Non Posso Pagare La Cartella Esattoriale: Cosa Succede

Affrontare una cartella esattoriale può essere un’esperienza stressante e complessa, soprattutto se non si dispone dei mezzi finanziari per saldare il debito. Le cartelle esattoriali sono emesse dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione e notificano ai contribuenti la necessità di pagare somme dovute allo Stato, che possono derivare da imposte, tasse, contributi previdenziali, multe o sanzioni amministrative. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel 2023 sono state emesse oltre 10 milioni di cartelle esattoriali, riflettendo la vastità dell’utilizzo di questo strumento nel sistema fiscale italiano. Tuttavia, non tutti i cittadini hanno le risorse economiche per affrontare questi pagamenti, il che porta a domandarsi cosa succeda quando non si può pagare una cartella esattoriale.

Una delle principali preoccupazioni per chi non riesce a pagare è il rischio di pignoramento. Il pignoramento è un atto giuridico con cui un creditore immobilizza beni del debitore per soddisfare un credito non pagato. Questo processo è regolato dal codice di procedura civile e prevede l’espropriazione forzata dei beni del debitore, che vengono successivamente venduti all’asta per recuperare le somme dovute. L’articolo 491 del codice di procedura civile descrive il pignoramento come un atto formale di espropriazione forzata di un bene, con successiva vendita per pagare i debiti del cittadino. Quando si tratta di debiti con l’Agenzia delle Entrate, l’azione di pignoramento può essere avviata dopo che il debitore non ha risposto a una notifica di cartella esattoriale o a un avviso bonario entro i termini prestabiliti.

L’articolo 49 del D.P.R. 602/1973 prevede che, in caso di inadempimento, il concessionario può procedere all’espropriazione forzata sulla base del ruolo, che costituisce titolo esecutivo. Inoltre, l’articolo 50 del medesimo decreto stabilisce che il concessionario può procedere all’espropriazione forzata quando sono trascorsi inutilmente sessanta giorni dalla notificazione della cartella di pagamento, salvo le disposizioni relative alla dilazione e alla sospensione del pagamento. Questi articoli formano la base normativa per l’azione di pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Se il debitore non ha beni pignorabili, come case, auto, o conti bancari, può sembrare che sia al sicuro dai creditori. Tuttavia, la situazione non è così semplice. Anche se un debitore non possiede beni pignorabili, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può continuare a monitorare la situazione patrimoniale per un periodo prolungato, cercando eventuali cambiamenti. Inoltre, l’assenza di beni pignorabili non significa che il debito sia cancellato; esso rimane in sospeso e può riemergere in futuro se il debitore acquisisce nuovi beni o fonti di reddito.

Un aspetto importante da considerare è la definizione di nullatenente. Essere nullatenente significa non possedere beni o redditi che possano essere aggrediti per il pagamento dei debiti. In termini pratici, un nullatenente non figura nelle principali banche dati dell’Agenzia delle Entrate, come l’Anagrafe tributaria e l’Anagrafe dei conti correnti. L’Anagrafe tributaria raccoglie tutti i dati relativi ai redditi percepiti, mentre l’Anagrafe dei conti correnti registra i conti bancari e postali. Tuttavia, anche essere nullatenente non libera automaticamente dalla morsa dei debiti. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione continuerà a monitorare il nullatenente per individuare eventuali cambiamenti patrimoniali futuri.

Un altro elemento da considerare è l’azione revocatoria. Questa è uno strumento giuridico che permette ai creditori di annullare gli atti compiuti dal debitore con l’intento di sottrarre beni alla portata dei creditori. Gli articoli 2901 e 2929 del codice civile disciplinano questa procedura, che può essere esercitata entro cinque anni dalla data in cui l’atto è stato compiuto, o dieci anni se si dimostra che il donatario era in malafede. Se l’azione revocatoria viene accolta, l’atto di donazione diventa inefficace e i beni rientrano nel patrimonio del debitore, rendendoli aggredibili dai creditori. Questo significa che tentare di sottrarre beni ai creditori attraverso donazioni o altre operazioni può portare a gravi conseguenze legali.

È importante anche considerare che non tutte le forme di reddito e i beni sono pignorabili. Ad esempio, l’assegno sociale non può essere pignorato. L’assegno sociale è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS ai cittadini italiani che si trovano in condizioni economiche disagiate e non hanno altre fonti di reddito sufficienti. Questa tutela è stabilita per garantire che i cittadini in condizioni di povertà assoluta possano continuare a ricevere il minimo necessario per vivere. Inoltre, se la tua casa è l’unica abitazione e rappresenta la tua residenza principale, e se non è un immobile di lusso, essa non può essere pignorata per debiti fiscali sotto una certa soglia. La Legge n. 44 del 2012 ha introdotto specifiche tutele per l’abitazione principale del debitore, purché non si tratti di immobili di lusso (categorie catastali A/8 e A/9).

In alcuni casi, è possibile richiedere la rateizzazione del debito. La rateizzazione consente di dilazionare il pagamento delle somme dovute in più rate mensili, rendendo più gestibile l’onere del debito. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione prevede diverse modalità di rateizzazione, che possono essere richieste direttamente tramite il sito web dell’agenzia o presso gli sportelli dedicati. Questa opzione è particolarmente utile per i debitori che non dispongono di una somma sufficiente per saldare il debito in un’unica soluzione.

In conclusione, non poter pagare una cartella esattoriale può avere conseguenze significative, ma esistono diverse strade percorribili per proteggersi e gestire il debito. È fondamentale essere informati sui propri diritti e sulle opzioni disponibili, e agire tempestivamente per evitare ulteriori complicazioni. Consultare un avvocato esperto in diritto tributario può offrire un supporto indispensabile per navigare le complesse normative fiscali, contestare cartelle errate e trovare soluzioni adeguate alla propria situazione economica. Con la giusta consulenza legale e una gestione attenta, è possibile affrontare le cartelle esattoriali in modo efficace e proteggere il proprio patrimonio.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Ti è stata notificata una cartella esattoriale ma non hai redditi da lavoro per pagare?

La notifica di una cartella esattoriale è uno degli eventi più preoccupanti che un contribuente possa affrontare. Questo documento, emesso dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, notifica la presenza di un debito non pagato che può derivare da tasse, imposte, sanzioni o contributi previdenziali. Se non si dispone di redditi sufficienti per pagare questa cartella, le conseguenze possono essere gravi e comprendere una serie di misure coercitive per recuperare il credito.

Percepisci l’assegno sociale?

Se percepisci l’assegno sociale, la tua situazione finanziaria è probabilmente già precaria. L’assegno sociale è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS ai cittadini italiani che si trovano in condizioni economiche disagiate e non hanno altre fonti di reddito sufficienti. In questo caso, è importante sapere che l’assegno sociale non può essere pignorato. Questa tutela è stabilita per garantire che i cittadini in condizioni di povertà assoluta possano continuare a ricevere il minimo necessario per vivere.

Hai un’unica proprietà immobiliare?

Se possiedi un’unica proprietà immobiliare, questa potrebbe essere a rischio di pignoramento. Tuttavia, ci sono delle protezioni specifiche previste dalla legge. In particolare, se la tua casa è l’unica abitazione e rappresenta la tua residenza principale, e se non è un immobile di lusso, essa non può essere pignorata per debiti fiscali sotto una certa soglia. La Legge n. 44 del 2012 ha introdotto specifiche tutele per l’abitazione principale del debitore, purché non si tratti di immobili di lusso (categorie catastali A/8 e A/9).

Cos’è il pignoramento?

Il pignoramento è l’atto giuridico con cui un creditore immobilizza i beni del debitore per soddisfare un credito non ancora estinto. Questo processo è regolato dal codice di procedura civile e prevede l’espropriazione forzata dei beni del debitore, che vengono successivamente venduti all’asta per recuperare le somme dovute. L’art. 491 del codice di procedura civile stabilisce che il pignoramento consiste nell’atto formale di espropriazione forzata di un bene, con successiva vendita, in modo da pagare i debiti del cittadino interessato.

Quali sono i riferimenti normativi?

L’Amministrazione finanziaria, ovvero l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, può procedere al pignoramento quando non riceve i dovuti pagamenti alla notifica di cartelle esattoriali o avvisi bonari. I principali riferimenti normativi sono il D.P.R. 602/1973 e in particolare gli articoli 49 e 50. L’art. 49 prevede che, in caso di inadempimento, il concessionario possa procedere all’espropriazione forzata sulla base del ruolo, che costituisce titolo esecutivo. L’art. 50 stabilisce che il concessionario può procedere all’espropriazione forzata quando è inutilmente decorso il termine di sessanta giorni dalla notificazione della cartella di pagamento.

Cosa succede se sei nullatenente?

Essere nullatenente significa non possedere beni o redditi che possano essere aggrediti per il pagamento dei debiti. In termini pratici, il nullatenente non figura nelle principali banche dati dell’Agenzia delle Entrate, come l’Anagrafe tributaria e l’Anagrafe dei conti correnti. Nell’Anagrafe tributaria sono riportati tutti i dati relativi ai redditi percepiti, mentre nell’Anagrafe dei conti correnti sono registrati i conti bancari e postali. Tuttavia, essere nullatenente non libera automaticamente dalla morsa dei debiti. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione continuerà a monitorare la situazione per eventuali cambiamenti patrimoniali futuri.

Esistono rischi legali se si tenta di sottrarre beni ai creditori?

Cercare di sottrarre beni ai creditori attraverso donazioni o altre operazioni può portare a gravi conseguenze legali. L’azione revocatoria è uno strumento giuridico che consente ai creditori di annullare gli atti compiuti dal debitore per sottrarre il proprio patrimonio. Gli articoli 2901 e 2929 del codice civile regolano questa procedura. L’azione revocatoria può essere esercitata entro cinque anni dalla data in cui l’atto è stato compiuto e dieci anni se si dimostra che il donatario era in malafede. Se accolta, l’atto di donazione diventa inefficace e i beni rientrano nel patrimonio del debitore.

Quali sono i presupposti per l’azione revocatoria?

Perché l’azione revocatoria possa essere esercitata, devono sussistere tre presupposti: un atto di disposizione patrimoniale che modifica la situazione patrimoniale del debitore; il pregiudizio per il creditore, ossia che il patrimonio del debitore diventi incapiente o renda più difficile il soddisfacimento del credito; la frode, ovvero la consapevolezza del pregiudizio arrecato ai diritti del creditore. La Cassazione civile, con l’ordinanza n. 23907/2019, ha stabilito che l’onere di dimostrare le modifiche della garanzia patrimoniale grava sul creditore, mentre il debitore deve provare che il suo patrimonio residuo può ancora soddisfare le ragioni del creditore.

Cosa succede se il bene donato viene successivamente venduto?

Se il bene donato viene venduto dal donatario a un terzo in buona fede, l’azione revocatoria non ha effetto nei confronti di questo terzo. Tuttavia, oltre alle donazioni, altri atti come la vendita di beni a prezzi inferiori al valore di mercato o la costituzione di diritti reali a favore di terzi possono essere soggetti a revocatoria. La protezione legale per i terzi acquirenti in buona fede è cruciale per garantire la sicurezza delle transazioni immobiliari.

Come posso proteggermi dalle cartelle esattoriali se non posso pagare?

Se non puoi pagare una cartella esattoriale, ci sono diverse opzioni per proteggerti. Innanzitutto, puoi richiedere la rateizzazione del debito, che permette di dilazionare il pagamento nel tempo, rendendo più gestibile l’importo dovuto. Inoltre, puoi presentare un’istanza di autotutela all’ente creditore se ritieni che vi sia un errore nella cartella. Se la tua situazione economica è particolarmente grave, puoi richiedere l’esdebitazione, un processo che permette di cancellare i debiti non pagati dopo un certo periodo di tempo. Infine, è sempre consigliabile consultare un avvocato esperto in diritto tributario per esplorare tutte le possibili vie legali e amministrative per gestire il debito.

Cosa può fare l’Agenzia delle Entrate-Riscossione se non hai beni o redditi?

Se non hai beni o redditi, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può monitorare la tua situazione nel tempo per individuare eventuali cambiamenti patrimoniali. Tuttavia, non può procedere con il pignoramento se non ci sono beni da aggredire. Questo non significa che il debito sia cancellato; rimarrà in sospeso fino a quando non emergeranno nuovi beni o redditi. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione può anche applicare misure preventive come il fermo amministrativo dei veicoli o l’ipoteca su eventuali futuri beni immobili.

Quali sono i termini di prescrizione per le cartelle esattoriali?

Le cartelle esattoriali hanno termini di prescrizione che variano a seconda del tipo di debito. Per le imposte sui redditi e l’IVA, il termine di prescrizione è di cinque anni, mentre per i contributi previdenziali è di dieci anni. È importante tenere traccia delle date di notifica delle cartelle e delle eventuali interruzioni della prescrizione, come i pagamenti parziali o le richieste di rateizzazione. Se una cartella esattoriale è prescritta, il debito non è più esigibile e può essere contestato.

Come posso verificare la mia situazione debitoria con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione?

Puoi verificare la tua situazione debitoria accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, dove è disponibile un’area riservata per i contribuenti. Qui puoi consultare il dettaglio delle cartelle esattoriali a tuo carico, i pagamenti effettuati, e le eventuali rateizzazioni in corso. È anche possibile richiedere un estratto di ruolo, un documento che elenca tutti i debiti iscritti a ruolo e le relative cartelle esattoriali. Per accedere a questi servizi è necessario disporre delle credenziali SPID, CIE o CNS.

In conclusione, non essere in grado di pagare una cartella esattoriale è una situazione difficile che richiede una gestione attenta e informata. Esistono diverse strade percorribili per proteggere i propri diritti e gestire il debito, ma è fondamentale agire tempestivamente e con la giusta consulenza legale. Un avvocato esperto in diritto tributario può offrire un supporto indispensabile per navigare le complesse normative fiscali, contestare cartelle errate e trovare soluzioni adeguate alla propria situazione economica.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti e Difenderti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Cancellazione Cartelle Esattoriali

Affrontare una cartella esattoriale può essere un’esperienza traumatica, soprattutto quando non si hanno le risorse finanziarie necessarie per saldare il debito. In queste situazioni, è fondamentale avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione cartelle esattoriali. La complessità del sistema fiscale e delle procedure di riscossione richiede una conoscenza approfondita delle normative e delle strategie legali più efficaci. Un avvocato specializzato può offrire una guida esperta, aiutandoti a navigare attraverso le varie opzioni legali disponibili per contestare e annullare le cartelle esattoriali.

Un avvocato esperto può innanzitutto fornire una valutazione accurata della tua situazione debitoria. Questo implica un’analisi dettagliata delle cartelle esattoriali ricevute, verificando la correttezza degli importi richiesti e identificando eventuali errori o irregolarità. Spesso, le cartelle esattoriali possono contenere errori di calcolo, duplicazioni o richieste di pagamento per debiti già estinti. Un avvocato competente è in grado di individuare queste anomalie e di avviare le procedure necessarie per rettificare la situazione. Questa fase di analisi è cruciale per evitare il pagamento ingiustificato di somme non dovute e per proteggere i tuoi diritti.

Un altro aspetto fondamentale è la capacità dell’avvocato di negoziare con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Grazie alla sua esperienza e competenza, l’avvocato può rappresentarti nelle trattative con l’ente creditore, cercando di ottenere condizioni di pagamento più favorevoli, come la rateizzazione del debito o una riduzione dell’importo dovuto. La rateizzazione, ad esempio, consente di dilazionare il pagamento in più rate mensili, rendendo più gestibile l’onere del debito. L’avvocato può anche assisterti nella presentazione di un’istanza di autotutela, un procedimento che permette di chiedere l’annullamento o la sospensione della cartella esattoriale direttamente all’ente creditore, senza dover ricorrere al giudice. Questa procedura può essere particolarmente efficace quando la cartella esattoriale contiene errori evidenti o quando sono già state pagate le somme richieste.

Inoltre, un avvocato esperto può guidarti attraverso il processo di sospensione della cartella esattoriale. Questa opzione è disponibile nei casi previsti dalla legge, come quando il tributo è già stato pagato, quando è stato emesso un provvedimento di sgravio, o quando c’è stata una sospensione giudiziale o amministrativa. L’avvocato può aiutarti a presentare la richiesta di sospensione entro i termini stabiliti, allegando tutta la documentazione necessaria per dimostrare la tua posizione. In caso di esito favorevole, la procedura di riscossione viene interrotta, permettendoti di guadagnare tempo prezioso per risolvere la situazione.

Quando si tratta di contestare una cartella esattoriale in tribunale, la rappresentanza legale di un avvocato diventa indispensabile. Presentare un ricorso all’autorità giudiziaria richiede una conoscenza approfondita delle norme procedurali e delle tecniche di difesa più efficaci. L’avvocato non solo prepara il ricorso, ma rappresenta anche i tuoi interessi in udienza, presentando argomentazioni legali solide e ben documentate. La sua presenza in tribunale può fare una differenza significativa, aumentando le probabilità di ottenere una sentenza favorevole che annulli il debito contestato.

Un avvocato esperto in cancellazione cartelle esattoriali può anche offrirti soluzioni preventive per evitare future problematiche con il fisco. La consulenza legale non si limita alla gestione delle cartelle esattoriali già emesse, ma include anche la pianificazione fiscale e la corretta gestione delle obbligazioni tributarie. Questo approccio preventivo può aiutarti a mantenere una situazione fiscale regolare, riducendo il rischio di ricevere nuove cartelle esattoriali. L’avvocato può consigliarti sulle migliori pratiche per la gestione della tua attività economica, assicurando che tutte le dichiarazioni fiscali siano corrette e tempestive.

Affrontare una cartella esattoriale senza l’assistenza di un avvocato può portare a gravi conseguenze. Le azioni esecutive, come il pignoramento dei beni mobili e immobili, il fermo amministrativo dei veicoli o il blocco dei conti correnti, possono compromettere seriamente la tua stabilità finanziaria. Un avvocato esperto è in grado di intervenire tempestivamente per bloccare queste azioni, proteggendo il tuo patrimonio e la tua serenità. La tempestività è essenziale in queste situazioni, poiché i termini per contestare le cartelle esattoriali sono spesso stringenti. L’avvocato assicura che ogni azione venga intrapresa entro i tempi previsti, evitando così che tu perda il diritto di contestare il debito.

Un altro beneficio importante di avere un avvocato esperto al tuo fianco è la riduzione dello stress e dell’ansia legati alla gestione delle cartelle esattoriali. Sapere di poter contare su un professionista competente che si occupa dei tuoi interessi legali ti permette di affrontare la situazione con maggiore tranquillità. L’avvocato ti offre non solo supporto legale, ma anche un prezioso sostegno morale, guidandoti attraverso ogni fase del processo con chiarezza e sicurezza. Questo supporto è fondamentale per mantenere la calma e prendere decisioni informate, senza lasciarsi sopraffare dall’ansia.

Infine, un avvocato esperto può assisterti nell’eventuale richiesta di esdebitazione. L’esdebitazione è un procedimento legale che permette di cancellare i debiti non pagati dopo un certo periodo di tempo, offrendo una nuova possibilità di ripartire senza l’ombra dei debiti passati. Questo strumento è particolarmente utile per coloro che si trovano in situazioni di sovraindebitamento e non riescono a far fronte ai propri obblighi finanziari. L’avvocato ti guiderà attraverso il processo, assicurandosi che tu soddisfi tutti i requisiti necessari e rappresentandoti nei confronti del giudice per ottenere l’esdebitazione.

In conclusione, avere al proprio fianco un avvocato esperto in cancellazione cartelle esattoriali è una scelta strategica e necessaria per affrontare con successo le complessità del sistema di riscossione italiano. L’avvocato offre competenza legale, rappresentanza, gestione dei tempi e delle scadenze, soluzioni personalizzate e supporto morale. Questi elementi combinati assicurano che tu possa difendere efficacemente i tuoi diritti, contestare debiti ingiusti e raggiungere una risoluzione favorevole. In un contesto normativo complesso e in continua evoluzione, l’assistenza di un avvocato specializzato non è solo un vantaggio, ma una necessità per chiunque si trovi a dover gestire cartelle esattoriali. Con la giusta consulenza legale e una gestione attenta, è possibile affrontare le cartelle esattoriali in modo efficace e proteggere il proprio patrimonio, garantendo una maggiore sicurezza e serenità per il futuro.

Da questo punto di vista, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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