Come avviene il pignoramento dello stipendio?
Quante volte si può pignorare uno stipendio?
Quanto tempo ci vuole per pignorare?
Come si fa a bloccare un pignoramento in busta paga?
Queste sono tutte domande fondamentali per coloro che si trovano in questa condizione definita dall’articolo 543 del Codice di Procedura Civile e dalla Legge di Bilancio 2020, o che purtroppo stanno per precipitarvisi a causa di una condizione debitoria ormai compromessa.
Da questo punto di vista, il pignoramento dello stipendio è un tipo di pignoramento presso terzi che ha come oggetti i beni del debito, in questo caso lo stipendio, che sono nella disponibilità di terzi ovvero del datore di lavoro oppure di una banca o delle Poste.
Il pignoramento dello stipendio difatti, è l’azione di recupero crediti più utilizzata perché la più immediata ed avviene sempre un previo un titolo esecutivo, ovvero un decreto ingiuntivo, un atto giudiziario o una sentenza di primo grado da parte del Giudice.
Ma come avviene il pignoramento dello stipendio?
Qual è la procedura?
Da questo punto di vista, come abbiamo visto, l’iter prevede prima un titolo esecutivo valido che il legale del creditore consegnerà all’ufficiale giudiziario del tribunale che poi lo notificherà successivamente sia al debitore che al datore di lavoro o all’istituto di credito.
Passati 10 giorni, o il datore di lavoro o l’istituto di credito competente comunicano lo stipendio del debitore via PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno.
Il pignoramento infatti, può agire in due modi distinti, antecedente al versamento dello stipendio (in questo caso l’atto viene notificato al datore di lavoro oltre che al debitore) oppure successivamente (e in questo caso l’atto viene notificato all’istituto di credito ovvero alla banca o alla posta, e ovviamente anche al debitore.
Questa è la procedura ma quanto viene pignorato dello stipendio e ci sono dei limiti?
Da questo punto di vista, le disposizioni di legge sono chiare: si deve assicurare il minimo vitale per vivere dignitosamente e per questo e lo stipendio non può essere pignorato oltre il limite di 1/5 e il calcolo deve essere effettuato sull’importo netto e non su quello lordo.
Ma è sempre e solo il quinto dello stipendio?
No.
Può essere il 30% in caso di pignoramento per crediti di natura alimentare oppure, nel caso il creditore sia l’Agenzia Entrate Riscossione, l’ex Equitalia, viene pignorato 1/10 dello stipendio se l’importo non supera i 2.500€ o 1/7 dello stipendio se l’importo non supera i 5.000€.
Stessa come vale per il trattamento di fine rapporto o servizio, i cosiddetti TFR e TFS.
Inoltre si può superare il limite del quinto dello stipendio in caso ci siano più creditori in essere e di crediti di natura differente.
In questo caso i creditori possono pignorare simultaneamente lo stipendio del debitore ma non possono superare metà del suo importo.
Detto questo, è possibile bloccare un pignoramento in busta paga?
La risposta è e tramite due specifici tipi di opposizione.
C’è l’opposizione all’esecuzione, con cui il debitore contesta formalmente il diritto del creditore a procedere al pignoramento, e l’opposizione agli atti esecutivi, che il debitore può effettuare nel caso, con l’aiuto di un avvocato tributarista specializzato in pignoramento, rilevi delle anomalie a livello procedurale come ad esempio la mancata notifica e altri cavilli legali.
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In tal senso, l’avvocato Monardo, coordina avvocati e commercialisti esperti a livello nazionale nell’ambito del diritto bancario e tributario, è gestore della Crisi da Sovraindebitamento (L. 3/2012), è iscritto presso gli elenchi del Ministero della Giustizia e figura tra i professionisti fiduciari di un OCC (Organismo di Composizione della Crisi)
Ha conseguito poi l’abilitazione professionale di Esperto Negoziatore della Crisi di Impresa (D.L. 118/2021)
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