Legge 3/2012: Le Novità Con Il Codice Della Crisi

La Legge 3/2012, nota come “legge salvasuicidi”, ha rappresentato un punto di svolta significativo per il sistema giuridico italiano, introducendo strumenti specifici per affrontare il problema del sovraindebitamento di persone fisiche e piccole imprese. Prima di allora, il panorama legislativo mancava di un quadro normativo chiaro e strutturato per consentire ai debitori non fallibili di risolvere le loro difficoltà finanziarie in modo sostenibile. La legge 3/2012 ha introdotto procedure come il Piano del Consumatore, l’Accordo di Composizione della Crisi e la Liquidazione del Patrimonio, creando un percorso che ha permesso a molti individui e piccoli imprenditori di ritrovare stabilità finanziaria e ripartire da zero.

Tuttavia, le sfide economiche globali, i cambiamenti sociali e le nuove realtà del mercato hanno evidenziato la necessità di una riforma più ampia e sistematica della gestione della crisi d’impresa e del sovraindebitamento. È in questo contesto che è stato introdotto il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), approvato con il Decreto Legislativo n. 14 del 12 gennaio 2019 e aggiornato con il D.lgs. n. 83 del 17 giugno 2022. Il CCII ha sostituito i “Procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio” previsti dalla Legge 3/2012, introducendo una serie di novità e miglioramenti sostanziali per rispondere alle esigenze attuali di debitori e creditori.

Il Codice della Crisi rappresenta un cambiamento epocale nell’approccio alla gestione delle crisi d’impresa e del sovraindebitamento, con una chiara enfasi sulla prevenzione e la ristrutturazione precoce, piuttosto che sulla liquidazione finale. In particolare, il CCII ha portato una serie di innovazioni che hanno ridefinito le procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento.

Una delle principali novità introdotte dal CCII è il cambio di denominazione e di struttura dell’Accordo di Composizione della Crisi, che ora prende il nome di concordato minore. Questa procedura è riservata esclusivamente agli imprenditori minori con partita IVA e non può essere richiesta dal consumatore privato. Inoltre, rispetto al precedente Accordo di Composizione della Crisi, il concordato minore richiede solo il consenso dei creditori che detengono il 50% del credito, anziché il 60%. Questa riduzione nella soglia di approvazione rende la procedura più accessibile e facilita la ristrutturazione del debito per gli imprenditori minori.

Parallelamente, il Piano del Consumatore ha cambiato nome diventando il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore. Questo strumento è riservato esclusivamente ai consumatori, ovvero alle persone fisiche che hanno contratto debiti per scopi non collegati ad attività imprenditoriali o professionali. La principale novità di questa procedura risiede nel concetto di meritevolezza del debitore, ora meno stringente rispetto al passato. Ciò consente un accesso più facile al piano di ristrutturazione, aprendo la strada a un maggior numero di persone sovraindebitate che possono così beneficiare di questa procedura. Inoltre, il CCII ha introdotto il concetto di merito creditizio, punendo quelle banche e finanziarie che hanno concesso prestiti a persone già sovraindebitate.

Anche la Liquidazione del Patrimonio ha subito un cambio di nome, diventando la Liquidazione Controllata del Patrimonio. La vera novità in questa procedura è l’esdebitazione automatica al termine della procedura stessa, consentendo così al debitore di ripartire da zero. È inoltre possibile richiedere l’esdebitazione prima della chiusura della procedura, dopo il terzo anno. Questa modifica rappresenta un notevole passo avanti per i debitori, poiché consente loro di ottenere l’esdebitazione in tempi più rapidi rispetto al passato.

Un’altra innovazione introdotta dal CCII è la procedura familiare, che permette a diversi soggetti dello stesso nucleo familiare, anche con debiti comuni, di accedere a una pratica unica per affrontare i propri debiti. Questa procedura rende più efficiente la gestione delle pratiche e offre una soluzione più coordinata per le famiglie in stato di sovraindebitamento.

Infine, il CCII ha formalizzato e reso definitiva la procedura di esdebitazione del debitore incapiente, precedentemente anticipata dal Decreto Ristori. Questa procedura consente di cancellare tutti i debiti anche di coloro che non hanno nulla da offrire ai creditori. Rappresenta quindi una soluzione per i debitori più vulnerabili, offrendo loro una via d’uscita e la possibilità di ripartire da zero senza il peso dei debiti pregressi.

Queste novità riflettono un cambiamento radicale nell’approccio alla gestione delle crisi d’impresa e del sovraindebitamento, spostando l’enfasi dalla liquidazione finale alla prevenzione e alla ristrutturazione precoce. Il Codice della Crisi ha cercato di creare un sistema più equo e bilanciato, che tuteli gli interessi sia dei debitori che dei creditori, promuovendo soluzioni consensuali e sostenibili.

È essenziale comprendere che queste procedure sono complesse e richiedono una conoscenza approfondita delle normative e dei requisiti specifici. Ad esempio, nel concordato minore, è fondamentale preparare una proposta di ristrutturazione del debito che sia sostenibile e convincente per i creditori. Nel Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore, è necessario dimostrare la meritevolezza del debitore e garantire la fattibilità del piano. La Liquidazione Controllata del Patrimonio richiede una gestione accurata della documentazione e una stretta collaborazione con l’Organismo di Composizione della Crisi (OCC). La Procedura Familiare necessita di un coordinamento efficace tra i membri del nucleo familiare coinvolti.

Per affrontare con successo queste sfide, è fondamentale avere al proprio fianco un avvocato esperto nella gestione dei debiti e nelle procedure di composizione della crisi. Un avvocato specializzato può fornire assistenza in ogni fase del processo, dalla valutazione preliminare della situazione finanziaria alla preparazione della documentazione, dalla negoziazione con i creditori alla rappresentanza in tribunale. Un avvocato può aiutare a evitare errori comuni, garantendo che il debitore possa beneficiare appieno delle opportunità offerte dal Codice della Crisi.

In conclusione, la Legge 3/2012 ha rappresentato un passo importante per affrontare il problema del sovraindebitamento, ma il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha portato questa riforma a un livello superiore. Le novità introdotte dal CCII hanno reso le procedure di composizione della crisi più accessibili, efficienti e sostenibili, offrendo una vera opportunità di ripartenza per le persone fisiche e gli imprenditori non fallibili. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è essenziale avere una guida esperta che possa orientare il debitore attraverso le complessità delle procedure e garantire il miglior risultato possibile.

Ma andiamo nei dettagli con domande e risposte.

Cos’è Il Concordato Minore – Un Nuovo Nome per l’Accordo di Composizione della Crisi

Cos’è il concordato minore?

Il concordato minore è la nuova denominazione dell’Accordo di Composizione della Crisi, riservato esclusivamente agli imprenditori minori con partita IVA. Non può essere richiesto dal consumatore privato.

Quali sono i requisiti per accedere al concordato minore?

  1. Imprenditore Minore con Partita IVA: Solo gli imprenditori minori possono richiedere il concordato minore.
  2. Stato di Sovraindebitamento: L’imprenditore deve trovarsi in uno stato di sovraindebitamento.

Quali sono le differenze principali rispetto all’Accordo di Composizione della Crisi?

  • Consenso dei Creditori: Richiede il consenso dei creditori che detengono il 50% del credito, invece del 60% richiesto in precedenza.
  • Riservato agli Imprenditori Minori: Non può essere richiesto dai consumatori privati.

Come funziona il concordato minore?

  1. Proposta di Concordato Minore: L’imprenditore presenta una proposta di concordato minore, supportata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
  2. Valutazione del Tribunale: Il tribunale valuta la fattibilità della proposta e fissa un’udienza.
  3. Approvazione dei Creditori: La proposta deve essere approvata dai creditori che detengono il 50% del credito.
  4. Omologazione del Tribunale: Se approvata, la proposta viene omologata dal tribunale e diventa vincolante per tutti i creditori.

Quali sono i vantaggi del concordato minore?

  • Riduzione dei Debiti: Offre una significativa riduzione dei debiti residui.
  • Continuità dell’Attività: L’imprenditore può continuare a svolgere la propria attività.
  • Protezione dai Creditori: I creditori non possono intraprendere azioni esecutive durante la procedura.

Come Funziona Il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore

Cos’è il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore?

Il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore è la nuova denominazione del Piano del Consumatore, riservato esclusivamente ai consumatori.

Quali sono i requisiti per accedere al piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore?

  1. Persona Fisica – Consumatore: Solo le persone fisiche che hanno contratto debiti per scopi non imprenditoriali possono accedere al piano.
  2. Stato di Sovraindebitamento: Il consumatore deve trovarsi in uno stato di sovraindebitamento.

Quali sono le novità introdotte dal CCII nel piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore?

  • Concetto di Meritevolezza: Il concetto di meritevolezza del debitore è meno stringente rispetto a prima.
  • Merito Creditizio: Le banche e le finanziarie che hanno concesso prestiti a persone già sovraindebitate possono essere punite.

Come funziona il piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore?

  1. Proposta di Piano: Il consumatore presenta una proposta di piano, supportata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
  2. Valutazione del Tribunale: Il tribunale valuta la fattibilità della proposta e fissa un’udienza.
  3. Omologazione del Tribunale: Se la proposta è ritenuta fattibile, viene omologata dal tribunale e diventa vincolante per tutti i creditori.

Quali sono i vantaggi del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore?

  • Riduzione dei Debiti: Offre una significativa riduzione dei debiti residui.
  • Protezione dai Creditori: I creditori non possono intraprendere azioni esecutive durante la procedura.
  • Assenza di Approvazione dei Creditori: Non richiede l’approvazione dei creditori, solo l’omologazione del tribunale.

Come Funziona La Liquidazione Controllata del Patrimonio

Cos’è la liquidazione controllata del patrimonio?

La liquidazione controllata del patrimonio è la nuova denominazione della Liquidazione del Patrimonio, riservata agli imprenditori minori e ai consumatori.

Quali sono i requisiti per accedere alla liquidazione controllata del patrimonio?

  1. Imprenditore Minore o Consumatore: Possono accedere solo gli imprenditori minori o i consumatori.
  2. Stato di Sovraindebitamento: Il debitore deve trovarsi in uno stato di sovraindebitamento.

Quali sono le novità introdotte dal CCII nella liquidazione controllata del patrimonio?

  • Esdebitazione Automatica: L’esdebitazione è automatica al termine della procedura.
  • Richiesta di Esdebitazione Prima della Chiusura: È possibile richiedere l’esdebitazione dopo il terzo anno.

Come funziona la liquidazione controllata del patrimonio?

  1. Proposta di Liquidazione: Il debitore presenta una proposta di liquidazione, supportata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
  2. Valutazione del Tribunale: Il tribunale valuta la proposta e nomina un liquidatore.
  3. Gestione della Liquidazione: Il liquidatore gestisce la liquidazione del patrimonio del debitore per soddisfare i creditori.
  4. Esdebitazione: Al termine della procedura, il debitore ottiene automaticamente l’esdebitazione.

Quali sono i vantaggi della liquidazione controllata del patrimonio?

  • Esdebitazione Automatica: L’esdebitazione è garantita al termine della procedura.
  • Protezione dai Creditori: I creditori non possono intraprendere azioni esecutive durante la procedura.
  • Mantenimento dei Beni Essenziali: Alcuni beni essenziali possono essere esclusi dalla liquidazione.

Come Funziona La Procedura Familiare – Un Nuovo Strumento per I Debiti Del Nucleo Familiare

Cos’è la procedura familiare?

La procedura familiare è una nuova procedura introdotta dal CCII, che permette a diversi soggetti dello stesso nucleo familiare di presentare una pratica comune per affrontare i debiti.

Quali sono i requisiti per accedere alla procedura familiare?

  1. Nucleo Familiare: Deve trattarsi di soggetti dello stesso nucleo familiare con debiti comuni.
  2. Stato di Sovraindebitamento: Tutti i soggetti coinvolti devono trovarsi in uno stato di sovraindebitamento.

Come funziona la procedura familiare?

  1. Proposta di Procedura Familiare: I soggetti coinvolti presentano una proposta di procedura familiare, supportata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
  2. Valutazione del Tribunale: Il tribunale valuta la proposta e fissa un’udienza.
  3. Gestione della Procedura: La procedura viene gestita in modo coordinato per affrontare i debiti comuni.

Quali sono i vantaggi della procedura familiare per famiglie con debiti?

  • Gestione Coordinata dei Debiti: Permette di gestire i debiti comuni in modo più efficiente.
  • Riduzione dei Costi: Riduce i costi amministrativi rispetto a presentare procedure separate.
  • Protezione dai Creditori: I creditori non possono intraprendere azioni esecutive durante la procedura.

Come Funziona L’Esdebitazione del Debitore Incapiente

Cos’è l’esdebitazione del debitore incapiente?

L’esdebitazione del debitore incapiente è una procedura che permette di cancellare tutti i debiti anche di chi non ha nulla da offrire.

Quali sono i requisiti per accedere all’esdebitazione del debitore incapiente?

  1. Debitore Incapiente: Il debitore deve trovarsi in una situazione di completa incapacità di offrire qualcosa ai creditori.
  2. Stato di Sovraindebitamento: Il debitore deve trovarsi in uno stato di sovraindebitamento.

Come funziona l’esdebitazione del debitore incapiente?

  1. Proposta di Esdebitazione: Il debitore presenta una proposta di esdebitazione, supportata da una relazione di un Organismo di Composizione della Crisi (OCC).
  2. Valutazione del Tribunale: Il tribunale valuta la proposta e fissa un’udienza.
  3. Esdebitazione: Se il tribunale accetta la proposta, il debitore ottiene l’esdebitazione.

Quali sono i vantaggi dell’esdebitazione del debitore incapiente?

  • Cancellazione dei Debiti: Permette di cancellare tutti i debiti anche di chi non ha nulla da offrire.
  • Ripartenza da Zero: Consente al debitore di ripartire senza l’onere dei debiti passati.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Esperti In Codice Della Crisi e Dell’Insolvenza e Legge 3/2012

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), insieme alla Legge 3/2012, ha rivoluzionato il panorama normativo italiano in tema di sovraindebitamento, introducendo una serie di strumenti e procedure volti a offrire una via d’uscita sostenibile alle persone fisiche e alle piccole imprese in difficoltà finanziaria. Tuttavia, la complessità di queste normative, le numerose procedure disponibili e i requisiti specifici che ciascuna richiede rendono fondamentale avere a fianco un avvocato esperto per gestire con successo la propria situazione finanziaria.

La Legge 3/2012, inizialmente introdotta per fornire una risposta alle situazioni di sovraindebitamento che spingevano molte persone verso gesti estremi, ha posto le basi per la creazione di un sistema di protezione che consente ai debitori di ripartire da zero. Questa legge ha introdotto per la prima volta in Italia il concetto di esdebitazione per le persone fisiche e gli imprenditori non fallibili, aprendo la strada a procedure come il Piano del Consumatore, l’Accordo di Composizione della Crisi e la Liquidazione del Patrimonio. Tuttavia, con l’entrata in vigore del Codice della Crisi, queste procedure sono state ulteriormente raffinate e migliorate, creando un sistema normativo più moderno, efficace e in linea con le esigenze attuali.

Il Codice della Crisi ha introdotto il concordato minore, un’evoluzione dell’Accordo di Composizione della Crisi, riservato esclusivamente agli imprenditori minori con partita IVA. Questa procedura consente di ristrutturare i debiti in modo più accessibile, richiedendo solo il consenso dei creditori che detengono il 50% del credito, rispetto al precedente 60%. Inoltre, offre la possibilità di gestire la crisi in continuità aziendale, garantendo all’imprenditore la possibilità di proseguire la propria attività.

Parallelamente, il Piano del Consumatore è stato rinominato Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore, con un concetto di meritevolezza meno stringente rispetto al passato. Questa modifica ha aperto le porte a un numero maggiore di debitori, consentendo loro di accedere più facilmente a questa procedura e ottenere l’esdebitazione. Inoltre, il concetto di merito creditizio ha introdotto una nuova responsabilità per banche e finanziarie, punendo coloro che concedono prestiti a persone già sovraindebitate.

La Liquidazione del Patrimonio è stata rinominata Liquidazione Controllata del Patrimonio, introducendo l’esdebitazione automatica al termine della procedura e consentendo ai debitori di richiedere l’esdebitazione dopo il terzo anno. Questa innovazione ha accelerato i tempi necessari per ottenere l’esdebitazione, offrendo una soluzione più rapida ai debitori in difficoltà.

La procedura familiare è un’altra importante novità del Codice della Crisi, permettendo a diversi membri dello stesso nucleo familiare di affrontare i debiti in modo coordinato, gestendo i propri obblighi finanziari con una visione d’insieme. Questa procedura riduce i costi e offre un approccio più efficiente rispetto alla gestione di pratiche separate.

L’esdebitazione del debitore incapiente, formalizzata dal Codice della Crisi e anticipata dal Decreto Ristori, rappresenta un’opportunità unica per chi non ha nulla da offrire ai creditori. Questa procedura consente ai debitori più vulnerabili di cancellare completamente i propri debiti e ripartire da zero, offrendo una protezione fondamentale per le persone in situazioni di estrema difficoltà finanziaria.

Tutte queste novità e miglioramenti introdotti dal Codice della Crisi offrono nuove opportunità per le persone fisiche e gli imprenditori non fallibili in stato di sovraindebitamento. Tuttavia, sfruttare appieno queste opportunità richiede una conoscenza approfondita delle normative, una chiara comprensione delle diverse procedure disponibili e la capacità di preparare una documentazione accurata e convincente. È qui che entra in gioco l’importanza di avere al proprio fianco un avvocato esperto nel Codice della Crisi e nella Legge 3/2012.

Un avvocato specializzato può fornire una guida preziosa in ogni fase del processo. In primo luogo, un avvocato esperto può aiutare il debitore a comprendere la propria situazione finanziaria e identificare quale procedura sia più adatta alle sue esigenze. Ad esempio, per un imprenditore minore potrebbe essere più vantaggioso optare per il concordato minore, mentre un consumatore potrebbe trovare nel Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore la soluzione più adatta. Questa analisi preliminare è cruciale per garantire che il debitore scelga la strada giusta per risolvere i propri debiti.

Inoltre, un avvocato esperto sa come preparare la documentazione necessaria per ciascuna procedura. Ogni procedura richiede una serie di documenti specifici, come l’elenco dei creditori, l’elenco dei beni, le dichiarazioni dei redditi e una relazione di fattibilità redatta da un Organismo di Composizione della Crisi (OCC). Un avvocato specializzato può assicurarsi che ogni documento sia accurato e completo, prevenendo errori che potrebbero compromettere il buon esito della procedura.

La rappresentanza legale in tribunale è un altro aspetto fondamentale. Durante l’omologazione delle proposte, il giudice può sollevare domande e obiezioni che richiedono risposte immediate e convincenti. Un avvocato esperto può rappresentare il debitore in modo efficace, rispondendo alle domande del giudice e affrontando le obiezioni in modo strategico. Inoltre, può preparare il debitore per l’udienza, spiegando il processo e le possibili domande che potrebbero essere poste.

La negoziazione con i creditori è un altro aspetto in cui un avvocato specializzato può fare la differenza. Sebbene alcune procedure, come il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore, non richiedano il consenso dei creditori, altre, come il concordato minore, richiedono un livello di approvazione significativo. Un avvocato esperto può negoziare con i creditori per ottenere termini più favorevoli, ridurre il debito complessivo o prorogare i termini di pagamento.

La consulenza legale è importante anche per evitare errori comuni. Molti debitori sottovalutano l’importanza della diligenza nell’assunzione dei debiti o non riescono a fornire una documentazione completa. Un avvocato esperto può aiutare il debitore a evitare queste trappole, garantendo che la proposta sia accettata e omologata con successo.

La Legge 3/2012 e il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza offrono una serie di opportunità per cancellare i debiti e ripartire da zero. Tuttavia, navigare in queste normative complesse e soddisfare i requisiti specifici di ciascuna procedura richiede competenza, attenzione ai dettagli e strategia. Un avvocato esperto nel Codice della Crisi e nella Legge 3/2012 è in grado di offrire la guida necessaria per affrontare con successo le sfide del sovraindebitamento e garantire il miglior risultato possibile.

In conclusione, avere al proprio fianco un avvocato esperto nella gestione dei debiti e nelle procedure di composizione della crisi è essenziale per qualsiasi persona fisica o imprenditore non fallibile che voglia superare la crisi finanziaria e ripartire da zero. La competenza, l’esperienza e la guida strategica di un avvocato specializzato possono fare la differenza tra una soluzione positiva e un tracollo finanziario, offrendo ai debitori la possibilità di costruire un futuro finanziario più solido e sostenibile.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Qui una delle testimonianze positive del lavoro dell’Avvocato Monardo, specializzato in Codice della Crisi e legge 3/2012.

Perciò se hai bisogno di un avvocato specializzato in Codice della Crisi e legge 3/2012, qui di seguito trovi tutti i nostri contatti per un aiuto rapido e sicuro.

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Giuseppe Monardo

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