In Italia, la questione dei debiti bancari è un argomento di grande attualità e rilevanza, soprattutto in un periodo in cui l’economia nazionale si trova a fronteggiare le sfide poste da una congiuntura economica complessa e da un contesto globale in rapida evoluzione. La crisi economica degli ultimi anni ha lasciato segni profondi nel tessuto produttivo e sociale del paese, portando a un incremento dei casi di insolvenza e di difficoltà nel rispetto degli impegni finanziari assunti sia da privati che da aziende.
La gestione dei debiti diventa quindi una questione centrale per la sostenibilità finanziaria delle famiglie e delle imprese. Le banche, in qualità di principali attori nel mercato del credito, si trovano a gestire un crescente volume di crediti in sofferenza, ovvero quei prestiti per i quali è ragionevolmente prevedibile un mancato recupero delle somme prestate. In risposta a questa situazione, gli istituti di credito hanno messo a punto strategie di gestione del rischio creditizio sempre più sofisticate, tra cui la cessione dei crediti non riscossi a società specializzate nel recupero crediti.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa succede quando c’è un debito con la banca e come poter gestire la situazione.
Da questo punto di vista, la prima cosa che un istituto può fare è la cessione dei crediti passivi.
Le banche, nell’ambito della loro attività di recupero crediti, possono decidere di cedere i crediti non riscossi ad altre banche o a società specializzate nel recupero crediti. Questa pratica, nota come cessione del credito, è un’operazione finanziaria che consente all’istituto di credito originario di liquidare immediatamente crediti che altrimenti potrebbero rimanere inesigibili per lungo tempo. Per il debitore, tuttavia, questa può trasformarsi in una situazione complicata, in quanto si trova a dover interagire con nuovi interlocutori che cambiano frequentemente, rendendo la comunicazione frammentaria e spesso inefficace.
Ma allora come risolvere?
La soluzione più comune è la transazione a saldo e stralcio.
Questo accordo consente al debitore di chiudere la propria esposizione debitoria pagando una somma inferiore rispetto al debito originario. Tale pratica richiede una negoziazione accurata e la stipula di un accordo scritto che garantisca che, una volta pagato l’importo concordato, la banca o la società di recupero crediti non possa avanzare ulteriori pretese. È una soluzione che può risultare vantaggiosa per entrambe le parti: il creditore recupera una parte del credito che altrimenti potrebbe non riscuotere, mentre il debitore si libera del debito residuo con un esborso ridotto.
Attenti però alla potenziale posizione dei condebitori!
Quando si parla di debiti condivisi, come nel caso di un mutuo contratto da più persone, è importante considerare la posizione di tutti i condebitori. Se uno dei debitori raggiunge un accordo di “saldo e stralcio” con la banca, gli altri condebitori rimangono responsabili per la parte residua del debito. In assenza di un accordo che includa tutti i condebitori, la banca può continuare a richiedere il saldo ai restanti debitori, che si trovano a dover fronteggiare l’intero debito residuo.
In tal senso la cosiddetta solidarietà passiva è una condizione per cui, in presenza di più debitori, ciascuno di essi può essere chiamato a rispondere per l’intero debito, non solo per la propria quota parte. Questo significa che la banca può decidere di agire legalmente contro uno qualsiasi dei debitori per l’intero importo dovuto, senza dover frazionare la richiesta di pagamento. Questa situazione può avere conseguenze significative, in quanto può portare al pignoramento di beni o redditi di uno dei debitori per l’intero importo del debito.
Ma si prescrivono i debiti con la banca?
A tal riguardo, il diritto di una banca di richiedere il pagamento di un debito è soggetto a prescrizione, che di norma è decennale per i contratti bancari.
Tuttavia, la banca può interrompere la prescrizione con specifici atti legali, come l’invio di una raccomandata di messa in mora, la notifica di un decreto ingiuntivo, o l’avvio di un’esecuzione forzata. In caso di interruzione, il termine decennale ricomincia a decorrere dal momento dell’interruzione, prolungando di fatto il periodo in cui la banca può esercitare il proprio diritto di credito.
Conclusioni e Possiamo Aiutarti In Studio Monardo, Gli Avvocati Specialisti In Debiti Bancari
La gestione dei debiti bancari richiede una strategia informata e proattiva. È essenziale mantenere una comunicazione aperta e costruttiva con la banca o con le società di recupero crediti e valutare tutte le opzioni legali e finanziarie disponibili. In alcuni casi, può essere consigliabile cercare il supporto di un avvocato specializzato in diritto bancario per negoziare le condizioni più favorevoli e per navigare con competenza attraverso le complessità del sistema bancario e legale.
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