Come Funziona Un Contenzioso Tributario (e Come Vincere): Ne Parliamo Con L’Avvocato

Che cos’è un contenzioso tributario?

Come funziona un contenzioso tributario punto per punto?

E cosa più importante… come faccio a vincere un ricorso davanti alla Commissione Tributaria?

Queste sono tutte domande importanti per chiunque, cittadino o imprenditore, abbia subito da parte del Fisco potenziali atti illegittimi e spesso concretamente infondati e dal momento che in Studio Monardo tutto questo è il nostro pane quotidiano, cerchiamo in questo articolo di spiegarvelo in maniera facile facile.

Perciò, sostanzialmente, il contenzioso tributario non è altro che tutto quell’iter che parte dalla possibilità di impugnare entro 60 giorni un atto che il Fisco ti ha scatenato addosso, come ad esempio un avviso di accertamento.

Tu in pratica, aiutato da un avvocato esperto in contenzioso, hai capito che quel singolo atto è concretamente illegittimo o addirittura infondato, ed hai 60 giorni per opporti presso la tua Commissione Tributaria Provinciale di appartenenza.

Obiettivo? L’annullamento del provvedimento.

Ma come lo fai?

A partire dal 1° luglio 2019 sei obbligato a farlo attraverso un processo telematico tributario perché la giustizia oltre ad essere complessa è stata anche digitalizzata e perciò niente più carta, ma solo redazione e presentazione di atti di processo in forma telematica con firma digitale, casella di posta PEC ed utilizzo dei vari applicativi con il quale sarà costituito il tuo personale fascicolo processuale informatico.

Insomma, già le prime difficoltà.

A dire il vero esistono dei casi eccezionali che ti permettono un deposito cartaceo, e non sono obbligati alla modalità telematica coloro che hanno la possibilità di difendersi senza un’assistenza tecnica (che naturalmente non è la migliore scelta che tu possa fare).

Detto questo, ogni contenzioso tributario ha un costo chiamato contributo unificato che varia in base all’ammontare dello stesso che come tutti i ricorsi, ovviamente, può essere rigettato e quindi ti spingerà ad agire prima in Appello e poi in Cassazione.

Il contributo unificato è solo una piccola porzione di quelli che saranno i costi ma va sempre messa in conto e sono precisamente 30€ se la controversia non supera i 2.582,28€, 60 tra 2.582,28 e 5.000, 120 € tra 5.000 e 25.000 oppure se non sei in grado di precisare il valore, 250€ tra i 25.000 e 75.000, 500 tra 75.000 e 200.000 ed infine 1,500 se il valore della controversia è superiore ai 200.000€.

In tal senso, il valore della controversia racchiude l’ammontare del tributo al netto di tutte le sanzioni previste e degli interessi maturati e se invece la controversia è solo in merito alle sanzioni, riguarderà esclusivamente quest’ultime.

Per questo motivo prima di fare un contenzioso è sempre meglio capire se ci sono possibilità reali di vincere ed è proprio a questo che serve il Metodo “Fatti Rimborsare®” dello Studio Monardo di cui ti parleremo a breve.

Ma perché pensarci almeno due volte?

Perché a volte invece dello scontro è preferibile agire con un’istanza di mediazione che costa sicuramente meno rispetto all’eventuale torto che pensi di aver ricevuto come cittadino o come imprenditore.

Ma torniamo a noi e a come avviene questo benedetto processo tributario.

Abbiamo detto che devi impugnare l’atto entro 60 giorni e che devi agire di fronte alla Commissione Tributaria, ma come è costruito questo ricorso?

Innanzitutto, oltre all’atto che vuoi contestare e all’oggetto della domanda, devi essere estremamente preciso, se non dire puntiglioso, per quanto riguarda quelle che sono le motivazioni inerenti al ricorso.

Senza delle motivazioni redatte a puntino da un avvocato tributarista, si va poco lontano.

A questi elementi al ricorso poi va aggiunto il nome e cognome dell’avvocato tributarista con la sua PEC, l’ufficio responsabile che potenziale ha emesso l’atto potenzialmente non legittimo, e ovviamente il tuo codice fiscale e la Commissione Tributaria di appartenenza.

Ma che succede una volta fatto il ricorso?

Purtroppo il ricorso non implica la sospensione immediata di quelli che sono gli effetti giuridici dell’atto del Fisco che tu non ritiene legittimi, ma allo stesso tempo puoi richiederla motivando punto per punto il danno irreparabile che l’atto ha generato.

Ma fatto il ricorso che succede?

Arriva la sentenza di 1° grado della tua Commissione Tributaria Provinciale.

Se vinci ok.

Se non vinci puoi impugnarla entro 60 giorni dalla notifica della sentenza e quindi agire in tutti i successivi gradi di giudizio a partire dall’Appello.

E se non è stata notificata la sentenza?

In questo caso il termine è di 6 mesi dalla pubblicazione della sentenza.

E se perdi anche in appello?

Allora puoi fare ricorso in Cassazione con un avvocato iscritto all’albo con procura speciale ma se e solo se, con l’aiuto di un esperto tributarista, hai rilevato delle violazioni delle norme sulla competenze, delle violazioni delle norme di diritto o una loro applicazione non corretta, delle motivazioni del rigetto contraddittorie o non sufficienti ed infine se la sentenza o il procedimento risultano nulli.

Questo è l’iter procedurale classico di un contenzioso tributario.

Ma puoi realmente vincere?

Da questo punto di vista, le statistiche riguardo al contenzioso tributario sono piuttosto chiare.

Il report elaborato dai tecnici del Ministero dell’Economia e Finanza e relativo al periodo gennaio-marzo 2022 dice palese che circa nel 50 dei casi l’Ente impositore perde e tu vinci, almeno in parte.

Per farla semplice, una volta su due le sentenze sono favorevoli o in tutto o in parte a favore del singolo contribuente.

E sai quant’è il controvalore?

800 milioni di €.

E per farti capire l’andazzo, i ricorsi del 1° trimestre del 2022 sono aumentati del +55% rispetto a quelli del 2021 ma non solo, perché questo numero a nostro parere aumenterà esponenzialmente e per due motivi connessi tra loro.

Il 1° motivo è l’attivazione nel 2022 di Vera, l’algoritmo antievasione appena lanciato dal Fisco che controlla dichiarazione dei redditi, conti correnti, accessi alle cassette di sicurezza, registri immobiliari, pagamenti online, app per l’acquisto e molto altro ancora cercando di scovare sulla base di paradigmi preventivi eventuali comportamenti di tipo fraudolento.

E, mettere in mano ad un algoritmo tutti questi dati, al fine di ottenere con la massima velocità temporale delle liste selettive che l’Agenzia delle Entrate utilizzerà per la sua attività di controllo, è una decisione quanto meno discutibile.

Pensare che un algoritmo pur avanzato riesca a prenderci sempre è solo una mera ipotesi di lavoro e probabilmente quello che succederà sarà l’invio successivo di atti su cui fioccheranno potenzialmente migliaia i ricorsi.

A questo si aggiunge una crisi economica profonda che non farà altro che produrre condizioni debitorie e potenzialmente atti e ricorsi.

Insomma, questa è la situazione e non dobbiamo girarci troppo attorno perché o decidi di farti affiancare da veri esperti in contenzioso, avvocati che fanno questo dalla mattina alla sera, o la possibilità di venir fuori da situazioni complesse è ridotta praticamente al lumicino.

Da questo punto di vista, lo Studio Monardo è composto da avvocati specializzati in contenzioso, cartelle esattoriali e pignoramenti.

L’Avvocato Monardo coordina avvocati e commercialisti esperti in ambito nazionale nel campo del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e rientra tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi).

Ha ottenuto poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).

Perciò quello che facciamo dalla mattina alla sera è difenderti dall’Agenzia delle Entrate Riscossione e in generale dal Fisco attraverso il nostro specifico metodo di lavoro che abbiamo maturato in 16 anni di aiuto costante a imprenditori e cittadini come te.

Questo metodo di lavoro si chiama “Fatti Rimborsare®” e ti permette di comprendere in anticipo il Grado Di Soccombenza (GDS) del tuo eventuale ricorso contro il Fisco per capire se ci sono possibilità di agire oppure no.

In pratica la nostra analisi ti dice preventivamente se puoi agire e potenzialmente vincere attraverso un ricorso o non ne vale la pena e non hai bisogno di impelagarti in costi e processi sostanzialmente inutili.

“Fatti Rimborsare®” ti dice se puoi farcela e a questo punto puoi agire attraverso i nostri avvocati che conoscono preventivamente ogni dettaglio per un’eventuale contenzioso o semplicemente per una soluzione meno “invasiva” e più veloce come un’istanza di mediazione.

Insomma facciamo questo lavoro tutti i giorni e lo facciamo al minimo tariffario per etica di studio e perciò avrai sempre la massima competenza possibile ad un costo che sicuramente ti potrai permettere.

Noi siamo qui.

E ti possiamo aiutare.

Qui tutti i modi per contattarci il prima possibile:

Whatsapp

377.0256873

Attivo tutti i giorni h24

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0963.44970

Leggi con attenzione: se in questo momento ti trovi in difficoltà con il Fisco ed hai la necessità di una veloce valutazione sulle tue cartelle esattoriali e sui debiti, non esitare a contattarci. Ti aiuteremo subito. Scrivici ora su whatsapp al numero 377.0256873 oppure invia una e-mail a info@fattirimborsare.com. Ti ricontattiamo entro massimo un’ora e ti aiutiamo subito.

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La consulenza fisica, a differenza da quella esclusivamente digitale, avviene sempre a partire da due settimane dal primo contatto.

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Giuseppe Monardo

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