Cosa succede se non si paga una cartella esattoriale?
Cosa rischio se, per questioni economiche importanti, non riesco proprio a pagare l’Agenzia Entrate Riscossione?
Queste sono domande rilevanti che necessitano una risposta rapida e completa.
Da questo di vista, se non riesco a pagare la cartella di pagamento entro i 60 giorni di legge, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può decidere di avviare delle specifiche procedure cautelari a tutela del credito da esigere.
Difatti, la cartella esattoriale, detta anche cartella di pagamento, è sia un atto esecutivo che di precetto e può produrre due tipologie di conseguenze.
La prima è il fermo amministrativo dei veicoli intestati al debitore, mentre la seconda, nell’eventualità di debiti superiori a 20.000€, l’iscrizione di un’ipoteca sui beni immobiliari, uno o più.
Il tutto non avviene in automatico ma è preceduto da una comunicazione in cui si concedono al debitore ulteriori 30 giorni di tempo per poter estinguere l’intero debito.
Passati questi, l’Agenzia Entrate-Riscossione può procedere a livello esecutivo al pignoramento, ovvero ad espropriare forzatamente il debitore dei suoi beni personali, anche se in comproprietà con il coniuge.
I beni espropriabili sono quelli della casa o anche dell’azienda del contribuente e possono concernere anche conti correnti sia bancari che postali ma sempre in relazione ai confini ed ai limiti definiti per legge.
Anche la pensione e lo stipendio possono subire la stessa sorte, sempre secondo i limiti legislativi vigenti.
Una cosa importante: l’espropriazione forzata viene sempre anticipata dalla notifica di un avviso di intimazione che, una volta notificato, obbliga il debitore a saldare definitivamente il debito entro 5 giorni.
Infine, in caso di beni espropriati, essi saranno messi a pubblico incanto oppure solitamente venduti all’asta.