per sovraindebitamento privati?

Risposta: Il sovraindebitamento si verifica quando un consumatore (persona fisica), che può essere un professionista, un piccolo imprenditore, un imprenditore agricolo o una start-up innovativa, non è in grado di onorare i propri debiti e non ha accesso a procedure legali di liquidazione o altre forme di soluzione dei debiti previste dalla legge.

Domanda: Come è regolato il sovraindebitamento per privati e famiglie nel Codice della Crisi d’Impresa?

Risposta: Il Codice disciplina le procedure per le crisi da sovraindebitamento familiare quando più membri di una famiglia sono coinvolti e la crisi ha un’origine comune, come nel caso di debiti derivanti da una successione ereditaria. In questi casi, si predispone un unico piano di risoluzione della crisi per tutelare l’intero nucleo familiare.

Domanda: Chi sono i beneficiari delle procedure di sovraindebitamento?

Risposta: Le procedure si applicano a coniugi, parenti entro il quarto grado, affini entro il secondo grado, parti dell’unione civile e conviventi di fatto. Questo è esteso anche ai soci illimitatamente responsabili di certe società, a patto che i debiti siano personali e non pregiudichino i creditori sociali.

Domanda: In cosa consiste il piano di ristrutturazione dei debiti?

Risposta: Il piano di ristrutturazione dei debiti è un documento redatto con l’aiuto di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e include dettagli sui creditori, il patrimonio del debitore, le entrate della famiglia, e altre informazioni finanziarie. Il piano può prevedere il soddisfacimento parziale dei crediti o la ristrutturazione di debiti contratti, ad esempio tramite la cessione del quinto dello stipendio o del TFR.

Domanda: Come si accede alla procedura di sovraindebitamento?

Risposta: L’accesso alla procedura richiede l’assistenza di un legale esperto che presenterà una istanza presso il Tribunale del luogo di residenza del debitore. La procedura di sovraindebitamento prevede vari passaggi, tra cui la nomina dell’OCC, che ha il compito di valutare la situazione finanziaria del debitore e di redigere una relazione informativa per il giudice. La relazione include le cause dell’indebitamento, la diligenza del debitore nell’assumere obbligazioni e l’attendibilità della documentazione presentata.

Domanda: Qual è il ruolo dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC)?

Risposta: L’OCC ha un ruolo cruciale nel processo di sovraindebitamento. Valuta la fattibilità della proposta di ristrutturazione, redige una relazione dettagliata che include le cause dell’indebitamento, la diligenza del debitore nell’assumere obbligazioni, e l’attendibilità della documentazione presentata. L’OCC considera anche il comportamento dei finanziatori e il reddito disponibile del consumatore, assicurando che il tenore di vita rimanga dignitoso.

Domanda: Chi non può accedere alla procedura di sovraindebitamento?

Risposta: Non possono accedere alla procedura coloro che sono stati esdebitati negli ultimi 5 anni, hanno beneficiato dell’esdebitazione per due volte o hanno causato il sovraindebitamento per colpa grave, mala fede o frode.

Domanda: Quali sono i vantaggi dell’esdebitazione?

Risposta: L’esdebitazione permette al debitore di liberarsi dai debiti residui non coperti dalla liquidazione o dalla ristrutturazione del debito, consentendo di ripartire da zero. Questo processo offre una seconda possibilità ai debitori sovraindebitati, permettendo loro di ricominciare senza l’oppressione dei debiti pregressi.

Domanda: Come si sviluppa il processo di liquidazione controllata dei beni?

Risposta: La liquidazione controllata dei beni prevede che il debitore metta a disposizione tutti i suoi beni per soddisfare i creditori. Il liquidatore, nominato dal Tribunale, in esecuzione del programma liquidatorio, provvede alla distribuzione delle somme ricavate dalla liquidazione ai creditori secondo l’ordine di prelazione risultante dallo stato passivo approvato con decreto del Giudice Delegato. Dopo la liquidazione, il debitore può ottenere l’esdebitazione, liberandosi così dei debiti residui.

Domanda: Cos’è l’esdebitazione del debitore incapiente?

Risposta: L’esdebitazione del debitore incapiente è una procedura che può essere usufruita solo una volta nella vita da una persona fisica meritevole che non è in grado di offrire ai creditori alcuna utilità diretta o indiretta, nemmeno in prospettiva futura. Tuttavia, l’obbligo del pagamento dei debiti resta entro quattro anni dal decreto del Giudice di esdebitazione nel caso in cui sopravvengano utilità rilevanti che consentono il soddisfacimento dei creditori in misura non inferiore al 10 per cento.

Domanda: Come funzionano le procedure familiari nel contesto del sovraindebitamento?

Risposta: I membri della stessa famiglia possono presentare un unico progetto di risoluzione della crisi da sovraindebitamento quando sono conviventi o quando il sovraindebitamento ha un’origine comune. Quando uno dei debitori non è un consumatore, al progetto unitario si applicano le disposizioni sul concordato minore. Si considerano membri della stessa famiglia, oltre al coniuge, i parenti entro il quarto grado e gli affini entro il secondo, nonché le parti dell’unione civile e i conviventi di fatto di cui alla legge 20 maggio 2016, n. 76.

Domanda: Qual è l’obiettivo finale delle procedure OCC?

Risposta: L’obiettivo finale delle procedure OCC è ottenere l’esdebitazione rispetto a tutti i crediti anteriori alla proposta di composizione della crisi da sovraindebitamento, permettendo così la liberazione di tutti i debiti pregressi e offrendo una seconda possibilità ai debitori sovraindebitati.

In sintesi, il sovraindebitamento può essere affrontato efficacemente attraverso le procedure previste dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Rivolgersi agli Organismi di Composizione della Crisi e seguire le procedure di ristrutturazione del debito o liquidazione controllata dei beni può offrire una via d’uscita concreta per chi si trova in difficoltà economiche, garantendo una nuova partenza e una gestione sostenibile delle proprie finanze.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Procedure Di Sovraindebitamento

Nel contesto attuale, in cui il sovraindebitamento rappresenta una delle problematiche più gravi per molti individui e famiglie, la presenza di un avvocato specializzato in procedura di sovraindebitamento si rivela fondamentale. Questa figura professionale non solo offre una guida esperta attraverso le complesse normative che regolano il sovraindebitamento, ma fornisce anche un supporto strategico e psicologico indispensabile per affrontare e superare una situazione finanziaria critica.

La Legge 3/2012, nota come “Legge Salva Suicidi”, e il successivo Decreto Legislativo 14/2019, che ha introdotto il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, hanno creato un quadro normativo dettagliato per aiutare i debitori a gestire le proprie difficoltà finanziarie. Tuttavia, la corretta applicazione di queste leggi richiede una conoscenza approfondita e una comprensione delle sfumature giuridiche che solo un avvocato specializzato può garantire. La presenza di un professionista qualificato al fianco del debitore può fare la differenza tra il successo e il fallimento nel risolvere una situazione di sovraindebitamento.

Uno degli aspetti cruciali della procedura di sovraindebitamento è la fase iniziale di valutazione e preparazione. Un avvocato specializzato può eseguire un’analisi dettagliata della situazione finanziaria del debitore, identificando le cause principali del sovraindebitamento e valutando le possibili soluzioni. Questa valutazione preliminare è essenziale per determinare la strategia più efficace da adottare, che può includere l’accordo di composizione della crisi, il piano del consumatore o la liquidazione del patrimonio.

L’accordo di composizione della crisi, ad esempio, richiede una negoziazione complessa con i creditori, che deve essere condotta con competenza e tatto. Un avvocato esperto in questo campo sa come presentare la situazione del debitore in modo convincente, negoziando termini favorevoli che possano essere accettati dalla maggioranza dei creditori. Inoltre, l’avvocato può assicurarsi che tutte le azioni esecutive siano sospese durante il processo di negoziazione, offrendo al debitore un sollievo immediato e la possibilità di riorganizzare le proprie finanze senza ulteriori pressioni.

Il piano del consumatore, d’altra parte, non richiede il consenso dei creditori, ma deve essere approvato dal giudice. Anche in questo caso, la preparazione e la presentazione del piano richiedono una competenza legale significativa. Un avvocato specializzato può redigere un piano dettagliato e realistico, che dimostri la buona fede del debitore e la sua capacità di rimborsare una parte dei debiti. La conoscenza delle prassi giudiziarie e delle aspettative dei giudici è un altro elemento chiave che un avvocato può offrire, aumentando le probabilità di approvazione del piano.

La procedura di liquidazione del patrimonio è la soluzione più drastica e comporta la vendita di tutti i beni del debitore per soddisfare i creditori. In questo caso, un avvocato può garantire che il processo di liquidazione sia condotto in modo equo e trasparente, proteggendo i diritti del debitore e cercando di minimizzare l’impatto negativo sulla sua vita. L’avvocato può anche assistere il debitore nel richiedere l’esdebitazione dei debiti residui non coperti dalla liquidazione, permettendogli di ripartire da zero una volta conclusa la procedura.

Oltre alla competenza legale, un avvocato specializzato in sovraindebitamento offre anche un supporto psicologico essenziale. Affrontare una situazione di sovraindebitamento può essere estremamente stressante e demoralizzante. Sapere di avere al proprio fianco un professionista esperto che si occupa della situazione offre un senso di sicurezza e tranquillità, permettendo al debitore di concentrarsi sulla riorganizzazione della propria vita.

Le statistiche dimostrano l’importanza di un supporto legale adeguato. Secondo un rapporto del Ministero della Giustizia, le procedure di sovraindebitamento assistite da avvocati specializzati hanno un tasso di successo significativamente più alto rispetto a quelle in cui i debitori tentano di procedere senza assistenza legale. Questo è dovuto alla capacità degli avvocati di navigare le complessità legali e di presentare le informazioni in modo chiaro e convincente, sia ai creditori che ai giudici.

Inoltre, la continua evoluzione delle normative in materia di sovraindebitamento rende indispensabile l’aggiornamento costante delle conoscenze. Un avvocato specializzato è sempre aggiornato sulle ultime modifiche legislative e sulle interpretazioni giurisprudenziali, assicurando che il debitore possa beneficiare delle soluzioni più recenti ed efficaci. Questo livello di aggiornamento e competenza non è facilmente raggiungibile per un non addetto ai lavori, il che sottolinea ulteriormente l’importanza di avvalersi di un professionista qualificato.

In conclusione, affrontare una situazione di sovraindebitamento senza l’assistenza di un avvocato specializzato è altamente rischioso e spesso inefficace. La complessità delle normative, la necessità di negoziazioni abili con i creditori e la presentazione di piani dettagliati e realistici al giudice richiedono competenze legali che solo un professionista esperto può offrire. Un avvocato specializzato in procedura di sovraindebitamento non solo guida il debitore attraverso ogni fase del processo, ma fornisce anche il supporto psicologico necessario per affrontare questa difficile situazione. Pertanto, avere al proprio fianco un avvocato specializzato è fondamentale per aumentare le probabilità di successo e per assicurarsi che i propri diritti siano protetti nel miglior modo possibile.

A tal riguardo, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Qui una delle testimonianze positive del lavoro dell’Avvocato Monardo, specializzato in legge salva suicidi per debiti con l’ex Equitalia, ora Agenzia Delle Entrate Riscossione.

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Giuseppe Monardo

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