Rateizzazione Cartelle Esattoriali 2024: Come Funziona

La rateizzazione delle cartelle di pagamento rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti italiani che si trovano in difficoltà economiche. Il sistema di riscossione tributaria italiano, regolato da norme dettagliate, offre diverse opzioni per dilazionare il pagamento dei debiti fiscali, permettendo di affrontare le obbligazioni finanziarie in maniera più sostenibile. La bozza del Decreto Legislativo di revisione della Riscossione per il 2024 introduce significative novità in questo ambito, con l’obiettivo di rendere più agevole per i contribuenti la gestione dei propri debiti. In base all’articolo 19 del DPR 29 settembre 1973, n. 602, i contribuenti che si trovano in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà possono richiedere la rateizzazione delle somme iscritte a ruolo, con importi fino a € 120.000 per ciascuna richiesta, senza dover fornire garanzie.

La normativa prevede che per importi fino a € 120.000, le richieste di rateizzazione presentate nel 2025 e 2026 possano essere dilazionate fino a un massimo di 84 rate mensili. Per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028, il numero massimo di rate sale a 96, e per quelle dal 1° gennaio 2029, fino a 108 rate mensili. Questo meccanismo di rateizzazione a lungo termine consente ai contribuenti di affrontare i debiti fiscali con pagamenti mensili sostenibili, riducendo l’impatto finanziario immediato.

Per i debiti superiori a € 120.000, la normativa prevede una struttura di rateizzazione ancora più flessibile. In questi casi, la dilazione può essere concessa fino a un massimo di 120 rate mensili. Tuttavia, anche per importi inferiori a € 120.000, le rate possono variare tra 85 e 120 per le richieste presentate nel 2025 e 2026, tra 97 e 120 per quelle del 2027 e 2028, e tra 109 e 120 per quelle presentate dal 1° gennaio 2029. Questo schema di rateizzazione progressivo è pensato per adattarsi alle diverse capacità di pagamento dei contribuenti nel tempo, permettendo una maggiore flessibilità finanziaria.

La valutazione della temporanea situazione di obiettiva difficoltà, condizione essenziale per accedere alla rateizzazione, varia in base alla tipologia di contribuente. Per le persone fisiche e le ditte individuali in regime semplificato, l’indicatore utilizzato è l’ISEE del nucleo familiare, insieme all’entità del debito da rateizzare e di eventuali debiti residui già oggetto di rateazione. Per i soggetti diversi, come le società di capitali e le società cooperative, la valutazione si basa su indicatori economici specifici, quali l’indice di liquidità e il valore della produzione. Questi parametri sono stati scelti per garantire una valutazione equa e accurata della capacità del contribuente di far fronte al debito.

La procedura per la richiesta di rateizzazione non richiede la prestazione di garanzie, rendendo il processo accessibile a una più ampia platea di contribuenti. Una volta presentata l’istanza, se la situazione di difficoltà è comprovata, l’agente della riscossione può accettare la dilazione dei pagamenti fino al massimo di rate previsto. In caso di peggioramento della situazione economica, la normativa consente una proroga della dilazione, a condizione che non sia intervenuta la decadenza del piano di rateizzazione. Questa proroga può essere concessa una sola volta, offrendo un’ulteriore possibilità di respiro finanziario ai contribuenti in maggiore difficoltà.

Il contribuente ha anche la possibilità di scegliere tra piani di pagamento con quote costanti o variabili di importo crescente. Questa opzione aggiuntiva permette di personalizzare ulteriormente il piano di pagamento in base alle specifiche esigenze e capacità finanziarie del debitore, facilitando una gestione più efficiente del debito. Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, nel 2023 circa il 15% delle richieste di rateizzazione riguardava importi superiori a € 120.000, evidenziando la rilevanza di questa misura per un segmento significativo di contribuenti.

La presentazione dell’istanza di rateizzazione comporta la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza e inibisce l’adozione di nuove azioni cautelari ed esecutive. Inoltre, sospende le procedure esecutive già avviate, purché non siano ancora giunte a un punto di non ritorno, come l’incanto con esito positivo o la presentazione di istanza di assegnazione. Questa protezione temporanea è cruciale per permettere ai contribuenti di organizzare i propri pagamenti senza il timore di ulteriori sanzioni o misure coercitive immediate.

È importante notare che la normativa non specifica un termine di decadenza per la presentazione dell’istanza di rateizzazione, ma è nell’interesse del contribuente attivarsi tempestivamente per evitare il rischio di procedure di recupero coattivo. Una richiesta presentata dopo l’avvio di atti espropriativi potrebbe essere considerata dilatoria e non deve causare pregiudizio irreversibile alla realizzazione dei crediti pubblici iscritti a ruolo.

La concessione della rateazione dipende dalla presenza di una temporanea situazione di obiettiva difficoltà e dalla capacità del contribuente di sopportare l’onere finanziario delle rate. Per debiti fino a € 120.000, la rateazione è concessa su semplice richiesta motivata e senza dover allegare documenti. Per debiti superiori a € 120.000, la procedura è più complessa e richiede la valutazione di parametri economici specifici. Ad esempio, per le persone fisiche e i titolari di ditte individuali in regime semplificato, l’ISEE del nucleo familiare è un fattore determinante. Viene considerata una serie di classi di ISEE, a ciascuna delle quali corrisponde una soglia di debito oltre la quale il contribuente è ritenuto in condizione di temporanea difficoltà.

Per le società di capitali, cooperative, mutue assicuratrici, società di persone e titolari di ditte individuali in contabilità ordinaria, la temporanea difficoltà è valutata utilizzando l’indice di liquidità e l’indice Alfa, che riflettono la capacità di far fronte ai debiti con i mezzi a disposizione. L’indice di liquidità è calcolato come rapporto tra liquidità immediata e differita e passività correnti, mentre l’indice Alfa considera il debito complessivo e il valore della produzione rettificato. Questi indicatori sono fondamentali per garantire che solo i contribuenti realmente in difficoltà possano accedere alla rateizzazione.

La tutela del contribuente è garantita anche nel caso di rigetto dell’istanza di rateizzazione. Il provvedimento di rigetto deve essere motivato e preceduto da una comunicazione dei motivi ostativi, che interrompe i termini del procedimento. Il contribuente ha il diritto di presentare osservazioni entro un termine massimo di 10 giorni. Il mancato accoglimento può essere impugnato davanti alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado, configurando il rigetto come un rifiuto al riconoscimento di un’agevolazione.

In caso di accoglimento dell’istanza, il provvedimento di rateazione deve indicare chiaramente la data di scadenza della prima rata e l’importo delle somme aggiuntive. Il pagamento della prima rata estingue eventuali procedure esecutive già avviate, a condizione che non siano giunte a un punto di non ritorno. La qualità di “soggetto inadempiente” viene meno, migliorando la posizione del contribuente nei confronti dell’amministrazione finanziaria.

Nel 2023, circa il 20% delle istanze di rateizzazione presentate ha riguardato debiti superiori a € 120.000, con una richiesta media di dilazione di circa 85 rate mensili. Questi dati evidenziano l’importanza di una normativa flessibile e adeguata alle esigenze dei contribuenti, capace di rispondere alle diverse situazioni economiche e finanziarie.

La normativa del 2024 sulla rateizzazione delle cartelle di pagamento rappresenta un’importante evoluzione del sistema di riscossione fiscale italiano, offrendo maggiori opportunità di dilazione del pagamento dei debiti e garantendo una maggiore flessibilità per i contribuenti in difficoltà. La possibilità di prorogare la dilazione in caso di peggioramento della situazione economica, la scelta tra piani di pagamento con quote costanti o variabili, e l’assenza di garanzie rendono il processo di rateizzazione accessibile e sostenibile per una vasta platea di contribuenti. La consapevolezza delle norme e delle procedure è essenziale per sfruttare al meglio queste opportunità e garantire una gestione efficace dei debiti fiscali.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cosa prevede la normativa per la rateizzazione delle cartelle di pagamento nel 2024?

Secondo la bozza del D.lgs di revisione della Riscossione, su semplice richiesta del contribuente che dichiara di essere in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà, l’agente della riscossione può concedere la dilazione del pagamento delle somme iscritte a ruolo. Le modalità di rateizzazione variano a seconda dell’importo del debito e del periodo in cui viene presentata la richiesta. Per importi non superiori a € 120.000, le richieste presentate nel 2025 e 2026 possono essere dilazionate fino a un massimo di 84 rate mensili, nel 2027 e 2028 fino a 96 rate mensili, e dal 1° gennaio 2029 fino a 108 rate mensili.

Come si procede per importi superiori a € 120.000?

Se il debito supera i € 120.000, la dilazione può essere concessa fino a un massimo di 120 rate mensili. La normativa distingue ulteriormente le modalità di rateizzazione in base al periodo di presentazione della richiesta: per somme fino a € 120.000, le richieste presentate nel 2025 e 2026 possono essere dilazionate da 85 a 120 rate mensili, quelle presentate nel 2027 e 2028 da 97 a 120 rate mensili, e quelle dal 1° gennaio 2029 da 109 a 120 rate mensili.

Quali sono i criteri di valutazione per la temporanea situazione di obiettiva difficoltà?

La valutazione della temporanea situazione di obiettiva difficoltà viene effettuata considerando vari parametri. Per le persone fisiche e le ditte individuali in regime semplificato, si tiene conto dell’ISEE del nucleo familiare e dell’entità del debito da rateizzare. Per altri soggetti, come le società di capitali, le società cooperative e le ditte individuali in contabilità ordinaria, si considerano l’indice di liquidità e il rapporto tra debito da rateizzare e valore della produzione. Con un decreto ministeriale vengono stabilite le modalità di applicazione e di documentazione dei parametri, individuando particolari eventi e specifiche regole operative per i soggetti cui non sono applicabili i parametri standard.

È richiesto di fornire garanzie per il pagamento del debito?

La procedura di rateizzazione non richiede l’obbligo di prestare garanzie per il pagamento del debito. Il debitore, purché si trovi in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà, può chiedere all’agente della riscossione di eseguire il pagamento delle somme iscritte a ruolo fino al massimo previsto delle rate mensili. Queste rate scadono nel giorno di ciascun mese indicato nell’atto di accoglimento dell’istanza di dilazione.

È possibile prorogare la dilazione in caso di peggioramento della situazione economica?

Sì, nel caso di comprovato peggioramento della situazione di obiettiva difficoltà, la dilazione può essere prorogata una sola volta per il numero massimo di rate previsto, a condizione che non sia intervenuta la decadenza del piano di rateizzazione. Inoltre, il contribuente può richiedere che il pagamento del piano di rateazione possa essere predisposto mediante quote costanti o quote variabili di importo crescente.

Come deve essere presentata l’istanza di rateazione?

L’istanza di rateazione deve riguardare tutti i debiti il cui termine di pagamento è già scaduto, al netto degli importi già versati. La presentazione della richiesta comporta la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza, inibisce l’adozione di nuove azioni cautelari, preclude l’avvio di nuove azioni esecutive e sospende la prosecuzione delle procedure esecutive già avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto l’incanto con esito positivo o non sia stata presentata istanza di assegnazione, ovvero il terzo non abbia reso dichiarazione positiva o non sia già stato emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati.

La presentazione dell’istanza modifica lo stato di “soggetto inadempiente”?

No, la presentazione della domanda non elimina la condizione di “soggetto inadempiente” di cui all’art. 48-bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, e del D.M. 18 gennaio 2008, n. 40. Tuttavia, decorsi 30 giorni dalla data di segnalazione dello stato di morosità senza che sia avvenuto il pignoramento, la sospensione del pagamento delle somme dovute dal soggetto pubblico al contribuente decade.

Esistono termini di decadenza per la presentazione dell’istanza?

La normativa non indica alcun termine di decadenza specifico per la presentazione dell’istanza. Tuttavia, è nell’interesse del contribuente attivarsi tempestivamente per evitare il rischio di procedure di recupero coattivo. Un’istanza presentata dopo l’avvio di atti espropriativi potrebbe essere considerata dilatoria e non dovrebbe causare pregiudizio irreversibile alla realizzazione dei crediti pubblici iscritti a ruolo.

Come viene valutata l’istruttoria dell’istanza?

La concessione della rateazione delle somme pretese con la cartella di pagamento è condizionata dalla presenza di una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà” in cui si trova il contribuente e dalla possibilità di sopportare l’onere finanziario in un numero di rate adeguato alla sua condizione patrimoniale. Le procedure di esame delle domande sono osservate in relazione all’importo del debito e alla posizione del debitore.

Quali sono le regole procedurali per debiti fino a € 120.000?

Se l’importo da dilazionare è non superiore a € 120.000, la rateazione è concessa su semplice richiesta motivata e senza dover allegare alcun documento. Se il debito è superiore a € 120.000, la procedura varia a seconda della condizione soggettiva del debitore. Per le persone fisiche e i titolari di ditte individuali in regime semplificato, l’esame dell’istanza considera l’ISEE del nucleo familiare del debitore.

Come viene determinata la “soglia di accesso” per l’ISEE?

L’ISEE viene valutato rispetto a classi di soglia che determinano l’ammissibilità alla rateazione. Se l’ammontare del debito è inferiore al parametro di soglia, l’istanza non è accolta; se è superiore, il contribuente è ammesso al beneficio. Anche quando l’ISEE esclude il beneficio, la rateazione può essere concessa per situazioni particolari purché documentate.

Come vengono valutate le società e le ditte individuali in contabilità ordinaria?

Per società di capitali, cooperative, mutue assicuratrici, società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria, la temporanea difficoltà ad adempiere viene valutata in base all’indice di liquidità e all’indice Alfa, che riflettono la capacità di assolvere i debiti con i mezzi disponibili. Gli indici di liquidità e Alfa sono calcolati rispettivamente come rapporto tra liquidità immediata e differita e passività correnti, e come rapporto tra debito complessivo e valore della produzione rettificato.

Come viene gestita la coobbligazione solidale tra persone fisiche?

L’istanza di rateazione può essere presentata anche da persone fisiche coobbligate in solido, come gli eredi del contribuente. La valutazione considera l’entità del debito e l’ISEE del nucleo familiare di uno solo dei coobbligati. La prima rata deve includere i costi sostenuti dall’agente della riscossione, come i diritti di notifica e le spese per le procedure di riscossione coattiva.

Quali interessi si applicano durante la rateazione?

Gli interessi di mora si applicano tra la data di notifica della cartella di pagamento e la data di presentazione dell’istanza di rateazione, mentre gli interessi di rateazione decorrono dalla data di presentazione dell’istanza. Gli interessi per dilazione non si applicano agli interessi di mora già maturati.

Come viene gestito il rigetto dell’istanza di rateazione?

L’eventuale rigetto deve essere motivato adeguatamente, esponendo i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche della decisione. Il provvedimento di rigetto deve essere preceduto da una comunicazione dei motivi ostativi, interrompendo i termini del procedimento. Il mancato accoglimento può essere impugnato davanti alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado.

Cosa accade se l’istanza viene accolta?

Il provvedimento di rateazione, accompagnato dal piano di ammortamento, deve indicare la data di scadenza della prima rata e l’importo delle somme aggiuntive. L’accoglimento dell’istanza estingue eventuali procedure esecutive già avviate e fa venir meno la qualità di “soggetto inadempiente”. Il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive, comporta la decadenza dal beneficio e la somma residua diventa immediatamente riscuotibile in unica soluzione.

È possibile una nuova rateazione per ulteriori carichi?

Sì, il debitore che beneficia già di una rateazione può chiedere il pagamento rateale di nuove cartelle. La concessione di una nuova rateazione è ammessa per carichi diversi da quelli per i quali è già intervenuta la riscossione. In caso di sospensione parziale o totale del debito, il debitore può richiedere il pagamento dilazionato del residuo all’atto della fine della sospensione.

La normativa del 2024 sulla rateizzazione delle cartelle di pagamento offre ai contribuenti un’importante opportunità per gestire i debiti fiscali in modo sostenibile, ma richiede una precisa conoscenza delle regole e dei requisiti per evitare errori procedurali e sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla legge.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Esperti In Cartelle Esattoriali

La gestione delle cartelle esattoriali e l’accesso alle opzioni di rateizzazione offrono ai contribuenti una via per risolvere situazioni di debito in modo sostenibile. Tuttavia, navigare attraverso le complessità del sistema fiscale italiano richiede non solo una conoscenza approfondita delle normative vigenti, ma anche la capacità di applicare queste leggi in modo efficace. In questo contesto, la presenza di un avvocato specializzato in cartelle esattoriali è fondamentale. La consulenza di un professionista esperto può fare la differenza tra una soluzione gestibile e una serie di complicazioni finanziarie e legali che potrebbero avere ripercussioni gravi e durature.

Un avvocato specializzato in cartelle esattoriali offre una guida esperta attraverso tutte le fasi del processo di rateizzazione, dalla presentazione dell’istanza all’eventuale contenzioso. La normativa del 2024 sulla rateizzazione delle cartelle di pagamento, pur essendo progettata per essere più flessibile e accessibile, rimane complessa. Comprendere appieno i dettagli di leggi come l’art. 19 del DPR 29 settembre 1973, n. 602, richiede una conoscenza approfondita e aggiornata. Un avvocato esperto è in grado di interpretare queste leggi in modo che il contribuente possa fare scelte informate e strategiche. Questo è particolarmente importante quando si tratta di stabilire se e come presentare una richiesta di rateizzazione.

La valutazione della temporanea situazione di obiettiva difficoltà è un passaggio cruciale per accedere alla rateizzazione. Un avvocato specializzato può aiutare a raccogliere e presentare la documentazione necessaria per dimostrare questa condizione. La capacità di preparare un’istanza ben documentata e convincente aumenta significativamente le probabilità che la richiesta venga accolta. Senza l’assistenza di un avvocato, i contribuenti possono facilmente trascurare dettagli importanti o commettere errori procedurali che potrebbero portare al rigetto della loro istanza.

In caso di rigetto dell’istanza di rateizzazione, la consulenza legale diventa ancora più cruciale. Un provvedimento di rigetto deve essere motivato e il contribuente ha il diritto di presentare osservazioni o impugnare la decisione. Un avvocato specializzato in cartelle esattoriali può guidare il contribuente attraverso il processo di impugnazione, garantendo che tutte le argomentazioni pertinenti siano presentate in modo chiaro e convincente. La conoscenza delle procedure legali e delle strategie di difesa è essenziale per ottenere un risultato favorevole. L’esperienza di un avvocato in contenziosi fiscali può rivelarsi determinante nell’ottenere la revisione di una decisione sfavorevole.

La presenza di un avvocato esperto è particolarmente utile anche nella gestione delle comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. La terminologia e le procedure fiscali possono essere complesse e difficili da comprendere per chi non è avvezzo al linguaggio legale. Un avvocato può agire come intermediario, garantendo che tutte le comunicazioni siano chiare, precise e conformi alle normative vigenti. Questo non solo riduce il rischio di incomprensioni o errori, ma assicura anche che i diritti del contribuente siano pienamente rispettati.

Un altro aspetto fondamentale è la possibilità di prorogare la dilazione in caso di peggioramento della situazione economica. La normativa consente una proroga della dilazione a condizione che non sia intervenuta la decadenza del piano di rateizzazione. Un avvocato specializzato può aiutare a monitorare e documentare la situazione economica del contribuente, presentando una richiesta di proroga ben supportata nel momento opportuno. La capacità di reagire tempestivamente a cambiamenti nelle circostanze economiche può prevenire ulteriori difficoltà e garantire che il contribuente possa continuare a beneficiare della rateizzazione.

La scelta tra piani di pagamento con quote costanti o variabili è un’altra area in cui la consulenza legale può essere estremamente utile. Un avvocato può aiutare a valutare quale opzione sia più adatta alle esigenze finanziarie specifiche del contribuente, tenendo conto delle proiezioni di reddito futuro e delle altre obbligazioni finanziarie. Questa personalizzazione del piano di pagamento è essenziale per garantire che il contribuente possa adempiere agli obblighi fiscali senza compromettere la propria stabilità finanziaria.

L’assistenza legale è anche vitale quando si tratta di comprendere e gestire le implicazioni delle azioni cautelari e delle procedure esecutive. La presentazione di un’istanza di rateizzazione sospende l’adozione di nuove azioni cautelari e la prosecuzione delle procedure esecutive già avviate. Tuttavia, conoscere esattamente quali diritti e protezioni questo comporta può essere complicato. Un avvocato può fornire una chiara comprensione delle misure che possono essere adottate e di quelle che devono essere sospese, garantendo che il contribuente sia pienamente consapevole della propria posizione legale e dei passi necessari per proteggere i propri beni.

Le ripercussioni di non gestire correttamente una cartella esattoriale possono essere severe. Le misure coercitive, come i fermi amministrativi e le ipoteche, possono avere un impatto devastante sulla vita del contribuente, limitando la sua capacità di lavorare, ottenere credito e condurre una vita normale. Avere al proprio fianco un avvocato specializzato offre una protezione significativa contro tali misure, fornendo non solo una difesa legale ma anche una strategia proattiva per prevenire l’escalation delle azioni di riscossione.

La normativa fiscale è in continua evoluzione, e ciò che è valido oggi potrebbe cambiare domani. Un avvocato specializzato in cartelle esattoriali mantiene il proprio aggiornamento costante sulle ultime modifiche legislative e giurisprudenziali, assicurando che i contribuenti ricevano consulenze basate sulle norme più recenti. Questo livello di aggiornamento e competenza è difficile da raggiungere per chi non lavora quotidianamente nel campo legale, rendendo l’assistenza professionale non solo utile ma indispensabile.

In definitiva, affrontare le cartelle esattoriali e accedere ai benefici della rateizzazione senza l’assistenza di un avvocato specializzato è un rischio significativo. La complessità delle leggi fiscali, le rigide procedure amministrative e le potenziali conseguenze di errori rendono la consulenza legale una componente essenziale per la protezione dei diritti del contribuente. Un avvocato esperto non solo offre una difesa contro le azioni dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione ma funge anche da guida strategica, aiutando i contribuenti a navigare tra le loro opzioni e a prendere decisioni informate e vantaggiose. Avere al proprio fianco un professionista del diritto tributario significa affrontare le difficoltà fiscali con la certezza di agire nel modo più efficace e sicuro possibile, garantendo una gestione ottimale delle proprie finanze e la salvaguardia del proprio patrimonio.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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