Come Cancellare I Debiti Con L’Agenzia delle Entrate O Ridurli: Risponde L’Avvocato

Affrontare i debiti con l’Agenzia delle Entrate può essere un’esperienza intimidatoria e stressante per molte persone, in particolare in un paese come l’Italia, dove la complessità del sistema fiscale spesso si intreccia con le difficoltà economiche di imprenditori, professionisti e famiglie.

Questi debiti, solitamente accumulati a causa di imposte non pagate come IRPEF, IVA e IRAP, possono crescere rapidamente a causa di sanzioni e interessi, trasformandosi in veri e propri “macigni” fiscali che gravano pesantemente sui bilanci familiari. In questo contesto, comprendere come gestire, ridurre o addirittura cancellare i debiti con l’Agenzia delle Entrate diventa una necessità imperativa per molti.

La gestione dei debiti fiscali non è solo una questione di bilancio; essa impatta profondamente sulla vita quotidiana delle persone. Spesso, chi si trova a dover gestire debiti significativi con l’Agenzia delle Entrate vive in uno stato di ansia costante, preoccupato per il futuro finanziario proprio e della propria famiglia. La paura di conseguenze gravi, come il pignoramento di beni o la rovina finanziaria, può portare a uno stress incessante, influenzando negativamente la qualità della vita.

La prima considerazione quando si parla di debiti con l’Agenzia delle Entrate riguarda la rateizzazione del debito. Questa opzione, spesso vista come la prima linea di difesa, offre ai debitori la possibilità di pagare il loro debito in modo dilazionato, rendendo la gestione del debito più sostenibile. Per le persone fisiche, l’Agenzia delle Entrate Riscossione generalmente concede una rateizzazione standard in 72 rate mensili, che corrispondono a una dilazione di sei anni. In situazioni di particolare difficoltà, è possibile accedere a una rateizzazione straordinaria in 120 rate, equivalente a un periodo di dieci anni. Questo permette ai debitori di ridurre l’impatto immediato del debito sulle loro finanze e di pianificare in modo più gestibile il loro ritorno alla stabilità finanziaria.

Tuttavia, la rateizzazione del debito non è priva di svantaggi. Sebbene possa semplificare il pagamento del debito, presuppone che il debitore sia in grado di sostenere l’onere delle rate mensili. Inoltre, optando per la rateizzazione, il debitore rinuncia alla possibilità di ottenere una riduzione dell’ammontare complessivo del debito. In altre parole, mentre la rateizzazione offre una soluzione pratica e immediata, non necessariamente risolve il problema alla radice, lasciando il debitore vincolato al pagamento dell’intero ammontare del debito, maggiorato di interessi e sanzioni.

Un altro aspetto cruciale nella gestione dei debiti fiscali è la prescrizione. La prescrizione rappresenta un meccanismo legale attraverso il quale un debito può essere annullato se l’Agenzia delle Entrate non agisce per riscuoterlo entro un certo periodo di tempo. Per le imposte principali, come IRPEF, IRES, IVA e IRAP, questo periodo è di dieci anni, mentre per le sanzioni e gli interessi connesse si riduce a cinque anni. Stabilire se una parte o l’intero debito sia prescritto può offrire una via per la riduzione o l’eliminazione del debito. Tuttavia, per far valere la prescrizione è necessario avviare un processo legale con l’assistenza di un professionista, un percorso che comporta ulteriori costi e che può estendersi per diversi mesi.

In casi di grave indebitamento, dove né la rateizzazione né la prescrizione sono opzioni praticabili, il debitore può trovarsi in una situazione di cosiddetto sovraindebitamento. Questo stato si verifica quando il debitore è incapace di far fronte ai propri debiti con i mezzi a sua disposizione. In queste circostanze, la legge italiana offre una serie di strumenti giudiziari che possono aiutare il debitore a trovare una soluzione ai propri problemi finanziari.

La legge n. 3 del 2012, sostituita dal Decreto Legislativo n. 14 del 2019, ha introdotto diverse procedure destinate ai soggetti sovraindebitati. Queste procedure, tra cui il “Concordato Minore”, il “Piano di Ristrutturazione dei debiti del Consumatore”, la “Liquidazione controllata” e l’ “Esdebitazione del debitore incapiente”, offrono diversi percorsi per ridurre o cancellare i debiti. Ognuna di queste soluzioni presenta specifici presupposti e condizioni di applicazione e richiede un’attenta valutazione del contesto individuale del debitore.

Il “Concordato Minore” e il “Piano di Ristrutturazione dei debiti” consentono al debitore di proporre ai creditori un piano di pagamento dilazionato, che prevede il saldo e lo stralcio dei debiti, liberando il debitore dalla parte residua del debito a condizione che la proposta venga accettata dai creditori. La “Liquidazione controllata” offre al debitore la possibilità di mettere a disposizione dei creditori tutti i suoi beni e redditi (eccedenti le esigenze di mantenimento della famiglia per un periodo massimo di tre anni) per essere liberato integralmente da tutti i debiti, sempre che l’indebitamento non sia stato causato con dolo o colpa grave. Infine, l'”Esdebitazione del debitore incapiente” consente a un debitore nullatenente di liberarsi una volta nella vita da tutti i debiti non soddisfatti dopo l’esecuzione dei suoi beni, qualora l’indebitamento non sia stato causato con dolo o colpa grave.

Gli strumenti sopra menzionati possono offrire una via d’uscita in situazioni di grave indebitamento. La scelta della soluzione più adatta deve essere basata su un’analisi accurata del debito e delle circostanze personali, professionali ed economiche del debitore. In queste circostanze, l’assistenza di un professionista è fondamentale per guidare il debitore attraverso la complessità del sistema legale e per assicurare che ogni decisione sia presa nell’interesse migliore del debitore.

In conclusione, la gestione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate richiede una strategia ben ponderata e un’analisi approfondita. Mentre la rateizzazione può offrire una soluzione immediata e gestibile, la prescrizione e le procedure per il sovraindebitamento possono offrire soluzioni più definitive in situazioni più complesse. In ogni caso, è fondamentale che i debitori affrontino i propri debiti con una strategia chiara e informata, considerando le varie opzioni a loro disposizione e, quando necessario, ricorrendo all’assistenza di professionisti esperti. In tal modo, è possibile affrontare e superare le sfide rappresentate dai debiti con l’Agenzia delle Entrate, lavorando verso una soluzione che permetta di ripristinare la stabilità finanziaria e di ritrovare la serenità nella vita quotidiana.

Ma ora ad approfondire punto per punto.

Come Funziona La Rateizzazione Dei Debiti Con L’Agenzia Delle Entrate?
Affrontare i debiti con l’Agenzia delle Entrate può sembrare un compito arduo, ma un approccio efficace e spesso utilizzato è la rateizzazione del debito. Questo metodo consente di suddividere l’importo dovuto in rate più gestibili, diluendo il carico finanziario nel tempo. Per i debitori, questa può essere una soluzione vitale che consente loro di rimanere in regola con le loro responsabilità fiscali senza sopportare l’onere immediato di un pagamento forfettario elevato.

Il processo di rateizzazione inizia con la presentazione di una richiesta all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Generalmente, i debitori possono optare per una rateizzazione automatica che permette la divisione del debito in 72 rate mensili, equivalenti a un periodo di sei anni. Per coloro che affrontano difficoltà particolarmente gravi, è disponibile anche una rateizzazione straordinaria che estende il periodo di pagamento fino a 120 rate, ovvero dieci anni. Questa flessibilità è cruciale, in quanto consente ai debitori di adattare il piano di rimborso alle proprie capacità finanziarie.

Uno degli aspetti più positivi della rateizzazione è che fornisce una soluzione immediata. Non appena viene concordato un piano di rateizzazione, il debitore inizia a ripagare il debito in modo più sostenibile, evitando ulteriori accumuli di interessi e sanzioni e riducendo il rischio di azioni legali più severe, come il pignoramento dei beni. Inoltre, la rateizzazione può essere un’opzione accessibile senza la necessità di assistenza professionale, il che la rende una scelta praticabile per molti debitori.

Tuttavia, la rateizzazione presenta anche alcuni svantaggi. Innanzitutto, il debitore è vincolato a pagare l’intero ammontare del debito, oltre agli interessi accumulati. Questo significa che, sebbene il debito venga suddiviso in pagamenti più piccoli, l’importo totale pagato nel tempo potrebbe essere significativamente più elevato rispetto al pagamento di una somma forfettaria. Inoltre, mantenere i pagamenti regolari può essere una sfida, specialmente in tempi di incertezza economica o di instabilità finanziaria. Se un debitore non riesce a mantenere il piano di rateizzazione, può trovarsi ad affrontare azioni legali aggiuntive e ulteriori oneri finanziari.

In sintesi, la rateizzazione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate è uno strumento flessibile che può fornire un sollievo immediato a coloro che sono sopraffatti dai loro debiti fiscali. Offre un percorso per gestire il debito in modo più sostenibile, dando ai debitori il tempo e lo spazio necessari per rimettere in ordine le loro finanze. Tuttavia, è importante considerare attentamente la capacità di sostenere i pagamenti rateali nel lungo termine e valutare se questa opzione sia effettivamente la soluzione più vantaggiosa in base alle proprie circostanze finanziarie.

Ora concentriamoci su quelli che sono i vantaggi e gli svantaggi della rateizzazione dei debiti con l’ex Equitalia.

Quali Sono I Vantaggi e Gli Svantaggi della Rateizzazione dei debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate?
La rateizzazione dei debiti fiscali con l’Agenzia delle Entrate è una pratica comune e spesso una scelta necessaria per molti debitori, ma come ogni strategia finanziaria, presenta sia vantaggi che svantaggi che devono essere attentamente valutati.

Cominciamo dai vantaggi. Il più evidente è la gestibilità del debito. Suddividendo l’importo dovuto in rate mensili, il debitore può adattare il pagamento del debito alle proprie capacità finanziarie, riducendo il rischio di un impatto negativo immediato sulle proprie finanze. Questo permette una certa tranquillità mentale e una pianificazione finanziaria più chiara. Inoltre, la rateizzazione impedisce l’accumulo di ulteriori sanzioni e interessi, stabilizzando il debito e consentendo al debitore di avere un quadro chiaro dell’ammontare totale da rimborsare. Un altro vantaggio significativo è l’accessibilità di questa opzione; la rateizzazione può essere richiesta senza la necessità di consulenza legale o finanziaria, rendendola un’opzione praticabile per un ampio spettro di debitori.

D’altra parte, ci sono anche degli svantaggi da considerare. Il primo è che, pur dilazionando i pagamenti, la rateizzazione non riduce l’ammontare complessivo del debito. In alcuni casi, la diluizione del debito nel tempo può portare a pagare una somma complessiva maggiore, a causa degli interessi che continuano ad accumularsi sul saldo residuo. Inoltre, il mantenimento dei pagamenti regolari può essere impegnativo nel lungo periodo, specialmente in situazioni di instabilità finanziaria o economica. Se il debitore non riesce a rispettare il piano di rateizzazione, potrebbe ritrovarsi di fronte a conseguenze più gravi, come azioni legali più aggressive da parte dell’Agenzia delle Entrate, compresi potenziali pignoramenti.

Un altro aspetto che merita considerazione è che la rateizzazione non rappresenta una soluzione definitiva al problema del debito. È piuttosto un modo per gestire e contenere il debito nel breve periodo, ma non elimina la responsabilità di rimborsare l’intero importo dovuto. Questo può avere un impatto sulle future decisioni finanziarie e sulla capacità di investimento del debitore, limitando le sue opzioni economiche fino al completo saldo del debito.

In sintesi, la rateizzazione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate può essere un’ottima strategia per rendere più gestibili le obbligazioni fiscali immediate, soprattutto per coloro che non sono in grado di effettuare un pagamento forfettario. Tuttavia, è fondamentale considerare attentamente sia i vantaggi che gli svantaggi prima di scegliere questa opzione, valutando sia le proprie capacità finanziarie a lungo termine che le potenziali implicazioni future di questa scelta. Per alcuni, potrebbe essere la soluzione ideale per evitare un’immediata crisi finanziaria; per altri, potrebbe significare rimanere legati a un debito per un periodo prolungato.

Ora concentriamoci sul concetto di prescrizione dei debiti con il Fisco.

Come Funziona La Prescrizione Dei Debiti Con Il Fisco Nel 2024?
L’opzione della prescrizione dei debiti fiscali rappresenta un’altra via che può essere esplorata nella gestione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate. La prescrizione si riferisce al fenomeno giuridico per cui, dopo un determinato periodo di tempo, un debito non può più essere oggetto di richiesta di pagamento da parte del creditore, in questo caso l’Agenzia delle Entrate. In altre parole, una volta che il debito raggiunge la “data di scadenza” prevista dalla legge, il creditore perde il diritto di riscuoterlo.

In Italia, la durata del periodo di prescrizione varia a seconda del tipo di debito. Per esempio, la prescrizione per le imposte principali come IRPEF, IRES, IVA e IRAP è generalmente di dieci anni, mentre per le sanzioni e gli interessi si riduce a cinque anni. Questo significa che, se l’Agenzia delle Entrate non inizia un’azione di recupero entro questi periodi, il debito diventa prescritto e non può più essere legalmente richiesto.

Valutare la possibilità di far valere la prescrizione può essere un’opzione vantaggiosa per i debitori, specialmente in situazioni in cui la somma del debito è significativa. Se un debito è prescritto, la responsabilità di pagamento cade e il debitore è legalmente esonerato dal suo obbligo. Questo può rappresentare una notevole liberazione finanziaria e può essere un fattore decisivo nel ripristinare la stabilità economica di un individuo o di un’impresa.

Tuttavia, far valere la prescrizione non è un processo semplice e comporta alcune sfide. Primo fra tutti, richiede un’analisi accurata e dettagliata del debito, includendo la data in cui il debito è stato originariamente accertato e ogni azione intrapresa dall’Agenzia delle Entrate per riscuoterlo. Questo processo può richiedere una notevole conoscenza del diritto fiscale e spesso necessita dell’assistenza di un avvocato o di un consulente fiscale specializzato.

Inoltre, far valere la prescrizione richiede l’avvio di un processo legale, in quanto spetta al debitore dimostrare che il debito è effettivamente prescritto. Questo significa affrontare una causa contro l’Agenzia delle Entrate, con tutti i costi e i tempi che ciò comporta. Pertanto, anche se la prescrizione può portare alla cancellazione del debito, deve essere considerata attentamente, valutando sia le possibilità di successo che l’impatto finanziario e temporale del processo legale.

In conclusione, la prescrizione offre un’opportunità potenzialmente significativa per i debitori di liberarsi dei debiti fiscali. Tuttavia, richiede una valutazione attenta e un’approfondita conoscenza delle leggi fiscali, oltre alla volontà di intraprendere un percorso legale che può essere lungo e complicato. Per i debitori che affrontano grandi somme di debito fiscale e che hanno la possibilità di dimostrare che questi debiti sono prescritti, può rappresentare una via verso la liberazione finanziaria.

Ora passiamo ad un altro concetto molto importante, il cosiddetto sovraindebitamento.

Come Funziona Il Sovraindebitamento Nel 2024?
Nel percorso di gestione dei debiti, una situazione particolarmente critica si verifica quando un individuo o un’azienda si trova in condizioni di sovraindebitamento. Questa situazione si presenta quando il livello del debito supera la capacità di pagamento del debitore, rendendo praticamente impossibile per lui o per lei soddisfare le proprie obbligazioni finanziarie attraverso mezzi ordinari. In questi casi, il debito non è solo un onere finanziario, ma diventa un ostacolo insormontabile che impatta tutte le sfere della vita personale e professionale.

Il sovraindebitamento è una condizione che può colpire qualsiasi persona, indipendentemente dal reddito o dalla posizione sociale. Può essere il risultato di una varietà di circostanze, come decisioni di investimento errate, perdita di lavoro, malattie, divorzi o semplicemente l’accumulo progressivo di debiti a causa di condizioni economiche avverse. Qualunque ne sia la causa, il sovraindebitamento può lasciare il debitore in uno stato di costante ansia e incertezza, spesso accompagnato dalla vergogna e dall’isolamento.

In Italia, il fenomeno del sovraindebitamento ha ricevuto attenzione legislativa, con l’introduzione di norme specifiche che forniscono agli individui e alle imprese in questa situazione vie legali per affrontare e potenzialmente superare le loro difficoltà finanziarie. La legge n. 3 del 2012, sostituita dal Decreto Legislativo n. 14 del 2019, ha introdotto strumenti giudiziari volti a supportare i soggetti sovraindebitati. Questi strumenti includono il Concordato Minore, il Piano di Ristrutturazione dei debiti del Consumatore, la Liquidazione controllata, e l’Esdebitazione del debitore incapiente.

Queste procedure permettono ai debitori di presentare ai loro creditori, compresa l’Agenzia delle Entrate, piani di rimborso o proposte di accordo che riflettano la loro attuale capacità finanziaria. Ad esempio, attraverso il Piano di Ristrutturazione, un debitore può proporre un piano di rientro dei debiti che sia sostenibile in base alle proprie condizioni economiche. Alternativamente, con la procedura di Liquidazione controllata, il debitore può cedere i propri beni ai creditori in cambio della cancellazione del debito residuo.

Uno degli aspetti più significativi di queste procedure è l’Esdebitazione, che permette al debitore, una volta soddisfatte determinate condizioni, di liberarsi dai debiti non saldati, offrendo una sorta di “nuova partenza”. È importante notare che l’accesso a queste procedure è subordinato al rispetto di specifici criteri e alla valutazione da parte di un tribunale, che verifica la fattibilità e l’equità delle proposte presentate dal debitore.

In sintesi, la situazione di sovraindebitamento è una delle sfide più difficili che un debitore può affrontare. Tuttavia, grazie alle leggi e ai regolamenti introdotti in Italia, esistono ora strade legali che possono offrire una soluzione a chi si trova in questa situazione disperata. Queste procedure forniscono una via per ridurre o risolvere il debito in un modo che è sia praticabile per il debitore che equo per i creditori, dando ai debitori sovraindebitati una possibilità di riscattarsi e ricominciare.

Ora concentriamoci sugli strumenti legali per i cosiddetti debiti ingestibili.

Quali Sono Gli Strumenti Legali per i Debiti Ingestibili?
Quando si affrontano debiti ingestibili, specialmente con l’Agenzia delle Entrate, l’Italia offre diversi strumenti legali che possono fornire un sollievo significativo ai debitori sovraindebitati. Queste soluzioni, introdotte per aiutare coloro che si trovano in situazioni finanziarie critiche, offrono diversi percorsi per la gestione e potenzialmente la risoluzione dei debiti insostenibili.

Uno di questi strumenti è il “Concordato Minore”, una procedura che consente ai debitori di proporre un accordo ai loro creditori per il pagamento di una parte del debito. Questo strumento è particolarmente utile per le piccole imprese e i professionisti, consentendo loro di negoziare i termini del debito in un modo che rispecchi la loro situazione finanziaria attuale, senza dover affrontare la liquidazione totale.

Un altro strumento importante è il “Piano di Ristrutturazione dei debiti del Consumatore”. Questa procedura permette ai debitori privati di presentare un piano dettagliato per il rimborso dei loro debiti, basato sulla loro effettiva capacità di pagamento. Questo piano deve essere realistico e fattibile, offrendo ai creditori la possibilità di recuperare una parte del credito in un periodo di tempo più lungo, ma in un modo che sia gestibile per il debitore.

Per i debitori che non sono in grado di adempiere a nessuna delle due opzioni sopra menzionate, esiste la “Liquidazione controllata”. Questa procedura permette ai debitori di liquidare i propri beni sotto il controllo di un organismo giudiziario, utilizzando il ricavato per pagare i creditori. Sebbene questa opzione possa comportare la perdita di beni significativi, offre anche la possibilità di liberarsi dai debiti e di ricominciare da capo.

Infine, c’è l'”Esdebitazione del debitore incapiente”, una procedura che può offrire un vero e proprio salvagente per i debitori che non hanno più risorse finanziarie o beni da liquidare. Attraverso questa procedura, i debitori possono essere completamente liberati dai loro debiti, dando loro l’opportunità di iniziare una nuova vita senza il peso del debito passato. Questo strumento è di cruciale importanza in quanto rappresenta una forma di tutela sociale per i debitori più vulnerabili, assicurando che non siano permanentemente schiacciati dal peso dei loro debiti.

Ciascuna di queste procedure offre un approccio diverso per affrontare i debiti ingestibili e richiede un’analisi attenta della situazione finanziaria del debitore. È fondamentale che i debitori considerino attentamente quale strumento sia il più adatto alle loro specifiche circostanze e, idealmente, cercare la consulenza di un esperto legale o finanziario. La scelta della giusta procedura può fare la differenza tra una gestione del debito soffocante e una soluzione sostenibile che permetta una nuova partenza finanziaria.

Conclusioni e Come Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Esperti In Cancellazione Debiti Con L’Agenzia Delle Entrate e Riscossione

In conclusione, affrontare e gestire i debiti con l’Agenzia delle Entrate è una sfida che richiede comprensione, pazienza e un approccio strategico. La rateizzazione dei debiti, la prescrizione, e i vari strumenti legali per i debiti ingestibili, come il Concordato Minore, il Piano di Ristrutturazione dei debiti del Consumatore, la Liquidazione controllata e l’Esdebitazione, rappresentano diverse vie attraverso cui i debitori possono trovare sollievo e soluzioni praticabili alle loro difficoltà finanziarie.

La rateizzazione offre una soluzione immediata e gestibile per ridurre l’impatto dei debiti, permettendo ai debitori di suddividere il pagamento in rate più piccole. Anche se non riduce l’ammontare totale del debito, fornisce una soluzione praticabile per molti che non possono affrontare un pagamento forfettario. La prescrizione, d’altra parte, offre una possibile via d’uscita legale per i debiti antichi, ma richiede una valutazione giuridica e può comportare una procedura legale complessa e lunga.

Per coloro che affrontano situazioni di sovraindebitamento, dove la rateizzazione e la prescrizione non sono opzioni realistiche, i vari strumenti legali introdotti dalla normativa italiana offrono opportunità significative per una risoluzione più radicale del problema del debito. Questi strumenti, progettati per affrontare specifici scenari di debito e situazioni finanziarie, possono offrire ai debitori una seconda possibilità, consentendo loro di riorganizzare, ridurre o, in alcuni casi, cancellare i loro debiti.

La scelta della strategia migliore per gestire i debiti con l’Agenzia delle Entrate dipenderà dalle circostanze individuali del debitore, dalla natura e dall’ammontare dei debiti e dalla capacità finanziaria presente e futura. In molti casi, la consulenza di un esperto legale o finanziario può essere essenziale per navigare nel complesso panorama legale e fiscale e per scegliere il percorso più appropriato.

In ogni caso, è fondamentale affrontare i debiti con l’Agenzia delle Entrate con un atteggiamento proattivo e informato. Ignorare il problema o sperare che si risolva da solo può portare a conseguenze più gravi e limitare le opzioni disponibili. Una gestione tempestiva e ben considerata dei debiti può non solo evitare stress e ansia ma anche aprire la strada a una situazione finanziaria più stabile e sostenibile.

In ultima analisi, la gestione dei debiti fiscali è un equilibrio tra il rispetto delle proprie obbligazioni finanziarie e la salvaguardia della propria stabilità finanziaria e benessere. Le soluzioni offerte dalla legge italiana forniscono diverse opzioni per raggiungere questo equilibrio, permettendo ai debitori di trovare vie per uscire dal ciclo del debito e per iniziare un nuovo capitolo della loro vita finanziaria.

In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

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Giuseppe Monardo

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