In Italia, i decreti ingiuntivi sono strumenti legali utilizzati per la riscossione di debiti ritenuti certi, liquidi ed esigibili.
Quando un creditore rivendica un debito non contestato, può richiedere al giudice di emettere un decreto ingiuntivo, che ordina al debitore di pagare.
Il debitore ha la possibilità di opporsi a questo decreto entro un termine stabilito, solitamente quaranta giorni dalla notifica. L’opposizione apre la strada a un processo più dettagliato, dove entrambe le parti possono presentare ulteriori prove.
In tal senso, la Riforma Cartabia ha portato cambiamenti significativi nel processo civile italiano, con particolare attenzione alla procedura di opposizione a decreto ingiuntivo.
Ma andiamo per punti.
Che Cos’è un Decreto Ingiuntivo: Il decreto ingiuntivo è un provvedimento emesso dal giudice che ordina il pagamento di un credito ritenuto certo, liquido ed esigibile. Viene emesso in seguito al deposito di un ricorso monitorio da parte del creditore.
Opposizione a Decreto Ingiuntivo: L’opposizione a un decreto ingiuntivo consente al debitore di contestare la richiesta di pagamento. Deve essere presentata entro quaranta giorni dalla notifica del decreto.
Impatto della Riforma Cartabia: La Riforma Cartabia, entrata in vigore il 28 febbraio 2023, ha introdotto l’obbligo per il creditore di procedere alla mediazione obbligatoria in caso di opposizione a decreto ingiuntivo.
Abolizione della Formula Esecutiva: Una delle principali novità è l’abolizione della “formula esecutiva”, semplificando il processo di notifica e esecuzione del decreto ingiuntivo.
In tal senso, la “formula esecutiva” è un elemento cruciale nel contesto giuridico italiano, in particolare nel processo di esecuzione dei decreti ingiuntivi.
Si tratta di una formula legale che viene apposta su un documento, come un decreto ingiuntivo, conferendogli carattere esecutivo. Questo significa che il documento diventa un titolo esecutivo, che autorizza il creditore a procedere con l’esecuzione forzata, come il pignoramento, per recuperare il debito.
Tuttavia, con l’introduzione della Riforma Cartabia, ci sono state significative modifiche in questo ambito.
La riforma ha eliminato la necessità per il creditore di richiedere specificatamente l’apposizione della “formula esecutiva” sul decreto ingiuntivo.
Questo cambiamento ha semplificato il processo di esecuzione, riducendo la burocrazia e accelerando la possibilità per i creditori di procedere al recupero dei crediti.
In pratica, il decreto ingiuntivo emesso dal giudice diventa immediatamente esecutivo, senza necessità di ulteriori formalità, a meno che la legge non disponga diversamente. Questa modifica mira a rendere più efficiente il processo di esecuzione in Italia, facilitando la riscossione dei debiti da parte dei creditori.
Cambiamenti nella Cognizione Sommaria e Piena: La riforma ha poi ridefinito le fasi di cognizione sommaria (monitoria) e piena (opposizione), con nuove regole per l’avvio del procedimento di opposizione al decreto ingiuntivo.
Con l’introduzione della Riforma Cartabia difatti, sono state apportate alcune modifiche significative al procedimento di opposizione ai decreti ingiuntivi in Italia. Ecco le nuove regole principali:
- Mediazione Obbligatoria: Una delle principali novità è l’introduzione dell’obbligo di mediazione. Dopo la notifica dell’opposizione al decreto ingiuntivo, il creditore (colui che ha presentato il ricorso monitorio) è ora tenuto ad avviare un procedimento di mediazione obbligatoria. Questo passaggio è diventato una condizione necessaria per la prosecuzione del procedimento di opposizione.
- Modifiche al Processo di Opposizione: Prima della Riforma Cartabia, l’opposizione al decreto ingiuntivo veniva introdotta tramite un atto di citazione. Ora, se l’opposizione viene formulata al Giudice di Pace, il procedimento deve essere introdotto tramite un ricorso semplificato, secondo le regole del processo semplificato di cognizione. Se, invece, l’opposizione è rivolta al Tribunale, rimane l’uso dell’atto di citazione, ma con le modifiche introdotte dalla riforma.
- Sospensione Feriale dei Termini: Il termine per avviare la fase di opposizione, che è di 40 giorni dalla notifica del decreto, è soggetto alla sospensione feriale. Ciò significa che in periodi specifici, come le vacanze estive, questo termine è sospeso e riprende dopo il periodo di sospensione.
- Approccio Semplificato per Giudice di Pace: Quando l’opposizione è presentata al Giudice di Pace, la procedura segue un processo semplificato di cognizione, rendendo il procedimento meno oneroso e più accessibile.
Queste modifiche mirano a semplificare e rendere più efficiente il processo di opposizione a decreto ingiuntivo, incoraggiando la risoluzione delle controversie attraverso la mediazione e riducendo il carico sui tribunali.
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La Riforma Cartabia ha semplificato e reso più efficiente la procedura di opposizione a decreto ingiuntivo, enfatizzando l’importanza della mediazione nel risolvere le controversie relative ai debiti.
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