Quanto Tempo Dura La Procedura di Sovraindebitamento?

La procedura di sovraindebitamento, disciplinata dalla Legge 3/2012 e successive modifiche, rappresenta uno strumento fondamentale per offrire una via d’uscita a privati cittadini e piccoli imprenditori che si trovano in una situazione in cui i debiti superano la loro capacità di pagamento. Questa normativa, spesso definita come “legge salva suicidi”, ha lo scopo di consentire ai debitori di ristrutturare e, in alcuni casi, cancellare i propri debiti, ripartendo da una situazione finanziaria pulita. Tuttavia, oltre alle opportunità che offre, è essenziale comprendere le tempistiche coinvolte nel processo di composizione della crisi regolato da questa legge. La durata della procedura di sovraindebitamento varia a seconda della specifica tipologia di piano scelto e delle fasi procedurali coinvolte.

Innanzitutto, è importante chiarire che la Legge 3/2012 prevede tre principali strumenti di composizione della crisi: l’Accordo di Composizione della Crisi, il Piano del Consumatore e la Liquidazione del Patrimonio. Ciascuno di questi strumenti segue un iter procedurale distinto con tempistiche specifiche.

La prima fase del procedimento di sovraindebitamento è la presentazione della domanda e l’istruttoria preliminare. Il debitore deve presentare la domanda presso un Organismo di Composizione della Crisi (OCC), il quale avvia un’istruttoria per valutare la situazione finanziaria del richiedente. Durante questa fase, il debitore deve fornire tutta la documentazione necessaria per valutare la propria situazione patrimoniale e creditizia, inclusi documenti come dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, stato di famiglia, certificato di residenza, elenco dei creditori con l’indicazione delle somme dovute, elenco dei beni di proprietà e dei redditi percepiti, e atti di disposizione patrimoniale compiuti negli ultimi cinque anni. L’OCC ha il compito di valutare preliminarmente se il debitore possiede i requisiti per accedere alla procedura di composizione della crisi. Se la valutazione è positiva, si procede con l’accettazione del preventivo dei costi della procedura, comprensivo del compenso del Gestore della Crisi, e successivamente viene nominato un gestore della crisi, il quale ha il compito di assistere il debitore nella preparazione del piano di soluzione della crisi.

I tempi della prima fase del procedimento possono variare, ma mediamente si aggirano intorno ai 3-4 mesi dalla presentazione della domanda all’OCC. Tuttavia, è importante notare che eventuali ritardi nel fornire la documentazione richiesta possono prolungare questa fase, evidenziando l’importanza della tempestività e della cooperazione da parte del debitore.

Una volta completata la fase istruttoria, si passa alla seconda fase del procedimento: l’esecuzione del piano. I tempi di questa fase dipendono dalla tipologia di piano scelto dal debitore. Ad esempio, l’Accordo di Composizione della Crisi prevede che il debitore raggiunga un accordo con i creditori per la ristrutturazione dei debiti. I tempi per completare questa procedura possono variare da 4 a 5 anni. Il Piano del Consumatore, specifico per i consumatori, prevede un piano di rientro basato sulla situazione finanziaria del debitore, con una durata che può variare dai 5 ai 6 anni. La Liquidazione del Patrimonio, invece, prevede la liquidazione dei beni del debitore per soddisfare i creditori, e ha un periodo fisso di 4 anni per il completamento del piano.

Durante la fase di esecuzione del piano, il debitore è tenuto a rispettare rigorosamente gli impegni presi nel piano di rientro. Il mancato rispetto del piano può portare alla revoca dell’omologazione del piano e alla ripresa delle azioni esecutive da parte dei creditori. Pertanto, è fondamentale che il debitore collabori attivamente e rispetti gli impegni presi per garantire il successo della procedura.

Un aspetto cruciale della procedura di sovraindebitamento è l’effetto esdebitativo, ossia la possibilità di non pagare quei debiti che non sono stati pagati nell’ambito del piano di ristrutturazione. Questo effetto si ottiene con l’omologa del piano da parte del Giudice e con la corretta esecuzione dello stesso. Inoltre, l’accesso alla procedura sospende le azioni esecutive in corso e blocca la cessione del quinto o il pignoramento dei beni, compreso il pignoramento dello stipendio, della pensione o del TFR. Nella precedente legge 3/2012 non era sufficientemente chiaro il blocco della cessione del quinto o dello stipendio e alcuni Tribunali non lo avevano reso possibile, mentre ora con il nuovo codice è sicuramente ammesso il taglio di questi debiti al fine di liberare risorse a vantaggio di tutti i creditori, favorendo una ristrutturazione complessiva della situazione debitoria.

Il legislatore ha previsto dei limiti di accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore. Non può accedere alla procedura il consumatore che ha determinato per colpa grave, malafede o frode lo stato di sovraindebitamento, è già stato esdebitato nei cinque anni precedenti, o ha già beneficiato dell’esdebitazione per due volte. Inoltre, l’accesso alla procedura è riservato ai consumatori e ai membri della stessa famiglia del debitore che versano in una situazione di sovraindebitamento. Questo include anche i soci illimitatamente responsabili di società di persone, a condizione che possano essere qualificati come consumatori e che la loro crisi sia derivata esclusivamente da bisogni di natura personale e familiare.

In sintesi, la durata della procedura di sovraindebitamento varia in base alle specifiche circostanze del debitore e al tipo di piano scelto. La prima fase, che comprende la presentazione della domanda e l’istruttoria preliminare, può durare mediamente 3-4 mesi. La seconda fase, che include l’esecuzione del piano, può durare da 4 a 6 anni a seconda della tipologia di piano adottato. È fondamentale per il debitore rispettare rigorosamente gli impegni presi e collaborare attivamente con gli organismi competenti per garantire il successo della procedura e ottenere una nuova stabilità finanziaria.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Quali sono le fasi del procedimento per una procedura per sovraindebitamento?

Il procedimento previsto dalla Legge 3/2012 si articola in due fasi principali: la presentazione della domanda e l’istruttoria, seguite dall’esecuzione del piano. Ogni fase è caratterizzata da specifiche tempistiche e adempimenti.

Prima fase: Presentazione della domanda e istruttoria

Quali documenti sono necessari per la presentazione della domanda?

Per presentare la domanda, il debitore deve fornire diversi documenti essenziali, tra cui:

  • Dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni
  • Stato di famiglia e certificato di residenza
  • Elenco dei creditori con l’indicazione delle somme dovute
  • Elenco dei beni di proprietà e dei redditi percepiti
  • Atti di disposizione patrimoniale compiuti negli ultimi cinque anni

Qual è il ruolo dell’Organismo di Composizione della Crisi (OCC)?

L’Organismo di Composizione della Crisi (OCC) svolge un ruolo cruciale nel processo. Ha il compito di valutare preliminarmente se il debitore possiede i requisiti per accedere alla procedura di composizione della crisi. Questa valutazione è fondamentale per determinare se il debitore può beneficiare delle soluzioni offerte dalla legge. Se la valutazione è positiva, l’OCC procede con l’accettazione del preventivo dei costi della procedura, che include il compenso del Gestore della Crisi. Successivamente, viene nominato un gestore della crisi che assiste il debitore nella preparazione del piano di soluzione della crisi.

Quanto dura la prima fase del procedimento?

I tempi della prima fase possono variare, ma mediamente si aggirano intorno ai 3-4 mesi dalla presentazione della domanda all’OCC. Tuttavia, eventuali ritardi nel fornire la documentazione richiesta possono prolungare questa fase, evidenziando l’importanza della tempestività e della cooperazione da parte del debitore.

Seconda fase: Esecuzione del piano

Quanto dura la “causa” per sovraindebitamento?

Nella seconda fase del procedimento, il debitore inizia l’esecuzione del piano di uscita dalla crisi. La durata di questa fase dipende dalla tipologia di piano scelto dal debitore.

Quali sono le tipologie di piano disponibili e i loro tempi?

Accordo di Composizione della Crisi

Questa procedura prevede che il debitore raggiunga un accordo con i creditori per la ristrutturazione dei debiti. I tempi per completare questa procedura possono variare da 4 a 5 anni.

Piano del Consumatore

Questo piano è specifico per i consumatori e prevede un piano di rientro basato sulla situazione finanziaria del debitore. La durata del piano può variare dai 5 ai 6 anni.

Liquidazione del Patrimonio

Questa procedura prevede la liquidazione dei beni del debitore per soddisfare i creditori. La durata della liquidazione del patrimonio è fissata in 4 anni.

Cosa succede se il debitore non rispetta il piano di rientro?

Il mancato rispetto del piano di rientro può portare alla revoca dell’omologazione del piano e alla ripresa delle azioni esecutive da parte dei creditori. Pertanto, è fondamentale che il debitore collabori attivamente e rispetti gli impegni presi per garantire il successo della procedura.

Quali sono i vantaggi nell’utilizzare la procedura di ristrutturazione del debito del consumatore?

La procedura di ristrutturazione del debito del consumatore offre diversi vantaggi:

  • Protezione della prima casa: Il consumatore ha la possibilità di mantenere la prima casa e il relativo contratto di mutuo, a condizione di essere in regola con il versamento delle rate del piano di ammortamento.
  • Non cedere i beni: Il consumatore non è obbligato a vendere i propri beni per uscire dalla situazione di sovraindebitamento.
  • Effetto esdebitativo: La possibilità di non pagare quei debiti che non sono stati pagati nell’ambito del piano di ristrutturazione si ottiene con l’omologa del piano da parte del Giudice e con la corretta esecuzione dello stesso.
  • Sospensione dei contratti di cessione del quinto: Il consumatore ha la possibilità di non proseguire con i contratti di cessione del quinto.

Chi può accedere alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore e quali sono i requisiti di ammissibilità?

Oggi, rispetto al “vecchio piano del consumatore”, possono accedere alla procedura anche:

  • I soci illimitatamente responsabili, purché qualificati come consumatori.
  • I membri di una stessa famiglia che versano in una situazione di sovraindebitamento. In questo caso, possono accedere presentando un unico piano.
  • I consumatori che hanno contratto debiti nell’ambito dei contratti di finanziamento con cessione del quinto.

Chi non può accedere alla procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore?

Non può accedere alla procedura il consumatore che:

  • Ha determinato per colpa grave, malafede o frode lo stato di sovraindebitamento.
  • È già stato esdebitato nei cinque anni precedenti.
  • Ha già beneficiato dell’esdebitazione per due volte.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specializzati In Sovraindebitamento

Navigare nel complesso panorama del sovraindebitamento richiede non solo una comprensione approfondita delle normative vigenti ma anche un’applicazione strategica delle stesse. La Legge 3/2012, aggiornata dal D.lgs. 14/2019, conosciuta anche come il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, offre strumenti indispensabili per chi è sopraffatto dai debiti. Tuttavia, l’efficacia di queste soluzioni dipende in gran parte dalla competenza e dall’esperienza di chi assiste il debitore nel processo. Ecco perché avere a fianco un avvocato esperto in sovraindebitamento è di fondamentale importanza.

Un avvocato specializzato in sovraindebitamento non è solo un consulente legale, ma anche un alleato strategico in grado di guidare il debitore attraverso ogni fase del processo. Dal momento in cui si riconosce la necessità di avviare una procedura di composizione della crisi, l’avvocato gioca un ruolo cruciale nell’analisi preliminare della situazione finanziaria del cliente. Questa analisi non è semplicemente una raccolta di dati, ma un’interpretazione dettagliata delle condizioni economiche e delle prospettive future, che consente di determinare quale tra le varie opzioni previste dalla legge – accordo di composizione della crisi, piano del consumatore o liquidazione del patrimonio – sia la più adeguata.

L’avvocato esperto è inoltre fondamentale nella preparazione della documentazione necessaria per presentare la domanda all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC). La precisione e l’accuratezza nella raccolta e presentazione dei documenti possono fare la differenza tra l’accettazione e il rigetto della domanda. In questa fase, la competenza dell’avvocato nel comprendere e rispettare le tempistiche e i requisiti legali è vitale per evitare ritardi che potrebbero compromettere l’intero processo.

Una volta che la domanda è stata accettata e il piano di ristrutturazione dei debiti è in fase di elaborazione, l’avvocato continua a essere un supporto essenziale. Il debitore deve spesso confrontarsi con i creditori, negoziare termini e condizioni, e assicurarsi che il piano sia realistico e sostenibile. L’esperienza dell’avvocato in queste trattative è cruciale. Conoscere le strategie di negoziazione e avere una visione chiara delle tendenze giuridiche e delle sentenze può significativamente migliorare le possibilità di successo del piano proposto.

Durante l’esecuzione del piano, la presenza di un avvocato esperto fornisce una sicurezza aggiuntiva. Non solo l’avvocato può garantire che il debitore adempia a tutte le obbligazioni del piano, ma può anche intervenire prontamente in caso di eventuali problemi o dispute. La capacità di rispondere rapidamente e in modo efficace alle difficoltà può prevenire la revoca del piano e il conseguente ritorno delle azioni esecutive da parte dei creditori.

Inoltre, l’avvocato specializzato in sovraindebitamento possiede una conoscenza approfondita delle ultime modifiche legislative e delle interpretazioni giurisprudenziali. Questa competenza è essenziale per navigare le complessità delle nuove normative introdotte con il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Ad esempio, comprendere le specificità degli articoli dal 67 al 73, che regolano la ristrutturazione dei debiti del consumatore, richiede un’analisi dettagliata e la capacità di applicare queste disposizioni nel contesto specifico del debitore.

Un altro aspetto fondamentale dell’assistenza legale riguarda la protezione del debitore contro possibili abusi o errori procedurali. Un avvocato esperto è in grado di identificare eventuali irregolarità nelle azioni dei creditori e di agire per proteggere i diritti del cliente. Questo può includere contestare azioni esecutive non giustificate, garantire il rispetto delle sospensioni delle procedure esecutive durante l’omologazione del piano, e assicurare che le cessioni del quinto o i pignoramenti siano gestiti in conformità con la legge.

Inoltre, l’avvocato fornisce un supporto morale e psicologico al debitore, aiutandolo a mantenere la calma e a concentrarsi sulle soluzioni piuttosto che sulle difficoltà. La consapevolezza che si ha un professionista competente al proprio fianco può ridurre significativamente lo stress e l’ansia associati alla gestione del debito. Questa fiducia è particolarmente importante in situazioni in cui le decisioni rapide e informate sono cruciali per il successo della procedura.

L’importanza di avere un avvocato esperto al proprio fianco non può essere sottovalutata anche quando si considera il potenziale esito positivo della procedura. Un piano ben strutturato e ben eseguito può portare alla cancellazione totale dei debiti residui non pagati al termine della procedura. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario rispettare rigorosamente tutte le condizioni stabilite dal piano e dimostrare la massima trasparenza e buona fede. L’avvocato gioca un ruolo chiave nel monitorare e garantire la conformità a tutte le disposizioni legali e contrattuali.

Infine, l’esperienza dell’avvocato può essere determinante nella fase post-procedurale. Dopo aver ottenuto l’omologa del piano e completato con successo la procedura, il debitore potrebbe ancora affrontare sfide legate alla ricostruzione della propria credibilità finanziaria. L’avvocato può offrire consulenza su come gestire la propria situazione finanziaria, evitare future situazioni di sovraindebitamento, e ripristinare la fiducia degli istituti di credito.

In conclusione, la complessità e le implicazioni della procedura di sovraindebitamento richiedono l’assistenza di un avvocato esperto. La presenza di un professionista competente non solo facilita l’intero processo, ma aumenta significativamente le probabilità di successo. Dalla preparazione iniziale alla gestione delle trattative con i creditori, fino all’esecuzione del piano e alla fase post-procedurale, l’avvocato rappresenta una risorsa insostituibile per chiunque si trovi in una situazione di crisi debitoria. Affrontare il sovraindebitamento senza un supporto legale adeguato non solo è rischioso, ma potrebbe compromettere l’intero percorso verso la risoluzione della crisi finanziaria.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Qui una delle testimonianze positive del lavoro dell’Avvocato Monardo, specializzato in sovraindebitamento e successive.

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Giuseppe Monardo

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