Può essere pignorato il conto corrente con all’interno l’ultimo stipendio?
Ci sono dei limiti al pignoramento dell’ultimo stipendio?
Quando un conto corrente non può essere pignorato?
A tutte queste domande risponde l’Avvocato Monardo in qualità di avvocato specializzato in pignoramenti e debiti.
Da questo punto di vista, come ben sai, se hai ricevuto cartelle di pagamento negli ultimi anni il vero spauracchio è sempre il pignoramento dei beni.
L’agenzia delle entrate e riscossione può pignorare qualsiasi bene personale, l’auto, la moto, i beni mobili ma soprattutto può pignorare lo stipendio direttamente alla fonte ed entro i limiti di legge.
Ma cosa accade se viene pignorato il conto corrente con all’interno l’ultimo stipendio?
Come noto, il creditore può pignorare qualsiasi bene e quindi anche i conti correnti.
Una volta ricevuto il pignoramento, il debitore deve sanare la propria posizione debitoria e pagare il dovuto entro 60 giorni dalla notifica.
Però con l’introduzione del c.d. Decreto del Fare (con cui è stato modificato l’articolo 72 ter (Limiti di pignorabilità) del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, numero 602, vede l’aggiunta del comma 2 bis), l’ultimo emolumento lavorativo a disposizione del debitore, non può mai subire pignoramento.
Ripeto: il debitore non può mai subire il pignoramento dell’ultimo stipendio.
Questo vuol dire che il pignoramento può essere effettuato anche sulle somme depositate sul conto corrente, a esclusione dell’ultimo stipendio o salario che resta sempre disponibile per qualsiasi necessità del debitore.
Quindi in caso di errori o abusi, il debitore può presentare opposizione al giudice competente se ritiene per contestare le irregolarità o le illegittimità dell’agente della riscossione, anche al fine di evitare che il terzo trattenga le somme pignorate.
Da questo punto di vista, se hai subito un pignoramento e necessiti dell’aiuto di uno studio di avvocati esperti in pignoramenti e debiti, allora richiedici un primo video consulto gratuito qui.
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