Un avviso di accertamento dell’Agenzia delle Entrate Riscossione privo di una reale e specifica motivazione può essere contestato.
Ma in quale modo?
Prima di tutto, dobbiamo dire che per contestare l’avviso di accertamento è necessario fare un ricorso.
Dove e come?
Di fronte alla Commissione tributaria ed entro e non oltre i sessanta giorni dal ricevimento dell’atto.
Da questo punto di vista, se si parla di cifre fino a 3.000€ di valore, il ricorso può essere presentato direttamente dal contribuente oppure, in caso diverso, da un avvocato specializzato, un commercialista o un ragioniere e in tutti i casi deve indicare punto per punto le ragioni del vizio procedurale alla base del ricorso.
In attesa dell’avvenuta sentenza, è necessario poi pagare un terzo delle somme richieste; questo a titolo di interessi e tributi.
In caso invece di sentenza sfavorevole di primo grado, si pagheranno i due terzi dei tributi ed interessi residui ed un terzo delle sanzioni.
In caso infine di sentenza sfavorevole di 2° grado, si pagheranno i residuali 2/3 delle sanzioni.
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