Cosa vuol dire essere protestati?
Chi è protestato può aprire un conto corrente?
Come si fa a togliere un protesto?
Queste sono tutte domande fondamentali per chi non riesce ad onorare un debito e vuol sapere quali siano le conseguenze.
Andiamo perciò a spiegare prima di tutto cosa significa ricevere un protesto.
Si riceve un protesto, ovvero si diviene protestati, quando non si riesce a pagare un debito che è sotto forma di un titolo di credito.
I titoli di credito possono essere un assegno bancario, postale o circolare, una cambiale, un vaglia postale o circolare o un vaglia cambiario.
Da questo punto di vista, mentre le cambiali sono degli ordini che consentono di rimandare un pagamento, i vaglia sono promesse di pagamento dalla Banca d’Italia o dalle Poste.
In questo caso, quando il debitore non paga il singolo titolo di credito, ovvero il creditore presenta il titolo per incassarlo ma il pagamento viene rifiutato, allora il creditore è autorizzato a procedere nei confronti del debitore ed agire attraverso il cosiddetto atto di protesto.
Se agisce il debitore diviene protestato e in tal caso l’atto di protesto ha il medesimo valore formale di un decreto ingiuntivo, la cosiddetta “levata di protesto”.
Inoltre sia l’assegno che la cambiale protestato sono anche dei titoli esecutivi.
Tradotto: se non le paghi puoi subire un’azione esecutiva con il pignoramento potenziale dei tuoi beni.
Gli atti di protesto inoltre sono registrati tutti all’interno del registro informatico dei protesti alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura e la pubblicazione del nome del debitore nell’Elenco Ufficiale dei Protesti avviene generalmente nei dieci giorni seguenti alla trasmissione dell’atto pubblico al Presidente della Camera di Commercio.
Se non hai pagato e non vuoi subire il protesto, hai addirittura la possibilità di pagare direttamente al Pubblico Ufficiale che si presenta al tuo domicilio ma se non lo fai, partirà l’intera procedura.
Da questo punto di vista, una cosa importante da sapere è che il registro dei protesti è pubblico e tutti possono informarsi preventivamente su di te comprese le banche e le finanziarie prima di pensare di erogarti un finanziamento sia in qualità di persona fisica che in quella giuridica.
Tradotto: praticamente nessuno ti finanzierà a meno che tu non saldi il debito entro 12 mesi dall’iscrizione al registro in modo da essere cancellato dalla lista il prima possibile.
La banca inoltre, potrebbe rifiutare l’apertura di un conto corrente perché sei segnalato nel registro dei cattivi pagatori.
In tal senso, il singolo titolo di credito che ha fatto scaturire il protesto viene letteralmente confiscata dalla banca creditrice e potenzialmente trasmesso ad un ufficiale giudiziario, al segretario comunale, al capo-stanza di compensazione bancaria e ovviamente ad un notaio.
Ma che fare in caso di protesto?
La cosa più intelligente da fare è quella di farsi assistere da degli avvocati specializzati in pignoramenti e debiti bancari come Studio Monardo che ti accompagni verso le tutte le soluzioni per una sua cancellazione rapida.
Ad esempio un protesto che concerne una cambiale od un vaglia cambiario deve essere cancellato dal Presidente della Camera di Commercio della provincia di appartenenza ed in caso di rifiuto è necessario agire con un Giudice di Pace.
In caso però che sia passato un anno dal protesto, tutto deve passare dal Presidente del Tribunale della Provincia di residenza.
Diverso è il caso di un protesto per il mancato pagamento di un assegno.
In questo caso, si può cancellare il protesto, ovvero ottenere la riabilitazione, solo passato un anno intero dalla levata del protesto e sempre passando prima dal Presidente del Tribunale.
Ma che cosa ti devi aspettare in conseguenza del protesto?
Innanzitutto sarai definito formalmente come cattivo pagatore nella Centrale di Allarme Interbancaria ed inserito come detto nel Registro Informatico dei Protestati, ma c’è ancora di più.
Innanzitutto in base alla Legge 386/1990 se non hai pagato un assegno e sei stato protestato, sei tenuto a pagare una sanzione e nel caso di assegni o cambiali non pagate, va incontro come abbiamo detto al pignoramento.
Per questo motivo, se ti trovi in questa condizione richiedi un primo video consulto gratuito allo Studio Monardo.
L’Avvocato Giuseppe Monardo con il suo Studio, da oltre 16 anni svolge la professione di Avvocato nell’ambito dell’indebitamento bancario e tributario ed ha aiutato moltissime persone ad uscire dalle difficoltà per merito del Metodo “Fatti Rimborsare®”, il primo metodo di analisi di debiti e reati tributari ideato per misurare anticipatamente la situazione del provvedimento per poi scegliere, se la condizione lo consente, un programma di cancellazione o restrizione del debito.
L’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi)
Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021).
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